Classe G [II] (Recupero)

Controllo del Corpo Lv. 1; • Maki only

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    11,213
    Location
    The line that divides me somewhere in my mind.

    Status
    Offline
    Sei nella tua camera del Dormitorio Accademico. È piuttosto presto, sono le sei e mezzo del mattino. Quand'ecco che, svegliatati di soprassalto per un incubo, scatti a sedere sul materasso ansimando. Ed è in quel momento che lo vedi. Di fronte a te, staziona un dolcissimo peluche di un coniglietto rosa che, però, fino a prima di addormentarti non c'era. Incuriosita, ti avvicini e fai per prenderlo in braccio, almeno finché quest'ultimo non prende vita e comunica, assumendo fattezze a dir poco orrende:

    "Ti attendo tra tre ore all'ingresso dell'Accademia.
    GS"


    Spaventata a morte, getti il peluche in aria, che esploderà non appena avrà perso il contatto con le tue mani.
     
    Top
    .
  2. • Maki
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Kahori Hashimoto




    Narrato
    Pensato
    «Parlato»
    «Parlato altrui»


    «Diamine, ma quanto è alta questa montagna?!»
    Kahori si trovava sul Monte Kamen, uno dei monti più alti della gelida Siberia, in Russia.
    Era dicembre, pieno inverno. Era buio anche se erano appena le otto del mattino. La montagna era colma di neve che continuava a venire giù senza tregua e con molta violenza. Non si riusciva a vedere quasi nulla e si sentiva solamente il suono del vento.
    Ma che ci faceva lì? Kahori si ritrovò a scalare quella montagna senza alcuna protezione. Se fosse caduta, sarebbe morta ovviamente. Ma come era riuscita a salire fin lassù. E soprattutto perchè si trovava in quel luogo strano?
    Non vedeva nulla. Era completamente sola e saliva da quella parete da circa due ore.
    Il fiato cominciava a mancarle. La paura aumentava. Il vento freddo le stava congelando le gambe e le braccia. Per non parlare delle dita che ormai faticava persino a muovere.
    La ragazza continuava a chiedersi come diavolo sarebbe arrivata fin lassù. Certamente, sarebbe morta congelata prima di arrivare in cima. La temperatura lì non poteva essere meno di quindici o venti gradi sotto zero.
    Guardò in alto, la cima era ancora distante. Non si azzardò a guardare verso il basso perchè con la sua paura per l'altezza le sarebbe girata la testa e sarebbe caduta nel nulla una volta presa dal panico.
    «No, devo riusciure ad arrivare fino alla cima. Ho fatto una promessa!»
    Kahori faticava a respirare, ormai. L'aria gelida le aveva congelato i polmoni. Tanto che si fermò lì per qualche minuto, sospesa nel nulla tra un respiro profondo e l'altro. Da ferma il freddo lo sentiva molto di più. Lo sentiva che penetrava nelle ossa. Aveva il battito molto veloce. Era la paura. Voleva tornare indietro ma non poteva.
    Ripartì dopo un po'. Salì ancora per qualche metro nel giro di qualche minuto finchè... Poggiò il piede su una roccia che scivolò facendola cadere da 900 metri di altitudine. Le mani erano troppo deboli per reggere il suo peso. E la parete scorreva troppo velocemente ed era troppo liscia per aggrapparsi da qualche parte.
    Cacciò un urlo e...
    Si alzò di scatto a sedere sul letto tutta sudata e ansimante. Sì, tanto per non cambiare era solo un altro dei suoi stupidi incubi. Uno dei tanti.
    Faticava ancora a respirare.
    «Ma che cavolo..?!»
    Urlò all'interno della sua camera del Dormitorio Accademico. Probabilmente da fuori l'avevano sentita e l'avevano presa per pazza. O forse no. Era ancora molto presto. Guardò l'orario. Erano solo le sei e mezza del mattino. Ancora troppo presto per alzarsi ma di fronte a lei, Kahori notò qualcosa che prima di addormentarsi non c'era. Uno strano oggetto. Era un coniglietto rosa di peluche dall'aria alquanto strana.
    «E quello?»
    Kahori inarcò un sopracciglio, si scoprì e si alzò dal letto. Incuriosita, lo prese e cominciò ad osservarlo.
    Questo prese vita all'improvviso.
    «Ti attendo tra tre ore all'ingresso dell'Accademia.»
    Il peluche parlò! Kahori spaventata lo lanciò in aria istintivamente e questo esplose.
    «Argh! Un altro degli scherzetti di Sakata. Questa giornata comincia proprio alla grande!»
    Innervosita e stanca, si gettò di nuovo sul letto e si riaddormentò. Questa volta non sognò nulla. Per fortuna.
    Passate le tre ore, piano piano Kahori si calmò e si fece trovare davanti all'ingresso dell'Accademia come stabilito. Il cortile era già colmo di studenti.
    Kahori si poggiò al muro e attese che il sensei arrivasse.

