Classe I [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv.1

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  1. Belfagor90
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    Ordunque, visto che un certo qualcuno è sparito lasciando utenti senza classi e pertanto ha attirato la mia ira su di sé, prendo io in un'unica classe tutti gli utenti lasciati in sospeso da (urgh!) anche più di un mese. Avete le mie più profonde scuse.

    Sensei: Urahara Mouryou (Belfagor90)
    Allievo: Akane Fumiya (Feferocky)
    Allievo: Kaito Nakamura (Shiper,)
    Allievo: Magister V. Weinberg (Marneus)
    Allievo: Arashi Yagami (Aräshi)
    Allievo: Itsuki Kinji (K@til)
    Allievo: Ilyan Light (DjTeo)


    Qualche piccola nota prima di iniziare così io non mi faccio il sanue cattivo e voi evitate errori imbarazzanti.
    Dovete fare post di non meno di dieci righe; usate pensieri, sensazioni o quel che volete ma cercate di non fare post corti o vi garantisco che fallirete l'azione nel 90% dei casi.
    Niente abbreviazioni da sms, siate corretti grammaticalmente e rileggete quel che scrivete onde evitare svarioni perché alla lingua italiana ci tengo.

    Cercate di interpretare il vostro personaggio in maniera opportuna; nella scheda avete specificato delle caratteristiche quindi cercate di rispettarle il più possibile. Sono permesse evoluzioni di carattere, ma cercate di sviluapparle più avanti nel gioco.

    Siate originali, un post "innovativo" aiuta a rendere la lettura divertente e aiuta a guardagnare punti così come un post PRECISO. Se mi scrivete "attaccai" io, o comunque il vostro avversario, ho libera scelta di decidere come attaccate e ciò vuol dire anche che posso farvi fare mosse compeltamente stupide o suicide. Più descrivete il colpo meno errori ci saranno, quindi al posto di "attaccai" potete benissimo mettere "corsi contro il mio nemico affondando la mia spada dritto verso il suo cuore". Più lungo e d'effetto, non trovate? Se poi aggiungete, sempre sulla stesso esempio, qualcosa sul sangue pulsante, la voglia di uccidere, sentire la spada pesante o leggera, il rumore dell'aria durante la corsa, il suono dei vostri passi, etc etc la cosa non è assolutamente malvista. Posso garantirvi che anche alzare una mano può essere descritto in venti righe!

    Consiglio sempre l'utilizo di Microsoft Word o Open Office per una stesura preliminare del vostro post. Questi programmi hanno delle opzioni di correzione abbastanza buone ed eviterete almeno gli errori di battitura (quelli di grammatica e sintassi stanno a voi).

    Rispettate la turnazione ovvero dopo un post mio fate uno e un solo post vostro.

    Sensei
    allievo 2
    allievo 1
    allievo 3
    Sensei

    L'ordine in cui rispondete voi non ha importanza, basta che ci sia un solo vostro post dopo ognuno die miei.

    Non siate auto-conclusivi e non descrivete gli esiti delle vostre azioni:
    - tento di colpire XXXX = OK
    - colpisco XXXX e gli faccio un gran male = EPIC FAIL + PUNIZIONE

    Iniziate senza armi particolari e solo la tenuta da allievo che vi viene recapitata in un pacco regalo: bianca sopra con un hakama blu se siete un ragazzo, rosso se siete una ragazza.

    Se avete domande, inseritele sotto spoiler alla fine o all'inizio del post, mai in mezzo, oppure mandatemi un MP (Messaggio Privato).

    Buona ruolata e non vogliatemene se vi causerò qualche danno permanente ^^



    Il mondo, si sa, è un brutto posto e l'Altromondo, purtroppo, sa esserlo anche di più. La maggior parte delle persone che trapassano e arrivano nella Soul Society sono senza il becco di un quattrino in tasca e senza un tetto sopra la testa.
    Quelli che poi hanno la (s)fortuna di possedere poteri spirituali poi devono anche far fronte a qualcos'altro: la fame! Perché solo coloro che hanno il potenziale di diventare Shinigami sentono i crampi allo stomaco, gli altri solo la sete. Per carità, nessuno dice che sentire la sete non sia una brutta cosa, ma per quella basta andarsene sulle sponde di un fiume o di un laghetto e il gioco è fatto. Anche la pioggia può essere una vera manna dal cielo.
    Per il pane, invece, non è così semplice. Immaginate dunque il vostro gaudio quando un giorno che state passeggiando trovate una monetina da 500 yen! Quella monetina significa un buon pasto in più e già sentite l'acquolina in bocca mentre tendete la mano per prenderla.
    All'improvviso però il piccolo disco di metallo si drizza sul dorso e comincia a rotolare via a velocità sostenuta. Presto, all'inseguimento!!


    Ok giovincelli, ecco il vostro primo ostacolo: inseguite la monetina. Inventatevi pure un percorso a piacimento tenendo bene a mente che non sarà semplice da acchiappare (potete descrivere più tentativi oppure una grande corsa ad ostacoli oppure... insomma fate voi). Concludete poi con un bel tentativo finale di acchiapparla e, se il vostro lavoro mi soddisferà, potrei decidere di farvela acchiappare.
    Andale andale!! XD
     
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  2. K@til
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    Narrato
    "Pensato" (Porpora)
    < Parlato di Itsuki > (Blu)
    < Parlato altrui > (Non blu)


    < Che fameee... > diceva Itsuki tra sé e sé mentre passeggiava per le vie affollate del Rukongai. Erano ormai passati anni da quando il giovane era finito nella Soul Society e aveva deciso di diventare Shinigami, ogni volta però, per ironia della sorte, che ne "sentiva" arrivare uno, scappava via... Il motivo era abbastanza semplice: ci sono alcuni spiriti nati nella Soul Society, e non, che sviluppano una piccola quantità di Reiatsu nel proprio corpo e che aumenta nel corso degli anni. Questa "energia spirituale" dà delle, seppur piccole, capacità alla persona che la possiede: una di queste è il percepire questa particolare energia nelle altre persone. Questo, però, se attuato da una persona con una costituzione debole o non abituata, causa stanchezza, fame e/o sete... che sono cose inspiegabili per uno spirito! All'inizio, Itsuki era entusiasta di questa capacità, dato che in giro si diceva che chi la possedesse aveva buone possibilità di diventare Shinigami. Col tempo però, la cosa divenne fastidiosa e imbarazzante: ogni volta che gli si avvicinava uno Shinigami, anche se lontano alcuni metri, il giovane cadeva a terra frastornato, in preda, appunto, della fame e della sete. Ciò lo infastidiva parecchio in quanto non poteva allenarsi in quelle condizioni.
    Ma mentre il giovane era impegnato a borbottare... ad un tratto, un luccichio per terra si trasformò in un vero è proprio baiore di speranza: una monetina da 500 yen! Con questa Itsuki avrebbe potuto comprare un bel panino imbottito tutto per lui ma, mentre immaginava tutti i tipi di pane che avrebbe potuto divorare con la bava alla bocca, la monetina si spostò da sola di alcuni centimetri in avanti, < Ma che..?! > disse il giovane confuso. Ci riprovò: < Vieni qui, bella monetina... >, ma ora l'oggettino luccicante cominciò letteralmente a rotolare via molto velocemente facendo partire l'inseguimento. Correndo dietro quei 500 yen, Itsuki investì un carro di provviste da cui rubò furtivamente un mandarino grande quanto una caramella, < Mi scusi! > disse, rimettendosi a correre, al proprietario del veicolo che gli rispose
    < Mannaggia a te, ragazzo! >
    . Nemmeno il tempo di portarsi il frutto alla bocca che urtò la spalla di un passante, che gli cadde per terra, ma i 500 yen, incuranti dello spettacolo, continuavano a rotolare via... e loro erano più importanti di un fruttino minuscolo! < Non me ne va bene una oggi! > La monetina non dava cenno di fermarsi e il giovane cominciava a sentirsi in imbarazzo a correre imprecando sotto gli occhi della gente:
    "Che vergona"
    , pensava imbarazzato. Innervosito dalla situazione inverosimile, si buttò per prenderla, ma la moneta deviò subito la sua corsa, facendo dare a Itsuki una facciata per terra. Si rialzò e continuò a correre, < Guarda che sto.. uff... facendo per una... uff... dannatissima moneta! > gridava col fiatone ai quattro venti. La monetina entrò in un buco attraverso un muro non troppo alto facendolo scavalcare a fatica anche da Itsuki. Uscì dall'altro lato e girò l'angolo, finendo in un vicolo dove era in corso uno sciopero dei negozianti ed era pieno di carri portamerci che bloccavano la strada. Alla moneta bastò attraversare il percorso sul bordo della strada mentre Itsuki fu costretto a correre sui tetti delle case e, allo stesso tempo, tenendo d'occhio la monetina, < Ma è uno scherzo... ?! > diceva e rideva nevroticamente. Uscita dal percorso tortuoso, la moneta girò di nuovo l'angolo finendo in un vicolo cieco dove finalmente, urtando il muro, cadde su una delle facce fermandosi. Itsuki si avvicinò cauto all'oggetto che sembrava incantato dicendo: < Stai ferma e fatti usare per ciò a cui servi: ... MANGIARE! >. Con l'acquolina in bocca e più spossato di quanto non fosse prima, pensando al pasto che avrebbe presto consumato con quella sudatissima moneta da 500 yen, si lanciò in avanti tentando di prenderla con il braccio destro, gridando: < PRESAAAA!!! >.



    Bene! Questa è la mia primissima ruolata ma non avendone vista nessun'altra, a parte il regolamento che ho letto, non sono sicuro di cosa sia giusto fare e non. xD
    Comunque all'inizio mi sono un po' perso nello spiegare come funzioni l'energia spiritale nella Soul Society e spero che non mi penalizzi (volevo fare una sorta di prologo :mmm:). Detto questo aspetto le risposte degli altri, buona ruolata a tutti! :yey: ^^.

    PS: Bello questo primo obiettivo, mi ha sorpreso eh eh. :roftl:

    PSS: Mi scuso per eventuali errori grammaticali, ma 3 mesi di vacanza non fanno bene al cervello xD


    Edited by K@til - 26/8/2012, 15:25
     
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    Arashi pensava di essere ormai abituato a patire la fame e la sete ma così non era. La sensazione che la malnutrizione portava la conosceva bene, ormai, ma non poteva dire di essersi abituato ad essa. Sinceramente egli sperava, con un po di fortuna, di trovare qualcosa da rubare. Rubare non era proprio il suo stile, ma cos'altro avrebbe potuto fare per mettere qualcosa sotto ai denti?
    Il problema della sete era facilmente risolvibile, certo, ma non si poteva dire lo stesso per la fame. Purtroppo le persone del Rukongai non erano granché gentili ed ospitali. Fin dal suo arrivo nel Rukongai Arashi aveva sempre vagabondato senza meta, non riuscendo mai a trovare un posto dove stare. Quella routine era ormai diventata noiosa, e nonostante fosse consapevole che in lui c'era una piccola quantità di Reiatsu non aveva mai preso in considerazione l'idea di diventare uno Shinigami, anche se a pensarci bene i privilegi erano molti.
    “Forse è arrivata l'ora di farci un pensierino, huh.” Mormorò, fra se e se. Camminò fin quando non vide una luccicante monetina da 500 yen.
    Fu indubbiamente una gradevole sorpresa, dato che non mangiava da un po'. “Che sia il mio giorno fortunato?”
    Come avrebbe potuto lasciarsi sfuggire una chance del genere? Subito allungò la pallida mano in avanti nel tentativo d'afferrare la luccicante monetina, che, improvvisamente iniziò a rotolare via velocemente. Non dovrò rincorrere una monetina, vero? Non era granché entusiasta di dover correre dietro ad una monetina, ma quella era la sua salvezza. Iniziò a correre dietro alla monetina, che continuava imperterrita a rotolare per terra, come se avesse una traiettoria prestabilita. Arashi, noncurante di ciò che gli stava attorno andò a sbattere diverse volte contro vari oggetti, persone, muretti e via dicendo. Nonostante i suoi innumerevoli scontri non perse mai di vista la monetina, che continuava a rotolare. Stufo, si lanciò in avanti durante la corsa, allungò il braccio e tentò di prendere la monetina.
    Il suo tentativo non ebbe fortuna; cadde per terra, mentre la monetina continuava a rotolare. Si rialzò velocemente e riprese a correre.
    Guarda cosa mi tocca fare per mettere sotto ai denti qualcosa.. Così umiliante. Non avrei mai e poi mai pensato di dover rincorrere una monetina. Dopo un altro paio di tentativi andati male decise di giocarsi il tutto per tutto. Aumentò la velocità di corsa, arrivando più vicino alla monetina, dunque si lanciò in avanti con la speranza di intrappolare la monetina sotto di sè. Indubbiamente un modo poco elegante per acchiapparla, certo, ma il fine giustifica i mezzi.


