ASIAN REVOLUTION [ex Bleach Revolution, Giappone, Cina, Corea, GDR, Spoiler, download Anime sub ITA, Manga Scan ITA, Streaming,

Posts written by Neyo92

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    Allora rieccomi qua, venivo conosciuto in tempo antico come Grimmjow6 e ora rieccomi qua con un nuovo nick. Nessuno, tranne due o anche una solo persona, si ricorderanno di me, ma alla fine sono tornato ed eccomi qui pronto a partecipare alla vita nel forum e di ritornare a giocare al gdr, spero di essere di nuovo il benvenuto. :D
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    bè...rispettiamo la procedura: benvenuto <_<
    spero che tu ti troverai bene in questo forum come si sono trovato io, ecc, ecc. Con questo ho detto tutto.

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    non prendetela male, già ci conosciamo :P
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    SPOILER (click to view)
    narrato,parlato,pensato


    Era ormai l'alba e mi svegliai presto per allenarmi prima dello scontro serale al solito casinò, ormai era da parecchio tempo che ci andavo e non smettevo mai di accumulare vittorie su vittorie, la mia fama di lottatore aveva raggiunto una vetta piuttosto alta, infatti era proprio quel giorno che avrei cominciato a combattere contro i primi combattenti sopravissuti agli scontri più agguerriti. Purtroppo ogni medaglia ha il suo rovescio, il ritmo di quella vita era diventato insostenibile, ma non potevo rinunciare a quella vita, ormai il motivo per cui combattevo era cambiato, all'inizio combattevo per ricevere un compenso in modo che la mia famiglia potesse fare la vita di tutti i giorni, invece dopo un pò di tempo divenne solo uccidere i miei avversari il mio motivo per cui facevo quella vita, vederli soffrire, implorare pietà e poi ucciderli era una sensazione bellissima e esattamente quella unica sensazione mi incoraggiava a continuare a percorrere quella via. Dopo una mattinata di allenamenti era giunto il momento di andare ad ammazzare il mio avversario,

    "lo stendo in meno di due minuti, non avrà neanche la forza di reagire quel infame, mi divertirò a vederlo soffrire e poi gli spezzerò il collo come ho fatto con gli altri stupidi che hanno tentato di sconfiggermi,"

    dissi quelle esatte parole prima di recarmi alla arena, incurante di quello a cui andavo incontro, una morte per mano dello stesso avversario che prima dell'incontro avevo deriso, infatti non ero per niente preparato allo scontro, poiché ero piuttosto stanco e dovevo ancora aspettare che le ferite del precedente incontro guarissero, avevo subito una frattura alle costole e una gamba si era quasi spezzata, ma questo non bastò a fermarmi e placare la mia voglia di uccidere l'avversario, che purtroppo sarebbe stata la causa della mia rovina. Subito dopo la mia sconfitta mi ritrovai legato con una catena a quello stesso casinò in cui mi esibivo ormai da settimane, soffrivo molto, poichè tutti si erano dimenticati di me e della fama che avevo ricevuto con tutte quelle uccisioni, tutto quello che avevo fatto si bruciò davanti ai miei occhi senza che avessi avuto il tempo di fare niente, come se avessi voluto che finisse così la mia vita, fu questo che scatenò in me un odio profondo verso le persone cominciato molto tempo prima ma finalmente fruttato in qualcosa di concreto, un odio verso chiunque si fosse dimenticato di me, delle mie vittorie e soprattutto una grande rabbia verso il mio avversario,

    "che voi siate tutti maledetti, luridi vermi, non mi avete ancora sconfitto, io sono ancora qui, io sono immortale, nessuno mi batterà mai, nessuno, potete provarci quante volte volete, non mi abbatterete mai, ma mi vendicherò su tutti voi, appena mi libererò vi ammazzerò tutti fino all'ultimo,"

    furono le prime parole che dissi dopo una settimana che fui legato a quel posto maledetto, non mi davo mai pace e continuai a maledirli per sei mesi. Stare attaccato al casinò era piuttosto strano, solo dopo tre settimane mi resi conto che le esigenze primarie erano quasi sparite e pure se non le colmavo continuavo a vivere senza che il mio fisico subisse ripercussioni. La fame e la sete erano le esigenze che sentivo di più, anche se quest'ultima si faceva sentire di più della prima, ormai dopo il sesto mese mi rassegnai con la convinzione che la mia vita sarebbe stata quella, un uomo o più che altro un ragazzo, che anche se aveva fame o sete non moriva e legato a un edifico per l’eternità.