    Edited by • Maki - 17/7/2012, 20:28
     
    Top
    .
  3.     +1   -1
     
    .
    Avatar


    Group
    Member
    Posts
    11,213
    Location
    The line that divides me somewhere in my mind.

    Status
    Offline
    png
    × 2.1: Bunny.

    Sakata non si fece attendere particolarmente; aveva un ritardo di una decina di minuti al massimo. Invece, non si aspettava di trovare Kahori già sul posto. Notevole, senza dubbio. -Vedo che sei sopravvissuta a Bunny- esordì, con un sorriso che per una volta non sembrava avere significati nascosti. -Carino quel gingillino, vero? Me lo sono fatto fare appositamente da un mio amico della Dodicesima Compagnia. Un biondino strambo ma stranamente sempre disponibile ad assecondare le richieste di Mouryou e le mie. Credo si diverta, in fondo...- disse, piuttosto rilassato. -Comunque sia, vieni con me.- ordinò, con il suo solito tono e modo di fare che non ammette repliche.
    Il tragitto durò molto poco, effettivamente: erano solo entrati dentro la mastodontica struttura verniciata esternamente di bianco, ovvero l'edificio principale dell'Accademia. Certo, una volta all'interno avevano dovuto fare i conti con la folla ancora superiore rispetto che all'esterno ma, facendo slalom tra uno studente e l'altro e sgomitando un po' per passare, erano giunti, dopo aver svoltato un paio di volte tra i corridoi, dinnanzi ad una porta con un numero giapponese: il quindici. Senza tanti preamboli, il sesto seggio era scivolato all'interno della stanza facendo un cenno con la testa alla ragazza di seguirlo. Successivamente, tirando fuori da un baule una katana di legno d'allenamento, i cosiddetti Bokken, glielo tirò senza prestare particolare attenzione al fatto che potesse farle male. In fondo, mica gliel'aveva tirato forte, no? -Questa è l'unica arma che ti è concesso possedere all'interno del perimetro accademico. L'obiettivo dell'allenamento odierno è il seguente: cerca di colpirmi almeno una volta, ma senza uscire dal cerchio.- In effetti, si trovavano all'interno di un cerchio rosso di cinque metri esatti di diametro. Non troppo piccolo, non troppo grande. -Ricordati che posso benissimo attaccarti anche io, se lo desidero. Su, iniziamo, Kahori-chan.- Marcò particolarmente il titolo onorifico, quasi volesse essere un piccolo sfottò. Nel dirlo, comunque, si mise in posizione di guardia, attendendo una mossa dall'allieva.
     
    Top
    .
  4. • Maki
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Kahori Hashimoto




    Narrato
    Pensato
    «Parlato»
    «Parlato altrui»


