Classe U [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv.1

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  1. ~Himura™
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    CITAZIONE
    Classe U
    Sensei: ~Himura™ (Shinjin Utakame)
    Allievi:
    - M i k e s s (Tozumai Shinnin)
    - Genpaku (Genpaku Satou)
    - Akihiro Ichimaru (Akihiro Ichimaru)
    Classe completa.

    CITAZIONE
    Qualche nota che è sempre bene rammendare!

    Dovete fare post di non meno di dieci righe; usate pensieri, sensazioni o quel che volete ma cercate di non fare post corti.
    Niente abbreviazioni da sms, siate corretti grammaticalmente e rileggete quel che scrivete onde evitare svarioni.

    Sentite vostro il personaggio che interpreterete e le varie situazioni che dovrete descrivere! Solo in questo modo potrete sperare di andare avanti nel GDR!

    Siate originali, un post "innovativo" aiuta a rendere la lettura divertente;
    rispettate la turnazione ovvero dopo un post mio fate uno e un solo post vostro.

    Sensei
    allievo 2
    allievo 1
    allievo 3
    Sensei


    l'ordine in cui rispondete voi non ha importanza; ci deve essere un post mio ogni volta che avete postato tutti voi.

    Non siate autoconclusivi, non descrivete gli esiti delle vostre azioni
    - tento di colpire XXXX ok
    - colpisco XXXX e gli faccio un gran male FAIL

    Iniziate senza armi con solo la tenuta da allievo, che vi viene recapitato in un pacco con la lettera: bianca sopra con un hakama blu se siete un ragazzo, rosso se siete una ragazza.

    Se avete domande, inseritele sotto spoiler alla fine o all'inizio del post, mai in mezzo.

    Per qualunque cosa sono disponibile anche via MP, come già vi ho detto!

    Spero vivamente di divertirmi e farvi divertire, perchè in fondo siamo qui per questo :)

    Buona ruolata!


    Una strana folata di vento spalanca le finestre di casa vostra! Un aeroplanino, creato da mani evidentemente poco abili nell'arte degli Origami, si schianta proprio contro la vostra fronte! Questo, però, non era un semplice Origami, il cartoncino ,infatti, era stato spruzzato a dovere con un profumo speciale, preso in prestito dalla quarta brigata, usato per far rinsavire i sensi anche agli svenuti!
    Una volta aperto il suddetto aeroplanino troverete al suo interno il seguente messaggio:


    La tua richiesta di entrare a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti Spirituali Shin'O, che ti formerà fino a renderti pronto per entrare nel duro mondo degli Shinigami, è stata ufficialmente approvata.
    Presentati domani in Accademia alle ore 9:00, ti aspetterò davanti all'ingresso.
    Shinjin Utakame


    Appena arrivate all'ingresso troverete un tipo accostato al muro, intento a fumarsi una sigaretta in santa pace, starà a voi scegliere le parole giuste per non turbarlo più di quanto già non lo sia. Si riconosce facilmente, oltre che dalla tunica che indossa, tipica degli Shinigami, perciò diversa da quella degli studenti, anche per i suoi capelli spettinati e di lunghezza media,alcuni ciuffi vertono verso l'alto, tuttavia non seguono un taglio preciso, neri come l'oscurità di una notte che provoca inquietudine. Inoltre indossa una benda, ovviamente scura come la pece anch'essa, sull'occhio destro, che taluni affermano gli fosse stata donata direttamente dal sommo capitano dell'undicesima brigata Kenpachi Zaraki. Caratteristico anche il suo pizzetto nero, non molto appariscente però. Nessuno aveva mai capito di che colore fosse l' occhio scoperto di Shinjin, dato che nessuno gli si era mai avvicinato abbastanza per constatarlo con sicurezza. Ulteriore fattore che contraddistingue il suo aspetto è una cicatrice che parte dal sopracciglio sinistro, tracciando una linea pressoché retta, sino al labbro inferiore.


    Edited by ~Himura™ - 1/2/2012, 21:10
     
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  2. Genpaku
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    Ero appoggiato alla scrivania, in camera mia, stavo leggendo un libro,
    l'avevo appena acquistato sperando che fosse interessante, avevo letto la
    trama e mi era piaciuta, ma ora la mia opinione è completamente cambiata. Più leggevo e più mi rendevo conto che non avrei mai dovuto spendere inutilmente quei soldi. Mi stavo accingendo a voltare la pagina del mio libro quando un colpo di vento fece spalancare la finestra davanti a me e un areoplanino piuttosto storto volava per miracolo e andò a cozzare contro il mio naso.
    << Ora basta! >> Mi misi a strillare chiudendo il libro di scatto e dirigendomi verso la finestra aperta pensando che fosse un altro bamboccio che facesse un altro dei soliti, idioti, scherzi.
    Guardai fuori ma l'unica cosa che vidi erano alberi, cespugli e un altalena dalle catene arrugginite.
    Non c'era nessuno.
    Senza fiatare mi diressi verso l'areoplanino a terra e mi chinai per raccoglierlo. Quando l'ebbi in mano mi accinsi a strapparlo per buttarlo ma notai delle lettere sull'aletta destra.
    Incuriosito aprii l'areoplanino e lessi ad alta voce il contenuto:

    CITAZIONE (~Himura™ @ 25/1/2012, 21:04) 
    La tua richiesta di entrare a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti Spirituali Shin'O, che ti formerà fino a renderti pronto per entrare nel duro mondo degli Shinigami, è stata ufficialmente approvata.
    Presentati domani in Accademia alle ore 9:00, ti aspetterò davanti all'ingresso.
    Shinjin Utakame

    'Domani alle 9:00...' Pensai posando l'areoplanino sulla scrivania vicino a un pacchetto di patatine.
    Quindi ripresi in mano il libro e lo riaprii. Sfogliai le pagine cercando di trovare quella a cui ero arrivato, poi ritornai a leggere. Dopo un oretta, circa, chiusi il libro con un sospiro di sollievo.
    'Che noia...'
    Pensai al messaggio del maestro Utakame, pensai che finalmente ero uno Shinigami e pensai anche che sarebbe stata una faticaccia ma ce l'avrei fatta.
    Dunque mi avviai alla finestra per prendere un po' d'aria e mi misi a fissare la natura che circondava casa mia, il sole che illuminava le vie della città, le nuvole che coprivano qualche punto del cielo.
    Era un fantastico pomeriggio ed io ero sigillato in casa.
    Infine chiusi la finestra, presi il mio mp3 e mi misi ad ascoltare della musica, l'unico cosa che mi liberava la mente da qualsiasi pensiero bello o brutto che sia.
    Dopo qualche minuto mi addormentai.
    Diverse ore dopo mi svegliai di soprassalto a causa di un botto.
    << Ma che cazzo è successo?! >>
    Mi sollevai dal letto e mi avvicinai alla porta chiusa della camera, appoggiai la mano sul pomello e lo girai lentamente, 'Ci sarà qualcuno in casa?'.
    Spalancai la porta di scatto ma non vidi nessuno. Sentivo sgorgare qualcosa di liquido, proveniva dalla cucina... Mi avvicina al frigorifero e ancor prima di aprire lo sportello del freezer mi venne in mente che mi ero dimenticato di togliere la bottiglia di birra.
    Aprii lo sportello e un fiume di birra colo sul pavimento << Oh Cristo! >>
    Presi una spugnetta e pulii tutta la birra che era per terra, poi buttai anche i pezzi del vetro incastrati nel ghiaccio del freezer.
    Poi, dopo aver sistemato tutto, posai per caso gli occhi sull'orologio appena qualche centimetro sopra il forno. 'Porca vacca...' dissi fra me e me malinconico, 'Che cavolo sono già le undici di sera e non ho ancora...' interruppe i miei pensieri un borbottio dello stomaco.
    Allora mi diressi verso il frigorifero e lo aprii prendendo un brodo in scatola, e dopo aver tolto la plastica lo misi nel microonde e aspettai qualche minuto.
    Tirato fuori il brodo mi misi a mangiare in fretta, avevo troppo sonno. Finito di mangiare, senza preoccuparmi di pulire, me ne andai a dormire, ancora vestito.
    Mi svegliai stordito per la sera precedente, buttai un occhio alla sveglia e mi accorsi che erano le 8.45. << Oh merda! >> sbraitai. 'Non ce la farò mai ad arrivare in tempo' pensavo mentre con grande velocità tentavo di mettermi il mio hakama blu.
    Dopo essermi vestito mi lanciai in cucina e mi feci un paio di uova strapazzate e presi il mio pacchetto di sigarette appoggiate vicino al lavandino.
    Quando finii di mangiare mi diressi in bagno e mi lavai i denti e la faccia con acqua ghiacciata. << Brr, che freddo! >>
    Quando fui pronto aprii la porta e me la chiusi alle spalle e misi a correre verso la meta. Mentre ero intento a prendere una sigaretta mi resi conto che avevo dimenticato l'accendino a casa, ma ormai ero già a metà strada.
    Mentre correvo, saltai su un muro e lo scavalcai senza fermarmi, con quella scorciatoia sarei arrivato prima. La scorciatoia era un tunnel cupo, non illuminato e a terra c'era una pericolosissima gaia, un piede messo male e mi sarei trovato con la faccia nel cemento.
    Uscito dal tunnel percorsi una stradina piena di vegetazione che mi portò nel retro dell'accademia, percorsi la parte destra dell'accademia e arrivai davanti all'ingresso, avevo il fiatone.
    'Mio Dio che caldo...' pensai mentre mi guardavo in giro in cerca del maestro Utakame.
    << Eccolo >> dissi con un filo di voce, scorgendo un uomo con una benda sull'occhio, intento a fumarsi una sigaretta. Quello che mi stupii di quell'uomo fu la sua oscurità, cupo, mi incuteva un po' di timore.
    Dopo averlo adocchiato mi avvicinai all'uomo e chiesi << E' lei il maestro Shinjin Utakame? In tal caso mi farebbe accendere, sa... mi sono dimenticato l'accendino... >>.
    << Comunque piacere, sono Genpaku, Genpaku Satou. Mi scusi per il ritardo! >> dissi tendendo la mano.
    Non dissi altro, mi limitai a guardare la struttura davanti a me.


