Dove il Dolore dimora il suolo è sacro.

Free Role per Saku

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    Dico tante cose. Potrei dire d'essere tuo padre, ci crederesti? Potrei dire d'essere il tuo Dio, ci crederesti? E poi suvvia, non vorrai farmi credere che tu sia quello che dici. Poca carriera, tu? Tutt'altro. Il mio intuito raramente sbaglia, e so con certezza quasi assoluta che questo non è uno di quei casi, nanetto anoressico. E no, non sono un neoshinigami così come tu non sei un senza seggio.

    In pratica, s'è reso conto di aver fatto una cazzata e ora sta cercando di rimediare con un approccio aggressivo. Direi che è un atteggiamento patetico, se non fosse che tutta la sua figura e la patina di superiorità che si è creato da solo non lo rendessero la pateticità in persona... Perciò credo che sia nella sua natura comportarsi così.

    Devo ammettere che la voglia di continuare ad insistere sul fatto che io fossi un senza seggio e che lui stesse equivocando tutto era forte, ma mi costrinsi a cambiare direzione... Per non farlo sbottare. Per ora.
    Fra l'altro, cominciavo a notare che quel tipo rideva un sacco. Che nervi.

    CITAZIONE
    L'illusione rende le persone felici. Ed in fondo non ritengo che tu sia così debole come vuoi tanto farmi credere.

    Scusa, ma che cazzo ti ridi? Comunque, non vedo perché tu debba continuare a scassare le palle con sta cosa che io dico le balle. Io ho fatto poca carriera. Sono un decimo seggio... e facendo un rapido ragionamento su quello che mi hai detto e su quello che ho capito da solo di te, direi che anche tu sei al massimo del mio stesso rango, non di più. Un decimo seggio decisamente mediocre, ma pur sempre un decimo seggio. Tornando a noi... Io non mi illudo a fatto, ho diverse cose che mi danno motivo di credere che non solo tu sia una pippa che spara un sacco di stronzata e da cretino qual'è continua imperterrito a gonfiare il petto come una fregata nella stagione dello scopaggio, ma anche che io sia decisamente meno pippa di te.

    Tornai a rilassarmi sulla panchina. Se voleva provocare, allora provochiamo.

    Stai pronto, Gimmi.
    ...Dici per caso a me?
    Certo che dico a te, a chi sennò? Dato che non mi vuoi dire il tuo nome, te ne ho scelto uno io. Perché, non ti piace Gimmi, Gimmi?
    ...
    ...Ti ammazzo.


    Mi ritrassi dalla conversazione interna con il neobattezzato Gimmi, e attesi una risposta degna di questo nome dalla biondona.

    Ah già, bionda, non ho afferrato il tuo nome.
     
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    13° SEGGIO

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    Scusa, ma che cazzo ti ridi? Comunque, non vedo perché tu debba continuare a scassare le palle con sta cosa che io dico le balle. Io ho fatto poca carriera. Sono un decimo seggio... e facendo un rapido ragionamento su quello che mi hai detto e su quello che ho capito da solo di te, direi che anche tu sei al massimo del mio stesso rango, non di più. Un decimo seggio decisamente mediocre, ma pur sempre un decimo seggio. Tornando a noi... Io non mi illudo a fatto, ho diverse cose che mi danno motivo di credere che non solo tu sia una pippa che spara un sacco di stronzata e da cretino qual'è continua imperterrito a gonfiare il petto come una fregata nella stagione dello scopaggio, ma anche che io sia decisamente meno pippa di te.

    Quanta volgarità. Il modo di parlare di quell'esserino in realtà gli arrecava non poco fastidio, ma sorvolò, tentando, almeno lui, di mantere la conversazione ad un livello umano.
    “Rido quanto mi pare. Nessuno può dirmi cosa devo fare, a meno che siano ordini. Ed il tuo non è ordine, né dev'esserlo. Hai diverse cose che ti fan credere d'essere migliore di me? Ahah, comico. Gradirei che tu me le esponessi, queste tue ‘cose’, coso.” Si spostò i capelli dal volto, scoprendo così la fronte e gli occhi scarlatti, vividi ed al contempo tetri.
    CITAZIONE
    Ah già, bionda, non ho afferrato il tuo nome.

    Haine rise così forte che la sua risata echeggiò per tutto il distretto. Una risata malata, così cupa quanto diabolica. Dove diamine vedeva questo biondo, poi. Boh, doveva esser daltonico, o qualcosa d'ancor peggio. Povera creatura. “Ti vedo un po' tardo. Non l'hai afferrato poiché non te l'ho detto, né ho l'intenzione di farlo in futuro. Non vedo affatto perché dovrei rivelarti il mio nome.” Continuò a guardarlo negli occhi.
     
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