Classe F [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv.1

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  1. Belfagor90
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    Attento Dark, Kisame aveva già dato il suo nome e quindi teoricamente si è presentato per primo. Stai attento al fluire del tempo e rispetta l'ordine che impongono i post. Al limite narra ciò che fa e dice il tuo compagno.


    Finite le presentazioni un ramo dell'albero si mosse veloce come una frusta e colpì il givoane Momiji sulla testa. Non sapevano bene come, ma per qualche motivo riuscivano a capire le emozioni che il sensei/albero stava provando come se stessero guardando una persona in carne e ossa invece che foglie e cellulosa. In quel momento sembrava decisamente seccato e il colpo sul cranio dello studente ne era la prova tangibile.
    - Rispetto per il tuo sensei! Chi dice "ciao" ad un maestro!? Ah, ai miei tempi mi avrebbero mozzato la lingua...
    Ed era vero. Guai a sgarrare dalla retta via con un sensei dalla spada veloce come il mio. Non che poi non avesse avuto altri pretesti per tagliuzzarmi un po' di pelle di dosso. Anche troppi se dovevo dirla tutta.
    Tossii forzatamente sia per scacciare i terribili e doloris ricordi sia per cambiare discorso e arrivare dritto al sodo. Quei ragazzi erano venuti lì per morire imparare.
    - Dato che, come immagino avrete notato, non sono in buone condizioni per seguire il vostro allenamento e a parte i rami... le braccia riesco a malapena a muovere le radici... voglio dire le gambe, vi lascerò nelle sapienti zampette del mio secondo in comando.
    Fischiai. Non si sa come, ma come albero riuscii a fischiare. Un tenero miagolio giunse in risposta dalle fronde sulla mia testa e per la prima volta i due notarono un piccolo micetto nero come il carbone e abbaglianti occhi gialli che se ne stava beatamente appisolato su uno dei rami più alti.
    - Vi presento Yori. Di solito vive fra i miei capelli, ma si è saputo adattare alla situazione con una facilità che non ho potuto fare a meno di ritenere offensiva... - l'irritazione nella mia voce era abbastanza lampante. Non pretendevo che un gatto si dispiacesse più di tanto per il suo padrone, ma almeno un minimo di considerazione l'avrei gradita!!
    Almeno lo studente pollo non avrebbe dovuto temere per la sua immagine.
    - Mi basta che lo acchiappate e, visto che non riesce a scendere (si sa, i gatti non sono bravi in certe cose), dovrete salire a prenderlo. Esiste una sola regola ferrea: guai a chi mi rompe un ramo!
    Le ultime parole vennero pronunciate con un chiarissimo suono di minaccia. Abbastanza realistico da far intendere che, se un trasgressore si fosse ritrovato a diversi metri da terra nell'atto di scalare, avrebbe fatto meglio a munirsi di casco e paracadute. in fondo si trattava di un albero alto almeno dieci metri e il gattino era proprio in cima!
     
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27 replies since 22/3/2012, 01:26   231 views
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