    Parlato -> grassetto, pensato -> corsivo
     
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  3. M i k e s s
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    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato Sensei.


    Ero disteso sul letto nella stanza in cui io dormivo, il vento dall’essere un vento lieve e tranquillo si fece sempre più forte col passare del tempo fino a che divenne estremamente forte, così mi alzai dal letto e andai a vedere cosa stesse succedendo lì fuori dall’unica finestra che aveva quella stanza.
    Così mi affacciai e non ebbi neanche il tempo di affacciarmi che un colpo di vento molto brusco fece aprire la finestra, effettivamente c’era troppo vento era insopportabile, incominciava a raffreddarsi la stanza.
    Così chiusi la finestra, ma mentre stavo per chiuderla, un aereoplanino fatto poco bene che a miracolo riusciva a volare, forse per il vento forte, mi si scontrò in faccia: Cavolo, per poco non i prendeva un occhio!, mi affacciai dalla finestra per vedere chi fosse stato ma non vidi nessuno.
    Finii di chiudere la finestra e curioso del contenuto dell’aereoplanino aprii il foglio per vedere se c’era scritto qualcosa, in effetti c’era qualcosa scritto e vedendo bene era una lettera proprio per me, dove c’era scritto:

    La tua richiesta di entrare a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti Spirituali Shin'O, che ti formerà fino a renderti pronto per entrare nel duro mondo degli Shinigami, è stata ufficialmente approvata.
    Presentati domani in Accademia alle ore 9:00, ti aspetterò davanti all'ingresso.
    Shinjin Utakame



    Oh Finalmente hanno accettato la mia richiesta, c’è ne voluto di tempo però, ma mi impegnerò al massimo per entrare a far parte degli Shinigami! Chissà come sarà il sensei, Shinjin Utamake…
    Ero diventato subito ansioso dopo aver visto la lettera, e la mia mente era piena di pensieri come cosa faremo il primo giorno di Accademia delle Arti Spirituali.
    Subito dopo mi rilassai stendendomi di nuovo sul letto, ma mi rialzai subito: Chissà se domani ci faranno fare qualche test per verificare l’agilità, la velocità e altre cose simili… Ma per adesso basta pensare a questo in fondo sono ancora le 9:00 di sera è meglio che cucini qualcosa e poi mi metta a dormire, per essere sveglio domani!
    Così prendo tutto l’occorrente per cucinare un buon pasto, cucinando molto velocemente. Mangiai molto abbondantemente e mi diressi nel letto per dormire.
    Mi svegliai stordito, d’altronde come sempre dopo essermi svegliato, e guardai la sveglia: Wow, oggi mi sono alzato veramente presto, mi meraviglio di me stesso! Sono ancora le 7:45 di mattino, bene adesso ho tutto il tempo di prepararmi e andare all’accademia. Feci colazione e mi lavai denti e faccia, presi l’hakama blu e lo indossai. Ero pronto, quindi uscii dalla porta ma avevo una sensazione diversa, come di essere diverso, un altro uomo! Mi incamminai alla meta, molto lentamente tanto avevo molto tempo a disposizione. Arrivato mi misi a cercare il sensei che dalla lettera diceva che mi avrebbe aspettato davanti all’ingresso, così aspettai davanti all’ingresso, senza vedere ombra del sensei Utamake.
    Dopo pochissimo tempo arrivò dall’angolo una persona che si avvicinò all’ingresso che subito capì che ero uno dei suoi allievi e si presentò molto velocemente: Salve, suppongo che tu sei uno dei miei allievi dato che mi stai aspettando qui davanti, bene, io sono il tuo sensei Shinjin Utakame rispondendogli molto velocemente Sì piacere di conoscerla, io sono l’allievo Tozumai Shinnin.
     
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  4. Akihiro Ichimaru
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    Ero in cucina guardare delle carte, quando...una folata di vento aprì tutte le finestre della casa e mi fece volare via le carte sul tavolo. Imprecai e raccolsi le carte, nel momento in cui mi rialzai un aeroplanino di carta mi si ficcò in un occhio, imprecai ancora, e presi il maledetto aeroplanino per sbatterlo fuori dalla finestra, ma notai all' ultimo che aveva uno strano odore. Mi calmai un attimo e pensai cosa poteva essere quell' odore tanto piacevole e rinvigorente, intanto aprii l' aereo di carta per vedere se aveva qualcosa di strano anche all' interno.Infatti c' era un messaggio strano, ma emozionante, l' aeroplanino aveva scritto il seguente messaggio:

    La tua richiesta di entrare a far parte della prestigiosa Accademia delle Arti Spirituali Shin'O, che ti formerà fino a renderti pronto per entrare nel duro mondo degli Shinigami, è stata ufficialmente approvata.
    Presentati domani in Accademia alle ore 9:00, ti aspetterò davanti all'ingresso.
    Shinjin Utakame.

    Pensai a quando ero arrivato nella soul society e perchè avevo deciso di di diventare uno shinigami, ero veramente felice, finalmente potevo diventare quello che volevo essere!
    Quella sera non riuscii a dormire, era tornata quell' oppressione strana che sentivo da parecchio tempo ormai, ma comunque dormii almeno quattro ore circa, poi al mattino mi svegliai alle sette e quindici, mi vestii e poi andai a fare un giro fuori a prendere una boccata d' aria fresca, dato che dovevo aspettare fino alle nove per andare in accademia.
    Quando si fecero le otto e mezza mi avviai all' accademia, una mezzora buona sarebbe bastata per arrivare in tempo.
    Alle nove precise ero davanti alla "scuola" e mi diressi in cortile dove trovai molti shinigami che si allenavano nei campi, mi avvicinai ad un uomo che sicuramente era il capitano Shinjin Utakame, perchè era l' unico che sembrava aspettare qualcuno ed era anche l' unico che aveva i vestiti diversi dagli altri.
    Mi avvicinai e dissi «Salve è lei il capitano Utakame?», e senza dire altro lo fissai negli occhi come per dire "mi metta al lavoro".
     
