L'albero di natale

Missione aperta a tutti - classe F - nessun limite di partecipanti

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  1. argletahm
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    JINGLE BELLS, JINGLE BELLLSSSSS, JINGLE ALLL THE WAAAAAYYYYY!!

    La voce di Falkner poteva essere sentita chiaramente per tutta la piazza del secondo distretto del rukongai.

    Erano occorsi sei mesi... sei mesi di dannatissime pratiche in copia multipla per ottenere le autorizzazioni... alla fine Kyoraku-taichou aveva ceduto e poco dopo anche Yamamoto-sama (in fondo 5 copie dello stesso documento da firmare in 37 posti diversi tutti i giorni avrebbero spossato anche un santo).

    Al centro della piazza ora si poteva vedere un enorme abete alto almeno una quarantina di metri. molte delle decorazioni erano già appese: sfere colorate, strisce metalliche, luci, stelle babbi natale in plastic lo coprivano quasi completamente.
    Dove era ancora parzialmente spoglio si vedeva di tanto in tanto una specie di flash nero che cantava a piena voce canti natalizi e pochi attimi dopo apparivano le decorazioni.

    A lato della piazza potevano vedersi vari scatoloni da cui sporgevano corone di agrifoglio, stelle di natale, cartelloni con scritte tipo "Christmas omedetou!" o "Buon Natale!" e altre cose analoghe.

    Quello che però più colpiva erano l'enorme tavolo imbandito in cui vari membri delle brigate continuavano a portare vari pandoro, panettoni e grandi vassoi colmi di pezzetti di torrone.

    Sotto l'albero era presente una quantità infinita di pacchetti di tutte le forme e dimensioni, destinati evidentemente a essere doni per i partecipanti alla festa. In particolare in un angolo il mucchio sembra essere leggermente separato e, sui biglietti dei pacchi, si possono leggere, scritti a grosse lettere in grafia regolare, i nomi di varie persone che Falkner ha incontrato nel periodo precedente: Hanae, Tsuaki, Gintoki, Urahara, Rei, ecc. ecc.... in pratica tutti gli insegnanti e gli allievi. Davanti a questo cumulo immenso di doni si trova sdraiato a dormire un grosso lupo dal pelo completamente nero con solo una grossa macchia bianca a forma di stella... quasi a fare la guardia.



    A un lato dell'ingresso alla piazza si può notare un cartello recante la seguente scritta:
    CITAZIONE
    Festa di Natale!!! Chiunque può partecipare! Ritira il tuo regalo e mangia fino a scoppiare!! Tutti gli abitanti di seiritei e rukongai sono i benvenuti!!

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    Al primo giocatore che entra nella piazza Falkner appare davanti e lo invita caldamente a prendere gli scatoloni con le decorazioni, aiutare a decorare e coinvolgere altra gente che arrivi sul posto.
     
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  2. Roschach
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    Che gli uomini fosse folli e stupidi, Atasuke lo sapeva ancor prima di essere un pensiero nella mente di Dio, se mai ovviamente ne fosse mai esistito uno al piano di sopra, ma ora ne aveva l'ennesima riprova: gli Shinigami che festeggiano il Natale? Un festività in primis degli umani, e in secondo luogo con pratiche attuali di recente creazione (Pensavate mica che Luigi XVIII festeggiasse il Natale con panettona e spumante?)? Bah, valli a capire, come si diceva, ognugno è pazzo a modo suo... e voi tutti, miei cari lettori/osservatori/nullafacentichepassanolavitaquisoprainvecediandarefuori vi starete sicuramente chiedendo "Ma allora perchè il tuo incrocio tra Lurch e i Soprano si sta preparando per una festa così ridicola?": e io prontamente rispondo "Perchè questa è un'ottima occasione per poter ottenere informazioni e alleanze rilevanti": cosa pensavate, che andasse a una festa così noiosa, pacchiana e ipocrita senza un motivo preciso, senza una qualche ragione che possa dargli un dato e concreto profitto, anche futuro? Ma voi siete per caso della vecchia scuola, quelli che pensano ancora che la Terra sia piatta come un disco di vinile? No perchè, con queste affermazioni mi date prova della vostra intelligenza; ma smettiamola di rinfacciarvi la realtà sul vostro muso da macachi che vi ritrovate e torniamo a Atasuke, va là...



    Il ragazzo si era svegliato particolarmente presto quella mattina, com'era di suo consueto, del resto: aveva saputo che la Seireitei aveva preparato una favolosa festa di Nata... Netu... quella festività che si ha nel mondo dei mortali, comunque sia, non aveva di certo studiato ogni loro singola usanza, aveva ben altro per la testa per il giorno in cui avrebbe messo piede nel mondo terreno per la prima volta; aveva deciso di prendervi parte, non tanto per divertirsi o per fare qualsiasi altra minchiata, ma giusto perchè avrebbe potuto ottenere informazioni e piccole unioni possibilmente utili per il suo piano finale; se questa era la possibile posta in gioco, di certo lo faceva anche controvoglia: si vestì in modo elegante, un kimono poco appariscente ma comunque capace di fare la sua porca figura, i capelli tirati a lucido come sempre, e un piccolo colpetto di essenza di violetta da lui stesso prodotta; era perfetto... perfetto e insospettabile; uscì salutando con la mano i suoi vicini, in tono molto amichevole per una volta tanto (sebbene loro non ci credettero più di tanto), poi si diresse verso la Seireitei, in piazza, in modo da poter "prendere parte" ai festeggiamenti; arrivò dopo circa una decina di minuti di corsa, venendo investito dallo splendore della piazza: infiniti kilometri di tavoli, ripieni di ogni ben di Dio correvano lungo tutto il perimetro della piazza, avvolta da sottili musiche di Nitra... quello là, che danzavano nell'aria e parevano quasi scaldare tutto attorno a loro; ma la cosa più maestosa era senza ombra di dubbio l'albero, un colosso della Natura di almeno 40 metri, con migliaia di decorazioni di tutti i tipi, dalle classiche sferette di vetro colorate, ai vecchietti barbuti e panciuti in abito rosso di plastica. Una simile vista avrebbe fatto vomitare seduta stante Atasuke, un simile gusto per lo sfarzo e il pacchiano era sufficente a rimescolargli tutto quello che aveva nelle budella; ma bisognava far buon visto a cattivo gioco, in fondo il gioco valeva la candela. Non fece però in tempo a entrare dal portono principale che uno shinigami gli si parò davanti, chiedendogli cortesemente di sistemare gli addobbi, aiutare a portare il mangiare e cose del genere: se non fosse per il fatto che c'era qualcosa di ben più alto in gioco, Atasuke probabilmente lo avrebbe disintegrato con lo sguardo, poco ma sicuro. Decise di cominciare con le decorazioni, in fondo lì si richiedeva una certa abilità nel fare il primate in scalata, e Atasuke di sicuro non era da meno in questo campo rispetto ai suoi "antenati"; prese una lunga corda di seta di colore bianco, con vari fili di plastica attaccati sopra (ignorava totalmente come si chiamava), poi si legò la scatola con le palle di vetro sulle spalle, quasi fosse uno zaino, e iniziò la sua arrampicata sui muri, tendendo la "corda pelosa" e appendendo una pallina circa ogni venti centimetri, continuando così per tutto il perimetro del muro: semplice e di buon gusto, sebbene abbastanza stressante dal punto di vista muscolare (suo); non appena avrebbe finito lì se la sarebbe sbrigata con qualcos'altro, ma non poteva negare che fare la scimmia lo stava divertendo... a quanto pareva, forse, il ragazzo non avrebbe pensato soltanto al suo profitto futuro...

     
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  3. _Rei_
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    Normale: narrato, parlato png
    Parlato Rei
    Corsivo: enfasi; sogni, ricordi, pensieri, deliri vari
    In quote: parlato altri pg con rispettivi colori

    Questa faccenda del Natashi stava diventando complicata, rifletteva Rei camminando senza meta lungo una delle vie principali del Secondo Distretto.
    Aveva appena comprato – a credito, of course- una mezza dozzina di dolcetti di riso di quelli piccoli e tondi, ripieni di azuki, ed il negoziante glieli aveva consegnati dentro una graziosa scatola in legno laccato con disegnato un tizio barbuto vestito di rosso. Sopra c’era scritto “Oh oh oh”. Sembrava che in quel periodo i commercianti si stessero dando parecchio da fare con questo tipo di cose, confezioni regalo, offerte speciali, decorazioni; e se la maggior parte delle sue conoscenze partecipava all’entusiasmo generale senza farsi troppi problemi, pure v’erano alcuni - Rei aveva colto chiacchiericci girovagando in zona - che non vedevano di buon occhio queste novità, questa ‘intromissione dei costumi occidentali dei viventi nella millenaria tradizione nipponica della Soul Society’ (testuali parole di una vecchietta del Primo Distretto).
    In quanto a lei, brancolava nell’ignoranza più assoluta. Nonostante i frammenti di ricordi sulla vita passata - davvero insufficienti stavolta - e nonostante i suoi marpioneschi tentativi col vischio, le sfuggiva completamente il significato di tutto questo festeggiare, dei regali, dei canti, e dell’essere allegri senza apparente motivo.
    Insomma, le sfuggiva lo spirito della festa.

