Controllo del Reiatsu Lv. 3

Gintoki Sakata - Mouryou Urahara - Falkner Chase

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  1. Belfagor90
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    Il testo è continuativo con il precedente post, non stupirti del discorso apparentemente incominciato a metà.


    …conseguenze che potei constatare immediatamente. Conseguenze dannatamente pessime. Proprio quando mi sembrava che i numerosi scricchiolii portassero a qualcosa ecco che capitava il maledetto imprevisto. Due esplosioni molto vicine di energia spirituale scossero la bara aprendo numerose crepe dalle quali cominciò ad entrare una grande quantità d’acqua.
    Quante ne avrei dette, ma quante! Solo un fugace pensiero, mi pare recitasse “NNNOOOOOOOOOOO, IL MIO OSSIGENO NOOOOOO!!”, m’impedì di consumare anche le ormai esigue riserve rimanenti. Cercai di pensare a quello che era successo respirando con ampie boccate d’aria. Meglio prenderlo epr sé l’ossigeno che farlo scappare senza far nulla. Mi sarebbe anche servito per far lavorare meglio il cervello.
    Messa da parte la cocente delusione che il fallimentare ricorso alla fisica elementare del cinema mi aveva dato, afferrai al volo un fatto molto interessante. Le due esplosioni dovevano in qualche modo appartenere ai miei due compagni di allenamento e il fatto che come effetto collaterale avessero pesantemente danneggiato la mia bara era un indizio che non avrei esitato a definire “vitale”.
    Se la fisica aveva fallito, allora avrei ricorso ad un piccola dose di pura forza bruta e, per quanto mi dispiaccia ammetterlo, anche ad una buona dose di prepotenza. A rigor di logica un’esplosione molto più vicina delle altre due avrebbe dovuto ridurre in pezzi il legno davanti a me. Ma qual’era il metodo migliore per creare un’esplosione controllata di energia in uno spazio tanto piccolo e in così poco tempo?
    Oh cavolo, mi toccherà andare un po’ a caso. L’unico lato buono della faccenda era che non sentivo freddo. Il Reiatsu che ribolliva dentro il mio corpo e scorreva sulla superficie della mia pelle aveva creato davvero una buona guaina protettiva contro le acque semi-artiche che avevano cominciato ad invadere la bara.
    Se fossi riuscito ad uscire almeno avrei evitato la morte per assideramento. Restava solo l’annegamento. E non era detto neanche che mi bastassero le forze per continuare quello sfiancante esercizio di controllo.
    Ma meno domande e più azione, che la mia terza appendice bacinale cominciava a bagnarsi.

    Sollevai le mani davanti a me tenendo i pollici e gli indici gli uni accanto agli altri e cominciai a riversare fuori energia spirituale formando una sfera color azzurro brillante che diventava sempre più grande. Il veloce spostamento di energia lasciò scoperta la zona dei piedi che cominciò ad accusare una graduale riduzione della temperatura. Meglio sbrigarsi se non volevo farmi amputare le dita dei piedi per evitare la necrosi. Ero affezionato alle dita dei miei piedi, come avrei fatto senza di loro? Chi mi avrebbe aiutato a rimanere in equilibrio sui cigli dei burroni? Con chi avrei schiacciato con forza la testa di Shirai quando dovevo punirlo per le sue malefatte e i suoi dispetti? Tutte cose alle quali non avrei certo rinunciato facilmente.
    La sfera divenne presto grande poco meno di una palla da basket e nel punto in cui toccava il coperchio (con tutta quella luce ormai ci vedevo alla perfezione. Anche se vedere effettivamente quanta acqua fosse entrata fu decisamente un brutto colpo) si era formata una piccola bruciatura.

