ASIAN REVOLUTION [ex Bleach Revolution, Giappone, Cina, Corea, GDR, Spoiler, download Anime sub ITA, Manga Scan ITA, Streaming,

Posts written by Byakuya~

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    Cribbio al quadrato.... Prima il gatto poi il coniglio contanto che già avevamo un paio di elementi sospetti ora siamo a cavallo... Non pardon, quello manca ancora ma presto sono sicuro che arriverà xDDD
    Cmq benvenuto :)
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    Cribbio più ti sento più mi pare di vedere il Folle xDDD Che presto scoprirai chi è xDDD
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    Grazie Demon- Arg...
    Si pensa Sacchetto mi dice troppa punteggiatura tu troppa poca...
    Temo dipenda dalle canzoni k sento mentre scrivo...
    Cmq la fase dei fallimenti l'ho presa da qualcuno che ben conosci xDDD
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    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato


    Come tutte le mattine Saber si era alzata presto, aveva distrutto la sua solita sveglia con il classico lancio da podista facendola sfracellare contro il muro accompagnando il sonoro “CRASHH” con “Muori maledetto aggeggio infernale” ed infine si era lavata e aveva indossato il suo abito bianco.
    “Vieni è pronta la colazione” il padre chiamò più e più volte ma non ricevette risposta, quindi fece per incamminarsi verso le scale che portavano alla camera della giovane solo per trovarsela improvvisamente davanti appena svoltato l’angolo, gli sguardi si incrociarono e il padre ebbe la peggio, gl’occhi di Saber erano gelidi e fissi, non facevano trapelare alcuna emozione anzi tendevano a spegnere quelle altri congelandoli solo al primo sguardo che si rivelava essere tagliente come il filo di un rasoio “Levati. Sei in mezzo. E comunque ci sento non devi urlare” Saber fu glaciale e spense subito la conversazione. Con un movimento fluido scivolò oltre il padre, afferrò la fetta di pane tostato sul tavolo ed uscì senza proferir parola lasciando il genitore basito sullo stipite della porta “Non mi ci abituerò proprio mai a lei. Tanto bella quanto terribile” si disse prima di tornare in se e dedicarsi alle faccende di casa.
    Intanto Saber era schizzata via e stava procedendo verso il pozzo che ogni mattina era li ad aspettarla, compiuto il suo dovere e rincasata prese da camera sua lo shinai, classica spada giapponese che viene usata durante gli allenamenti di Kendo, e si diresse nella radura nella foresta in cui i giorni precedenti aveva svolto gli allenamenti sul reiatsu, luogo in cui si era trovata bene sia per gl’ampi spazi verdi sia perché essendo fuorimano le persone non ci sarebbero mai arrivate e così non avrebbe avuto fastidiosi disturbi da estranei, cosa che la irritava assai.
    “Ok bene dovrei avere tutto” si guardò allo specchio e sorprendentemente non aveva nulla, cioè aveva solo una spada di bambù in una mano e basta ma per Saber Lily questo era avere tutto.
    Si diresse verso la foresta con passo spedito e le venne in mente l’allenamento con il sensei Sakata e le sue <passeggiate> “Quello è un passo da lumaca, esiste anche una dignità nel camminare se andassimo tutti a uno all’ora sarebbe la fine” presa accelerò il passo e in pochi minuti raggiunse il luogo prestabilito. Era una calda giornata in cui il sole batteva perennemente nel Rukongai facendo percepire una temperatura altissima, afa e calura erano elementi che Saber NON tollerava per nulla ma il suo carattere le permetteva di mascherare il disagio di quella situazione riuscendo quindi a concentrarsi comunque sul suo obbiettivo senza stare a sprecare tempo. Ormai si allenava tutti i giorni da otto anni nell’arte della spada seguendo un ferreo metodo che le consentì di apprendere al meglio i suoi esercizi e di padroneggiare con una certa sicurezza lo shinai e sebbene fosse sempre uguale tutti i giorni, non si annoiava mai perché in lei albergava una forza di volontà senza pari che la spronava e la spingeva a dare sempre di più, dopotutto lei aveva un sogno e lo avrebbe perseguito sicuramente.
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”

    “Ancora una serie”
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”
    “Ichi-ni-san”

    Ripetizioni di attacchi e affondi alla nausea, scatti e rapidi cambi di direzione uniti a movimenti fluidi del suo corpo facevano si che la figura di Saber danzasse al vento in un campo di erba verde mentre le sue vesti bianche e i suoi capelli si disperdono e formano strani giochi di luce mentre il sole li colpisce, in tutto questo però il suo sguardo era fermo e fiero orientato alla distruzione di quello che lei ormai considerava l’unico nemico del mondo.
    Tutto pareva fermo attorno a lei e solo la sua figura volteggiava nell'aria seguita dai raggi di luce e dal rumore delle fronde degl'alberi ma poi qualcosa la fece fermare...
    Per approfondimenti sul lancio della sveglia vedere QUI


    Edited by Byakuya~ - 24/7/2012, 12:24
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    CITAZIONE
    *-* Gran bel nick. Eeee...non sono certa di aver compreso se rischio che le mie amate zampette vengano rovinate o meno maaa...ti ringrazio per il benvenuto.