    Questo lo stato delle cose quando, dolcetti alla mano più uno già in fase di masticazione, giunse nei pressi della piazza del distretto, dove sembrava esserci più movimento del solito. Già in lontananza aveva notato l’abete gigantesco piantato al centro dello spiazzo, e la curiosità l’aveva spinta ad avvicinarsi, nonostante il programma per la giornata prevedesse lo starsene per i fatti propri a strafogarsi di dolcetti e recuperare la salute persa durante gli allenamenti con Mouryou-sensei.
    L’albero era davvero altissimo, con tanto di regali – ma cos’era quello lì, un cane? – e gente che si stava dando da fare attorno alle sue fronde per decorarlo. Rei, dalla posizione in cui si trovava, non distingueva bene chi vi si era arrampicato, ma le giungeva la voce familiare di qualcuno che cantava. Osservò i tavoli con le cibarie, il viavai di shinigami indaffarati, gli scatoloni ammassati negli angoli, infine il cartello:
    CITAZIONE
    Festa di Natale!!! Chiunque può partecipare! Ritira il tuo regalo e mangia fino a scoppiare!! Tutti gli abitanti di seiritei e rukongai sono i benvenuti!!

    … Ah, allora si diceva Natale?

    Ovviamente avrebbe dovuto rivedere i suoi programmi: festa+regalo+mangiare era una combinazione troppo allettante per non cedervi e, Rei lo sperava proprio, un diversivo del genere avrebbe tenuto a bada ancora per un po’ la noia patologica che corrodeva la sua esistenza come un gas venefico, invisibile ad occhio nudo.

    Inghiottì in fretta il boccone di dolcetto, si diede una sistemata davanti al vetro di una finestra –aveva la sua solita divisa indosso, ma andava benone, e poi il rosso si intonava alla festa – riordinò i dolci nella scatola in modo che non sembrasse che ne mancassero un paio, richiuse il tutto con cura e fece il suo ingresso con un sorriso smagliante ed un:
    Merry Christmas, gente! Ho portato dei dolci!”
    Rivolta a tutti ed a nessuno in particolare, ma con la naturalezza di chi davvero avesse comprato dei dolcetti per l’occasione; occasione di cui era al corrente, certo, di cui sapeva tutto e per cui era arrivata fin lì.
    Questo era quello che Rei avrebbe sostenuto nel caso glielo avessero domandato.

    Lasciò la scatola di dolci su uno dei tavoli lì vicino –una perdita che poteva permettersi, visto che aveva deciso di spazzare via almeno tre vassoi di quelle strane torte a fungo con le uvette – e si diresse verso uno degli scatoloni, tanto per fare vedere che anche lei si dava da fare. Ne estrasse un cappello a punta, rosso e bordato di pelliccia bianca; visto che era dello stesso colore dei suoi hakama e dei suoi capelli se lo mise in testa, lasciando che il campanellino che ne ornava la punta pendesse da un lato, tintinnando ad ogni passo. Soddisfatta del risultato, pescò a caso ancora una volta dallo scatolone, e questa volta venne fuori una specie di lungo filamento dorato, intervallato da sagome di fiocchi di neve, dorate anch’esse. Crap, questa era roba che andava sull’albero, ne era sicura; e adesso avrebbe dovuto sistemarla lei, perché gli shinigami erano lì attorno e due di loro avevano assistito alle sue manovre, sorridendole come ad esortarla a partecipare al gaudio ed allo spasso incomparabile di mettere dei fili attorno ad un abete.

    Rei avanzò verso l’albero, con un mezzo sospiro. Alzò il viso verso l’intrico di aghi verde scuro, tenendo la decorazione dorata sollevata con entrambe le mani, come un’offerta sacrificale.
    “Allora, che ci devo fare con questo?”
     
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  4. Belfagor90
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    Il Natale è sempre una grande occasione da festeggiare nel miglior modo possibile e i piani alti della Soul Society sembravano decisamente dello stesso parere. Su ordine diretto del Grande Capitano Comandante della Prima Brigata Shigekuni Genryusai Yamamoto (a dirlo tutto d’un fiato c’è da restarci secchi) il Seireitei e il Rukongai erano stati abbelliti con l’avvicinarsi del grande evento del venticinque dicembre. Perfino gli abitanti dei distretti più malfamati avevano la buona creanza di lasciare un dolcetto dopo aver tagliato la gola a qualcuno! Se questa non è la mia magia del Natale, che il cielo mi fulmini.
    Dopo l’Anuka ebraico ecco una nuova festa che viene dall’estero, che bello vivere in un mondo ultraterreno dove arrivano anime di ogni genere e cultura!! E la parte migliore è che c’è sempre un sacco di roba buona da mangiare!
    Mmmmmmh, ancora ho l’acquolina in bocca per l’anno scorso quando ci fu il cosiddetto Giorno del Ringraziamento americano e potemmo mangiare quel tacchino enorme tutto ripieno di sugo e con le patate arrosto intorno… aaahhhhhhhh, tacchiiinooooo...
    Mi esibii in un gran ghigno da malvagio. Avevo sentito che durante questa festa i dolci abbondavano più che mai e di milioni di tipi diversi! A costo di rovinarmi la linea per un mese intero e farmi venire carie e diabete tutti insieme, intendevo assaggiarli tutti!! MUAHAHAHAHAHAHHAAHHAHAH!!!

    Per ora mi limitavo a quella che definivo “la modalità standard” del perfetto spirito natalizio, generosamente indicata nell’opuscolo per gli ufficiali che aveva cominciato a circolare in quei giorni. “Donate un felice Natale ai vostri allievi e sottoposti con poche semplice mosse” recitava la locandina e devo dire che sembrava funzionare: tutti quelli che incontravo sembravano subito più felici e ridanciani.
    Riesaminai il mio equipaggiamento sentendomi subito un drago dello spirito natalizio: scarpette con la punta arricciata con tanto di campanellino, sospetta calzamaglia color giallo canarino, vestitino verde a mo’ di giubbetta più pantaloncino con decorazioni di agrifogli e pelliccetta bianca sintetica, guanti rossi scampanellanti, orecchie appuntite palesemente finte e cappellino rosso coi bordi bianchi e un centinaio di stelline rosse lampeggianti. Tutti gli ingredienti per il perfetto aiutante di Babbo Natale!
    Erano anche consigliate diverse canzoncine definite “carole di Natale” e giudicate “immancabili” in una persona ripiena di spirito del Natale. Dopo una notte intera passate a studiarle potevo vantare una vastissima gamma di canzoni e canzoncine per ogni occasione. Oltre a qualche rivisitazione personale come quella che mi ero messo a cantare in pieno viale commerciale diretto verso il Seireitei.

    #Robin gay
    Batman gay
    Joker scemo sei

    La Batmobil schifo fa
    Alfred è un un po’ che-cca…
    #

    E tante altre allegre amenità per tutti i gusti e tutte le età (ho fatto anche rima!!).
    Ma il mio Senso del Natale cominciò a prudere dietro la mia nuca, qualcuno aveva bisogno di un Elfo Volenteroso di aiutare!!
    Mo: E dove c’è da salvare il Natale, c’è Dooottor House! - esclamai con un piccolo flash su di uno sketch visto tempo prima.
    Il mio Senso del Natale (quello della vista) mi fece trovare immediatamente il problema: un albero gigantesco, probabilmente figlio di un abete e una sequoia, non aveva ancora tutte le decorazioni!! SAAAAACRILEEEEEGIOOOOO!!!
    Mo: Nel nome del Natale, caricaaaaa!! - urlai correndo sul luogo del delitto con un rapido Shunpo.

    Al mio arrivo vidi Falkner-sensei e due allievi dell’Accademia, una di loro poi era la mia pupilla Rei Kawashima, intenti a decorare l’albero che, come avevo previsto, vantava gli aghi del padre e la mole della madre. E c’erano anche Star e tanti regali con uno anche per il sottoscritto!!
    Mo: Bello cucciolone, come te la passi? E’ tanto che non ci vediamo - lo salutai dandogli una rapida grattata dietro le orecchie.
    Ma un cartello poco sopra il suo testone attirò la mia attenzione:

    CITAZIONE
    Festa di Natale!!! Chiunque può partecipare! Ritira il tuo regalo e mangia fino a scoppiare!! Tutti gli abitanti di seiritei e rukongai sono i benvenuti!!

    Si raccolgono adesioni e non mi si dice nulla!?!? Ma in che oltremondo viviamo mai! Con un balzo afferrai un paio di quegli striscioni luminescenti che somigliano a dei boa sfavillanti e mi tenni pronto, li avrei sistemati tutt’intorno all’albero formando una spirale ascendente in men che non si dica. Tuttavia la domanda della piccola Rei mi ricordò che in quanto insegnante dovevo anche aiutare nell’organizzazione.

    CITAZIONE
    “Allora, che ci devo fare con questo?”

