Classe F [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv.1

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  1. Belfagor90
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    Gli occhietti gialli dalle pupille sottili del gattino sembrarono saettare quando lo studente si avvicinò per provare a salvarlo. Non avrei voluto essere nei suoi panni, proprio no. Avevo volutamente taciuto su un particolare per quell'esame, anzi, diciamo che avevo detto una mezza verità: avevo chiesto di "acchiapare" il micio, mica di "salvarlo". Sembrava che i due si fossero un po' troppo fissati sul classico stereotipo del gattino sperduto sull'albero.
    Non era decisamente quello l'esempio più calzante. Yori era meglio definibile come "predatore che attacca dall'alto". Tutti i miei studenti lo temevano e portavano le cicatrici di quella prova. Perché quel minuscolo gattino è quanto di più lontano dalla definizione di "indifeso" che quei due avrebbero mai incontrato nella sua categoria di peso.
    Senza dire una parola, ma esibendo quello che poteva assolutamente somigliare ad un ghigno assassino tutto dentini e sadismo, alzò la zampina come se si trattasse di un giudizio divino e con calma, ma naturalezza, sfregiò la mano protesa dello studente lasciando cinque lunghi segni rossi sul dorso.
    A quel punto non gli restò che saltare un paio di rami più in lontananza per far ricominciare la caccia.
    - Mica è così semplice da catturare, sapete? Vi consiglio di mettervi d'accordo e... Ishimaru, lo so che sei shockato, ma non agitarti così che mi fai male.
     
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  2. Dark Simix
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    Ero pronto per riportare giù il felino, ma mi ero sbagliato sul suo conto. Tenevo la mano distesa verso di lui, quando esibì un ghigno che sembrava quello di un assassino quando tiene la propria preda in pugno. Ritrassi lentamente la mano, un po' stupito. Sollevò la zampa, tirò fuori gli artigli e, non lasciandomi nemmeno il tempo di reagire, mi graffiò. Con quel movimento fulmineo mi costrinse a saltar giù di alcuni rami, stando attento a non atterrare in modo troppo brusco sui rami e soprattutto mantenendo l'equilibrio, per non rischiare di cadere. Ahi ! Ma che ti prende ! gridai. Mi guardai la mano : c'erano i suoi cinque artigli sulla mia mano rossa e dolorante ! Alzai lo sguardo e le lanciai, a mia volta, uno sguardo assassino. Tanti insulti mi passarono per la mente, ma bisticciare con un gatto non era una cosa molto intelligente. Ma che gli prende a questo stupido gatto borbottai cercando di non farmi sentire dal sensei albero. Che fare? Dovevo trovare un modo per portare giù quel maledetto gatto, terminare l'allenamento e andarmene a casa. Ero stanco di quella storia e una scalata di dieci metri, almeno per un alunno, non era cosa di tutti giorni. Le parole del sensei attirarono la mia attenzione : °Mica è così semplice da catturare, sapete? Vi consiglio di mettervi d'accordo e... Ishimaru, lo so che sei shockato, ma non agitarti così che mi fai male. °
    Più che schockato, ero stupito e arrabbiato per la ferita che mi aveva provocato il gatto assassino. Ma non fu quello che mi colpì : la storia della cooperazione con l'altro alunno, avrebbe portato sicuramente molti più risultati di quanto si potesse fare singolarmente. Ero una cosa a cui non avevo ancora pensato. Benissimo, grazie per il suggerimento sensei.. Guardai in basso : Aoi era ormai a pochi rami dalla mia posizione, si muoveva velocemente. Decisi di attirare la sua attenzione.
    Aoi hai sentito quello che ha detto il sensei? Per me questa non è una gara a chi arriva per primo in cima e riporta giù il gatto assass.. ehm.. hai visto ciò che mi è successo no? Non credo ci siano altro modo per prendere il felino, se non quello di allearci, che ne dici? L'unione fa la forza, in due è più facile, avrei anche un piano.. se per te va bene.
    Notai che il ramo sotto di me era più grande e più resistente. Tenendomi con le mani al ramo su cui ero, calai i piedi e li appoggiai sul ramo più resistente, abbastanza per tenere il mio peso e quello di Aoi (si persumeva).
    Rivolgendomi al mio compagno di classe : che ne dici di salire su questo ramo e ascoltare ciò che ho da dirti? Io ascolterò ciò che te hai da dire. Sorrisi e aspettai la sua risposta.