    Chiedo venia per miei eventuali errori, ma è da tanto che non ruolo e sono un po' arruginito.

     
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    Pensato da Weinberg : Corsivo.
    - Parlato da Weinberg -: Grassetto.
    - Parlato da altri -: Rosso.


    Dopo l'incontro con lo Shinigami Weinberg aveva continuato a vagare senza meta.
    Ora era affamato, reggeva bene la sofferenza, ma la mancanza di vettovaglie oramai lo aveva sfinito.
    Non poteva sempre mangiare approfittando della magnanimità di coloro che lo ospitavano, non sarebbe stato corretto.
    In più sembrava che chiedere del cibo fosse una cosa strana, infatti la maggior parte della gente lo guardava in modo strano, come stupiti dalla richiesta.
    Oramai era passato del tempo dal suo ultimo pasto, il perché lo sapeva benissimo: il denaro.
    Quella stupida pecunia.
    In quel mondo tutto ci girava attorno.
    Weinberg non ne possedeva più oramai, aveva speso tutto quello che aveva guadagnato con i suoi ultimi pasti.
    Fu per questo che si sentii molto fortunato, quando dopo essersi svegliato aveva trovato sul suo cammino una moneta da 500 yen.
    Stava già pregustando la sensazione di soddisfazione del primo pranzo dopo tempo quando improvvisamente la monetina si era drizzata sul dorso ed era scappata.
    Weinberg per alcuni momenti l'aveva guardata rotolare con un'espressione basita stampata sul volto.
    Era normale che una moneta si comportasse in quel modo?
    Non ne era molto sicuro.
    Alla fine decise di lanciarsi all'inseguimento.
    La moneta continuava a percorrere il rettilineo che aveva davanti, senza rallentare o fermarsi, e dietro Weinberg inseguiva quello che si sarebbe tramutato nel suo futuro pasto.
    - Forza! Fatti prendere! -
    Aveva gridato alla moneta dopo cinque minuti di corsa: oramai iniziava a essere stanco di quella situazione.
    Oramai Weinberg aveva iniziato a parlare con la monetina durante la corsa, la gente che passava lo guardava in modo divertito e preoccupato, ma di questo non gliene importava molto, voleva solo avere quella dannata moneta.
    Decise di tentare di convincerla parlandogli dei sentimenti che nascono da uno stomaco pieno, magari si sarebbe fermata e si sarebbe fatta usare per quel nobile scopo.
    - Come ci si sente indulgenti e generosi, dopo un pasto sostanzioso senza problemi di digestione. -
    Aveva iniziato a dire.
    -Come ci si sente magnanimi e benevoli!
    Non ho ragione monetina?
    È strano davvero il dominio che il nostro stomaco esercita sul nostro cervello.
    È esso che regola le nostre emozioni e le nostre passioni.
    Infatti moneta cara, se ti lasci cambiare con un paio di uova al lardo il mio stomaco dirà al cervello: Lavora!
    Se ti cambio con una buona bistecca, invece, il comando sarà: Dormi!
    Invece con una tazza di the il mio cervello sorgerà, e mostrerò la mia forza.
    Sarò eloquente e profondo, spiegherò le candide ali dei miei pensieri, e mi innalzerò sul mondo, come uno spirito divino che raggiunge le soglie dell'eternità. -

    Fece questo discorso alla monetina mentre vagavano per i vicoli, schivando le persone e scusandosi più volte quando urtava qualcuno.
    Oramai il sole era alto nel cielo, e Weinberg era veramente stufo di inseguire quella moneta.
    Questa si fermò improvvisamente nei pressi di una piazza, come a vedere cosa avrebbe fatto per prenderla.
    Il monologo che aveva fatto alla moneta non aveva cambiato la situazione, anzi, l'aveva fatto accelerare.
    Cosa poteva tentare ora?
    In preda alla disperazione si scagliò a tutta velocità verso la moneta, con il piano di lanciarsi su di essa e di bloccarla con il corpo.
    Se la moneta avesse schivato allora avrebbe tentato ad afferrarla con mani e piedi.
    Avrebbe fatto di tutto per quel pasto, anche rotolarsi nella polvere.

    Come per K@til anche per me è la prima ruolata, spero vada bene.
    Ho fatto un piccolo monologo sullo stomaco, visto che il personaggio da background è riflessivo.
     
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    Sapete tutto ciò era veramente curioso.
    No nel senso pensateci: uno quando è in vita si aspetta chissà che cosa dall'aldilà, magari un mondo composto da soffici nuvole bianche attraversate da unicorni arcobaleno, dove si può tutto quello che si vuole senza preoccuparsi di soldi, stenti, di una casa, delle iguane che si infiltrano negli appartamenti, di lavorare... e invece toh, l'altro mondo è un posto ancora più schifoso e povero, dove tutti i criminali diventano ancor più criminosamente criminosi per mancanza di soldi. In quel momento non ricordavo, ma di sicuro in vita anche io immaginavo il paradiso come qualcosa di paradisiaco, come dice la parola, magari non con gli unicorni ma siamo lì.
    In ogni caso eccomi lì, a vivere in una catapecchia ospite di un tizio salvato per caso, senza soldi e con una gran voglia di usare la bocca.
    Per mangiare.
    Già, perché essendo al verde trovare qualcosa da mettere sui denti era difficile come in vita. Per bere ad esempio le opzioni erano tante, come sfruttare le risorse naturali. Certo questo discorso si poteva fare anche per il cibo, ma mangiare insetti o brucare l'erba non era propriamente soddisfacente, oltre che normale. L'unica soluzione per ottenere dei viveri era comprali e per acquistarli occorrevano i soldi, che di certo non si trovano sugli alberi o per stra-
    ...
    ...
    ...
    No, non è possibile
    Di fronte a me stagliava in tutta la sua grandezza spirituale una monetina da 500 yen, sola soletta in mezzo alla strada del Rukongai desiderosa di essere afferrata. Mi immedesimai per un attimo in lei, poverina, che a gran voce tentava di chiamare i passanti per farsi notare, ma nessuno riusciva a sentirla e si piegava per raccoglierla. Asciugai una lacrima solitaria invisibile che credetti mi fosse scesa lungo la guancia e mi avvicinai per fare il suo volere. Fatto un solo passo in avanti però, dalla parte opposta alla mia comparve una palla di lardo di almeno centocinquanta chili. Essendo lui più vicino al tesoro di me, si chinò con l'intenzione di raccoglierlo. Cosa se ne faceva un grassone come lui di 500 yen? Di sicuro mangiava tutti i giorni di tutte le ore beatamente. Non gli avrei permesso di afferrarla.
    TI APRO COME UN TOTANO BASTARDOOO
    Questi per il rumore alzò la testa e io mi lanciai in tutto il mio splendore verso l'anima obesa, esibendomi in uno scatto felino degno del più veloce dei ghepardi. Quando lo raggiunsi mi sbilanciai in avanti portando nella stessa direzione il braccio destro a pugno chiuso e, raggiunta la massima estensione, gli piantai in faccia il segno delle mie nocche. A questo punto egli fece qualche passo all'indietro cadendo per terra, tastandosi dolorosamente il naso emettendo svariati lamenti che ricordavano vagamente una balena in calore. Non persi nemmeno tempo a parlare con quella megattera e chinai la testa in basso tornando a contemplare la monetina. Da vicino sembrava ancor più spettacolare. Con la bavetta alla bocca pensai a quello che ci avrei comprato e per poco non svenni, oltre che eccitarmi.
    Non resistendo più mi chinai protendendo lo stesso braccio che aveva scagliato il pugno e quando le mie dita arrivarono a sfiorare il tesoro, quando incominciai a sentire il sapore dei denti che affondavano nel pane morbido mandando le mie papille gustative in extasi... sì addrizzò.
    Sì, esatto! Dritto in alto come la lama di una spada!
    Quella monetina che prima era sdraiata sulla strada si mise in posizione verticale, in bilico sulla sua parte sottile. Neanche il tempo di scioccarmi per bene che incominciò a fuggire rotolando lungo la strada e andandosene via.
    Ehi dove scappi! Fermati subito dannata!
    Senza pensarci due volte mi gettai al suo inseguimento, non chiedendomi né come né perché avesse incominciato a muoversi a velocità spropositata. Benché stessi correndo al mio massimo, non riuscivo in ogni caso a raggiungerla.
    Stetti a inseguirla lungo la strada dritta per una buona manciata di minuti, sfrecciando in mezzo al Rukongai schivando tutte le persone o cose che mi capitavano davanti. A un tratto vidi che alla fine della strada c'era un muro e l'unica uscita era svoltare a sinistra. Uhuhuh, non mi sarebbe potuta sfuggire. Per quanto la situazione fosse anormale, era chiaro che la monetina fosse in grado di andare soltanto in modo rettilineo e non di girare. Un sorriso si stampò sulla mia faccia mentre ci avvicinavamo sempre di più al muro e, quando fummo abbastanza vicini, feci un salto in avanti a braccia allungate per acchiapparla. Durante quel momento che sembrò essere al rallentatore fissai dritto la monetina pronto a prenderla, e mentre la guardavo questa... svoltò allegramente a destra. Il sorriso che si era dipinto sul mio volto scomparve lasciando posto a un'espressione ancor più scioccata di prima, mentre capitombolavo inevitabilmente contro il terreno a mani vuote. Quando toccai terra con un gran tonfo stavo ancora guardando l'oggettino che, una volta svoltato, non continuava imperterrito la sua corsa, ma saltellava sul posto come a volermi sfidare.
    Brutto pezzo di latta se ti prendo ti fondo!
    Gridai in preda alla collera. A quel punto non mi importava neanche più del cibo, acciuffarla era diventata una questione personale. Così scattai in piedi e subito questa ricominciò a rotolare a massima velocità con me che la seguivo altrettanto velocemente, ma niente da fare, come prima non riuscivo a raggiungerla. Avevo bisogno di una tattica per catturarla, non ce l'avrei fatta solo con la velocità. Mentre correvo e mi scervellavo in lontananza vidi un altro muro e un'altra strada che svoltava a destra. Stavolta non avrei fatto lo stesso errore di prima, oh no, l'avrei colta di sorpresa.
    Smisi di correre e rapidamente mi arrampicai su una delle tante abitazioni basse sulla destra per cercare di acchiapparla nel momento in cui avrebbe svoltato, dall'alto. E' vero che arrampicandomi persi parecchio terreno, ma la distanza dal muro era tale da permettermi di raggiungere il tetto delle abitazioni e stare comunque dietro alla monetina. Una volta raggiunto il tetto dunque corsi di casa in casa senza alcun problema essendo queste attaccate, controllando sempre con gli occhi la moneta che correva via. Arrivati finalmente alla svolta l'oggettino girò come prima a destra e io, da sopra l'ultima casa della strada, balzai un po' più avanti di lei contando di cadere perfettamente su di essa.
    TI HO PRESAAAAAAAA
    E ancora una volta le mani protese in avanti mentre cadevo verso il basso attratto dalla forza di gravità. Sì, stavolta ce l'avrei fatta, l'avrei presa e sarei riuscito a sfamarmi per quel giorno!

