Esame Shinigami

Per Kaito Nakamura

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  1. Burbda
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    11° SEGGIO

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    Domanda da un milione di dollari: essendo candidato all'esame Shinigami e quindi passato a Energia Gialla, devo aggiungere 20 punti alle statistiche?


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    Tutti gli altri che non contano

    La vita faceva veramente schifo in quel periodo. Dopo l'ultimo allenamento ero stato accannato "quattrazzzzero" nel Rukongai, costretto a continuare a dormire in quella catapecchia di casa che a stento si reggeva in piedi senza neppure uno straccio di notizia dall'accademia Shinigami. Avevo contato i giorni, oh sì, ogni mattina facevo un segno sul muro come i carcerati. Ventuno giorni. Tre settimane ho passato a vegetare come un drogato in astinenza da lezioni. Beh, qualcosa però ho fatto, nel tempo libero (tutto il giorno) mi dilettavo a testare le mie capacità e a tenermi allenato, perciò andavo a giocare d'azzardo e scatenavo risse incolpando una persona a caso di barare. Sono diventato anche famoso, "Er pantegana" mi chiamano gli altri giocatori, basta nominare il mio soprannome che subito tutti si prendono a cazzotti. In realtà non so bene perché mi chiamino così, né in che lingua sia usato il prefisso/articolo "er", so solo che ad affibbiarmelo sono stati quattro uomini di cinquant'anni abbronzati cotti con tatuaggi, bandane e occhiali da sole firmati "Ray-Ban" con un modo di parlare tutto loro.
    Ma queste sono quisquilie in confronto alla mia vera occupazione di quel periodo, infatti quelle tre settimane le ho passate con un obbiettivo fondamentale, un bersaglio principale, una missione primaria che se completata mi avrebbe permesso di ottenere tramite quest l'elmo vikingo Duragudurur: scoprire il nome del mio Sensei. Ebbene sì, il Bianco non solo mi aveva lasciato senza proferire parola, ma non mi aveva neanche ancora detto il suo nome del diavolo. E il suo nome mi serviva, altrimenti in futuro come avrei fatto a trovarlo per tagliargli la testa?
    Non so come ti chiami, ma ti troverò... e ti ucciderò
    In vena di citazioni da film mi incamminai verso l'accademia, era mattina, deciso e pronto più che mai a estorcere informazioni a chiunque mi si fosse parato davanti. Per l'occasione mi vestii anche in modo particolare, uno dei quattro individui dalla strana parlata poco raccomandabili infatti mi regalò il suo vestiario che sfortunatamente dovetti per forza accettare dato che a quanto pare ero diventato suo zio. Sue testuali parole furono "Oh zi' pia 'a robbba mia e vaje a rompe 'r culo". Devo dire però che stare in canottiera nera scollata con i peli arruffati di fuori (se ve lo state chiedendo no, non ho il torace peloso, è che il tipo mi ha regalato anche i suoi peli), indossare un berretto dalle dimensioni relativamente spropositate che stava PER FORZA di traverso e una catena d'oro terminante con una placca grande quanto un cerchione di bicicletta con su scritto in diamanti "Mc Fierli" mi faceva sentire sicuro di me. Oltre che idiota, s'intende. Ah già, non scordiamoci degli occhiali Ray-Ban in stile maschera da sci quasi più grossi dell'intera faccia che stavano pelo pelo sulla punta del naso!
    Salve, sto cercando, ehm... uno shinigami dall'aspetto poco raccomandabile con i capelli lunghi bianchi
    Arrivato finalmente in accademia mi presentai davanti a quello che doveva essere il banco informazioni.
    In realtà non lo sto fisicamente cercando, vederlo è l'ultima cosa che voglio, m'interessa soltanto sapere il suo nome
    L'uomo dietro il bancone, forse spaventato dal mio aspetto forse molto diligente, cercò in frettissima su diverse scartoffie ed elenchi uno shinigami che corrispondesse alla mia descrizione e non ci volle molto prima di trovarlo.
    Qui c'è uno shinigami che corrisponde alla sua descrizione, anche se non sono autorizzato a dirle il suo nome.
    Le palpebre mi si strinsero mentre mentre trapassai l'anima del tipo da parte a parte.
    ...Che vuol dire che non sei autorizzato a dirmi il suo nome?
    Posai la capezza d'oro sul bancone assieme a un braccio riducendo la distanza fra i nostri visi. Dovevo incutere parecchio timore vestito così. O forse mi scambiavano per matto.
    Q-quello che ho detto... non posso rivelarle alcuna informazione, è... è la legge, mi dispiace
    Visibilmente a disagio l'uomo cominciò a sudare freddo guizzando con gli occhi a destra e sinistra in cerca di una via d'uscita nel caso l'avessi aggredito. Sembrava stesse attuando la tattica del "se mi muovo lentamente forse non mi attaccherà". Passarono attimi di silenzio nei quali scrutai nella sua anima e cercai dentro di me tutte le possibili soluzioni al problema. Alla fine optai per la più diplomatica che mi veniva in mente.
    BRUTTO DISGRAZIATO DIMMI SUBITO COME SI CHIAMA
    AAAAAAAAAAAAAAAH SICUREZZAAAAAAAAA
    Mi fiondai dall'altra parte del bancone attaccandolo alla gola cercando di strozzarlo con entrambe le mani e per un momento riuscii ad afferrarlo, anche se poi un omaccione peloso e barbuto vestito in stile Matrix di almeno 200 chili di cui 150 di muscoli mi placcò alla mia destra sbattendomi violentemente per terra e poi un secondo mi si gettò sopra con un atterramento da wrestler. Ridotto a una poltiglia mi tirarono su afferrandomi per le braccia mentre cercavo di divincolarmi invano e venivo letteralmente gettato fuori dalle porte dell'accademia.
    Una volta a terra potei osservare i due uomini perfettamente uguali che si sbattevano le mani orgogliosi del loro lavoro compiuto.
    Sì bravi, tornate alle vostre pomiciate omosessu-AAAAAAAAH
    Quando vidi che al mio insulto fecero per caricarmi mi alzai e fuggii nel folto del Rukongai urlando come una collegiale che ha appena visto i suoi idoli musicali dal vivo. Il tutto vestito con una canottiera nera scollata, un berretto spropositatamente largo, una capezza d'oro da tre chili e mezzo e un paio d'occhiali colossale.
    Giunto a un posto sicuro, cioè casa mia, mi sedetti sui gradini che precedevano la porta d'ingresso, non volevo entrare perché se l'uomo con cui dividevo l'appartamento mi avesse visto mi avrebbe sicuramente preso-
    Ehi Kaito-Kun, perché sei vestito da tossico?
    ...
    Fottiti.
    Ero sconsolato, reduce da uno scontro con due omoni di dubbia sessualità, seduto sui gradini di casa mia con il mio coinquilino che mi prendeva in giro e per di più ero vestito da emerito deficiente. Poteva andare peggio?

    Non sapendo se terminare la giornata o no ho lasciato in sospeso così, spero vada bene :]
     
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11 replies since 27/4/2013, 18:40   148 views
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