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  5. ~Himura™
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    CITAZIONE
    Narrato
    Pensato
    Parlato
    Parlato da altri

    C'è molto da lavorare miei cari ragazzi, per questo vi metterò a dura prova. Seriamente!

    Genpaku: "...la trama e mi era piaciuta, ma ora la mia opinione è completamente cambiata" consecutio temporum errata!
    "Pensai al messaggio del maestro Utakame, pensai che finalmente ero uno Shinigami e pensai anche che sarebbe..." combo di pensai.
    "l'unico cosa che mi liberava la mente da qualsiasi pensiero bello o brutto che sia." c'è un errore di battitura e la consecutio temporum è di nuovo sbagliata.
    "dissi fra me e me malinconico" apparte l'errore di battitura, io non mi sono mai svegliato da una bella dormita malconcio O.O
    "c'era una pericolosissima gaia, un piede messo male e mi sarei trovato con la faccia nel cemento." gaia dovrebbe essere ghiaia? Nel cemento? Cos'è una strada appena fatta, con il cemento fresco? Al massimo sul cemento.
    Conclusioni: per quanto riguarda la grammatica vari errori di battitura e di consecutio temporum. Il contenuto è abbastanza buono, come anche la descrizione delle varie situazioni!

    M i k e s s:"Così mi affacciai e non ebbi neanche il tempo di affacciarmi" Ti affacci però non fai in tempo e non ti affacci? xD "mi si scontrò in faccia" al massimo "sulla faccia". "come cosa faremo il primo giorno di Accademia delle Arti Spirituali." in questo modo, la frase, risulta molto confusionaria! Usa i due punti e le virgolette in queste situazioni e magari alla fine un bel punto interrogativo. "molto abbondantemente" orripilante! "una sensazione diversa, come di essere diverso," al massimo "una strana sensazione, come di essere diverso" è bruttissima quella ripetizione! "Mi incamminai alla meta" di solito ci si incammina verso la meta! L'errore più grave si trova alla fine! Da "Arrivato..." sino a "...Tozumai Shinnin." prima di tutto ho esplicitamente scritto nel secondo spoiler del mio post che arrivati mi avreste trovato accostato ad un muro intento a fumarmi una sigaretta e qui il primo errore! Il secondo, abbastanza grave, non hai minimamente accennato alla presenza del tuo compagno, arrivato prima di te, visto il suo post più recente del tuo. Il terzo, ben più grave, hai "usato" il mio PG a tuo piacimento!! Una delle prime regole di un GDR a parole è non gestite i PG altrui!! Sopratutto quello del sensei. Al massimo il sensei, ma solo lui, può "usare" i PG dei suoi studenti per far accadere determinate cose! Ripeto errore GRAVISSIMO!!!
    Conclusioni: vari errori di grammatica, eccessivo uso di "e" come congiunzione. Come contenuto non ci siamo proprio, l'ultima parte ha rovinato del tutto il tuo post! Non va bene per niente!

    Akihiro:Oh mamma! Un post decente non può essere preparato in un oretta scarsa, devi pensarci, lavorarci, scrivere, cancellare, riscrivere! Prima di tutto manca la scaletta per i vari colori e stili di scrittura a seconda del testo: narrativo, parlato o pensato! "Ero in cucina guardare delle carte" apparte la "a" mancante, che genere di carte sono? Descrivi la situazione e i vari oggetti al meglio! "carte sul tavolo." al massimo "...dal tavolo". "mi si ficca" errore di consecutio temporum "...si ficcò". Da "Quella sera..." sino a "...aria fresca" c'è un miscuglio di virgole e una ripetizione di poi orribile! "mi avviai all' accademia" verso l'accademia! "come per dire "mi metta al lavoro"." Sei uno schiavo? Al massimo "sono pronto a dare il massimo!"
    Anche tu come Mikess non hai descritto la presenza dei compagni arrivati prima di te, dato che hanno postato precedentemente!
    Conclusioni: per la grammatica vedo molte virgole inutili sostituiscile con dei punti e naturalmente qualche errore di battitura, evitabile grazie ad una maggior dedizione ed attenzione!Il contenuto non ne parliamo neanche! Testo davvero poco descrittivo e narrazione minima! Non ci siamo!

    Tutti e tre: apparte Genpaku, pur se piuttosto approssimativamente, nessuno ha descritto l'aspetto del sensei accuratamente! E nessuno ha fatto una presentazione degna di questo nome!


    Non capisco, non capisco proprio, quand'è che ho deciso di fare questo mestiere del cazzo??!! Svegliarmi presto per andarmi a fare quattro risate osservando dei completi imbecilli tentare di impressionarmi!! Non mi pagano abbastanza oltretutto! Chiederò assolutamente un aumento! Ho deciso.

    Il sensei era molto più preso dalla sua situazione economica che dalla splendida giornata appena nata! Non era tipo da osservare le farfalline posarsi delicatamente sui fiori per prelevarne il dolce nettare, preferiva farsi una partita a dadi scommettendo tutta la sua paga sempre e solo sui numeri dispari. Aveva un debole per questi, forse a causa della sua incurabile ossessione di essere sempre il numero uno! Il più delle volte scommetteva anche sul suo numero preferito, appunto il numero uno. Quel giorno era particolarmente scontroso, probabilmente con un gran mal di testa, vista la baldoria della sera prima passata con donne e alcool, come piaceva a lui. Nel momento del bisogno però, non poteva tirarsi indietro sfortunatamente, così rispose alla chiamata. Avrebbe preferito miliardi di volte di più andare sulla terra ad insegnare chi comanda a qualche Hollow particolarmente sfortunato da imbattersi con lui. A suo dire non c'era nulla di più noioso e controproducente che allenare le giovani reclute. Tempo tolto alla sua vita fatta di feste e combattimenti, ciò che più amava da sempre. Mentre si fumava gli ultimi "tiri" della sua sigaretta, vide in lontananza un giovane tizio, con indosso il solito hakama blu, chiaro segno che le "rotture", come le chiamava Shinjin, stavano incominciando. Il ragazzo aveva i capelli di un biondo lucente, tanto da risplendere al sole, piuttosto scompigliati. Dimostrava all'incirca vent'anni e girava con una sigaretta spenta, infilata nella fessura creata dallo spazio tra il lobo e la nuca. Si avvicino a Shinjin e disse testuali parole:

    Genpaku:E' lei il maestro Shinjin Utakame? In tal caso mi farebbe accendere, sa... mi sono dimenticato l'accendino...Comunque piacere, sono Genpaku, Genpaku Satou. Mi scusi per il ritardo!

    Purtroppo per la giovane recluta, le parole che proferì non furono gradite dalle orecchie del sensei. Infatti prese la sigaretta dalla bocca, o ciò che ne rimaneva, e la buttò a terra spegnendola con la suola delle sue scarpe. Fissò, col suo unico occhio, il viso della recluta, con uno sguardo che lo fece trasalire. Il suo viso prese un'espressione di terrore misto a sorpresa! Non capiva cosa avevano scatenato nel sensei le sue parole, tanto innoque a suo dire.

    Tu...tu...TU...come osi??!! Senza nemmeno presentarti, pretendi già così tanta confidenza, da darmi più noie del dovuto!! Alla tua età non mi sarei mai sognato di affrontare con tanta sfacciatezza un superiore!! Men che meno il mio sensei!