    Non so se sei un tipo a cui piacciono i post lunghi, se sì cercherò di mantenere più o meno questo livello xD
     
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  6. Feferocky
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    Akane doveva essere a dir poco stracolma dopo tutti quei dorayaki. E se non fosse stato per Tosei (-gattaccio goloso!!!-) ne avrebbe mangiati anche di più.
    -Quel gatto è spaventoso! Non dovrebbe mangiare così tanto.-
    -TOSEI!!! Un giorno ti spellerò vivo sappilo! Perchè non mangi cibo per gatti come tutti, eh????-
    Si era arrabbiata molto con lui ed era uscita di casa sbattendo la porta. Non era facile che perdesse la calma in quel modo ma quando si trattava di cibo e in particolare dei dolci, nessuno doveva toccarla. Aveva addirittura perso il suo decoro! Almeno in quel momento... E non poteva assolutamente permettersi di farlo ancora. Ma non sapeva che quel giorno lo avrebbe fatto molte altre volte.
    -Si insomma! Se mi arrabbio troppo spunteranno le rughe!- sorrise leggermente a questo pensiero rendendosi conto di quanto fosse stupido visto che in quel tempo e in quel luogo non era comunque possibile.
    Per fortuna colui che l’aveva vista perdere le staffe in tutto quel tempo era stato solo Tose-chin che non poteva andarlo a raccontare a nessuno, a meno che qualcuno non comprendesse le sue sfumature di miao e meow.
    Sta di fatto che Akane, ancora arrabbiata per non aver mangiato l’ultimo dorayaki (era una questione di principio! L’ultimo pezzo deve essere sempre il suo!), aveva cominciato a camminare senza una meta, ovviamente perdendosi. Ma non le importava! Camminò per un po’, doveva essere una mezz’oretta o giù di lì, ma non c’era fretta visto che nessuno la stava aspettando e, per quanto le riguardava, Tosei in quel momento poteva anche morire di fa....
    -BROOOOOAR!-
    Akane diventò rossissima e cominciò a guardarsi intorno con discrezione, imbarazzatissima per quel suono così agghiacciante.
    -Maledetto stomaco! Hai appena finito di mangiare-
    Quella ragazza non si smentiva mai! – Arrabbiarmi mi ha fatto tornare la fame!- Sorrise ancora tra sè e sè in primis perchè nessuno si era accorto di quel “tuono”, ma soprattutto perchè le venne in mente di fare un nuovo dolce con una ricetta che aveva trovato in un libro pochi giorni prima: il wagashi. In particolare aveva saputo che legava molto con il the verde, per cui lei andava pazza! Di wagashi Akane già ne aveva mangiati molti tranne il Bocchan Dango, quello con tre colori. Il primo è colorato dai fagioli rossi, il secondo da uova, e il terzo dal tè verde.
    In quel momento Akane realizzò:
    -Le uova! Quel maledetto gattaccio le ha fatte cadere tutte ieri!! Ho lasciato i soldi a casa e a quest’ora i negozi staranno per chiudere!-
    Sapeva che non avrebbe fatto in tempo a tornare a casa, prendere i soldi, (-picchiare Tosei, fase necessaria da aggiungere come promemoria-) e andare a comprare le uova, eppure .... eppure...
    -Devo mangiare dannazione!!!!!- Il suo stomaco espresse ancora una volta con un altro vigoroso BROOOOAR!!! E così Akane capì che doveva fare qualcosa. Qualsiasi cosa pur di mettere qualcosa sotto ai denti!
    Ebbene qualche sorta di divinità celestiale le venne in soccorso (forse perchè le faceva troppa pena) con una bellissima e lucentissima monetina da 500 yen!
    -WOOOOO! Con quella ci compro una fornitura di uova per un anno!-
    Ma non poteva di certo buttarsi sulla moneta come una morta di fame, nonostante lo fosse realmente.
    -Una vera donna giapponese deve mantenere il decoro anche nelle circostanze più impensate- Così cominciò a piegarsi elegantemente verso quella moneta con la testa semi alta (forse perchè aveva paura che, se l’avesse presa qualcun altro si sarebbe risvegliato il suo istinto-omicida-per-conquista-di-cibo). Allungò la mano senza guardare per terra, certa che la sua mano avrebbe percepito il suo tocco da un momento all’altro. Eppure sentì sotto i polpastrelli solo ciottoli e ghiaia. Abbassò quindi il suo sguardo velocemente, fregandosene delle maniere e di tutto il resto!
    -Al diavolo il decoro! Maledette maniere! La moneta! Non c’è più!-
    Rialzò la testa e vide con incredibile stupore che stava scendendo lungo la strada ad una velocità incredibile! Forse nemmeno Tosei sarebbe riuscita a prenderla a quella velocità. Ma ad Akane quella moneta SERVIVA!!! Così i suoi splendidi occhi azzurri assunsero una leggera sfumatura verdognola come erano soliti diventare nel momento in cui si arrabbiava sul serio e cominciò a urlare:
    -LASCIATE QUELLA MONETA!!!!! E’ MIA!!!-
    Come le era già capitato altre volte corse più veloce che poteva! Non le importava di come si fosse rizzata in piedi quella cosa. Che fosse stato un soffio di vento o una magia o un dio che volesse farla morire realmente di fame, lei doveva averla e doveva muoversi o i negozi avrebbero chiuso. Akane recuperò un bel po’ di terreno, ma quella cosina doveva avere come un’anima perchè sembrava accelerare ogni volta che lei stava per raggiungerla.
    -Diamine!!! Se non fosse stato per quel mio modo di piegarmi, sarei già a casa a guastarmi i miei amati dango alla faccia di TOSEI!-
    Quella monetina si destreggiava fra gli angoli delle strade come se stesse decidendo in quale negozio andare a fare la spesa.
    -Ebbè lei almeno può farla-
    Akane cominciò a correre a più non posso fra la folla. Aveva dato tante di quelle gomitate che se fossero stati vivi di certo non se la sarebbero cavata solo con un livido. La rabbia da cibo faceva diventare Akane un vero mostro.
    Continuò a seguire con quel suo sguardo assetato di sangue quello spicciolo e vide che non era poi così lontano come sembrava. Sempre in corsa prese un retino poggiato in vista su una specie di bancarella urlando al negoziante, rimasto shoccato e, per questo incapace di lamentarsi:
    -GLIELO RIPORTO PIU’ TARDI. GIURO!!!-
    Ecco! Perfetto! Questo mancava nelle liste delle esperienze più indecorose nel Rukongai: rub... ehm... prendere in prestito un retino per prendere una moneta da 500 yen.
    Akane continuò a correre e a correre ancora e le parve di averla raggiunta perchè stava andando contro un palo...
    -AH-HA! SEI IN TRAPPOLA!!!- Saltò per prenderla quando improvvisamente, come presa dalla solita pseudo-magia che l’aveva fatta muovere, la moneta svoltò a destra. Ma Akane aveva già saltato in preda alla foga e nessuno poteva levarle un bel bernoccolo sulla fronte! Ma il dolore non era più forte della sua voglia di mangiare quei deliziosissimi dango! Era l’unica idea che la manteneva ancora in piedi, nonostante il dolore della botta fosse lancinante.
    La gente che la guardava negli occhi sicuramente doveva averla scambiata per una pazza, per un demonio o qualcosa del genere; volevano avvicinarsi per vedere come stesse, se si fosse fatta male, ma si erano ritratti subito vedendo che si era alzata di colpo ridendo in maniera così sguaiata che pareva una maniaca che avesse vissuto per secoli il supplizio di Tantalo.
    -VUOI LA GUERRA EH??? VUOI LA GUERRA???? EBBENE L’AVRAI, MALEDETTA!!!-
    Corse a più non posso destreggiandosi tra le persone con quel retino in mano, con il fiatone ma con lo sguardo di una donna che vuole uccidere il marito perchè l’ha tradita con un’altra. Quella moneta fece un percorso assurdo: girò per la piazzetta, entrava nelle case e e da lì vi usciva, sembrava salire nelle strade in salita e poi, improvvisamente rinsavita dalle leggi della fisica, riscendeva per forza di gravità ma ad una velocità ancora maggiore per evitare che Akane la prendesse.
    -Esatto! Sembra quasi che voglia scappare da me!-
    In quel momento le parve che le si fosse presentato davanti un miracolo: la moneta girò per un angolo. Alla fine di quella strada c’era un muro, un vicolo cieco e la moneta era andata proprio lì.
    Akane rise con il suo sguardo maligno e assassino! Corse ancora una volta verso la fine di quel vicoletto e la vide. Era lì. Intrappolata realmente! Girava insistente mente attorno ad un improbabile centro come se stesse cercando una via d’uscita.
    -Oh andiamo sarò io che mi sto immaginando che la moneta si muova da sola!!-
    Con il fiatone e con un grandissimo sorriso mille denti sul viso, Akane disse ansimando:
    -Adesso sei mia! Tranquilla! Ti tratterò bene! E ti trasformerò in dolcissimi dango!-
    Così dopo aver dato una veloce controllata al fatto che non ci fossero altri pali e cercando di non andare a sbattere contro il muro che metteva fine al vicolo, senza alcun senso di decoro, saltò per afferrare quella maledetta fuggiasca.
    -Alla faccia di Tosei-
    ho messo in blu il suono dello stomaco perchè per me è come se fosse parlato da altri XD... spero non sia troppo lungo il post ma mi sono lasciata prendere un po' la mano. Mi piace un sacco questa sfida!
     
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    I Leoni Stanno Allo Zoo Ma I Leonetti No

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    Pensare cosi strettamente al senso di fame che ti attanaglia lo stomaco, può essere frustrante; questo era l’unico pensiero che girava per la testa di Ilyan; anche se aveva letto da qualche parte che la fame come la sete oppure le sensazioni tipo il caldo ed il freddo, sono concezioni mentali. Lui aveva anche affermato di aver letto la soluzione per non lasciarsi influenzare da queste cose, il problema è che lui, non se la ricordava proprio e quel giorno si sarebbe mangiato anche un comodino.
    La giornata prometteva pioggia e il vento che continuava imperterrito a soffiare sul volto di Ilyan aveva già generato malumore nella sua testa, visto il continuo movimento delle mani per sistemare la sua folta chioma.


    Oltre la fame anche la noia non poteva capitarmi di peggio!!