     
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    Ma che cosa sta succedendo quì?
    Non volevo dirlo a voce alta,era più un borbottio fra me e me, considerata la brutta piega che stava prendendo quell'allenamento. In teoria bisognava prendere il gatto e riportarlo giù, nessuno aveva mai accennato al doversi difendere. Bè, neanche io avevo pensato che tutto sarebbe stato facile...
    Ero assorto in quel tipo di pensieri quando ci fu un grido che attirò la mia attenzione. Scrollai velocemente la testa e mi voltai verso la sorgente del rumore. Contemporaneamente un'altra voce, molto più profonda e che ormai conoscevo bene, parlò.
    - Mica è così semplice da catturare, sapete? Vi consiglio di mettervi d'accordo e... Ishimaru, lo so che sei shockato, ma non agitarti così che mi fai male.
    Collaborare? Potevo almeno avere il tempo di arrivare in cima? Ovviamente no, poichè neanche salire il più velocemente possibile un albero è considerato abbastanza stressante, arrivò l'ennesima voce:
    Aoi hai sentito quello che ha detto il sensei? Per me questa non è una gara a chi arriva per primo in cima e riporta giù il gatto assass.. ehm.. hai visto ciò che mi è successo no? Non credo ci siano altro modo per prendere il felino, se non quello di allearci, che ne dici? L'unione fa la forza, in due è più facile, avrei anche un piano.. se per te va bene.
    Cascava proprio a fagiolo, anche perchè avevo un maledetto bisogno di star fermo, altrimenti sarei crollato giù e non mi sarei rialzato mai più, e volevo evitarlo. Sul fatto di avere un piano poi, di certo non era quello a cui avevo dedicato il mio tempo, dunque se qualcun'altro lo aveva fatto, ben venga.
    Che ne dici di salire su questo ramo e ascoltare ciò che ho da dirti? Io ascolterò ciò che te hai da dire. Tranne che in quel momento non avevo proprio nulla da dire, era perfetto.
    Certamente. Un'attimo che mi rilasso un pochino....perfetto. Allora, sentiamo, cosa vorresti fare?
     
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  4. Belfagor90
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    Non è successo granché dunque vi faccio fare una nuova serie di post e, mi raccomando, non cadete in quello che io chiamo il "loop della pianificazione" dove si propone in continuazione senza fare alcun tipo di azione. In sostanza voglio che uno di voi proponga qualcosa di concreto e cerchi di metterlo in atto dando indicazioni su cosa fare al compagno che può decidere se attenersi completamente o apportare qualche miglioria sul momento.
    La situazione attuale è, dall'alto vero il basso, Yori poi Dark e infine Kisame.
     
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  5. Dark Simix
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    Ok, Aoi mi avrebbe aiutato questa volta non dovevamo fallire. Ero quasi sicuro che il mio piano, anche se un po' rozzo, avrebbe avuto buone possibilità di riuscita.
    °Certamente. Un'attimo che mi rilasso un pochino....perfetto. Allora, sentiamo, cosa vorresti fare? °
    Benissimo feci sorridendo, Premetto che non voglio sembrare chissà chi, quindi sentiti libero di esprimere la tua opinione su quanto stò per dire e se lo ritieni necessario, apporta pure modifiche al mio piano. Dobbiamo assolutamente dimostrare chi siamo e non farci prendere per i fondelli da un gatto continuai. In effetti non mi andava proprio giù che un gatto si prendesse gioco di me. Volevo assolutamente terminare quell'allenamento per andare a casa e sperare che l'allenamento successivo fosse stato un bel combattimento con Aoi e/o con il sensei.
    Guardai il gatto : ci osservava con i suoi occhietti furbi. Per paura che potesse sentire ciò che stavo per dire, ritenni opportuno sussurrare. Ci trovavamo approssivativamente a uno,un metro e mezzo da lui e sussurrare poteva sembrare stupido, ma mai sottovalutare un felino. L'astuzia e la furbizia sono i loro punti forti.
    Allora cominciamo - dissi – il gatto si trova sull'ultimo ramo, se ci fai caso, dalla parte opposta del fusto c'è un'altro ramo quasi allineato a quello in cui si trova Yori. Si può dire che il prolungamento del suo, mi segui fino a qui? - non attesi risposta e continuai - Per arrivare al sodo, tu dovrai salire sul suo ramo, dovrai essere di fronte a lui. Una volta lì comincia a stuzzicarlo, a distrarlo, ma stai attento ai suoi artigli – gli mostrai la mia mano con ancora i cinque segni – Devi assolutamente non fargli notare la mia presenza : io salirò sul prolungamento del suo ramo alle sue spalle. A quel punto, se tutto è filato liscio e non si è accorto di nulla, io gli stringerò la coda e gliela strattonerò. Sono sicuro che sarà sorpreso e stupito, tu dovrai approfittare di quel momento. Nello stesso istante in cui si gira verso di me afferralo e abbiamo vinto. E questo è – sorrisi.
    Sensei, probabilmente faremo un po' di casino, la prego di resistere gli dissi. Ripensando al cappello da pollo e alla sua frustata, un po' di confusione sui suoi rami non gliela avrebbe tolta nessuno sarebbe stata una bella vendetta Muahahaha... ok basta con le stronzate pensai.