    Maledetto Saku, come può lasciare in così grave difficoltà a sua compagna di classe!?! Ah, se non fossimo a Natale e mi sentissi così buono!
    Mo: Mmmh, lassù in alto mi sembra un po’ spoglio di decorazioni - constatai aguzzando lo sguardo verso l’alto.
    Mannaggia non avevo ancora insegnato loro la levitazione! Come diavolo avrebbe fatto ad arrivare las…!
    Il mio sguardo scese lentamente dall’alto verso il basso fino a soffermarsi su Rei e poi tornare a guardare in alto. Un ampio sorriso da Grinch diede un indizio sulle mie intezioni.
    Mo: Guarda un cielo!! - esclamai indicando dietro di lei.
    A quel punto, veloce come un ghepardo, afferrai la ragazzina per le spalle e dopo un rapido caricamento la consegnai alle leggi della fisica sul moto del proiettile lanciato con traiettoria verticale. Il Natale a quaranta metri di altezza era salvo!! Ora veniva il mio turno.
    Afferrando un dolcetto su di un vassoio lì vicino per ritemprare le forze e placare la gola, quindi partii in rapida ascesa rilasciando dietro di me sfavillanti boa rossi e dorati.
    Mo: POTERE NATALEEEEEE!!!
     
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  5. Roschach
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    Era in quei momenti che Atasuke aveva i cosidetti "Lampi di Dio", quelle rivelazioni mistiche che apparivano dal nulla, e ti rivelevano le verità dell'universo, ed era esattamente in quel momento, appeso all'albero come un macaco, che Atasuke aveva ottenuto uno di queste rivelazioni: quale? Come poter attuare il suo piano in modo pulito e perfetto? Naaaah. Come poter ottenere il potere assoluto, in modo da poter sbaragliare qualsiasi avversario sia così stolto da porsi davanti con un semplice sputo? Naaaaaah, niente di così banale e ovvio, e sopratutto venale, ammazza ragazzi se siete tirchi... Atasuke aveva finalmente capito perchè i primati erano sempre allegri, e ridevano sempre e comunque, qualsiasi cose accadesse davanti ai loro paffuti occhi; perche passare tutta la giornata ad arrampicarsi di albero in albero era una delle cose più divertenti di questa pianeta, e Atasuke ne era certo, dato che stava facendo la stessa cosa che fanno i loro antenati ogni santo giorno; era stupendo poter passare di ramo in ramo, rimanere a testa in giù in modo da poter appendere qualche pallina in luoghi un pochettino impervi, saltare qua e là in modo da attaccare quella corda di seta fronzoluta strana, nonostante si trovasse a quasi trenta metri d'altezza: se fosse inciampato, oltre al panettone e al torrone di certo gli shinigami avrebbero potuto gustare anche una fritella XXL, poco ma sicuro; dopo circa tre o quattro minuti di divertente addobbatura, Atasuke si accorse... di aver finito le munizioni; si mise immediatamente a testa in giù, in modo da poter vedere in faccia uno shinigami al piano di sotto e dirgli:

    "Ehi tu, sparami su qualcosa che siamo rimasti senza munizioni"

    Atasuke non aveva usato a caso le parole "sparare" e "munizioni", dato che non aveva nessuna voglia di ricevere uno scatolone pieno di addobbi e basta, troppo facile: se li voleva guadagnare, divertendosi nel contempo stesso: e difatti l'uomo lo prese in parola, cominciando a tirare i pezzi di plastica come proiettili, prontamente poi presi dalle leste mani di Atasuke e messi nel suo "zaino" di cartone, senza mai perderne neppure uno... i suoi sensi lo avvertirono però ben presto che un secondo tipo di bolide era in rapido avvicinamento, una ragazza dai capelli rossi, sparata in orbita da quello che aveva tutta l'aria di essere un maestro d'accademia, sebbene il suo comportamento lo contraddicesse... ora, i casi erano due: o Atasuke acchiappa la ragazza al volo, facendo la figura dell'eroe che tanto odiava, oppure lasciar fare il lavoro alla signora forza di gravità, con conseguente sfrittellamento della sudetta; decisamente era meglio la prima opzione, dato che anche se avrebbe avuto una reputazione non voluta, almeno non avrebbe permesso a un simile bocciuolo di rosa di farsi male; ora però bisognava risolvere il problema di come prenderla, dato che se l'avesse afferrata per un braccio, con la velocità con cui andava, gli sarebbe rimasto in mano...

    "Dovrò pure fare la figura del maniaco, ma c'è poco da fare"

    Atasuke attese che la ragazza gli fosse giusto due metri sotto di lui, poi fece un piccolo balzo in avanti, rimanendo attaccato con il braccio sinistro a un ramo sporgente, stringendo a sè la ragazzina con l'altro braccio, in modo da fermare la sua ascesa verso i cieli, e impedendo la sua discesa verso gli inferi con l'altro braccio, rimettendosi poi velocemente in una posizione stabile; lo sforzo muscolare di sollevarsi con un solo braccio non era stato indifferente, ma per un due metri come lui era una cosa comunque nei limiti; rivolse immediatamente la sua attenzione all'ex-bolide, che pareva esserse tranquilla, sebbene Atasuke non poteva sapere se lo era stata per tutto il tempo;

    "Tutto a posto? Scusami se ti ho afferrato in quel modo, ma non mi sembravi una ancora capace di camminare nell'aria come il tuo sensei: se vuoi, aggrappati alla mia schiena che ti faccio scendere, a fare la scimmia sono molto bravo"

    Atasuke osservò con una rapida occhiata la ragazza che aveva davanti: era una studentessa della classe vicina alla sua, e non era una di quelle che veniva catturata dallo stupendo viso di Atasuke... a quanto pareva, avrebbe finalmente potuto instaurare una conversazione seria con un esemplare di razza femminile... forse...



    Edited by Roschach - 28/12/2010, 22:33
     
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    Dio se odiavo il natale. Avevo vaghi ricordi di quella festività, e non mi era mai piaciuta. Tutto quell'entusiasmo, per cosa poi? alla fine, era un giorno come un altro. Per fare un cenone e scambiarsi regali non c'era mica bisogno di aspettare il 25 dicembre. Mi sembrava alquanto ipocrita come cosa. Voglio dire, durante tutto l'anno, in famiglia ci sono faide interne, litigi, risse, ma a natale sparisce tutto. Baci e abbracci dappertutto, pace e amore. Poi però il 27 dicembre ( perchè ovviamente c'è santo Stefano nel mezzo) ricominciano le faide e le risse. E poi che cacchio di senso ha portare un albero in casa e coprirlo di luce e di PALLE?! .... DI PALLE!? SERIAMENTE!? Le famose PALLE di Natale. Evviva i doppi sensi.
    Comunque, stavo tranquillamente passeggiando quando all'orizzonte notai un enorme albero. Il Natale mi perseguita. E, per qualche motivo sconosciuto, avevo il sospetto che avrei incontrato qualche mia conoscenza. Sicuramente Rei. Dopo l'episodio del vischio, avevo capito che sia Rei che il Sensei, durante questo periodo erano decisamente fuori di testa. Ripensai all'episodio del vischio, e rabbrividii. Per un nanosecondo, avevo seriamente preso in considerazione l'idea di... Scossi la testa e aumentai il passo.
    Arrivai nella piazza dove si trovava l'albero gigante. Ai suoi piedi, un enorme cane ( o forse era un lupo...? ) faceva la guardia ai pacchi regalo. Come potevano mancare i pacchi regalo. Notai che fra i tanti pacchi, ce ne erano alcuni destinati a persone che conoscevo.
    Mouryou, Rei, Hanae... Saku?!
    Mah, si erano anche disturbati a farmi il regalo. A me, che odio il natale. Mi avvicinai ulteriormente, tenendo d'occhio il grosso cane. Probabilmente, se avessi provato a prendere uno dei regali, avrebbe divorato il braccio intero. Meglio stare buoni. A pochi passi da me, c'era Rei.
    Oh, com'è che non l'avevo vista prima?

    Non feci in tempo ad alzare il braccio per salutarla, che fu scagliata verso il cielo come uno shuttle da una testa bionda. il Sensei, chi altri sennò?
    Per fortuna, uno sconosciuto uomo-scimmia gigante prese Rei al volo. Mi aveva salvato dal doverla prendere al volo. Ai miei piedi c'era uno scatolone pieno di addobbi e oggetti vari.
    Bah, ormai ci siamo...
    Pescai un cappello da babbo natale e me lo misi in testa. Questo era il massimo che il mio orgoglio mi permetteva di fare, non avrei MAI addobbato quell'albero.
    Giorno, Sensei...
     
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  7. Tamaki-kun
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    Parlato d'altri

    Al mio arrivo potei con piacere constatare che le decorazioni dell’albero erano quasi ultimate, mancavano giusto gli ultimi ritocchi. A differenza di altri quel giorno non vestivo di alcun orpello rosso e natalizio, trovavo la mia solita divisa più che sufficiente ad esprimere le emozioni che provavo per quel giorno: un’inutile perdita di tempo, che sarei stato costretto a sottrarre ai miei allenamenti. Vista l’identità dell’organizzatore principale, tuttavia, mi era stato impossibile esimermi dal venire: scappare da un 3° Seggio, specie se della rapidità di Falkner-senpai, non era un’impresa molto facile. Nelle mani recavo una pila di regali pericolosamente alta, avevo preparato qualcosa per ognuno degli shinigami e degli studenti incontrati negli ultimi tempi, sempre su “consiglio” dell’uomo appartenente all’Ottava Divisione.

