Classe D [I]

Presentazione + Controllo del Reiatsu Lv. 1

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  1. Burn Energy
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    chiedo scusa ma prima di sabato no riesco a rispondere .... ho avuto impegni questi ultimi giorni e oggi parto per praga ... vi prego di essere pazienti fino a sabato ^^ scusate ancora !
     
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  2. Kazuma.]
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    Partendo dal presupposto che qui dentro io sono l'insegnante e voi gli alunni...

    Lo sguardo del sensei si fermò, prevedibilmente, su Kazuma, il quale diede segno di non accorgersene.

    ... sappiate semplicemente che non sono stato messo ad insegnare a caso. Credetemi, una volta diventati shinigami, se mai lo diventerete, avrete ben poco tempo anche solo per pensare di grattarvi la testa... figuriamoci trastullarvi con libri di letteratura o filosofia. Quanto a me, Saruwatari-kun, ti basti sapere che ne so molto più di quanto tu creda.

    Il ragazzo sorrise, tenendo lo sguardo basso.

    A che gioco vogliamo giocare, Sakata? Smettila di comportarti così, controlla le tue emozioni. Altrimenti mi faresti scoprire troppo su di te, e non ci sarebbe divertimento…

    Comunque sia, risposte arroganti a parte, avete quasi colto nel segno. Certo, c'è qualcuno tra voi che pur di dimostrare, non si sa bene a chi di preciso, di possedere un buon grado culturale di base s'è lasciato andare in discorsi scientifico-filosofici che in realtà c'entrano ben poco con quello che io ho chiesto. Sì, Saruwatari, ci sei andato vicino ma la tua definizione presenta un errore di base.

    Con un’occhiata divertita, Kazuma alzò finalmente gli occhi, piantandoli in quelli del maestro; anch’egli lo guardava, e nessuno avrebbe saputo dire con quale espressione.

    Hai parlato di atomi che compongono tutto quello che ci circonda e blablabla... Quelle sono le reishi, alias particelle spirituali. La reiatsu, che è quella cosa della quale vi avevo chiesto di parlarmi, è la 'riserva personale' di ogni shinigami di particelle spirituali. Un flusso interno di reishi che scorre irregolare è che è nostro primo dovere imparare a controllare. Ovviamente gli utilizzi sono i più vari: tecniche di Kidou, alias Arti Demoniache, come quella utilizzata da me poc'anzi; potenziamento delle proprie caratteristiche fisiche, quali aumento della forza o incremento della velocità dei movimenti; oppure... questo.

    Era sicuro di non essere stato il primo a cedere all’oppressione che dominava i corpi degli studenti, ma il solo fatto di essere stato vittima di un esibizionismo gratuito gli fece, per un attimo, avere gli occhi iniettati di sangue.
    La sensazione di impotenza – o forse, addirittura, invalidità totale – durò per una manciata di secondi, ma fu eterna.

    Inutile sottolineare che quanto è appena successo è frutto del dislivello di forza che c'è tra noi... e non ho nemmeno rilasciato la totale potenza del mio reiatsu, tenendovi esposti ad una parte di essa per un tempo ridicolo. Se diventerete forti abbastanza, potrete farlo anche voi. Utilizzare una tattica di stordimento del genere, contro dei nemici più deboli, aiuta a sgombrare il campo prima dai pesci più piccoli, ricordatelo sempre. Chiarita questa piccola parentesi teorica per capire meglio ciò con cui avrete a che fare, passiamo all'atto pratico. Dovrete creare una sfera come questa...

    Fece per rialzarsi, appena in tempo per vedere comparire una palla azzurrina sulla mano del sensei, perfettamente liscia e stabile. Il Reiatsu era concentrato in un unico luogo, in un unico posto, e le sue particelle erano disposte secondo legami naturalmente forzati: era una visione splendida.
    Lacrime solcarono il volto di Kazuma, che riuscì a malapena a capire cosa avrebbe dovuto fare: creare anche lui una sfera simile.