    Ok Aoi, parti tu e non appena sarai sopra, salirò anch'io più veloce che posso. Dai che ce la facciamo ! incrociai le braccia e aspettai che il mio compagne cominciasse a salire.
     
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    Premetto che non voglio sembrare chissà chi, quindi sentiti libero di esprimere la tua opinione su quanto stò per dire e se lo ritieni necessario, apporta pure modifiche al mio piano. Dobbiamo assolutamente dimostrare chi siamo e non farci prendere per i fondelli da un gatto.
    In quel momento ero assolutamente d'accordo, e soprattutto non volevo ne potevo proporre ''modifiche'' a qualsiasi piano, perchè di solito quando lo faccio sono con uno status mentale tranquillo, invece ora mi trovavo nella situazione opposta, e questo non mi piaceva per niente.
    Oh bè, per dire tutto in breve, ascoltai tutto e mi sembrò qualcosa di possibile. Io non divido i piani in ''buono'' e cattivo'', ma in ''possibile'' e ''assolutamente folle''. Strano, nessuna strategia ha una via di mezzo. Dopo aver catalogato mentalmente il tutto dovetti però riconoscere che ogni strategia per riuscire deve comprendere la maggior parte delle possibili situazione. Se il gatto non avesse fatto esattamente quello che speravamo, o se uno di noi due avesse avuto un incidente sarebbe tutto fallito. Ma in momenti del genere non si ha tempo per pensare e ci si afferra a qualsiasi cosa pur di riuscire.
    Dunque, feci l'unica cosa possibile e mi rassegnai a seguire le isctruzioni alla lettera e al meglio. la consolazione era che se avessimo fallito la colpa non sarebbe stata mia. Bè, suppongo che non sarebbe stata di nessuno. Scossi la testa per riconcentrarmi su quello che dovevo fare. Semplice a dirlo, ma veramente se tutto fosse andato così non sapevo chi avrei dovuto ringraziare.
    Ok Aoi, parti tu e non appena sarai sopra, salirò anch'io più veloce che posso. Dai che ce la facciamo !

    Oh bene, era arrivato il momento di iniziare. io tendo a non fare le cose senza pensare alle conseguenze. e quindi era logico che per fare ciò che dovevo avrei dovuto fare il giro completo dell'albero. Esaminai l'intrico di rami e trovai un probabile percorso.
    Subito dopo mi calai più in basso invece di salire su. Se l'avessi fatto troppo vistosamente il gatto avrebbe cambiato posizione, costringendoci a ripetere tutto da capo.
    Credevo che almeno questo l'avrebbe confuso un po' e quindi da sotto mi arrampicai, sbuffando, fino ad arrivare vicino al punto indicatomi. Ecco la parte difficile, il tutto doveva esser fatto senza che il gatto capisse le nostre intenzioni. Se fosse stato un normale gatto, no problem. Ma ora non sapevo come si sarebbe comportato, non conoscendolo. Mi portai nel ramo giusto, facile da individuare proprio perchè era parallelo a quello. Fin qui era tutto ok...in quel momento mi chiesi come fare a distrarlo. Doveva credere che dovessi essere io a prenderlo e quindi cosa dovevo fare? Sentivo che di lì a poco saremmo stati in due contro uno, che in questi casi può anche non essere un vantaggio. Arrivai a una possibile soluzione e decisi di provare. La cima dell'albero era come uno spiazzo libero da rami per la maggior parte ed io occupavo una via di fuga per il gatto, e quella alle sue spalle sarebbe stat presto occupata. Dunque cominciai a camminare verso di lui.
     
