Classe V [I]

controllo del corpo I e presentazioni

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  1. argletahm
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    Classe V
    Sensei: Argletahm (Falkner Chase)
    Allievi:
    - †DeStRo† (Cosma)
    - !Bestia (Bestia)
    -
    Classe aperta

    CITAZIONE
    Qualche piccola nota prima di iniziare.
    Dovete fare post di almeno una decina di righe; usate pensieri, sensazioni o quel che volete ma cercate di non fare post corti.
    Niente abbreviazioni da sms, siate corretti grammaticalmente e rileggete quel che scrivete onde evitare svarioni.

    Cercate di interpretare il vostro personaggio in maniera opportuna; avete delle caratteristiche, cercate di rispettarle per quanto possibile ^^.

    Siate originali, un post "innovativo" aiuta a rendere la lettura divertente;
    rispettate la turnazione ovvero dopo un post mio fate uno e un solo post vostro.

    Sensei
    allievo 2
    allievo 1
    allievo 3
    Sensei


    l'ordine in cui rispondete voi non ha importanza; ci deve essere un post mio ogni volta che avete postato tutti voi.

    Non siate autoconclusivi, non descirvete gli esiti delle vostre azioni
    - tento di colpire XXXX ok
    - colpisco XXXX e gli faccio un gran male FAIL

    Iniziate senza armi con solo la tenuta da allievo: bianca sopra con un hakama nero sotto

    Se avete domande, inseritele sotto spoiler alla fine o all'inizio del post, mai in mezzo.

    Buona giocata!

    .



    Vi viene recapitata una lettera che cita così: Con la presente Vi comunichiamo l'avvenuta ammissione all'accademia. Siete pregati di recarvi alle 8:00AM in punto di domani presso il cortile 2 dell'accademia. Siate puntuali. FC.
    Insieme alla lettera vi viene recapitato un pacco con all'interno la vostra divisa da studente.
    Il primo che arriva descriva l'ambiente del cortile (dove apparentemente non c'è nessun altro)

     
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  2. †DeStRo†
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    » Ma Siamo Certi Che Io Sia Morto?



    Che strana la vita! O La morte?!
    Beh ad ogni modo che strano che è il circolo in cui una creatura seziente non smette mai di adoperare la propria arma principale: l'anima.
    Ricordo di essere morto, ricordo chiaramente di aver desiderato recitare ma, disteso su questo poveroso letto, che pare più un attrezzo delle torture per quanto sia scomodo e duro, e fissando le travi della catapecchia del 89° novesimo distretto, in cui mi hanno quasi incarcerato, io non riesco a ricordare nient'altro della mia vita. Solo die ssere stato schiacciato in teatro.

    E ora, dopo una chilometrica fila in uno strano luogo, circodanto da altre anime in bianco klimono, che schiamazzavano e spingevano chiassosamente, ecco che mi ritrovo in questo luogo in decadenza.
    Beh almeno la mia abitazione, per ora, era ancora in piedi e apparentemente stabile.
    Chiudo gli occhi fino a farli assomigliare ad una lam nell'intento di cercare la giusta concentrazione per ricordare. Per ricordare i miei famigliari, i miei amici, le persone da me amate e, se ce ne erano, anche quelle da me odiate. Voglio ricordare qualcosa che mi dia la conferma di essere davvero esistito su quel globo chiamato terra. Non so perchè, ma dentro di me è nato questo impellete desiderio e, la difficoltà nel poterlo realizzare, mi lascia dentro un vuoto di incolmabile tristezza.

    Che fare dunque?
    Di certo non posso continuare tutte le sere a guardare le travi marce del soffitto che vengno divorate dalle termiti! Dovrò cominciare a combattere contro questa società e contro me stesso. Andare avanti, cercare di lasciarmi alle spalle quello che credo di essere stato ed ottenere delle condizioni migliori.
    Ho deciso!
    Domani mi iscriverò in quella che chiamano "accademia". Sarà il primo passo per la scalata.
    Dopotutto è proprio vero che si ricomincia dal fondo e, io, da questo fondo griderò così tanto da squarciare ilv elo che mi separa dal resto della società, e affiorare e spledere come la più luminosa delle stelle, dissipando le tenebre che mi attanagliano nell'angoscia di non avere un ricordo ben definito.

    Non so se in precedenza ho davvero vissuto. Pazienza! Vorrà dire che creerò una nuova esistenza di me stesso.

    [...] [...] [...]



    Molte cose sono cambiate dal mio arrivo.
    Sono passati all'incirca sette anni dal giorno del mio arrivo e da quello di altre centinaio di anime. tutte nelle stesse condizioni.Nessuno ricordava, tutti avevano fame e tutti erano disposti a sbranarsi a vicenda come cani famelici.
    Dal mio arrivo, tuttavia, una piccola ed innocente anima mi aveva colpito. All'apparenza un bambino dagli argentei capelli, disperso e con le lacrime agli occhi. Il poverino aveva così tanta fame da sfenire innanzi casa mia. Non che avessi molto, certo, tuttavia ho raccolto quel poco che avevo per darlo a lui, pivandomi di quello che mi avrebbe consentito di sopravvivere.

    Passarono altri mesi da quando Kihoshiro, questo il nome del bambino, si unì a me.
    Era una i quelle convivenze pacifiche e io dovetti fargli da padre, almeno finchè non arrivò quel tanto sognato e triste giorno.
    Finalmente, dopo molto più di un secolo, ecco che arrivò la tanto sognata lettera. Ero con le lacrime agli occhi quando la leggevo a Kihoshiro; ovviamente entrambi sapevamo che quella significava la nostra separazione.

    -Vai...ormai so cavarmela bene. e poi mi iscriverò anche io, così presto saremo nuovamente assieme!-

    Io andai, ma ecco che la voragine in me crebbe ulteriormente. Entrambi sapevamo che non era così facile ma, mentre lo abbraccia, pregai con tutto me stesso che potesse essere davvero così.

    E con la lettera in tasca e lo strano abito lasciai quell'amata catapecchia.

    Conoscevo la strada.Tutti la conoscevano poichè tutti desideravano andarvici. L'accademia era il primo passo per uscire dal marciume dei vari distretti.Evitai di guardare le altre invidiose anime. I loro sguardi alle volte carichi di ira, mi snervavano ma, io, non potevo farci nulla. Ero stato finalmente scelto, e avevo lasciato solo il piccolo e nessuno sguardo, per quanto colmo di rancore potesse essere, mi avrebbe fatto tornare indietro.