    Con passo incerto, tentando di farmi largo tra la folla senza provocare il crollo della mia precaria torre di Pisa, raggiunsi Star e mi curai di salutarlo con un cenno prima di poggiare i miei regali nei pressi di quelli a cui già faceva la guardia. Voltandomi, ebbi inoltre modo di osservare un raro esempio di Studentessaincapacedivolare-chevola, certo ad opera di quel pericolo ambulante di Mouryou. Fortunatamente un altrettanto affascinante caso di studente occupato ad emulare le scimmie la prese al volo, evitandomi il notevole fastidio di intervenire perché imposto dal mio ruolo.
    -Sarà una luuunga giornata, non trovi?- sospirai con aria affranta, rivolgendomi all’enorme lupo sdraiato poco distante da me.


     
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  8. argletahm
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    Uno strano elfo era entrato nella piazza in maniera alquanto sguaiata. Non ho visto quel che sto vedendo... non ho visto quel che sto vedendo.. non ho visto quel che sto vedendo... purtroppo dopo avere strizzato gli occhi almeno 10 volte l'elfo era ancora lì... domani sera avrebbe dovuto inoltrare alla quarta una domanda per un check up psichiatrico completo di Urahara...

    In quel momento Rei venne scagliata a folle velocità verso l'alto... ok quella sera stessa avrebbe dovuto inoltrare la domanda.
    La ragazza volante (ma non troppo) venne afferrata da un altro allievo che stava mettendo varie decorazioni in alto.

    Un CRIC iniziò a farsi sentire in maniera sempre più continua.
    Buona presa ma pessima scelta di ramo! esclamò il terzo seggio mentre il legno a cui l'uomo scimmia si era attaccato (sporgendosi parecchio per afferrare la ragazza) aveva iniziato a scricchiolare per poi cadere verso il suolo con un violento CRACK!

    I due precipitarono per un paio di decine di centimetri prima che qualcosa li trattenesse per il kimono tenendoli su per la collottola come gattini. Con un movimento che alla maggior parte dei presenti nella piazza doveva essere sembrato come poco più che un'ombra in movimento lo shinigami li aveva infatti afferrati prima che il rosso delle decorazioni fosse anche sul lastricato sottostante...

    Tutto bene? disse tenendo i due galleggiando nell'aria. Direi di si... concluse camminando poi fino al terreno sempre con i due per la collottola.

    Appoggiati i due <pacchi regalo> per terra Falkner diede un rapido sguardo alla piazza e all'albero.. Direi che abbiamo finito... per cui.. con un rapido salto fu sulla pila dei regali che aveva appoggiato poco lontano. SI DIA INIZIO ALLA FESTA MANGIATE BEVETE E PASSATE A RITIRARE I VOSTRI REGALI!



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    Ognuno di quelli che hanno postato sopra riceve due regali, il primo sono 3xp uguale per tutti, il secondo è personalizzato e potete <ritirarlo> mandandomi un mp o contattandomi su msn per poi usarlo nel vostro post. Non so se Hanae voglia aggiungere qualcosa di suo nel qual caso dovrete contattare anche lui ^^" ma immagino ve lo farà sapere.
    Il regalo personalizzato possono comunque riceverlo tutti i giocanti sul gdr al momento di questo post (anche in un secondo momento se non potete ora come ora causa vacanze e affini).

    Edit by Tama-kun: Hanae, come Falkner, vi ha preparato dei regali. I metodi di consegna sono i medesimi, contattatemi via mp o su msn per sapere cosa vi spetta. o.o


    Edited by Tamaki-kun - 29/12/2010, 15:21
     
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  9. _Rei_
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    SPOILER (click to view)
    Normale: narrato, parlato png
    Parlato Rei
    Corsivo: enfasi; sogni, ricordi, pensieri, deliri vari
    In quote: parlato altri pg con rispettivi colori


    Santo Yamamoto in groppa alle renne…
    Quello che Rei inizialmente aveva scambiato per un cane, si rivelò ad una seconda e più attenta occhiata un simpatico LUPO GIGANTE.
    Lei era a circa due metri dal cuccioletto, ancora nei pressi dell’albero e con la stramaledetta decorazione in mano; arretrò lentamente di qualche passo, con un sorriso nervoso:
    “He-heilà, Zannabianca. Buonino…”
    Ma il vero pericolo si nascondeva nel volto raggiante di un pazzoide biondo in avvicinamento, piuttosto che nelle zanne di quella bestiola apparentemente mansueta, come Rei avrebbe tra non molto scoperto a proprie spese. Mouryou-sensei entrò in scena vestito con la roba più assurda che si fosse mai vista, ed andò a dare una grattatina al lupo, neanche fosse un chiwawa, prima di rispondere alla domanda –puramente retorica- che lei aveva fatto poco prima:
    CITAZIONE
    Mouryou: - Mmmh, lassù in alto mi sembra un po’ spoglio di decorazioni -

    Rei lo squadrò dalla punta arricciata degli scarpini a quella delle orecchie finte.
    “Sensei, ma che ha indosso? Deve portare l’Anello a Mordor?”
    La loro conversazione era interessante perché si basava su un botta e risposta logico e sensato. Infatti:
    CITAZIONE
    Mouryou: Guarda un cielo!!

    Rei si voltò istintivamente: “Un cos-NYAAAAAAAAAAAAAHHHH….!!!!!!”
    Il suo urlo si affievolì man mano che saliva nell’alto dei cieli, lanciata dal proprio maestro come fosse un aeroplanino di carta.

    Morire così è davvero uno schifo, però. E non sta nemmeno arrivando la carrellata de ‘i momenti migliori della mia non-vita’ come ci si aspetterebbe prima del congelamento polmonare entrando nella mesosfera. Invece mi vengono in mente solo cazzate, al solito, non mi smentisco nemmeno in punto di morte. La piazza dall’alto, per esempio, quel tavolo pieno di dolci bianchi che non avevo notato prima e toh, qualcuno ha pure portato del sushi per fare un mix gastronomico. Proprio ora che mi era venuta voglia di qualcosa di salato, dannazione. Un bambino indica col dito seguendo la mia ascesa stupefatto. Suppongo si stia chiedendo se mi spiaccicherò prima sopra un ramo o farò in tempo a precipitare di nuovo al suolo. This is the end, beautiful friend.
    Addio, balordi. Addio, Mouryou-sensei, che ti possano cadere tutti quei capelli da porcospino durante la notte e tu possa svegliarti calvo come un uovo, dannato scarto del manicomio criminale. Addio, lupo a guardia dei regali; se ti viene fame mangia il tizio con la calzamaglia gialla, mi raccomando. Addio, Falkner-san, eccoti là in mezzo ai rami; lascio questo mondo senza sapere quanto potresti effettivamente stare bene vestito da Aladdin, come avevo scommesso con le ragazze al dormitorio. Addio, Saku-chan appena arrivato, il nostro è stato un amore puro ed intenso… Almeno non finirò i miei giorni in cella per circonvenzione di minore, se vogliamo trovare un lato positivo a questo triste epilogo.(Sigh, quel cappellino ti sta un amore). Ma dai, c’è anche quell’Haru-san col solito faccino da principe scocciato; però niente addii per lui, mi ha rovinato la serata alla locanda.
    Non devo avere rimpianti, devo andarmene in pace…
    … …

    …Damn, mi sono appena ricordata di Harry Potter. Non posso morire prima del settimo film!

    Non era il giorno in cui lo shinigami degli shinigami sarebbe venuto a prendere l’anima molesta di Kawashima Rei, però, perché il suo lancio nello spazio fu arrestato da qualcosa - più precisamente qualcuno - che sul momento Rei non si curò di esaminare, occupata com’era ad avvinghiarsi con un braccio al suo provvidenziale salvatore e ad agitare l’altro, dal pungo serrato, verso la sagoma di Mouryou-sensei che stava salendo anch’essa a velocità razzo verso la cima dell’albero:
    “MALEDETTO SENSEEEEI! COS’E’, LE RICORDO UNA CHE L’HA MOLLATO PER IL SUO MIGLIORE AMICO? SI LIMITI A BOCCIARMI COME FAREBBE UN NORMALISSIMO INSEGNANTE STRONZO! HA PROPRIO BISOGNO DELLA MIA CARCASSA SMEMBRATA COME TROFEO, PER CASO?? CERTE VOLTE MI DOMAN-Santissimi santoni incappucciati del Nirvana.

    L’ultima frase, mormorata con una sorta di educato stupore, era dovuta al fatto che, nel seguire con lo sguardo il maestro che viaggiava verso l’alto, Rei aveva alzato a sua volta il viso e allora sì, che si era accorta di chi l’aveva salvata.
    CITAZIONE
    Atasuke: "Tutto a posto? Scusami se ti ho afferrato in quel modo, ma non mi sembravi una ancora capace di camminare nell'aria come il tuo sensei: se vuoi, aggrappati alla mia schiena che ti faccio scendere, a fare la scimmia sono molto bravo"

    Il tipo su cui era abbarbicata era una specie di semidivinità dal volto perfettamente levigato, una maschera di marmo candido e privo di imperfezioni; aveva occhi di un colore così intenso da far quasi male, dei capelli come una cascata di luce e a giudicare dal braccio che la stava stringendo… Bé, Rei non si era mai autocensurata nella sua mente, ma per le circostanze che immaginò dovette mettere un bel V.M.18 al suo cervello.
    “Credimi, la scimmia era l’ultimo paragone che mi sarebbe venuto in mente, guardandoti.” Disse seria, ancora leggermente frastornata; poi, col sorriso e la naturalezza di chi abbia appena accolto qualcuno in salotto per offrigli una tazza di cioccolata: “Ciao, io sono Rei. Tu sei vero oppure ho di nuovo le allucinazioni per eccesso di zuccheri?” Un rumore secco, legno che cede, la consapevolezza della portata titanica della sfiga odierna. “Ecco, temo non lo saprò mai. Stiamo per fare le fine delle pigne, dude.”
    E mentre il ramo si spezzava e la terra si avvicinava a rapidità sorprendente, a Rei venne fuori la risatina isterica della rassegnazione, ed affrontò questa nuova probabile morte a braccia conserte, occhi socchiusi e posa onorevole, nonostante stesse precipitando a testa in giù.
    Uno strattone al collo del kimono impedì il suo incontro appassionato col pavimento della piazza.
    CITAZIONE
    Falkner: Tutto bene? Direi di si...

