Classe A [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv. 1

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  1. Kníkit
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Parlato da altri.

    L'aria umida di quella mattina di inzio primavera faceva dormire poco Kiryoga che preso dal freddo cercava sempre più riparo dalle coperte corte e sottili che lasciavano sempre qualcosa scoperto, permettendo così a piccoli soffi d'aria di toccargli una volta i piedi, una volta le mani. Si rannicchiava più che poteva, chiudendosi come un armadillo impaurito ma c'era poco da fare, nonostante tutte le finestre in camera erano chiuse leggere brezze primaverili sfioravano sempre la pelle cerea e delicata o dei piedi o delle mani. Non sopportando questa situazione Kiryoga non poteva fare altro che scendere dal letto e coprirsi per bene con la vestaglia che era solito usare nelle prima ore del mattino quando la forza del sole era ancora influenzata dal gelo della notte. Erano appena le sei del mattino e come ogni giorno Kiryoga iniziava la giornata in questo modo; qualcosa turbava il suo sonno troppo leggero, costretto ad alzarsi perciò si rendeva presentabile e dopo averlo fatto faceva un'abbondante colazione per affrontare la giornata al meglio. La scuola era chiusa perché la struttura fatiscente avava bisogno di qualche ritocchino prima che gli alunni ci mettessero di nuovo piede, perciò magiava in tutta calma e lasciava che il tempo scoresse con la stessa lentezza con la quale si stava godendo quei minuti di silenzio per lui sacri. La madre stava ancora dormendo, mentre il padre era già uscito di casa, probabilmente aveva percepito un hollow nelle vicinanze e tempestivamente si era preparato ad affrontarlo. Non sapeva ancora bene come funzionasse la procedura per cui un Quincy andasse in cerca di hollow; chi li avvertiva che nelle vicinanze c'era un hollow? affrontavano questi solo con l'aiuto di quelle freccie? e che fine facevano gli hollow una volta uccisi? d'altronde erano spiriti come altri, no? solo più cattivi, rabbiosi e con manie omicide. Kiryoga non aveva ancora chiare tutte queste cose, aveva accettato di voler diventare un Quincy perché sapeva di poter fare grandi cose e da qui il suo desiderio di poter imparare a farle, però il padre non gli aveva ancora spiegato niente a riguardo, diceva che ogni cosa richiedeva il suo tempo e anche questa aveva una sua scadenza. Da una settimana a questa parte il ragazzo si incominciava a chiedere quando sarebbe arrivato il tempo perché gli potesse esser spiegato tutto nel dettaglio. Era sempre stato un tipo parecchio curioso Kiryoga e per questo che una situazione del genere lo mandava letteralmente in bestia. L'unica cosa che il padre gli aveva riferito era qualcosa di molto vago riguardo un bar, ne parlava come se fosse un bar speciale che in un futuro non troppo lontano sarebbe servito a qualcosa per il suo inizio da Quincy, ma Kiryoga non lo aveva ritenuto un fatto di rilevante importanza e lo aveva quasi rimosso dalla testa.
    A che diamine mi servirebbe sapere la via e il nome di questo bar? Mah... pensava sempre nella sua testa e se lo ripeteva ogni mattina davanti quella tazza di latte e caffé.
    Meglio che vada a fare un giro comunque... si sentiva parecchio energico quella mattina, inoltre voleva lavare via quei pensieri che ogni mattina lo assillavano da quando il padre lo aveva reso partecipe dell'esistenza dei Quincy e delle sue potenzialità. Aprendo la porta per uscire per puro caso si trovò di fronte il postino che consegnava del materiale al suo indirizzo e stupito di averlo incontrato proprio nello stesso momento in cui usciva lo salutò con stupore.
    Ehi Eru, come va? come mai da queste parti stamattina? chiedeva come se non avesse capito nulla.
    Ah ciao Kiryoga, che fortuna ho un pacco proprio per te sai? eccolo qui è questo, ecco perché sono qui. Ma tu già svegli a quest'ora del mattino?
    Un pacco? per me? strano non ho ordinato nulla... fa vedere un attimo era inequivocabile, sul pacco c'era scritto il suo nome ma il mittente rimaneva anonimo, una cosa alquanto bizzarra per Kiryoga.
    Bhé si, sembra per me. In tal caso grazie. Sì io son sempre sveglio dalle prima luci del mattino è una mi abitudine.
    Tu che avresti la possibilità di dormire di più, non lo fai. Che strambi che sei, ahahahah! era evidente il tono di scherno di Kiryoga.
    Che ci vuoi fare, son fatto così mi conosci. Adesso vado e do un'occhiata a questo pacco. Avevo intenzione di uscire ma sembra che avrò altro da fare. Ci si vede Eru! e lo congedò con lo stesso tono col quale lo aveva accolto.
    Vediamo un po' che cos'è... la curiosità aveva preso il sopravvento su Kiryoga che una volta ricevuto il pacco non si era chiesto con troppa insistenza se accettarlo o meno, lo aveva preso senza opporre troppa resistenza.
    Aperta la scatola non impiegò molto a scoprire che nel pacco c'era una lettera scritta a mano e a chiare lettere, con una calligrafia che con diffcioltà poteva essere detta brutta o poco chiara e una tenuta bianca nella parte superiore e con un hakama blu. La lettera diceva:
    CITAZIONE
    Presentati al Bar Sabato, ore 18.00.

    L.B.

    Lo stupore e la sorpresa nel ricevere quelle informazioni tutto di un colpo avevano mandato in tilt il cervello del ragazzo che per essere sicuro di non aver capito male rileggeva con attenzione, fino ad arrivare a fare lo spelling delle parole che componevano la frase della lettera. Ora capiva a cosa si riferiva il padre e anche se inizialmente preso dalla rabbia aveva tralasciato quelle informazioni una parte del suo cervello nonostante tutto aveva incamerato quel che il padre gli aveva riferito e ora sapeva chiaramente a quale bar recarsi.
    L'appuntamento era per le sei del pomeriggio in punto, ma Kiryoga curioso e frettoloso come sempre era pronto a partire da casa alle cinque e mezza; avrebbe impiegato una decina di minuti per arrivare al luogo prestabilito. I suoi calcoli rivelatisi approssimativi ma veriteri gli permisero comunque di arrivare in anticipo, intorno alle cinque e cinquanta. Il bar sembrava essere parecchio mal ridotto dall'esterno
    Forse è per tenere lontano i clienti indisiderati. ci rifletté un po' su e fu l'unica motivazione per lui plausibile del perché le mura eran tenute in quello stato poco curato.
    Bene, sarà meglio entrare. così si avviò verso la porta d'ingresso e girò la maniglia per aprirla.
     
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2 replies since 21/4/2011, 12:31   51 views
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