    Questi erano i suoi pensieri mentre proseguiva la sua camminata svogliata, senza metà.
    Poi ad un tratto vide un uomo accasciato sul bordo della strada, stava lì immobile, quasi come fosse morto, ma non lo era poiché una volta che il ragazzo si avvicinò, potè sentire senza problemi il suo respiro e cosi rendersi conto che era ancora in vita.
    Naturalmente si disinteressò completamente di quell’individuo, non c’era nessun valido motivo per cui si sarebbe dovuto curare della presenza di quella persona.
    Nella realtà di tutti i giorni era abituato a vedere molto peggio che un uomo steso per terra, a dormire sul bordo della strada cosi continuò camminare.
    Giusto il tempo di compiere altri due passi e un piccolo rumore accese l’attenzione dell’affamato.

    Cos’era quel “tin tin” che aveva udito? Forse era il suono di una monetina caduta dalla tasca di qualcuno? Questa era un opzione plausibile, peccato che in quella strada non ci fosse nessuno a parte il giovane Ilyan, che di sicuro non aveva nessun tipo di moneta con sé.
    Allora da dove proveniva quel rumore, che aveva acceso una speranza negli occhi del giovane affamato? Intorno a lui era più o meno un deserto, qualche baracca e un paio di fili per stendere i stracci delle persone che abitavano in quel luogo.
    Per tutto il resto, polvere e vento; mentre si aspettava che il cielo scatenasse l’acquazzone tanto atteso.

    La fame pero imperterrita punsecchiava il suo stomaco, facendogli tornare in mente quel suono; cosi si voltò di scatto e incominciò la ricerca della monetina.
    I luoghi su cui si poteva concentrare la ricerca erano molto pochi, poiché si trovava in una strada deserta e dopo averla percorsa in lungo e in largo, non c’era più niente da fare.
    La disperazione si percepiva negli occhi di quel malcapitato che si era rassegnato al senso di perdita, cosi si andò a sedere proprio vicino a quell’uomo che sembrava senza vita.
    Poi una volta seduto, appoggiandosi al muro si voltò guardando quell’individuo; facendosi una piccola risata tra se e se, quasi come se stesse pensando che la sua situazione era comunque migliore di quella del suo compagno.
    Il tempo passava e la pioggia tanto attesa si stava dimostrando un miraggio. Il sole picchiava forte, tanto che il ragazzo tra il caldo e la fame si stava addormentando e proprio quando morfeo lo stava portando nel suo regno, con un braccio urtò contro un barattolo d’alluminio, che era rimasto nascosto dietro la sagoma del finto defunto.
    Ilyan ci guardò dentro e vide la sua monetina, all’inizio era abbastanza tranquillo poi vide che si trattava di una monetina da 500 yen, cosi realizzò che quella poteva essere la soluzione al suo problema.

    Naturalmente sapeva che quella moneta apparteneva alla persona sotto sonnifero e vista la situazione, si capiva benissimo che gli era caduta dal taschino della giacca proprio dentro il barattolo.
    Quel barattolo di tonno forse era stato il suo pranzo e una volta mangiato, l’aveva lasciato lì senza curarsene troppo, poi una volta svenuto dal sonno aveva perso la sua moneta.
    Ora c’era solo un problema prenderla senza svegliarlo.
    Per prima cosa fece delle prove per vedere se era molto sensibile al rumore, incominciando a sbattere le mani vicino alle sue orecchie e fischiando il più forte possibile, ma niente da fare, quel tipo non sentiva nulla.
    Dopo questa verifica non glie ne servivano altre, perciò allungò il piede senza toccare l’uomo giusto per spostarlo lontano dalla sua schiena.
    All’iniziò non ci arrivava, cosi ci andò più deciso, fregandosene del contatto con il poveraccio e proprio in quel modo arrivò a sposarlo.
    Solo che aumentando la decisione del colpo, lo spostamento del barattolo fu molto più brusco e cosi facendo questo si rovesciò e incominciò a rotolare.


    Nooo!!! Dove stai andando!!! Urlò il ragazzo, senza più contenersi.

    Cosi incominciò la sua rincorsa contro la fame, peccato che la sua reazione senza contegno, portava con sé anche un altro effetto.
    Infatti con quello strepito riuscì a far prendere vita al legittimo proprietario, che ebbe bisogno circa di una ventina di secondi per capire in quale dimensione fosse capitato e poi riuscì a fare il resoconto generale.


    No!! Si è vegliato…….ma com’è possibile che prima non sentiva nulla!!!!

    Adesso la scena era questa; il barattolo si trovava in testa, seguito dall’affamato stizzito, rincorso dal proprietario arrabbiato.
    Naturalmente la moneta non rimase a lungo dentro il barattolo e finita la strada in pianura ci fu una discesa. Appena cambiò la pendenza della strada, la moneta uscì dal barattolo continuando a rotolare.
    Il barattolo rimbalzò subito dopo contro una pietra cambiando ulteriormente la sua direzione invece la monetina oramai era andata totalmente da un'altra parte, ma nessuno dei due si rese conto dell’accaduto.
    Cosi i due contendenti continuarono la corsa verso il barattolo oramai vuoto.
    Durante la corsa incominciarono le prima strattonate da parte dell’individuo resuscitato; che oltre a spintonarlo e a tirarlo era partito anche ad urlare.


    Dove pensi di andare?

    A prendere la mia moneta!!!

    Quella moneta è mia!! L’ho fatta cadere apposta per vedere la tua reazione!!!

    Allora stai a guardare!!!

    Ilyan senza preavviso si girò di colpo arrestando la corsa e sferrando un pugno dritto alla sua mascella, poi si rigirò convinto che fosse bastato per metterlo k.o.
    Tra se e se fece una specie di sorriso di compiacimento, ma la sua soddisfazione durò per pochi secondi perché non appena si voltò per continuare la corsa cadde a terra sgambettato.
    Lui rotolò lungo la strada perdendo di vista il barattolo e quando fini la sua caduta provò a rimettersi in piedi, ma l’altro uomo non aveva finito la sua piccola vendetta.
    Quindi per finire l’opera, approfittò del disorientamento del povero ragazzo che ancora stordito cercava di ritrovare l’equilibrio.
    Cosi proprio quando riuscì a mettersi in piedi ricevette anche il colpo di grazia; dall’alto si vide arrivare addosso una specie di secchio della spazzatura.
    Lui glie lo mise dritto in testa, poi con un altro sgambetto lo ributtò a terra e per concludere diede un calcio al secchio.

    Il povero Ilyan aveva fatto la fine del barattolo, finendo la sua corsa contro una recinzione.
    Dal colpo ricevuto passarono dei minuti, giusto per farlo riprendere; poi si tolse il secchio dalla testa e senti le risate dell’altro losco individuo mentre si allontanava per la sua strada.


    Ahahahha.!!!!Adesso stai a guardare pivello!!!

    Oltre alla fame adesso ho anche un bel paio di lividi!!! Non potrebbe andare peggio.

    Il tempo di pronunciare quest’ultima parola e il cielo fece arrivare la tanto attesa pioggia, che rovinò la sua giornata ancora di più, ma smosse anche il terreno su cui era seduto Ilyan; facendo mettere in luce una piccola cosa proprio a un metro da lui.
    La monetina bagnata luccicava anche meglio di quando l’aveva vista la prima volta ed era li ferma accanto a lui.
     
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  8. Belfagor90
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    Affronterò ognuno di voi separatamente, ma ciò non significa che non dobbiate guardare alle correzioni che faccio agli altri. In primo luogo per imparare qualcosa voi stessi e come secondo perché ripetere le stesse cose per tutti è stancante U.U

    K@tail: Sostanzialmente buono. Ti consiglierei di andare a capoverso ogni tanto per rendere più piacevole e scorrevole la lettura ed evidenziare maggiormente i pensieri e le parole dil tuo pg. Per come è messo ora è decisamente come cercare di mangiare un mattone. Ho tuttavia apprezzato il dilungamento sugli effetti della Reiatsu. E' stato preciso e conciso.
    Arashi: Un po' più banale rispetto ai tuoi compagni e un po' carente di dettagli. Sono certo però che saprai rifarti più avanti.
    Marneus: Spero in altri monologhi degli organi interni del tuo pg (XD). Per evidenziare però il fatto che si tratta di un narratore figurato ti consiglio di evidenziarlo rispetto al resto del testo o mettergli uno script diverso, ma non troppo appariscente. Il corsivo ad esempio. Non vogliamo che si pensi che il tuo gp ragiona con lo stomaco, eh? ^^
    Sniper,: Finché non mi rifilate la Divina Commedia io non mi lamenterò. Quello che dico sempre è che non esiste un post troppo lungo, ma solo un post noioso. Se scrivi una o cento pagine di word e sai riempirle bene allora non esiste post troppo lungo. Ti consiglio una revisione nell'utilizzo delle virgole perché, mentre nel testo sono presenti in luoghi poco consoni, nei dialoghi sono totalmente assenti! Mettine sempre una per distinguere gli epiteti o i nomi delle persone ed eviteremo di pensare che esistano "totani bastardi" o periodi ipotetici senza pause.
    Feferocky: Anche te stai attenta alle virgole. Oserei dire anche che potresti limitare l'uso della punteggiatura come gli esclamativi e gli interrogativi uno dopo l'altro. Tendono a rendere i discorsi con un tono di follia isterica e, almeno alle mie orecchie, suonano un po' ridicoli.
    DjTeo: Parto subito col dire che non avevo detto che la moneta apparteneva a qualcuno. Se noti bene avevo specificato che la trovavate per terra e da lì partiva la cosa. Certo, potevi fare che il tipo la raccoglieva per primo e allora il tuo pg gliela rubava, questo sarebbe stato comunque in linea con Ilyan e non avrebbe travisato il discorso. Altra tua liberissima interpretazione è questa cosa della pioggia. Nessuno degli altri ne ha parlato e tu hai fatto piovere indipendentemente da quello che hanno scritto o non scritto gli altri. E' importante, e questo lo dico a tutti, mantenere una versione coerente dell'ambientazione e della storia o qui sembra che ognuno stia sognando per conto suo. Attento anche alla punteggiatura.

    Detto questo continuiamo col nostro piccolo rendez-vous.



    I sei giovani erano finalmente a portata della piccola monetina fuggiasca. C'era chi aveva tentato un approccio più diretto, chi preferì il rocambolesco e chi, infine, non fece poi più di tanto e fu guidato dalla fortuna. Ad ogni modo quel bagliore metallico era come la luce della speranza ai loro occhi e con un sol balzo tutti strinsero trionfanti la monetina nelle loro mani. Ora avrebbero potuto farci ciò che volevano. Mangiare, bere e quant'altro erano alla loro portata e di certo non si sarebbero fatti scappare l'occasione per una bella scorpacciata.
    Si resero però conto in quel momento di una cosa curiosa: la monetina sembrava assai restia a lasciare la loro mano. Non importava come tentassero si staccarla che questa si attaccava ad un'altra parte del loro corpo. Una cosa seccante, nevvero? Ebbene non era che l'inizio! Il colmo fu quando la monetina iniziò a tirarli come attratta da una forza irresistibile trascinandoli dietro con sé.
    Quello sì che era un pensiero disturbante: essere rapiti da una monetina da 500 yen! Ma dove li stava portando quel dischetto di metallo malefico? Facendoli girare per strade affollate, vicoli disabitati e anche l'interno di qualche casa notarono presto che si stavano avvicinando sempre di più al centro della Soul Society, nel luogo dove vivono gli Shinigami.
    Era proprio alle porte del meraviglioso Seireitei quando con una brusca svolta le sei monetine deviarono ancora per il Rukongai compiendo un ultimo pezzetto fino ad un enorme edificio bianco dai tetti rossi.
    Era quella la famosa scuola per i dotati di energie spirituali Shin'ho, dove gli Shinigami venivano addestrati al combattimento e l'ingresso era riservato a pochi scelti.
    Con un ultimo sprint che li contrinse a mettere le ali ai piedi, le monetine accelerarono portandoli dritti attraverso il portone sotto lo sguardo allibito di studenti e insegnanti finché non si fermarono di colpo in un cortile vuoto davanti ad una figura seduta a terra con un joystick nelle mani.
    - Bella caccia che ho fatto oggi! Mi chiamo Urahara Mouryou, e voi? - chiese il tizio biondo squadrandoli dal basso verso l'alto con un ghignetto divertito.