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    CITAZIONE
    questo è l'ultimo post che faccio con questo personaggio, indipendente dalla reazione del sensei potete cancellarmi la scheda, grazie dell'attenzione ^^

    Ormai non ne potevo più non solo non avevo avuto risultati, mi ero spaccato solamente una mano, faceva un male cane,ma nonostante questo trattenni l'urlo che mi stava per scappare e per di più la sensei che sembrava avermi dato una spiegazione comprensibile se ne uscì con un'altra completamente diversa e lì esplosi,
    " fànculo, ne ho le palle piene, ma che ti credi che sono venuto qui per farmi spaccare le mani per il tuo divertimento? Non ne posso più me ne vado, non me ne starò qui a sorbirmi le tue parole enigmatiche che mi peggiorano solo il risultato e una volta finite mi tocca tradurle e scoprire che non era la definizione giusta. Sentiamo per quanto tempo ancora vorrai vedermi soffrire con le ossa rotte per poi dirmi come si fa questo cazzo di esercizio? Te lo dico io, mai perché ci provi gusto a vedere i miei fallimenti e siccome questa soddisfazione non te la dò me ne vado, quando sono entrato qui dentro mi avevano detto che sarei stato addestrato, non preso per il culo da una ragazza che parla come un enigmista del cazzo."
    Detto questo mi diressi verso la porta, ormai deciso ad abbandonare per sempre quella cariera odiosa,
    "shinigami, puà, se vi uccidessero tutti, dal primo all'ultimo sarebbe la cosa migliore, spero che tu soffra fino alla fine dei tuoi giorni di un dolore impossibile da placare, poi vieni a parlare di fiducia, io seconto te dovrei fidarmi di te?, tu?, che pur per il tuo interesse ti diverti in questo modo, piuttosto dò la fiducia a un verme che a te,"
    dissi queste ultime parole vicino alla porta,
    "coraggio shinigami, dimostra la tua vera natura di una sadica che non sei altro e trafiggimi con un colpo al cuore, tagliami la testa, staccami le braccia, tanto siete buoni a fare solo quello, non valete neanche uno sputo e con questo mi dimostrerai che io ho ragione e me ne posso andare contento e io che pensavo che voi foste veramente dei protettori, quando sentivo quelle voci su di voi pensavo che fossero solo storie ma invece non siete altro che un branco di bastardi prepotenti, sarebbe stato meglio diventare hollow che venire in questo posto merdoso."
    Dissi mentre aspettavo la lama della ragazza che mi tagliasse in due e per dimostrarle che non volevo reagire gettai a terra la asauchi.