    Finalmente raggiungo l'accademia.
    Sono in perfetto orario ma, sinceramente, non so dove andare per raggiungere il cortile numero due.
    Li tutto era diverso, come se nessuno ricordasse l'orrida vita trascorsa nel Rokungai. Forse bastava la sola idea di essere studenti, per riuscire a dimenticare lo squallore e la precarietà della vita in quel luogo. Io, tuttavia, non lo avrei mai fatto. Per sempre avrei dimenticato ogni singolo anno passato li e ogni singolo istante con il bimbo.
    Dopo qualche minuto ecco che raggiungo il cortile numero due. Aveva l’aria di essere un ampio giardino. Alle mie spalle la struttura della scuola, con i corridoi, e le finestre su cui erano affacciati studenti e studentesse spensierati.

    “Beati loro”.

    Innanzi a me quello che pareva una piccola foresta con una recinzione che ne disegnava i limiti. Vi erano degli alberi molti simili a querce che sembravano accompagnare la recinzione.
    Mossi lo sguardo attorno a me. Sembrava come se non vi fosse nessuno. Camminai, quindi, verso la mia sinistra, sedendomi su un enorme masso e aspettando con i gomiti poggiati sulle gambe. Innanzi a me altri 3 massi che parevano identici.

    “Kioshiro promettimi che starai bene”.


    Note: //






    Edited by †DeStRo† - 9/3/2012, 14:25
     
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  3. !Bestia
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    Forbidden Memory.

    Sono in un luogo che non conosco, questo mi dà molto fastidio. Per una persona logica come me, non ha alcun senso ritrovarsi in un posto che non conosce e di cui non né ha nemmeno sentito parlare. Lentamente sposto il mio sguardo ruotando la testa, cerco qualcosa che possa darmi indicazioni riguardo al posto in cui mi ritrovo. Vedo diverse file di umani ed il loro abbigliamento è identico al mio. Esso è composto da un kimono bianco mentre l'ambientazione è un immenso spazio bianco.

    Dove sono le case? I negozi? Insomma dove sono gli edifici? Dove sono capitato?

    Attendo diverso tempo in fila, finchè non è il mio turno. Ecco vengo smistato, ed il distretto in cui vengo teletrasportato è il numero 89, nella zona Nord.

    Cos'è questo posto?

    Le strutture non mi sono per nulla famigliari. Edifici che non riconosco e di cui non ho assoluta memoria. Mi sembra di essere rinato in un altro mondo ma con l'aspetto di un ragazzo. Sò già pensare e parlare ma la mia memoria sembra essersi cancellata dopo la mia morte. Morte? Siamo certi che io sia morto? Perchè qui mi sembra tutto troppo reale per essere solamente un eterno sogno oppure un'effimera illusione.

    Vivo in questo ambiente per diverso tempo. In questo periodo trascorso all'interno del distretto vengo a conoscenza di diverse informazioni utili. Ora conosco gli shinigami, anche se molto vagamente e sò che esiste una struttura idonea alla loro formazione. Oltre a questo sò di aver fame e che tale bisogno non è considerato normale all'interno del distretto ma in genere all'interno dello stato o nazione in cui mi trovo. Esattamente non sò bene dove si trovi il distretto. Sono ancora confuso benchè è da molto che vivo all'interno di questo posto.

    Non so come abbia fatto a oltrepassarlo, l'unica cosa che ricordo è di essere stato preso alle spalle e tramortito. Mi guardo prima a destra e poi a sinistra, cerco qualcuno con cui parlare per chiedere spiegazioni. Ecco una figura alquanto strana alla mia vista poiché armata. Lentamente mi avvicino, ho una grande paura nel parlare con lui poiché non ho mai impugnato un’arma nella mia vita e di certo nel mio mondo chi ne possiede una non è considerato un normale civile.

    Decido di raggiungere la segreteria degli shinigami, voglio divenire anch'io uno di loro. Sono diverso dal resto delle anime presenti nel Rukongai ma di certo non sono simile a quelle del Seiretei. Questi due posti benchè vicini sono totalmente differenti poichè da una lato vi dimorano gli Shinigami, presunti Dei della morte mentre dall'altro delle semplici anime; rispettivamente nel Seireitei e nel Rukongai.

    Giunto all'accademia m'iscrivo compilando un semplice modulo e successivamente ritorno al mio distretto. Dopo qualche periodo finalmente mi giunge una lettera d'ammissione, con essa altri abiti. Quest'ultimi sono differenti dal semplice kimono bianco poichè vi è anche una parte inferiore dal nero colore. Indosso il nuovo abito e mi reco immediatamente nel posto designato nella lettera; una sottospecie di grande area verde. Giungo nel Seireitei, esattamente all'entrata dell'accademia Shinigami e da li' mi muovo al suo interno grazie alle indicazioni scritte nella lettera. Non mi ci volle molto per arrivare al punto designato, luogo in cui vi ritrovai un altro ragazzo dall'aspetto a me assai famigliare.

    Mi sembra di conoscerlo, eppure non ho alcun ricordo del suo nome o di qualsiasi altra cosa lo riguardi. Che strano


    CODICE
    Narrato
    <b>Parlato di Bestia</b>
    <i>Pensiero di Bestia</i>






    Edited by !Bestia - 12/2/2012, 14:12
     
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  4. argletahm
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    ci sono alcune discrepanze iniziamo da destro: sono passati 100 anni dal tuo arrivo.. eppure la tua scheda ha un'ambientazione contemporanea E c'è un solo anno di differenza tra età reale e apparente (in altre parole sei nella SS da un anno). Le anime NON hanno fame a meno che non siano dotate di forza spirituale di qualche tipo quindi le anime intorno a te difficilmente potranno avere fame.

    Dal punto di vista formale, ci sono errori di battitura assortiti (ti consiglio di passare il testo in word per avere a disposizione velocemente una correzione), ripetizioni varie e alcuni tempi/persone
    CITAZIONE
    Io andai, ma ecco che la voragine in me crebbe ulteriormente. Entrambi sapevamo che non era così facile ma, mentre lo abbraccia, pregai con tutto me stesso che potesse essere davvero così.

    ad esempio qui.


    Bestia alcune frasi sono stentoree e difficilmente comprensibili
    CITAZIONE
    Oltre a questo sò di aver fame e che tale bisogno non è considerato normale all'interno del distretto ma in genere all'interno dello stato o nazione in cui mi trovo.

    questa ad esempio ha dentro un ma (che introduce una frase in contraddizione) MA, non solo non è in contrapposizione, addirittura manca il verbo.

    Alcuni verbi sono errati... i congiuntivi piangono in un angolino...
    CITAZIONE
    Sono ancora confuso benchè è da molto che vivo all'interno di questo posto.

    qui serve un congiuntivo non credi?

