La musica nella notte.

Missione di Lv. A per Urahara Mouryou & Gintoki Sakata

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  1. Tamaki-kun
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    Il sole era ormai quasi tramontato quando i due shinigami raggiunsero il quartiere che era stato assegnato loro. I suoi raggi, aranciati, calavano quasi orizzontalmente sul mondo e gettavano lunghe ombre su ogni oggetto che riuscissero a raggiungere nel loro ostinato tentativo di non morire. I primi lampioni avevano già iniziato ad accendersi e la loro luce bianca, intorno a cui presto si radunavano nuvole di insetti, scriveva dei tremolanti cerchi lungo le strade e i marciapiedi. Non era una zona residenziale quella dov’erano capitati, situata alla periferia della città aveva preferito accogliere ampi giardini dove i vecchietti o gli innamorati potevano passeggiare (mal giudicandosi a vicenda) piuttosto che far erigere su di sé fabbriche e grattacieli. L’erba era umida e verde, chiunque si fosse ritrovato a passare per i numerosi sentieri lastricati da strette pietre avrebbe potuto sentirne l’odore. Eppure, a quell’ora, i cancelli dei parchi erano già stati chiusi e soltanto qualche drogato rimaneva sulle panchine per assaporare, solo o in compagnia, la sua dose.
    Graziati dalle sensazioni che quelle sostanze riuscivano a dare, si beavano di quel piacere senza poter sentire né scorgere il famelico pericolo che si aggirava non troppo lontano da loro. Lungo i giardini una manciata di hollow di basso livello aveva iniziato la propria caccia, aggirandosi per gli spiazzi erbosi attirati dal quegli umani come i moscerini lo erano prima stati dai lampioni. Di loro si stavano occupando altrettanti shinigami, che mal coordinati avevano già iniziato a ingaggiare sparse battaglie invisibili agli occhi dei comuni mortali. Non era per dare manforte a quelle truppe che Urahara e Sakata erano stati mandati in quell’area, perfino quel gruppo così disorganizzato sarebbe riuscito a contenere degli attacchi così deboli e questo era ben chiaro a tutti. No, la loro presenza era dovuta a ben altro.
    Un lunapark ormai vecchio e da molti anni in disuso si era ritagliato grazie al suo glorioso passato una porzione di questi parchi, continuando a difenderla tutt’ora grazie ad alcune recinzioni e numerosi cartelli con scritto “Pericolo, lavori in corso, non entrare”. A dirla tutta i tanto decantati lavori di ristrutturazione non erano mai iniziati, così ogni giostra aveva ceduto al tempo la propria gloria in cambio di una spessa pellicola di ruggine. Una ruota panoramica sofferente, a cui mancavano perfino diverse cabine, svettava per la sua altezza sopra tutto quel triste spettacolo, come se fosse lei la regina del tetro ambiente. Proprio da qui, nel mezzo delle casupole e delle strutture dalla forma più originale, provenivano due energie paragonabili a quelle della coppia di ufficiali chiamati dal dovere a spegnerle per sempre. Se solo avessero voluto, quelle creature avrebbero potuto approfittare del ritardo che avevano avuto i rinforzi per fare piazza pulita di ogni shinigami nei dintorni prima di concedersi un lauto pasto, sarebbe stato comprensibile ed intelligente. Tuttavia non lo avevano fatto. Erano ancora lì, per ora nascoste alla vista di Gintoki e Mouryou ma perfettamente avvertibili dai loro sensi allenati. Nell’aria si parve udire una flebile risata, lontana e forse soltanto immaginata tra i freschi sospiri di vento primaverili.

    CITAZIONE
    Nota del QM: La missione che sta per iniziare ha il duplice scopo di permetterci di testare sul campo alcune modifiche che stiamo per introdurre nel regolamento e di dare una notevole svolta alla trama del GDR. Si tratta di un evento importante per il quale tutti noi moderatori ci siamo impegnati e ci impegneremo al meglio delle nostre capacità.
    Spero che apprezzerete i nostri post e, ad ogni lettore, non mi resta che augurare buon divertimento.

    P.S. Ai due malcapitati ufficiali invece preferisco dire “Buona fortuna, temo che ne avrete molto bisogno”.



     
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  2. Belfagor90
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    Quando riaprii gli occhi dopo essere svenuto (ricordavo solo parole sparse come “Vasto Lorde”, “emergenza”, “missione suicida” e “tonno”) e vidi accanto a me il mio compagno di sventure Gintoki Sakata, per un breve e folle attimo mi permisi di sognare ad occhi aperti e dare libero sfogo ai miei più profondi desideri…
    - Gintoki, amico mio… – mormorai debolmente tendendo una mano verso di lui.
    - Piantala di parlare in questo modo, nello yaoi non voglio entrarci – fu la rapida risposta.
    Poverino, non posso che capire il suo disagio. Sembra ieri che sono spuntato dal pavimento del suo ufficio in tenuta sadomaso e gli ho proposto di fare un “più” insieme. Posso anche capire che la frase fosse leggermente ambigua, ma il fatto che fino ad oggi abbia evitato di darmi le spalle mi fa sentire un pochino triste.
    - Gintoki, mio compagno di sventure, ti prego dimmi… noi siamo in missione giusto?
    - U-uh.
    - Solo io e te vero?
    - …Sì.
    - Nel mondo dei vivi lontano dallo sguardo di tutti?
    Il ragazzo impallidì leggermente.
    - Confermo.
    - OH NO!! Rieccoci con la storia del “più” e il sadomaso. Meglio stenderlo prima che lui stenda me – pensò cominciando silenziosamente ad estrarre la Zampakutou da dietro la schiena.
    - Vuol dire che finalmente possiamo andare ad uccidere quella persona come avevo proposto al meeting degli ufficiali? Dimmi di sì, ti prego!! – implorai improvvisamente.


    - Ma che…
    No, un secondo. Ora che ci pensava meglio gli pareva di ricordare qualcosa.

    FLASHBACK

    Era un pomeriggio di sole cocente e i ventisei ufficiali mediani di tutte le Brigate, quindi tutti i quinti e i sesti seggi, erano in piena riunione per trovare qualche attività divertente e proficua. Ma come già menzionato la temperatura era a livelli proibitivi e il condizionatore non era stato ancora riparato. Il risultato erano molte divise sudate e dei degli umori decisamente nero pece. I rappresentanti dell’Undicesima poi erano a dir poco sull’orlo del genocidio, uno per l’irritabilità generica che li contraddistingueva e uno perché il calore eccessivo rischiava di rovinargli i capelli. Facendo due più due si capiva benissimo che quest’ultimo era l’equivoco Yumichika, il narcisista più pavone delle Tredici Brigate. Costui aveva letteralmente schiavizzato l’opinione generale troncando con violenza qualsiasi proposta che non fosse l’apertura di una salone di bellezza con boutique (e qualcuno potrebbe anche indovinare che tale proposta era stata la sua) usando un paio di occhiate talmente feroci che chiunque si ritrovasse a parlare finiva improvvisamente ammutolito e tremante. Quando quelle sue strane sopraccigli si drizzavano per la rabbia come il pelo di una gatto allora sì che la cosa faceva una certa impressione. E quel Reiatsu! Certe volte mi chiedevo se fosse davvero solo un Quinto Seggio e non stesse prendendo tutti per il naso per mascherare la sua vera forza.
    Tattica intelligente, dovrò adottarla anch’io.

    Ma andando dritti al sodo. Ero appena stato fulminato sul posto dopo aver proposto una vendita di manga nel Rukongai per finanziare gli Shinigami (Tsk, nemici dell’arte!) e sedendomi accanto a Mouryou lasciai che un po’ del mio sconforto uscisse sotto forma di parole.
    - Buona fortuna Mouryou, quel tipo è un palo nel… famoso buco. Sembra proprio che saremo costretti a finanziare l’apertura della sua fantomatica boutique con salone di bellezza annesso – brontolai con la faccia spalmata sul banco sotto quel calore opprimente.
    Ma lui rise sotto i baffi.
    - Kukukuku, ma io ho l’arma segreta! Non solo sarà molto più proficuo, ma anche gratis.
    L’introduzione mi allettò abbastanza da farmi girare la testa.
    - Sul serio?
    - Assolutamente. Prima avevo pensato di uccidere Michael Jackson e fregargli tutti i soldi, ma sembra che il Destino mi abbia anticipato…
    - Stare nella Seconda ti fa certo cambiare il concetto di “uccidere è un filino illegale” – pensai basito.
    - Quindi ho cambiato il mio obiettivo in relazione alla situazione attuale. Fidati e non dovrai sborsare un centesimo – ripeté sicuro di sè.
    - …non è una cazzata vero? – chiesi sospettoso.
    - Ma cosa mi dici mai? Quando mai dico cazzate?
    Infatti la maggior parte delle volte sei pienamente convinto di ciò che dici Mouryou e non so quanto questo possa essere effettivamente peggiore rispetto a dire certe cose volontariamente.
    Ma il turno della Seconda Brigata arrivò proprio in quel momento e non potei indagare oltre. Forse con qualche minuto in più sarei riuscito ad evitare il disastro, ma come dice sempre quello strambo di Urahara “E’ stato tutto un pessimo scherzo del Destino”.
    - Stimati colleghi, oggi vi porto una proposta che non avrà alcun onere finanziario e sarà in grado di riempire oltremodo le nostre tasche. Assistente, monta il secondo poster.
    L’assistente doveva essere il Sesto Seggio della Seconda e lo sguardo terrorizzato che lanciò a quell’affermazione risvegliò in me la prepotente pulsione a mettere fra me e quella stanza la più grande distanza possibile. Ma per quanto l’ordine potesse suonare terribile la ferrea gerarchia e il senso del dovere della Seconda ebbero il sopravvento e un lungo rotolo fu appeso alla parete ancora arrotolato. Inconsciamente la mie gambe si mossero per un eventuale fuga attraverso al porta.
    - Ecco a voi il nostro obiettivo!
    E con un gesto plateale il poster venne srotolato. Fu il panico!! Metà delle persone si piazzò tremante sotto le scrivanie o cadde dalla sedia, mentre l’altra metà si buttò dalla finestra. Io ero nella prima metà, purtroppo, mentre un semi-comatoso Yumichika veniva sottoposto alla terapia dei sali per rinvenire dopo il forte shock.
    - Avevo detto il secondo poster, non quello con Michael Jackson – sentii rimproverare da oltre il mio rifugio - Tranquilli signore e signori, ora è tutto a posto. Mentre il mio assistente cambia poster vi spiegherò il piano nel dettaglio.
    Maledetto! Ma come gli salta in mente di mostrare una cosa simile all’improvviso!? C’era quasi rimasto secco dalla paura!! Riemersi con cautela rimettendomi a sedere.
    - La mia idea era di uccidere il bersaglio e rubare tutto quello che troviamo in casa sua. Libereremo il mondo dei vivi da un flagello e preverremo la creazione di Hollow bimbeminkia per le fan morte durante il periodo di ossessione e pubertà. Domande?
    La domanda fu fatta con un gran sorriso fiducioso, ma ero quasi sicuro che molti lì dentro si stessero chiedendo chi aveva dimenticato di buttare le chiavi della cella di quello stramboide. Infatti lo pensavo anche io.
    - E quale sarebbe, di grazia, l’obiettivo di questa assurda scemenza al limite del legale?
    Mi voltai giusto per vedere la faccia sprezzante del Quinto Seggio dell’Undicesima che nonostante si fosse appena ripreso sembrava aver già riacquistato la voglia di combattere per la sua boutique. Ma non aveva tenuto in mente una cosa: stava parlando con un genio della manipolazione! Un genio della manipolazione che stava SORRIDENDO!!
    - Uhuhuhuh, perché? Non date un’occhiata voi? La vittima designata è… – il secondo poster venne srotolato - JUSTIN BIEBER!! Questo inutile parassita del mondo della musica sta causando molti danni alle giovani menti femminili del mondo dei vivi e…
    Un mare di commenti giunse alle mie orecchie depresse. Giustino Barbabietola? E chi era costui? Sembrava che la maggior parte della gente lì dentro se lo stesse chiedendo. Poi c’era anche chi sosteneva che uccidere un gay potesse farci suonare omofobi danneggiando la nostra reputazione e non potevo dire che la cosa non avesse una logica. Quanto a me ero più preoccupato dell’eventualità di uccidere un bambino delle elementari. Vada per un omaccione dall’aria malvagia, ma quello non sembrava altro che un bambinetto figlio di un parrucchiere con tendenze homo.
    - E se putacaso quello che dicessi fosse veramente vero, perché la mia pura bellezza dovrebbe essere contaminata a qualcosa come l’omicidio? Forse voi della Seconda siete avvezzi a fare il lavoro sporco, ma io non intendo assolutamente…
    Discorso della “pura bellezza” a parte mi ritrovavo d’accordo con lui. Non valeva la pena fare un lavoro del genere, anche pagare per una cosa come una boutique mi sembrava preferibile. Ma… perché Mouryou stava sorridendo come un gatto che ha intrappolato un topo?
    - Ma Yumichika-san, come può proprio LEI sopportare la sua esistenza? – cominciò con tono da venditore.
    - Come prego?
    - Non lo sa forse che il ragazzo pensa di essere una grande star e un gran figo? Non mi stupirei che possa addirittura sostenere che… sia l’essere più bello, affascinante e popolare mai esistito? Già immagino il vostro incontro dove OSA guardarla dall’alto in basso e addirittura disprezzare la sua Bellezza Superiore?
    Un sorrisino insinuatore verso il narcisista e fu subito chiaro chi l’avesse spuntata. Non ebbi il tempo di fuggire, non ebbi neanche il tempo di pensare. L’intera sala fu travolta in pieno dalla furia del Quinto seggio dell’Undicesima!!
    - COOOOOSSSSSAAAAAAAAAAA!!?!?!?
    Il meeting dovette essere aggiornato a causa di tumulti e non si arrivò mai a nulla di fatto. Molti furono ospedalizzati e molti persero la memoria a causa della foto di Michael Jackson che durante lo scontro non aveva fatto altro che volare dovunque “assalendo” chi capitasse nelle vicinanze. Inutile dire che la sofrtuna mia e di Mouryou fece il suo dovere facendoci finire dritti in mezzo alla furia assassina di Yumichika e quando quelli della Quarta vennero a soccorrerci le nostre barelle si ruppero misteriosamente, la stagione migratoria delle Cacatua Diarroiche passò sopra di noi poco dopo l’ora di pranzo e l’architrave della porta dell’ospedale ci cadde addosso quasi decapitandoci. Ma che volete che vi dica? Per noi era ordinaria amministrazione.

    FINE FLASHBACK

    Anche lui ora avrebbe tanto voluto che quella volta la proposta di Mouryou avesse avuto seguito. Uccidere un moccioso era sempre preferibile che rischiare la pelle in quel modo. La realtà però si sa, è crudele.
    - Err… no, niente assassinio di Justin Bieber. A causa di un’emergenza siamo in una missione quasi certamente suicida nel mondo dei vivi dove potrebbero apparire dei Vasto Lorde. E mentre venivo qua ho perso il mio pranzo al sacco.
    - …panino al tonno?
    - Con la maionese. Come mai?
    - Oh, niente.
    Ok, ero leggermente deluso dalla risposta. Parlando della missione, non del panino al tonno. Ma immagino che l’unica opzione sia farsene una ragione e seguire gli ordini dei nostri superiori liberando la zona assegnataci.
    A meno che…
    - Oh, che sbadato! Credo di aver lasciato il gas acceso a casa, meglio che torni indietro a controllare… – iniziai a dire con tono serafico mentre cominciavo ad indietreggiare.
    - DOVE PENSI DI ANDARE!?!? – ululò Sakata afferrandomi per il collo della divisa.
    - Tranquillo Gintoki, tornerò in un attimo – lo rassicurai.
    - …davvero?
    - Ma sicuro! Se poi entro ventiquattrore ti sei fatto ammazzare mentre io chiudo il gas a casa mia, giuro di vendicarti in un lontano futuro – promisi solennemente con tanto di croce sul cuore.
    Le sue nocche erano un po’ ruvide viste da un centimetro di distanza.
    - Tu non ti muovi da qui – sentenziò lapidario sforacchiandomi con lampi omicidi dagli occhi.
    - Ricevuto – mormorai ridacchiando nervosamente di fronte a quell’amorevole dimostrazione di amicizia e cameratismo - Cambiando argomento, dov’è la nostra zona?
    Nel momento in cui lasciò la presa su di me capii dal suo sguardo che la risposta non mi sarebbe piaciuta.
    - Ci siamo davanti.
    Fu allora che girai la testa.

