La musica nella notte.

Missione di Lv. A per Urahara Mouryou & Gintoki Sakata

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  1. Belfagor90
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    Quando le mie punte incontrarono la schiena di Gintoki mi spaventai da morire e il che fu un bene visto che la strizza mi fece bloccare subito il movimento rotatorio che altrimenti le avrebbe fatte scendere in profondità. Era una cosa su cui riflettere: i tuoi attacchi possono essere forti, ma se finiscono col colpire un alleato la cosa è solo peggiore. Proprio vero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Però c’era anche da dire che il mio compagno era stato abbastanza coglione da mettersi nel mezzo. Probabilmente abbiamo avuto la stessa idea e solo la mia maggiore velocità mi ha permesso di arrivare prima.
    Accidenti, comunque la girassi era colpa mia! Avevo trapanato da dietro il mio migliore amico!!
    ...
    ...
    Badate bene, ho detto amico. Non cominciamo a cercare strani significati nelle parole “trapanare da dietro”, perché non ce ne sono! Almeno nel mio caso. Una volta gli avevo visto strani giornalini a casa e quando gli ho chiesto se potevo leggerli lui si è messo ad urlare qualcosa tipo “non sono miei!”. Mi sono fatto molte idee sul materiale contenuto in un giornale con un uomo nerboruto in bikini come copertina e sono una meno lusinghiera dell’altra. Gintoki Gintoki, avrai forse qualcosa da dirmi se riusciremo a tornare a casa? Meglio che mi prepari qualcosa per rassicurarlo casomai i miei sospetti si ritrovino ad essere fondati. Una canzoncina! Ecco cosa ci voleva. Chi non ama le canzoncine? Già i primi versi apparivano nella mia mente...

    If you were gay
    It would be ok...


    E era solo questione di tempo e avrei scritto un capolavoro, me lo sentivo dentro! Nel senso etero del termine, ovviamente.
    Ma l’avrei poi potuta cantare? Avevo sentito di certe cosine riguardo alcuni istinti suicidi del mio amico. Mica stava pianificando di morirmi!? Come ufficiale anziano avrebbero rotto le palle a me e poi non potevo mica rimanere l’ultimo sfigato della Soul Society!! Io e Gintoki eravamo il duo imprendibile di acerrimi sfortunati, solo lui poteva capire il mio dolore in quanto perseguitato da un Destino Infame e solo io potevo capire lui. E’ come per la parte grassa e la parte magra del prosciutto crudo. Distinti, ma parte della stessa fetta di esistenza.
    Ma come sarò poetico oggi? Eppure sotto sotto bollo di istinti omicidi verso quei dannati pagliacci! Chissà cosa aveva scatenato questo mio odio? Magari avrei fatto qualche seduta dallo psicologo una volta tornato. SE sarei tornato. Quella sfera di Reiatsu maligno che ci stava venendo addosso mi fece dubitare altamente delle mie possibilità di sopravvivenza.
    - SI SALVI CHI PUO’!! – urlai saltando via aiutandomi con un piccolo Shunpo.
    Evitai l’esplosione e l’onda d’urto fece il resto facendo volare via sia me che Gintoki senza però metterci in seria difficoltà. Noi due siamo esseri marinati oltremodo nell’arte dell’essere spazzati via, picchiati e fatti volare da una parte all’altra. Un’esplosione del genere per noi non era che ordinaria amministrazione quindi al nostro atterraggio un tavolo dei giudici avrebbe senz’altro alzato un sacco di palettine con su scritto un bel dieci.
    Aiutai Gintoki a staccare i chiodi dalla schiena (quella non era proprio ordinaria amministrazione e poi togliere cose dalla schiena è una cosa complicata) e decisi di seguire il suo consiglio riguardo allo spartirci i nemici che nel frattempo si erano divisi. Non ero proprio entusiasta di lasciare un simile autolesionista da solo con un Hollow, ma ero più spaventato che si facesse di nuovo impalare dal sottoscritto. L’ultima cosa che volevo era ammazzare il mio migliore amico e che la notizia si diffondesse. Sono già abbastanza disgraziato di mio, grazie.
    Tornando al motivo per cui tutto questo casino era cominciato: la mia nascita. No, aspetta. Non quel motivo, quell’altro. I maledetti clown. Dove cappero si era andato a ficcare quell’altro sgorbio? Usai il mio istinto da preda (lo so è triste, ma non possedevo istinti da predatore bensì da preda) per localizzare la fonte di pericolo più vicina. Lo beccai che se la spassava facendo il giocoliere a tre braccia con una palla di Cero sul pelo dell’acqua di un lago. Sembrava così meravigliosamente assorto in sé stesso che quasi ebbi voglia di tirargli un tiro mancino. Come fare però? Il mio istinto di essere dominante si risvegliava di solito davanti a degli studenti in Accademia e qui avevo a che fare con un Hollow di forza pari o anche superiore alla mia! Di solito in casi come questo le uniche cose che mi funzionano bene sono le gambe per una rapida fuga. Stavolta però era leggermente diverso. Avevo davanti uno stramaledetto pagliaccio! Scommetto che se mi fossi sforzato sarei riuscito a trovare un piccolo espediente per... un gran sorriso sadico si aprì come una mezzaluna sulla mia faccia.
    - Guarda guarda... – mormorai davanti a quella felice scoperta.
    Proprio quello che mi serviva. Sarebbe stato come giocare col piccolo Sakkun e Rei-chan.

    Chissà che cosa passò per la testa vuota di quel mostro dal sorriso dipinto quando nel bel mezzo della sua attività ludica cominciarono a piovergli addosso tazze da tè giganti, cavalli e navicelle spaziali. Ebbene sì. Avevo dedicato qualche minuto del mio tempo a scardinare le vecchie parti delle giostre del parco, accatastarle e usarle come proiettili. Le feci piovere da tutte le angolazioni variando fra tiri alti e lenti con altri dritti e veloci. Il mio obiettivo era fargli consumare la sfera di Reiatsu esplosivo che teneva fra le mani e approfittare della luce dell’esplosione per attaccarlo. Grazie alla forza e alla velocità garantitami da Alucard non ebbi problemi a scatenare una vera e propria mitragliettata di oggetti tra cui non solo parti di giostre. Cassette degli attrezzi per la manutenzione dimenticate, mini-frigoriferi rotti o anche piccoli chioschi ambulanti appresero quella notte i principi del moto del proiettile alla lezione di Urahara-sensei che mentre li lanciava nel cielo notturno in preda alla frenesia aveva lo sguardo distante di chi cercava di sovrapporre qualche immagine di un avversario più rassicurante mantenendo però i tratti generali. Il risultato erano un Saku e una Rei vestiti da pagliaccio che ballavano il tango sulla superfici dell’acqua. Un’immagine in fondo romantica se non fosse stato per i vistosi nasi rossi e le minacce convulse verso certi allievi traditori che riecheggiavano nelle immediate vicinanze del sito di lancio.


    CITAZIONE
    Zanjutsu: 50
    Hakuda: 195
    Kidou: 45
    Hoho: 195+25%= 244

    Ferite Subite: Superficiale sulla gamba sinistra

    Mantenimento Shikai: -10
    Shunpo: -30

    Totale Reiatsu: 265-40= 225

     
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10 replies since 13/5/2011, 19:55   378 views
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