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  7. Belfagor90
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    Avete fatto qualcosa a metà fra quello che vi avevo chiesto e l'errore che di solito fanno i novellini. Posso dire che avete fatto "qualcosa", tuttavia non avete descritto il momento dell'attacco e non capisco come mai. Vi insegno un trucco per il futuro: se è la persona che propone il piano a fare da diversione e l'altro attacca, si risparmia tempo e l'azione diventa molto più chiara ed efficace.
    Ora siete in posizione e vi tocca scrivere un post di unghezza decente basandovi solo su pochi movimenti, sensazioni e i primi passi del vostro piano. L'unica cosa che vi dico è che avete un sottofondo di gemiti di dolore che provengono direttamente dal fusto, segno che il peso malamente distribuito sta facendo male al vostro sensei e potrebbe non esserci molto tempo prima che un ramo ceda.



     
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    Cominciavo a temere quel gatto, sul serio. Non fece il minimo movimento neanche mentre mi avvicinavo a lui. Solitamente ogni persona nella stessa situazione mostra una reazione più o meno evidente. Invece lui no. Stava fermo, e mi guardava negli occhi. Aveva uno sguardo fisso, immobile. Supponevo che si sarebbe mosso solo all'ultimissimo momento, un momento che sarebbe finito male, per me. Se andavo troppo di fretta, sarebbe tutto finito male, se andavo troppo piano altrettanto, come indicavano gemiti e scricchiolii dell'albero.. non smisi di camminare. Avanzavo all'esterno tranquillo, con passo lento. E lui stava sempre fermo a guardarmi. Di lì a poco ci sarebbe dovuto essere l'intervento del mio compagno, e avremmo potuto finalmente tentare di prendere quel gatto... non sapevo però se ce ne sarebbe stato il tempo. Decisi di arrivare vicino a lui abbastanza da causare una reazione, che significa che la sua attenzione sarebbe stata attratta verso di me, e in quel momento insieme lo avremmo preso. Ero ormai poco lontano dal punto in cui era seduto, ed aveva soltato aperto gli occhi poco più di prima. Ero sinceramente infastidito più che spaventato... cercai di pensare ad un modo con cui intrappolarlo. La zona era circolare, ed ogni passo stavo attento ad evitare che con uno scatto improvviso si portasse alle mie spalle aggirandomi. Se solo ci avesse provato gli averi sbarrato la strada, ma sarebbe comunque stato un intoppo nel piano. Ero a poco più di un metro da lui. Mi fermai in quel punto, mentre lui incurvava leggermente la testa come incuriosito e mi guardava.
    E' il momento. Ora o mai più.
    Guardai dietro il gatto e captai qualche movimento tra il fogliame dell'albero, e decisi o meglio sperai che fosse un segnale d'azione immediata.
    Compii solo altrai due passi, ma questa volta rapidamente e lo vidi irrigidirsi e mettersi pronto a scattare. Anche questo lo interpretai come un segnale. Ora però non doveva toccare a me agire. Decisi comunque di fare il mio dovere fino in fondo e fintai uno scatto verso il gatto. Ora sì che la sua attenzione era su di me.
     