    Curioso che un complesso così grande mi fosse sfuggito quando mi ero svegliato. Eravamo proprio davanti al cancello principale, chiuso da molteplici catene con lucchetti e con il cartello “ABBANDONATO” ben evidente nel mezzo, e dietro di esso si snodava una lunga via che portava a quella che sembrava una grande piazza centrale. Ai lati della strada sorgevano bancarelle diroccate e giostre piene di ruggine con lo stucco che veniva via in pezzi grandi come tovaglie. L’umidità e le piogge avevano fatto marcire molte delle parti in legno e i colori sui muri erano sbiaditi per mancanza di manutenzione e ore sotto il sole cocente dell’estate.
    - Gintoki?
    - Che c’è adesso?
    - Lo sai che nei Luna Park abbandonati non bisogna mai entrarci? I film horror sono molto chiari al riguardo.
    - Tranquillo, non troverai Jack lo Squartatore o Nightmare. Dalla Reiatsu si direbbero un paio di Hollow dalla potenza non indifferente. Immagino che l’unico modo in cui possiamo batterli è una tattica di mordi e fuggi che… DOVE STAI ANDANDO!?!?
    - NON HO CHIUSO L’ACQUA, LO GIURO!!! – urlai dimenandomi.
    Il Sesto Seggio fu costretto a placcarmi e sedersi sulla mia schiena per evitare che me la filassi a gambe levate.
    - Sul serio Mouryou, ci sono delle volte che ti darei del vigliacco.
    - Non sono vigliacco! E’ solo che mi chiedo molto spesso come mai non possiamo andare a picchiare qualche Hollow da poco mentre beviamo del thè. E poi combattere è doloroso, non è meglio sparargli da lontano così non ci facciamo troppo male? – mi lamentai coi lacrimoni agli occhi.
    - Dio solo sa quanto ti do ragione, ma il Capitano Hitsugaya pretenderà il mio scalpo se sbologno a qualcun altro questa missione e non credo di poterlo fregare se controlla il rapporto di persona.
    - Sigh!
    - Suvvia, quei due sono alla nostra portata (più o meno) e poi di cosa vuoi aver paura in un vecchio parco dei divertimenti? Non mi dirai che tra le tue fobie c’è anche quella dei pagliacci, AHAHAHAHAHAH, che idea ridicola!!
    Un pesante silenzio accolse questa nuova ipotesi. Attualmente Urahara Mouryou aveva già molte fobie confermate e documentate (alcune poi avevano effetti saltuari a seconda delle situazioni) sul suo profilo psicologico segreto e scoprirne altre non era una possibilità tanto remota. Era persino spaventato dai postini e forse era quello il motivo per cui non mandava mai una normale convocazione ai suoi studenti.
    - Perché E’ un’idea ridicola, vero? – comandò sull’orlo della disperazione Sakata.
    - Beh, non lo escluderei. Da quando sono nella Soul Society non ho più visto un pagliaccio e non ricordo nulla di quando ero vivo. Su, non fare quella faccia. Potrebbero persino piacermi – aggiunsi in un tentativo di consolarlo.

    - Sarà meglio fare una prova prima di addentrarsi nel campo nemico. Chiudi gli occhi e aspetta il mio segnale.
    Per quanto la cosa suonasse sospetta feci come voleva lui e attesi. L’attesa non fu molto lunga. Non erano passati neanche due minuti che sentii un tonfo sulla terra davanti a me e lo sbuffo del mio compagno di squadra. Aveva forse rapito un clown da qualche parte per me? Che pensiero carino.
    - Ok, ora aprili pure e dimmi cosa succede.
    E quando aprii gli occhi davanti a me c’era una statua del pagliaccio del McDonald col suo sorriso invitante e con tanto di fumetto “I’m lovin’ it”. Il mio sguardo venne subito attirato dai larghi pantaloni con bretelle, la giacchetta a strisce, il volto inceronato con grandi guance rosse e sorriso extralarge e la grande parruccona rossa alla afro.
    - Allora Mouryou? Senti niente di part-
    Lo sentì lui qualcosa di particolare. Di molto particolare. Per la precisione un istinto omicida al pari con quello di Hanae Haru quando un tipo gli fece delle avance credendolo una ragazzina nei tempi spensierati di quando era nella Seconda Brigata. Il colpevole non fu mai ritrovato. Non è chiaro se per inadempienza delle forze dell’ordine o vendetta personale.
    - Mouryou… – chiamò preoccupato.
    Il suo compagno di squadra era avvolto da un alone di pura energia assassina, gli occhi mandavano fiamme ossidriche, i muscoli erano raddoppiati con tanto di rete di vene in rilievo e il volto aveva assunto tramite contrazione dei muscoli mimici la stessa conformazione di quello di Ken Shiro nei momenti di puro delirio genocida. Persino le sopracciglia sembravano essersi fatte più folte.
    - OMMERD-!!! – fu il suo ultimo commento prima di buttarsi a terra.
    - Atattatatatatatatattatat Atatatatatattatatatatat UATTAAAAAA!!!
    Ci fu un rumore come una gragnuola di colpi a velocità supersonica, una piccola esplosione molliccia e un suono di potente espirazione. Quando il Sesto Seggio riaprì gli occhi del pagliaccio rimanevano solo le scarpe e per riassemblarlo ci sarebbe voluto di Dio del modellismo hardcore.
    - Colpo Segreto dell’Orsa Maggiore, in tre secondi morirai – feci con voce profonda soffiando sulle nocche fumanti.
    - …non credo ci vorranno tre secondi – fu l’unico commento davanti all’orribile scempio.
    - Gintoki?
    - Sì!? – esclamò involontariamente.
    - Secondo te questi Hollow… saranno clown? – chiesi con la sete di sangue che permeava ogni parola e gli occhi da folle.
    - …forse.
    - Non sto più nella pelle! Andiamo ad ammazzarli tutti, Gintoki!! – esclamai sadicamente saltando agilmente il muro di cinta.
    Il membro della Decima Brigata rimase qualche secondo ammutolito. Ora aveva un motivo in più per temere Urahara Mouryou. L’unica cosa in cui poteva sperare era che quegli Hollow non fossero davvero dei pagliacci. Il massacro a cui avrebbe dovuto testimoniare sarebbe stato difficile da superare.
    Si strinse le spalle. “Vivi e lascia morire” era una filosofia che avrebbe dovuto prendere in considerazione. Saltò anche lui il muro ed entrò nel parco di divertimenti vuoto seguendo a ruota Urahara.
    - Hey, Mouryou aspettami! – lo chiamò correndogli dietro per recuperarlo.
     
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  3. Tamaki-kun
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    I due shinigami avevano da poco fatto i primi passi nel perimetro di quell’enorme parco di divertimenti che, subito, alcune giostre si illuminarono come per salutare gioiosamente il loro arrivo. Una musica festosa si diffuse nell’aria dagli ormai rovinati megafoni che si inerpicavano lungo alcuni lampioni arrugginiti, ma presto alcune note presero a stonare a causa del loro pessimo stato di conservazione. Dalle giostre più grandi si udirono un paio di annunci provenire dalle biglietterie che avrebbero dovuto esser vuote e silenziose, parole che avevano lo scopo di illustrare al paio di ufficiali come sarebbe stato divertente entrare nella casa degli orrori o in quella degli specchi, o in una vecchia barca che, secondo la descrizione, avrebbe dovuto essere in grado di percorrere un’intera circonferenza nell’aria prima di tornare nella posizione iniziale. Una situazione strana, resa ancor più insolita dal fatto che le due energie spirituali che avevano avvertito in precedenza non avevano accennato a muoversi, erano di certo soli in quel tratto di strada illuminato a giorno.
    Un rumore meccanico, cigolante, penetrò la testa degli shinigami con la grazia di un gesso spezzato e trascinato impietosamente su una lavagna. Proveniva dalla piazza a cui ormai si erano avvicinati, al centro della quale sorgeva un’ampia giostra a cavalli bianchi intenta a girare come se fosse una trottola. All’interno del suo vorticare, si potevano scorgere due macchie colorate.
    -EEEEEEEEEE-
    -YAAAAAAAH!!!- urlò a squarciagola una voce fredda ma eccitata, mentre il suo proprietario veniva scagliato a vari metri di distanza a causa della velocità della rotazione che avevano impresso alla giostra. Il corpo dell’hollow volò, come una freccia, tra dei bidoni già da tempo saccheggiati da ogni sorta di animale notturno.
    AH AH! TE L’AVEVO DETTO: SONO IO IL MIGLIORE!!!- esclamò la voce, stranamente identica a quella del suo compagno, dell’hollow che era rimasto sulla giostra, mentre questa ormai iniziava a rallentare e i due shinigami potevano quasi scorgere le fattezze della slanciata creatura comodamente seduta a in groppa ad uno dei cavalli.
    -Hai mutato! Sei una mutanda!!!- esclamò il primo dei mostri, in preda ad un attacco di ilarità, rialzandosi tra i rifiuti solo per afferrare uno dei coperchi di metallo che inizialmente coprivano i bidoni, per poi scagliarlo con forza verso la testa del partner come se si trattasse di un frisbee, incurante del pericolo. Questi, all’ultimo, riuscì a chinarsi sul corpo del finto animale su cui era ancora seduto, mandando il coperchio ad accartocciarsi scontrandosi contro l’ampio palo centrale che da sempre aveva permesso a quella giostra di girare su sé stessa. Un istante dopo era scomparso alla vista.
    -Gentile pubblico, sono lieto di presentarvi…- enunciò ad alta voce dopo essersi materializzato alle spalle di Gintoki, poggiandogli una mano fredda sulla spalla prima ancora che il quinto seggio avesse la possibilità di capire quanto era successo -I nostri volontari di oggi!!! Certo, non sembrano esser tipi da raggiungere delle misure notevoli tra le loro gambe, ma non si può aver tutto, vero?!?-. Con due rapide pacche sulla scapola dell’ufficiale, si dileguò nuovamente per riapparire di fronte ai due shinigami. Ora che avevano l’occasione di vederli bene, avrebbero potuto notare come l’aspetto di entrambi gli hollow, per quanto variopinto, fosse identico. Entrambi avevano delle fattezze umanoidi, con delle braccia più lunghe del normale ed un arto supplementare che faceva capolino dietro la loro schiena, ora intento a salutare allegramente i nuovi arrivati. La loro pelle era simile a quella di molti rettili, formata da scaglie spesse e variopinte. Il rosso ed il verde si alternavano a formare una vivace scacchiera, tranne lungo il torace dove avevano deciso di separarsi a formare un lato verdastro, il sinistro, ed un lato cremisi. Delle piccole escrescenze giallastre facevano capolino tra le scaglie, risaltando all’occhio per il loro aspetto malsano. Sulla testa di ambedue gli hollow spiccavano tre spesse creste ossee rossastre, simili al copricapo usato dai giullari nei tempi che furono.
    -Non mi piacciono i prati.- sbuffò imbronciato il mostro che fino a poco prima era rimasto tra i rifiuti, facendo qualche passo per uscirne ma senza smettere di sorridere nemmeno per un istante, un’espressione discordante da quanto tentava di comunicare col resto del viso e che gli donava un aspetto quanto mai grottesco.
    -Nemmeno a me, fratellino. Tutta quella schifosa erbetta che tenta di crescerti lungo i piedi… Vorrebbe stuprarti, non c’è dubbio!- rispose il gemello scoppiando a ridere, rivolgendosi poi ai due avversari con un inchino a malapena accennato -Ma non dimentichiamo le buone maniere… Il mio nome è Dumpty e quello che potete vedere è mio fratello Humpty.-
    Shhh!!! Dumpty!- gli fece il fratello raggiungendolo e poggiandosi un dito spesso e nodoso sulle labbra sottili, tra cui si potevano scorgere due file di denti aguzzi, mentre l’altra mano veniva poggiata sulla spalla del compagno di giochi -Lo sai che non si parla col cibo… E’ maleducazione!-. Solo una decina di metri separava le due formazioni in quella piazza spoglia ma illuminata, come avrebbe avuto inizio lo scontro?
    Corbezzoli, Humpty, hai ragione! Cero.- esclamò Dumpty, sollevando in un istante la mano sinistra dal palmo già aperto e rivolto prima verso lo stomaco del rappresentante della Seconda Brigata, poi verso quello della Decima.

    CITAZIONE

    Humpty


    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 42
    Hakuda: 212
    Cero: 42
    Sonido: 214 +10

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti: Nessuna.
    Ferite subite in questo turno: Nessuna.
    Ferite totali: Nessuna.

    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Gifuto
    A volte è necessario saper aiutare i propri amici, specie se questi amici sono dei veri e propri fratelli di sangue. Attraverso questa tecnica Humpty è in grado di donare al gemello una discreta quantità di reiatsu, che a causa della sua personalità esuberante e il suo stile di combattimento dispersivo potrebbe altrimenti consumare troppo velocemente. Toccando con la mano una parte del corpo di Dumpty, Humpty è in grado di incanalare un flusso di reiatsu che finirà nelle riserve del fratello e lo aiuterà a prolungare il combattimento.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv. 1, Controllo del Corpo Lv. 1.
    Danno: Nessuno, ma è possibile trasferire ad un alleato un ammontare del proprio reiatsu pari a Medio-Alto.
    Consumo: Bassissimo per ogni quantità di reiatsu Medio-Alta trasferita..
    Note: E’ possibile usare questa tecnica più volte in un turno, sacrificando però ogni volta un’azione dell’utilizzatore.
    Tamaki-kun & argletahm

    CITAZIONE
    Gifuto
    A volte è necessario saper aiutare i propri amici, specie se questi amici sono dei veri e propri fratelli di sangue. Attraverso questa tecnica Humpty è in grado di donare al gemello una discreta quantità di reiatsu, che a causa della sua personalità esuberante e il suo stile di combattimento dispersivo potrebbe altrimenti consumare troppo velocemente. Toccando con la mano una parte del corpo di Dumpty, Humpty è in grado di incanalare un flusso di reiatsu che finirà nelle riserve del fratello e lo aiuterà a prolungare il combattimento.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv. 1, Controllo del Corpo Lv. 1.
    Danno: Nessuno, ma è possibile trasferire ad un alleato un ammontare del proprio reiatsu pari a Medio-Alto.
    Consumo: Bassissimo per ogni quantità di reiatsu Medio-Alta trasferita..
    Note: E’ possibile usare questa tecnica più volte in un turno, sacrificando però ogni volta un’azione dell’utilizzatore.
    Tamaki-kun & argletahm

    CITAZIONE

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Blu.
    Reiatsu all'inizio del turno: 350
    Reiatsu speso: 60
    Reiatsu rimasto: 290

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: Adjuchas di 5° Grado.
    Nome pg: Humpty.
    Stato psicologico: Divertito.
    Riassunto del post: Quando poggia la mano sulla spalla del fratello, utilizza due volte la tecnica “Gifuto”.