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    Mentre parlavo con la sensei ricevetti un bel pugno da Colin, non dissi niente poichè le stupidate che gli uscivano dalla bocca erano immense, "se fosse tanto potente quanto idiota ora sarebbe già capitano, che cretino, un idiota così non lo ho incontrerei neanche se girassi per tre anni di fila la Soul Society." pensai mentre mi alzai e mi diressi verso di lui per girarlo e dargli un bel pugno esattamente dove me lo aveva dato prima lui, ma appena creò la sfera sul palmo della sua mano decisi di interrompere la azione e farmi più indietro possibile, "non c'è bisogno che mi vendichi, ci stà già pensando lui a far finire la sua inutile vita, forza dai un bel diretto con la sfera sulla parete e fatti saltare in aria, almeno così ho gratis un nuovo tappeto in pelle umana anche se di bassa qualità, poichè non credo che neanche la tua pelle valga molto," ma non andò come previsto. Purtroppo la sensei si intromesse per poi dare un grosso pugno sulla testa di Colin, per poi spiegarci come dovevamo fare meglio l'esercizio che io non avevo ancora neanche provato a eseguirlo, la spiegazione non durò molto come quella precedente,ma grazie proprio a questa nuova spiegazione e alle idee che mi ero fatto all’inizio vedendo la sensei eseguire il pugno verso il muro, avevo ragionato un po’ per poi formulare una mia idea su come doveva essere svolto l’allenamento, che sicuramente se non mi fossero stati chiariti prima dei concetti, avrei fatto solo una brutta figura. Io ormai ne avevo abbastanza, dell'allenamento, del mio compagno e di quell' orribile posto completamente decadente, ormai per colpa di Colin ero diventato piuttosto nervoso e appena fui vicino a lui gli tirai un bel diretto sulla pancia per poi dire "spero che tu ti sia reso conto da solo delle cazzate che dici ma per chi mi hai preso? Non sono di certo il tuo cagnolino che ti porta il bastone se tu lo lanci, da quando ti è uscita la cosa del lavoro di squadra? Te lo dico io quando, da quando ti sei fatto male al muro, evidentemente la nostra signorina Colin non ha abbastanza fegato da riprovare il colpo e chiedere come il vigliacco che è che sia un altro a spaccarsi la mano insieme a lui, magari così è più felice. Ti avviso provaci un'altra volta soltanto a darmi un altro pugno sulla faccia e io ti stacco le palle e te le faccio ingoiare per poi darti tanti di quei pugni da fartele vomitare davanti agli occhi. Chiaro?" non mi importò molto della sua risposta e così mi diressi vicino al muro a cui il mio compagno aveva tirato un pugno facendosi male, così chiusi gli occhi per concentrarmi meglio per poi fare in modo che il reiatsu che producevo non creasse una sfera ma bensì una specie di membrana protettiva per la mano destra, con la quale dovevo colpire il muro, e sempre chiudendo gli occhi tirai tre colpi fortissimi al muro cercando sempre di fare in modo che il reiatsu non si concentrasse in una palla ma come una energia che doveva fare in modo da proteggere le mie mani. sperando che una volta riaperti gli occhi il mio dolore per le tre ferite che sicuramente avrei riportato, sarebbe stato ricompensato con dei progressi.
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    Venni fermato da una forza misteriosa prima che potessi arrivare alla porta, il bello è che mancavano pochi centimetri per arrivarci vicino, la forza "misteriosa" era la sensei che mi guardava in malo modo, alla espressione risposi con un finto sorriso mentre pensavo "è tempo delle scelte virili, forza Altair sapevi che sarebbe arrivato il momento, del sacrificio personale che ogni scelta virile impone, se è questo che questo demone vuole lo avrà," pensai sempre con il mio umorismo sottovalutando la situazione, mancò poco che pendessi la mia asauchi e la mettessi di fronte alla sensei per poi urlare "Prendi lei demonio" per fortuna la sensei smise di fare quella faccia seria e riprese a scherzare, quindi evitai la battuta, ma non potetti resistere a dire la mia quando finì tutti quei discorsi, forse mi avrebbe solo procurato guai, ma volevo dirlo lo stesso, "oh cara sensei mi dispiace e dire che io ti voglio tanto bene dai vieni qui dammi un bacino "dissi facendo segno di avvicinarsi alla sensei, per poi rivolgere lo sguardo al muro e dire "e per dirla tutta...no...non avevo capito che era per il controllo del reiatsu...avevo capito che era per sonnecchiare un pò tutti uniti, sembra molto comodo il muro," dissi mentre mi avvicinavo sempre di più al muro per poi metterci l'orecchio vicino e cercare di sentire qualche rumore ma niente, una volta che ebbi fatto questa azione, tolsi l'orecchio e ripresi a parlare " si, non fa alcun rumore, sarebbe stato bello sonnecchiarci seduti, ma non è possibile, peccato che deve essere abbattuto, ma come ha detto lei ci sono due muri e questo lo ha preso Colin, svegliatemi quando lo ha abbattuto." Detto questo mi misi vicino al muro a fianco a quello da abbattere, mi misi seduto e aspettai che il mio compagno finisse.