    Ma che fine ha fatto? Vuoi vedere che dopo quel... "coso mostruoso" non si presenta nemmeno?
    Sakata era in ritardo di una decina di minuti e Kahori stava diventanto impaziente. Molto impaziente. Continuava a guardarsi intorno. Con lo sguardo era in cerca del ragazzo con i capelli azzurri ma di lui non c'era alcuna traccia. Vedeva solo piccole flotte di studenti di svariate età che arrivavano ed entravano in Accademia.
    «Vedo che sei sopravvissuta a Bunny»
    Kahori saltò in aria. Sakata spuntò dalla parte opposta rispetto a dove stava guardando lei, tutto sorridente. Kahori pensava che gli sarebbe piaciuto assistere alla scena di stamattina seduto in un angolino buio con i pop corn ma sicuramente la immaginava ecco perchè aveva quel sorrisetto stampato in faccia.
    «Carino quel gingillino, vero?»
    «Oh, sì! Un vero amore.» Gli rispose Kahori con un falso sorriso in faccia e una nota di buon sarcasmo mattutino.
    «Me lo sono fatto fare appositamente da un mio amico della Dodicesima Compagnia. Un biondino strambo ma stranamente sempre disponibile ad assecondare le richieste di Mouryou e le mie. Credo si diverta, in fondo... Comunque sia, vieni con me.» Ordinò Sakata e Kahori lo seguì a ruota senza replicare o chiedere cosa avrebbero fatto quell'oggi.
    Il tragitto non fu così lungo. Anzi, durò molto poco. I due si diressero all'interno dell'enorme palazzo bianco che era l'Accademia degli Shinigami. Una volta entrata dentro, ecco la folla. Non si poteva camminare lì dentro. Era quasi impossibile e Kahori faceva fatica a farsi strada tra gli studenti e seguire il suo sensei.
    Porca miseria, ma da dove salta fuori tutta 'sta gente?!
    Tra slalom, spintoni e sgomitate varie per riuscire a passare tra quella specie di muro impenetrabile e attraversare i corridoi, i due si ritrovarono davanti una porta che portava su il numero quindici scritto in caratteri Kanji.
    Sakata entrò all'interno della stanza e qualche secondo dopo fece cenno a Kahori, rimasta immobile davanti alla porta, di entrare. La ragazza entrò lì dentro senza dire una parola. Si stava chiedendo in continuazione in cosa constisteva la lezione del giorno. Beh, non passò troppo tempo per scoprirlo.
    Sakata stava tirando fuori da un baule un Bokken, ovvero una riproduzione esatta di una Katana ma era fatta di un materiale diverso. Era di legno. Glielo tirò e Kahori lo prese al volo con la mano sinistra. Cominciò ad osservarlo con aria incerta. Adesso aveva capito cosa si sarebbe fatto in quel momento. Non ci voleva un genio per capirlo. Un combattimento.
    Mmm... Interessante. Mi vuole squarciare viva. Un po' difficile con un Bokken. O almeno credo.
    Guardò per terra. Erano all'interno di un cerchio rosso. Kahori percorse tutto il tracciato rosso con lo sguardo fino a voltarsi dietro di lei. Il cerchio poteva avere il un diametro di non più di cinque metri a vista d'occhio
    «Questa è l'unica arma che ti è concesso possedere all'interno del perimetro accademico. L'obiettivo dell'allenamento odierno è il seguente: cerca di colpirmi almeno una volta, ma senza uscire dal cerchio.»
    «Mh, d'accordo.» Rispose lei fissando ancora il perimetro del cerchio. Poi volse lo sguardo verso l'avversario. Sarebbe stato così difficile colpirlo?
    «Ricordati che posso benissimo attaccarti anche io, se lo desidero. Su, iniziamo, Kahori-chan.»
    Sakata si mise in posizione di guardia esattamente davanti a lei e attese che Kahori lo attaccasse.
    Kahori non aveva paura. Anzi, pensava che sarebbe stato abbastanza divertente.
    Cercò di concentrarsi e si mise a sua volta in posizione di guardia. Lo fissò per qualche istante, dubbiosa sul punto in cui avrebbe potuto colpirlo.
    Alla fine scelse la spalla sinistra corrispondente alla sua destra. Era il punto più semplice da colpire. Forse. Non aveva mai partecipato ad uno scontro con i Bokken e la cosa incuriosiva e intrigava moltissimo.
    Kahori prese fiato e corse verso di lui caricando la sua forza con il Bokken ben serrato tra le mani. Lo portò indietro. Si fermò di scatto davanti a Sakata e cercò di colpirlo nel punto stabilito.

    Edited by • Maki - 18/7/2012, 23:26
     
    Top
    .
3 replies since 10/7/2012, 13:27   42 views
  Share  
.
Top