    Dumpty


    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 42
    Hakuda: 42
    Cero: 212 +5%
    Sonido: (214 +10) -5%

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti: Nessuna.
    Ferite subite in questo turno: Nessuna.
    Ferite totali: Nessuna.

    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Cero
    Probabilmente la tecnica hollow più conosciuta. E' possibile apprenderla soltanto dopo aver raggiunto la trasformazione in Gillian. Viene manifestato in svariate forme; all'inzio nella forma più grezza e meno controllabile si spara un raggio rosso dalla bocca dall'alto potenziale distruttivo. Con l'aumentare dell'esperienza del personaggio è però possibile perfezionarlo e potenziarlo fino a renderlo ancora più micidiale. La forma più elaborata e pericolosa viene rilasciata dal dito dell'utilizzatore; dimostra una grande efficacia anche in lunga distanza ma è a distanza ravvicinata che è davvero letale.
    Abilità richieste: Cero Lv.1; Controllo del Reiatsu Lv.1; Gillian
    Danno: Moderato
    Consumo: Medio
    Distanza: 100 Metri
    Nota I: Con Cero Lv. 4 il danno di questa tecnica passa da Moderato a Grave.
    Nota II: Questa tecnica viene appresa automaticamente al termine dell'allenamento Cero Lv. 1.

    CITAZIONE
    Cero
    Probabilmente la tecnica hollow più conosciuta. E' possibile apprenderla soltanto dopo aver raggiunto la trasformazione in Gillian. Viene manifestato in svariate forme; all'inzio nella forma più grezza e meno controllabile si spara un raggio rosso dalla bocca dall'alto potenziale distruttivo. Con l'aumentare dell'esperienza del personaggio è però possibile perfezionarlo e potenziarlo fino a renderlo ancora più micidiale. La forma più elaborata e pericolosa viene rilasciata dal dito dell'utilizzatore; dimostra una grande efficacia anche in lunga distanza ma è a distanza ravvicinata che è davvero letale.
    Abilità richieste: Cero Lv.1; Controllo del Reiatsu Lv.1; Gillian
    Danno: Moderato
    Consumo: Medio
    Distanza: 100 Metri
    Nota I: Con Cero Lv. 4 il danno di questa tecnica passa da Moderato a Grave.
    Nota II: Questa tecnica viene appresa automaticamente al termine dell'allenamento Cero Lv. 1.

    CITAZIONE

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Blu.
    Reiatsu all'inizio del turno: 350.
    Reiatsu speso: 40.
    Reiatsu guadagnato: 50.
    Reiatsu rimasto: 360.

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: Adjuchas di 5° grado.
    Nome pg: Dumpty.
    Stato psicologico: Divertito.
    Riassunto del post: Spara due Cero in rapida successione, il primo rivolto a Mouryou ed il secondo a Gintoki.





    Edited by Tamaki-kun - 1/7/2011, 23:38
     
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  4. Belfagor90
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    Dal primo istante in cui quelle due voci giunsero al mio orecchio la zona del cervello che monopolizza la fantasia omicida cominciò a prudermi insistentemente. Quasi senza pensarci la mia spada lasciò il fodero con l'elsa stretta in una mano dal dorso coperto di vene pulsanti. Era voci da pagliacci! Voci da stupidi, orribili e idioterrimi PAGLIACCI!! Pagliacci a cui piacevano le mutande e a cui spuntava un terzo braccio dalla schiena!

    Non mi feci impressionare dal suo livello di velocità quando comparve alle spalle di Gintoki, personalmente ritenevo che fosse solo uno show per metterci sotto pressione e comuqnue potevo andare molto più veloce di così. Persino il mio compagno, che nell'Hoho mi era leggermente inferiore, poteva benissimo andare oltre quel livello. Il fatto però che uno di loro mi fosse venuto così vicino diede un'altra spintarella al mio lato più malevolo.
    Esistono veramente poche cose che odio con tutto il cuore (persino Hanae-sempai e Falkner-sensei avevano qualche lato buono e la Padrona per qualche strano motivo non mi riusciva di odiarla), ma quelle poche erano al centro di tutto il carico di male che portavo dentro. Prima pensavo che fossero solo gli arroganti e gli Hollow, ma durante questa missione avevo scoperto che anche i pagliacci facevano parte della categoria. E cosa mi trovo davanti? Due Hollow, Pagliacci e che fanno gli arroganti con persone che probabilmente hanno la loro stessa forza!! Il colmo dei colmi!!!
    Quando poi scivolarono su temi completamente volgari e inutili come la lunghezza dei nostri peni e una eventuale specie di erba stupratrice attivai lo Shikai senza pensarci due volte esibendo braccia, gambe e mandibola ricoperte da una spessa armatura metallica.

    Quale sventrare per primo? Quale dei due mutilare per secondo? Avevo trovato un giochino divertente quella volta che io e Gintoki giocammo alla PlayStation a casa sua e c'erano molte idee interessanti. Una di queste mi era saltata in testa quando l'eroe di turno aveva impalato dall'alto una guardia con la spada e mi sarebbe piaciuto provarlo. Solo che ora non avevo più una spada e raaggiungere quella consapevolezza mi irritò ancora di più.

    CITAZIONE
    - Ma non dimentichiamo le buone maniere… Il mio nome è Dumpty e quello che potete vedere è mio fratello Humpty.-

    - Non do il mio nome a degli sconosciuti, soprattutto non a degli sporchi Hollow - ribattei freddamente, molto più freddamente di quanto avessi mai risposto a chicchessia effettivamente.
    Humpty e Dumpty, eh? Sbaglio o era un uomo-uovo che Lewis Carrol usò nel sequel di "Alice nel Paese delle Meraviglie"? E il ragazzo non finì spappolato a terra in mille pezzi cadendo da un muro? Un nome sfortunato pagliacci bastardi, ve lo concedo. E siccome non mi piace che le cose escano fuori dagli schemi (con tutti i disastri improponibili che mi capitavano era solo naturale pensarla così) avrei cercato di riportare il tutto sui suoi binari sfracellando le loro testoline cornute finché il precedentemente citato Dio del Modellismo non avrebbe dichiarato forfait dopo aver passato una settimana sui loro resti.
    Pensando a come si erano svolti i loro dialoghi fino a quel momento ritenevo che ci fosse solo un possibile esito per i loro discorsi e lo avrei atteso con ansia. Averli uno vicino all'altro era proprio una situazione a noi congeniale. Appiccicati com'erano non potevano muoversi al meglio e, meglio per loro se mi sbaglio, i gemelli combattono sempre in coppia restando vicini. Detesterei davvero se seguissero questo obbrobrioso cliché. Sarebbe un nuovo livello di arroganza da parte loro.

    CITAZIONE
    -Shhh!!! Dumpty! Lo sai che non si parla col cibo… E’ maleducazione!-

    Ecco, lo sapevo. Classica battuta da tipacci-in-numero-superiore-a-uno con scopi mangerecci e con una mentalità distorta. Piegai automaticamente le gambe per essere pronto a muovermi. Diavolo, certi Hollow sono COSI' idioti!! Sono grato di essere diventato Shinigami, mi imbarazzarebbe moltissimo avere simili complessi linguistico-psicopatici.
    Mi colse una piccola illuminazione: erano meglio i complessi linguistico-mentali o la sfiga eterna che mi perseguitava? Mi sarei interrogato a fondo su questa cosa una volta portata a termine la mia vendetta verso il genere pagliaccio.

    CITAZIONE
    -Corbezzoli, Humpty, hai ragione! Cero.-

    Siccome il tempo di gridare "Sventolalo meglio la prossima volta" non c'era per un Cero da quella distanza, mi ripromisi di dirglielo prima di ucciderlo mentre il Reiatsu sulle piante dei miei piedi eseguiva automaticamente uno Shunpo per evitare il raggio di energia. Era un bene che avesse attaccato prima me, in questo modo Gintoki avrebbe avuto un ulteriore avvertimento e sarebbe riuscito ad evitarlo ancora meglio di quanto potesse effettivamente fare. Mi beccai comunque una piccola bruciatura sulla gamba sinistra, a non era assolutamente nulla di cui preoccuparsi.
    Il mio movimento si concluse alle spalle del mio avversario, proprio davanti al retro-braccio di cui quei mostri erano dotati. Credo si trattasse di Humpty, ma essendo due gemelli non ero ancora capace di distinguerli alla perfezione. Credo che avrei chiamato l'altro Mr.Cero visti gli attacchi di poco prima, mentre questo avrebbe avuto un nome non appena fossi stato capace di chiarire la sua specialità.
    Per il momento mi sarei "limitato" a stappare quel braccino di troppo che Mr.Qualcosa si ritrovava attaccato alla schiena. Caricai il pugno destro mentre sulle nocche puntavano tre lunghi chiodi d'acciaio che cominciarono a girare sibilando.
    Naturalmente era tutto un trucco. Attaccare da neanche due metri di distanza farebbe presupporre un colpo a distanza ravvicinata, mentre il mio Tetsu no Chinden era in tutto e per tutto un attacco a lungo raggio. Siccome non vedevo armi nelle sue mani (in tutte e tre) non credevo appartenesse alla variante che utilizzava lo Zanjutsu. Rimanevano quindi solo il corpo a corpo usando le arti marziali e un altro Mr.Cero. Ad essere sincero speravo nella prima, visto che inventare i nomi da capo sarebbe stato seccante.
    Esibendo (anche se con la maschera l'effetto non fu proprio come sperato) un tenue sorriso alla Unohana mentre miravo per squartare quello che sembrava il bicipite del retro-braccio, sparai con forza i chiodi in quella direzione. Se il colpo fosse andato a segno i chiodi si sarebbero impiantati nella carne cominciando a sforacchiarlo come un pezzo di formaggio e toglierli da quella posizione prima che entrassero nella carne sarebbe stato piuttosto scomodo, ottima cosa per creare un'apertura. Spostarsi glieli avrebbe fatti finire nella schiena, ma poco importava. Se non li vedeva era certamente più difficile toglierseli.
    A quel punto dovevo solo immaginare la reazione dei due. Che Mr.Qualcosa si parasse o schivasse dovevo spostarmi alla sua sinistra* per metterlo fra me e Mr.Cero. In questo modo mi avrebbe fatto da utile scudo Hollow contro quei seccanti spari di energia. Se poi Mr.Cero (Dumpty?) avesse cominciato a sparare col fratello nel mezzo... per carità, una mano per ammazzare un Hollow è sempre gradita e a quel punto avrei potuto anche mettere su un piccolo teatrino psicologico per farli incazzare come iene.
    Mi ricordai solo in quel momento che avevo lasciato Sakata indietro, chissà cosa avrebbe fatto? In quel piccolo istante mi odiai per non aver pensato ad una tattica costruttiva da fare in coppia, un comportamento decisamente poco da me sia come persona che come membro della Seconda Brigata. Per questa volta si sarebbe dovuto arrangiare da sé, ma alla prossima occasione avremmo messo su qualcosina di meglio per quei luiridi pagliacci Hollow.
    ...
    ...
    Forse vedrò anche di darmi una calmata, via.


    * Visto che non hai specificato da quale parte stava chi ho messo che Humpty era alla sinistra di Dumpty mentre guardavano Mouryou e Gintoki.

    Zanjutsu: 50
    Hakuda: 195
    Kidou: 45
    Hoho: 195+25%= 244

    Ferite Subite: Superficiale sulla gamba sinistra

    Tecniche Utilizzate: Shikai: -25
    Shunpo: -30
    Tetsu no Chinden: -30

    Totale Reiatsu: 350-85= 265
     
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    Una volta saltato il muro di cinta che separava il parco giochi dal'esterno, io e Mouryou cominciammo a muoverci con circospezione all'interno del parco.
    E quando dico circospezione, ovviamente non intendo né circospezione, né qualsiasi altro termine che indichi il non dare nell'occhio, considerando chi era il mio compagno di sventure.

    «DOVE SIETE, INFIMI PAGLIACCI, MH?!»

    Non mi curai nemmeno di cercare di riprenderlo... Mouryou in 'Berserk Mode Distruggi Clown' non mi sembrava il tipo da ascoltare, in fondo non ascoltava nemmeno quando era in condizioni normali, figuriamoci adesso. "Quanto sopravviveremo? Dieci? Venti minuti?" pensai, sinceramente demotivato dal susseguirsi degli eventi fino a quel momento. Riassumiamo rapidamente.
    Sono stato convocato negli uffici del Capitano dell'Ottava Divisione, vale a dire il capitano Shunshui Kyoraku. Un tipo stravagante, che viene sempre tenuto in riga dalla sua fedele luogotenente, la glaciale Nanao Ise. Lì, trovo una mia vecchia conoscenza: Mouryou Urahara, amico di ormai vecchia data nonché perseguitato a vita dalla sfiga... just like me.
    Ci venne affidata una zona da pattugliare nel mondo terreno, così ci dirigemmo verso il Senkaimon adibito nel cortile dell'Ottava, dove ad aspettarci trovammo Falkner e Hanae Haru.

    Ad un certo punto, mentre camminavamo all'interno del parco, delle luci si accesero al nostro passaggio stile spot pubblicitario del Mars di qualche anno fa, suonando delle canzoncine infantili ma al contempo macabre, considerando che il cartello con la scritta 'ABBANDONATO' mi aveva psicologicamente preparato ad un parco giochi vuoto e silenzioso. Tutto ciò non aveva senso.
    Poi, da una giostra con dei cavalli rotanti, cominciarono ad arrivare degli schiamazzi. "Che diamine...?" Su di esse, due figuri piuttosto variopinti roteavano sempre più vorticosamente, finché uno di essi non volò in direzione di un sacco dell'immondizia, ridacchiando in maniera inquietante. A giudicare dal tipo di reiatsu, si trattava di due hollow. Senza nemmeno rendermene conto, estrassi la Zampakutou dal fodero alle mie spalle, e attivai lo Shikai senza enunciarne la formula a voce alta, piuttosto limitandomi a pensarla, mentre tenevo fissi gli occhi sui due esseri.

    "Moero, Tsunayoshi..."

    Immediatamente la lama scomparve, per lasciare posto a due guanti di pelle nera dalle dita grigio scuro, i quali recavano delle placche di metallo sui rispettivi dorsi. L'hollow che era finito nell'immondizia, adesso, aveva lanciato un coperchio di bidone circolare verso il suo simile, a mo' di frisbee, che quello evitò all'ultimo secondo. Neanche un istante dopo, scomparve, per poi riapparire alle mia spalle, poggiando uno dei suoi palmi ghiacciati sopra una di esse, dando delle pacche amichevoli. Almeno all'apparenza.
    Stringendo i pugni, in preda al terrore, attivai istintivamente l'Hyper Dying Will Mode, così che delle fiamme avvolgessero entrambe le mie mani, e tentai di dare un pugno all'indietro, con traiettoria orizzontale parallela al terreno verso l'esterno, con il pugno sinistro. Ma, ovviamente, colpii il vuoto, dato che il nostro Arlecchino era già scomparso.

    "Calma, Gintoki, autocontrollo."

