Classe G [II] (Recupero)

Controllo del Corpo Lv. 1; • Maki only

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  1. • Maki
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    Kahori Hashimoto




    Narrato
    Pensato
    «Parlato»
    «Parlato altrui»


    «Diamine, ma quanto è alta questa montagna?!»
    Kahori si trovava sul Monte Kamen, uno dei monti più alti della gelida Siberia, in Russia.
    Era dicembre, pieno inverno. Era buio anche se erano appena le otto del mattino. La montagna era colma di neve che continuava a venire giù senza tregua e con molta violenza. Non si riusciva a vedere quasi nulla e si sentiva solamente il suono del vento.
    Ma che ci faceva lì? Kahori si ritrovò a scalare quella montagna senza alcuna protezione. Se fosse caduta, sarebbe morta ovviamente. Ma come era riuscita a salire fin lassù. E soprattutto perchè si trovava in quel luogo strano?
    Non vedeva nulla. Era completamente sola e saliva da quella parete da circa due ore.
    Il fiato cominciava a mancarle. La paura aumentava. Il vento freddo le stava congelando le gambe e le braccia. Per non parlare delle dita che ormai faticava persino a muovere.
    La ragazza continuava a chiedersi come diavolo sarebbe arrivata fin lassù. Certamente, sarebbe morta congelata prima di arrivare in cima. La temperatura lì non poteva essere meno di quindici o venti gradi sotto zero.
    Guardò in alto, la cima era ancora distante. Non si azzardò a guardare verso il basso perchè con la sua paura per l'altezza le sarebbe girata la testa e sarebbe caduta nel nulla una volta presa dal panico.
    «No, devo riusciure ad arrivare fino alla cima. Ho fatto una promessa!»
    Kahori faticava a respirare, ormai. L'aria gelida le aveva congelato i polmoni. Tanto che si fermò lì per qualche minuto, sospesa nel nulla tra un respiro profondo e l'altro. Da ferma il freddo lo sentiva molto di più. Lo sentiva che penetrava nelle ossa. Aveva il battito molto veloce. Era la paura. Voleva tornare indietro ma non poteva.
    Ripartì dopo un po'. Salì ancora per qualche metro nel giro di qualche minuto finchè... Poggiò il piede su una roccia che scivolò facendola cadere da 900 metri di altitudine. Le mani erano troppo deboli per reggere il suo peso. E la parete scorreva troppo velocemente ed era troppo liscia per aggrapparsi da qualche parte.
    Cacciò un urlo e...
    Si alzò di scatto a sedere sul letto tutta sudata e ansimante. Sì, tanto per non cambiare era solo un altro dei suoi stupidi incubi. Uno dei tanti.
    Faticava ancora a respirare.
    «Ma che cavolo..?!»
    Urlò all'interno della sua camera del Dormitorio Accademico. Probabilmente da fuori l'avevano sentita e l'avevano presa per pazza. O forse no. Era ancora molto presto. Guardò l'orario. Erano solo le sei e mezza del mattino. Ancora troppo presto per alzarsi ma di fronte a lei, Kahori notò qualcosa che prima di addormentarsi non c'era. Uno strano oggetto. Era un coniglietto rosa di peluche dall'aria alquanto strana.
    «E quello?»
    Kahori inarcò un sopracciglio, si scoprì e si alzò dal letto. Incuriosita, lo prese e cominciò ad osservarlo.
    Questo prese vita all'improvviso.
    «Ti attendo tra tre ore all'ingresso dell'Accademia.»
    Il peluche parlò! Kahori spaventata lo lanciò in aria istintivamente e questo esplose.
    «Argh! Un altro degli scherzetti di Sakata. Questa giornata comincia proprio alla grande!»
    Innervosita e stanca, si gettò di nuovo sul letto e si riaddormentò. Questa volta non sognò nulla. Per fortuna.
    Passate le tre ore, piano piano Kahori si calmò e si fece trovare davanti all'ingresso dell'Accademia come stabilito. Il cortile era già colmo di studenti.
    Kahori si poggiò al muro e attese che il sensei arrivasse.

    Edited by • Maki - 17/7/2012, 20:28
     
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3 replies since 10/7/2012, 13:27   42 views
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