    (E per essere più vecchio di me Byakuya-sama al quadrato. :UHUH: )

    Grazie per il nick mi fa piacere che piaccia.... XD
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    CITAZIONE
    Salve a tutti. °-°/ Premetto di avere il spiacevole difetto di non possedere il dono della sintesi e soffrire di ''logorrea da scrittura'' per cui non spaventatevi se questa presentazione risulterà o troppo lunga o spezzettata per via del mio tentativo di essere breve.
    Piacere di ''conoscervi'', sono Gertrude (ma chiamatemi pure Gertr), sono un gatto nero e spelacchiato e ho un'età indefinita tra i vent...coff coff venti e vent..coff coff vent'anni. (Si, sono vecchia, ne sono cosciente, vi prego di essere buoni e di non farmelo notare è_é*) Sono qui perché un certo serpe barra Hebi (White Hebi, si lui, proprio lui, prendetevela con quell'individuo) ha fatto l'enorme errore di affiancare la sacra parola Bleach con l'altrettanto sacra parola GDR mentre cianciava con me su msn e ha anche avuto l'ardire di nominarmi questo forum...che ovviamente non potevo esimermi dal visitare. Il risultato è che sono qui, a perdermi in uno dei miei soliti sproloqui e leggere il regolamento di tale gdr nel tentativo di capirci qualcosa. Chissà, magari a breve (o non troppo breve) mi unirò a voi...nel frattempo penso mi accontenterò di girovagare qua e là nella speranza di conoscere gentaglia interessante. Saluti nekolosi e zampate nere sul muso. Nya. °w°/

    ALTTTTTTTT
    Fermi tutti... Tu sei sei un pericolo per la tua firma... Evoca violenza e strani pensieri...
    I gatti mi piacciono Gertr-sama (così facciamo pesare la tua età che è minore della mia... 22).
    Se compari qua e la ti diverti, se resti ti diverti e se assili ti diverti.... a giocare a shangai con le tue falangette....
    Ovviamente scherzo... Non saprei dirti su quale punto ma cmq scherzo...
    Ah benvenuta.... Forse anzichè dire troppe cose meglio tagliare qui ma non so se sia il caso... Dipende dal mio umore e oggi è stanco... Torno nella mia alcova a vedere anime a ciclo chiuso....
    Ci si becca la fuori... Cioè dentro... Cioè sul forum xDDDD
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    CITAZIONE
    Benvenuta Fefe-chan. bada che non sono solo i mod ad essere strani, ma anche alcuni utenti! :sisi:

    Ovvio... Soprattuutto 2 in particolare... Un certo Hitsugay e occhio al più losco di tutti... Si fa chiamare Byakuya ma temo sia pazzo quello :sisi: :ehgia:
    Stacci attenta... XD
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    Nii-Sama nn sbaglia mai... O quasi... xDDD
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    111jqs