    Mentre la furia del sensei investiva il povero malcapitato, gli altri due arrivarono. Uno aveva dei capelli rossi come il fuoco e abbastanza lunghi, qualche ciocca finiva anche davanti ai suoi occhi. L'altro, invece, aveva i capelli lunghi e di un castano scuro, che a tratti poteva sembrare di tonalità così scura da imitare il nero. Attratti, ma anche molto spaventati, dal gran baccano provocato dalle urla di Shinjin si avvicinarono a lui e con una voce simile al miagolio di un gattino appena nato proferirono poche parole, pensando di compiacere il sensei.
    Il primo a parlare fu il rosso:


    Tozumai:piacere di conoscerla, io sono l’allievo Tozumai Shinnin.

    Incoraggiato dal gesto del suo compagno, seguì il suo esempio:

    Akihiro:Salve è lei il capitano Utakame?

    Quello che non immaginavano, neppur minimamente, era la reazione che Shinjin avrebbe avuto a questa sorta di presentazioni!

    Ah ma allora siamo all'apice della spudoratezza!! Piccoli inetti!! Presentatevi come si deve o incominciate a tornare sui vostri passi più veloci di quanto siete arrivati!!

    L'accoglienza non era stata delle migliori, ma era solo il principio, tutto poteva prendere una piega qualsiasi.
    Il giorno era ancora lungo...


    Per incominciare descrivete al meglio che potete la situazione, compreso l'aspetto del mio pg, e gli eventi che stanno accadendo. Fatto ciò potete incominciare a scrivere una presentazione quantomeno decente, ditemi il motivo per cui volete diventare shinigami, da dove venite, qual'è la vostra storia, cosa vi aspettate dal futuro di Shinigami!
    Buon lavoro
     
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  6. Akihiro Ichimaru
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    Dopo la strillata che io e i miei compagni ci siamo presi dal sensei, cominciai ad ambientarmi al luogo in cui eravamo finiti. La situazione era alquanto imbarazzante, non si poteva fare un sospiro il sensei era troppo fuori di se, dopo che eravamo stati, secondo lui, troppo "diretti" nei suoi confronti, quindi cercai di non intralciare ancora di più il sensei e pensai che anche gli altri potessero essere un pò sorpresi da come era precipitata poco fa la situazione.
    Ci fermammo davanti al sensei decisi di presentarmi in modo completo e cortese. Io parlai sicuro:

    «Mi chiamo Akihiro Ichimaru, vengo dal limite del Rukongai dove ho vissuto da solo fino adesso. Io mi sono unito all' accademia shinigami per rimediare a un errore che ho commesso, ormai, due anni fa nel mondo dei vivi e anche per una promessa che ho fatto a uno shinigami e a degli amici morti per me. L' unica cosa che voglio ottenere dal mio addestramento è poter diventare uno shinigami abile, punto al grado di tenente almeno. Sensei spero di potermi allenare a fondo con lei fino a quando sarà necessario».

    Detto ciò osservai attentamente il mio maestro:
    aveva una benda nera sull' occhio destro, quel nero che mette paura e ansia, con una cicatrice sull' occhio sinistro che arrivava al labbro inferiore, dei capelli un po' spettinati e scuri anch' essi come la benda, neri come la pece con alcuni ciuffi "pazzi", direi io, che schizzavano verso l' alto. Aveva anche un pizzetto, ovviamente nero, che, però, non si notava molto nella sua uniforme. Infine cercai di capire il misterioso colore dell' occhio sinistro del sensei, ma con la luce che c' era non riuscii a distinguerlo.
    Sperai di aver soddisfatto il sensei e di avergli fatto cambiare idea sul mio conto, ma quasi sicuramente non era andata come pensavo, il "capo" era ancora furioso secondo me, però comunque ero felice di essermi potuto presentare in modo "ordinato".
     
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  7. M i k e s s
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    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato Utamake, Parlato Akihiro.


    Io e i miei compagni di accademia, Akihiro-san e Genpaku-san, ricevemmo subito appena arrivati un rimprovero dal Sensei, sembrava molto arrabbiato, fin troppo, pur se non gli avevamo fatto niente di male:

    Ah ma allora siamo all'apice della spudoratezza!! Piccoli inetti!! Presentatevi come si deve o incominciate a tornare sui vostri passi più veloci di quanto siete arrivati!!

    Era stato veramente brutto ricevere un rimprovero dal sensei appena arrivati, non era passato neanche un minuto di tempo e soprattutto nel modo in cui ci trattava, capii che ci considerava poco più di una merda! Ma capii subito che dovevamo stare veramente attenti a ciò che dicevamo oppure si sarebbe arrabbiato così tanto che ci avrebbe preso a calci per il culo! E di certo io non volevo che succedesse. Così subito decisi di fare una buona presentazione completa e cortese, subito dopo che parlò Akihiro-san:

    « Mi chiamo Akihiro Ichimaru, vengo dal limite del Rukongai dove ho vissuto da solo fino adesso. Io mi sono unito all' accademia shinigami per rimediare a un errore che ho commesso, ormai, due anni fa nel mondo dei vivi e anche per una promessa che ho fatto a uno shinigami e a degli amici morti per me. L' unica cosa che voglio ottenere dal mio addestramento è poter diventare uno shinigami abile, punto al grado di tenente almeno. Sensei spero di potermi allenare a fondo con lei fino a quando sarà necessario ».

    E venne la mia presentazione:

    Innanzitutto mi scusi veramente tanto Sensei Utamake-sama della misera presentazione che ho fatto, spero di non farla arrabbiare più così tanto.
    Mi chiamo Tozumai Shinnin e vengo dal centro del Rukongai, mi sono unito all’accademia Shinigami per dei miei amici che ormai sono morti che avevamo in mente di associarci al mondo degli Shinigami, ma rimanendo solo ho deciso di portare avanti questa promessa o anche meglio desiderio di diventare Shinigami. Ciò che mi aspetto dal futuro di Shinigami è sicuramente diventare abile e forte, magari anche insegando ciò che mi è stato insegnato.


    Finita la presentazione, osservai fisicamente il sensei:
    Indossava una tunica, tipica degli Shinigami, che quindi era diversa da quella che indossavamo noi, aveva dei capelli di lunghezza media, molto spettinati infatti alcuni ciuffi vertono verso l’alto, di un colore nero intenso che ricordava l’oscurità. Indossava una benda, anch’essa scura come il colore dei capelli, che girava voce che gli fosse stata donata dal sommo capitano della undicesima squadra: Kenpachi Zaraki. Aveva anche un pizzetto di colore nero pure se questo non molto appariscente a differenza del resto, l’unico occhio scoperto, non si riusciva a capire di che colore fosse dato che nessuno si era mai avvicinato abbastanza da osservare il colore con sicurezza. Ulteriore fattore che contraddistingue il suo aspetto è una cicatrice che parte dal sopracciglio sinistro, tracciando una linea pressoché retta, sino al labbro inferiore.
     
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  8. Genpaku
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    Parlato da me
    Pensato

    Vidi la mia ultima sigaretta schiacciata a terra, in seguito guardai il sensei intento a domandargli perché l'avesse fatto ma fui prontamente interrotto da lui stesso che con tono di rimprovero disse:

    CITAZIONE
    Ah ma allora siamo all'apice della spudoratezza!! Piccoli inetti!! Presentatevi come si deve o incominciate a tornare sui vostri passi più veloci di quanto siete arrivati!!

    'Effettivamente...' Pensai dopo essermi accorto di essere stato un perfetto idiota.
    Fissai a terra per qualche istante mentre il silenzio regnava. Dopo si fece vivo un compagno, Akihiro-san.
    Disse:
    CITAZIONE
    «Mi chiamo Akihiro Ichimaru, vengo dal limite del Rukongai dove ho vissuto da solo fino adesso. Io mi sono unito all' accademia shinigami per rimediare a un errore che ho commesso, ormai, due anni fa nel mondo dei vivi e anche per una promessa che ho fatto a uno shinigami e a degli amici morti per me. L' unica cosa che voglio ottenere dal mio addestramento è poter diventare uno shinigami abile, punto al grado di tenente almeno. Sensei spero di potermi allenare a fondo con lei fino a quando sarà necessario».