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  9. Dark Simix
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    Abbastanza rapidamente, il mio compagno salì sugli ultimi rami che lo separavano dal gatto. Si sentivano dal fusto alcuni mugolii di dolore. Aveva ragione, io ed Aoi stavamo facendo tanto casino, solo per pura fortuna non si era ancora rotto nulla. Dovevamo sbrigarci, non c'era ormai più tempo. Osservai ciò che stava accadendo alcuni rami di sopra. Aoi si trovava di fronte al gatto e avanzava lentamente. Era arrivato il momento di salire. Mi voltai a sinistra e allungando le mani arrivai al ramo parallelo a quello su cui mi trovavo. Così facendo ora mi bastava salire per ritrovarmi alle spalle del gatto. Diedi ancora un'occhiata ad Aoi e al gatto. Quest'ultimo lo osservava con la stessa calma con cui osservava me. Sorrisi. Probabilmente lo avevamo ingannato : quasi sicuramente il gatto pensava che, non essendoci riuscito io, ora stava provando Aoi. Non si sarebbe aspettato una cooperazione, questa volta lo avremmo fregato noi. Per ora tutto stava filando liscio. Con lo stesso metodo di poco prima, salii su quei pochi rami che mi dividevano dalla mèta. Cercai di distribuire il mio peso e stetti attento a non compiere movimenti bruschi, non volevo procurare ulteriori sofferenze al sensei. Prima di arrampicarmi sull'ultimo ramo, mi fermai ad osservare. In cima il fusto era molto più sottile. Si poteva benissimamente allungare le mani per arrivare dalla parte opposta. Non volevo salire anchio sullo stesso ramo dove si trovavono quei due o avrei seriamente rischiato di romperlo. Mi arrampicai sull'ultimo ramo pregando che reggesse e mi stesi con la pancia rivolta verso il basso tenendo i piedi ben attorcigliati. A differenza del ramo in cui si trovava Aoi, questo era molto più fine e corto e stando in piedi si sarebbe rotto. Mi guardai intorno, volevo cercare qualcosa per attirare l'attenzione del mio compagno. Davanti a me, nell'angolo formato tra il tronco ed il mio ramo c'erano delle foglie che sporgevano abbastanza. Era tutto pronto, allungai la mano e scossi il fogliame davanti a me. Aoi mi vide e si mosse molto velocemente con uno scatto verso il felino, che si era messo sulle zampe, per non farsi prendere. Con un abile movimento, mi portai più vicino possibile al gatto; con la mano sinistra mi tenevo per non cadere. Con l 'altra, velocemete afferrai la coda del gatto e la strattonai, cercando di stare attento a non farlo cadere di sotto. Per aumentare l'effetto sorpresa e per spaesarlo ancora di più decisi di urlare : Buuuuuuuuuuuu !!
     
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  10. Belfagor90
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    Vedo un po' di cose ch non mi piacciono... datemi un giorno per scegliere se darvela buona o farvi morire un'orribile morte per due erroracci di prima categoria:
    - Kisame che decide cosa fa Dark come segnale e quindi manovrando indirettamente il suo pg!
    - Dark che sostiene di afferrare il gatto per la coda come se fosse una cosa di fatto e quindi compie un'azione auto-conclusiva!!

    Eh sì, dovrò fare in una piccola meditazione zen per decidere il vostro fate e, manco a dirlo, non potete editare.
     
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  11. Belfagor90
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    Ho deciso della vostra vita e della vostra morte. Il verdetto a fine post.



    Quando si diventa alberi ci sono molte cose che all'inizio non capisci. Ci sono molte più protuberanze innanzitutto e non sempre riesci a capire cosa è diventato cosa. Certe volte alcune cose non te le senti proprio più! Un esempio è... il mio orecchio sinistro. Del destro non mi preoccupavo visto che l'avevo localizzato all'incirca su un nodo a tre metri d'altezza circa, ma l'altro proprio non lo trovavo.
    Immaginate quindi la mia sorpresa quando mentre me ne stavo per i fatti miei mordendomi quella che credevo fosse un sottoprodotto della mia lingua (era finita sottoterra e non è piacevole, proprio no) per sopprimere il forte dolore che credevo venisse da qualcosa come le mie... dalla zona a sud dell'equatore e qualcuno mi strilla all'improvviso nell'orecchio che credevo di aver perduto. Sarebbe sorpreso chiunque! Ma la parte buffa doveva ancora iniziare: chi se l'immaginava che fosse prendersi un gran spavento la cura per la mia trasformazione arborea? Beh, IO no e quando mi ritrovai a terra, completamente nudo e due studenti più gatto che si ritrovavano improvvisamente a precipitare su di me... è in questi momenti in cui emerge il vero io di una persona.
    Com'è che mi descrivevano i miei superiori?
    - CISONOCISONOCISONO... - strillai tenendo le braccia spalancate e correndo qua e là in preda al panico.
    Ah, ora ricordo: dicevano che ero un totale deficiente. Per questo mancai completamente i due allievi e il gatto preferì salvarsi da solo artigliandosi alla mia pelle scoperta e facendole quello che gli agenti segreti fanno solo nei film con un coltello e una bandiera quando precipitano.
    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARRRRRGGHHH!!!