    Molto bene. Ora veniva la parte più facile tecnicamente, ma meno facile dal punto di vista logistico. Un errore e non credo che avrei avuto altre occasioni. Se poi non fossi riuscito a controllare l’esplosione mi sarei fatto un male cane.
    Ma era davvero questa l’unica soluzione possibile? Magari se ci pensavo su qualche secondo di più…
    - Se te la fai sotto dillo chiaramente e non girarci intorno, gamberetto – s’intromise beffardo Alucard. Si vede che lasciare la Zampakutou su una spiaggia innevate e buttarsi in una bara sigillata dentro un lago ghiacciato non era abbastanza per impedirgli di scassare i cosiddetti.
    - Non è che abbia paura. Solo mi chiedevo se-
    - Guarda, non ho molta voglia di parlare con te, quindi che ne dici se la facciamo finita adesso e ti dico la frase stimolatrice per eccellenza?
    - La che?
    Lo sentii prendere un lungo respiro. Poi… la disse!
    - Non Hai Le Palle!
    L’eco di quelle quattro parole mi rimbombò nella testa giungendo fino a dove riposava di sonno leggerissimo la mia sensibilità agli insulti. Presi un lungo respiro cercando di immagazzinare quanta più aria possibile nei miei polmoni proprio quando la succitata spalancava gli occhi mandando fiamme dalle iridi.
    - GGGRRRRRRRRRAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!
    Nella parte più lontana della sfera dal mio corpo si formò un’increspatura, come la depressione che uno spillo creerebbe in un palloncino cercando di bucarlo dall’interno, e quando giunse il punto di massimo tensione tutta l’energia finì sparata violentemente in avanti. Non fu assolutamente un colpo preciso bensì investì una grossa fetta di legno. Lo spostamento d’aria fu così forte che mi scompigliò i capelli spiaccicandomeli al’indietro e fui costretto a chiudere gli occhi. Anche l’acqua sotto di me s’increspò con forza sotto la spinta del Reiatsu. Restava da vedere se fosse stato abbastanza per rompere la bara e permettermi di uscire.
     
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    Se non altro, avevo appena scoperto che il mio prorompente "LOL'S FUCKING EXPLOSION ATTACK", più semplicemente abbreviato con l'acronimo "L.F.E.A.", nuova tecnica appena inventata, era davvero potente. Sì, per una volta, qualcosa che usciva dalla mia mente non era un aborto della natura, un'idea da scartare, un qualcosa di pericoloso. No, era un'idea rivoluzionaria, destinata a cambiare il mondo.
    Mi sembrava tanto come il Big Bang Attack di Vegeta in 'DragonBall', anche se effettivamente non c'è alcun collegamento tra questi due attacchi.
    Semplicemente, era abbastanza potente da distruggere la cassa, ma io ero tanto stupido da aver dimenticato di non essere da solo. Pochi istanti prima che io facessi scoppiare la mia bara, venni investito dall'onda d'urto scatenata da un reiatsu molto più forte del mio; quindi sicuramente quello del nostro buon Falkner Chase, da me soprannominato il Demonio. "Fuck, Falky-senpai." pensai, mentre il mio reiatsu collideva con il suo, distruggendo l'involucro di legno che mi circondava, ma catapultandomi ancora più giù, nelle profondità del lago.

    "Oh, che meraviglia. Ora come cazzo faccio a risalire senza finire l'ossigeno?"

    Sì, perchè non sono completamente stupido. Prima di finire in acqua ho fatto una bella scorta di aria, facendo un ampio respiro diaframmatico, così da potere incanalare molta più aria all'interno dei polmoni. L'impatto con l'acqua gelida, ora che non avevo più la bara attorno a me fu, lo ammetto, traumatico: con un po' di concentrazione, dovetti aumentare il circolo di reiatsu all'interno di me stesso per aumentare la temperatura corporea, così da non soffrire troppo il freddo. Mi benedissi per essermi tolto la parte superiore della divisa: con indosso anche quella, sarei sprofondato senza troppi problemi, dato che già solo gli hakama mi stavano recando non poco fastidio.

    "Relax, Gintoki. Relax. E sangue freddo."
    «Spero tu stia seriamente scherzando, Hijo de Puta
    "Che cazzo vuoi, Tsuna?! In un momento come questo, poi?!"
    «C'è un freddo della Madonna e tu /osi/ dire SANGUE FREDDO?! Ti ammazzo!»
    "Povero cucciolotto terrorizzato dall'acqua..."
    «Kono Yaorou1...»