    Eccovi dunque in accademia davanti al mio pg. Descrivete pure il viaggio come preferite e anche qualche particolare del luogo d'arrivo. Quando arrivate le monetine sono ferme a mezz'aria e non potete muovere la pare ad esse attaccata.
    Per inciso, il tempo è soleggiato.
     
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  9. K@til
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    CITAZIONE
    Narrato
    "Pensato" (Porpora)
    < Parlato di Itsuki > (Blu)
    < Parlato altrui > (Non blu)

    Nella tua prima valutazione sotto spoiler hai scritto male il mio nome :facepalm: :sigh:


    Il balzo di Itsuki andò a buon fine: il giovane era finalmente riuscito ad acchiappare quella malefica monetina!! Fiero di se stesso, e con il pugno chiuso che imprigionava la moneta, gridò a squarcia gola:
    < E VAI ! ! ! >
    immezzo ai passanti che cominciarono a guardarlo con aria perplessa. Imbarazzato fino al midollo osseo, Itsuki si allontanò con passo accellerato, dirigendosi verso il panificio più vicino. Il giovane aprì la mano guardando il suo sudatissimo premio,
    < Perché così calma ora? AH! Ben ti sta! Non m'interessa come hai fatto... ma ti ho presa! >
    disse con tono di superiorità, mettendosi i 500 yen in tasca. Qualcosa, però, non quadrava: uscita la mano dalla tasca, la moneta non si era staccata dal palmo,
    < Ma che diavolo...? >
    disse cercando di strapparla con tre dita dell'altra mano. Riuscì a staccare la monetina... ma ora si era attaccata alle sue dita!
    < Che cos'hai adesso?! Prima scappavi e ora ti sei affezionata?!? >,
    disse il ragazzo, più tranquillo di prima. Ormai niente poteva più stupirlo. Strattonò la sua mano, cercando di farla cadere ma, per i continui sbalzi e senza staccarsi un attimo dalla sua pelle, strisciò sul dorso della mano da cui una forza invisibile cominciò a tirare Itsuki.
    < E-EHI! >,
    diceva intimorito il giovane dopo che la forza si fece molto più forte e cominciò a portarlo letteralmente a spasso. Venne trascinato per un paio di chilometri, portandolo addirittura nei pressi del Seireitei, fino al centro della Soul Society dove si ergeva un enorme edificio con le pareti bianche, talmente lucide da riflettere la luce di quel giorno troppo soleggiato, e con enormi tetti rossi che, unendosi architettonicamente, lo ricoprivano interamente,
    < Ma dove sono? Cos'è questo edificio? >.
    Scrutò con attenzione una seconda volta l'immensa costruzione,
    < E-Ehi... Non dirmi che questa è l-l-la... S-SCUOLA SHIN'HO?!?!? >
    disse Itsuki con voce tremolante ed emozionata: entrare in quella scuola era il sogno della sua "attuale" vita. La moneta continuava imperterrita a trascinare il giovane, ora in uno dei cortili di addestramento, dove gli insegnanti smettevano di insegnare e gli studenti di esercitarsi,
    < Ti prego! Fammi tutto quello che vuoi... MA NON FARMI FARE BRUTTA FIGURA DAVANTI AGLI SHINIGAMI!! >
    disse il giovane maledicendo e implorando allo stesso tempo quel dischetto maledetto. La forza che trascinava Itsuki sembrava essersi fatta ancora più forte di quanto non fosse prima. Attraversarono una decina di cortili diversi: alcuni poligoni di tiro dove gli studenti esercitavano il Kidou, altri dove si allenavano semplicemente con la katana, in altri ancora c'erano dei percorsi ad ostacoli; non importa chi lo guardasse, tutti rimanevano a bocca aperta... Che razza di diavoleria poteva mai essere quella monetina da 500 yen? A causa di quella scuola piena zeppa di studenti e insegnanti con il corpo colmo di Reiatsu, il "rilevatore" di energia spirituale di Itsuki andò letteralmente in sovraccarico, facendolo quasi svenire sul posto ed annebbiandogli la vista. La moneta continuava, continuava e continuava a trascinare Itsuki che non opponeva più resistenza che non aveva completamente più forze. Finalmente, giunsero entrambi ad un cortile senza studenti o insegnanti dove il ragazzo riprese un po' di lucidità, ma con altri ragazzi ed una ragazza che sembravano essere anche loro trascinati da delle monete uguali a quella che aveva acchiappato lui, dove al centro esatto, sull'erba, stava seduto un tizio che li guardava tutti con aria divertita, e con in mano quello che sembrava un comando a distanza,
    < Bella caccia che ho fatto oggi! Mi chiamo Urahara Mouryou, e voi? >
    disse quel giovane biondo, forse poco più grande di Itsuki, con indosso una veste cinese, una katana legata al fianco sinistro con una cintura e con un ghigno sul viso. Itsuki cominciò a comprendere la situazione. Con la moneta ancora appiccicata al dorso della mano ma che non tirava più, a denti stretti e con faccia divertita, il giovane rispose:
    < Perciò sei tu che mi ha fatto questo scherzetto, eh? >,
    divenne serio,
    < Mi chiamo Itsuki Kinji... e non è bello divertirsi con la povertà e le disgrazie altrui >.

    Vedendo scritto il "e voi?" nella tua unica battuta, mi è sembrato che tutti noi partecipanti ci trovassimo in quel punto e perciò Itsuki parla, appunto, dicendo che ci sono più persone insieme a lui.
    Spero che non valga come penalità