    … Ahh, Falkner-san, che uomo da sposare.
    Rei fu depositata finalmente sul solido terreno, dove rimase seduta composta con le gambe piegate sotto di sé e le mani in grembo, non perché volesse improvvisare una cerimonia del tè a sorpresa, ma perché in quel momento avrebbe avuto qualche problemino a rimettersi in piedi senza vomitare per il disorientamento, come testimoniavano i suoi occhi a girandola.
    CITAZIONE
    Falkner: Direi che abbiamo finito... per cui.. SI DIA INIZIO ALLA FESTA MANGIATE BEVETE E PASSATE A RITIRARE I VOSTRI REGALI!

    Regali, regali… Lo sapeva lei che regalo ci sarebbe voluto, adesso: la testa di Mouryou-sensei su un piatto d’argento, decorata con agrifoglio. Eccolo un buon motivo per provare a rialzarsi, forza, uccidere qualcuno!
    “Dov…Dov’è? Lui dov’è?”
    Rei si alzò in piedi barcollando come un’ubriaca, puntando il dito a caso sulle varie figure sfuocate che aveva davanti, causa lieve stordimento da quasi-morte.
    SPOILER (click to view)
    Thanks per l'exp e per i pacchetti! Non ho messo nulla sui regali perché prima voglio sentire via pm di che si tratta, e perché in questo post c'era già troppa carne al fuoco; se mi è concesso lo scriverò al prossimo. E occhio: al prossimo post Rei farà fuori quasi tutto il torrone, fatene scorta adesso prima che sia troppo tardi :B):

     
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  10. Roschach
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    Malnata scalogna, demoni dell'Averno e angeli di Arcadia: a quanto pareva la sua possibile richiesta divina di ottenere una discussione seria con un'esemplare di razza femminile si era dissolta come un pezzo di carta gettato tra mille fiamme fameliche; Atasuke era un profondo conoscitore del linguaggio corporeo, quei picccoli segni involontari che potevano tradire anche il più abile dei bugiardi non avevano segreti per lui... e cosa pensate abbia mai capito nell'incrociare gli occhi della rossa con i suoi? Non conosceva gli aggettivi con cui la sua materia cerebrale l'avesse catalogato nella scatola dei ricordi, ma riusciva perfettamente a vedere quali torbide fantasie (erotiche e non) gli fossero passate, fosse solo per un secondo, all'interno della scatola cranica: roba da far scandalizzare i più grandi pornodivi del mondo terreno, era sicuro; ma che cosa diavolo ci poteva fare? Lui era nato stupendo, e probabilmente era questa l'unica cosa del suo corpo che lo faceva andare su tutte le furie; lui avrebbe desiderato nascere con un viso comune, semplice, anonimo, in modo da non avere gli ormoni delle ragazze costantemente addosso, ma sopratutto non avrebbe avuto problemi ad agire in tutta tranquillità, in pieno silenzio senza essere notato troppo: i tempi non erano ancora maturi per dire cose del genere, ma meglio progettare tutto con largo anticipo, facendo i primi piccoli passi e muovendo lentamente ogni singola pedina, per quanto insignificante e poco produttiva potesse essere; del resto, da quello che aveva sentito, nemmeno lo Shinigami traditore Aizen aveva preparato il suo piano in due giorni, ma persino due secoli; lui non poteva aspettare così tanto tempo, dato che se il "traditore" avesse deciso di mettere giù tutte le sue carte, il suo progetto sarebbe stato spaventosamente ostacolato (non annullato, dato che questo poteva verificarsi con la sua definitiva eliminazione, e di sicuro non si sarebbe fatto uccidere così facilmente);


    CODICE
    “Credimi, la scimmia era l’ultimo paragone che mi sarebbe venuto in mente, guardandoti.”


    "Se fossi nato nel corpo di quell'animale, almeno non mi sarei dovuto sorbire il tuo sguardo ridicolo"



    CODICE
    “Ciao, io sono Rei. Tu sei vero oppure ho di nuovo le allucinazioni per eccesso di zuccheri?”


    "Avrei dovuto io avere un'eccesso di zuccheri, in modo che il mio cervello funzionasse a dovere prima di avere l'idea idiota di venire qua"

    Un veloce, improvviso rumore fece cadere la sua attenzione sotto di lui, accorgendosi di uno spettacolo non troppo stupendo: il ramo su cui se ne stava appollaiato stava dicendo le sue ultime parole (una combinazione di CRACK, SFRACK e KAPUTT mescolati in modo disordinato), per poi spezzarsi di colpo, togliendo ogni punto d'appoggio per evitare ai due ragazzi di sottostare alla legge dell'uomochericevetteunamelasullacrapainunanottedimezz'estate; immediatamente cominciarono a precipitare verso il basso, pronti a ritinteggiare la pavimentazione della piazza con un'allegro color rosso sangue: Atasuke vide immediatamente un secondo ramo sporgente sotto di loro, e sebbene fosse pienamente consapevole che afferrarlo con un solo braccio equivaleva a fratturarselo in più punti, sempre che farsi frattutre in tutti i punti: non avrebbe mollato la ragazzina, non tanto perchè avesse un senso da cavaliere, ma perchè se fosse morta spiaccicata, di sicuro non ci avrebbe fatto una bella figura, e questo non era assolutamente contemplato nell'ottica generale del piano definitivo: quando però mancarono pochi centimetri al novello punto d'appoggio, successe una cosa inaspettata: uno shinigami, già capace di camminare sull'aria, afferrò entrambi i ragazzi per la collottola, facendoli poi planare dolcemente al suolo:



    CODICE
    Tutto bene? Direi di si...


    Tutto bene? TUTTO BENE??? Quello schifoso bastardo aveva fatto L'UNICA, e dico L'UNICA COSA che uno Shinigami non deve assolutamente mai fare alla persona di Atasuke: che cosa, se intendo salvargli la vita? Naaaaaa, non quello, bensì TOCCARLO CREDENDO DI ESSERGLI INDISPENSABILE PER IMPEDIRE CHE LA SUA VITA TERMINI DI COLPO: una caduta così non l'avrebbe ucciso, rotto quasi tutte le ossa di sicuro, ma ucciso era comunque molto difficile, senza contare il fatto che si sarebbe comunque evitato la seccatura di uno sbriciolamento osseo, dato che un secondo ramo, decisamente più robusto del secondo, era lì, pronto all'uso: in quel momento sentì una rabbia mista a un'istinto omicida salirgli in corpo, ma d'un tratto una piccola voce in testa fece capolino nelle sue orecchie, mormorando con voce sadica ma sensata:

    "Non è ancora ora, vuoi mandare tutto all'aria per una semplice incazzatura: non temere, lui pagherà più avanti, tutti pagheranno, lo sai bene"

    Quella strana vocina nella zucca, di cui ignorava totalmente l'esistenza, gli aveva fatto ricordare qual'era il suo obbiettivo finale, il vero scopo della sua esistenza, quindi non poteva permettersi di mandare tutto all'aria per un semplice scatto d'ira: per sua fortuna all'esterno questa cosa non era assolutamente visibile, dato che era pur sempre un maestro del linguaggio corporeo, e sapeva nascondere la rabbia con la stessa facilità di quando beveva un sorso d'acqua da un bicchiere; per sua fortuna non fu obbligato a dire grazie al suo "salvatore", dato che saltò immediatamente su un tavolo, incitando poi la folla a divertirsi; Atasuke però non lo ascoltò per niente, dato che lasciò Rei (cosa aveva capito si chiamasse) sul suo posto, mettendosi in disparte in un tavolo lontano, con gli occhi che cercavano di analizzare la situazione, in modo da poter cacciare fuori a pedate nelle chiappe la rabbia dal suo corpo, che ben presto fece quella fine. Si accorse ben presto di un ragazzo, dell'età di Rei circa, che lo aveva inizialmente guardato in modo invidioso quasi, come se gli avesse rubato qualcosa; capì immediatamente cosa intedesse, e immediatamente formulò una risposta mentale, nella speranza che lui potesse leggere le teste altrui:

    "Se per te Rei è tanto importante..."