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    benvenuto!!! sai chi sono e io sò chi sei tu :asd:
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    Seguii la sensei per i corridoi dell'accademia, alcuni non gli avevo mai fatti poichè non conducevano a sale dove era richiesta la mia presenza. Camminammo per un pò senza fermarci, non osavo aprire bocca sia per le parole dette dell'uomo di prima, sia per lo sguardo e il finto sorriso che la sensei aveva come se non aspettasse altro che mangiarci vivi. Arrivammo di fronte a una porta in cui era vietato l'accesso, la sensei entrò senza badarci tanto e ci diede un ordine con un tono uguale a una persona che ci ha appena ordinato di uccidere qualcuno che gli sbarra la strada, di abbattere il muro di legno che si trovava di fronte a noi, mi sembrava un muro piuttosto resistente, non sarebbe di certo bastato qualche pugno per abbatterlo ma la sensei era stata chiara. Io invece non volendo rischiare la faccia e le mani in un allenamento del genere mi diressi piano verso l'uscita, esattamente quando la sensei diede il pugno sulla parete creando un piccolo varco, mi allontanai piano rispondendo alla domanda della nostra maestra, "sensei vi siete fatta male di certo, lasciate che vada a chiamare un medico e mi raccomando resti qui io torno subito, non voglio certo perdermi questo allenamento che sembra essere molto promettente hehe, intanto non badate alla mia assenza fate come se non ci fossi", mentre dicevo queste parole sudavo e indietreggiavo a passo lento verso la porta pensando alle cose che andavamo incontro, "questa è completamente fuori, ci ha portato in una stanza in cui è vietato l'accesso, ci ha ordinato di picchiare una parete dalla resistenza di un muro e il bello è che non vuole che siano fatte domande qui la cosa puzza e pure troppo, stà nascondendo qualcosa di importante qui dentro" e mentre pensavo queste cose mi avvicinavo sempre di più alla porta pronto ad andare a chiamare un medico per fargli verificare la condizione mentale della nostra cara sensei.
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    Rimasi da solo nell'aula per poco tempo, avevo i piedi sul banco dando l'impressione di essere sdraiato, per poi vedere entrare Colin, appena entrato mi salutò e io feci altrettanto mentre toglievo i piedi da sopra il banco, "ciao Colin," furono le uniche parole che dissi, per poi vedere entrare la sensei, che con uno sguardo sereno, come sempre, ma il suo sorriso mi trasmetteva un forte disagio, per poi chiederci se eravamo guariti dall'ultimo allenamento io risposi semplicemente annuendo con la testa,poi ci portò fuori dall'aula per andare nel luogo dell'addestramento, "seguitemi e niente domande," furono le parole della ragazza, piuttosto strane poiché voleva sempre chiarire i nostri dubbi prima di allenarci, ma io vedendola in quello stato preferì stare zitto e obbedire, "in questi casi bisogna sempre chinare la testa e dire sempre si." Appena fuori dall'aula incontrammo un ragazzo che sembrava volesse venire nella nostra direzione ma appena ci vide la cambiò subito, Maiyuki lo chiamò e si mise a parlare con lui, forse parlarono di un argomento importante, forse inutile, non ci badai molto, l'unica cosa a cui feci caso era la faccia del ragazzo con cui parlava, sembrava quasi che la sensei lo stesse minacciando, la conversazione non durò molto e la nostra ricominciò a camminare, stavo cominciando a seguirla ignorando il ragazzo con cui aveva parlato, prima che quest'ultimo ci fermasse per dirci una cosa che sembrava importante, invece mi rifilò un discorso che sarei riuscito a capire meglio se lo avesse parlato in tedesco, l'unica cosa che riuscì a capire distintamente era che quel giorno la sensei doveva essere lasciata stare in pace, "bravo hai fatto lo scoperta," pensai mentre il ragazzo fuggisse lontano, mi girai verso la sensei e ritornai a seguirla quanto lei ci chiamò, "un attimo, arrivo" e appena dissi queste parole mi diressi verso di lei.
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    Mi alzi presto quella mattina, per poi dirigermi verso la accademia ma per mia sorpresa scoprì che l'allenamento era di pomeriggio, notai le parole lasciate della sensei e i suoi disegni molto comici, anche se l'espressione "vi pesto" non era molto incoraggiante. Mancavano diverse ore all' allenamento e non volevo di certo non fare niente, così decisi di fare un giro attraverso il Rukongai, non c'era mai stato niente di interessante da quelle parti, ma comunque quando non avevo niente da fare ci facevo sempre un giro, l'unica cosa che stava di interessante da quelle parti erano le solite risse per le solite cose inutili, non durò molto la mia passeggiata infatti mi trovai di fronte a una di quelle solite azzuffate, mi misi lì insieme a un bel gruppo di persone a vedere i due uomini che combattevano fino allo stento scambiandosi volgarità a vicenda, "vedere qualcuno che viene pestato e tu che assisti da una posizione sicura è una cosa piuttosto piacevole", pensai, mentre i due continuavano a picchiarsi, "ecco cosa provava il ragazzo che