    Decisi di ignorare tutti i successivi interventi della mia irriverente Zampakutou, altrimenti sarei morto dentro quel fottuto lago. Tenere gli occhi aperti sott'acqua non era semplice, ma mi serviva la vista: anche se mi dava un po' fastidio, e la vista era un po' appannata, riuscii a scorgere il buco dal quale eravamo entrati; era lontanissimo. "Crap." Provai a muovere qualche bracciata verso l'alto: risultati orrendi. Spostare un braccio era una Mission Impossible, con tutto quel freddo, e la composizione dell'acqua a quella temperatura, rendeva difficile sferzarla. "Male, molto male. Allora useremo il reiatsu." Pensai, tirando due calcoli, valutando attentamente la situazione.
    Chiusi gli occhi, e richiamai una nuova parte di energia spirituale, spostandola lentamente e con concentrazione, per non ostacolare il processo di riscaldamento interno, verso tutti e quattro gli arti, che subito si illuminarono di una densa luce azzurrina.
    Adesso, con il reiatsu sugli arti, al quale facevo compiere un movimento simile a quello che esso compieva anche all'interno, miravo a creare del calore, così che, unito all'energia delle mie bracciate e dalla spinta con le gambe, sarei potuto risalire verso la superficie.
    Certo, con un po' di difficoltà, ma ero fiducioso: qualsiasi pensiero negativo, sarebbe equivalso a morte.

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    1: Bastardo.

     
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  3. argletahm
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    BLAAAAAAMMMMMMM la violenta esplosione di reiatsu scatenata da Falkner aveva mandato in briciole la bara di legno che lo circondava. L'improvviso aumento di pressione aveva sbriciolato il fragile involucro che lo conteneva permettendo allo shinigami di uscire in acqua. Una seconda esplosione più in basso segnalava che Sakata era riuscito a uscire dalla bara. Nessuna traccia invece di Urahara. A quanto pareva il suo spirito della zampakutou trovava divertente il prequel del suo funerale...

    A ogni modo Falkner aveva problemi più pressanti che lo affliggevano. Il primo era la temperatura: l'acqua che lo circondava aveva una temperatura glaciale e , sebbene Falkner non soffrisse particolarmente il freddo, avrebbe potuto facilmente rallentare i muscoli e impedirne il movimento.. un effetto meglio noto come ipotermia (e che tra le altre cose portava alla morte). Immediatamente Falkner contrasse il reiatsu che aveva espanso bruscamente intorno a sè in precedenza fino a formarne uno strato protettivo vicino alla propria pelle. L'emissione costante e lenta garantiva un rapido ricambio e impediva all'acqua di consumare le forze dello shinigami con lenta e ineluttabile forza. Allo stesso tempo il terzo seggio iniziò a fare scorrere reiatsu in forma di pulsazioni attraverso la propria muscolatura. Pulsazioni regolari, veloci e di intensità non troppo elevata fendevano tuta la muscolatura del membro dell'ottava creando una sorta di brivido forzato. Il corpo normalmente reagisce al freddo con un sistema analogo, i muscoli si contraggono rapidissimamente per innalzare la temperatura innescando i brividi; allo stesso modo il reiatsu induceva nella muscolatura un aumento di temperatura che, congiuntamente alla patina isolante superficiale, permetteva di evitare il congelamento.

    Il secondo problema nelle mani di Falkner era la carenza di ossigeno: nonostante la ampia ossigenazione fatta prima di fare esplodere la bara il consumo della muscolatura in quelle condizioni era decisamente elevato. Ora la soluzione più rapida era semplicemente uscire da lì.
    Dopo una rapida occhiata lo shinigami si rese conto di essere a solo pochi metri di distanza dal foro dove aveva gettato le bare in acqua poco prima ... e il ghiaccio non si era ancora richiuso! O più probabilmente l'esplosione di reiatsu aveva provveduto a spaccare nuovamente il sottile strato che si era già riformato per chiuderli in quella tomba artica. Letteralmente una benedizione, meno energia da spendere e meno fatica da fare.