    In seguito parlò Tozumai-san:
    CITAZIONE
    Innanzitutto mi scusi veramente tanto Sensei Utamake-sama della misera presentazione che ho fatto, spero di non farla arrabbiare più così tanto.
    Mi chiamo Tozumai Shinnin e vengo dal centro del Rukongai, mi sono unito all’accademia Shinigami per dei miei amici che ormai sono morti che avevamo in mente di associarci al mondo degli Shinigami, ma rimanendo solo ho deciso di portare avanti questa promessa o anche meglio desiderio di diventare Shinigami. Ciò che mi aspetto dal futuro di Shinigami è sicuramente diventare abile e forte, magari anche insegando ciò che mi è stato insegnato.

    Ascoltai le parole dei miei compagni intento a fare un altrettanta presentazione.
    Mi misi con la schiena dritta e guardai negli occhi il sensei. Quindi mi decisi ad aprir bocca:

    <<io sono Genpaku Satou, vengo dal punto a Est del Rukongai, sono qui per il mio passato, è una storia lunga, ho passato una brutta infanzia. Comunque, ho intenzione di essere un bravo allievo e di diventare un buon shinigami.>>

    Quindi mi diedi una grattatina imbarazzato e abbassai lo sguardo tornando a fissare per terra in segno di rispetto.



     
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  9. ~Himura™
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    Manca ancora molta strada, ma già va meglio!

    Akihiro: Prima di tutto, devi iniziare ricollegandoti, in modo articolato con il mio ultimo post, non puoi mettere un misero "Dopo la strillata..."! Descrivi la situazione, citando i dialoghi e spiegando il tutto a parole tue! "...un pò sorpresi" il po' è apostrofato non accentato! "...ci siamo presi dal sensei, cominciai..." consecutio temporum! Usa lo stesso tempo verbale per tutta la narrazione! Quante volte te lo devo dire?
    La presentazione è abbastanza buona, solo il "...fino adesso" che sarebbe "...fino ad adesso".
    La tua descrizione, per quanto misera e povera di "farina del tuo sacco", è la migliore dei tre! Dato che M i k e s s ha fatto un copia e incolla e Genpaku ha proprio del tutto ignorato le mie consegne. Mettici più del tuo! Non prendere solo dei pezzi per poi aggiustarli aggiungendo qualche parolina! Argomenta il tutto!
    Conclusioni: sulla grammatica c'è ancora molto da lavorare, io te ne ho fatto notare uno di errore di consecutio temporum, ma ce ne sono altri nel testo! La punteggitura è sicuramente migliorata! Parlando del contenuto, è ancora povero! Potresti fare molto meglio ed io lo pretendo! Sicuramente è da notare la maggior cura che hai messo nello scrivere questo post rispetto al precedente!

    M i k e s s: Ti sei ricollegato bene con il mio post! Noto però una ripetizione "...capii che ci considerava poco più di una merda! Ma capii..." sono molto fastidiose, eliminale! "...calci per il culo!" al massimo "...calci nel culo!".
    La presentazione va piuttosto bene apparte per la frase "...che ormai sono morti che avevamo in mente..." apparte la ripetizione di "che" il secondo dovrebbe essere un "poichè"
    La descrizione...non avevo chiesto un copia e incolla!!! Vi ho chiesto di descrivermi per accorgermi delle vostre capacità nel testo descrittivo!! Come ti è potuto saltare in mente di fare un copia e incolla??!! Bah!
    Conclusioni: la grammatica è sufficiente come la punteggiatura! Nel contenuto non andiamo male, tranne che per la parte della descrizione -.-"

    Genpaku: Non ti sei ricollegato bene! Io non ho buttato la tua sigaretta a terra, ma la mia! Inoltre non hai citato minimamente la ramanzina rivolta solo a te! Citando, invece, quella che rivolta verso i tuoi compagni arrivati dopo di te!
    La presentazione è pressochè simile a quella del primo post, quindi inadeguata! Non mi interessa se è una storia lunga, riassumila! Potevi prendere spunto da quelle dei tuoi compagni, di gran lunga migliori della tua.
    Come ho detto prima hai ignorato del tutto la mia consegna riguardante la descrizione!
    Conclusioni: la grammatica è sufficiente, ma hai scritto in tutto dieci righe di testo! Troppo corto! Se non fosse per le citazioni dei dialoghi il tuo post sarebbe entrato nel guinnes dei primati, vincendo il premio per il post più breve dei GDR online! Per il contenuto vale la stessa valutazione della grammatica! Eccetto per il grave errore della parte descrittiva mancante!


    Il sensei osservò, compiaciuto, le faccie stravolte ed impaurite dei suoi poveri allievi. Iniziava a divertirsi e sicuramente ciò non andava a favore degli studenti! In effetti un Shinjin divertito era molto più pericoloso di uno infuriato! La sua mente cominciava ad elaborare allenamenti infernali, grazie ai quali, quel giorno poteva entrare negli annali storici di tutti gli allenamenti Shinigami! Poi però tornò con i piedi per terra ascoltando le presentazioni balbettanti dei suoi sottoposti.
    Uno dopo l'altro si fecero avanti e parlarono:


    Akihiro:«Mi chiamo Akihiro Ichimaru, vengo dal limite del Rukongai dove ho vissuto da solo fino adesso. Io mi sono unito all' accademia shinigami per rimediare a un errore che ho commesso, ormai, due anni fa nel mondo dei vivi e anche per una promessa che ho fatto a uno shinigami e a degli amici morti per me. L' unica cosa che voglio ottenere dal mio addestramento è poter diventare uno shinigami abile, punto al grado di tenente almeno. Sensei spero di potermi allenare a fondo con lei fino a quando sarà necessario».

    Poi fu il turno del secondo, di cui Shinjin non ricordava il nome.

    Tozumai:<<innanzitutto mi scusi veramente tanto Sensei Utamake-sama della misera presentazione che ho fatto, spero di non farla arrabbiare più così tanto.Mi chiamo Tozumai Shinnin e vengo dal centro del Rukongai, mi sono unito all’accademia Shinigami per dei miei amici che ormai sono morti che avevamo in mente di associarci al mondo degli Shinigami, ma rimanendo solo ho deciso di portare avanti questa promessa o anche meglio desiderio di diventare Shinigami. Ciò che mi aspetto dal futuro di Shinigami è sicuramente diventare abile e forte, magari anche insegando ciò che mi è stato insegnato.>>

    Ed infine dell'ultimo, quello che si era sorbito la ramanzina più pesante!

    Genpaku: <<io sono Genpaku Satou, vengo dal punto a Est del Rukongai, sono qui per il mio passato, è una storia lunga, ho passato una brutta infanzia. Comunque, ho intenzione di essere un bravo allievo e di diventare un buon shinigami.>>

    Finito il teatrino, messo in atto dalle sue marionette, come Shinjin piaceva pensarli, decise di fare una breve presentazione persino lui.

    Fate ancora abbastanza ribrezzo, ma almeno avete dimostrato di essere più abili di un cane nel parlare! Ora è il mio turno! Io sono Shinjin Utakame e sarò la vostra guida in questo tour infernale AHAHAHAHAH! Preparatevi a commemorare i giorni passati avanti a questo! Sarà un giorno indimenticabile miei cari.


    Così dicendo, abbozzò un sorriso. I ragazzi erano visibilmente spaventati da queste parole, che risuonarono nelle loro orecchie incredule. Probabilmente pensavano che il primo allenamento sarebbe stato poco più di una passeggiata! Purtroppo per loro, il sensei capitatogli non gli avrebbe reso, per nulla, vita facile.

    Vi vedo piuttosto perplessi! Molto bene! Il primo compito che vi dò è quello di raggiungermi al "cortile d'allenamento numero 8". Io sarò lì ad attendervi. Avete 20 minuti per raggiungermi! Per aiutarvi vi consegno una cartina, altrimenti so già che vi perdereste chissà dove, ed io non ho la minima voglia di venirvi a cercare!