    Edited by K@til - 1/9/2012, 17:42
     
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    BOOM.
    Il mio corpo atterrò pesante sul terreno, provocandomi un dolore non indifferente visto che in pratica ero saltato giù dal tetto di una casa, di pancia e senza ammortizzare la caduta. Però il male passava in secondo piano, niente poteva distogliermi dal mio obbiettivo, dal mio scopo esistenziale. Sono quelle cose che dici "Cavolo, è per questo che sono stato creato" e la mia vocazione era questa, ne ero certo: cacciare yen. Quella era stata la mia prima cattura, il mio primo inseguimento e l'inizio di una lunga carriera che sapevo sarebbe stata coronata di successi. Avevo le mani davanti a me una sopra l'altra a creare una cupola di carne, sotto la quale speravo si trovasse la tanto agognata moneta da cinquecento yen. Provate a dirlo in modo lento e chiaro e sentirete che bella soddisfazione, una parola che ti riempie la bocca. Ccciiiiiiinnnncuuuuueeeeeeeccceeeeeeennntto. Con il cuore che mi batteva a mille aprii lentamente le mani portandone una da una parte e una dall'altra e...
    Sì! Giorno di paga!
    Tutto il mio dolore fisico svanii quando vidi la monetina immobile a terra come la prima volta che l'avevo trovata, soltanto che stavolta non sarebbe più scappata, l'avevo catturata! Scattai in piedi afferrando la monetina con la mano destra mentre salivo e una volta che mi trovai faccia a faccia con lei, sentendo il freddo del ferro sul mio palmo, fantasticai su tutte le cose che avrei potuto fare grazie a essa. Sentivo già in bocca il sapore di una bella pagnotta calda e il fresco rinvigorente di una bevanda che scivolava lungo la gola come una cascata. Non potei evitare di far scorrere un rigagnolo di bava sull'angolo della bocca accompagnata da uno sguardo vitreo che ricordava tanto una cantante morta quand'ero in vita, mentre mi immaginavo la scena accompagnata stranamente da una canzone in sottofondo il cui ritornello faceva "back to black". Mh.
    Quando mi ripresi da quegli inebrianti sapori immaginari tornai a guardare la monetina, come ad assicurarmi che non fosse tutto un sogno e che fosse lì per davvero. Vidi che lei era ancora lì e sulla faccia mi apparve un sorriso a trentadue denti per poi mettermi a saltare e, infine, semplicemente lanciare l'oggettino in aria per poi riprenderlo.
    ...C'è qualcosa che non va
    Feci il gesto di lanciare la monetina, ma difatti nulla andò in aria. Aggrottai le sopracciglia e guardando il mio palmo scoprii con sorpresa che i cinquecento yen erano ancora lì. Provai un'altra volta a lanciarli per aria, stavolta guardandoli ben bene, ma con ancora più sorpresa vidi che questi non si mossero minimamente. Rigirai la mano tenendo il dorso verso l'alto e abbassando la testa per vedere il palmo scovai la moneta attaccata per bene che mandava a quel paese la forza di gravità. Sbattei diverse volte la mano in aria con forza per cercare di staccarla ma niente, sembrava come incastonata. Cercai di prenderla con l'altra mano ma non riuscii neanche così e a quel punto mi preoccupai veramente. La monetina che fino a qualche minuto fa scappava da me a una velocità sovroggetta ora si era incollata alla mia mano e non voleva più staccarsi. Per pagare avrei dovuto tagliarmi la mano? Avrei dovuto rinunciare alla mia cara Federica mano destra? Assolutamente no, forse l'avevo desiderata troppo e allora questa sentendo la mia passione decise di incollarmisi addosso, quindi per allontanarla forse avrei dovuto farle sentire che non la volevo.
    Staccati stupida monetina, non ti voglio più, di pezzi di metallo come te ne ho tanti
    Tentai, cercando di provare quanto più disprezzo potei per lei accompagnando i miei sentimenti con uno sguardo truce e decisamente arrabbiato. Tuttavia questa mi ignorò bellamente continuando a star incollata al mio palmo, come se sapesse che le stavo mentendo. Diamine, perché avevano creato delle monetine senzienti? Se avesse parlato all'improvviso non mi sarei stupito per niente. A quel punto l'unico modo era usare la forza bruta e per farlo mi servii della parte forse più potente del corpo umano, la bocca. Avvicinai la mano infetta al viso e afferrai la monetina con i denti, urlando e tirando con tutta la mia forza per staccarla via. Dovetti sforzarmi per un po' ma alla fine questa abbandonò la mia mano, lasciandovi solo un cerchio bianco. Stavo per urlare nuovamente godendomi la vittoria ma qualcosa mi impedì di aprire i denti.
    Oh no, no no no no no no no no no non è possibile
    Non avevo minimamente calcolato quest'evenienza, cioè credevo che la moneta si fosse attaccata alla mano e basta per via di un qualche tipo di colla, ma nessun tipo di colla si attaccava per due volte di fila e, soprattutto, sui denti! Non riuscivo più a dividere l'arcata superiore da quella inferiore perché la monetina si era attaccata fra gli incisivi centrali superiori e inferiori. Cercai di parlare per vedere come andasse, ma riuscivo solo a biascicare qualche parola come un vecchio sdentato ubriaco e male istruito. Ma la moneta non si limitò ad attaccarmisi ai denti, oh no, fece qualcosa di diverso stavolta. All'improvviso mi sentii come tirare la faccia da una forza invisibile che mi attraeva a sé, cercai di opporre resistenza inizialmente ma era inutile, la mia testa era alla mercé di quella monetina. Dovetti iniziare a camminare nella direzione verso la quale mi tirava altrimenti sarei finito per terra, più andavo più la velocità aumentava però e a un tratto dovetti seriamente mettermi a correre temendo che la mia testa si staccasse dal collo. La cosa strana però non era solo la situazione, ma anche il tragitto: la monetina sembrò volermi condurre in un luogo ben preciso visto che sembrava fermarsi a pensare dove andare, ma svoltava velocemente e con chiarezza conducendomi in strade in cui non ero neanche mai stato.
    Erai! ERAI UIO!
    La gente del Rukongai mi vedeva correre come un pazzo in mezzo alla strada con la testa e il collo protesi in avanti urlando al vento parole quasi sempre prive di consonanti e probabilmente non doveva essere un bello spettacolo, in particolare per una persona. La monetina si fermò una sola volta per i "quartieri bassi" e quando lo fece mi costrinse a puntare una donna di mezz'età piuttosto prosperosa che vendeva frutta dietro un carrettino. Dopo avermi fatto guardare le sue grazie per qualche secondo mi trascinò verso di lei e mi fece affondare il viso nella sua scollatura. Non che mi dispiacesse, ma non era cosa da fare con le donne del Rukongai, soprattutto di quell'età e soprattutto in quel modo! Quella urlando cercò di scacciarmi ma neppure lei riuscì a contrastare la potenza della monetina e mi staccai dai suoi seni solo dopo un bel mezzo minuto. Quando lo feci però la monetina non ripartì subito, quasi per dare a posta il tempo alla signora di mollarmi per bene un bel manrovescio e lasciarmi il segno delle sue dita sulla guancia. Solo dopo di ciò l'oggettino riprese la sua corsa per la strada.
    Maledetta! Si fa rincorrere, mi si appiccica addosso e poi mi umilia pure!
    Durante il tragitto cercai di sforzarmi per capire dove fossi e tramite un panificio dove mi piaceva andare quando avevo un po' di soldi riuscii a rendermi conto che stavo andando sempre più verso il centro della Soul Society, e al centro della Soul Society c'era... oh no.
    Dunque, la Soul Society è composta essenzialmente da due parti, una è quella povera e malridotta composta da ottanta distretti, quella per i poveracci come me, il Rukongai. Questa parte però è soltanto il "contorno", perché difatti circonda il cuore vero e proprio della Soul Society, la zona più ricca e quella dove risiedevano gli Dei della Morte delle tredici brigate: il Seireitei. Questo luogo sì trova appunto al centro, circondato da enormi mura impenetrabili e inaccessibili alle persone normali. Secondo questa logica dunque la monetina mi stava trascinando dritto dritto ai cancelli per il Seireitei e non ne capivo il motivo, l'unica cosa che potevo collegare al Gotei 13 era la richiesta che avevo fatto per poter diventare anch'io uno Shinigami. In ogni caso quella situazione lasciava poco spazio ai pensieri, ma più avanzavo più ero convinto di essere trascinato lì e infatti dopo un po' attraversai il primo distretto del Rukongai, quello più vicino alla dimora degli Dei della Morte, fino ad arrivare proprio davanti a uno dei cancelli per il Seireitei. Ebbi poco tempo per meravigliarmi di così tanta maestosità perché la monetina mi costrinse a svoltare e a percorrere ancora una volta le strade del Rukongai, facendomi così raggiungere un edificio bianco con i tetti rossi. Lo guardai per un po' e alla fine spalancai gli occhi quando mi resi conto che era la grande scuola Shin'ho, il luogo da dove avevano iniziato a studiare tutti gli Shinigami.
    E' assurdo! Quale moneta ti trascina alla scuola per gli Dei della Morte?
    Quando giunsi davanti al cancello la monetina si fermò per la seconda volta dopo un'eternità di tempo, permettendomi di riprendere il fiato e le forze. Appena però pensai di sentirmi un po' meglio questa ripartì al doppio della velocità fino ad ora mantenuta, costringendomi ad uno scatto fulminante dentro i cancelli della scuola per evitare che la mia testa schizzasse sul serio via dal corpo. Durante la mia azione da centometrista potei guardare di sfuggita il cortile interno della Shin'ho, tanto grande quanto la sua fama, stracolmo di studenti e insegnanti che mi fissavano con gli occhi fuori dalle orbite, ma questo era un dettaglio. Quando giunsi in un grande cortile vuoto, l'oggettino si fermò di colpo facendomi schizzare il corpo dalla testa in giù in avanti per via della frenata brusca e improvvisa. Finii a terra, ma la monetina mi impediva di trascinare il cranio assieme al resto e così dovetti rialzarmi in fretta per evitare di sentir dolore al collo. Mi guardai meglio intorno e potei notare che quel cortile non era proprio del tutto vuoto. Di fianco a me, non molto distante, c'era un ragazzo biondo con gli occhi verdi, un ragazzo grigio dagli occhi glaciali, un ragazzo bianco dagli occhi viola (?), un ragazzo blu dagli occhi grigi, una ragazza rossa dagli occhi verdi e davanti a me un ragazzo biondo con gli occhi azzurri.
    Sono finito a un raduno di modelli?
    Già, perché fra i presenti nessuno sembrò avere un brufolo in faccia o un naso sproporzionato, apparivano tutti perfetti.
    Io poi, beh, sono io. Che fustacchione.
    A interrompere il silenzio iniziale fu il biondo, Urahara Mouryou, di fronte a tutti che si presentò sostenendo anche di aver fatto una buona caccia, per poi chiederci di ricambiare. Io guardai Mouryou senza proferire parola, semplicemente aprendo ancora di più le già spalancate labbra per mostrare la monetina fra i miei denti, attraversato da un leggero tic nervoso all'occhio sinistro. Dalla faccia si poteva benissimo leggere "Mi stai prendendo per il culo?". Era chiaro che non potevo parlare bene, non avevo passato neanche cinque minuti insieme a quel tipo e già mi infastidiva lui e quel suo sorrisino.
    Era una bella giornata soleggiata, però.
     
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  11. Feferocky
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    L’aveva presa.
    Nonostante fosse leggermente coperta da una patina di polvere (cosa che ad Akane normalmente avrebbe fatto senso, ma quella era senz’altro un’eccezione), era sua. Di nessun altro.
    Cominciava già ad immaginarsi che combinazione di sapori si sarebbero mescolati sulle sue papille gustative, nell’esatto momento in cui avesse abbinato quei dolcissimi Dango al tè verde.
    Si susseguivano nella sua mentre tantissime immagini di sè stessa che, in un futuro (che lei credeva) vicino, agitava il suo frullino di bambù, il chasen, all’interno della tazza piena d’acqua e di polvere di Matcha. In tutti quegli anni passati nel Rukongai, non aveva mai compreso perchè fosse così appassionata per i tè e per tutto ciò che riguardasse le buone maniere, il decoro, ma ormai non ci faceva più caso. Era passato troppo tempo.
    Mentre navigava ancora fra i suoi pensieri, teneva strettissima quella monetina e non voleva guardarla, per paura che scappasse di nuovo.
    Ma non resisteva più. Voleva ammirare la lucentezza di quel piccolo oggetto, che l’avrebbe resa così felice, donando alla sua anima e a quella delle sue papille gustative, una gioia mai provata.
    Comunque l’avrebbe dovuta aprire, quella mano, prima o poi.
    -Dovrò pure darla al commesso no?-.
    Così si decise e cominciò ad alzare i polpastrelli dell’indice e del medio, inclinando la testa per vedere meglio. Avvicinò il viso alla mano e vide che in effetti, la moneta restava ben salda alla mano. Fin troppo. Akane, infatti, cominciò a sentire troppa aderenza alla mano sinistra e provò a staccare la moneta con la destra. Sembrava esserci riuscita perchè, in effetti, si era separata dalla mano, ma nell’esatto momento in cui stava pronunciando queste parole:
    -Vieni qua piccola pestifer...-
    La moneta le entrò in bocca, attaccandosi alla lingua con una forza spaventosa. Akane provò un dolore lancinante, non tanto per la forza che la moneta imprimeva contro il muscolo, quanto per la veemenza che questa provocava, cercando di tirare la ragazza verso una precisa direzione. Le sfuggì un piccolo urlo, ma poi si rese conto che non poteva lasciarla lì. La lingua, sulla cui punta ormai giaceva la moneta, la quale non ne voleva proprio sapere di staccarsi, uscì dalla bocca di Akane tirata da una forza sconosciuta insita nella monetina. Akane, per reazione istintiva, cercava di mantenersi la lingua e la moneta con entrambe le mani.
    -Che diavolo sta succedendo qui?-
    Aveva paura che la sua lingua si dovesse staccare da un momento all’altro. Per questo, cominciò a seguire quella maledetta nella direzione in cui la stava conducendo. Ovviamente andava ad una velocità pazzesca e Akane cominciò nuovamente a correre. Voleva dirle due paroline, in particolare:
    -Ehi tu! La smetti di trascinarmi? Ti seguo, ok? Basta che lasci la mia piccola e bella lingua-
    Contrariamente a quello che voleva, dalla bocca le uscì un mix di suoni come:
    - E Th! Lh vmetth d tashnrm? Th shgo ohk? Bsta che lasshi ah meha pecholha e bhela lengha-
    Ok! Perfetto. Non ci vuole un attestato, per essere in grado di riconoscere una giornata no. Lo stomaco di Akane stava ancora brontolando e lei non sapeva esattamente se fossero più forti i crampi allo stomaco per la fame che aveva, o il dolore che quella ... cosa, continuava ad esercitare.
    Tra un ragionamento e l’altro, Akane cominciò a rendersi conto di non riconoscere il luogo dove la moneta la stesse portando.
    In più, la trascinava nei posti più disparati: le strade, che in genere in quella zona del Rukongai erano deserte, erano stracolme di gente. Forse si erano sistemate lì, proprio perchè sapevano che Akane ci sarebbe andata a sbattere contro. Passarono perfino davanti a casa sua, dove quel piccolo ingordo del suo Tosei, sicuramente, a quell’ora, doveva essere morto di fame.
    -Ben gli sta!-
    La moneta continuava a tirare Akane, che ormai si era quasi abituata al dolore, anche se il sapore del ferro sulla lingua non era particolarmente piacevole, né tantomeno il vedere la gente che osservava stupita una monetina, che trascinava la lingua di una ragazza a mezz’aria. Alcuni cominciarono a farle un applauso in mezzo alla strada, credendo che si trattasse di una sorta di trucco per uno spettacolo di magia, o qualcosa del genere.
    -Nh! Nh! Nhn èh coppa meha, vhuccoshto batehm uhna nagno a taccalla- (trad. No! No! Non è colpa mia, piuttosto, datemi una mano a staccarla).
    Ovviamente non potevano capirla.
    Ormai si era rassegnata. Si zittì, per non stancare la lingua, sperando di non incontrare qualcuno di sua conoscenza, che sicuramente si sarebbe fatto due risate per settimane, nel vederla così.
    -Che vergogna!-
    Ad un certo punto, cominciò a guardarsi un po’ intorno.
    - Ma... sa dove mi sta portando o no? Questa zona non la conosco proprio-
    -Ah enho ghe... (trad. A meno che...)-
    Certo! Doveva essere quel luogo di cui le aveva parlato Lily-chan. Dopotutto Akane vi si era solo avvicinata una volta, a quella zona. Era lì che la sua amica aveva iniziato la strada per diventare Shinigami, un dio della morte. Akane aveva deciso di diventare shinigami proprio grazie a Lily: la sua forza, la sua grazia, i suoi movimenti e la sua velocità incantavano i suoi occhi facendoli quasi lacrimare.
    Così, infine, la moneta arrivò di fronte ad una porta enorme, dove sembrava essersi fermata. Akane poté per qualche secondo far riposare la sua lingua, che riportò per pochi istanti all’interno della bocca. Parlava un po’ meglio, ma non benissimo. La lingua sembrava come bloccata.
    -Quetto deve ettere il Teiretei (trad. questo deve essere il Seiretei)-.
    Eppure la monetina voleva solo darle l’illusione che fosse quella la sua meta. Si lanciò nuovamente verso l’esterno, virando bruscamente e nuovamente verso il Rukongai.
    -Anche le monete sbagliano strada?-.
    Per fortuna non corse ancora per molto tempo. Si fermò nuovamente, all’entrata di una struttura bianchissima, con i tetti rossi. Akane non fece in tempo a meravigliarsi per la maestosità di quell’edificio, perchè, quella maledettissima moneta, della quale Akane cominciava ad essere stufa, la tirò ancora facendola entrare.
    -Gno! Fensa pemmessho gno! (trad. No! Senza permesso no!)
    Era al limite della pazienza! Andiamo! Perchè mai una ragazza di buone maniere, orgogliosa come Akane si sarebbe dovuta abbassare al volere di una moneta da 500 yen? Eh no! Questo era troppo.
    Non bastava la vergogna di essere passata sotto gli occhi delle persone del Rukongai? L’edificio ovviamente, non era vuoto. Tutti la fissavano come se fosse una pazza, eppure sentì dire da qualcuno:
    -Ancora? Ma quanti sono, con questa monetina a penzoloni?-.
    -Come? Ce ne sono altri?-
    Akane corse più veloce che poteva, ora più del solito, visto che era proprio curiosa di sapere chi ci fosse dietro tutto quel gioco di cattivo gusto.
    -Se questa cosa mi stacca la lingua, farò pagare al responsabile tutti i soldi che ha, per farmela ricostruire.-
    La sua corsa questa volta sembrava essere veramente giunta alla fine: c’erano altri ragazzi con lei. Sembravano essere arrivati quasi nello stesso momento.
    Una voce spezzò i suoi pensieri
    - Bella caccia che ho fatto oggi! Mi chiamo Urahara Mouryou, e voi?
    -Ma che?-
    C’era un ragazzo davanti ai suoi occhi, al quale inizialmente non aveva prestato attenzione. Era lui la causa di quel gioco?
    -A proposito di gioco... Ha un joystick in mano. Che significa?-
    Quell’uomo, in qualche modo, nonostante Akane sentisse dentro di sè che aveva organizzato tutto quel manicomio, le sembrava veramente persuasivo e deciso. Sembrava anche divertirsi. Aveva dei bellissimi capelli biondi e degli occhi di un azzurro veramente intenso. Akane per qualche secondo rimase affascinata da quella figura e non riuscì a staccargli gli occhi di dosso. Ma una volta fatta mente locale su cosa quell’uomo avesse detto, senza sapere nemmeno chi fosse (-un nome non dice niente, ma gli occhi sì-), gli rispose dimenticandosi di un piccolo dettaglio:
    -Akhanhe...- Per un attimo si fermò, imbarazzatissima, una volta ricordatasi della situazione ridicola. Ma continuò, mettendo la moneta in bocca e sforzandosi di parlare il più normale possibile. Si riusciva a comprendere, nonostante qualche problemino di pronuncia.
    -Akane Fumiya. Piachere di chonoshervi.-