    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato


    Saber era appena rientrata a casa sua dopo il primo allenamento con il suo nuovo sensei Sakata e raggiunta camera sua si lasciò scivolare sul letto stanca morta “Non credevo che cercare di controllare il reiatsu fosse così faticoso e rischioso” il suo pensiero si volse alla mano destra, dove le ustioni si stavano via via rimarginando nonostante il dolore restasse invariato e dunque si addormentò.
    Dormì per circa un giorno intero tanto che suo padre si preoccupò più volte delle sue condizioni fisiche, ma sempre riceveva un mugolio che gli impediva di entrare “Saber stai bene? Sei Viva??” la risposta era sempre la stessa “Mmmmm…anco-… poc-…” e più nulla ma alla fine si arrese anche il papà accettando l’attesa. Non dovette aspettare moltissimo poiché, ventisette ore dopo il suo ritorno, si svegliò tranquillamente, scese le scale e giunse in cucina con una faccia che per la prima volta strappò un sorriso al padre tanto era abituato a vedere espressioni tanto fredde che questa così buffa lo fece sogghignare “Ho fame… Tanta” anche la voce pareva diverse, più distesa e rilassata del solito tono tagliente con cui rispondeva, quasi pareva un’altra “Ecco tieni” disse il padre servendole un paio di piatti che aveva preventivamente preparato sapendo che sarebbe arrivato quel momento “Mangia e poi vai a lavarti” aggiunse fissando i capelli tutti arruffati di Saber “Che pari un alieno” scoppiando a ridere.
    Come comparve in silenzio scomparve in silenzio consumato il pasto e si recò al bagno.
    Era stordita dal lungo sonno e mezza addormentata ma almeno con la pancia piena, passò da camera sua, dove prese biancheria nuova, il suo fermaglio per i capelli e, neanche lei capì il perché, prese la sua divisa da recluta shinigami e s’infilò nel bagno. Ne uscì dopo circa un’ora e mezza e anche quel fatto destò preoccupazioni al padre dato che lei mediamente impiegava dai dieci ai quindici minuti per far tutto e quindi si recò dalla porta e chiese a voce alta “Saber non ti sarai addormentata in bagno vero??” una risatina gli sfuggì mentre pensava alla scena della giovane che dormiva seduta sul water ma tutta la sua allegria venne distrutta, annientata e spazzata via quando esattamente in quel momento la porta si aprì, si trovò davanti una ragazza vestita di bianco e rosso, capelli raccolti e sguardo assorto e tagliente che lo fissava tanto che rimase attonito nel vederla e rinvenne quando la ragazza parlò “Levati mi stai davanti” la Saber di sempre si era destata e forse un pochino più fredda del solito “Non mi addormento in bagno io. E poi che hai da ridere??” passò tra lo stipite della porta e il padre spingendolo leggermente per passare, buttò la roba da lavare nel cesto in cucina ed uscì lasciando il padre basito sulla porta del bagno “Eccola è tornata.”
    “Maledizione ma che gl’è preso” era parecchio alterata “Comunque” notò fermandosi un attimo in giardino “Perché diavolo sono vestita così??” si chiese appurando che indossava l’uniforme dell’Accademia e si arrestò per rifletterci “Oggi non ho allenamenti e neppure devo recarmi dal sensei ma allora perché l’ho indossata” strinse i pugni per stizza e in quel momento sentì bruciare la mano destra “Ahi ma cos-?!” si guardò la mano e vide le tracce delle ustioni dell’allenamento con il reiatsu e ricordò tutto. “Ecco volevo allenarmi un po’ con quello” si sentì lievemente sollevata e decise però di spostarsi da villaggio per evitare, nel caso avesse perso il controllo di danneggiare qualcosa e si recò in una radura nel bosco vicino che conosceva bene. Arrivata respirò profondamente e si concentrò sul focalizzare il suo flusso di reiatsu, come durante l’allenamento riuscì a raggiungerlo e ad interagirvi, ora sapeva quali sensazioni e quale stato di calma e concentrazione doveva raggiungere per manipolare il flusso e per creare la sfera, si concentrò ulteriormente e applicò lo stesso processo: prese una parte di reiatsu le indirizzò verso la mano passando dal braccio, creò il cilindro, lo inscrisse in una sfera, eliminò le parti che fuoriuscivano dai contorni della sfera e poi liberò il reiatsu dal cilindro facendo si che andasse a riempire la palla. Aprì gl’occhi e notò la sfera che aveva creato, non era stabile infatti ogni tanto i confini tremavano un pochino e parevano cedere ma impegnandosi riuscì a trattenerla stabile per circa un minuto e poi estinse il flusso di reiatsu facendola spegnere. “Mamma quanto è stancante” aveva il respiro accelerato come dopo uno scattò improvviso ma era felice di aver capito il processo e di riuscire a ripeterlo “Bene un attimo di pausa e riprovo. Eh ma cos-?!” una goccia d’acqua cadde sul suo viso, alzò gl’occhi al cielo e vide nuvoloni grigi avvicinarsi mentre una leggera pioggia iniziava ad intensificarsi “Proprio ora no…” Saber amava la pioggia ma durante un allenamento del genere poteva essere fastidiosa e così si recò in una caverna vicina da dove un tempo si estraeva il carbone, la conosceva perché da bambina ci era andata con suo padre per appunto prendere il carbone per la sua fucina e li decise di ripararsi per continuare il suo allenamento.