    CITAZIONE
    luogo in cui vi ritrovai

    il vi è ridontante e non serve.


    Per entrambi: i numeri (distretti inclusi) è bene scriverli estesi quindi ottantanovesimo non 89° o 89. Vi aggiungo anche che la narrazione in prima persona per quando possa dare validi spunti e sia interessante è anche piuttosto complicata da mantenere a lungo; state molto attenti ai tempi verbali.



    Quindi voi siete i miei due nuovi allievi... disse uno degli alberi parlanti della foresta... Beh quello che sembrava un albero parlante a un osservatore distratto. Disteso su un ramo nella folta chioma dell'albero vi era uno shinigami, quasi completamente nascosto nell'ombra delle fitte foglie. Con un solo rapido movimento il tenente dell'ottava brigata si era tuffato dall'albero per atterrare senza difficoltà alcuna (nonostante una decina di metri di caduta libera) proprio davanti ai due studenti.

    La fascia sul suo braccio, bene in vista, ne identificava chiaramente rango e brigata - quello che i due avevano davanti era Falkner Chase, tenente dell'ottava brigata. Il compito dell'ottava brigata era quello di custodire tutti i registri, i documenti, le pergamene e in generale la "carta" prodotta dalla soul society. Quello che poteva apparire come un compito noioso e burocratico richiedeva però non soltanto capacità amministrative ma anche le capacità fisiche per poter proteggere l'integrità dei suddetti documenti. Il fisico ben allenato di Falkner che si intravedeva sotto il kimono nero della sua divisa sottolineava come questa necessità non fosse mai stata trascurata dall'ufficiale.

    Io sono Falkner Chase, tenente dell'ottava brigata. Vi sono stato assegnato come insegnante e, fino a che sarete nell'accademia e miei discepoli io avrò diritto di vita e di morte su di voi. Il mio obiettivo non è quello di insegnarvi a combattere... ma quello di insegnarvi a sopravvivere. Lo scopo di uno shinigami è tanto di recuperare le anime dei defunti e portarle nella soul society al sicuro quanto di eliminare gli hollow. fece una piccola pausa e vedendo il volto spaesato dei due allievi aggiunse Gli hollow sono spiriti maligni, anime defunte degenerate e votatesi al male sotto la spinta di pulsioni distruttive il cui scopo è distruggere e nutrirsi di altre anime per rafforzarsi.

    Chase fece alcuni passi continuando a fissare gli allievi per poi proseguire Credo che ora tocchi a voi... ho letto le vostre domande di ammissione... preferirei tuttavia sentire direttamente da voi chi siete, perchè volete diventare shinigami, cosa sapete fare blablablablabla tutte quelle cose lì. Lo shinigami attese un attimo per poi esclamare..avanti.. non mordo mica sapete?! con il suo sorriso alla Ichimaru Gin.. un sorriso in grado di fare raggelare il sangue nelle vene.

    mi raccomando.. non fate errori, prendete il tempo che vi serve ma scrivete un pezzo chiaro, leggibile e senza i problemi di cui sopra


     
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  5. †DeStRo†
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    » Diritto Di Vita O Morte

    Finalmente era cominciato. Una vita nuova, l’ennesima opportunità per ricominciare e il primo passo, il più semplice, era stato fatto. Quello che mi aspettava ora era solo sangue e fatica.

    Il suono dei passi sull’erba fresca mi distolse da quell’attimo di concentrazione che mi ero concesso. Poteva trattarsi del sensei o di un compagno. Lentamente, come per assaporare il momento, ecco che alzo lo sguardo, notando un ragazzo dall’aspetto esile e dalla strana espressione facciale; strana perché era come se conoscessi da sempre quell’espressione.
    Chinai il capo a destra con sguardo interrogatorio, poi senza riuscire a darmi una spiegazione, decido di presentarmi a quello che deduco essere un mio compagno. Apro la bocca come per parlare.

    -Quindi voi siete i miei due nuovi allievi...-

    E’ una voce dal tono quieto ma, allo stesso tempo, glaciale che mi ferma, facendomi restare a bocca aperta dallo stupore. Non avevo avvertito nessun passo e tantomeno avevo visto qualcuno arrivare, quindi non mi aspettavo la presenza di una terza persona.
    Scendo dal masso e volgo lo sguardo dietro di me, dove vi erano solo alberi. Stupito, muovi rapidamente gli occhi, come per cercare di percepire anche il minimo spostamento finché finalmente non lo vedo.
    Vedo la chiave della porta che conduce alla scalata delle mie aspirazioni. Un uomo che saltando dal ramo di un albero, atterra con estrema grazia, dando mostra di un’abnorme abilità atletica.
    Sono eccitato al solo pensiero che presto o tardi anch’io potrei compiere delle azioni fisiche.

    - Io sono Falkner Chase, tenente dell'ottava brigata. Vi sono stato assegnato come insegnante e, fino a che sarete nell'accademia e miei discepoli io avrò diritto di vita e di morte su di voi. Il mio obiettivo non è quello di insegnarvi a combattere... ma quello di insegnarvi a sopravvivere. Lo scopo di uno shinigami è tanto di recuperare le anime dei defunti e portarle nella soul society al sicuro quanto di eliminare gli hollow. Gli hollow sono spiriti maligni, anime defunte degenerate e votatesi al male sotto la spinta di pulsioni distruttive il cui scopo è distruggere e nutrirsi di altre anime per rafforzarsi. –

    Ascolto le parole dell’uomo dal corpo cinto da un nero kimono che, tuttavia, lascia a intravedere un fisico sodo e ben allenato. La sola azione compiuta in precedenza era comunque bastata per farci comprendere chi avevamo di fronte.
    Sopravvivere a questi cosi chiamati hollow per proteggere altre povere anime, così come qualcuno aveva fatto in precedenza con me. Non ho ricordi chiari di quel giorno ma ricordo perfettamente ogni singolo dettagli di quel mostro che uccise il mio corpo terreno.
    Nel ragionamento del mio sensei, comunque, vi era qualcosa che non mi piaceva e questo qualcosa era il concetto di sopravvivenza. Avevo sempre visto quella parola non per il suo significato bensì per uno differente. Sopravvivere, per me, significava sfuggire al pericolo, andare avanti ma a stento. Era un concetto che mi ero auto-imposto in questa maniera, al fine di farmi pegno di vivere sempre al massimo, persino nell’ ottantanovesimo distretto. Quindi non potevo salvare altre anime se, a malapena, riuscivo a salvare la mia.