    Trassi un lungo respiro, e tornai a rivolgere lo sguardo al centro dello spiazzale, dove ora i due hollow si erano riuniti. Si presentarono, sostenendo di chiamarsi Humpty e Dumpty. Anche se devo ammettere che tuttora non saprei distinguerli, figuriamoci in quel momento. Perciò, li identificherò semplicemente come Abominio Uno e Abominio Due. Dopo un breve siparietto su dell'erbetta stupratrice (?), l'espressione di Abominio Due si fece più truce, e annunciò la sua mossa. Un raggio rosso stile Star Wars, solo molto più grosso, partì dal suo palmo disteso, che mirava verso Mouryou. Quasi mezzo istante dopo, un secondo Cero iniziava il suo viaggio in direzione del mio stomaco... ma non lo avrebbe avuto così facilmente. Intuendo che qualcosa del genere dovesse accadere, nel momento in cui la sua espressione facciale cambiò, entrai in assetto da battaglia, concentrato e determinato. Non per vantarmi, per arrivare ad occupare un seggio di non indifferente portata quale è il Quinto, bisogna avere una certa abilità e una non indifferente rapidità di pensiero e di valutazione; altrimenti sarei morto prima. Quando il primo Cero partì, feci subito arrivare una grossa scossa di reiatsu alle mie gambe, in modo da far diventare i miei movimenti pressappoco fulmine: Shunpo. Non bastò ad evitare del tutto il Raggio Annientante, ma limitai di molto i danni: il raggio non mi colpì che di striscio al costato destro, bruciacchiando la divisa, che si squarciò in quel punto, e abbrustolendo quella zona di pelle, dalla quale iniziò a sgorgare qualche rivolo insignificante di sangue. Grazie alla mia mossa, però, in men che non si dica mi sarei ritrovato alle spalle dell'altro Abominio, dove a quanto pare a farmi compagnia ci sarebbe stato anche Mouryou, che doveva avere avuto la mia stessa idea. Il percorso fatto per arrivare alle sue spalle era relativamente semplice e abbastanza sicuro; girai attorno all'hollow tenendomi alla considerevole distanza di quattro metri da esso; poi, una volta giunto alle sue spalle, mi avvicinai molto velocemente, fino a portarmi a circa settanta/ottanta centimetri di distanza da esso. Il piano, seppur non concordato, era abbastanza buono, e come ragionamento filava: se ci fossimo messi entrambi alle spalle dell'altro, probabilmente Abominio Uno, avendo nel mezzo il suo fratellino, non avrebbe sparato ulteriormente altri fastidiosissimi Raggi Annientanti.
    Dopodiché, con la solita freddezza che ormai mi contraddistingueva in battaglia, cinicamente mirai a colpire con due pugni, prima il destro e poi il sinistro, rispettivamente un montante e un pugno dall'alto verso il basso, il braccio che spuntava dalla schiena di Abominio due, forte del fatto che con le fiamme ardenti della mia tecnica attivate, avrei potuto aumentare considerevolmente il possibile danno che avrei potuto infliggere.


    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 45 + 5 brigata = 50
    Hakuda: 158 + 20 shikai = 178
    Kidou: 40 + 10 brigata= 50
    Hoho: 140 + 20 shikai +25% Shunpo= 200

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti: Nessuna
    Ferite subite in questo turno: Lieve costato dx
    Ferite totali: Lieve

    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Shunpo
    Questa è una tecnica tipicamente usata dagli shinigami più abili. Permette di utilizzare il proprio reiatsu per "spingersi" a velocità inaudite, disorientando l'avversario, schivando i suoi colpi o semplicemente andando più veloce. Il personaggio diventa molto più veloce ma per gli utilizzatori inesperti sarà anche difficile effettuare attacchi efficaci dopo una spinta del genere.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv.2; Hoho Lv.2
    Danno: /// Potenziamento del 25% alla statistica Hoho per due turni. (Questo aumento influenzerà anche la velocità a terra; le due caratteristiche aumenteranno contemporaneamente e pertanto l'aumento di hoho non verrà conteggiato nel calcolo della velocità a terra.)
    Consumo: Alto
    Mantenimento: Medio

    CITAZIONE

    Hyper Dying Will Mode
    Effetto: Dai guanti appaiono delle fiamme continue che avvolgono i pugni dell’utilizzatore, le quali consentono di infliggere una ferita di una categoria superiore rispetto a quanto infliggerebbe normalmente.
    Costo attivazione: Alto
    Mantenimento: Basso
    Distanza: Qualunque

    CITAZIONE

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Blu
    Reiatsu all'inizio del turno: 350
    Reiatsu speso: 55
    Reiatsu rimasto: 295

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Equipaggiamento: Cuffie, inutili per il combattimento
    Armi: Nessuna

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: 5° Seggio
    Nome pg: Gintoki Sakata
    Stato psicologico: Concentratissimo, forse un po' teso.
    Riassunto del post: Attiva Shikai e HDWM, dopodiché usa uno shunpo e girando attorno al secondo hollow, quello che non utilizza il cero, si porta alle sue spalle, per poi colpire con due pugni, di senso opposto, il braccio sulla schiena dell'hollow.



    Edited by B l a z e - 8/7/2011, 15:11
     
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  6. Tamaki-kun
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    Alcune storie raccontate dalle nonne ai propri nipotini narrano di quanto sia sciocco uscire durante la notte, piena di mostri e di streghe pronte a cucinare in qualche pentolone rigonfio dei teneri ed indifesi bambini. Le vecchiette lo dicono solo per insegnare ai ragazzini ad essere prudenti, è ovvio, ma in qualche lato recondito della mia psiche sono profondamente convinto che vi sia un’ombra di verità in quelle favole. Nello specifico, è scientificamente appurato come uscire durante la notte apra le porte ad un infinito numero di sciocchezze irreparabili che durante la calda luce del giorno non ci sfiorerebbero mai la testa. Alcuni esempi? Esagerare con l’alcool o abusare di droghe, comunicare al mondo apprezzamenti che dovremmo nascondere solo tra i nostri pensieri, tutte queste cose insieme oppure… Colpire un povero compagno alle spalle, trafiggendolo con una serie di chiodi acuminati e dall’aspetto piuttosto minaccioso. Certo, lo sfortunato Urahara non aveva grandi colpe, era stato il genio malato dell’ufficiale della Decima Compagnia, Gintoki, che d’ora in avanti chiameremo per semplicità Mr. Suicidio, a fargli sembrare una buona idea il frapporsi anzitempo sulla traiettoria di quell’attacco per tentare di sferrarne uno a sua volta. Le leggi della fisica, ahimè, mi paiono quasi più impietose durante la notte.
    Vi fu un lungo silenzio, perfino la musica che ancora proveniva dalla moltitudine di giostre sembrò affievolirsi, come in attesa di qualcosa che non tardò ad arrivare.
    -…………-.
    -…………-.
    -WAHAHAHAHAH!!!!-.
    -Ti prego, dimmi che non l’hanno fatto davvero!!!- ululò l’hollow che aveva lanciato poco prima i due ceri, rotolandosi sul terreno polveroso, con ormai le lacrime agli occhi per l’eccesso di risate.
    Sono lessi, hihihi!- lo seguì subito il fratello, accasciandosi a terra e battendo ripetutamente un pugno sul viale, come nella speranza di scaricare la propria ilarità con quel gesto violento e meccanico.
    La musica aveva ripreso a suonare più forte di prima, era diventata quasi assordante nel susseguirsi di note stridule e festose che parevano voler frammentare ogni pensiero dotato di qualche significato.

    -Forse noi saremo "sporchi", ma almeno non dei tali idioti, Shinigami-kun!- ridacchiò Dumpty che, cercando di rialzarsi, aveva già prodotto ben tre sfere luminose simili a bocce che subito prese a far roteare con le sue abili mani anteriori -Voi sareste capaci di farlo? Provateci pure se volete.-.
    Con un movimento repentino colse due delle sfere di reiatsu che aveva creato, lanciandone una al gemello e l’altra allo shinigami che aveva appena ferito il proprio compagno. Humpty la raccolse con un ghigno divertito, facendola sparire dietro la propria schiena con un rapido gioco di prestigio. Ci si sarebbe quasi aspettati che anche quella lanciata allo shinigami fosse semplicemente uno scherzo di dubbio gusto, ma poco prima che potesse raggiungere una delle sue mani essa detonò, sovrastando il rumore del luna park con quello di un’esplosione in grado di coinvolgere ambedue gli avversari se questi non fossero riusciti a scappare nel brevissimo tempo a loro disposizione.

    -SONIDO!- esclamarono i due hollow, scomparendo alla vista di tutti i presenti.
    Dov’erano finiti? I due ufficiali non erano ancora in grado di percepire il reiatsu con precisione e, pur avvertendo che gli avversari non dovevano esser andati lontani, impiegarono almeno un minuto per localizzare le loro esatte posizioni. Uno, difficile dire quale, era intento a giocare con una di quelle sfere saltellando allegramente sulla superficie dell’acqua di un laghetto sorto al limitare del lunapark, sollevando delle leggere increspature sul liquido che a quell’ora pareva nero come la pece, a malapena in grado di riflettere il baluginio violaceo della sfera di reiatsu. L’altro invece doveva essersi nascosto nella casa degli specchi, alla cui entrata si riusciva a scorgere la stessa fonte di energia luminosa che rimbalzava da uno specchio all’altro, come amplificata.


    CITAZIONE
    Nota del QM: Ho già avuto occasione di commentare in privata sede gli esiti dei vostri post, quindi mi limiterò a comunicarvi che Gintoki subisce una Ferita Grave per l'attacco di Urahara e che, se verrete coinvolti nell'esplosione della sfera, subirete entrambi una Ferita Moderata.

    CITAZIONE

    Humpty


    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 42
    Hakuda: 212
    Cero: 42 +5%
    Sonido: (214 +10) +20% = 269

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti: Nessuna.
    Ferite subite in questo turno: Nessuna.
    Ferite totali: Nessuna.

    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Sonido
    Questa è una tecnica tipicamente usata dagli Hollow più abili. Permette di utilizzare il proprio reiatsu per "spingersi" a velocità inaudite, disorientando l'avversario, schivando i suoi colpi o semplicemente andando più veloce. Il personaggio diventa molto più veloce ma per gli utilizzatori inesperti sarà anche difficile effettuare attacchi efficaci dopo una spinta del genere. Questa tecnica è l'equivalente dello Shunpo per gli Shinigami.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv.2; Sonido Lv.2
    Danno: /// Potenziamento del 25% alla statistica Sonido, per due turni. (Questo aumento influenzerà anche la velocità a terra; le due caratteristiche aumenteranno contemporaneamente pertanto l'aumento di hoho non verrà conteggiato nel calcolo della velocità a terra.)
    Consumo: Alto
    Mantenimento: Medio

    CITAZIONE

    CITAZIONE

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Blu.
    Reiatsu all'inizio del turno: 290
    Reiatsu speso: 30
    Reiatsu rimasto: 260

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: Adjuchas di 5° Grado.
    Nome pg: Humpty.
    Stato psicologico: Ormai prossimo alla morte per l’eccesso di risate o.o
    Riassunto del post: Rotola a terra, si rialza afferrando la sfera del fratellino e sparisce.

    Dumpty


    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 42
    Hakuda: 42
    Cero: 212 +5%
    Sonido: (214 +10) +20% = 269

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti: Nessuna.
    Ferite subite in questo turno: Nessuna.
    Ferite totali: Nessuna.

    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Bouringu
    Un giocoliere che si rispetti, si sa, deve essere in grado di maneggiare gli oggetti più disparati. Questa tecnica, elaborata da Dumpty, gli permette di solidificare parte dell’energia spirituale che possiede in piccole sfere, grandi circa quanto una palla da biliardo, in grado di esser maneggiate liberamente prima di esplodere secondo la sua volontà. La loro funzione in combattimento somiglia molto a quella delle bombe a mano, con cui è solito far giocare anche il proprio fratello.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv. 3, Cero Lv. 3, Percezione del Reiatsu Lv. 1.
    Danno: Lieve.
    Consumo: Basso per ogni sfera prodotta [ogni sfera dura al massimo quattro turni senza essere utilizzata].
    Note: Per attivare la detonazione della bomba di reiatsu è necessario che Dumpty sia cosciente e lo permetta. Sfere lanciate senza la sua attenzione rotolerebbero a terra inermi, come un normalissimo sasso.
    Tamaki-kun & argletahm

    Disponibile per apprendimento: Su richiesta individuale

    CITAZIONE
    Sonido
    Questa è una tecnica tipicamente usata dagli Hollow più abili. Permette di utilizzare il proprio reiatsu per "spingersi" a velocità inaudite, disorientando l'avversario, schivando i suoi colpi o semplicemente andando più veloce. Il personaggio diventa molto più veloce ma per gli utilizzatori inesperti sarà anche difficile effettuare attacchi efficaci dopo una spinta del genere. Questa tecnica è l'equivalente dello Shunpo per gli Shinigami.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv.2; Sonido Lv.2
    Danno: /// Potenziamento del 25% alla statistica Sonido, per due turni. (Questo aumento influenzerà anche la velocità a terra; le due caratteristiche aumenteranno contemporaneamente pertanto l'aumento di hoho non verrà conteggiato nel calcolo della velocità a terra.)
    Consumo: Alto
    Mantenimento: Medio

    CITAZIONE

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Blu.
    Reiatsu all'inizio del turno: 360.
    Reiatsu speso: 60.
    Reiatsu guadagnato: 0.
    Reiatsu rimasto: 300.

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: Adjuchas di 5° grado.
    Nome pg: Dumpty.
    Stato psicologico: Come sopra o.o
    Riassunto del post: Rotola a terra, si rialza e crea tre sfere di reiatsu. Ne lancia una ad Humpty e l’altra a Mouryou, che però esplode poco prima di poter essere in ogni caso afferrata, rischiando di coinvolgere entrambi gli shinigami in un’esplosione. Si allontana.




     
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    Una fattore che da tempo immemore mi dimentico di considerare nelle mie tattiche, nei miei piani e nella mia vita di tutti i giorni decise di infilare il naso nei miei affari anche in quell'occasione. Un individuo che si divertiva a mettere i bastoni tra le ruote a me e agli individui marchiati con la mia stessa cattiva sorte... un tal individuo che comunemente veniva definito dai più come “Destino”.
    Anzi, mi vien da dire che, purtroppo, non era esattamente il destino ad essere la cosa che più di tutte voleva vedermi tre metri sotto terra; per quella roba lì bastava ed avanzava Ayame-san.
    No, a dire il vero, ciò che presto o tardi mi avrebbe ucciso era più che altro la mia latente stupidità. O, per un minimo d'amor proprio che ancora provo, preferisco definire tale stupidità come 'un istinto di autoconservazione davvero, davvero basso'.

    Come altro potreste definire in fondo ciò che in me causò tutta quella subitaneità che mi portò a compiere una sciocchezza come il voler fare tutto troppo in fretta? Questa era, principalmente, la grande falla del piano organizzato tacitamente insieme al mio compagno con quella strana forma di fobia per i clown. Mouryou attivò una delle sue tecniche più pericolose... quegli strani proiettili rotanti. Un'ottima mossa, indubbio. Forse la mossa più potente del suo Rilascio Parziale... interessante ed efficace anche a lungo raggio.
    Peccato solo che avesse deciso di utilizzarla mentre io mi apprestavo a colpire l'hollow alle spalle. Qualcuno potrebbe obiettare che forse ero io ad essermi messo in mezzo alle palle proprio mentre lui utilizzava la sua tecnica migliore... ma qual era la differenza?

    «Ugh... !!!»