    Vi arrivò in pochi minuti e proprio come lei ricordava era abbastanza grande per permettere movimenti anche ampi senza problemi “Sarà ampia venti-venticinque metri e profonda almeno cento andrà bene” osservò e così riprese a dedicarsi al suo processo di creazione della sfera. In circa due ore fece sei tentativi fallendone due e per gl’altri quattro riuscì a mantenerle la sfera stabile fino a un massimo di quattro minuti “Ancora un paio di volte” aveva il fiatone e sentiva non avere ancora molta energia, si alzò e creò la sfera, questa subito divenne instabile e mentre Saber lottava per controllarla un tuonò rimbombò fragoroso vicino alla caverna, tale fu il botto ampliato dell’effetto eco che la giovane perse di colpo in controllo creando un’esplosione abbastanza forte che colpì una delle travi di sostegno dell’ingresso facendo franare l’entrata.
    “Merda” era molto ma molto alterata “Ma che sfiga proprio ora doveva arrivare quel tuono” si avvicinò alla parete franata e provò a spostarne una parte, molte rocce erano abbastanza piccole da consentirle di spostarle alzandolo o facendole rotolare da un lato “Devo uscire da qua e devo farlo da sola perché nessuno sa dove sono andata” spostava massi e detriti pesanti anche ottanta novanta chili fina a che non si imbatté in un masso alto circa tre metri e impossibile da spostare “E questo affare come lo levo” tentò tutto quello che poteva tentare, dalla rotazione alla leva fino a provare a frantumarlo ma evidentemente era troppo massiccio “E ora…” si fermò un attimo a pensare.
    Le idee erano poche anzi nessuna sembrava darle speranze di successo e così si sedette su una trave distesa per terra riflettendo poi guardando dove si fosse appoggiata notò la vistosa sezione di legno completamente bruciata dall’esplosione della sua sfera e le venne in mente un’idea un pochino bizzarra “E se facessi esplodere una di queste sfere vicino a quella roccia?? Forse l’impatto la farebbe cadere o muovere” questa era la sua idea “Tentar non nuoce” così si avvicinò al masso e cerco di creare la sfera.
    Era terribilmente agitata, la mano dolorante per l’esplosione e la stanchezza la opprimeva ma lei era Saber Lily e mai si sarebbe arresa e mai lo fece quindi concentrò tutta se stessa sulla materializzazione dell’energia e ancora una volta il flusso si mise in moto andando a confluire nella sua mano e formando la sfera “Aspetta ma se io faccio detonare di mia iniziativa, la sfera da così vicino mi esploderà in faccia!!” non aveva considerato questo punto che la rendeva timorosa, lei non era Ibi ci teneva alla sua faccia e al suo corpo, quindi doveva trovare una soluzione…
    L’unica sensata che ebbe fu quella fare detonare la sfera a distanza ma questo implicava un lancio di quest’ultima cosa mai tentata ma che secondo Saber dipendeva da una questione di disciplina mentale e alta concentrazione, così decise di tentare comunque “Se fallisco mi esplode in mano e se invece la faccio esplodere li davanti lo stesso mi esplode in mano tanto vale tentare.”
    Questa volta utilizzò il processo di concentrazione più sicuro che aveva: la ragazza della leggenda.
    Chiuse gl’occhi e creò nella sua mente la figura della ragazza e della luce che la circondava, subito notò come quel luogo la tranquillizzava enormemente e le consentiva di calmarsi, il dolore alla mano si assopì e Saber iniziò a formare la sfera di energia sfruttando la luce come fulcro per la concentrazione, imbrigliò il flusso dirigendolo verso la mano ed ingrandì la sfera fino a circa dieci centimetri di diametro. Nonostante tutto era dannatamente difficile da controllare ma Saber era in uno stato di trans tale che riuscì impegnandosi a stabilizzare la sfera “Ora devo solo capire come farla allontanare da me” creò l’immagine mentale della sfera che si staccava dal flusso di Reiatsu del suo corpo e si allontanava lentamente in avanti. La compattezza andava mantenuta immaginando i contorni della sfera i più netti possibili ma stavolta la carica interna era decisamente più alta visto chela sfera era più grande. Sarebbe stato difficile.
    Saber spinse la sfera in avanti tramite la forza della sua mente e questa iniziò lentamente a muoversi in avanti prima a scatti ma poi con un movimento più fluido “Ci sono quasi….” Concentrandosi al massimo e tenendo focalizzata la barriera intorno alla sfera attese il momento per farla detonare ma con un botto questa detonò pochi metri prima del masso creandoci solo una vistosa macchia scusa sopra ma senza muoverlo o dare segni di qualche danno. “Maledizione mi sono distratta”era un po’ stizzita per il suo fallimento ma però come da lei c’era da aspettarsi non si arrese e ritentò, una due tre volte e alla fine alla quarta volta riuscì nel suo intento: sfruttando una seconda barriera più sottile della principale avvolse la sfera in un secondo bozzolo, estremamente fragile ma che le consentì di darle una maggior spinta e quindi di impiegarci un minor tempo per raggiungere il masso, il secondo strato resistette circa tre secondi ma furono sufficienti affinché la sfera esplose quasi a contatto con la roccia facendola cadere all’indietro e con uno scattò Saber uscì da li prima che un’altra frana ricoprisse il buco da lei formato. “Ci sono riuscita” era soddisfatta, non felice, Saber Lily non è mai felice però era sollevata dalla sua prestazione e con la pioggia che batteva sul suo viso e i rigoli d’acqua che le attraversavano il viso inzuppando la divisa bianca ormai sporca e sudata con la mano destra ferita e il braccio intorpidito si diresse a casa….
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    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato

    Parte II L' Inizio del Giorno



    Il pozzo era sempre il solito.
    “Così è e così rimarrà per secoli” Saber non aveva preso bene il suo risveglio, d’altronde mai lo prendeva bene dato che quella maledetta sveglia continuava a perseguitarla incurante di quante sue simili siano state sfracellate senza pietà sul pavimento.
    “Su su abbiamo da prendere l’acqua e tornare indietro per gli allenamenti” si disse mentre iniziava a calare un secchio tramite una carrucola, quando sentì il tonfo sordo della fine corsa iniziò a recuperare la cima tirando su il secchio, da notare che questo pesava all’incirca una trentina di chili pieno all’orlo com’era ma Saber ormai non percepiva più quel lavoro come stancante anzi quasi le era diventato una banale azione di routine nella quale non si impegnava più. Fece questo processo di calare e recuperare il secchio per tre volte così da aver ottenuto una sufficiente quantità d’acqua per il giorno intero, all’incirca una settantina di litri che verranno destinati in parte alla cucina, in parte al bagno e una parte all’officina del padre che la usava per raffreddare il ferro appena battuto.
    “Ok bene ne ho abbastanza” versata l’ultima parte dentro una delle due grandi brocche di terracotta che si era portata le chiuse con un tappo di stoffa, le legò ad un bastone di solida quercia del diametro di otto centimetri e con una sulla destra ed una sulla sinistra si cammallò il tutto sulla schiena facendo poggiare il centro del bastone sulle spalle e dietro il collo, si assicurò che fosse stabile facendo un leggero saltello sul posto e poi accompagnata dalle parole “Susu che è tardi” partì alla volta di casa. Camminata che lei copriva mediamente in venticinque minuti scarsi, venti se con il passo accelerato e addirittura in poco più di nove se di corsa ma questo non era il caso ed infatti la sua andatura era tranquilla ma non la si poteva definire blanda e sebbene caricava sulle spalle più di cento chili tra brocche, acqua ivi contenuta e bastone stesso non accusò il minimo scomponimento durante il percorso ne stanchezza e tantomeno noia…
    Dopotutto era un ordine…
    Ventitre minuti e Saber giunse a casa accompagnata dal solito vociferare intorno a lei che le ronzava nelle orecchie da ormai tempo immemore infatti era diventata con il tempo diciamo <famosa> nel villaggio per vari motivi alcuni molto semplici altri più profondi: in primis il suo sguardo era leggendario tanto che mai nessuno osa mancarle di rispetto dopo che un giorno terrorizzò un ragazzo solo fissandolo perché costui aveva rifiutato malamente di prestare aiuto ad una delle anziane del luogo e Saber non tollerò quel carattere strafottente del giovane. Secondus il suo carattere estremamente freddo e distaccato, cosa che le si poteva leggere anche negl’occhi, insomma non aveva amici ne usciva con ragazzi nonostante fosse una delle più belle ragazze della zona, detestava le futili conversazioni e aveva poco, oltre l’aspetto, di femminile. Poi era riconosciuta anche per la sua incredibile resistenza e tenacità, mai e mai avrebbe fallito un compito, anche se avesse dovuto impiegarci anni lei lo avrebbe fatto perfettamente e non si sarebbe per nessun motivo arresa o ritirata, punto che le faceva onore ma al contempo la faceva passare per una maniaca e forse non era sbagliata la visione che un po’ tutti avevano di lei…
    Dopotutto Saber Lily non è una ragazza qualunque….
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    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato


    Il sorriso a venti denti di Sakata non fece altro che innervosire Saber la quale già lo era per le ore passate su quel pezzo di carta ma come sempre evitò qualunque tipo di reazione o scomponimento eccessivo e si limitò ad aspettare la risposta, anche se prima che le venisse data la giovane ebbe l’onore o la sfiga di assistere a una serie di facce da perfetto idiota che vennero esibite dal sensei “Questo è proprio folle. Chissà cosa pensa.”
    “Ehm, ok, ci siamo tutti. Perché, dici? Perché sono sadico, probabilmente... o forse perché oltre che testare le vostre capacità fisiche dovrei accertarmi del fatto che non siate dei completi idioti. Ne abbiamo già fin troppi, di balordi, giù all'Undicesima... non ne servono altri.” Sakata così rispose alla mia domanda con una frase da perfetto stupido “Ecco appunto lo dicevo prima, facce da idiota e frasi da idiota=è idiota” ovviamente Saber non era autolesionista, il suo sguardo cadde sul tipo vicino a lei alias Ibi che si era presentato con la sfera di reiatsu in mano come il cane mostra al padrone di saper muovere la coda “Davvero da vero idiota” disse ma in cuor suo sperava non finisse nell’Undicesima Brigata perché sarebbe stato il candidato numero uno per essere sacrificato al fine di ridurne il numero (di idioti appunto), quindi evitò di far trapelare qualsiasi tipo di emozione dal suo volto tenendosi i suoi pensieri stretti.
    “Ora seguitemi senza fare tante storie.” E così fu, senza nessun problema o distrazione altra lo seguimmo tranquillamente anche se per tutto il tragitto, circa venti minuti, non smise di pensare a quanti problemi per colpa di costoro, Ibi e Sakata, avrebbe potuto ancora sopportare “Speriamo bene.”
    La fine della camminata a passo di mucca perché per Saber quello era l’andamento,giungemmo ad un edifico completamente bianco ee entrati subito la prima cosa che venne percepita fu un abbassamento vertiginoso della temperatura che a Saber però, non dispiacque molto “Meglio questo al caldo” pensò mentre osservava attorno a lei: stalattiti e stalagmiti intorno a lei e dal centro dell'edificio si allargava circolarmente una grossa distesa d'acqua del diametro complessivo di una decina di metri mentre il resto dell'edificio era occupato da alti cumuli di ghiaccio.
    “Ah, Demon-... ehm, Falkner, sei già qui vedo.” Il sensei si voltò a destra ed io feci lo stesso scorgendo così un altro shinigami che se ne stava appollaiato su di un cumolo di ghiaccio con lo sguardo, sadico e abbastanza inquietante, fisso su di me e Ibi, al quale risposi con la migliore delle mie espr- Inespressioni senza badarlo oltre “Immagino ne abbiate già sentito parlare, comunque costui è il Luogotenente dell'Ottava brigata, Falkner Chase. Ed oggi è qui per aiutarci con un simpaticissimo esercizio che sono sicuro apprezzerete anche voi. A te la parola, luogotenente.”
    “In verità no mai sentito” disse Saber scostando lo sguardo e quindi toccò al nuovo entrato in scena parlare ed esordì con “Bene... credo di non avere bisogno di presentarmi visto che mi ha già introdotto il qui presente Gino Sacchetto... E la prossima volta che il mio grado gli si rotola sulla lingua farò in modo che non sia la sola cosa a rotolare...” una frase molto da signore notò Saber che però continuò nel suo atteggiamento di non curanza anche se Gino Sacchetto la incuriosì come soprannome.
    “Ma bando alle ciance... miei giovani e inesperti... uhmmm” Falkner sembrò pensare a qualcosa, come se gli mancassero le parole per poi esordire con un “trichechi…” il ciglio destro di Saber ebbe un fremito nel sentire quella parola riferita a lei “Primo mi pare di non assomigliarci. Secondo se c’è una cosa di cui mi sento sicura è il mio corpo. E terzo ma ti sei visto??” avrebbe voluto sparargli in faccia quelle parole molto volentieri perché nelle ultime ventiquattrore era stata parecchio stressata da qualcuno, e il suo sguardo fulminò Sakata, ma conosceva bene la fama e la forza dei luogotenenti ed non essendo come Ibi, autolesionista, si limitò ad voltare lo sguardo su di lui fissandolo inespressiva.
    “Come ben saprete per ogni buon combattente l'equilibrio è una delle parte principali tanto per poter schivare i colpi quanto per poterli portare a segno con forza e senza lasciare varchi a contrattacchi. Questo vale doppiamente in caso utilizziate un'arma dato che, oltre al vostro peso dovrete badare tanto al peso quanto all'inerzia dell'arma stessa... ma questo lo imparerete in un altro momento. Oggi lavoreremo sul vostro baricentro.. e dovrete attraversare il lago così..” finito di parlare Saber tirò un sospiro di sollievo “Qualcosa di fisico meglio si addice alle mie caratteristiche” e pensandolo le ritornarono in mente tutti quegli allenamenti fatti durante le lezioni di Kendo mentre una parte della sua ira svanì all’idea di un addestramento fisico ma mentre era intenta in questi pensieri il misterioso amico Cheese continuò a parlare “Beh che aspettate? Volete anche una raccomandata firmata e un bacino in fronte o provate a fare quel che dovete? Certo potete sempre ritirarvi se non ve la sentite…”
    “Per me non è così simpatico con il suo capitano” sospirò Saber guardando verso il luogotenente “Però sembra che non conoscendomi riesca comunque a stuzzicarmi parecchio. Odio la parola RITIRATA” il fuoco arse dentro di lei e si sentì pervasa dalla voglia di chiudere, per quanto potesse fare ora, la bocca a quel tipo che era diventato irritante…
    Si portò in posizione davanti alla prima piattaforma e spiccò il salto in direzione di quest’ultima, sapeva bene quali potessero essere le difficoltà di quel salto ed infatti aveva cercato di prevedere un po’ le reazioni del suo atterraggio sul ghiaccio e pensò che avrebbe potuto provare ad usare qualcosa in particolare per avere più grip sulla lastra…