    -Credo che ora tocchi a voi... ho letto le vostre domande di ammissione... preferirei tuttavia sentire direttamente da voi chi siete, perché volete diventare shinigami, cosa sapete fare blablablablabla tutte quelle cose lì. ..avanti.. non mordo mica sapete?-

    Riprende poi il sensei, quasi come se la precedente pausa avesse lo scopo di farci metabolizzare le prime nozioni base. Senza pensarci due volte ecco che mi precipito.

    -La ringrazio Falkner-sensei. Per quanto mi riguarda io mi chiamo Cosma. Non ricordo molto della mia vita passata ma, per certo, quella presente non è facile. Mi hanno assegnato nell’ottantanovesimo distretto e le condizioni di vita in cui versavo mi hanno dato lo sprono per cercare di migliorare e, quindi, ecco che mi ritrovo qui a tentare di divenire uno shinigami. Inoltre c’è uno strano senso del dovere che mi dice di provarci. Non so bene da cosa possa derivare, molto probabilmente da qualcosa che è accaduta nalla mia vita terrena. Credo che per ora sia tutto.-

    Lascio quindi spazio al mio compagno, fissandolo con aria incuriosita e chiedendomi come mai il suo aspetto fa nascere in me una strana sensazione.



    Note: //






     
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  6. !Bestia
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    Begin.

    Il suono di una voce giunge alle mie orecchie. Il mio sguardo è catturato da un albero.

    Il suono che ho udito poco fa proveniva proprio da quell'albero, sicuramente c'è qualcuno sui suoi rami.

    Un umano sbuca dai rami dell'albero e si lancia a capofitto verso il terreno. I suoi movimenti per non cadere di testa al suolo sono fluidi e rapidi, cade perfettamente d'innanzi a me e l'altro ragazzo presente in quel posto, stranamente con la pianta del piede anziché con il suo cranio. Strano.

    Io sono Falkner Chase, tenente dell'ottava brigata. Vi sono stato assegnato come insegnante e, fino a che sarete nell'accademia e miei discepoli io avrò diritto di vita e di morte su di voi. Il mio obiettivo non è quello di insegnarvi a combattere... ma quello di insegnarvi a sopravvivere. Lo scopo di uno shinigami è tanto di recuperare le anime dei defunti e portarle nella soul society al sicuro quanto di eliminare gli hollow. Gli hollow sono spiriti maligni, anime defunte degenerate e votatesi al male sotto la spinta di pulsioni distruttive il cui scopo è distruggere e nutrirsi di altre anime per rafforzarsi.

    Lo sconosciuto, si è dunque presentato e per giunta è anche il mio insegnante.

    Diritto di vita e di morte? Per fortuna deve insegnarmi solo a sopravvivere

    In un primo momento mi sento quasi giudicato, quella frase mi scuote la mente. Diavolo, diritto di vita o di morte, come se in quello stesso momento sarei potuto morire con un suo solo gesto.

    Credo che ora tocchi a voi... ho letto le vostre domande di ammissione... preferirei tuttavia sentire direttamente da voi chi siete, perché volete diventare shinigami, cosa sapete fare blablablablabla tutte quelle cose lì.
    ..avanti.. non mordo mica sapete?!


    Resto in silenzio perché la mia intenzione e di ascoltare le parole di chi ho di fianco, in questo modo posso sapere se la risposta pregiudicherà gli eventi futuri.

    La ringrazio Falkner-sensei. Per quanto mi riguarda io mi chiamo Cosma. Non ricordo molto della mia vita passata ma, per certo, quella presente non è facile. Mi hanno assegnato nell’ottantanovesimo distretto e le condizioni di vita in cui versavo mi hanno dato lo sprono per cercare di migliorare e, quindi, ecco che mi ritrovo qui a tentare di divenire uno shinigami. Inoltre c’è uno strano senso del dovere che mi dice di provarci. Non so bene da cosa possa derivare, molto probabilmente da qualcosa che è accaduta nalla mia vita terrena. Credo che per ora sia tutto

    Le sue parole in parte sarebbero state le mie, ma non sono solito ripetere qualcosa che è già stato detto, per cui decido di associarmi solo in parte a questo ragazzo che stranamente mi dà una sensazione che non riesco bene a interpretare.

    Io sono Bestia. Della mia vita passata non ricordo nulla e non né ho neanche voglia. Ora mi trovo in questo posto e voglio raggiungere un livello superiore a quello posseduto da un comune cittadino. Stranamente, oltre a me, in questo posto non ho trovato gente che abbia fame, eppure questa sensazione è in me frequente. Sa dirmi perché? Oltre a porle questa domanda, ritornando alla sua, tengo a precisare che non so bene cosa so fare poiché non ho mai provato a fare qualcosa di diverso dal comune camminare o correre.

    Sincero, non è in me la indole nel mentire. Ora attendo il responso di questo tenente.




    CODICE
    Narrato
    <b>Parlato di Bestia</b>
    <i>Pensiero di Bestia</i>
    <b>[color=purple]Parlato Tenente[/color]</b>
    <b>[color=blue]Parlato Cosma[/color]</b>




     
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  7. argletahm
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    Bene disse Falkner con tono chiaro e deciso direi che abbiamo finito le formalità e quindi... iniziamo .. Senza indugio alcuno il tenente dell'ottava si portò vicino a una finestra e, infilato il braccio all'interno, estrasse una grossa grossa sacca fatta in iuta.

    Fatti alcuni passi ne vuotò il contenuto al centro del cortile rivelando una collezione di armi degna del leggendario Gilgamsh. Shuriken, palle da baseball, pugnali, bardiche, spade, asce, tonfa... praticamente ogni arma mai creata dall'uomo era presente in quella pila disordinata in almeno una copia. L'enorme sacca giaceva ora priva del suo contenuto in un cumulo casuale da una parte.

    La premessa di oggi è: l'accademia non ha fondi per mantenervi entrambi. Uno di voi deve sparire. concluse con un gelido sorriso malefico stampato sul volto Afferrate un'arma... scegliete pure voi.. per me è indifferente... e scannatevi... io intanto mi faccio un pisolino.. quello che resta in piedi mi venga a chiamare almeno provvederò a rimuovere le tracce del corpo dell'altro...

    La prova era piuttosto particolare.. specialmente perchè i due sembravano a disagio uno con l'altro.. chissà cosa avrebbero deciso di fare.. Falkner si stese vicino all'albero e chiuse gli occhi; apparentemente addormentandosi all'istante... in realtà era intento a percepire anche il minimo movimento degli allievi e valutare le loro azioni, per lui la loro energia spirituale era un libro aperto, ma avrebbero avuto modo di impararlo in futuro... sì, sarebbe stato divertente.
     