    Beh... alla fine dei fatti, non importa di chi fosse effettivamente la colpa, il risultato finale non sarebbe comunque cambiato. Già, perché venni colpito e successivamente affondato, utilizzando una terminologia della marina, da non uno, non due, ma ben TRE proiettili di Tetsu no Chiden, la mortale e pericolosissima tecnica di Mouryou, che a quanto pare dopo essersi accorto di avermi praticamente quasi fatto fuori aveva pensato bene di limitare un poco i danni che mi avrebbe inflitto per via del nostro non perfetto coordinamento di squadra; per far ciò, si avvalse della facoltà di non portare a termine la tecnica usufruendo dei suoi effetti secondari, dal momento che avvertivo chiaramente che i “chiodi” avevano smesso di ruotare. La peculiarità di questa tecnica dello shikai dello shinigami di seggio della Seconda Brigata è, appunto, il fatto che i proiettili da lui lanciati continuino a perforare le carni del malcapitato per diverso tempo utilizzando il reiatsu di Mouryou stesso come “fonte di energia” per potersi muovere.
    Inutile dire che, comunque, nonostante i danni fossero stati contenuti come meglio si poteva, non era in ogni caso possibile evitare completamente che dei danni mi venissero inferti. Infatti al momento dell'impatto quasi contemporaneo -frazione di secondo in più, frazione meno- dei tre proiettili il mio equilibrio venne meno, facendo quindi fallire anche i miei tentativi di arrecare un'offensiva degna di tale epiteto. La forza con la quale i tre chiodi perforarono la mia schiena, comunque, oltre a far diventare sbilenco e del tutto scoordinato ciò che rimaneva del mio attacco, con un conseguente smanacciare ad minchiam -per usare un latino totalmente inventato ma che rende l'idea- che non scalfì neanche lontanamente l'hollow a cui miravo, ebbe anche l'effetto di farmi capitombolare in terra e strisciare di qualche metro, mentre sentivo che con un'inaudita velocità e facilità il sangue iniziava a sgorgare e a macchiare la mia divisa da Dio della morte, già per altro bruciacchiata dal precedente Cero di una delle due “simpaticissime” creature che, a discapito dell'aspetto forse un po' lugubre, grottesco al massimo, ma tutt'altro che inquietante o pauroso, si stavano rilevando ossi più duri del previsto per ciò che erano le mie effettive capacità in quel momento. Chiaramente scappare non era una soluzione plausibile, né per me né per Mouryou. In primis perché, anche ponendo che le due creature non ci inseguissero, se fossimo sopravvissuti... beh, una volta alla Soul Society se non ci avessero ammazzati, ci avrebbero sicuramente retrocessi a spazzini della quarta compagnia... ovvero gli schiavi degli schiavi, se si vuole considerare la questione dal peggiore dei punti di vista.
    Tornando a quel momento, ad ogni modo, non potevo certo dire di essere soddisfatto. Perdevo sangue dalla schiena, ero ferito ed il dolore che provavo non era certo come quello di un graffietto sul ditino, al quale basta dare un bacino perché passi. C'è da dire che, quantomeno, il fatto che i nostri avversari all'apparenza fossero completamente suonati aveva i suoi vantaggi: fossero stati più cinici e spietati, avrebbero approfittato della nostra gaffe per finirmi all'istante, colpendomi come meglio potevano mentre ero tramortito; di certo Mouryou non avrebbe potuto far nulla per aiutarmi, in quel caso, ammesso e non concesso che ne avesse avuto voglia. Invece dal momento che, come ho detto, erano più fuori di un balcone... ne avevano approfittato per farsi una sana, sanissima, grassa risata collettiva. Con tanto di pugni che percuotevano il terreno polveroso di quel Luna Park che assumeva sempre più i contorni di un macello vecchio stile, piuttosto che quello di un parco divertimenti. Soprattutto perché la musica che risuonava nell'aria, la quale in altre circostanze sarebbe potuta risultare forse gioiosa, risultava essere oltre che fuori luogo anche... grottesca, in un certo senso, visto come i vecchi altoparlanti della struttura la distorcessero fino a ridurla quasi ad un continuo gracchiare di note che si trascinavano l'una dietro l'altra, in un'innaturale melodia la cui armonia risultava gravemente compromessa.
    Se poi a quella sgradevole sinfonia vi si aggiungevano le sguaiate risate delle due creature appartenenti all'Hueco Mundo e il dolore delle ferite, si poteva arrivare ad immaginare un quadro completo della cosiddetta “serata di merda”, con tanto di spiegazione da vocabolario per la frase “ma chi cacchio me l'ha fatto fare?”.
    Comunque sia, stringendo un po' i denti, approfittai della fase di ilarità dei due esseri per cercare di raccogliere le forze necessarie a sopportare e per rimettermi -molto- faticosamente in piedi, riuscendoci proprio mentre uno dei due abomini prendeva la parola, notando -anche se non è che ci volesse proprio un occhio di falco per accorgersene- che aveva creato tre grosse “palle” d'energia che si divertiva a farsi passare da una mano all'altra. In altre circostanze avrei commentato con un “avete dei passatempi opinabili, voi due” o “vi divertite con poco”, ma non era proprio il caso. Decisi di ignorare la provocazione dell'hollow che aveva parlato, limitandomi a borbottare un «Scusa, colpa mia. Sto bene, più o meno.» che non lasciava spazio ad eventuali domande del suo amico, invitandolo velatamente a mantenere la concentrazione. Mossa che forse mai fu più saggia, dal momento che forse Mouryou nemmeno lo ascoltava visto lo stato di semi-incoscienza da modalità Berserk in cui si trovava... e considerato anche il fatto che Abominio uno -o due?- aveva appena scagliato due delle sue sfere, facendo subito scattare sull'attenti il mio senso del pericolo e, quindi, la mia attenzione: una venne scagliata verso l'altro Abominio, che la raccolse senza tanti problemi, l'altra verso Mouryou. Non ebbi il tempo di vedere se quelle cose si potessero raccogliere o meno, dal momento che non avevo visto ciò che fece della sfera l'altro hollow; quando vidi partire entrambi i globi luminosi, facendo forse un immane sforzo per le mie condizioni in quel momento, feci appello al reiatsu rimasto ancora in circolo nel mio apparato motorio inferiore per via dell'utilizzo dello shunpo di poco prima, prolungando l'effetto della tecnica per quel poco che mi avrebbe permesso di spostarmi velocemente da quella che, ad occhio e croce, poteva essere il campo dell'esplosione.
    … Ok, facciamo meno il figo. La verità era che non appena avevo visto partire le due sfere il mio unico pensiero è stato “Ossantammerda...” e, quindi, non mi era importato un fico secco di vedere cosa succedeva: il conto era stato relativamente semplice; sfera di energia uguale reiatsu uguale ad esplosione uguale a morte, viste le mie condizioni pietose. Quindi, utilizzando quel poco di energia spirituale extra che era rimasta in circolo nelle gambe -qui in effetti ero abbastanza realista, nella mia descrizione figa-, fuggii quanto più lontano possibile da lì, pensando ad un semplice “GET THE FUCK OUT OF HERE, BITCHES!”, altro che campo e campo... alla pellaccia mia, già per altro abbastanza maciullata, pensavo, altroché...
    Comunque, una volta appurato che effettivamente un'esplosione vi era stata e che i due pagliacci erano fuggiti annunciando la loro tecnica, il Sonido (la brutta copia versione hollow del nostro shunpo), i miei occhi indugiarono per qualche istante alla ricerca di Mouryou. Non impiegai tanto tempo nella ricerca, poiché quando mi girai, vidi che il biondo era alle mie spalle, facendomi sobbalzare. «U-uoh! Cacchio fai?!» urlai, notando che stava armeggiando con i buchi nella schiena che lui stesso mi aveva causato. « Ti tolgo i proiettili di Tetsu no Chiden, no?» mi rispose, come se fosse la cosa più naturale del mondo. Beh, non lo era, ma suppongo che se mai saremmo sopravvissuti avrei dovuto ringraziarlo. Non ebbi modo di vedere se e in quale misura fosse stato colpito dalla detonazione della sfera, comunque rassicurato dal fatto che fosse ancora vivo e abbastanza in stato di coscienza, al termine della sua operazione iniziai a fare uso di quel poco di percezione del reiatsu che ero in grado di poter dire di conoscere, per poter poi arrivare a due conclusioni. La prima era che facevo veramente cagare persino in quella materia, la seconda era che i due tipi si erano divisi. Avvertivo la loro energia spirituale distante e, soprattutto, distorta, quasi offuscata; quindi non saprei dire chi dei due fosse dove. Comunque sia un dato era certo: uno era fuggito dentro la casa degli specchi, dato che il bagliore della sfera si poteva distinguere chiaramente negli specchi all'entrata della struttura; l'altro era visibile in lontananza mentre giocava con la sua sfera sul pelo dell'acqua del laghetto. Alla fine, facendo due conti, decisi di optare per l'occuparmi dell'hollow dentro la casa degli specchi. Non che facesse una grande differenza, ma una sorta di “piano” iniziava a farsi strada nella mia testa.
    Qualcuno potrebbe far notare -ed avrebbe pienamente ragione- che i miei “piani” non vanno mai a buon fine... concordo, ma se smetto di crederci anche io anche quel poco di autostima che mi ritrovo se ne va a quel paese!
    Quindi, dicevo? Ah, sì, il mio “piano malvagio”. Mouryou era una capra assoluta in ambito di Kidou. Persino più di me. E per attuare il mio piano malvagio, che forse non sarebbe stato mortale per l'hollow, ma l'avrebbe senz'altro spiazzato un minimo o quantomeno stordito. Dopo aver fatto un cenno a Mouryou con la mano che voleva dire “io prendo quello e tu l'altro”, sempre sopportando il dolore e rimanendo quanto più concentrato possibile, mi librai in volo levitando lentamente sopra la casa degli specchi utilizzando le solite piattaforme di reiatsu sotto le piante dei piedi e piazzandomi esattamente al di sopra del centro della struttura. Non ero un asso dell'architettura ma, ad occhio, calcolai quali potessero essere i pilastri portanti della struttura e posizionai i palmi di entrambe le mani in modo tale da poter coprire l'area più vasta possibile della costruzione. Perché? Il mio piano era essenzialmente semplice: il Sokatsui era una tecnica il cui diametro del cono di fiamme ammontava ad un massimo circa di sei metri. Io mi ero mantenuto ad un'altezza minima, così da aumentare gli eventuali danni nel caso in cui il raggio conico fosse penetrato all'interno della struttura ed avesse colpito in pieno l'hollow. Dicevo, comunque, che sparando due Sokatsui -uno da ogni mano-, sarei dovuto riuscire ad abbattere senza troppi problemi la struttura, facendola rovinare addosso alla -forse- ignara creatura che si era rifugiata al suo interno. Quindi, cercando di non farmi notare, iniziai a recitare la prima formula di attivazione a voce molto bassa, quasi fosse un sussurro, cercando di accelerare i tempi e lasciando partire un incantesimo prima dalla mano destra, poi ripetei il procedimento una seconda volta, stavolta un po' più velocemente per non concedere all'essere troppo tempo per scappare, per un Sokatsui da lanciare dalla mano sinistra. Il primo era direzionato in modo che, nella sua complessività, colpisse entrambi i pilastri portanti della struttura, così che crollasse più velocemente. Quanto al secondo, lo avrei indirizzato a seconda di quale parte di casa degli specchi sarebbe rimasta più in piedi rispetto all'altra, in modo da tentare di non concedere all'essere una vera e propria via di fuga.
    Inutile dire che tutte le azioni descritte più su cercai di compierle non dico in un lampo, ma nemmeno troppo lentamente, sfruttando ancora parte degli effetti residui dello shunpo che avevo utilizzato pochi minuti prima. Devo ammettere che mi avrebbe parecchio infastidito se l'hollow sul lago mi avesse lanciato un'altra di quelle palline di merda se me la fossi presa comoda, o peggio ancora un Cero.
    In ultima analisi, se tutto sarebbe andato come da previsioni, la struttura sarebbe crollata sull'Abominio al suo interno, ferendolo -nella migliore delle ipotesi- e facendo anche scoppiare di conseguenza anche la sfera che aveva con sé, causandogli ulteriori danni. Al termine di tutto ciò sarei tornato giù, mettendomi in posizione di guardia, in attesa che l'hollow sbucasse fuori da qualche parte, tenendomi quindi pronto per un eventuale controffensiva.


    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 45 + 5 brigata = 50
    Hakuda: 158 + 20 shikai = 178
    Kidou: 40 + 10 brigata= 50
    Hoho: 140 + 20 shikai +25% Shunpo= 200

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti: Lieve costato dx
    Ferite subite in questo turno: Grave schiena
    Ferite totali: 1 grave + 1 lieve

    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Shunpo
    Questa è una tecnica tipicamente usata dagli shinigami più abili. Permette di utilizzare il proprio reiatsu per "spingersi" a velocità inaudite, disorientando l'avversario, schivando i suoi colpi o semplicemente andando più veloce. Il personaggio diventa molto più veloce ma per gli utilizzatori inesperti sarà anche difficile effettuare attacchi efficaci dopo una spinta del genere.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv.2; Hoho Lv.2
    Danno: /// Potenziamento del 25% alla statistica Hoho per due turni. (Questo aumento influenzerà anche la velocità a terra; le due caratteristiche aumenteranno contemporaneamente e pertanto l'aumento di hoho non verrà conteggiato nel calcolo della velocità a terra.)
    Consumo: Alto
    Mantenimento: Medio

    CITAZIONE
    Hadou 33: Soukatsui
    Formula di attivazione:Supremi regnanti, colui che è incoronato col nome di uomo, indossa una maschera di sangue e carne, e ha 10000 ali fluttuanti! Con verità e moderazione, delicatamente fa scorrere le tue unghie contro la parete di un sogno che non conosce peccato
    Concentrando il reiatsu nel proprio palmo si emana un cono di energia azzurra che non è in grado di raggiungere elevatissime distanze ma ha un'ottima area di propagazione di fronte a se, rendendo difficile evitare il colpo. I danni inflitti sono discreti e solo con un utilizzo davvero ravvicinato possono diventare superiori.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.2; Kidou Lv.2
    Danno: Ferita moderata [6 metri]; Ferita lieve [7 metri o più]
    Consumo: Medio
    Distanza: Cono di 25 metri di lunghezza e 5 di larghezza

    CITAZIONE
    Hadou 33: Soukatsui
    Formula di attivazione:Supremi regnanti, colui che è incoronato col nome di uomo, indossa una maschera di sangue e carne, e ha 10000 ali fluttuanti! Con verità e moderazione, delicatamente fa scorrere le tue unghie contro la parete di un sogno che non conosce peccato
    Concentrando il reiatsu nel proprio palmo si emana un cono di energia azzurra che non è in grado di raggiungere elevatissime distanze ma ha un'ottima area di propagazione di fronte a se, rendendo difficile evitare il colpo. I danni inflitti sono discreti e solo con un utilizzo davvero ravvicinato possono diventare superiori.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.2; Kidou Lv.2
    Danno: Ferita moderata [6 metri]; Ferita lieve [7 metri o più]
    Consumo: Medio
    Distanza: Cono di 25 metri di lunghezza e 5 di larghezza

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Blu
    Reiatsu all'inizio del turno: 295
    Reiatsu speso: 20 (manten. shunpo) + 10 (manten. HDWM) + 20 + 20 (i 2 sokatsui) = 70
    Reiatsu rimasto: 225

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Equipaggiamento: Cuffie, inutili per il combattimento
    Armi: Zampakuto in Shikai

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: 5° Seggio
    Nome pg: Gintoki Sakata
    Stato psicologico: Stato di concentrazione ottimale, anche se irritato per il pessimo inizio e per la sua proverbiale sfiga.
    Riassunto del post: Si becca in pieno il Tetsu no Chiden; dopo essersi rialzato tenta di scappare lontano per evitare gli eventuali danni dell'esplosione della sfera e lascia che Mouryou gli tolga i proiettili conficcati nella schiena. Infine prende di mira l'hollow dentro la casa degli specchi e decide di abbatterla con due Sokatsui , così da stordire, confondere ed eventualmente ferire la creatura al suo interno.