    ---



    La palla creata da Gintoki aveva avuto un effetto calmante ma allo stesso tempo eccitante, così trovare la tranquillità fu più difficile del previsto. Il ragazzo cominciò a chiudere gli occhi, e cercò di visualizzare dentro di sé un giardino zen, con un enorme masso nero al centro. La ghiaia era disposta secondo disegni geometrici perfetti, e le curve dei sassolini avevano un lieve effetto ipnotizzante. Il respiro dello studente si fece lentamente calmo e regolare, man mano che i secondi passavano.
    Fece poi svanire quell’immagine, e si concentrò sul suo battito cardiaco. Era un esercizio che aveva praticato anche nel Rukongai, per addormentarsi più velocemente, ma non si era mai accorto che alla destra del cuore, in posizione più centrale rispetto al petto, v’era un altro tipo di flusso, molto più veloce e delicato. Stupito, cercò di scendere dentro al suo corpo con la mente, e riuscì finalmente a visualizzare qualcosa: una sacca dai contorni indefiniti ma stabili. Per un attimo gli sembrò di perdere la concentrazione, tale era la sua meraviglia, ma riuscì immediatamente a rilassarsi di nuovo.
    All’interno scorreva un enorme quantità di liquido azzurro; ma in realtà era impossibile definire se lo fosse davvero, dal momento che sembrava avere anche caratteristiche solide e addirittura gassose. Il Reiatsu – era certo che lo fosse – si diramava attraverso canali grossi il doppio delle arterie per raggiungere gli organi, e attraverso nervature più piccole che si diramavano da quelli circondava tutto il corpo, tendini e ossa compresi.
    Era uno spettacolo stupendo, ma il tempo stringeva e non poteva permettersi di ammirarlo ancora.
    Fece un primo, maldestro tentativo di afferrare una parte di quell’energia, ma il suo unico risultato fu di smuoverlo appena.

    Devo prenderlo dalla sacca, sarà molto più facile lì. Mi raccomando, non perdere la concentrazione ragazzo…


    Cercò di staccare circa un pugno di Reiatsu dal plesso solare, luogo di riunione delle reishi; e ci riuscì, fortunatamente. Non facendosi prendere dall’entusiasmo, e restando quindi concentrato – quanto era difficile! – lo trasportò lentamente attraverso il canale che si diramava verso il braccio destro, e che scorreva lungo esso fino ad arrivare al palmo della mano: da lì poi si divideva in ulteriori nervature, che raggiungevano la punta delle dita.

    E’ così morbido e delicato, sembra che possa spezzarsi da un momento all’altro. Chissà cosa succederebbe se…


    La distrazione lo fece rallentare, e non appena se ne accorse cercò di ritrovare la tranquillità necessaria al buon svolgimento dell’esercizio. Era ormai giunto al polso, e dopo qualche secondo la massa di Reiatsu, che nel frattempo si era leggermente rimpicciolita – ma d’altronde un pugno era davvero troppo! – arrivò finalmente al palmo della mano.
    L’ultimo passo era dare una forma a quella massa instabile e indefinita. Visualizzò quindi una palla da tennis, perfetta per il diametro che voleva il sensei, e spostò delicatamente il Reiatsu verso di essa. Cercò di farlo aderire ai contorni della sfera, e di stabilizzarne il contenuto sciogliendo la tensione che si era accumulata sulla sua mano. Aspettò circa mezzo minuto per eventuali, spiacevoli inconvenienti, ma per fortuna neanche una particella di reishi si mosse.
    Ancora rilassato, aprì gli occhi.
     
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  3. Burn Energy
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    Come era prevedibile, l'arroganza del rosso fu subito segnata nel nuovo discorso del sensei.

    Partendo dal presupposto che qui dentro io sono l'insegnante e voi gli alunni... cominciò il maestro fissando Kazuma, il quale pareva non interessarsi molto a quello che stava dicendo. Per quanto riguardava me, la mia mente volò via per un po' di tempo, chiedendosi che cosa sarebbe successo se mai fossi diventato uno shinigami, anche se perdetti gran parte di quello che il sensei aveva detto, ma non ci diedi troppa importanza. Continuai a fantasticare pensando a cose completamente sconnesse fra di loro, da cosa avrei fatto quel giorno, al corpo nudo di qualche bella ragazza che aveva visto nel rukongai, ad un possibile passato privo di sesso del sensei. Beh, è sempre stato così... la mia concentrazione aveva veramente dei tempi molto ristretti; la distrazione era probabilmente il mio più grande vizio. Invece di ascoltare pensavo a come pensassi, ed in maniera confusa; oppure pensavo al discorso del maestro e a come e perchè io non lo stessi ascoltando. La sua bocca era un continuo muoversi e pronunciare di silenziose parole, come se avessi una bolla intorno alla testa che mi chiudeva nei soli suoni del mio pensiero.

    Di colpo, come se qualcuno scoppiasse un palloncino con uno spillo, le mie orecchie si stapparono e tesero il loro udito alle ultime parole del sensei Sakata.

    oppure... questo.