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  8. †DeStRo†
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    » Non Lo Farò Mai!

    Ascoltai le parole dell'altro ragazzo con immensa attenzione. Da quel momento in poi noi saremmo stati compagni e, quindi, volevo sapere tutto di lui, anche il dettaglio che poteva apparire come insignificante.
    La vita nell'ottantanovesimo distretto, infatti, mi aveva insegnato una sola cosa e, ovvero, che affidarsi agli altri non è male ma, al contrario, può offrire svariate opportunità di sopravvivenza. Era un pò come le varie simbiosi che avvenivano nel mondo animale; un continuo dare e avere che, sparavo, avrebbe gioito all'incolumità di entrambi.
    Osservai i lineamenti del suo viso e del suo corpo seppur il kimono facesse intravedere ben poco.
    La prima impressione era quella di simpatia, come se in realtà lo conoscessi da chissà quanto tempo, seppur lo vedevo per la prma volta. Immaginai di poter condividere con lui vari momenti, magari delle ronde notturne, magari delle missioni, o persino dei momenti di relax come due ottimi amici, cosa che in cuor mio speravo immensamente.

    Ma come sempre accade le speranze, pur essendo le ultime a morire, hanno vita difficile.
    Il nostro sensei, infatti, con l'aria di chi ha ascoltato giusto per pura formalità, prende un sacco e, cominciando a setacciare al suo interno, comincia ad estrare svariate armi. Lance, nunchaku, guanti artigliati, kusari game e tanto altro, come se si trattasse della sadica collezione di un fanatico di guerra.
    Guardai quei freddi attrezzi di morte dal primo all'ultimo, con occhi sgranati e sguardo stupito, come se innanzi a me si fossero mostrate infinite ricchezze.

    "Ma cosa vuole ora?"

    Mi chiesi conscio del fatto che presto avrei avuto una risposta.

    -La premessa di oggi è: l'accademia non ha fondi per mantenervi entrambi. Uno di voi deve sparire.-

    "Sta scherzando vero?"

    Spalancai la bocca quasi stupito. Volevo credere che si trattasse di uno scherzo ma il macabro sorriso stampato sul suo volto, forse più tagliente delle armi giacenti ai miei piedi, faceva trapelare la sua sadica serietà.

    -Afferrate un'arma... scegliete pure voi.. per me è indifferente... e scannatevi... io intanto mi faccio un pisolino.. quello che resta in piedi mi venga a chiamare almeno provvederò a rimuovere le tracce del corpo dell'altro...-

    Concluse per poi allontanarsi e stendersi qualche metro più in la.
    Guardai il viso dell'altro ragazzo, poi spostai lentament eil capo verso le armi. Non ne avevo mai impugnata una o, perlomeno, così mi sembrava di ricordare. Eppure la mia vista era maledettamente attratta dal profilo scintillante di ognuna di quelle armi.

    "Non dirmi che in vita ero un fanatico di armi?!"

    Cominciai a pensare di essere stato un ladro, o un assassino o, peggio ancora, un uomo dedito alle torture, magari in qualche organizzazione terroristica o criminale.
    No, non poteva essere. Cacciai via quel pensiero scuotendo il capo con una forza tale che se il collo fosse stato un pò più debole, la mia testa sarebbe rotolata qualche centimetro più in avanti; poi balzai all'indietro all'idea che questo poteva realmente accadere proprio in quella giornata.
    Guardai nuovamente Bestia con tono supplichevole. In quel preciso momento delle gocce di sudore freddo comnciarono a rigare il mio viso. Presi quindi coraggio.

    -No!... Tutto questo non è giusto...-

    "Dannata boccaccia"

    Pensai mentre le gambe cominciarono a fare giacomo-giacomo.Volevo stare zitto ma, avendo cominciato tanto vale terminare.

    -Se l'accademai non ha fondi a sufficienza, tanto per cominciare a sbagliato a convocarci entrambi. Io, dal canto mio, non ho nessuninissima intenzione di arrecare danno ad un mio compagno...In tutto questo tempo passato al Rokungai ho imparato che solo unendo le forze è possibile andare avanti e quindi...-

    "Ti prego non dirlo...ti prego..."

    Era come se la paura avesse diviso la mia personalità in due.
    Una estremamente codarda, nascosta nel mio io più profondo, l'altra che mossa da un imepto di coraggio si era decisa a parlare.

    -...quindi mi scanni personalmente se ha voglia di vedere del sangue...io non alzerò mai un'arma contro di Bestia.-

    "Sperando che lui faccia lo stesso"


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  9. !Bestia
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    La Selezione.

    Finalmente l'aria inizia a elettrizzarsi. Il sensi svuota un sacco ricolmo di armi, il mio compagno non intende impugnarne nessuna ed io sono talmente attratto da una in particolare che lentamente mi accingo a raggiungere le armi per visionarle al meglio. Il tenente vuole che ci scanniamo, ma Cosma non sembra voler combattere. Tutto questo per me non ha alcun senso, inoltre il ragazzo ha proferito giuste parole. Scostando le armi finalmente trovo qualcosa che fa al nostro caso, alche né impugno una e mi giro verso Cosma per lanciargliela, imprimendo nel lancio poca forza.

    Prendi!

    Gli lancio una semplice spada di legno, con questa non ci saremmo potuti fare molto male e di conseguenza nessuno di noi due sarebbe morto, allo stesso tempo ci saremmo potuti allenare nell'uso di questa sottospecie di spada senza lama. Il principio del suo uso dovrebbe comunque essere quasi identico alla sua parte reale; quella in ferro dotata di un filo molto ma molto tagliente. Issatomi dal terreno, mi avvicino lentamente a quel ragazzo per assumere una sottospecie di posizione di combattimento. Non so per quale motivo, ma impugnavo la spada di legno al contrario. Per me quella posizione è assolutamente naturale eppure vedo il ragazzo di fronte a me impugnarla differentemente. Con il palmo della mano destra impugno il manico, in un tale modo che il prolungamento del legno finisca dietro il mio braccio, quasi come se volessi nascondere la sua lunghezza. I miei piedi sono leggermente divaricati, uno dietro l'altro con uno spazio tra essi di circa venticinque centimetri, formavano due binari se si volessero tracciare due linee rette entrambe passanti per un solo di quei due punti. Il mio compagno sarebbe stato pronto? Avrebbe capito le mie intenzioni?

    Su alleniamoci

    Dopo quelle parole gli mostro un sorriso molto ampio e gli faccio l'occhiolino, più chiaro di così non posso essere.