    Detto ciò, il sensei, balzò in alto scomparendo tra i palazzi del Seireitei.
    Ai giovani ragazzi non restava che interpretare al meglio la cartina e trovare il campo d'allenamento entro i 20 minuti.


    Sapete cosa fare, descrivete al meglio che potete la cartina ed il percorso sopra indicatovi! Vi dò un consiglio, stabilite via MP chi sarà la guida tra voi tre, così da non creare post inutili e controproducenti. Ovviamente il percorso ve lo dovete immaginare. Una volta arrivati troverete il Sensei con una sorta di mazza da baseball in una mano e nell'altra dei sassi. Inoltre poco distanti da lui vedrete tre pali di eguali altezze e con un diametro di 50 cm circa.
    Buon lavoro
     
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  10. Akihiro Ichimaru
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    C' era stata assegnata la nostra prima missione, ci mettemmo d' accordo su chi sarebbe stato il capogruppo e chi comandava la fila, io mi offrii per portare avanti il gruppo, fortunatamente non ci furono grandi discussioni su questo proposito, prima o poi ognuno di noi avrebbe portato avanti tutta la squadra almeno per una volta, poi guardammo la cartina.
    Era un pò strana, non si capiva molto e usarla per orientarsi sarebbe stato altrettanto difficile. Il campo otto era ben visibile, ma non si capiva il percorso, ed essendo pure in bianco e nero si capiva ancora meno, c' era un giardino sul lato destro che andava dal basso all' alto della cartina, più tardi ci saremmo arrampicati da qualche parte e avremmo cercato il giardino, sul lato sinistro c' era un palazzo e a questo proposito constatammo, per ora, che potesse essere la casa del Capitano Comandante Yamamoto, date le dimensioni della casa in fine al centro era pieno di strade e stradine che si intersecavano fra loro e quello era il punto più difficile, trovare la strada giusta. Comunque ci incamminammo per arrivare alla meta, avevamo solo venti minuti e circa il doppio di strade da trovare.
    Erano passati sette minuti da quando il sensei se ne era andato e tutto di corsa ci incamminammo verso l' albero più alto, per trovare il giardino sulla destra della cartina, quando trovai l' albero più adatto mi arrampicai soptra il più velocemente possibile dopo che avevo consegnato a Tozumai-san la cartina intanto che Genpaku-san faceva una specie di "ricognizione" nei dintorni.
    Arrivato in cima diedi un occhiata ai dintorni, vidi, appunto, la casa del Comandante e il giardino...non c' era nessun giardino! Lo urlai agli altri, sperai che mi avessero sentito, per poi cercare ancora meglio, ma il giardino non c' era.
    Tornai giù dall' albero per guardare meglio la cartina, Pensai «Per essere uno spiazzo grande lo è, ma non riesco a capire cosa possa essere, il Rukongai no dato che si trovava molto più a est del seireitei, quindi poteva essere solo una cosa: la casa del clan Kuchiki
    Dopo la decisione prese ci rimanevano solo quattro minuti e di conseguenza corremmo come matti verso la grande villa del clan, per poi svoltare a sinistra e trovarci davanti una via tutta dritta, dato che ormai mancava quasi un minuto decisi di provare dritto da quella parte e se avessi sbagliato i miei compagni mi avrebbero odiato per non essere arrivati in tempo, ma per fortuna vedemmo il sensei in fondo alla via appena all' inizio di un campo con un otto disegnato vicino al lato, ce l' avevamo fatta!
    Quando arrivammo il sensei sembrava indifferente dal fatto che fossimo arrivati in orario e con qualche secondo di anticipo, ma speravo comunque che fosse soddisfatto. Poi, quando mi fu calmato un attimo guardai il sensei: aveva una strana mazza in mano con dei sassi nell' altra e si trovava vicino a tre pali di legno conficcati nel terreno a circa mezzo metro ognuno dall' altro e di uguale altezza, qundi pensai guardando in modo incredulo il sensei «Che diamine ci vuol far fare questo?
     
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  11. M i k e s s
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    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato Utamake Shinjin-dono


    Subito dopo la nostra presentazione, il sensei Utamake-dono, fece la sua di presentazione, pure se non molto gradevole verso di noi soprattutto, dopo la frase “avete dimostrato di essere più abili di un cane nel parlare!”. Ma non era finita lì, dopo la presentazione capimmo che il sensei Utamake-dono ci avrebbe fatto veramente sudare sangue, lì in quell’istante rimanemmo tutti terrorizzati e a bocca aperta, ma io più o meno me l’aspettavo da un sensei. Subito dopo continuò a parlare:

    Vi vedo piuttosto perplessi! Molto bene! Il primo compito che vi dò è quello di raggiungermi al "cortile d'allenamento numero 8". Io sarò lì ad attendervi. Avete 20 minuti per raggiungermi! Per aiutarvi vi consegno una cartina, altrimenti so già che vi perdereste chissà dove, ed io non ho la minima voglia di venirvi a cercare!

    Detto questo, il sensei Utamake-dono, balzo in aria e in pochissimo tempo scomparì tra i palazzi del Seiretei. Ci guardammo tutti, poi guardammo la cartina che aveva in mano Akihiro-san, dovevamo decidere chi sarebbe stata la guida, che avrebbe tenuto la cartina e ci avrebbe guidato fino al cortile d’allenamento n° 8. Akihiro-san si offrì subito volontario per farci come guida, non ci furono ne discussioni ne niente, prese subito lui il comando, ma prima di partire guardammo tutti e tre insieme la cartina, era veramente difficile da capire, indescrivibile, l’unica cosa che pensavo era: Buona fortuna a Akihiro-san e che non ci saremmo persi, perché essendo la nostra prima missione non avremmo voluto deludere il sensei Utakame-dono. Akihiro-san pure se non capiva per bene il percorso, notò che a fianco al campo di addestramento n°8 c’era un vasto giardino, quindi pensò subito di arrampicarci da qualche parte per vedere meglio, ma arrampicati non vedemmo granchè dato che proprio a fianco c’era un vastissimo edificio, ma nonostante questo non c’era nessun giardino.
    Scese giù Akihiro-san e prendemmo ne parlammo, ma mancavo poco tempo, mancavano solo quattro minuti, dovevamo darci da fare! Così incominciammo a correre all’impazzata fino a quando, all’incirca rimanente un minuto svoltammo a sinistra ma non trovammo molto, solo una strada abbastanza lunga tutta dritta.
    La decisione di Akihiro-san fu molto dura, dato che rimaneva ben poco più di un minuto, decise di andare per fortuna e correre in quella strada.
    Proprio ai circa 0:02 secondi intravedemmo una persona che stava lì ad aspettare qualcuno, guardando meglio vedemmo che era proprio il sensei Utamake-dono! Tutti fecero un gran bel sospiro, accompagnato da un urlo di gioia. Notammo però che il sensei in una mano aveva una mazza da baseball e nell’altra mano delle assi, e poco distanti da lui tre pali che sembravano di uguali altezze e spessore. Ma subito pensai a male quando vidi il sensei Utamake-dono con quella mazza da baseball in mano, proprio perché aveva quel carattere arrogante e ci considerava delle nullità, ma vedendo gli altri attrezzi mi rassicurai e pensai a una seconda missione.
     
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  12. argletahm
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    Non fate caso a me, consideratemi in tutto e per tutto un allievo. Sono qui per valutare l'operato di Himura che ci pare persino troppo severo...


    Ancora una volta la giornata si preannunciava interessante per il tenente Chase: gli avevano chiesto, in quanto insegnante veterano, di supervisionare il lavoro di uno dei nuovi maestri dell'accademia... il che implicava creargli il massimo casino possibile e vedere come avrebbe reagito.