    Questo cos.... in parte non finii la frase per non apparire un idiota che pensava solo ai cazzi suoi. Dall'altra... Qualcosa come un enorme macigno invisibile cadde sopra di me che ero inconsapevole di quel che stava succedendo; gemetti e crollai a terra, scagliando via il tavolo con una pesante spallata. Eppure non era solo una sensazione fisica, ma quasi interna come se la gravità fosse molto più efficace su di me. Non riuscivo più a respirare e la mia vista si annebbiò... Presto sarei rimasto incosciente, intanto i miei sensi precipitavano nell'oblio. All'improvviso il peso sparì ed insieme a questo anche il dolore. Piano piano riprendevo l'usuale utilizzo dei miei sensi come una persona che era stata recentemente colpita da una granata stordente. Godetti del sollievo di aver riottenuto pienamente la mia parte sensoriale, ma rimasi piuttosto deluso di me stesso quando vidi i miei compagni ansanti, ma tranquillamente seduti nei loro posti, mentre io ero quasi sdraiato a terra in un bagno di sudore. Forse se avessi prestato più attenzione, non sarei stato preso di sorpresa.

    In ogni caso tornai al mio posto e realizzai che la causa di quel calo di pressione era stato il sensei.

    Inutile sottolineare che quanto è appena successo è frutto del dislivello di forza che c'è tra noi... e non ho nemmeno rilasciato la totale potenza del mio reiatsu, tenendovi esposti ad una parte di essa per un tempo ridicolo. Se diventerete forti abbastanza, potrete farlo anche voi. Utilizzare una tattica di stordimento del genere, contro dei nemici più deboli, aiuta a sgombrare il campo prima dai pesci più piccoli, ricordatelo sempre. Chiarita questa piccola parentesi teorica per capire meglio ciò con cui avrete a che fare, passiamo all'atto pratico. Dovrete creare una sfera come questa...

    Dal palmo del nostro insegnante apparì una sfera azzurra grande quanto un pallone da calcio. A dir poco straordinario; quel che era ancora più interessante era che anche noi avremmo imparato a fare la stessa medesima cosa.

    ... che ovviamente dovrà essere più piccola, essendo la prima volta... diciamo pure che al vostro livello cinque centimetri di diametro potranno bastare. Create una sfera di cinque centimetri di diametro e l'esercizio sarà da considerarsi concluso. Ovviamente valuterò io quando il vostro risultato sarà positivo. Unico suggerimento che posso darvi è il ricordarvi che il reiatsu è dentro di voi, si tratta di comprenderne la natura e capire come utilizzarlo a proprio piacimento.
    That's all folks, buon lavoro.


    I miei due compagni si misero subito all'opera. Io no... pensai a come sarebbe stato divertente sparare quella sfera alle persone e farla esplodere, come se fosse l'abilità di qualche mago. Scossi la testa convincendomi del fatto che non era il caso di rimanere a fantasticare e rimembrai che cosa era successo l'ultima volta che mi ero soffermato nei miei pensieri. Ormai il banco era per terra vicino al nostro maestro, ma era meglio così perchè in qualsiasi posa mi fossi messo, lui avrebbe potuto vedermi. Non sapevo se c'era una posizione standard per attivare quel potere, così stesi il braccio destro verso il basso con il palmo rivolto verso il pavimento. La mano sinistra invece stringeva l'avambraccio destro, quasi per darmi una sensazione di saldezza e di sicurezza. Poi tesi tutti i muscoli del mio corpo, bloccai il respiro contraendo gli addominali e mi sforzai quasi come per spingere il sangue fuori dalla mia mano destra, usando tutta la forza del mio corpo. Inutile dire che non servì a niente se non per far spargere ancora di più il mio sudore sul pavimento per un minuto buono. Mi lasciai cadere sullo schienale della mia sedia completamente senza fiato e con il viso coperto di sudore.