    CITAZIONE
    NB: La parte in cui manovro il pg di Belfi è stata ideata assieme e, per tanto, ho la sua autorizzazione.
    Dopo un anno era ora di andare avanti, direi. XD



    Edited by B l a z e - 13/6/2012, 16:59
     
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  8. Belfagor90
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    Quando le mie punte incontrarono la schiena di Gintoki mi spaventai da morire e il che fu un bene visto che la strizza mi fece bloccare subito il movimento rotatorio che altrimenti le avrebbe fatte scendere in profondità. Era una cosa su cui riflettere: i tuoi attacchi possono essere forti, ma se finiscono col colpire un alleato la cosa è solo peggiore. Proprio vero che “da grandi poteri derivano grandi responsabilità”. Però c’era anche da dire che il mio compagno era stato abbastanza coglione da mettersi nel mezzo. Probabilmente abbiamo avuto la stessa idea e solo la mia maggiore velocità mi ha permesso di arrivare prima.
    Accidenti, comunque la girassi era colpa mia! Avevo trapanato da dietro il mio migliore amico!!
    ...
    ...
    Badate bene, ho detto amico. Non cominciamo a cercare strani significati nelle parole “trapanare da dietro”, perché non ce ne sono! Almeno nel mio caso. Una volta gli avevo visto strani giornalini a casa e quando gli ho chiesto se potevo leggerli lui si è messo ad urlare qualcosa tipo “non sono miei!”. Mi sono fatto molte idee sul materiale contenuto in un giornale con un uomo nerboruto in bikini come copertina e sono una meno lusinghiera dell’altra. Gintoki Gintoki, avrai forse qualcosa da dirmi se riusciremo a tornare a casa? Meglio che mi prepari qualcosa per rassicurarlo casomai i miei sospetti si ritrovino ad essere fondati. Una canzoncina! Ecco cosa ci voleva. Chi non ama le canzoncine? Già i primi versi apparivano nella mia mente...

    If you were gay
    It would be ok...


    E era solo questione di tempo e avrei scritto un capolavoro, me lo sentivo dentro! Nel senso etero del termine, ovviamente.
    Ma l’avrei poi potuta cantare? Avevo sentito di certe cosine riguardo alcuni istinti suicidi del mio amico. Mica stava pianificando di morirmi!? Come ufficiale anziano avrebbero rotto le palle a me e poi non potevo mica rimanere l’ultimo sfigato della Soul Society!! Io e Gintoki eravamo il duo imprendibile di acerrimi sfortunati, solo lui poteva capire il mio dolore in quanto perseguitato da un Destino Infame e solo io potevo capire lui. E’ come per la parte grassa e la parte magra del prosciutto crudo. Distinti, ma parte della stessa fetta di esistenza.
    Ma come sarò poetico oggi? Eppure sotto sotto bollo di istinti omicidi verso quei dannati pagliacci! Chissà cosa aveva scatenato questo mio odio? Magari avrei fatto qualche seduta dallo psicologo una volta tornato. SE sarei tornato. Quella sfera di Reiatsu maligno che ci stava venendo addosso mi fece dubitare altamente delle mie possibilità di sopravvivenza.
    - SI SALVI CHI PUO’!! – urlai saltando via aiutandomi con un piccolo Shunpo.
    Evitai l’esplosione e l’onda d’urto fece il resto facendo volare via sia me che Gintoki senza però metterci in seria difficoltà. Noi due siamo esseri marinati oltremodo nell’arte dell’essere spazzati via, picchiati e fatti volare da una parte all’altra. Un’esplosione del genere per noi non era che ordinaria amministrazione quindi al nostro atterraggio un tavolo dei giudici avrebbe senz’altro alzato un sacco di palettine con su scritto un bel dieci.
    Aiutai Gintoki a staccare i chiodi dalla schiena (quella non era proprio ordinaria amministrazione e poi togliere cose dalla schiena è una cosa complicata) e decisi di seguire il suo consiglio riguardo allo spartirci i nemici che nel frattempo si erano divisi. Non ero proprio entusiasta di lasciare un simile autolesionista da solo con un Hollow, ma ero più spaventato che si facesse di nuovo impalare dal sottoscritto. L’ultima cosa che volevo era ammazzare il mio migliore amico e che la notizia si diffondesse. Sono già abbastanza disgraziato di mio, grazie.
    Tornando al motivo per cui tutto questo casino era cominciato: la mia nascita. No, aspetta. Non quel motivo, quell’altro. I maledetti clown. Dove cappero si era andato a ficcare quell’altro sgorbio? Usai il mio istinto da preda (lo so è triste, ma non possedevo istinti da predatore bensì da preda) per localizzare la fonte di pericolo più vicina. Lo beccai che se la spassava facendo il giocoliere a tre braccia con una palla di Cero sul pelo dell’acqua di un lago. Sembrava così meravigliosamente assorto in sé stesso che quasi ebbi voglia di tirargli un tiro mancino. Come fare però? Il mio istinto di essere dominante si risvegliava di solito davanti a degli studenti in Accademia e qui avevo a che fare con un Hollow di forza pari o anche superiore alla mia! Di solito in casi come questo le uniche cose che mi funzionano bene sono le gambe per una rapida fuga. Stavolta però era leggermente diverso. Avevo davanti uno stramaledetto pagliaccio! Scommetto che se mi fossi sforzato sarei riuscito a trovare un piccolo espediente per... un gran sorriso sadico si aprì come una mezzaluna sulla mia faccia.
    - Guarda guarda... – mormorai davanti a quella felice scoperta.
    Proprio quello che mi serviva. Sarebbe stato come giocare col piccolo Sakkun e Rei-chan.

    Chissà che cosa passò per la testa vuota di quel mostro dal sorriso dipinto quando nel bel mezzo della sua attività ludica cominciarono a piovergli addosso tazze da tè giganti, cavalli e navicelle spaziali. Ebbene sì. Avevo dedicato qualche minuto del mio tempo a scardinare le vecchie parti delle giostre del parco, accatastarle e usarle come proiettili. Le feci piovere da tutte le angolazioni variando fra tiri alti e lenti con altri dritti e veloci. Il mio obiettivo era fargli consumare la sfera di Reiatsu esplosivo che teneva fra le mani e approfittare della luce dell’esplosione per attaccarlo. Grazie alla forza e alla velocità garantitami da Alucard non ebbi problemi a scatenare una vera e propria mitragliettata di oggetti tra cui non solo parti di giostre. Cassette degli attrezzi per la manutenzione dimenticate, mini-frigoriferi rotti o anche piccoli chioschi ambulanti appresero quella notte i principi del moto del proiettile alla lezione di Urahara-sensei che mentre li lanciava nel cielo notturno in preda alla frenesia aveva lo sguardo distante di chi cercava di sovrapporre qualche immagine di un avversario più rassicurante mantenendo però i tratti generali. Il risultato erano un Saku e una Rei vestiti da pagliaccio che ballavano il tango sulla superfici dell’acqua. Un’immagine in fondo romantica se non fosse stato per i vistosi nasi rossi e le minacce convulse verso certi allievi traditori che riecheggiavano nelle immediate vicinanze del sito di lancio.


    CITAZIONE
    Zanjutsu: 50
    Hakuda: 195
    Kidou: 45
    Hoho: 195+25%= 244

    Ferite Subite: Superficiale sulla gamba sinistra

    Mantenimento Shikai: -10
    Shunpo: -30

    Totale Reiatsu: 265-40= 225

     
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  9. Tamaki-kun
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    Sapete tutti come si uccidono le falene e quei tanti insetti notturni che, fastidiosi, ci tormentano non appena dopo il calar del sole? In realtà i metodi sono diversi, variegati quanto la crudeltà umana, ma ho sempre trovato particolarmente curiose le luci elettriche che, dopo averli attirati con il loro fascino, lasciano quei piccoli insetti bruciati ed agonizzanti sul terreno polveroso. Ci dev’essere una morale in tutto ciò.
    Nello specifico, per tornare al nostro caso, quando i due hollow si erano rapidamente allontanati grazie al proprio sonido, Dumpty si era curato di scagliare la sfera luminosa che reggeva saldamente in mano all’entrata della casa degli specchi, i quali avevano amplificato il suo luccichio quasi pulsante tra le loro mille superfici. Quegli shinigami si erano dimostrati tanto stupidi da attaccarsi reciprocamente, perché mai non farsi ancora qualche risata alle loro spalle? Come le falene, avrebbero perso tempo ad inseguire quella luce senza rendersi conto del vero pericolo. Una leggera risata e, dopo essersi fermato improvvisamente tra le canne lacustri, lo spassoso giullare si immerse pian piano tra le acque melmose, raggiungendo sott’acqua il fratello che già aveva iniziato a saltellare vivace sulla superficie del laghetto, quasi in vena di grottesche reminescenze religiose. Anche una perfetta percezione del reiatsu avrebbe reso difficile scindere le presenze dei due gemelli, specie quando si trovavano tanto vicini: se mai gli stupidi shinigami avessero deciso di attaccare Humpty, li avrebbe aspettati una bella sorpresa.
    -Scaglia i dardi, scaglia i darti! Contro il mare delle afflizioni! Combattendo contro di esse metterà loro fine?!?- esclamò Humpty con una risata stridula, evidentemente in vena di grottesche citazioni, mentre guardava eccitato la marea di oggetti che l’ufficiale della Seconda Divisione aveva deciso di lanciargli contro tenendosi ad opportuna distanza di sicurezza. Ah, sì, Mr. Suicidio ne stava approfittando per far crollare la casa degli specchi, ma chi se lo filava più, quello? Era uno sbarbo, per giunta barboso.
    -E’… Blublublu… Colpa tua..! Blublu… Se il nostro scherzo… Blublublublu… Non ha funzionato!!!- gridò irato il gemello che, solo parzialmente riemerso dall’acqua con le proprie creste ossee, alla vista di quello spettacolo afferrò ambedue le caviglie dell’altro Hollow e lo trascinò con sé nel torbido lago, evidentemente in vena di azzuffarsi per la colpa che gli attribuiva. I pezzi di giostre continuavano a cadere, causando pesanti flutti che si innalzavano al celo, ma i due gemelli non se ne curavano e la loro disputa pareva tanto violenta da aver creato una sorta di vortice d’acqua alto alcuni metri, che solo a tratti lasciava cogliere frammenti delle loro imprecazioni.


    All’improvviso, silenzio. Alcuni frammenti biancastri, che parevano quasi ossa alla luce della luna, emersero dalle profondità del laghetto per poi dissolversi una volta raggiunta la libertà del cielo, accompagnati da acute grida di dolore che andavano oltre l’umana comprensione. Era puro reiatsu, e perfino l’idiozia dei due ufficiali non era sufficiente a renderli incapaci di sentire la forte ostilità, un gelo crudele ed impassibile, che si stava diffondendo nell’aria. Un brivido li colse entrambi.

    … L’intera massa d’acqua contenuta nel laghetto esplose in tutte le direzioni. La terra rombò, crepandosi in diversi punti, mentre un’ondata di densa energia spirituale esplodeva in quel lunapark abbandonato da ogni speranza.

    -Mi hai fatto male, fratellino.-
    -Tsk… Ritieniti fortunato, la prossima volta oltre a strapparti la maschera ti strapperò anche il cuore.-
    Due creature dalle sembianze umane, completamente nude, si guardavano ora torve da breve distanza, e solo un sorriso appena accennato sui loro volti bagnati tradiva la loro reciproca soddisfazione. Dei capelli rosso cardinale ricadevano sulla loro fronte, fin quasi alle spalle, per poi lasciar calare lo sguardo sui corpi sottili e longilinei, a malapena più alti di quelli delle persone comuni. Humpty e Dumpty erano diventati due Arrancar a modo loro, senza contare sulla pietà di Aizen o di qualunque altro presuntuoso regnante dello Hueco Mundo. Una sottile maschera dai riflessi verdastri ornava ad entrambi gli occhi. Non dovevano nulla a nessuno.

    Cosa?!? Possibile che uno dei due fosse già scomparso?!? Un istante prima ambedue le figure stavano immobili al centro del lago ormai vuoto, e ora se ne riusciva a scorgere soltanto una. Dove diamine poteva…
    -WAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!- l’ennesimo grido di dolore di quella notte tormentata squarciò l’aria, e stavolta proveniva dalla bocca del Quinto Seggio della Decima Brigata. Humpty, con lo stesso sorriso immobile e quasi distaccato, gli era comparso alle spalle e aveva allungato le sue dita sottili verso la colonna vertebrale del povero ufficiale, penetrandone con facilità i muscoli per poi stringersi con forza sulle prime vertebre lombari del malcapitato. Era stato troppo veloce perché i due shinigami potessero provare a reagire, ed in men che non si dica un rumore sinistro indicò a Mouryou che le vertebre di Gintoki dovevano aver ceduto e compromesso anche il suo midollo spinale. L’Arrancar lasciò la presa e il corpo dell’ufficiale cadde pesantemente a terra.
    -Dumpty, con questi due non c’è più divertimento. Pensa tu ad uccidere l’altro, dobbiamo andare da Zacarias ad informarlo della lieta notizia!- disse Humpty alzando la voce verso il suo gemello, che fino a quel punto era rimasto a guardare la scena ridacchiando tra sé.

    -Voi non andrete da nessuna parte, sporchi hollow.- si intromise una voce profonda, quasi arrogante, che proveniva da un muscoloso tizio in canottiera viola scuro improvvisamente apparso di fianco all’ufficiale della Seconda Divisione. Il suo volto era coperto da una spessa maschera bianca, simile a quella normalmente indossato dagli hollow, e un reiatsu maligno di diffondeva dalla sua mano sinistra in cui pareva aver caricato un…
    -Cero!!!-
    Il potente fascio di energia rilasciato dal nemico sconosciuto rischiò quasi di investire Humpty, che per evitarlo fu costretto ad utilizzare un fulmineo sonido, allontanandosi da Gintoki per riavvicinarsi al proprio compagno.
    -Questo tizio è ancora vivo, anche se malmesso. Forse se la caverà.- disse una ragazzina con una tuta rossa ed una spada assai simile ad una zampakutou legata dietro la schiena, improvvisamente apparsa vicino a Mr. Suicidio ed intenta a controllarne le condizioni di salute.

    -Iniziano ad esserci un po’ troppe persone per i miei gusti. Non lo sapete che ad ogni spettacolo i posti si dovrebbero occupare prima dell’inizio delle esibizioni?- si lamentò Dumpty, infastidito ed intento ad agitare ripetutamente la mano come nel tentativo di allontanare una mosca invisibile. Mentre parlava, però, il primo sconosciuto giunto sulla scena rivolse l’ennesimo cero contro i due gemellini. Era un tipo impaziente.
    -Mi spiace, ma non ho proprio voglia di rischiare di farci uccidere poco dopo aver raggiunto la trasformazione in Arrancar. Avete idea di quanto male ci abbia fatto?- commentò con una risata stridula dopo aver evitato il colpo con un rapido scarto laterale, seguito a ruota dal fratello.
    -Noi andiamo a casa! Bye bye, Banana-King e Sbarbo-chan!- esclamò Humpty, aprendo all’improvviso un garganta proprio nella direzione in cui entrambi gli arrancar si erano gettati, e scomparendo insieme a Dumpty in quella ferita del cielo.