    É molto divertente cercare di capire la pronuncia di una persona mantenendosi la lingua XD.
    Mi scuso con Sniper per aver avuto un’idea simile alla sua, ma giuro che non ho voluto copiare.
    Inoltre ringrazio Belfagor per avermi fatto notare gli errori: sì sono d'accordo sul fatto che sembravo un'isterica anche se in realtà era proprio quella l'idea che volevo dare della personalità di Akane (è la parte che lei non vuole mostrare a nessuno che è così ridicola ^_^). Comunque sono stati molto utili. Mi sono sforzata anche per le virgole. Spero vada meglio
     
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    Dopo tanti sforzi Arashi riuscì finalmente a prendere la tanto desiderata monetina cadendoci sopra, dopo aver compiuto un salto non indifferente. Sorrise, languido, iniziando a pensare a cosa avrebbe potuto farci.
    Non aveva molte pretese, qualsiasi cosa gli andava bene, anche un misero panino. Avere in mano 500 yen dopo tanto lo rendeva un po' felice. Che potrei farci, ora? Potrei andare in quel postaccio in cui vado di solito, tanto per mettere qualcosa di insipido sotto ai denti, oppure.. Si interruppe bruscamente quando notò che la monetina non entrava nella tasca. Pensò dunque che la monetina non fosse altro che uno scherzo di qualche burlone che ci aveva cosparso della colla sopra, ma ancora non si spiegava come mai essa potesse muoversi. Nonostante ciò non si fece domande, almeno per il momento, e, con la mano libera tentò inutilmente di scollare la monetina dal palmo.
    Inutile. Anche muovendo la mano su e giù o facendo movimenti bruschi la monetina rimaneva attaccata.
    Che situazione appiccicosa. Non gli venivano idee. Come poteva togliere quella dannata monetina dal suo palmo? Ah, che odio per colui che aveva architettato quel meschino scherzo. Continuò a tentare e a tentare, finché con immenso sforzo pensò di esserci riuscito. Ma quando si guardò il palmo dell'altra mano capì che la monetina non si era affatto staccata, bensì s'era attaccata all'altra mano. Maledetto colui che ha creato questa cosa, dannazione. Arashi, ormai rassegnatosi tentò di sedersi, quando la monetina, improvvisamente iniziò a trascinarlo.
    Aveva una forza incredibile. Come poteva, una misera monetina riuscire a trascinare un corpo?
    Lo scherzo stava iniziando ad infastidire seriamente il ragazzo, che per non ritrovarsi mutilato dovette perforza sottostare al volere della monetina. Che situazione odiosa, correre in mezzo agli innumerevoli ostacoli del Rukongai trascinato da una monetina da 500 yen, la stessa che aveva tanto desiderato. Quasi rimpiangeva d'averlo fatto!
    Se solo avesse saputo dell'inganno mortale che si celava dietro a quella monetina.. Arashi sfrecciava tra le strade del Rukongai, sbattendo spesso contro persone ed oggetti casuali. Al ragazzo parve che la monetina seguisse una precisa traiettoria, ma dove avrebbe mai potuto portarlo ? Si stava stufando di venire trascinato da una moneta, ma cosa avrebbe potuto fare? Quel piccolo pezzo di metallo aveva una forza sovrumana, ed Arashi non si poteva in alcun modo opporre. La monetinina continuava a trascinarlo in situazioni imbarazzanti; venne trascinato addirittura nell'interno di una casa, spaventando gli ignari abitanti, che nel vederlo sobbalzarono. Non sapeva che dire in una situazione del genere, quindi chinò il capo aspettando di venire trascinato fuori. Tornato finalmente in strada s'accorse che si stava avvicinando sempre di più verso il centro, verso il Seireitei. Essendo quasi arrivato sperava che la folle corse si sarebbe fermato, una volta arrivato al centro, ma così non fu, dato che venne di nuovo trascinato per le vie del Rukongai.
    Ancora? Maledizione, qui finisce che ci rimetto un braccio. La stanchezza iniziava a farsi sentire, dato che la monetina andava ad una velocità tutt'altro che moderata. Ancora, urtò contro diverse persone in mezzo alla strada, che subito gli gridarono contro. Ignorandole, Arashi continuò a correre, sperando che quel dannato scherzo finisse.
    Dopo aver corso per un altro paio di minuti ora davanti ad Arashi si stagliava un imponente edificio bianco coi tetti rossi. Non era proprio la sua zona, quella, ma ricordava di esserci passato un paio di volte. Quell'edificio era la scuola degli Shinigami. Ma come mai si trovava la? Purtroppo la monetina non si fermò davanti all'ingresso come Arashi sperava, bensì lo trascinò nel cortile, pieno di persone, probabilmente quasi tutti Shinigami che guardavano la scena allibiti. Ancora una volta, quella dannata monetina lo aveva messo in una situazione imbarazzante. Proprio la scuola shin'ho, uno dei luoghi più importanti della Soul Society, poi. Non ebbe il tempo di ammirare la maestosità dell'edificio dato che la monetina continuò a trascinarlo fino ad arrivare ad un altro cortile, dove improvvisamente si fermò. Arashi cadde per terra, rotolando. Si rialzò immediatamente, notando di non essere solo. Infatti c'erano diversi elementi, oltre a lui. Li guardò. Davanti a lui c'era un ragazzo biondo con gli occhi azzurri che teneva in mano un joystick, ghignando.
    Un Joystick? Ma scherziamo? E costui chi sarebbe? Aspetta. Che sia lui l'autore di tutto ciò?
    Gli altri non erano poi tanto diversi da lui, un paio di ragazzi ed una ragazza. Non li guardò granché. La figura che più lo interessava, momentaneamente era quello seduto col joystick. Ad Arashi dava una strana sensazione, un qualcosa di indescrivibile.
    Ad un tratto il biondo parlò.
    Bella caccia che ho fatto oggi! Mi chiamo Urahara Mouryou, e voi?
    Le cose si facevano interessanti. Che quell'uomo volesse reclutarlo negli Shinigami? Quale altro interesse avrebbe uno Shinigami ad attirare altre persone con energia spirituale? Nessuno, dunque doveva perforza essere così.
    Urahara Mouryou. Allora è lui l'autore di tutto ciò. Le cose si stanno facendo davvero divertenti. Hai fatto davvero una bella caccia, ahah.
    Si lasciò scappare un ghigno, divertito dalla situazione. Si dimenticò della stanchezza, non poteva permettersi di pensare a cose così superflue in una situazione così interessante.
    Io sono Yagami. Arashi Yagami.
    Disse, divertito.
     