    No è impossibile.. anf ...anf ... Come diavolo si fa ? anf ... anf... dissi ancora ansante. Cercai di pensare a quello che aveva detto Sakata prima di venire schiacciato da quella "pressione spirituale", ma niente da fare, solo un continuo bla bla senza senso. Però poi mi venne in mente l'ultima frase del sensei *...Unico suggerimento che posso darvi è il ricordarvi che il reiatsu è dentro di voi...*
    Forse era semplicemente il mio approccio che era sbagliato... Forse tutto ciò non richiedeva uno sforzo fisico, ma bensì uno sforzo mentale e spirituale. Tanto valeva provarci, non è che avessi molto altro da fare in ogni caso. Cercai di pensare a qualcosa che mi rilassasse e che mi alienasse dall'essere me stesso. Non ero mai stato bravo in niente di particolare, ma c'era qualcosa che mi aveva sempre affascinato, sia nella posizione dei muscoli, sia nei movimenti armoniosi e fluenti. Infatti avevo una certa familiarità con il lancio del disco, unica e vera mia passione e l'unica pratica che mi permettesse di concentrarmi a dovere. Chiusi gli occhi e cominciai a inspirare ed espirare molto lentamente, abbassando così il battito cardiaco. Sedevo immobile, tranne per il braccio che, partendo piegato contro il busto con il palmo aperto e le falangette leggermente piegate come per afferrare un disco invisibile,con movimento semicircolare, si dispiegava dalla sua posizione contratta contro il petto per andare verso l'esterno destro, fino ad arrivare dietro la schiena tendendo leggermente i muscoli della spalla e del dorsale, con una leggera rotazione del busto, per poi infine tornare indietro nella posizione di partenza. Ciò mi rilassava particolarmente, anche perchè non ero uno solito a concentrarsi. Quando finalmente sentii di essere calmo e rilassato, dopo tre o quattro volte che ripetevo questa oscillazione armoniosa, fermai il braccio vicino al fianco del mio corpo con il palmo rivolto verso il sensei Sakata. Probabilmente pensava che fossi un idiota, ma non mi importava di quel che succedeva all'esterno. Dovevo capire come funzionasse la reiatsu, smettere di ascoltare i bisogni fisiologici del mio corpo, quali respirare e deglutire e concentrarmi per svelare il segreto che si celava dentro di me. D'un tratto trovai me stesso nell'immensità del niente assoluto, dove tutto era buio, tranne che per il mio corpo, che bianco e nero risiedeva nella oscura stanza e che si stagliava dalle tenebre di quell'angolo remoto di me stesso. Non saprei spiegare quanto sia dolce il naufragare in questo infinito; era come se mi sentissi libero dalle mie fattezze "umane". Poi, dallo scoccare di una scintilla blu, si accese un fuoco all'opposto di dove si trovava il cuore rispetto allo sterno. Quindi quella era la reiatsu, la mia energia spirituale che però bruciava come ingabbiata ed impossibilitata ad espandersi. Accettai l'esistenza di quella forma nel mio corpo e la lasciai fluire nel mio io mentale. Questa vacillò un attimo per poi cominciare a pulsare contraendosi e distendendosi nel suo piccolo spazio nella gabbia toracica. Dei rami celesti si dispiegarono al di fuori di questa fiamma pulsante, circondando il mio corpo con correnti spiraliformi. Il mio corpo era avvolto in questo continuo fluire di rami spirituali intorno alla mia figura. Ora dovevo dare alla reiatsu la forma che io desideravo, così, dolcemente, lo feci fluire più intensamente e velocemente nel mio braccio destro facendo finire la spirale di quella energia sul palmo in un impetuoso vortice, ma non più grande della mia mano. Ora dovevo solidificarlo a forma di una palla, ma al momento avrebbe preso semplicemente la forma di un disco. Piegai le dita della mia mano verso il centro del palmo, quasi a formare una gabbia per quel vortice che si ristrinse. Poi creai una barriera mentale come per contenere il flusso da me creato, così l'energia immagazzinata all'interno dei limiti sferici da me imposti, si sarebbe espansa fino al massimo, prendendo la forma che desideravo. Però dovevo continuare ad alimentare quella sfera nella mia mano, così lasciai un collegamento tra il fluire della reiatsu e la sfera. Finalmente avevo compiuto tutto quel che pensavo fosse necessario, ora era da vedere se si fosse realizzato anche nella realtà. Aprii gli occhi e ....

    Edited by Burn Energy - 13/2/2012, 22:09
     
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    Post corto, non c'è molto da dire.
    @Fargo: Fai attenzione quando posti, ci sono delle imprecisioni nelle frasi.
    @Kazu & Burn: Ben fatto.