     
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    CRACK. Ma come CRACK!? ... CRACK.
    Il rumore dell'enorme ramo che si spezzava sotto al peso di quel gorilla. E quel gorilla aveva fra le braccia Rei, non scordiamocelo. D'istinto, scattaie mi posizionai sotto di loro, ben consapevole che sarei stato molto probabilmente schiacciato dal peso di quel tizio dal nome sconosciuto. Oh beh.
    Ero già pronto a prenderli, ginocchia piegate e braccia tese. Mi sentivo un pò un vigile del fuoco. Per fortuna, Falkner-Sama mi precedette. Velocissimo, li bloccò per la collottola, fermandosi a mezz'aria.
    Uhhhh, che bello che dev'essere camminare a mezz'aria.

    Li poggiò a terra, poi saltò sopra la pila di regali e da buon babbo natale annunciò:
    CITAZIONE
    SI DIA INIZIO ALLA FESTA MANGIATE BEVETE E PASSATE A RITIRARE I VOSTRI REGALI!

    Ohoh, io non voglio nessun regalo.

    CITAZIONE
    Dov…Dov’è? Lui dov’è?

    Ed ecco la solita Rei che delira. Mi avvicinai a lei Ehm... Rei, tutto bene...? hai per caso sbattuto la testa, ti sei fatta male?
    Mi voltai rapidamente e notai che l'uomo scimmia dal nome sconosciuto mi fissava in modo strano. Senza aspettare la risposta di Rei, mi avvicinai a lui e sussurrai "Grazie..."
    Che lo intendesse come voleva quel grazie. Io lo stavo davvero ringraziando solo perchè mi aveva evitato la scocciatura di prendere Rei al volo. E poi, se proprio avessi voluto ringraziare qualcuno per aver salvato Rei, avrei ringraziato Falkner, mica quella scimmia con i capelli bianchi.
    Mi allontanai da lui e mi avvicinai a Mouryou-Sensei. Mi sistemai per bene il cappellino natalizio sulla testa, e portandomi a pochi centimetri da lui , dissi :Senta un pò lei, mica vuole ammazzarci, eh? mi sta venendo il sospetto che lei non veda l'ora di liberarsi di noi, così può tornare a scassare l'anima a Falkner-Sama... Mi fermai e lo squadrai dalla testa ai piedi. E poi, cosa caccccccchio si è messo addosso? sembra la guardia del corpo di babbo natale!
    E con questa, era la seconda volta che mancavo di rispetto al Sensei. Ma se lo meritava, sia la prima che la seconda volta. Voglio dire, mica è possibile che noi altri poveri alunni dobbiamo rischiare la vita ogni giorno solo perchè il nostro Sensei è pazzo! Spostai lo sguardo su Rei. Probabilmente se non avessi detto io queste cose al Sensei, glie le avrebbe dette Rei, ma in maniera moooolto più... schietta. E' anche vero però, che probabilmente il Sensei non avrebbe osato mettere le mani addosso ad una donzella... altro discorso era con me.
     
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  12. Belfagor90
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    Corsi come un dannato srotolando dietro di me una lunga fila di addobbi che luccicavano alla luce delle lampadine colorate dell'albero in un tripudio di riflessi abbacinanti.
    Il mio cuore era in festa perché il Natale sarebbe stato ancora più bello grazie al piccolo contributo del sottoscritto e avrei terminanto il tutto con un gran finale! Un finale forse un pochino scontato, ma sempre di grande effetto.
    Arrivato in cima al pino-sequoia di Natale sganciai il rotolo di addobbi dandogli una forma il più decorosa possibile, perché anche se da terra non si sarebbe ben visto era una questione di principio, ed infilai la mano nella casacca da elfo rovistando in mezzo ad un mucchio di curiosi rumori sferraglianti.
    Mo: Questo no... questo neppure... hey, ecco dov'era finita la mia cotoletta!! Neanche questo... ah!! - esclamai soddisfatto tirando fuori una piccola sferetta dorata - ECCOLO!!
    L'ultimo consiglio della guida natalizia: il Globo Decorativo Transformer Deluxe! Con un movimento che ricordava un cestista di pallacanenstro al culmine di un'azione lo piazzai proprio sulla punta dell'albero.
    Mo: E il pulsante per la versione X-3 dovrebbe essere all'incirca... qui! - mormorai premendo un punto indistinguibile da qualunque altro sulla superficie perfettamente liscia.
    A quel comando cinque punte si aprirono a raggera sul globo, due estremità si appiattirono e un piccolo stereo fece la sua apparizione suonando un dolce "Jingle Bells".
    Mo: And That's All Folks! - conclusi con un gran pollice sollevato prima di buttarmi all'indietro in caduta libera verso il terreno. Sarebbe stata la volta buona per scorprire se un ufficiale potesse resistere ad una picchiata di cinquanta metri, ma lo spirito del Natale e del buonsenso mi fece usare la levitazione per atterrare con grazia invece che con con piccolo cratere antropomorfo.
    Un ottimo lavoro, come sempre! Oh, ma sembra che il mio giovane allievo Saku (finalmente arrivato!) voglia congratularsi con me e farmi gli auguri di Natale! Quasi quasi lo perdono per aver lasciato me e Rei a lavorare facendosi i fatti suoi...

    CITAZIONE
    Senta un pò lei, mica vuole ammazzarci, eh? mi sta venendo il sospetto che lei non veda l'ora di liberarsi di noi, così può tornare a scassare l'anima a Falkner-Sama... E poi, cosa caccccccchio si è messo addosso? sembra la guardia del corpo di babbo natale!

    Che maniera assai curiosa di fare gli auguri, sarà uno stile particolare della sua provincia? Mi sorge un sospetto...
    Mo: OH OH OH!! Tranquillo che io e Falkner-sensei ci alleniamo sempre anche se devo badare a voi ragazzi - lo rassicurai con una piccola pacca sulla spalla - Quanto al vestito davvero sei così emo da non sentire lo spirito natalizio scorrere nell'aria? Mmh... forse dovrei farti vedere le cose da una prospettiva più "alta"...
    Mi sentivo proprio sul punto di sfruttare la presa tattica di prima per mandarlo a decorare l'albero ad una trentina di metri da terra, quando davanti ai miei occhi brillarono come di luce propria due pacchi regalo. Su ognuno di essi era scritto "X Uruhara Mohryou".
    Mo: Azz! Neanche a Natale azzeccano il mio nome? - pensai afferrandoli.
    Una era grande, pesante e avvolto in una inesprezziva carta grigia (la firma di Hanae-sensei), mentre l'altro era rigido, più piccolo e profumava di lavanda.
    Scartai il primo mandando un barrito di gioia: un paio di tonfa!! L'arma che più si sposa con l'Hakuda!!! Hanae-sensei, credo di amarla un po' di più dopo questo...
    Mo: Buon Natale Hane-sensei - mugolai con gli occhioni grandi e lacrimosi al suo indirizzo e stringendo al petto il mio regalo.
    E ora... veniva il pacchetto misterioso di Falkner Chase!
    Con lentezza e anche un pochino di timore strappai la carta rossa che lo avvolgeva: un libro di spade.
    La proverbiale gocciolona comparve sulla mia nuca. Quel fissato del mio maestro mi aveva regalato il libro "I Cinque Anelli" di Miyamoto Musashi, il più grande spadaccino mai esistito. La cosa curiosa era che qualcosa sembrava spuntare dall'ultima pagina. Allungai le dita ed estrassi il corpo estraneo.

    Fu un attimo. La mia pelle assunse gradazioni di colore per ogni frequenza dello spetttro visibile all'uomo e anche qualcosina sull'ultravioletto, i denti piroettarono sul posto mandando scintille, gli occhi scattarono fuori dalle orbite e un Niagara di sudore freddo ammollò il mio costume natalizio rendendo trasparente la calzamaglia. UNA FOTO ROMANTICA DI MUSTACCHIA IMPACCHETTATA IN MUTANDINE ROSA AL PROFUMO DI LAVANDA!!! Ma questo poteva dire che... ODDIO, POTEVANO ESSERE SUE!!!

    NNNNNNYYYYYYAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAA
    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRRGGGGHHH!!!!


    Svariate scatole di palline esplosero davanti a quella specie di onda sonora più compatta di un muro, le stelline sul mio berretto da elfo partirono come piccoli fuochi d'artificio e alcuni ciuffi d'albero presero fuoco spontaneamente.
    Infine, più morto due volte che una sola e con le gambe in bella vista a causa della sudata di prima, svenni creando il piccolo cratere antropomorfo che ero riuscito ad evitare prima. Avevo anche un rivolo di schiuma verde che usciva da un lato della bocca come un essere rabbioso.
    Mo: L'orrore... l'orrore... - mormorai febbricitante.
    Fortuna che l'urlo era stato talmente potente da togliere i colori alla foto, altrimenti un'esposizione prolungata mi avrebbe davvero fatto passare ad un'ulteriore miglior vita.


    Vendetta con Hakuda e Kidou... vendetta con Hakuda e Kidou...
     