    Quando il primo testimone, un insegnante novizio, accorse al grido che aveva fatto il giro dell'intera Accademia e vide tre persone, di cui una nuda come un verme, immersi in una pozza di sangue con un gatto in posa trionfante sul mucchio, tale persona rimase perplessa. Poi vida la chioma bonda e fece il collegamento con le leggende che giravano nell'istituto riguardo ad un insegnante pazzo con un gattino nero che vive nei suoi capelli dorati.
    - Ordinaria amministrazione, giusto Urahara-sensei? - chiese in un tentativo di essere educato.
    - Destino Infame... - fu la mugugnata risposta.


    Vi grazio la vita, ma vi tolgo tutti gli exp bonus che avevo intenzione di darvi. Siete promossi col minimo sindacabile di 6 exp e ottenete Controllo del Corpo Lv.1
    Fate un post conclusivo dove vi svegliate dal coma dopo una caduta di otto metri e ve ne andate a casa o al dormitorio in accademia, dove preferite. Quando avrete fatto entrambi comincerò ad architettare la prossima lezione.


    Edited by Belfagor90 - 7/5/2012, 19:28
     
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    Chiedo perdono, non l'avevo considerato manovrazione del suo PG perchè non avevo indicato proprio lui come sorgente del rumore..perdono comunque.

    Un momento ero in cima all'albero a cercare di portare a termine un ingrato compito ed un momento dopo...un momento dopo..non lo sapevo più. Non avevo sentito la familiare sensazione di aver qualcosa sotto i piedi e d'improvviso...credo di esser caduto giù. Sarebbe stata una spiegazione perfetta, se qualcuno mi avesse chiesto come mai ero in punto di morte dopo che mi ero svegliato. Almeno mi ero svegliato, era già abbastanza confortante, anche se, se non mi fossi svegliato dubito che avrei avuto l'occasione di trovare più qualcosa confortante. In quel momento ero nella mia fase ottimistica e dunque cercavo qualcosa di cui esser contenti in ogni cosa quello ero il massimo che ero riuscito a fare. Riassumendo un po' tutto quello successo in quel tempo abbastanza lungo di convalescenza, mi ero risvegliato in uno strano posto che non avevo tuttora identificato. Non ebbi neanche il tempo di farlo, passai più tempo a dormire che sveglio, anzi, passai più tempo morto che vivo. però alla fine mi svegliai e probabilmente causai il ritiro anticipato della maggior parte della gente lì presente, che avevo capito essere medici o qualcosa del genere. Forse quello era un ospedale per quel genere di situazioni, o forse solo altri disperati che cercavano di fare qualcosa per altri. Qualunque cosa fossero, fui uno dei pazienti che più odiarono in assoluto, probabilmente perchè non li lasciai mai a riposare più di qualche minuto consecutivo. Chissà perchè quando me ne andai sentii qualcosa come rumori di festa in lontananza. Mi diressi verso il Rukongai, almeno lì i pochi che mi conoscevano mi sopportavano. Anche se forse non si aspettavano di vedere su di me ferite ancora fresche come quelle, ma che potevo farci? Avevo passato giorni a pensare a come me le fossi procurate, e ci riuscii solo...solo.. 2 giorni prima? Sì, 2 giorni prima di andarmene. Ciè, erano ricordi sfocati ma almeno erano qualcosa. E sicuramente sapevo che non sarei sopravvissuto ad un'alltra caduta o ferita del genere. E speravo anche che sarei stato altrettanto abile da evitarlo...
    Per evitare di finire nella mia fase pessimistica, cercai di evitare pensieri del genere, ma non ci riuscivo. Solo la vista consueta del Rukongai mi riportò di buon umore
     