    Per quanto mi seccasse ammetterlo, devo dire che due di quei tre tipi avevano un innaturale portamento per l'utilizzo dell'energia spirituale. Certo, in un primo momento godetti dello sguardo iniettato di sangue che il giovane aspirante shinigami dai capelli rossi mi rivolse dopo la mia... dimostrazione pratica di uno degli utilizzi del reiatsu -o se vogliamo, semplicemente un gesto di spacconeria che mi divertiva particolarmente dover sottoporre alle nuove leve- e della costernazione degli altri due.
    Ma l'elemento che più di tutti, nel bene o nel male, mi stupiva più degli altri era e rimaneva quel Kazuma. Per quale buffo motivo avrebbe dovuto addirittura piangere alla vista della mia sfera? Sì, era una cosa nuova per loro, ma non volevo immaginare che tipo di reazioni costui potesse avere dinnanzi a qualcosa di realmente spettacolare... al che mi chiesi, forse stupidamente, se avesse mai visto il corpo nudo di una donna.

    Fatto sta che, comunque, chi prima e chi dopo, tutti e tre gli esaminandi si misero all'opera. Dal momento che solitamente era un processo lungo e noioso, mi dilettai nel fare la qualunque altra cosa. In un primo momento mi dilettai nell'osservare l'attività di un altro sensei alle prese con una prova pratica insieme ad un ragazzo dai capelli verdi e una tipetta piuttosto bassa dai corti capelli rossi. Solo dopo mi resi conto che conoscevo anche il sensei... era Mouryou! Prima di tornarmene a casa sarei passato a salutarlo, benché non mi sarei dilungato troppo perché avevo altro da fare.
    Dopodiché, osservando distrattamente i tre ragazzi, notai due cose. La prima era che Mito-kun stava... sudando come una fontana, emettendo grugniti grotteschi. -...- rimasi interdetto parecchi secondi a fissarlo, senza riuscire a formulare alcun pensiero. Perplesso, passai oltre e posai lo sguardo su Kazuma, rendendomi conto dell'omonimia con un mio vecchio allievo, Naozumi... chissà se vi era un qualche legame tra i due. Senz'altro Naozumi era più cordiale di questo fiammifero che avevo davanti, che per altro sembrava anche essere piuttosto rilassato.
    Tornando a volgere lo sguardo verso Hiyakedo... lo vidi ora intento a muovere il braccio avanti e indietro senza un motivo logico apparente. -... Ma allora è davvero idiota come credo?- mi chiesi, sconvolto.
    Da Fronte, invece, non riuscivo a cogliere segnali particolari.

    Infine, dopo che furono passati venti ampi minuti, decisi di passare ad una prima valutazione del lavoro svolto... rimanendo a dir poco sconvolto. Quello che fino ad una ventina di minuti prima avevo etichettato come perfetto idiota era riuscito ad ottenere un'ottima sfera al primo tentativo, perfettamente stabile e delle dimensioni richieste. «Ammirevole...» commentai, in perfetto stile Severus Piton -con la differenza che io lavo i capelli- riferendomi sia a Mito che a Kazuma, che aveva fatto un lavoro di fatturazione meno perfetta ma comunque ottimale ed accetabile. «Mito-kun e il nostro roboante Primo Seggio del Terzo Distretto, come pare si sia recentemente autoproclamato, terminano la prova con successo. Devo dire che è piuttosto raro che ciò accada, devo dirmi sia compiaciuto quanto decisamente irritato...» Ammisi, con un sorriso non esattamente allegro, ma che voleva essere incoraggiante. «Quanto a Fron-... ehm, Shinobu-kun, hai solamente tirato fuori un ammasso microscopico di reishi senza alcuna forma, se io vi ho detto sfera un motivo c'è... E poi è anche piuttosto instabile, sai?» Constatai, toccando la fronte spaziosa del ragazzo con l'indice e spingendola all'indietro, facendogli inevitabilmente perdere la concentrazione.
    Le conseguenze sono semplici da intuire... esplosione della sfera del ragazzo e, visto che nessuno dei due aveva ancora smaterializzato la sua -non gliene avevo dato il tempo-, a causa dell'esplosione, perdita della concentrazione degli altri due ed annesse esplosioni.
    CITAZIONE
    Ricevete tutti e tre una ferita superficiale alle mani. (Bruciatura)

    «... Ops?» Commentai senza riuscire a nascondere una punta di divertimento, per poi aggiungere «Dal momento che ho un appuntamento con la mia ragazza tra... dieci minuti, hai tempo per massimo altri quindici minuti per poter fare una sfera soddisfacente. Quanto agli altri due... fate un po' quel che vi pare, non potete comunque andarvene finché lui non finisce.» Conclusi, sedendomi sulla sedia dietro la cattedra ed incrociando i piedi sopra di essa, in attesa.
     