    CITAZIONE
    Nota del QM: Siete stati superficiali, piuttosto sbrigativi, calando ad un livello che non esito a definire più basso di quanto mi aspetterei da uno qualunque di noi staffer. Belfagor, stavolta sarai fortunato, ma solo perché quei tuoi lanci a distanza ti hanno (tengo a precisare inconsciamente) evitato di cadere nel semplice tranello dei due hollow. Per quanto riguarda Blaze, invece, non è la prima volta che dimostri di avere le capacità analitiche di un dugongo spiaggiato: il tuo pg subirà danni troppo gravi per poter proseguire la sua carriera di shinigami tra le file del Gotei XIII, almeno come seggio di rilievo.

    Note narrative: Voglio che almeno Belfagor faccia un post conclusivo. Vi trovate in presenza di Hiyori Sarugaki e Kensei Muguruma, due Vizard che ora vi trasporteranno nel loro covo di reclusione del Mondo Terreno per curare le vostre ferite. Qui verrete a conoscenza della loro storia, quindi esigo un post degno di nota e che rispetti le caratteristiche psicologiche di ognuno.





    Edited by Tamaki-kun - 16/7/2012, 15:53
     
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  10. Belfagor90
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    WWAWAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHHH!!!!!
    POSTATOFINALMENTEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!!



    Gliela stavo facendo vedere io a quel bastardo di un pagliaccio!! Odio quelle loro facce grandi e dipinte con le loro risate grossolane e false. Sembra sempre che dietro lo spesso strato di trucco stiano sempre a prenderti in giro e la cosa mi faceva girare i cosiddetti così tanto che non sentivo per niente la paura che di solito mi accompagnava ogni secondo della mia giornata. Era così liberatorio muoversi spinto solo dalla rabbia e dalla voglia di dare una lezione a qualche stronzetto con la faccia da coglione.
    Curioso, mi stava dando quasi la stessa soddisfazione di quando torturo gli allievi in Accademia. Provavo lo stesso grado di piacere di quando vedevo nei loro occhi la scintilla quando capivano che la vita che stavano intraprendendo era piena di asprezza e pericoli.
    Sono un sadico che si approfitta dei deboli? Forse. Lo faccio per rifarmi di tutte le cose brutte che mi accadono in continuazione? Cavolo sì!! Me ne vergogno? Naaaaahh!!
    Una forte esplosione alla mia destra mi diede il segnale che Gintoki doveva aver dato il benservito al suo Hollow. Non avvertivo più il suo Reiatsu maligno in quella direzione e quindi doveva essere morto. Cavolo, cosa avrà mai fatto Gintoki per farlo fuori così in fretta? Da ferito per giunta! Avrei tanto voluto fiondarmi sul nemico e finirlo altrettanto facilmente, ma essere della Seconda Brigata rende paranoici. Meglio indebolirlo tirandogli addosso roba finché non avesse mostrato un apertura, a quel punto lo avrei steso con un colpo dritto alla maschera. Stavo andando così bene, ero addirittura riuscito a farlo cadere in acqua dove lo vedevo dibattersi, quindi perché farsi avanti? Sembrava confuso da tutto quel trambusto attorno a lui e lo sentivo imprecare con foga così grande che talvolta le sue parole mi arrivavano confuse.
    Sentivo Gintoki avvicinarsi per venirmi incontro e segretamente gioii. In due non avremmo avuto il minimo problema a finire anche l’ultimo dei due gemelli pagliacci. La missione era andata liscia come l’olio!
    Hey, cos’erano quelle cose che brillavano poco sopra il pelo dell’acqua? Si era forse rotto uno degli unicorni della giostra sulla testa del bastardello? Si vede di sì perché lo sentivo gridare di dolore in due tonalità diverse contemporaneamente. Un po’ come succede a me quando Hanae-sempai mi pesta i piedi passandomi davanti e giurerei su qualsiasi entità soprannaturale che fa male oltre ogni dire sentire i propri metatarsi frantumarsi sotto quei piedini.
    M’ingagliardii. Per quello lì io ero l’equivalente di Hanae-sempai per me e la cosa mia dava troppo alla testa. Che sensazione di potere e appagamento potei sentire in quel breve momento.

    Poi lo sentii trillare. Era il campanello d’allarme del mio istinto di sopravvivenza. Suonò con tanta violenza che il mio corpo rifiutò di muoversi oltre interrompendo la pioggia di attacchi. L’improvviso segnale di pericolo mi fece tendere i muscoli ricoprendomi di pelle d’oca e i polmoni smisero di lavorare mettendomi in uno stato di completa tensione. Bloccare il respiro è una tecnica che mi avevano insegnato per le missioni di spionaggio, assassinio e avanscoperta. Se non respiri il battito cardiaco aumenta per dare più ossigeno ai muscoli mandandoti subito in uno stato di totale attenzione e inoltre puoi ascoltare meglio i suoni attorno a te senza l’interferenza della respirazione. Si azzera la propria presenza e anche per il nemico sarà più difficile individuarti se sei nascosto.
    Io però ero in campo aperto, tra me e la fonte del pericolo c’erano una blanda tenda crollata che avevo usato per un attacco provvisorio perché da qualche varco potevo controllare le mosse del mio nemico. Ora la mia piccola trincea mi appariva agli occhi sottile come carta velina e trasparente come vetro oscurato, quelli dove è possibile vedere solo da un lato quello che accadeva dall’altra parte. Ed io ero dal lato sbagliato.
    Al contrario di me Gintoki non aveva smesso di respirare e nel silenzio che ci avvolgeva potevo sentire il suo respiro diventare rapidamente un rantolo nervoso. Lo aveva sentito anche lui. Qualunque cosa fosse accaduta laggiù noi dovevamo andarcene. Non c’era più missione, lavate di capo dai superiori e neanche pagliacci che tenevano. Se non avessimo messo le ali ai piedi noi in quel misero Luna Park abbandonato ci saremmo morti. Sì, forse se ci fossimo spinti ai nostri limiti avremmo potuto raggiungere qualche ufficiale superiore e farci aiutare. Sempre che riuscissimo a compiere qualche passo. Come la rana davanti al serpente velenoso che si blocca completamente nel disperato tentativo di sfuggire alla sua attenzione io e Gintoki sembravamo bloccati in un grottesco fermo immagine dove entrambi guardavamo atterriti nella stessa direzione.
    Quando poi sentimmo i primi lembi della spaventosa ondata di energia spirituale emanata dal centro del lago sentii il calore della vita abbandonarmi. Scappare? Non saremmo riusciti a voltarci senza incontrare morte certa!! Era una sensazione come quella che provai quella volta che mi trovai malauguratamente sulla strada di Zaraki Kenpachi. La stessa aria attorno a lui sembrava puntarti una lama alla gola e tu dovevi startene fermo immobile se non volevi stare peggio. Questa volta era uguale, no peggio. Zaraki poteva pestarmi a sangue per poi fermarsi vedendo quanto ero debole, adesso no. Mi avrebbe schiacciato, senza pietà alcuna, e continuato a schiacciare il mio cadavere per essere sicuro al cento per cento che non vi fosse più nient’altro che mi si potesse spremere fuori dal corpo.
    Era così forte che ci proiettò tutta l’acqua del lago addosso e non osammo neppure ripararci da quella massa torbida e sporca che c’inzuppò da capo a piedi.
    Mi scappò una piccola risatina stentata. Con un pizzico di disperata ironia avevo pensato che forse, sporchi e puzzolenti come’eravamo adesso, non ci avrebbe mangiato limitandosi ad ucciderci.

    Cosa diavolo poteva avere un’energia spirituale così elevata? Non poteva certo essere il clown, voglio dire, dove l’avrebbe presa!? Non si guadagna un simile potere così di punto in bianco. Eppure il Reiatsu che sentivamo era certamente da Hollow e sembrava anche vagamente simile a quella che avevo sentito fino a quel momento solo molto, molto più grande.
    Ma ecco, vedevo due teste coperte di capelli rosso fuoco che spuntavano dal centro del lago ormai svuotato. Allora tutta quell’energia non apparteneva ad una sola entità, bensì a due! Fu una piccola consolazione in mezzo al mare gelido che mi sentivo premere contro la schiena dandomi sudori freddi. Ma chi erano quei due? Cosa ci facevano lì?
    Ma cosa me lo chiedo a fare? Anche se il compito principale della mia brigata è raccogliere informazioni e riferirle al comando non potevo sperare di far raggiungere alcunché alle orecchie di nessuno. Di sicuro quei due avrebbero fermato sia me che Gintoki senza alcun problema. Anche se dimezzata, la loro forza di certo era abbastanza per stroncarci.
    Per il momento sembravano più interessati a guardare i loro corpi nudi e privi di sesso, come se li trovassero estremamente interessanti e soddisfacenti. Bene, mentre voi siete impegnati a fare gli ambigui io avrei trovato il modo per salvare almeno uno di noi due.
    - Devi scappare Gintoki – dissi con voce piatta e monocorde senza avere il coraggio di distogliere lo sguardo dai due nemici – Per quanto possibile cerca di sparire. Lasciami indietro e pensa solo a raggiungere Falkner-sensei o Hanae-sempai e fate ritirare le pattuglie più deboli.
    - Cosa credi di fare!? Sei impazzito!? – mi sibilò lui in risposta.
    - E’ compito dei superiori salvaguardare la vita dei propri sottoposti. Anche se sei il mio migliore amico ti ordino in qualità di quinto seggio di andartene più veloce che puoi. Io... proverò a fare qualcosa.
    - Qualcosa cosa!?!
    Bella domanda. Mi sarebbe piaciuto avere una risposta.
    - Non mi hai sentito, Gintoki Sakata? Ti ho ordinato di correre!
    Sentivo il suo sguardo su di me. Non so se fosse veramente così oppure fosse solo il suo fastidio per aver ricevuto ordini da un ufficiale non della sua brigata o rabbia perché gli stavo imponendo di abbandonarmi e fuggire. So che avrebbe voluto rimanere con me ad aiutarmi nonostante morisse di paura come me, ma era palese che la sua presenza non avrebbe cambiato la situazione e qualcuno doveva avvertire gli altri plotoni o vi sarebbero state moltissime perdite.
    - Vedi solo di non morire, brutto coglione.
    Con sollievo sentii i suoi passi allontanarsi sul rado tappeto erboso. “Non morire” diceva. Sarà già tanto se non morirò troppo presto. Apprezzavo comunque la cortesia. Quei due Hollow, perché avevano le maschere e quindi dovevano esserlo per forza, avevano un aspetto così poco mostruoso da lasciarmi, se possibile, ancora più terrorizzato. Ci avevano insegnato che più gli Hollow crescono più hanno forme definite. All’inizio sono mostriciattoli che talvolta somigliano ad animali, poi diventano i colossali Menos e poi gli intelligenti e letali Adjuchas. Ma nessuna forma era registrata essere così umana in queste prime categorie. Rimanevano solo due opzioni: o erano Vasto Lorde o erano Arrancar.
    In entrambi i casi ero morto. Non erano nemici che un quinto seggio come me poteva sperare di battere. Mi bastavano due minuti. Due miseri minuti avrebbero reso i miei ultimi momenti degni di essere vissuti. Per il bene dei miei compagni e del mio migliore amico avrei distratto quei due per almeno due minuti.
    - Solo centoventi secondi. Non chiedo altro – pensai stringendo forte i pugni rivestiti d’acciaio spinato.
    - Dovevi fare il contrario. Se tu l’avessi lasciato qui al posto tuo e tu fossi fuggito, saresti sopravvissuto – disse una voce cupa e tentatrice da dentro la mia testa.
    - Non dire scemenze, Alucard. Non farei una cosa simile neanche a Falkner-sensei.
    - Dovresti. Anzi, avresti dovuto. Non ti aspettare alcuna frase smielata. Ti odio ancora come il primo giorno e il mio unico rimpianto è non essere io il tuo assassino. L’idea di morire assieme te mi ripugna in un modo che non puoi neanche immaginare.
    La sua voce non era certo piena di disprezzo. Sembrava quasi divertito dalle sue parole e godere del dolore che avrebbero provocato in chi le ascoltava. D’altronde era sempre stato così tra noi due. Aveva attentato alla mia vita sin dal giorno in cui lo chiamai a me come mia Zampakutou e non erano mancate le occasioni in cui aveva tentato di plasmarmi a sua immagine e somiglianza. Sarei morto scemo, senza un briciolo di rispetto da parte di nessuno e con una reputazione infima, ma lo trovavo preferibile al morire dopo essere diventato il mostro insensibile che voleva lui.
    - Sono gli ultimi secondi insieme. Sicuro di non volermi dire niente di carino? – tentai di ironizzare mentre piegavo i muscoli della gambe.
    Per un attimo sembrò pensarci su veramente.
    - Sarai sempre lo stupido Gamberetto che entrò piagnucolando dalla porta del bar. Smidollato e sfigato da far schifo. Non mi sei mai piaciuto. Anzi, posso dire tranquillamente di odiarti fin dal profondo delle viscere.
    - E’ forse la cosa più carina che tu mi abbia mai detto, brutto bastardo.
    Lo sentii sorridere. Non potevo vederlo direttamente, ma sentivo la sua perversa felicità. La sentivo rintronare nell’acciaio del mio Shikai ogni volta che colpivo qualcuno e sentivo il ferro affondare nella carne rompendo ossa e lacerando le membra. Era la felicità di un sadico al quale piaceva ciò che vedeva e si preparava a gustare il frutto delle conseguenze.
    - Di un po’, non noti nulla di strano? Magari in direzione del lago...
    Fu come se mi avessero tirato un secchio d’acqua gelida. In quei pochi attimi di conversazione telepatica con Alucard avevo distolto l’attenzione dai due Hollow sulla superficie dell’acqua e ora non ne vedevo più uno! Dov’era andato!?! DOVE!!?
    Istintivamente mi voltai nella direzione dove avevo sentito allontanarsi Gintoki. Era strano, ma non m’importava se in quel momento era alle mie spalle e stava per uccidermi. Proprio io che posso “vantare” l’istinto di auto-conservazione più sviluppato della seconda brigata non sentivo paura per le mie condizioni.
    E invece vidi manifestarsi il mio peggior timore. Uno dei due mostri era dietro Gintoki e la sua mano era dentro la sua schiena infilata fino al polso. Dalla ferita larga e slabbrata uscì un fiotto di sangue enorme e il mio urlo si mescolò a quello di dolore del mio migliore amico. Poi sentii un rumore che conoscevo bene per averlo sentito moltissime volte: un osso rotto. Ma quello non era un osso qualunque. La ferita era nel mezzo della schiena! QUEL BASTARDO GLI AVEVA SPEZZATO LA SPINA DORSALE!!