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  13. Dark Simix
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    Aprii gli occhi. Avevo la vista offuscata e non riuscivo a mettere bene a fuoco ciò che mi stava intorno, per quanto mi sforzassi. Dopo svariati secondi di “apri e richiudi” gli occhi, riuscii a comprendere dove mi trovavo. Un'infermeria. Di fianco a me c'era un piccolo comò bianco con due cassetti mezzi aperti da cui fuoriuscivano delle pezze bianche. Di fronte c'erano due sedie e sopra c'era una finestra da cui si riusciva a scorgere un albero con una bella chioma verde e rigogliosa. Ma cosa cazz.. Cercai di alzarmi, ma un dolore atroce attraversò la cassa toracica fino ad arrivare al collo. Avevo un collare di quelli che si mettono per tenerti fermo, un braccio ingessato e buona parte del mio corpo era coperto da fasce. Compresa la testa. L'ultima cosa che ricordavo è che stavo cercando di prendere il gatto del sensei, poi buio totale. Provai nuovamente ad alzarmi quando Piano piano Ishimaru-kun !.
    Una bella ragazza dal corpo esile e snello stava in piedi sulla soglia della porta, aveva dei capelli castani che le arrivavano fino alle spalle, abbastanza corti, occhi neri come la pece e un naso alla “francesina”, un po' all'insù. Indossava una camicetta bianca e in testa aveva un copricapo anch'esso bianco.
    Non vorrai mica peggiorare ancora di più la situazione, sei fortunato ad essere qui, una persona normale non sarebbe sopravvissuta. Muovendosi con disinvoltura si avvicinò e con la forza mi costrinse ad appoggiare la testa sul cuscino. M-ma cosa è successo? domandai spaesato.
    Vi abbiamo ritrovati in un lago di sangue; avete fatto un volo di otto metri e solo dio sa come siete ancora tra noi.. I ricordi cominciavano a riaffiorare... Anche il tuo compagno si è salvato, è già andato via continuò.
    Già andato?? ma come.. da quanto tempo sono qui?
    Da quanto? Beh sei stato 4 giorni in coma rispose con naturalezza. Hai riportato diverse ferite : 3 costole rotte, varie fratture all'altezza del busto, una gamba abbastanza malridotta. Ma ciò che è più grave è il tuo braccio: probabilmente non sarai più in grado di usarlo bene come una volta annunciò.
    No non si preoccupi signorinami chiamo Yoshinoah, dicevo non si preoccupi, il mio braccio tornerà come nuovo Yoshino-san dissi sorridendo. Ricambiò il sorriso e fece per riboccarmi le coperte, ma : No non posso restare ancora qui, ho già abusato troppo della vostra ospitalità, io sto bene, sarebbe cosa buona e giusta lasciare il posto a chi ne ha più bisogno.
    Ma Ishimaru-kun tu ancora non puoiE poi se resto troppo qui mi rammollirò la interruppi sorridendole. Appoggiata al comodino c'era una stampella, con la mano sinistra (quella ancora sana) la afferrai e mi aiutai con quella per alzarmi dal letto. Presi una fascia, me la legai intorno al collo e la feci passare sotto al braccio rotto.
    La saluto Yoshino-san, lei è stata fantastica grazie di tutto. Le porsi la mano e lei me la strinse. Aveva un'aria a dir poco stupita. Arrivederci dissi avviandomi lentamente alla porta.
    Ar-arrivederci rispose.


    In strada ripercorsi tutto ciò di quanto mi era successo quella giornata. Ma che fine aveva fatto il sensei??e Aoi? in fondo mi dispiaceva di non essere riuscito a finire l'allenamento. Tutti quei pensieri non servivano a nulla, ora dovevo prepararmi alla prossima prova a cui ci avrebbero sottoposto. Questa volta non sarebbe stato ammesso alcun errore.
    Una bella luna piena colorava, con la sua luminosità, il cielo notturno, che a sua volta era ornato da tante piccole stelle. Era una bella sensazione, quella del fresco della notte sulla pelle e quell'aria pulita era un toccasana, dopo aver passato 4 giorni a dormire profondamente.
    Ma che schianto era quella Yoshino !! quasi quasi torno e le chiedo un appuntamento !
     
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27 replies since 22/3/2012, 01:26   231 views
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