    Non c'era tempo per ulteriori esitazioni, Falkner iniziò a dare rapide bracciate adottando uno stile di nuoto ibrido: gli arti superiori si infilavano nell'acqua davanti per poi riunirsi ai fianchi con un sistema simile al nuoto rana, gli arti inferiori invece spingevano con il movimento tipico dello stile libero. Quel movimento apparentemente goffo era in realtà ottimo per lo spostamento sotto il filo dell'acqua; lo stile libero avrebbe portato troppa resistenza mentre il rana puro sarebbe risultato troppo lento.
    Il terzo seggio non voleva consumare là sotto un minuto più del necessario; il suo primo pensiero fu quello di usare il reiatsu per innescare dei vortici nel liquido, tuttavia non era un esperto di fluidodinamica e avrebbe rischiato di ottenere l'effetto opposto e di risucchiarsi verso il fondo. Fece quindi la cosa più semplice che poteva fare: una variazione del sistema di piattaforme che persino gli allievi imparano a fare. Due "pinne" di reiatsu attaccate ai piedi e alcune piccole piastre tra le dita per quando le allargava a spingere l'acqua. Un sistema abbastanza grezzo ma efficace, la massa d'acqua spostata incrementava drammaticamente rispetto allo standard riducendo lo sforzo per muoversi e al contempo aumentando drasticamente la velocità. *viva il principio di azione e reazione!" concluse Chase nuotando più rapidamente possibile verso la salvezza.
     
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  4. Tamaki-kun
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    Era passata circa una decina di minuti quando vidi riemergere Falkner, seguito a breve distanza da Gintoki e, seppur con qualche difficoltà, da Mouryou.
    -Ce ne avete messo di tempo!- esclamai divertita, soppesando la loro condizione di ipotermia con fare quasi esperto -Ancora un po' e sareste morti congelati, non è curioso pensarci?-.
    Lasciai che tutti si sistemassero i vestiti e riprendessero le proprie zampakutou, affascinata dagli indubbi esiti positivi dell'allenamento. Beh, quasi positivi. Avevano appena finito di rendersi nuovamente presentabili quando scomparvi, con il leggiadro e rapido Shunpo per cui eravamo famosi noi shinigami.

    CITAZIONE
    Guadagnate tutti Controllo del Reiatsu Lv. 3 e +22 exp.

    Chiedo scusa per il post brevissimo, ma sono convinto che questo allenamento si sia protratto per troppo tempo e che tutti siate ben disposti a farlo concludere qui.

     
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  5. argletahm
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    Finalmente fuori dall'acqua Chase potè osservare che era il primo ma da quanto sentiva gli altri parevano non essere a grande distanza... beh in fondo era sicuro che nonostante il BOOM KABOOM se la sarebbero cavata.. Non ne eri sicuro per un cazzo Nono.. ero perfettamente convinto che... Sisi... marmotta cioccolata... e di taglia extralarge con il pralinato di nocciola... ........

    Lo shinigami fece giusto in tempo a raggiungere la riva e iniziato a sistemarsi che in breve anche gli altri due ipotetici cadaveri lo raggiunsero fuori dall'acqua. Una rapida asciugata e raccolti vestiti e katana lo shinigami era quasi come nuovo.. giusto giusto un po' infreddolito.

    CITAZIONE
    Ce ne avete messo di tempo! Ancora un po' e sareste morti congelati, non è curioso pensarci?

    Una vena aveva iniziato a pulsare vistosamente su una tempia in una scena degna dei migliori manga.. certo Falkner non sottilizzava sui metodi di allenamenti, lui per primo usava spesso sistemi piuttosto estremi ma... anche lo sfottò post esercitazione no! TU!!! Esclamò con voce secca mentre l'insegnante spariva con un rapido shunpo.

    *SNIKT!* suonò improvvisamente la katana del terzo seggio che usciva dal fodero DOVE CREDI DI SCAPPARE!! continuò Falkner sparendo a sua volta all'inseguimento di quello che sembrava ormai niente più che un puntino all'orizzonte.
     
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19 replies since 20/2/2011, 19:22   292 views
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