Morte di Hiroshi Nagakura

Abilità Divorare Anime per OmegaKenpachi

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  1. OmegaKenpachi
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    CITAZIONE
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    pensato
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    parlato altri

    Eccolo lì il nostro Hiroshi, anche oggi alle prese con il lavoro del padre nel negozio di sushi. Il giovane è infatti in cucina ad arrotolare il riso, annoiato come al solito. Certo, si guadagnerà anche abbastanza, ma tutto il giorno davanti ad un tavolo è troppo monotono per un ragazzo della sua età che, invece di pensare alla sua carriera futura, vorrebbe solamente divertirsi.
    Dopo aver arrotolato l'ennesimo filone di riso e averlo tagliuzzato con già il pesce all'interno, il ragazzo decide di appoggiare un attimo il suo fondo schiena al tavolo che si trova dietro di lui. Alza il braccio sinistro fino ad appoggiare il dorso dell'avambraccio alla fronte, come per sorreggerla o per asciugare un sudore che non c'è.
    Uff...non ne posso più...possibile che tutti i giorni io debba fare la stessa cosa per dieci ore? E per cosa poi? Vedere i clienti mangiare quello che cucino, mentre io non posso nemmeno prenderne un pezzettino?
    Ed ecco che la sua pausa durante l'orario di lavoro viene come al solito scoperta e lui, come al solito, viene rimproverato dal padre.
    Hiroshi!!! Sei ancora una volta lì a poltrire!? Rimettiti al lavoro!!!
    Le urla dell'uomo fanno rinsavire il giovane che nel frattempo si era perso nei suoi pensieri. Con uno scatto appoggia le mani sul tavolo al quale è appoggiato e si da una spinta in avanti in modo da alzarsi del tutto e ritornare nei pressi del tavolo davanti a sé, ovvero quello sul quale lavora lui.
    Si...si...subito papà...
    Risponde svogliatamente al genitore e riprende ad arrotolare riso. Povero ragazzo, chiuso nella cucina di un ristorante per la maggior parte del tempo quando il suo unico desiderio sarebbe vivere libero.
    Passano le ore, molto lentamente secondo l'opinione del ragazzo, che ancora una volta si stanca e decide di andare in bagno qualche minuto per staccare un po' la mente.
    Si siede quindi sul water e appoggiando il gomito destro alla coscia del rispettivo arto inferiore, piega il braccio e inarca la schiena facendo congiungere fronte e palmo della mano. Si tiene quindi la testa, abbassa poi le dita fino a raggiungere gli occhi in modo da strofinarseli, ed ecco, che per l'ennesima volta la voce del padre risuona da dietro la porta.
    Hiroshi!! non pensare di poterti nascondere in bagno per non lavorare!! Esci immediatamente! C'è una consegna da fare!!
    Che sollievo! Quello è l'aspetto del lavoro che il giovane Hiroshi preferisce, ovvero fare le consegne. Esce quindi rapidamente dal bagno e si avvia alla cassa dove il padre è già pronto con la confezione di sushi da portare da asporto ai clienti. Il ragazzo lo mette nel porta pacchi della sua bicicletta e dopo essercisi montato sopra, inizia a pedalare velocemente...o almeno finché non ha girato l'angolo del locale, poi prosegue a velocità di crociera. Doveva infatti solo far finta di essere lesto davanti al padre, ora può fare finalmente le cose con calma. Si dirige alla sua destinazione, ma se la prende con comodo, fuori dal locale non ha nessuno che gli urla dietro se non corre. Purtroppo le sgridate risuonano ancora nella sua testa e lui continua a pensarci.
    Non ne posso più di prendermi dei nomi tutto il giorno perchè non posso fermarmi un attimo...è un lavoro noiosissimo, dovrebbe concedermi una pausa ogni tanto, altrimenti divento matto!!!
    Forse dovrei trovarmi un altro impiego...

    Ma che sta dicendo Hiroshi? Anche lui ci tiene che l'attività di famiglia venga portata avanti, ma solo perchè ne faceva parte anche la sua defunta madre.
    Perciò lo troviamo qui il nostro ragazzo, mentre è immerso nei suoi pensieri e continua a pedalare con la testa fra le nuvole, cosa che quel giorno gli sarà fatale.
    Sta infatti attraversando un incrocio, ma non bada a guardare né a destra né a sinistra, continua dritto come se fosse in trance ed ecco che quella sera, il fato vuole che una macchina alla quale Hiroshi avrebbe dovuto dare la precedenza, lo colpisca in pieno a gran velocità.
    Il povero ragazzo viene sbalzato di alcuni metri in avanti lasciando una grossa ammaccatura sul cofano dell'auto. La bicicletta viene schiacciata dalle ruote del veicolo e quando il giovane tocca terra rotola svariate volte prima di fermarsi. Fra l'urto e tutto il resto del tragitto ha sbattuto la testa più volte subendone gravi danni. Anche la maggior parte delle altre ossa che ha in corpo hanno subito fratture più o meno gravi, ma quando arrivano i soccorsi, per Hiroshi non c'è più nulla da fare.
    La gente si ammassa intorno a lui, sono tutti preoccupati anche se non lo conoscono. Ad un certo punto il ragazzo vede sé stesso per terra, con la fronte piena di sangue.
    Ma che...? Quello sono io!
    Si guarda le mani, sono...diverse...il suo aspetto è quasi trasparente e cosa più importante, è in piedi davanti a tutti, ma nessuno sembra poterlo vedere.
    Ehy ma che sta succedendo?
    Anche se sta parlando ad alta voce nessuno si volta, il suo corpo è davanti a lui e dopo essersi guardato intorno, finalmente capisce...
    Oh cavolo..sono morto...
    Con una sensazione di frustrazione, il ragazzo inizia a vagare spaesato nei pressi del quartiere. Passano i giorni, le settimane forse e ad un certo punto si ritrova davanti al negozio di sushi di suo padre, va alla porta d'entrata sperando di vedere il suo genitore all'interno, ma trova il locale inaspettatamente chiuso.
    Ma...come? Oggi è martedì...dovrebbe essere aperto...
    Si dirige quindi verso la casa in cui abitava, potendo passare attraverso i muri raggiunge facilmente l'interno e nota il padre davanti al televisore. Si sta ubriacando e non sta combinando nulla tutto il giorno. Il ragazzo è sconvolto, il dolore per la sua perdita ha causato la depressione del padre che adesso non ha più la forza di tirare avanti. Oltre a ciò, nota su un tavolino un foglio, si tratta di un contratto a dire il vero. Hiroshi lo legge, è l'atto di proprietà del negozio di sushi, pare infatti che il padre lo stia per vendere.
    NO!! NON E' POSSIBILE!
    Il ragazzo è sconvolto, non può credere che l'attività di famiglia stia per essere venduta..e tutto per colpa sua.
    Torna quindi al negozio, non vuole vedere suo padre ridotto così e non vuole che quel negozio venga venduto, vuole fare di tutto per fare in modo che quel locale non passi in mano a qualcuno che non fa parte della famiglia. I sentimenti del ragazzo adesso sono solo rabbia, frustrazione, disperazione e una strana sensazione di...fame...

     
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12 replies since 17/10/2012, 11:25   209 views
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