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  10. argletahm
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    Cosma fai attenzione ci sono un paio di congiuntivi errati (ah la consecutio temporum ;) )
    bestia il tuo post mi è parso un po'... affrettato e impersonale ma lo imputerò agli esami


    Noioooooooooso esclamò Falkner ancora sdraiato onestamente speravo di vedere un po' di colore... non so.. due cazzotti... un calcio nelle... DING! Magari qualche colpo di spada improvvisato. Noioooooooso ribadì nuovamente.

    E mi ero pure dato da fare a fingermi addormentato... pensavo avreste realizzato che potevate creare un posto extra anche eliminando me.. e collaborando mentre dormivo magari sareste anche potuti riuscirci... li fissò un attimo per poi scoppiare a ridere AHAHAHAHAH certo certo come no... AHAHAHHA

    Il sensei si alzò e, nuovamente calmo e composto, aggiunse ... visto che non volete combattere tra di voi... beh sarò il vostro sparring partner. E vi consiglio di prendere qualcosa che tagli.. dal canto mio... userò questo concluse raccogliendo da terra un piccolo pezzo di legno. L'oggetto in questione era uno stuzzicadenti lungo circa venti centimetri, uno di quelli che tipicamente si usano per saggiare la cottura delle torte.

    E non fatemi attendere, raccogliere e attaccare.. o potrei decidere di punzecchiarvi a morte.. disse con stampato nuovamente in volto il suo sadico sorriso.
     
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  11. †DeStRo†
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    » Non Mi Piace!

    -Prendi!-

    Mi voltai verso Bestia che intanto aveva preso una spada di legno, lanciandomela contro. Brandii la spada al volo, afferrandola dall’impugnatura e lo fissai. Lui ne aveva impugnata un’altra, con un’impugnatura al contrario, celandola quasi completamente dietro il braccio che la reggeva. Vidi il suo volto. Era tranquillo e sereno mentre poco dopo mi esortava ad attaccarlo come per allenamento.
    Sorrisi dopo aver compreso le sue intenzioni ma, purtroppo, non sapevo come impugnare un’arma o perlomeno, se mai l’avessi fatto, non ne avevo nessun ricordo.
    Guardai indeciso la spada cercando di capire quale potesse essere una posizione ideale quando a un tratto, il sensei, che pareva aver udito le mie parole, si svegliò dal suo finto sonno.

    -... visto che non volete combattere tra di voi... beh sarò il vostro sparring partner. E vi consiglio di prendere qualcosa che tagli.. dal canto mio... userò questo. E non fatemi attendere, raccogliere e attaccare.. o potrei decidere di punzecchiarvi a morte.. –

    E così dicendo raccolse una specie di stuzzica-denti, fissandoci poi con viso macabro ma alo stesso tempo divertito. Le rughe del suo sorriso gli donavano un’aria ancora più tetra e l’estrema sicurezza che aveva in se era una sorta di segnale d’allarme. Poteva davvero essere tanto forte da riuscire fronteggiare due avversari dotati di qualsiasi arma?

    Riposi delicatamente la spada lì dove Bestia l’aveva presa qualche attimo prima, e ripresi a fissare tutte le armi. La scelta era tanta, così come la mia inesperienza. Alla fine, tuttavia, la scelta che secondo me poteva essere più logica fu prendere una lancia. Alta all’incirca poco più di me, poteva essere un ottimo modo per attaccare dalla media distanza, senza rischiare quindi di essere colpiti.
    Lanciai un cenno a Bestia come per esortarlo ad attaccare assieme a me; dopotutto la forza risiede nel gruppo. Mossi qualche passo in avanti e cercai di assumere una sorta di posizione di guardia.
    Poco dopo mi ritrovai con la gamba destra tesa verso dietro e la sinistra leggermente piegata, con entrambi i piedi rivolti verso l’avversario, mentre le mani reggevano la lancia leggermente inclinata verso l’alto, ma giusto di pochi gradi. Era una posizione comoda, che mi fu suggerita dall’istinto.

    “Ricorda Cosimo… Un palazzo resistenza ha delle fondamenta forti. Allo stesso modo un ottimo combattente ha una buona posizione di combattimento.”

    Era come una voce lontana che parlava nella mia testa, una voce che sentivo di conoscere o, perlomeno, d'aver conosciuto. Ma chi era Cosimo? Come mai il suo nome era così simile al mio? Potevano essere dei ricordi? No è assolutamente ridicolo! Nessuno aveva ricordi di sorta della sua precedente vita e allora perché dovrei averli proprio io?
    Ad ogni modo la voce sembrava essere sicura in quello che diceva e decisi di seguirla. Rividi la posizione apportando giusto qualche correzione: per esempio, impugnai più saldamente la lancia, portando la mano destra verso l’estremità finale dell’arma, e la sinistra qualche centimetro più in avanti, in modo tale da avere una presa salda e larga.

    Mi volta nuovamente verso il mio compagno e poi verso il sensei. Avevo paura lo ammetto. Odiavo dover combattere contro altri individui, odiavo i metodi rudi di quell’insegnante e cominciai a odiare anche l’accademia. L’avevo immaginata un luogo di studio e di pratica del tutto diverso. Credevo di dover imparare molte cose ma, ora come ora, stavo imparando solo ad avere un grande disprezzo per uomini come quello che avevo ora avanti.

    Presi l’ultimo respiro, come per darmi coraggio, quindi mossi dei passi in avanti, cercando di essere il più veloce possibile. Roteai leggermente il busto verso destra, così che la distanza tra la punta della lancia e il mio corpo potesse essere ridotta, e mi assicurai che il mio corpo ostacolasse la visuale delle movenze di Bestia, sicuro del fatto che avrebbe attaccato poco dopo di me se avesse capito le mie intenzioni.
    In questo modo il sensei avrebbe dovuto avere la vista ostruita da me che, a pochi passi, circa a un metro e mezzo di distanza, mi sarei fermato. Gamba destra in avanti, ginocchio leggermente piegato in maniera tale da acquisire forza da ogni giunzione del mio corpo, con la tibia perpendicolare al suolo; il busto rotea, allo stesso modo le braccia avanzano e i polsi si flettono e il tutto solo per eseguire un affondo in pieno petto.

    Sperai davvero che Bestia non m’avesse lasciato da solo e che fosse partito all’attacco, anche se cominciai a rimproverarmi di essere stato troppo impetuoso. Allo stesso tempo, tuttavia, mi stupii di quanto tutto quello che avevo appena fatto, seppur si trattasse di un semplice affondo, mi fosse risultato così naturale.