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  5. ZioFargo
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    Non appena sentii un leggero pizzicorio alle mani, compresi di aver terminato il mio lavoro. Sentii rimbombare nella mia testa la voce del Sensei, proveniente da almeno due banchi di distanza. Ammirevole...
    Immediatamente aprii gli occhi e tutto ciò che vidi tra le mie mani fu qualche particella di reishi che, pur essendo fuoriuscita, non aveva preso alcuna forma e fluttuava debolmente tra le mie dita. Mi lasciai sfuggire un'imprecazione a denti stretti. Gli Altri due erano entrambi riusciti a formare una sfera, ma io avevo finito l'esercizio in fretta e furia, arrivando solo a capire come far fuoriuscire il reiatsu. Questo solo perché volevo batterli entrambi sul tempo. Merda... Osservai la perfetta sfera di Mito mentre Sakata di preparava ad enunciare i risultati.
    Mito-kun e il nostro roboante Primo Seggio del Terzo Distretto, come pare si sia recentemente autoproclamato, terminano la prova con successo. Devo dire che è piuttosto raro che ciò accada, devo dirmi sia compiaciuto quanto decisamente irritato... Quanto a Fron-... ehm, Shinobu-kun, hai solamente tirato fuori un ammasso microscopico di reishi senza alcuna forma, se io vi ho detto sfera un motivo c'è... E poi è anche piuttosto instabile, sai?
    Questo l'avevo già compreso di mio, e il solo pensiero che probabilmente avrei dovuto proseguire con l'intero esercizio mi faceva venire il latte alle ginocchia. Il Sensei poggiò il proprio dito sulla mia fronte e mi spinse all'indietro, ed io persi la poca concentrazione che aveva conservato per mantenere la mia "sfera" attiva così che questa esplose causandomi delle ustioni superficiali alle mani. Strinsi i palmi tra di loro nel tentativo di fermare il dolore, poi mi misi anche a soffiarci contro, notando che anche agli altri sue shinigami era accaduto lo stesso. Alla fine decisi semplicemente di ignorare le bruciature ed appoggiai le mani sul bango. Sentivo bruciore e le vene sui palmi pompavano con forza, producendo ancora più calore. Dal momento che ho un appuntamento con la mia ragazza tra... dieci minuti, hai tempo per massimo altri quindici minuti per poter fare una sfera soddisfacente., continuò il sensei, Quanto agli altri due... fate un po' quel che vi pare, non potete comunque andarvene finché lui non finisce.
    QUesta volta prima di mettermi all'opera trassi un profondo respiro. Come poteva sperare che io riuscissi a raggiungere la massima concentrazione con i palmi delle mani ustionati, e per lo più con al mio fianco due che facevano "quel che gli pareva"? Scaccai questi pensieri: questa volta non avevo fretta, ma avevo bisogno di poter essere il più focalizzato possibile sull'esercizio ed ignorai qualsiasi distrazione esterna. Ci proverò, dissi, per poi posizionare nuovamente le mani nella posizione precedente e chiudere gli occhi.
    Ora era tutta un'altra sfida: non solo dovevo riuscire a concentrarmi e manipolare di nuovo il reishi dentro di me, ma dovevo farlo con le mani che pulsavano dolore ad ogni secondo. In un combattimento fisico questo non mi avrebbe causato problemi, ma qui era tutta un'altra storia. Avendo già fatto il lavoro in precedenza, non impiegai molti minuti a trovare nuovamente il mio reiatsu. Esso era ancora lì, che accompagnava le vene del mio corpo e scorreva in tutti i punti più inimmaginabili. Provai a muoverlo ancora.
    Rumore.
    Strinsi i denti. Per riuscire ad ottenere un buon risultato, avevo bisogno di muovere la mia mente in un altro luogo, chiudermi in me stesso per allontanarmi da quell'aula anche solo per un istante.
    Il reiatsu er parte integrante del mio corpo, un organo pulsante che faceva parte di me, ed io potevo muoverlo a mio piacimento, bastava solo la concentrazione mentale adatta e la forza di farlo. Esatto: tutto ciò che dovevo fare era chiudermi in me stesso, e nel frattempo convogliare le particelle di reishi in una sfera. QUesta volta, però, doveva essere una sfera sul serio. Dovevo trovare qualcosa a cui pensare per potermici concentrare senza dover pensare da solo a respirare e senza che il mio corpo producesse alcun movimento.
    Non so perché mi venne in mente una conversazione che avevo avuto il giorno prima con un ragazzino del mio distretto.
    Cammino per le vie più desolate che ho potuto trovare. Non sentivo più il bisogno di starmene chiuso in casa come mio solito, e a questa gente son sarebbe importato troppo di vedere un uomo errare solitario per il piccolo distretto, perciò sono uscito. Sento che ormai le mie gambe si sono infiacchite, i miei polmoni sopportano l'esercizio della camminata meno del solito e sono più sensibile al calore del sole. Forse dovrei uscire più spesso. A parte qualche vecchio che sta facendo quello che faccio io, in queste vie del distretto non c'è nessuno.
    Fuoco.
    Digrignai i denti. Staccando la mia mente dal corpo, ero sempre più vicino al mio reiatsu, e quindi dovevo ignorare il dolore e continuare.
    Un ragazzino in mezzo alla strada sta piangendo. Lo supero e lo ignoro, cosa posso fare io per lui? Questo si gira e mi si appiccica alla maglia.
    Ti prego. Sono appena arrivato qui, non ricordo dov'ero prima, ricordo solo che c'era la mia mamma