venne ad assistere al nostro allenamento, troppo bello non fare niente e vedere gli altri a terra," ormai lo scontro era finito e i due si ritirarono poichè erano tutti e due stanchi e anche perchè delle persone si erano messe in mezzo a dividerli, passai il resto della giornata passeggiando e trovandomi spesso di fronte a scene simili, alcune finite piuttosto male. Tornato a casa era quasi ora di pranzo così decisi di fare un bel pranzo per poi andare all'allenamento, una volta che finì di mangiare mi presi la mia asauchi e cominciai a lucidarla con un panno sporco, che era stato precedentemente una delle mie prime magliette quando venni spedito nella Soul Society, non avevo molti panni puliti, ma di certo sembrava il più adatto allo scopo, ormai mancava quasi un ora e mezza all'incontro, così uscì di casa e mi diressi di nuovo verso la accademia. "Il tono della lettera era piuttosto strano, chissà perchè ha scritto quelle parole, metà incutevano una minaccia, l'altra metà sembravano dire che non c'è niente di strano, chissà perchè ha scritto in quel modo la sensei? Ma meglio non farci troppa importanza, pensiamo piuttosto all'allenamento di oggi, chissà su che cosa sarà, forse di nuovo un combattimento, già credo proprio che sarà così, ecco perchè quella strana lettera, di certo la parola vi pesto non credo che voglia dire che ci offrirà spaghetti con il pesto..." I miei pensieri influirono molto sul pensiero dell'allenamento, ormai ero sicuro di dover fare un altro di quelli scontri e con la sensei che sicuramente sarebbe stata con l'umore delle sue vignette non sarebbe stato di certo piacevole come la volta scorsa, finchè senza neanche rendermene conto arrivai vicino alla porta della nostra classe, una volta entrato mi sedetti su un banco e aspettai l'arrivo della sensei e dei miei compagni.
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    Mi alzai subito dopo che il mio compagno fece il suo attacco e finì contro la sensei facendola cadere per terra e riferendomi a Colin dissi "bravo, però ora alzati se no il ragazzo che sta’ seduto diventa geloso e poi ridammi la asauchi, per una volta che ho qualcosa di gratis non la voglio rompere." Ripresa la asauchi vidi ormai la cintura della sensei senza più neanche un palloncino, fui incredibilmente contento ma troppo stanco per esultare, appena vidi la scena mi sedetti per terra e mi asciugai il sangue che usciva dalla bocca, dovuto senz'altro per le costole rotte, Colin rispose alla sensei alla sua strana domanda con un pò di umorismo, per poi rivolgermi la parola dicendomi "scusami altair per il calcio!", io risposi sorridendo, "non preoccuparti può capitare," ma pensavo diversamente "come può benissimo capitare che se lo rifai di nuovo ti taglio il braccio e lo uso per grattarmi la schiena." Rimasi a terra per riprendere le forze e stetti lì fino a quando Colin non se ne andò e così decisi di andarmene pure io lasciando il ragazzo e la sensei da soli, prima di andarmene dissi alla sensei, da una certa distanza quasi vicino all'uscita, "dacci dentro" per poi dirigermi verso l'infermeria dove mi curarono in poco tempo, finito il trattamento tornai a casa dove appena arrivato feci un lungo sonno nel quale non sognai niente di niente, troppo stanco per sognare.
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    Ormai avevo distrutto un altro palloncino grazie all'aiuto di Colin così decisi che l'ultimo lo avrei lasciato a lui, la sensei era poco concentrata, sembrava come se si fosse dimenticata che stavo combattendo pure io, ma non per questo dovevo deconcentrarmi e così ripresi ad analizzare un'altra tattica ma cercando di farla abbastanza bene da darci l'opportunità di scoppiare l'ultimo palloncino, mi venne in mente una tattica piuttosto semplice e appunto per questo sarebbe stata efficace, sicuramente la sensei si sarebbe aspettata qualcosa d' incredibile per l'ultimo palloncino ma in quelle condizioni non avrei creduto di fare cose di un alto livello. Così mi diressi verso Colin per spiegargli la tattica e una volta vicino gli dissi nell'orecchio sottovoce:"ascolta questa è una tattica semplice, ma credo che funzionerà io attacco la sensei e appena para il colpo tu ti lanci come se volessi tagliare a tutti e due in un solo colpo, appena il rumore dei tuoi passi si farà più forte io mi abbasserò dandoti la opportunità di colpire solo la sensei, se per caso schiva il mio attacco ci invertiamo i ruoli e tu attacchi e se si para io attacco voi come se volessi tagliarvi in due e tu all'ultimo ti abbassi, ma se schiva il tuo attacco ritorno io ad attaccare." e appena ebbi detto questo caricai verso la sensei non più con degli affondi, ma stavolta con una taglio verticale dall'alto verso il basso, un taglio facile da parare, "speriamo che ci casci subito, si e no posso ripetere il procedimento per tre o quattro volte" e pensato questo caricai il taglio verso di lei.
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    SPOILER (click to view)
    ancora? non lo sai che chi fa da sè fa per trentatre? XP scherzo