    Edited by Byakuya~ - 14/7/2012, 18:56
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    CITAZIONE
    Salve a tutti, mi chiamo Federica ma voi potete chiamarmi solo fefe. Ho quasi 20 anni e ho sempre sognato di entrare a far parte di un gdr su Bleach. Ho già dato la mia scheda di Shinigami. Spero di trovarmi bene tra voi. Un bacione. Vi ringrazio in anticipo.

    Benvenuta Fefe-chan... Suona pure bene... Qui troverai uno stupendo GdR e cosa che reputo fondamentale master capaci e SOPRATTUTTO veloci nel rispondere ai post... Ti auguro una felice permanenza qui da noi e spero di incrociarti all'Accademia Shinigami...
    PS: presto conoscerai qualche Mod del Gdr alcuni sono quasi normali ad altri staci attenta ok :fuu: :fuu:
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    CITAZIONE
    Bevenuto tra i pazzi :D :ehgia: :sisi: :mki: :°-°:

    Lui è pazzo noi no :D
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    Parlato da Saber
    Parlato da Altri
    Pensato da Saber
    Pensato


    Saber era appena rincasata da una visita a sua nonna quando suo padre vedendola le consegnò una lettera ù mentre lei era via “Tieni è per te, è arrivata alle dieci” la giovine afferrata la busta non ebbe nessun dubbio sulla provenienza e subito pensò a quale potesse essere il suo contenuto: “Richiesta di eliminazione di autolesionisti? Reclami contro i folli? Ne dubito fortemente nonostante l’idea la stuzzicasse. Sarà qualcosa riguardante gli allenamenti…” Così senza indugi aprì la busta e con suo sommo stupore vide un biglietto con poche, anzi pochissime parole:
    Game II:
    x = Hæll.
    t= 1440 min.
    Incompletes will be destroyed.