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  12. !Bestia
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    Due contro Uno.

    Cosma prende la spada di legno che gli lancio, un ottimo segno, probabilmente accetterà l'allenamento.
    Purtroppo il tenente sembra non volerlo.

    -... visto che non volete combattere tra di voi... beh sarò il vostro sparring partner. E vi consiglio di prendere qualcosa che tagli.. dal canto mio... userò questo. E non fatemi attendere, raccogliere e attaccare.. o potrei decidere di punzecchiarvi a morte.. –

    Il mio compagno d'addestramento brandisce una lancia.

    Per combattere al meglio direi di prendere un'arma a lunga distanza

    Ritorno alla pila di armi e scelgo una kusari gama. Nel dettaglio quest'arma è composta di tre parti. La prima e la terza sono identiche e costituiscono i suoi capi. Al centro ovvero il secondo pezzo è composto di una catena formata da diversi anelli. La lunghezza della catena è di quattro metri mentre le due estremità sono artigli. Dei ferri lunghi circa trenta centimetri, arrotondati verso la fine per permettere una presa migliore. Tale arma è ottima sia per la lunga distanza sia per la media e la corta, anche se difficilmente utilizzabile in un combattimento uno contro uno.

    Cosma mi fa diversi cenni, sicuramente vuole che lo segua nello scontro. Mi avvicino al suo corpo, ed egli sembra voler coprire il mio con i suoi movimenti. Deciso di attaccare quasi in simultanea e lancio un artiglietto contro il tenente. La rotazione impresa è quasi nulla difatti è un lancio dritto. Sicuramente l'artiglietto sarebbe arrivato prima della lancia e avrebbe permesso all'arma del mio compagno di giungere a destinazione senza intoppi, magari colpendo addirittura il nostro bersaglio.

    Lo scontro è appena iniziato e non avrei saputo fare di meglio in quel momento, se non dare supporto.




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  13. argletahm
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    Dunque ci sono un po' di cose da rivedere nel post di bestia. In primis ci sono un po' di ripetizioni (artiglietto) La seconda cosa è l'attacco vero e proprio che hai effettuato. Ora.. il tuo socio è in mezzo tra me e te per "oscurarmi la visuale" eseguendo un lancio dritto... beh c'è di mezzo lui... ti consiglio di stare più attento a riguardo e descrivere più accuratamente gli attacchi tenendo conto di dove attacchi, in che modo e delle posizioni sul campo.

    Per entrambi: per semplificare le cose da questo momento siamo "in combattimento" quando state combattendo SEMPRE dovrete tenere un riassunto fatto con il seguente schema:
    nome pg:
    energia:
    reiatsu attuale/reiatsu massimale:
    stato fisico: (la condizione del vostro pg incluse ferite subite)
    stato mentale: (quello che pensa)
    riassunto: (riassunto delle azioni)

    Ne avrete un esempio alla fine del mio post.

    p.s. quella che hai scelto bestia non è una kusari kama.. non so onestamente come classificarla... ma non è una kusarikama. Suddetta arma è formata da una catena con a un'estremità un falcetto (kama) e dall'altra un peso (solitamente in piombo)


    Falkner osservò gli attacchi dei due ragazzi di fronte a lui.. attacchi completamente e totalmente mal coordinati. Analizziamo i punti deboli delle armi da voi scelte.. la lancia ha il pregio della portata... disse deviandone la punta a lato con lo stuzzicadenti lasciando che l'affondo scorresse a lato, inoffensivo .. ma potendo solo perforare una volta noto il punto di partenza e di arrivo è facile deviarla. Per quanto riguarda la coppia di artigli.... il problema è la mira.... concluse mentre l'arma lanciata dal secondo studente colpiva alla schiena il povero (e ignaro) Cosma per poi cadere a terra inerte.

    Cosma ricevi una ferita leggera alla schiena


    Se volevate giocare tra di voi potevate farlo subito.. o forse volevi sfruttare l'occasione per colpire in maniera migliore... certo avresti dovuto imprimere più forza in quel colpo per lasciare più che qualche piccolo graffio.. Il sensei stava sogghignando leggermente osservando le espressioni dei due quando fece un piccolo saltello indietro per poi aspettare che i due attaccassero nuovamente.

    Avanti tentate di nuovo.. certo potete anche continuare da dove eravate rimasti.. concluse alludendo alla possibilità di malmenarsi a vicenda.

    Il vero problema ora per i due sarebbe stato riuscire a fidarsi nuovamente se volevano attaccarlo e avere una chance di successo... e ovviamente avrebbero dovuto coordinarsi meglio.

    PG: Falkner Chase
    Energia: nera
    Grado: tenente
    Reiatsu Posseduto: 750/750
    Azioni: 4
    Tecniche per turno: 4
    Salto: 13 metri
    Velocità: 56m/s (100m in 1.8 secondi)

    Zanjutsu: 350 (10 brigata) tot: 360 (+1 danno zan 5)
    Hakuda: 70
    Kido: 70
    Hoho 256 (5 brigata+10 hoho4) tot: 271

    Stato fisico: illeso
    Stato mentale: vagamente divertito dai due ragazzi
    Riassunto: devia la lancia a lato con lo stuzzicadenti, salta indietro e attende nuovi sviluppi.


     
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  14. †DeStRo†
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    » Non Mi Piace!

    Come era dannatamente possibile che uno stuzzicadenti riuscisse a deviare la traiettoria di una lancia?
    La differenza di peso era maledettamente evidenti e, di certo, avevo impresso una buona forza nel mio colpo. Quello che era accaduto non era umanamente possibile. La mia mente faticava ad accettarlo, seppur avevo ormai digerito di non essere più in un mondo che seguisse determinate leggi della natura, come quello terrestre. Restai curvato a causa del peso dell’arma e per via dello stupore che mi aveva come paralizzato.
    Subito dopo poi, ecco una leggera fitta dietro la schiena, un tonfo sordo, e il mio corpo cadere, forse per la sorpresa, con le ginocchia a terra.

    Voltai il capo, preda ormai di alcuni dolori, e vidi una strana falce collegata con una catena, giacere di fianco la lancia, che mi era caduta dalle mani.

    -Se volevate giocare tra di voi potevate farlo subito.. o forse volevi sfruttare l'occasione per colpire in maniera migliore... certo avresti dovuto imprimere più forza in quel colpo per lasciare più che qualche piccolo graffio..-

    Furono le parole del sensei. Non lo guardia; continuai a fissare il mio “compagno”, notando il suo sguardo. Qualcosa mi suggeriva che l’attacco non fosse stato rivolto volontariamente verso di me. Se le sue intenzioni fossero state quelle di attaccarmi sin dall’inizio di certo non mi avrebbe chiesto di allenarmi con delle spade in legno o, ancora, avrebbe ritirato immediatamente la catena per lanciarsi in un secondo attacco.
    Pensai che degli errori potevano succedere ma anche che in battaglia errori del genere costavano la vita dei propri compagni.