    Altair si mise in ginocchio per terra dopo quel'attacco sferrato, "forza non è finita, sarà finita quando non potrò più muovermi," e detto questo mi rialzai, ormai il ragazzo che mi aveva colpito si era messo da parte e questo mi fece pensare che non sarebbe più intervenuto, non ebbi il tempo di rialzarmi che il mio compagno si sfilò la sua cintura e la legò alla sua spada e dirigendosi verso la sensei e una volta arrivata alla sua destra gli lanciò la sua spada, senz’altro la sensei lo avrebbe schivato, ma di certo Colin non avrebbe messo la cintura legata alla asauchi per niente, non capivo cosa volesse fare, così rimasi distante dal punto in cui si stavano scontrando, ma non per questo non facevo niente, così decisi di mettermi in distante dalla loro portata, ma abbastanza vicino da impedire alla sensei una via di fuga dal suo attacco, se avesse cercato di schivarlo, l'altro attacco che sicuramente avrebbe fatto Colin la avrebbe allontanata da posto per darmi la possibilità di attaccare, se invece lo avesse parato mi sarei avvicinato a lei e gli avrei rotto con un attacco orizzontale i due palloncini rimasti. "Forza concludiamola qui, non ce la faccio più neanche a stare in piedi, non credo che le mie gambe reggeranno ancora per molto, se continua ancora questo scontro dovrò combattere strisciando," e pensando questo mi diressi a qualche metro di distanza dalla sensei.
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    ormai il dolore grazie al colpetto delle sensei sulle mie costole era divenuto più forte, ma subito si calmò in quanto in colpo non era stato molto violento, questo dimostrò che potevo resistere ancora così con la forza delle braccia cercai di alzarmi e fare finta di non farcela, per poi dire "che belle parole sensei, non mi aspettavo una cosa del genere da lei, ma ora devo dire delle cosette pure io," dissi con un mezzo sorriso sulle labbra per poi riprendere a parlare "primo... no Colin, non stò bene, ma non sono morto, questo è gia qualcosa, credo" mentre dicevo questo mi sforzavo di rialzarmi in piedi ma sempre facendo finta feci vedere che non ce la facevo e mi scaraventai per terra di nuovo come uno che non aveva più energie per combattere, per poi guardare il ragazzo che mi aveva dato il calcio prima per poi dirgli "secondo... non era mia intenzione ferirla, ma mi dispiace dirti che in questa prova se la voglio superare devo attaccare con tutte le mie forze per colpire i palloncini e anche usare tecniche codarde poichè il metodo che hai usato prima scommetto che funziona solo su di te, se non la volessi ferire non combatterei al massimo e guarda come sono ridotto per aver dato il massimo, figuriamoci se non combatto usando tutte le mie forze, metti che pensa che la stia sottovalutando, altro che costole rotte, in confronto alla ferita che mi farebbe lei questa è una sbucciatura" e finito di dire questo avvicinai la mia asauchi da terra alla mia mano e continuai a parlare rivolgendomi alla sensei con le costole ancora doloranti, "terzo... terzo... che altro devo dire?" dissi mentre con il manico della asauchi mi grattavo la testa anche se sapevo che cosa fare veramente, in realtà facevo finta di fare lo stupido per poi dire "a si, terzo... scoppia dannato palloncino" e detto questo mi alzai di scatto e attaccai la sensei cercando di colpire il palloncino verdino con un taglio verticale dal basso verso l'alto, poichè era un attacco a sorpresa preferì cercare di mirare solo al palloncino, non volevo di certo un altro calcio da parte del ragazzo, quindi usai tutta la mia forza mirata solo al mio obbiettivo, in realtà volevo attaccare orizzontalmente ma se il mio attacco fosse andato a segno Colin non avrebbe avuto più palloncini da scoppiare.

    CITAZIONE
    una cosa che avrete notato è che non dico il nome di Tamaki, il perchè è che quando si è presentato io ero a dieci metri di distanza, non per scortesia, ho cercato di essere realista. ^^

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    preferivo i pipistrelli.


    Edited by Grimmjow6 - 21/10/2008, 18:38
75 replies since 28/8/2008
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