    GS

    “Ehmmm” la sua mente e il suo corpo si erano fermati di colpo tanto che il padre vedendola immobile con la lettera in mano sul primo gradino delle scale chiese stupito “Tutto bene Saber??”
    Lei non rispose, forse manco lo sentì tanto era immersa nei suoi pensieri: “Game II era chiaro, si tratta di semplice traduzione ma il resto….” Era assalita da idee contrastanti e parecchio paradossali però anche da un senso di frustrazione crescente che le rodeva dentro “Se fosse un ordine chiaro e preciso non avrei problemi ma questo maledetto rebus mi impedisce di svolgere l’ordine precisamente, potrei sbagliare l’ora o il luogo e sarebbe un disatro…” Saber Lily e le sue regole…
    Lei non era rimasta stupita dal fatto che il messaggio di Sakata fosse scritto in aramaico perché appunto era del folle, c’erano le sue iniziali in fondo e la calligrafia era uguale alla precedente, ed una cosa così pur essendo al limite era da aspettarsela ma invece era sconvolta al pensiero di poter mancare all’appuntamento e quindi infrangere un ordine.
    “Maledizione a lui!! Ma perché deve mettermi in queste situazioni così complicate” Saber era abbastanza nervosa… Erano le quattro e mezza del pomeriggio, non era freschissima dopo la lunga camminata e doveva subito capire il significato di quelle parole ma una voce la chiamava continuamente “Ehi ci sei? Ehiiii tutto bene?? Rispondi” riconobbe la voce di suo padre e quando questo la toccò alla spalla rinvenne dal suo stato di trans per poi scattare in camera sua senza proferir parola.
    “X= Hæll e t= 1440 min cosa diavolo saranno mai” più ci pensava più le parevano assurde quelle scritte eppure erano proprio davanti ai suoi occhi “Pensa Saber pensa, cosa si dice solitamente per comunicare un appuntamento??” perché questo pensava fosse la giovane dato che il folle non aveva un aspetto di uno che amava perdere tempo “Però il tempo che veniva perso in quei momenti non era il suo…. Ma il mio e questo sarebbe da lui.” Era nervosa perché nonostante il problema decifrazione NON DOVEVA ASSOLUTAMENTE tardare di un minuto e così si piantò su quel foglietto di carta per tutta la sera e sebbene il padre fosse venuto più volte a chiedere spiegazioni non ne ricevette alcuna se non dei sonori “Non disturbare. Grazie” detti col solito tono extratagliente ultrafeddo di qui era solo lei capace.
    Passarono sette ore, ormai erano le undici e mezza di notte e non si era ancora staccata da quella scrivania pensando a tutte le possibili interpretazioni che però non le illuminavano la giornata. Stanca e assonnata ogni tanto le si chiudevano gl’occhi ed il capo quasi si posava sul legno in cerca di riposo ma qualcosa dentro di lei non le permetteva di abbandonarsi al sonno anzi la spronava a trovare la soluzione a quel mistero… Alla fine però ebbe il sopravvento il sonno e cadde addormentata con la testa sul foglio…
    La sveglia suonò come ogni altra mattina alle sei precise e Saber a questo giro fu particolarmente più violenta del solito tant’è che questa venne avvistata volare fuori dalla sua finestra ed andarsi a schiantare su una pietra ad una trentina di metri da casa.
    Era vistosamente alterata: primo non aveva ancora risolto il problema e secondo si era appisolata mentre ne cercava la soluzione e per come era fatta lei si sentiva profondamente delusa da questa cosa. Non riuscendo quindi a trovare la soluzione al dilemma decise di fare una scelta parecchio diretta: andò all’accademia per interrogare il buon (mica tanto) Sakata su quel misterioso messaggio. Quindi si preparò e uscì di casa senza dire nulla per poter giungere in accademia per le dieci meno dieci, nonostante la soluzione fosse ovviamente quasi sicura quando sarebbe arrivata dal folle, non riusciva a levarsi dalla mente quelle indicazioni così criptiche e per tutto il tragitto non fece altro che pensarci su senza interruzioni.
    “t= 1440 min e x = Hæll non hanno senso” poi però le venne un’idea “E se fossero T=tempo e X=posizione?” semplice matematica secondo la quale si identifica con X un luogo e con la t solitamente un tempo “t=144 0 min pensandoci bene quante ore sono?” un rapido conto mentale e scoprì che erano ventiquattr’ore precise “Ma aspetta mio padre ha detto che era arrivata ieri alle dieci quindi il presunto appuntamento sarebbe alle dieci di oggi cioè tra circa tre ore!!” Saber aveva capito, e non era difficile ma forse stanchezza e ansia l’avevano ingannata, a che ora raggiungere il sensei ma rimaneva un big problem : Where??
    “La Seireitei non è piccola” pensò “E l’indizio X= Hæll non mi fa venire in mente proprio nulla. Dove diavolo dovrò incontrare quel tipo!??!” era comprensibilmente preoccupata e ansiosa soprattutto perché temeva di infrangere una regola per lei così vitale da rispettare.
    Senza ragionare e poco pensandoci sopra le sue gambe la guidarono nel luogo più sensato in cui avrebbe potuto trovarsi il sensei per un presunto allenamento: L’Accademia.
    Il tempo in quel momento era l’esatto opposto del giorno del primo incontro con Sakata, era nuvoloso e cupo con una leggera brezza che soffiava costante. Per Saber quel tempo era perfetto infatti rispecchiava il suo animo freddo e distaccato, si sentiva più a suo agio con quelle nuvole che coprivano il sole e poi il caldo non le piaceva per nulla; mentre fissava il cielo infine giunse davanti alla sua meta “Spero sia questo il luogo perché sennò sarò in terribile ritardo” guardò un orologio e vide che segnava le dieci meno tre e così piena d’angoscia si precipitò con passo sostenuto all’ingresso pensando “Fa che ci sia, fa che il folle sia lì.” Giunse di fronte all’ingresso e cercò l’unico particolare veramente decisivo di Sakata cioè la buffa chioma azzurrognola, guardò a destra e poi a sinistra ed infine, quando il cuore le saltava in gola e iniziava a riscaldarsi, vide quella buffa figura nera e azzurra che si distingueva da tutto e tutti, Sakata era lì.
    Saber sospirò un paio di volte cercando di calmarsi abbondantemente poichè comunque alla fine era riuscita ad arrivare puntuale, riuscì a rispettare le sue convinzioni e non infranse quell’ordine “Mi è andata bene” pensò “Per fortuna” finalmente si sentì più tranquilla.
    Arrivò davanti a Sakata che pareva quasi essere compiaciuto “Sicuramente ci sta pensando, ne sono sicura” si fermò a pochi passi da lui e lo fissò negl’occhi evitando, seppur con difficoltà, di cadere nella tentazione di guardare i suoi capelli e sempre con lo sguardo vuoto, distaccato e un filino irritato senza manco salutarlo disse: “Perché?”

    Edited by Byakuya~ - 14/7/2012, 18:56
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    Benvenutissimo tra noi :)
101 replies since 21/10/2010
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