    Mentre ricordavo gli avvenimenti del mio passato, continuavo a far confluire quanto più reishi possibile nei palmi delle mani.
    Io gli offro un mezzo sorriso e proseguo con la mia strada. Che essere stupido e debole... Forse farei megli a tornare a casa.
    Il ragazzino non si stacca e continua a piangere. Ti prego, non so cosa fare qui, ho bisogno di lei... A quel punto io mi giro ed avvicino il mio viso al suo. Non la troverai qui la tua mamma. Forse è meglio che cominci a fare affidamento su qualcun altro, o te la cavi da solo, perché qui è così che funziona. Smettila di piangere per un essere inutile come la madre e comincia a riflettere su te stesso. L'occasione è arrivata ora. Io ho fatto così. A quel punto mi sorgono in mente i miei primi momenti nel Rukongai, e tutto il mio percorso fino a quel punto. Mi allontano dal bambino ancora piangente e proseguo la mia passeggiata andando verso casa. Se non altro in quella zona la gente la conoscevo. Chissà quando arriverà la risposta dell'accademia...

    Bruciore.
    Avevo mosso abbastanza reiatsu. Continuai a crogiolarmi nei miei pensieri ancora qualche minuto, fino a che non avessi constatato di essere riuscito a modellarlo. Non sapevo esattamente quanto tempo fosse passato, potevo aver continuato quel processo per pochi minuti o per diverse ore, anche se la seconda ipotesi era abbastanza imporbabile. Quando tutto fu finito, ricollegai la mia mente al corpo, senza però lasciare spazio alla conentrazione di andarsene. Sentivo reishi pulsante sulle mie mani -o forse erano solo le ustioni- e di qualunque forma fosse doveva rimanere esattamente così.
    Alla fine spalancai gli occhi.
     
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  6. Kazuma.]
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    Mito-kun e il nostro roboante Primo Seggio del Terzo Distretto, come pare si sia recentemente autoproclamato, terminano la prova con successo.

    Kazuma sorrise, senza neanche aprire gli occhi. Era stato certo sin da subito del risultato, e anche della seppur prevedibile reazione di Sakata. Quello che tuttavia non aveva previsto era la buona riuscita dell'esercizio anche da parte di un suo compagno, precisamente di Mito; unico motivo per cui aprì gli occhi, visibilmente interessato.
    La sfera azzurrina suscitò ancora non poca commozione nell'animo dello studente, ma stavolta riuscì a contenersi e ad ammirare soddisfatto la sua opera e quella di Hiyakedo.

    Devo dire che è piuttosto raro che ciò accada, devo dirmi sia compiaciuto quanto decisamente irritato...


    Il sorriso di Kazuma si fece ancora più evidente.

    Sakata, mio ingenuo e buon Sakata... Non tradirti, non siamo bambini bisognosi di incoraggiamento. Hai iniziato con un comportamento glaciale, termina con un comportamento altrettanto glaciale. Il nemico è subdolo, Gintoki.

    Pensato ciò, il suo sguardo cadde inevitabilmente sulla creazione dell'altro suo compagno, tale Shinobu. Non si poteva decisamente definire 'sfera', e la desolazione sul volto del ragazzo era palese.

    Quanto a Fron-... ehm, Shinobu-kun, hai solamente tirato fuori un ammasso microscopico di reishi senza alcuna forma, se io vi ho detto sfera un motivo c'è... E poi è anche piuttosto instabile, sai?

    Il sensei diede una lieve spinta con le dita sulla fronte dello studente, che perse la concentrazione e innestò una reazione a catena, tale per cui tutte le sfere - chi più rotonda, chi meno - esplosero nelle mani di quelli che potrebbero essere tranquillamente definiti 'proprietari'.
    Il disappunto crebbe sui muscoli facciali di Kazuma, e sfociò in un mugolio basso.