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    Pensato da Weinberg : Corsivo.
    - Parlato da Weinberg -: Grassetto.
    - Parlato da altri -: Rosso.
    - Divagazioni di Weinberg - : Sottolineato

    Alla fine, Weinberg era riuscito a prendere la monetina.
    Ora la osservava brillare, mentre la contemplava nella sua mano destra.
    Il momento di trionfo però non durò molto, perché nonostante cercasse di infilarla in tasca, la monetina rimaneva attaccata alla sua mano destra, una discreta seccatura.
    Poi, improvvisamente si sentì tirare la mano, la monetina lo stava trascinando!
    Decidendo di vedere dove la malefica moneta lo portava, si lascio tirare da quella forza.
    Dopo aver fatto con una buona andatura un quarto di miglio, la moneta iniziò a tirarlo con più forza, costringendolo a correre a una velocità sempre maggiore.
    - Dove mi vuoi portare, metallo tentatore?! -
    Disse dopo altri cinque minuti di corsa Weinberg, che iniziava a sentirsi stanco di correre con la mano destra protesa in avanti.
    La gente ricominciava ad osservarlo in modo strano. Prima inseguire una moneta che non vuole farsi prendere, poi farsi trascinare dalla stessa verso una destinazione sconosciuta.
    Weinberg iniziava a domandarsi perché gli fosse capitato tutto questo.
    - Forse stò sognando, è possibile. -
    Iniziò a pensare.
    - Ma sono sognato o sono io a sognare? -
    Come al solito Weinberg si stava per immergere in riflessioni sensa senso (apparente).
    La cosa peggiore però era il fatto che le dicesse, invece di pendarle.
    Questo fece incuriosire la folla: una persona che correva con una mano protesa in avanti, come se fosse strattonato, mentre diceva cosa che (se non si seguiva tutta la riflessione) non avevano senso.
    Mentre Weinberg continuava a riflettere sulla vacuità dei sogni, della completa assurdità di essere consapevoli di essere sognati o di sognare, la monetina continuava a farlo correre.
    Oramai iniziava ad avere il fiatone.
    Poi si accorse di un dettaglio che prima gli era sfuggito: il paesaggio che circondava.
    Quando aveva inseguito la monetina alla periferia del Rukongai, Weinberg aveva notato una cura minore verso le strutture e la pulizia delle strade.
    Ora invece, i luoghi erano più puliti e trattati con più cura.
    Poi Weinberg lo vide: alzando lo sguardo, notò un edificio alto, che aveva sempre osservato da lontano, la scuola per Shinigami.
    Weinberg fu trascinato dentro dalla forza della moneta.
    Al suo passaggio tutti si voltavano, la gente che era impegnata a conversare si fermava ad osservarlo.
    Ma Weinberg aveva rinunciato alla sua dignità quando si era buttato per terra nel tentativo di prendere la moneta.
    Poi improvvisamente la monetina l'aveva fatto girare per l'ultima volta, prima di farlo cadere ai piedi di una persona bionda con un joystick in mano.
    - Bella caccia che ho fatto oggi! Mi chiamo Urahara Mouryou, e voi? -
    Disse lo stesso individuo, osservando la scena.
    Weinberg infatti notò di non essere solo.
    Altre persone confluivano davanti alla persona bionda davanti a lui, tutti trascinati da una monetina come la sua.
    Poi pensò una cosa, mentre osservava l'uomo davanti a se: se poteva stare in quel posto poteva essere solo uno Shinigami.
    Si rialzò, ma non in piedi, rimase con un ginocchio a terra.
    Sentiva di dovere rispetto per gli Shinigami, ma non fiducia.
    - Io sono Weinberg -
    Disse allo Shinigami.

    SPOILER (click to view)
    Scusate se vi ho fatto aspettare, ma mi sono potuto connettere solo oggi.

     
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    I Leoni Stanno Allo Zoo Ma I Leonetti No

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    Questo è il massimo della velocità c'è la possibilità di continuare? Anche perché io non avevo nemmeno letto che ero stato bocciato, poiché io mi collego solo per postare e avendo la pagina in stand by non mi ero accorto di nulla.Attendo notizie e scusate ma sto anch'io lavorando!!


    CITAZIONE
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    Le ossa del ragazzo gli facevano male, ma alla fine di tutto era stato ricompensato.
    La serie di situazioni che lo avevano portato in quella posizione stanca e malmenata, erano state delineate da un risvolto positivo poiché il giovane affamato era da solo, seduto vicino alla moneta.


    Con tutte le energie che ho usato per arrivare a questa moneta avrei potuto svaligiare una banca e sicuramente avrei ricevuto meno lividi.

    Oramai non valeva la pena stare lì a lamentarsi quindi si alzò e incominciò a darsi una ripulita dalla polvere accumulata.
    Tutto quello che faceva, continuava a farlo mantenendo lo sguardo sulla moneta; di sicuro non avrebbe rischiato di perderla nuovamente.
    Cosi subito dopo essersi sgranchito la schiena e il collo si chinò per prendere la meritata ricompensa.
    La moneta dello scambio, che avrebbe barattato il denaro con la certezza di placare la fame che ancora lo attanagliava.
    Ilyan la guardò, cosi bella e lucente ferma nel palmo della sua mano, al sicuro da malintenzionati, pronti a tutto per prenderla. ( Un po’ com’era lui no? )

    Da lì in poi sarebbe stato tutto abbastanza facile, doveva solo recarsi dal primo fornitore di carne e la sua sfida dl giorno sarebbe stata vinta.
    Peccato che non appena girò il busto per andare verso la terra promessa, una forza estranea lo tirava totalmente verso la parte opposta.
    Infatti si rese conto che la mano che stringeva la moneta era tesa nella direzione sbagliata, come se qualcosa lo tirasse per il braccio.
    Cosi si rese conto che quella forza motrice proveniva dalla moneta, che era rimasta attaccata al palmo e lo stava trascinando via.


    Bè……ci dev’essere qualche magnete……giusto?

    Lui non ebbe nemmeno il tempo di ragionarci, che la forza divenne ancora più forte.
    Per un momento riuscì a resistergli, ma quello sarebbe stato solo l’ultimo avvertimento per fargli capire che l’unica possibilità che aveva era quella di assecondare la volontà della moneta.
    Per uno come Ilyan non sarebbe stata una facile concezione, quella di assecondare senza una spiegazione; anche perché a lui piaceva più fare di testa sua che sottostare alla volontà di un’altra persona; figuriamoci a quella di una stupida moneta.
    Ma naturalmente la sua testardaggine fu placata abbastanza velocemente, vista la dimostrazione della sua totale impotenza.
    In pochi istanti stava già correndo a tutta velocità con il braccio ancora teso che puntava la direzione dove andare, come fosse l’ago di una bussola.
    Per prima cosa con l’altro braccio provò ad attaccarsi a tutto quello che incontrava sul suo cammino; bidoni della spazzatura, carretti e qualunque altra cosa di solido che stesse abbastanza salda a terra.
    Durante la corsa provò a tenersi anche a una signora che non appena si senti stringere il braccio urlò voltandosi di scattò.
    Con quel movimento favorì la caduta del ragazzo che nonostante il tutto non si diede per vinto e si attaccò alla borsa.
    Naturalmente lo spettacolo che stava offrendo venne frainteso subito e le grida della signora spiegarono subito la situazione alle altre persone che si erano fermate a guardare la scena.


    Fermate questo mascalzone……vuole rubarmi la borsetta!!!

    No signora io sto solo cercando di fermarmi!!!

    Intanto si stavano avvicinando degli uomini, che subito si fecero sentire.

    Se non lasci subito la borsa della signora ti fermeremo noi!!!!

    Va bene…va bene….contenti?!!!

    Lasciò la borsa e guardò gli uomini e la signora che si fermarono tutti a guardarlo.

    Signora che cosa urlava non dovevo rubarle nulla ha capito? Io volevo solo fermarmi da questa corsa forzata capito? Non riesco a fermarmi….

    Si ma adesso sei fermo!!

    Si è vero sono fermo!!!!

    Giusto il tempo di pronunciare la parola fermo e la moneta riprese la sua corsa più forte di prima.
    Tanto forte che la corsa era totalmente frenetica e sconclusionata; vista la strada che gli stava costringendo a prendere.
    Viottoli e campi da fare tutti nella corsa contro chissà cosa, i muscoli gli stavano facendo male, per i vari salti ed i vari ostacoli schivati nella maniera più strana possibile.
    Oramai aveva perso le speranze e aveva capito che quella sarebbe stata la sua giornata no.
    Intanto preso dalla stanchezza e dalla totale sottomissione psicologica della corsa obbligata dalla moneta appiccicosa; non si rese conto del luogo dove era giunto.
    Le mura bianchissime potevano dare qualche aiuto, ma non appena ebbe la forza di alzare lo sguardo non ebbe nessun dubbio.
    Quella costruzione imponente che si ergeva dinanzi ai suoi occhi era la scuola per Shinigami, finalmente poteva vederla con i suoi occhi.
    Ilyan era cosi emozionato che se fosse stato per lui sarebbe rimasto lì ancora un bel po’ ad ammirarla, peccato che doveva seguire una moneta impaziente.

    La volontà che lo spingeva; voleva addirittura che vi entrasse all’interno e solo l’idea lo rendeva felice e vedendo questa eventualità possibile incominciò a rivalutare quella giornata.
    Il tragitto che fece all’interno dell’edificio lo portò in un cortile dove vide altre persone che come lui erano state trascinate con la stessa maniera; che tra l’altro ancora non si spiegava.
    Poi davanti a sé notò la presenza di un uomo con un joystick in mano che soddisfatto vedendo tutte quelle persone prese la parola.


    CITAZIONE
    - Bella caccia che ho fatto oggi! Mi chiamo Urahara Mouryou, e voi? –

    Lui voleva una spiegazione, perciò si presentò subito riprendendo quella fermezza che lo contraddistingue, nonostante la presenza debosciata dovuta al viaggio turbolento.

    Io sono Ilyan e vorrei sapere il perché di tutto questo!!!
     
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  15. Belfagor90
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    Sei già stato una volta sul limite di tempo, Teo, per il prossimo giro vedi di non rispondere oltre le canoniche 72h o ti boccio sul serio. Questa classe è più grande delle altre e quindi ovviamente più lenta, ma proprio per questo è necessario che tutti facciano la propria parte. Se poi mi mandi un mp dove mi dici che posti per il 5, io non voglio recriminazioni se ti boccio il 7! Questo proprio non mi piace e ti grazio solo perché sono un tipo paziente. Ricorda però che il tuo salvagente con me l'hai già usato.
    Continuiamo.



    Alla fine era stati riuniti tutti quanti lì, chi più e chi meno contento, davanti a quello che aveva tutta l'intenzione di diventare il loro sensei. Chissà poi per quanto a lungo avrebbero invece LORO voluto rimanere come suoi allievi. Forse non lo sapevano perché erano del Rukongai, ma Urahara Mouryou era famigerato tra quelle mura come uno dei maestri più strani e il conseguente numero di bocciati o ritirati.
    Dentro di sé l'ufficiale se la rise. Chissà in quanti sarebbero "sopravvissuti" quella volta?
    - Ok, ho capito più o meno tutti. Siete stati fortunati a trovare queste monete: solo se chi le raccoglie ha potere spirituale viene portato qui. Ne avevo mandate fuori una dozzina, ma non pensavo che addirittura la metà sarebbe tornata a casa. Come avrete forse inteso siete qua per diventare Shinigami, ma la scelta ovviamente non sta a me. Siete liberissimi di rifiutare e tornare alle vostre vite di sempre. Nessuno si arrabbierà e io meno di tutti.
    Premendo quello che a tutti gli effetti doveva essere il pulsante di spegnimento sul joystick, le monetine smisero sia di levitare che di rimanere appiccicate sui ragazzi che si ritrovarono nuovamente liberi di parlare in maniera discernibile e di muoversi liberamente.
    - Allora ditemi, giovani pulzelli e pulzella, vi piacerebbe diventare Shinigami? Se dite di no, sapete dov'è l'uscita. Se invece il vostro è un sì... - si toccò il petto con il pollice -
    ...dovrete provare ad evitare almeno un mio pugno. Pensate di farcela?
     
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53 replies since 25/8/2012, 10:41   1641 views
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