    Esaminato rapidamente il fascicolo che gli era stato consegnato aveva iniziato a preparasi: un sottile strato di cerone in viso per schiarire la carnagione, i capelli (tinti di biondo per l'occasione) legati in un codino e un paio di lenti a contatto (che rendevano l'iride verde) erano il nuovo look che contraddistingueva Falkner Chase. Ancora una volta quel gran casinista di Nale Chkraefs era pronto all'azione; indossata rapidamente la divisa da allievo il membro dell'ottava si era recato sul posto dove aveva percepito l'aura del suo valutando. Due allievi erano già presenti sul posto e apparentemente pronti a intraprendere la lezione.

    Assicuratosi saldamente addosso l'aggeggio della dodicesima che nascondeva completamente la sua aura pur permettendogli di mantenere le proprie abilità (fintanto che non avesse esagerato con la potenza del proprio reiatsu) Falkner si lanciò fuori da un cespuglio gridando: PISSTTAAAAAAAA ruzzolando malamente nella radura e poi riatterrando in piedi con un trionfale TAAADAAAANNNN.

    Una rapida occhiata agli astanti e poi aggiunse sbuffando Umpf.. non capite l'arte...; un altro rapido sguardo al sensei e aggiunse .. e lei deve essere.. Shinn.. uhmm shan... shinji uta...utacoso.. oh beh... a ogni modo il mio nuovo sensei... quelli prima sono scappati.. concluse sorridendo e porgendo una lettera coperta di vari sigilli ufficiali.

    La lettera in questione recitava pressapoco
    CITAZIONE
    Con la presente si comunica al sensei Shinjin Utakame l'ammissione alla sua classe del cadetto Nale Chkraefs secondo i commi 3-4-7 del paragrafo..

    e a questo seguivano ovviamente una serie di codici e codicilli legali che neanche i migliori avvocati avrebbero saputo dirimere.

    ALLIEVO NALE CHKRAEFS A RAPPORTO SIGNORE! esclamò passando rapidamente sull'attenti... mentre una serie di petardi (apparsi da chissà dove) esplodevano sul terreno circostante facendo un baccano infernale...

    "si.. sarà una giornata divertente" pensò Falkner mentre passava alla posizione di riposo.. con un leggero sorriso soddisfatto stampato sul volto.
     
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  13. ~Himura™
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    Come oramai dovreste sapere Genpaku non è più in questa classe, per sicurezza l'ho voluto scrivere nel caso in cui non aveste visto il messaggio in chat ^^. Detto ciò mi complimento per i miglioramenti che piano piano state conquistando!

    Akihiro: "...e chi comandava" solito problema con la consecutio temporum "...e chi avrebbe dovuto comandare". "Era un pò strana..." po' va apostrofato non accentato! "...ed essendo pure..." non usare "pure" metti magari "anche" o "oltretutto". "che si intersecavano fra loro e quello era il punto più difficile, trovare la strada giusta." abbastanza confusa come frase, non si capisce se la parte difficile è il disegno delle strade intersecate o la ricerca della giusta strada, rileggi la frase quando non sei sicuro del senso che vuoi dargli. "...cartina, Pensai..." forse, giustamente, avevi pensato di mettere un punto dopo cartina ed a questo è dovuta la maiuscola, occhio a questi errori di battitura. "il Rukongai no dato che si trovava..." consecutio temporum, dovevi mettere "il Rukongai no dato che si trova...". "la decisione prese..." altro errore di battitura. "...disegnato vicino al lato" inutile il "vicino", bastava "al lato". "...indifferente dal fatto..." al massimo "...indifferente al fatto...". "...mi fu calmato..." errore di battitura. "...a circa mezzo metro ognuno dall' altro..." avevo scritto che avevano un diametro di circa 50 cm, non che erano distanti circa 50 cm!
    Conclusioni: questa volta sono presenti più errori di grammatica e battitura che di contenuto, quest'ultimo mi ha soddisfatto!

    M i k e s s: anche tu, non usare "pure", ma dei sinonimi più eleganti! "...gradevole, verso di noi" sarebbe stato meglio "...gradevole nei nostri confronti...". "lì in quell’istante..." puoi anche togliere "lì". "...balzo in aria..." spero errore di battitura! "...guardammo tutti, poi guardammo..." come al solito, ripetizione! "...farci come guida" al massimo "...farci da guida...". "...non ci furono ne discussioni ne niente..." il "ne niente" l'avrei sostituito con "ne altro" oppure non l'avrei messo proprio. "...e che non ci saremmo persi..." manca uno "sperando". "...di arrampicarci..." da quello che ho letto sembra che solo lui si arrampica, quindi "...di arrampicarsi...". "...ma arrampicati..." come prima. "...e prendemmo ne parlammo..." senza il "prendemmo". "...ma mancavo poco tempo, mancavano..." ripetizione! "...una mazza da baseball e nell’altra mano delle assi..." mai parlato di assi, al massimo di Sassi! "...pensai a male..." ? "...gli altri attrezzi..." quali altri attrezzi? I pali ti rassicurano? xD
    Conclusioni: errori di grammatica e battitura sparsi qua e là, ma il contenuto è piuttosto buono!


    Yaaaaaawwwwwnnnn, merda per quanto ancora dovrò aspettare i bambocci? Quasi quasi mi metto a tirare qualche sasso contro le finestre lassù. Na, meglio evitare altre grane!

    Così, Shinjin, aspettava i suoi studenti. Parlando con se stesso, l'unico a cui dava ascolto d'altronde. Non sapendo che fare, prese la mazza ed iniziò ad improvvisarsi battitore dei New York Yankees. Aveva sentito parlare di questa grande squadra, e del baseball in generale, dalle anime del Rukongai provenienti dal mondo terreno.

    Incredibile hom...homran...humren...homrun!! 'Sta parola non mi vuole proprio entrare in testa

    Mentre menava fendenti, con la sua fidata mazza, nell'aria, quasi allo scadere del tempo, si presentarono i suoi allievi. Palesemente soddisfatti per la riuscita della loro impresa. Raggiungere quel campo d'allenamento, infatti, serviva per dar inizio all'allenamento per il controllo del corpo. Shinjin, guardando le loro facce, abbozzò un sorriso che rassicurò lievemente i due studenti. Uno dei tre, però, aveva il viso piuttosto pallido. Prima si piegò su di un ginocchio e successivamente si accasciò a terra, il sensei preso alla sprovvista, fece chiamare un componente della quarta brigata per farlo portare via ed assicurarsi che non fosse nulla di grave. Subito dopo ci fu un ulteriore colpo di scena, da un cespuglio lì vicino, fece la comparsa uno strano studente, urlando e sbraitando. Tutto ciò inquietava un poco il sensei, che però entusiasmato dall'impegno degli altri due studenti non si fece influenzare dall'esuberanza del nuovo arrivato. Costui, prontamente, presentò un documento coperto da vari sigilli ufficiali che recitava così:

    CITAZIONE
    "Con la presente si comunica al sensei Shinjin Utakame l'ammissione alla sua classe del cadetto Nale Chkraefs secondo i commi 3-4-7 del paragrafo.."

    Successivamente fece una breve introduzione a se stesso:

    "ALLIEVO NALE CHKRAEFS A RAPPORTO SIGNORE!"

    Passando dalla posizione d'attenti a quella di riposo e facendo comparire sul suo volto un sorriso.

    Mmm guarda te il caso! Speravo nella fortuna per un po' di lavoro in meno! Suvvia, mettiamoci all'opera, prima incominciamo prima finiamo! Visto che siete stati così bravi a trovare il campo d'allenamento nel tempo prestabilito, immagino non avrete grossi problemi nello schivare qualche sassolino Ahahahah!

    L'allenamento preparato da Shinjin consisteva, infatti, nel far posizionare ognuno dei tre allievi su di un palo e bersagliarli con i sassolini, aiutandosi con la mazza da baseball. La difficoltà ovviamente stava nello schivare i suddetti sassi rimanendo però in equilibrio sui pali che non davano molta libertà di movimento, dato il loro diametro. Tutto ciò serviva per far aumentare il controllo che gli allievi avevano sul loro stesso corpo. Elemento fondamentale nelle battaglie che avrebbero affrontanto una volta diventati Shinigami.