    ... Ops?

    Eh, pure 'ops' si permette di dire...

    Dal momento che ho un appuntamento con la mia ragazza tra... dieci minuti, hai tempo per massimo altri quindici minuti per poter fare una sfera soddisfacente. Quanto agli altri due... fate un po' quel che vi pare, non potete comunque andarvene finché lui non finisce.

    Oh bè, possiamo tenere una brillante conversazione, poco male - ovviamente a voce bassa per non disturbare, s'intende. Sensei, vuole favorire?

    Indossò uno sguardo ingenuo e un sorriso smagliante, volto a stimolare l'irascibilità e la curiosità del Sesto Seggio.

    Per quanto concerne l'argomento, possiamo discutere sicuramente sul Reiatsu e sulla sua composizione. Non so voi, ma a me affascina alquanto l'idea di poterlo esaminare a fondo, e non parlo solo di visualizzazione mentale, ma anche, e soprattutto, di analizzarlo scientificamente. Vorrei, se possibile, ascoltare le vostre posizioni in proposito.

    E con una certa disapprovazione si mise a osservare la 'compostezza' del sensei dietro - e sopra... - la cattedra.
     
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  7. Burn Energy
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    Chi avrebbe mai pensato che al primo tentativo sarei riuscito a svolgere il compito a me assegnato ? E invece era così! Quella sfera levitava dolcemente sul palmo della mia mano. Ne rimasi affascinato ed incuriosito; mai avrei pensato che ciò fosse possibile... eppure... Ma non ero l'unico ad aver compiuto l'opera; anche il mio compagno Kazuma aveva creato una sfera modesta. L'espressione del sensei Sakata si inasprì ed esprimette la sua irritazione dovuta al nostro successo.

    Mito-kun e il nostro roboante Primo Seggio del Terzo Distretto, come pare si sia recentemente autoproclamato, terminano la prova con successo. Devo dire che è piuttosto raro che ciò accada, devo dirmi sia compiaciuto quanto decisamente irritato...

    Per quanto riguardava il ragazzo dalla chioma nera, lui non era riuscito nell'intento e Sakata disse un paio di parole al riguardo... non che mi interessasse molto, perchè io ovviamente ero già volato con la mente sulla figura di Kazuma. Ogni tanto all'improvviso mi attaccavano spunti letterari e filosofici ai quali non mi ero mai veramente interessato. Finii per identificare Kazuma come Rosso Malpelo, protagonista di una novella di Verga, ma non per la sua personalità, anche perchè di questo Rosso Malpelo non sapevo nulla, ma mi piaceva il nome. Si, Malpelo sia.

    Tanto ormai la gaffe non è più tanto originale. Mi svegliai in tempo per sentire un esplosione provenire da destra e per questo sobbalzai. La poca concentrazione che avevo lasciato alla sfera, mentre mi immergevo nella mia fantasticheria ( per rimanere in tema Verga... ), scomparve e la mia creazione divenne un piccolo petardo che provocò una leggera ustione superficiale alla mia mano destra. I miei occhi si spalancarono e gemetti a bocca stretta. Cercando di proteggermi dal dolore infilai la mano bruciata fra le gambe, stringendole; ebbe più un effetto mentale che fisico. Quel dolore mutò in fastidio, e probabilmente sarebbe durato fino alla fine della giornata.

    .. Ops? e con questo accenno ironico capii chi fu la causa di quella esplosione, così nella mia mente pensai a molte parole che non sarebbero molto carine da esplicare. Io e Rosso fummo costretti ad aspettare che anche l'altro allievo finisse il suo lavoro ... Che palle volevo tornare a casa, riposarmi ... oppure uscire, trovare qualche ragazza dai facili costumi... Bah, mi rassegnai al tedio che regnava in quell'aula.

    Malpelo propose di conversare, ma scrollando le spalle e ruotando gli occhi feci intuire che non ne avevo voglia, così inclinai leggermente la sedia usando il mio peso e fissai il soffitto in attesa della fine della lezione.

    Chiusi gli occhi, un ciliegio, una ragazza da lunghi capelli castani che mi dava le spalle. Si girò per un attimo ma non vidi chiaramente il volto. Feci uno scatto con la testa per destarmi.... solo un sogno... forse fantastico troppo...

    Edited by Burn Energy - 6/3/2012, 17:13
     
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