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  13. Tamaki-kun
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    CITAZIONE
    Parlato
    Urlato
    Sussurrato
    Pensato
    Parlato d'altri

    Ero appostato nei pressi di Star da appena una manciata di secondi quando ai miei occhi si profilò una sottospecie di filmato di infima categoria, privo di un’apparente trama: due studenti caddero nel vuoto, il senpai li afferrò al volo, Rei si mise a cercare qualcuno barcollando inebetita, il suo compagno che non conoscevo si allontanò verso un tavolo poco distante, Saku tentò una ramanzina che forse gli avrebbe fatto fare compagnia alle stelle, Mouryou notò i due regali riservatogli, mi ringraziò ed… Esplose?!? Beh, qualcosa fece, ma non potei esser sicuro della natura del suo gesto fino a quando non lo osservai da vicino, mentre era ancora occupato a riprendersi, e vidi una foto scolorita stretta tra le sue mani. Quale che fosse l’immagine ritratta, prima di chiedere informazioni a Falkner rimasi per un poco interdetto, quasi voglioso di caricarmi in spalla quel sensei fin troppo rumoroso e sbatterlo in una delle celle della prigione di sekkiseki. Cambiai idea: quantomeno, finché era occupato a schiumare dalla bocca pareva brutto, ma inoffensivo.
    -Sei fortunato, Mouryou-chan.- gli dissi con un lieto sorriso, appena accennato, battendogli un leggero colpetto sul petto con il palmo della mano, incerto sulla sua effettiva capacità di comprendere quanto gli stavo dicendo -Ho appena deciso dove portarti a sostenere il prossimo allenamento sull’Hakuda.-. Un istante dopo mi rialzai e, cogliendo dai pressi di quel cratere uno dei pacchi caduti nell’urto, potei vedere che recava il mio nome. Doveva essere il regalo del senpai, che appena toccai mi parve quasi stesse provando a privarmi di un poco del mio reiatsu. Conoscevo bene quella sensazione, era inconfondibile per uno della Polizia Interna. Mi affrettai ad aprire quel pacco di carta cerulea, rivelando ai presenti un sacco da boxe un po’ più piccolo del normale, ma che a giudicare da quanto toccai era rivestito della resistentissima pelle degli hollow. Incuriosito, provai volontariamente a liberare un poco di reiatsu dal braccio che reggeva il mio regalo, osservando soddisfatto la mancanza di risultati visibili. L’energia stessa era stata assorbita dal sacco, che all’interno doveva di certo contenere alcune pietre di sekkiseki, nascoste tra la sabbia. Non male come idea, mi sarebbe servito durante i miei allenamenti.
    -Grazie del regalo, Falkner-senpai,- dissi al terzo seggio comparendo al suo fianco col sacco caricato sulla spalla sinistra e retto dal medesimo braccio, apparentemente senza alcuno sforzo -però potrei sapere cos’hai dato a Mouryou per farlo reagire così? Ho visto una fotografia, ma era tanto sbiadita che non sono riuscito a comprendere cosa ritraeva.-.

     
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  14. argletahm
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    La maggior parte della gente aveva ritirato il proprio regalo; alcuni lo avevano aperto, altri no. Alcuni erano soddisfatti, altri meno.

    L'urlo disumano di Urahara aveva confermato che il pensierino che gli aveva incartato era stato adeguato... *vendetta dolce vendetta.... chissà.. forse potrei dirglielo che quelle mutandine sono quelle rimaste attaccate con la colla quella famosa giornata... nah meglio di no... lascerò che lo scopra con calma...

    La voce di Hanae interruppe il filo dei miei pensieri:

    CITAZIONE
    -Grazie del regalo, Falkner-senpai, però potrei sapere cos’hai dato a Mouryou per farlo reagire così? Ho visto una fotografia, ma era tanto sbiadita che non sono riuscito a comprendere cosa ritraeva.-

    Prego prego.. Sbiadita? Strano.. era una perfetta foto a colori... diciamo che gli ho procurato una foto autografata della sua <idol> personale negli shinigami... credo di essere quasi in pari con quella storia <dicuitusaibene>...
    Il volto dello shinigami assunse il suo solito sorriso spaventoso ala Ichimaru Gin.

    Direi che si può procedere...
    Falkner battè rapidamente le mani e un crepitio di fuochi artificiali assortiti incendiò il cielo sovrastante la piazza per alcuni minuti lasciando che i giochi di luce incantassero tutti i presenti.

    E orraaaaa si gozzoviglia fino all'alba!! il terzo seggio sparì rapidamente alla vista per poi subito ricomparire con in mano un paio di fette di panettone e alcuni torroncini.Ne vuoi Hanae?
     
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  15. Roschach
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato da altri (PNG da me controllati)
    Parlato da altri (Subconscio)
    CODICE
    Parlato da altri (PG/PNG controllati da altri)


    Atasuke si era isolato già da un bel po' dalla festa, uscendo dalla piazza centrale per poter fare quattro passi in solitudine, in modo da poter sbollire la troppa rabbia accumulata prima grazie all'intervento dello Shinigami; non poteva ovviamente sapere che salvargli la vita equivaleva a sputargli una grandiosa offesa senza arte né parte, ma se ne sarebbe reso conto in futuro, su questo poteva starne certo al 200%: passeggiò per alcuni minuti nei maestosi giardini della Seiretei, osservando i magnifici ghirigori delle piante curate alla perfezione; sebbene disprezzasse dal profondo del cuore gli Shinigami, non poteva negare che avevano qualcosa da ammirare: si sedette sotto una piccola betulla, la schiena saldamente appoggiata al tronco dell'albero, le mani giunte sopra il ventre e la mente totalmente rilassata... non sentiva nessun accenno di rabbia, la furia che già da prima pareva averlo completamente dominato era svanita come un pezzo di carta preso dal vento mattutino: questa trance venne però presto interrotta da un corpo estraneo che, senza tante cerimonie, si era posato delicatamente sul suo naso: Atasuke aprì gli occhi... e si trovò davanti un petalo di un ciliegio? In pieno inverno un ciliegio stava fiorendo: doveva trattarsi di un impazzito, altrimenti l'unica altra soluzione era che il capitano Kuchiki doveva essere nei paraggi; ma visto che non aveva assolutamente nulla da fare, tanto valeva andare a cercare la fonte di tutto questo no, in fondo la pista non era tanto difficile da seguire. Atasuke camminò per altri pochi minuti in mezzo a tutto quel verde, quando si trovò davanti la causa di quella tempesta di petali: un ciliegio impazzito, esattamente come aveva previsto; la sua magnificenza però abbagliò per un'attimo il ragazzo, totalmente ipnotizzato da quello spettacolo della natura: la rabbia ora era totalmente svanita, anzi, mai esistita:

    "Ho fatto veramente bene a fare quattro passi, ora però è meglio che torni alla festa, non voglio fare la figura dell'aso..."

    A quanto pareva Atasuke doveva essere un magnete della natura, dato che un secondo fiore gli si posò sopra, stavolta sulla faccia e non con la delicatezza del petalo di ciliegio di poco fa: un grosso fiore di loto, di color viola scuro, aveva deciso di donarsi al ragazzo, che contrariamente a quanto si poteva pensare, se lo mise sulla spalla, con la sensazione che buttarlo via gli avrebbe precluso qualcosa, o qualcuno. Tornò immediatamente alla festa, e si accorse che qualcosina era cambiato, l'atmosfera per essere precisi: non ci volle per notare che tre capitani, con annessi luogotenenti, avevano deciso di prendere parte ai festeggiamenti: il capitano della decima compagnia, Toshiro Hitsugaya con la sua luogotenente Rangiku Matsumoto, il capitano dell'ottava Shunshui Kyoraku e la sua luogotenente, di cui ignorava totalmente il nome, e infine quel verme di Mayuri Kurotsuchi, il capitano della sezione "Ricerca & Sviluppo": verme perché era un autentica schifezza della Soul Society, anche a Rukongai giravano voci riguardo la sua crudeltà e la sua follia sostenuta da un continuo bisogno di ricerca: lui era esattamente quel tipo di persona definita "Scienziato pazzo" nel mondo terreno; ma il cielo gli fu testimone, il ragazzo non notò il suo luogotenente vicino a lui, tal Nemu Kurotsuchi: si era effettivamente sempre domandato il perchè avessero lo stesso cognome; che fossero padre e figlia non ci avrebbe mai creduto, la luogotenente Nemu era una bellissima ragazza, mentre il suo capitano... una roba indescrivibile, talmente osceno da far parlare gli specchi senza farli riflettere, nel senso letterale. La trovò dopo pochi minuti di ricerca, vicino a un tavolo a sistemare alcuni dolciumi, con la sua classica aria malinconica:

    "Ad avere un capitano così, che la fa lavorare persino durante Natale, di sicuro non può essere una Pasqua"