    Salite sui pali che vedete di fronte a me, l'esercizio è molto semplice io lancerò dei sassi contro di voi a turno. Tentate di schivarli, restando però in equilibrio sui pali o verrete bocciati!
    Bene, se non avete domande possiamo cominciare! Che la partita abbia inizio ahahahah!


    Come avrete probabilmente capito, l'esito dell'esercizio dipenderà solo ed unicamente dalla vostra abilità nel saper descrivere la situazione che andate ad affrontare. Questo post è molto importante, quindi vi prego di impegnarvi il più che potete! Ho deciso, per quest'occasione, di aumentare il tempo a vostra disposizione da 48 ore a 72 ore, oltre ad avere il solito bonus, che starà a voi decidere se usare o meno! Impiegate il tempo che vi ho "abbonato" al meglio. Spero di avervi dato una spiegazione esaustiva dell'esercizio! Per ogni evenienza comunque sono reperibile via MP, come sempre ^^
    Buon lavoro!
     
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  14. M i k e s s
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    Narrato, Parlato, Pensato, Parlato Utakame Shinjin , Parlato Nale Chkraefs.


    Dopo che la quarta brigata porto con sé l’ex-allievo Genpaku-san, che si era sentito male subito dopo l’arrivo al traguardo, spuntò da dei cespugli poco distanti da me e Akihiro-san uno strano ragazzo che arrivo urlando dicendo di essere un nuovo allievo e si presentò molto velocemente:

    "ALLIEVO NALE CHKRAEFS A RAPPORTO SIGNORE!"

    Subito dopo questa breve presentazione io e Akihiro-san tememmo che il sensei Utakame-dono si sarebbe arrabbiato contro il nuovo allievo, pensai che forse non lo conosceva ancora Nale-san, ma non so per quale miracolo venuto dal cielo, il sensei Utakame-dono, gli rispose tranquillamente senza gridare ne altro:

    Mmm guarda te il caso! Speravo nella fortuna per un po' di lavoro in meno!

    Tirai subito un respiro di sollievo e il sensei continuò a parlare:

    Suvvia, mettiamoci all'opera, prima incominciamo prima finiamo! Visto che siete stati così bravi a trovare il campo d'allenamento nel tempo prestabilito, immagino non avrete grossi problemi nello schivare qualche sassolino Ahahahah!



    Salite sui pali che vedete di fronte a me, l'esercizio è molto semplice io lancerò dei sassi contro di voi a turno. Tentate di schivarli, restando però in equilibrio sui pali o verrete bocciati!
    Bene, se non avete domande possiamo cominciare! Che la partita abbia inizio ahahahah!


    Quella risata incominciò a farmi rabbrividire. Io, Akihiro-san e Nale-san ci posizionammo davanti ai pali lì guardammo, erano più alti di un metro ma non mi ci volle niente per salire, pensai subito che sarebbe stato un giochetto da ragazzi dato che era abbastanza largo il palo, quindi avevo tutto lo spazio necessario per schivare.

    Dopo essere salito guardo il sensei Utakame-dono, che non era molto distante, circa tre metri di distanza, ci guarda a tutti e tre con un sorriso soddisfatto e allegro, come se era contento di fare quell’allenamento.

    Cavoli, col sensei non c’è da scherzare. Lui non ci andrà piano, scaglierà quelle pietre con tutta la forza che ha in corpo, quindi sia per non lasciarci le penne e sia per non cadere giù dai pali, per non essere bocciato, devo essere assolutamente concentrato e non distrarmi assolutamente.

    Subito dopo mi guardai attorno per posizionarmi per bene vidi una pietra poco meno grossa di un pugno arrivarmi contro, ma per fortuna la schivo per un pelo!

    Dovete essere sempre concentrati! Uno Shinigami non si può permettere di distrarsi un attimo! Ma ti avrei voluto prendere…
    Bene allora siete pronti? Ahahahahaha incominciamo!!


    Allora parlai io, ancora sconvolto.

    M… Mi scusi Sensei Utakame-dono!

    Dopo aver finite di parlare il sensei prese una pietra che c’era nel mucchio, ce ne erano veramente tante, speravo solo che non le avrebbe usate tutte, si mise in posizione e lancio la prima pietra!
     
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  15. Akihiro Ichimaru
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    Ero sfinito! Non avevo più corso così da quando ero nella soul society ero proprio fuori allenamento, comunque appena arrivati a destinazione, ci sbattemmo per terra tutti a riposarci dopo la grande corsa e infatti Genpaku-san, che aveva corso più di tutti in quel tratto di strada, era stramazzato al suolo e ansimava parecchio, sembrava che stesse per vomitare dato che era parecchio pallido in viso, quindi il sensei chiamò un agente della quarta brigata e lo fece portare negli alloggi ospedalieri.
    Quando mi alzai da terra vidi un cespuglio muoversi vistosamente e istintivamente mi alzai e mi misi in guardia con una mano già sul coltello da battaglia che tenevo sulla spalla sinistra, quando...saltò fuori uno strano tipo che si mise sull' attenti come se si trovasse sul campo di battaglia dicendo «ALLIEVO NALE CHKRAEFS A RAPPORTO SIGNORE!», il sensei aveva uno sguardo strano riguardo al nuovo arrivato e sembrava già pregustare i "maligni" addestramenti che ci voleva far fare, ma Nale-san sembrava impassibile davanti allo sguardo severo del sensei.
    Faceva caldo e l' aria era umida, una di quelle giornate splendide per starsene in spiaggia, ma non ne avevo più vista neanche una sempre da quando ero nella soul society, era davvero una giornata splendida quando il sensei parlò rivinando il momento «Salite sui pali che vedete di fronte a me, l'esercizio è molto semplice io lancerò dei sassi contro di voi a turno. Tentate di schivarli, restando però in equilibrio sui pali o verrete bocciati!
    Bene, se non avete domande possiamo cominciare! Che la partita abbia inizio ahahahah!
    ».
    La risata del sensei mi preoccupava, ma il fatto che si facesse una "partita" di baseball mi diveritiva, anche se sapevo che non era proprio baseball, comunque fissai il palo e pensai «Hmmm...è alto abbastanza, e la larghezza è sufficiente per evitare i sassi con discreta facilità. Dovrebbe essere abbastanza facile, comunque meglio non sottovalutare il sensei farà di tutto per buttarci giù.».
    Presi il coltello e fissai la lama, avrebbe sempre potuto essermi utile, controllai che fosse in perfette condizioni e poi lo rinfoderai. Feci un balzo e salii sopra al cilindro di legno, diedi un occhiata al perimetro del cilindro per confermare la mia idea sullo schivare, poi mi misi in posizione e dissi «Sono pronto maestro, mi metta alla prova non la deluderò!», poi lo fissai nell' unico occhio che aveva e poi il sensei prese il primo sasso che era grosso quanto il manico del mio coltello, lo colpì, mi passo così vicino che sentii lo spostamento d' aria vicino all' orecchio sinistro, caddi seduto sul palo e guardai dietro di me, ma non fu per niente una bella idea...
    Il sensei ci bombardava di sassi, non avrei mai pensato che li avrebbe lanciati con tale velocità, quindi ripensai a un altro modo di poterli evitare senza prenderne uno in mezzo agli occhi, studiai i movimenti del sensei che faceva quando lanciava i sassi e lentamente mi abituai al modo in cui il sensei lanciava i sassi, ma poi un sasso mi colpì sul braccio destro lasciando un ampio segno rosso poco sotto il gomito, persi stabilità e allentai, quindi un altro sasso mi prese sul ginocchio sinistro e cedette, caddi dal palo, ma mi afferrai al bordo e nonostante tutto riuscii a prendere il coltello, lo infilai nel legno e mi tirai su usandolo come appiglio, poi ritornai a chivare sassi sperando, ora, che quall' allenamento terminasse il più in fretta possibile non volevo rischiare una gamba o un braccio per dei sassi, quindi mi rilassai e semplicemente ricominciai.
     
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