    CITAZIONE
    -Dumpty, con questi due non c’è più divertimento. Pensa tu ad uccidere l’altro, dobbiamo andare da Zacarias ad informarlo della lieta notizia!-

    Dumpty!?! Ma allora quello era Humpty!! Non solo quei bastardi non erano morti, ma avevano ricevuto un improvviso potenziamento!? Il senso di ingiustizia mi fece bruciare la gola. Cosa avevano mai fatto quei due per meritarsi un simile aiuto? Se due esseri tanto abietti erano benedetti dal fato voleva forse dire che il loro stile di vita era quello giusto? No, mi rifiuto di poter pensare ad una cosa simile!!
    Eppure altri due strani Hollow apparvero dal nulla emanando un’aura se possibile ancora più forte dei due Arrancar! Uno era una specie di tizio tutto muscoli con una maschera simile a quella di un giocatore di Hockey, mentre l’altra era una ragazzina bionda in tuta rossa con una maschera mono-cornuta che ricordava i goblin della mitologia occidentale.
    L’ennesimo aggravamento di energia spirituale troppo potente mi fece cadere in ginocchio per la pressione. Chi diavolo erano i due nuovi arrivati!? Sembrava di assistere alla manifestazione del potere di un Capitano di brigata! Sembravano ancora più umani di Humpty e Dumpty e per qualche motivo sembravano essere loro nemici. Ma per noi erano nemici o alleati? A seconda dei casi Gintoki e io potevamo essere salvi oppure incontrare una fine potenzialmente peggiore di quella che già ci stava aspettando.
    Però stavano combattendo contro gli Arrancar e la ragazzina aveva una spada che sembrava una Zampakutou. Forse potevamo davvero farcela e tornare insieme!
    Forte di questa nuova speranza riuscii bene o male a rialzarmi e a riaccendere il mio spirito combattivo.
    Prima di andarcene però dovevamo uccidere quei bastardi. Non avrei accettato nessun altro esito. Con due nemici così potenti quei maledetti pagliacci sarebbero spariti dalla faccia della terra in un batter d’occhio! Già prendevano le distanze ritirandosi e non c’è modo più semplice di fregare un nemico di quanto sta dando la schiena per fuggire.
    - E’ la loro fine! – pensai entusiasta.

    CITAZIONE
    -Iniziano ad esserci un po’ troppe persone per i miei gusti. Non lo sapete che ad ogni spettacolo i posti si dovrebbero occupare prima dell’inizio delle esibizioni?- -Mi spiace, ma non ho proprio voglia di rischiare di farci uccidere poco dopo aver raggiunto la trasformazione in Arrancar. Avete idea di quanto male ci abbia fatto?-
    -Noi andiamo a casa! Bye bye, Banana-King e Sbarbo-chan!-

    Fu come se il Garganta si fosse aperto anche nel mio petto mandando giù nel tubo anche tutta la speranza. Con il trucco più vecchio del mondo quei maledetti se la svignarono e i due tizi di rinforzo non sembrarono neanche troppo dispiaciuti della cosa. Si misero semplicemente a chiacchierare fra di loro su quanto quella deviazione avesse fatto perdere loro del tempo prezioso. Cosa voleva dire che quella per loro era un deviazione? Ancora una volta mi ritrovai impotente a chiedermi con chi diavolo avessi a che fare, ma la frustrazione per aver visto l’oggetto del mio odio fuggire così facilmente davanti ai miei occhi prese il controllo della mia lingua.
    - Hey! Perché non li avete fermati? Li avevate in pugno e ve li siete fatti scappare!!
    Fu la più piccola a rispondermi e con tono di una strafottenza che sembrava pari solo alla forza della sua energia spirituale.
    -UH!? Per chi ci hai preso? Non siamo tenuti a pulire quello che voi Shinigami vi fate scappare.-
    - Hiyori - ammonì l’altro invitandola evidentemente a non far correre troppo la sua linguaccia.
    -Zitto Kensei, questa merdina mi sta sulle palle- – lo redarguì aspramente la nanerottola.
    L’uomo chiamato Kensei fece spallucce come chi sa bene che provare a fermarla sarebbe inutile. La ragazzina, Hiyori, fu dunque libera di sfogarsi un pochino con il quinto seggio che nel frattempo si era avvicinato al suo compagno per accertarsi delle sue condizioni.
    -Noi non siamo amici degli Hollow tanto quanto lo siamo degli Shinigami. Che ne dici se ora vi ammazzo a tutti e due, EH? Io detesto gli Shinigami, li odio e non sai quanto vorrei sguainare la mia Zampakutou e farvi...-
    - Intendi... ammazzarci? – mormorai ancora chino su Gintoki.
    -Già! Penso proprio che ora vi ammazzo- confermò la ragazzina con un gran sorriso strafottente -Non hai idea di cosa vi faccio adesso, stronzetto.-
    Lo sguardo esperto dell’uomo muscoloso dai capelli bianchi si aguzzò all’improvviso.
    -Hiyori...
    -Vi prendo a tutti e due e vi infilzo in coppia...-
    -Hiyori...
    -Oppure preferisci che vi tagli la testa? Su, pregate Hiyori-sama affinché non dia una spuntatina alle vostre testone pelose...-
    -Hiyori!!
    -Che vuoi!?-
    - Imperdonabile...
    L’erba già secca di quel prato abbandonato cominciò ad avvizzire e marcire come se in pochi secondi fossero condensati cicli di stagioni senza pioggia. Da un verde spento divenne rapidamente di un marrone scuro per poi decomporsi e diventare polvere sotto gli occhi stupefatti degli ultimi arrivati.
    -Hey, che cavolo sta a fare quello lì?-
    -Sembra possedere abilità capaci di destabilizzare e disperdere il Reishi. Un’abilità decisamente pericolosa - dedusse l’uomo assumendo una posa meno rilassata -Il suo Reiatsu poi è estremamente instabile, con dei picchi decisamente superiori a quando li abbiamo sentiti combattere contro gli Hollow poco fa.
    Ma la ragazzina non sembrò impressionata da quel discorso e sbuffò.
    -Sai che roba! Questa cacchina sarà al massimo un quinto seggio, non rappresenta una minaccia.-
    -Forse non a noi, ma se non lo neutralizziamo subito il suo potere potrebbe uccidere quell’altro.
    -E questo vuol dire che...?- – chiese la ragazzina con una punta di speranza.
    Il tipo chiamato Kensei sospirò affranto.
    -Sì, Hiyori. Puoi stenderlo.
    -YESSS!!-
    -Basta che non muoia.
    -Che dici Kensei?-
    -...fa come ti pare.
    Ma durante il dibattito sul mio destino non ero stato ad aspettare. Contrariamente a quanto mi ero sempre ripromesso, andai a far visita allo spirito della mia Zampakutou. Entrai nel bar che rappresentava il mio mondo interiore quasi sfondando la porta a Alucard, l’uomo alto con l’impermeabile rosso che cercava sempre di uccidermi, era lì, come sempre con un bicchiere in mano e l’aria divertita. Sembrava aspettarsi il mio arrivo, ma non mancò di offrirmi la sua solita affabilità e cortesia.
    - Un giorno quello che tu hai fatto alla mia porta, io lo farò alla tua testa.
    - Non m’interessa. Voglio un’altra pillola rossa.
    Lo spirito perse il sorriso. La “pillola rossa” di cui parlavo era stata la manifestazione della sua scelta di perdere i miei pochi ricordi terreni in cambio dello Shikai per salvare la Padrona da un Hollow. Sapeva cosa avrei voluto se ne avessi domandata un’altra.
    - Tu... vuoi il Bankai? Adesso!?
    -
    Scattò in piedi quasi con furia brandendo il bicchiere pieno di liquido ambrato come se si trattasse di una spada affilata, ma non ne cadde una goccia.
    - CHE IMPUDENZA!! TU VORRESTI CONTROLLARMI!?! EH, GAMBERETTO!?
    - Devo salvare Gintoki.
    - COME SE ME NE IMPORTASSE QUALCOSA DI QUELL’IDIOTA! E’ BUONO SOLO A NON FARTI SEMBRARE L’UNICO SCEMO DELLA BARACCA!!!
    - Devo salvare Gintoki – ripetei con assoluta fermezza.
    Questo sembrò prenderlo di sorpresa. Non gli avevo mai fatto richieste e lui sapeva bene che lo temevo come niente sulla terra. Lui non lo dimostrò, ma un po’ si sentì preso in contropiede.
    Si risedette accavallando le gambe e buttando giù un lungo sorso d’alcool.
    - E sentiamo, cosa mi daresti in cambio? Il tuo passato me l’hai già dato e posso assicurarti che ho già il tuo futuro in mano. Del tuo misero presente ne faccio volentieri a meno, quindi...?
    - Dimmi solo il tuo prezzo.
    Cazzo, l’avevo detto. Il suo corpo ebbe un singulto di sorpresa, ma anche attraverso gli occhiali scuri fu ben evidente la scintilla di avidità che gli illuminò gli occhi.
    - Attento a quel che dici, potrei penderti in parola. Cosa faresti se ti chiedessi di aumentare da oggi in poi la sincronia delle nostre anime?
    - ...cosa significa?
    - Non ti deve interessare. E’ l’unica offerta che ti farò. Prendere o lasciare?
    Voleva fregarmi, lo sapevo. Lui però sapeva che non avevo tempo di litigare.
    - Come preferisci.
    - Allora sembra proprio che noi due abbiamo... un patto. Pillolina? – fece con tono casuale porgendomi la grande mano coperta da un guanto bianco, dove una piccola capsula rosso scuro emanava cupi bagliori.
    - Buttala giù in un colpo e avrai tutti i miei poteri. Certo, sempre che tu, un misero quinto seggio, sopravviva...
    Quest’ultima frase la disse quando ero già fuori dal pub con la mano armata di pillola aperta davanti alla bocca. Ovviamente non lo sentii minimamente per il rumore dei miei passi a corsa e il suono del singulto a secco. Non credo però che avrei fatto altrimenti anche se avessi saputo delle mie tutt’altro che remote possibilità di perdere la vita.
    I sintomi si presentarono come la prima volta, solo peggio. Il cuore sembrò perdere completamente il controllo. Me lo sentivo esplodere nel petto come se cercasse di spaccarsi in due a forza di pompare sangue. L’aria che respiravo sembrava bruciare, ma sulla pelle sentivo un freddo glaciale che mi colorò le mani di viola e blu.
    Annaspavo tenendomi le mani gelide serrate all’altezza del petto.
    - Ah! Ah! AHHHHH!! – provai ad urlare con voce arrochita vomitando un rivolo di sangue.
    -Che cazz!?-
    -HIYORI!!!
    - BAN-KAI!!

    Non so dove ne trovai la forza, ma urlai l’unica cosa che poteva darmi sicurezza in quel momento: “Bankai”. Davvero avrei ottenuto un simile potere così presto? Alucard mi aveva già fregato e tentato di uccidere parecchie volte, ma ancora non mi aveva mentito. Molto probabilmente aveva accettato anche perché sapeva che sarebbe stato l’eccessivo potere in un corpo non allenato ad uccidermi. Lui mi dava la pistola e io me la puntavo alla tempia prima di premere il grilletto. La transazione era semplice ed ero consapevole fin dall’inizio che sarebbe successo qualcosa del genere.
    Il potere di Alucard si rivelò travolgente, naturalmente votato all’uccidere. Senza che dovessi davvero ordinare al mio corpo di muoversi, mi ero già alzato e avanzavo verso la mia prima avversaria a mano tesa. Non avevo grandi idee in testa, ma la mia mano mi diceva da sola che le avrebbe affondato le dita in un occhio per strapparglielo via dal cranio.
    Normalmente avrei provato repulsione verso un attacco così cruento e meschino, ma in quel momento non me la sentivo di fare il difficile. Quei due erano così forti, la Reiatsu che avevo percepito al loro arrivo era semplicemente incredibile... non potevo certo permettermi il lusso di combattere a viso aperto.
    Quindi avrei combattuto nella maniera più cruenta e subdola che potessi immaginare. E avrei cominciato proprio dal suo occhio destro... lei poi era così gentile da starsene ferma. Perché sprecare un’occasione così... perfetta?

    >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

    Subito dopo essersi tolto la maschera da Hollow, Kensei Muguruma si asciugò il sudore dalla fronte. Che diavolo era quel tipo!? Un attimo prima sembrava sul punto di farsela sotto e l’attimo dopo usciva quella... quella cosa! Solo ricordarlo gli mandava ancora i brividi lungo la schiena.

    Il suo corpo si era paralizzato inconsciamente di fronte a quel energia così gelida da risucchiare anche il calore dal suo corpo. Non aveva pensato troppo dopo quello. Era certo che ogni secondo che quella roba restava in piedi erano secondi preziosi.
    Hiyori sembrava completamente stordita da quell’improvvisa offensiva fisica e psicologica. Siccome gli dava le spalle non poteva vederla in faccia, ma se non aveva ancora estratto la spada quando il nemico aveva già cominciato a muoversi, voleva dire che non l’avrebbe fatto in tempo utile.
    Doveva essere lui a colpire per primo e così fece passandosi la mano davanti al volto. Una maschera bianca che somigliava vagamente a quella indossata dai giocatori di hockey era apparsa sul suo volto coprendone i tratti e provocando una vertiginosa crescita del suo Reiatsu.
    Con un unico movimento si portò in mezzo ai due piantando il solido pugno in mezzo al plesso solare dello Shinigami, ma rimase di sasso quando il colpo non sembrò sortire alcun effetto. Come uno zombie privo di sensibilità, quel tipo subì il colpo senza battere ciglio o distogliere lo sguardo. La sua mano continuò a muoversi lentamente verso la faccia di Hiyori senza rallentare. Eppure ci aveva messo parecchia forza in quel colpo!
    Non restava altra scelta: doveva colpire per uccidere.
    -Mi spiace, ormai non posso più garantire la tua sicurezza...
    Il pugno, da chiuso, mostrò il palmo rivoltò verso lo stomaco del nemico e una luce rosso intenso cominciò a brillare d’intento omicida.
    -CERO!


    Anche in quel momento, con il corpo fumante dello Shinigami a terra, aveva ancora ben vivida la sensazione attorno al polso di quando la mano gli era stata stretta in una morsa di ferro e il Cero deviato verso parti non vitali. La parte shockante era il fatto che quel tipo, mentre veniva colpito, aveva sorriso in maniera veramente esagerata. Come poteva sorridere se in quel momento stava quasi per essere incenerito? Era forse un folle?
    -Kensei...-
    - Non preoccuparti Hiyori, è finita.
    -NON E’ FINITA! PERCHE’ NON L’HAI UCCISO!?!-
    -Non ci sono riuscito. Ha deviato l’attacco e non è morto.
    Si guardò la mano con cui aveva sparato il Cero. Attorno al polso, proprio dove era stato afferrato, c’era un cerchio bluastro che si stava pian piano schiarendo mentre il sangue tornava a circolare. Strinse il pugno un paio di volte per facilitare il ricircolo.
    -Il solo contatto con la sua pelle mi stava togliendo linfa vitale! Che potere spaventoso, un autentico Dio della Morte.
    Non c’era da stupirsi che Hiyori fosse sconvolta. Anche lui aveva sentito l’aria morire in prossimità del loro avversario e ne era rimasto sconvolto, mentre lei si era vista esplodere quel potere praticamente in faccia.
    -Andiamo via. Arriveranno altro Shinigami e non possiamo farci trovare.
    -Uhm- borbottò lei in assenso.
    Sarebbe rimasta imbronciata per un po’, ma di questo se ne sarebbe occupato Shinji. Un paio di pantofolate in faccia e via, la paura le sarebbe passata in un baleno. Tuttavia... si chiedeva se quel tipo e il suo compagno sarebbero sopravvissuti.
    -Immagino dipenda da quanto saranno veloci a ritrovarli. Non posso fare altro che augurare loro buona fortuna. Anche per quel tuo potere... Banana-king.
    Certo che, per essere un tipo tanto pericoloso, aveva un nome davvero ridicolo!
     
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  11. Tamaki-kun
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    User deleted


    Questa missione doveva ritenersi un breve livello S, con lo scopo di inserire nella trama del GDR importanti modifiche che gradualmente inizieremo a rendere attive e disponibili per gli utenti più meritevoli. Nel frattempo, come di consuetudine al termine di ogni missione, non mi resta che assegnare i relativi punti esperienza ed eventuali premi.

    CITAZIONE
    Belfagor guadagna +35 exp e +8.600 yen.
     
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10 replies since 13/5/2011, 19:55   378 views
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