    Mi rialzai dal terreno, scrollando la polvere dalle vesti e, successivamente mi chinai per raccogliere nuovamente la lancia.

    -Accetto i suoi consigli sensei. Di certo sono stato troppo impetuoso e precipitoso e non ho analizzato al meglio le caratteristiche di quest’arma. Tuttavia è come se qualcosa dentro di me mi dicesse di impugnare questa…come una strana voce e io sono determinato a sentirla.-

    Dissi sorridendo e socchiudendo gli occhi, soprattutto per cercare di non avvertire il bruciore che la ferita cominciava a procurare al mio corpo. D’istinto portai al mancina a controllare che la ferita non grondasse molto sangue. Fui sollevato nel constatare che si trattava realmente solo di un graffio, anche se la sensazione di dolore che procurava era davvero fastidiosa.

    Sbuffando tornai vicino al mio compagno.

    -Non preoccuparti…può capitare.- Dissi sorridendo. – Allora riproviamoci ok? Prima sono stato troppo lento, dobbiamo prendere meglio il nostro tempismo. Facciamo così. Ritorno alla carica, però questa volta mentre attacco mi abbasserò in maniera tale che la falce possa passare…però forse attaccarlo nuovamente così non poterà a nulla. Ci sono! Potresti partire alla carica qualche attimo dopo e cercare di attaccarlo nella corta distanza…Magari potresti usarmi anche come una sorta di trampolino…- Restai qualche attimo in silenzio non sapevo cos’altro pensare, poi aggiunsi un’ultima cosa. – Sappi che mi fido di te.-

    E non riuscivo a fare altrimenti. Era come se lo conoscessi da sempre.
    Ripresi la mia posizione innanzi al sensei.

    “Ha detto che è facile da evitare. Peccato che egli pensi che sia buona solo a perforare. Si tratta comunque di un bastone e come tale può fare molto altro.”

    Presi un respiro profondo, socchiudendo leggermente gli occhi. Utilizzai il piede destro, portato in avanti, come perno e roteai il busto. Al busto seguirono le gambe e le braccia. Compiuta mezza roteazione caricai le ginocchia, piegai il corpo spostandone il baricentro e liberai la lancia dalla presa dalla mancina. L’attacco era un semplice movimento atto a spazzare all’altezza delle ginocchia del mio avversario. La posizione del mio corpo, china e poggiata al terreno, era utile sia per consentire alla falce del mio compagno di passarmi di sopra, che per consentire allo stesso di potermi utilizzare come trampolino, seppur la mia schiena ne avrebbe risentito ancora una volta.





    PG: Cosma
    Energia: Bianca
    Grado: Studente
    Reiatsu Posseduto: 30/30
    Azioni: 1
    Tecniche per turno: 1
    Salto: 1 metro
    Velocità: 7m/s (100m in 14 secondi)

    Zanjutsu: 10
    Hakuda: 10
    Kido: 10
    Hoho: 10

    Stato fisico: Ferita Superficiale Alla Schiena
    Stato mentale: Concentrato e Stupefatto
    Riassunto: Effettua un tondo all'altezza delle ginocchia del sensei, effettuando una rotazione e piegadosi.





     
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  15. !Bestia
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    Due contro Uno.

    L'attacco fallisce misaramente. Possibile? Eppure ho preso tutte le precauzioni possibili per non colpire il mio compagno.
    Sfortunatamente il mio ariglio colpisce la schiena di Cosma e di questo me ne dispiaccio parecchio. Come ho potuto colpire il mio compagno d'addestramento?

    Non preoccuparti…può capitare.- mi disse sorridendo – Allora riproviamoci ok? Prima sono stato troppo lento, dobbiamo prendere meglio il nostro tempismo. Facciamo così. Ritorno alla carica, però questa volta mentre attacco mi abbasserò in maniera tale che la falce possa passare…però forse attaccarlo nuovamente così non poterà a nulla. Ci sono! Potresti partire alla carica qualche attimo dopo e cercare di attaccarlo nella corta distanza…Magari potresti usarmi anche come una sorta di trampolino …. Sappi che mi fido di te.

    Mi piace assai la sua idea

    Seguo i suoi passi tenendomi ad una distanza pari a circa 5 metri. Vedo il suo corpo piegarsi, il suo busto compie una rotazione molto rapida, sicuramente per colpire il nostro avversario di lato anzichè frontalmente. Corro verso di lui ed al momento opportuno; ovvero poco prima che la sua lancia potesse colpire il corpo del tenente, caricai il mio balzo sulla sua schiena sperando potesse sostenermi. Da li mi lanciai in avanti lanciando d'innazi a me un solo artiglietto dandogli metà catena. L'altra metà ? L'altro artiglio? Mi sarebbe servito solamente nel caso in cui l'avversario avesse deciso di schivare entrambi gli attacchi e quindi esso sarebbe schizzato verso la mia destra o sinistra per colpirlo quasi con certezza. Il mio intento è quello di chiuderlo da ogni direzione al solo fine di colpirlo con assoluta certezza, difatti nel peggiore dei casi secondo me avrei potuto solo sfiorarlo.

    Oltre all'attacco dell'arma avrebbe dovuto fronteggiare anche il mio corpo che come un proiettile è proiettato sulla sua figura per immobilizzarlo successivamente. In quel mondo Cosma avrebbe potuto ferirlo ben piu' gravemente grazie alla sua arma. Come sarebbe andato questo attacco ?






    CODICE
    Narrato
    <b>Parlato di Bestia</b>
    <i>Pensiero di Bestia</i>
    <b>[color=purple]Parlato Tenente[/color]</b>
    <b>[color=blue]Parlato Cosma[/color]</b>



    PG: Bestia
    Energia: Bianca
    Grado: Studente
    Reiatsu Posseduto: 30/30
    Azioni: 1
    Tecniche per turno: 1
    Salto: 1 metro
    Velocità: 7m/s (100m in 14 secondi)

    Zanjutsu: 5
    Hakuda: 15
    Kido: 5
    Hoho: 15

    Stato fisico: Perfect
    Stato mentale: Soddisfatto
    Riassunto: Salto sul mio compagno e lo utilizzo come trampolino per poi attaccare il tenente.




     
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17 replies since 9/2/2012, 21:01   229 views
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