    Notò poi come i vari luogotenenti e capitani si fossero già scambiati dei regali... inutile dire che quello di Nemu era stato gettato via, infranto sotto una tallonata di sandalo, mentre il caro vecchio "pestatore" figurarsi se si era preso la briga di regalargli qualcosa; Atasuke sentì di nuovo montare la rabbia, una cosa che non tollerava era il maltrattamento dei propri sottoposti, a maggior ragione se si tratta di ragazze. Un tintinnio sotto il Kimono gli ricordò che anche lui aveva ricevuto un regalo, una cintura finimente lavorata con sopra inciso il muso di uno sciacallo: personalmente la trovava orribile, e tra l'altro l'idea di accettare un regalo da parte di uno Shinigami non lo allettava troppo... ma forse c'era un modo per poter far fruttare quell'insolito capo d'abbigliamento, un modo che avrebbe tolto un peso a lui, e donato un pochino di felicità a qualcun'altro, o meglio, a qualcun'altra. Incominciò ad avvicinarsi con molta calma verso il suo bersaglio, in modo anonimo e tranquillo, in modo che nessun potesse notarlo: nonostante la sua taglia e il suo aspetto, se c'era una cosa in cui Atasuke era imbattibile era sicuramente il riuscire a non farsi notare più di tanto dagli altri, e non era una cosa così banale come potava sembrare: molti credevano che bastasse camminare con fare lento e tranquillo, e non incrociare mai gli sguardi altrui; difatti sbagliavano completamente: bisognava alternare passi veloci con passi lenti, come quando si balla, esattamente quando si balla: veloce, poi lento, ancora lento, e di nuovo veloce, tutto doveva seguire una mossa ritmica: per quanto riguarda gli sguardi non è affatto così che si deve fare, bisogna dare gli sguardi giusti, talvolta casuali, talvolta mirati, soltanto al bersaglio non si deve rivolgere quasi mai lo sguardo, altrimenti poteva pensare che, vedendo che guardi tutti tranne lei, e ti avvicini pure nella sua direzione, sia tu il suo bersaglio; abilità innata per la maggior parte, il resto era tutto dovuto alle esperienze di Rukongai, vera scuola di vita; se vivi nei primi distretti, sei sempre il primo a crepare in una situazione avversa, se invece vivi negli ultimi distretti, ci sono due possibilità: o muori che sei impreparato, ma almeno conservi la tua lucidità mentale, oppure sopravvivi, diventando molto spesso una macchina di morte, dispensatrice di odio e dolore... ma comunque subendo qualche danno, spesso grave, alla tua psiche e al tuo comportamento; danni, o miglioramenti come li chiamava Atasuke, miglioramenti che lo marchiavano a fuoco nel secondo gruppo: per un'essere umano, pensare che la pietà sia un sentimento inutile e deleterio, così come l'amore o la compassione, probabilmente non è "normale"; purtroppo quindi Atasuke non era normale, ma allora tutti voi vi starete chiedendo (sperando che abbiate già capito cosa intenda fare il nostro armadio a due ante) perchè il ragazzo vuole e sta per fare questo? Profitti, informazioni, simpatie? Per la prima volta nella sua vita, non si sapeva dare una risposta, ma sapeva dal profondo del suo subconscio che doveva farlo. Diavolo, che caduta dal piedistallo per il Dio del nuovo mondo, vero? Tutto quello per cui si stava battendo, tutto quello in cui credeva, gettato alle ortiche con così tanta facilità. Era pienamente consapevole di questo, e non gli importava, nulla gli importava, tranne lei: non fraintendete comunque, non si trattava di amore a prima vista o cose simili, probabilmente non gli piaceva l'idea di vedere una ragazza in quello stato, visto che anche lui c'era passato; gli arrivò vicino con fare noncurante, poi fece un veloce inchino davanti a lei, in modo da fargli vedere che sapesse di chi si trattasse, un luogotenente (sebbene per lui i gradi non valevano niente, a lui interessava il valore di un uomo, non il suo rango sociale e militare), infine gli porse il pacchetto, dicendo semplicemente:

    "Il nobile capitano Kurotsuchi mi ha incaricato di dargli questo regalo da parte sua... in teoria mi ha ordinato di non dirle che era stato lui, quindi la prego di non dire che glielo riferito, o mi punirà"

    La ragazza ebbe la reazione che Atasuke sperava... inizialmente totalmente spiazzata, poi pian pianino un piccolo sorriso gli apparve sul viso, visibilmente contenta di questa gaudia notizia... per quanto il suo capitano fosse un verme, per quanto la trattasse male e per quanto fosse stesse rischiando facendo tutto questo, se questo avrebbe fatto felice Nemu, allora valevano bene anche due o tre bugie: della forma del regalo poco importava: fosse stato anche un rasoio da barba, Atasuke era certo che la ragazza sarebbe stata comunque felice: meglio una cintura assurda oggi, che una calcio in faccia domani, poco ma sicuro: d'improvviso l'entusiasmo generale svanì per un'attimo, dato probabilmente dal fatto che si era ricordata della richiesta del "postino":

    "N-no, stia pur tranquillo; n-non gli dirò nulla, anzi, per essere sicura, non g-gliela farò vedere"

    L'opinione di Atasuke si scontrò di colpo contro uno scoglio quale era lei... non solo aveva detto apertamente che non ne avrebbe fatto parola con quella bestia schifosa lì, ma non l'avrebbe neppure indossata in sua presenza, vale a dire sempre, per non far correre rischi al ragazzo: il tutto era condito da una voce timida e gentile, che pareva quasi ringraziare il "latore di buone notizie" per aver disobbedito all'ordine di un capitano così severo (sebbene severo non calzasse proprio come aggettivo, testa di pioppo andava molto meglio)... forse non tutti gli Shinigami erano degli ipocriti, degli ingrati e dei rifiuti dell'universo; la sua memoria gli ricordò poi che piccolo "dono" aveva ricevuto poco prima da Madre Natura, quel piccolo ammasso di cellule unite sotto forma di fiore color viola: ora, a meno che non voleva fare la figura dello shinigami gaio (e a quanto aveva sentito, un seggio dell'undicesima lo era, quindi non voleva farlo illudere: non che avesse qualcosa contro di loro, ma a lui piaceva ben altro), oltre a buttare via un'occasione d'oro, si sarebbe dovuto fare qualcosa, che Atasuke non si fece ripetere due volte: prese il piccolo loto dalla tasca interna del Kimono, poi glielo mise tra i capelli, facendo bene attenzione a fare in modo di non farlo cadere: ora pareva finalmente una ragazza come le altre, con un passato normale e con un bel viso sorridente: che abbia avuto un passato normale Atasuke aveva i suoi seri dubbi, ma che il suo sorriso fosse sincero... beh, questo ne era arcisicuro:

    "Questo è invece il mio regalo per lei, così sembra veramente una che festeggia il Nut... Nat... Nitr... questa festività qui"

    Atasuke non era affatto ferrato in tema di festività umane, e lo si poteva notare da come inciampava anche solo nel tentare di pronunciare il suo nome: sembrava quasi un vecchio con il morbo di Parkinson alla lingua: questo piccolo disastro grammaticale fece emettere una piccola risata divertita alla ragazza, che per Atasuke parve come una martellata in pieno muso: per la prima volta in vita sua provò imbarazzo, imbarazzo e vergogna, che presto presero il controllo del suo corpo, riuscendo giusto a fargli augurare un buon "quello lì" alla ragazza, per poi correre fuori dalla piazza con il volto paonazzo, lasciando un'altra volta attonita la luogotenente, che però non lo inseguì. Atasuke tornò nel luogo dove prima aveva trovato il loto, sferrando un fortissimo pugno alla corteccia del ciliegio per la rabbia che gli stava di nuovo salendo in corpo: bella figura d'idiota che aveva fatto, l'aveva lasciata lì senza incespicare una parola... ma la cosa che più lo faceva infuriare era...

    "Cosa diavolo mi sta succedendo?"

    Cioè, non che lui vedesse come abnorme e alieno quello che aveva appena fatto nei suoi confronti, del resto non era nulla di che; anzi, probabilmente l'aveva fatto perché la sentiva come una sua simile, una compagna di sventura con un passato, un presente e un futuro seriamente difficili, forse era per quello, si sentiva affine a lei in quel senso... ma perché era fuggito dopo aver semplicemente incespicato su una dannata parola, perché aveva provato piacere e al contempo stesso vergogna nel sentire la sua risata, così candida e immacolata? Aspetta un'attimo, aveva detto "affine"? No, non poteva essere, non a lui, non al corvo di sangue, non poteva accadere a lui:

    "Anche un Dio tra gli uomini può sanguinare come loro"

    Già, era così, non poteva esserci nessun'altra spiegazione; aveva ceduto ai bisogni del corpo per un attimo, per uno sfuggente secondo aveva lasciato che il cuore prendesse il sopravvento sul cervello, sul raziocinio, e aveva fatto quello che voi avete visto poc'anzi: si ricompose immediatamente quando gli venne in mente che, in fondo, era riuscito a fare qualcosa di comunque utile per il futuro: avrebbe dovuto lavorarci ancora molto, ma se sarebbe andato come sperato, avrebbe ottenuto l'aiuto di un luogotenente, e la cosa non era già poco... chissà perché, dentro di se, aveva il sospetto che non sarebbe riuscito a usare Nemu per puri fini materiali: di una cosa però era sicura, il suo obbiettivo era stato assimilato ad un'altro, che implicava la morte lenta e dolorosa di qualcuno, o meglio di qualcosa: di un lurido verme... inutile dirvi chi, nevvero?



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    14179 caratteri, siore e siori, ero ispirato: La lettura è facoltativa, non vi cambia la storia del vostro PG non leggerla (se avete però abbastanza pazienza, è tutta vostra XD)


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    P.P.S: Se magari non lo sapete, ve lo dico comunque, così vi inculturo tutti sul Giappone: quando ho detto l'aggettivo impazzito per il ciliegio non intendevo dargli del matto: in Japan si chiamano così quei ciliegi che fioriscono fuori stagione (e vi assicuro, sono stupendi *_* )


    Edited by Roschach - 5/1/2011, 23:41
     
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15 replies since 24/12/2010, 13:22   287 views
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