ASIAN REVOLUTION [ex Bleach Revolution, Giappone, Cina, Corea, GDR, Spoiler, download Anime sub ITA, Manga Scan ITA, Streaming,

Posts written by A .

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    L'Hollow avresti potuto anche descriverlo con parole tue, al posto di limitarti a copincollare dal mio post.
    Inoltre, con quale mano cerchi di sferrare il fendente? E' bene precisare tali dettagli, perché in caso contrario sarà l'avversario a deciderlo, guadagnando un possibile vantaggio, anche se in questo caso non capita.
    Noto i soliti errori di punteggiatura, soprattutto relativi all'utilizzo del punto e virgola, ed inoltre spesso non metti il punto dopo le frasi pensate dal tuo pg. Per il resto è un buon post.


    “La prima impressione è sempre quella più veritiera.”
    A quanto pareva il giovane studente non faceva eccezione a tale ragionamento, essendosi rivelato alquanto stupido e confermando di conseguenza le tesi dell'albino. Pareva invero ch'egli non avesse nemmeno provato a ragionare prima di buttarsi a capofitto verso un nemico contro cui non aveva alcuna possibilità, fallendo miseramente. Infatti, sebbene fosse riuscito a recuperare l'arma, la creatura - approfittando degli istanti in cui lo studente, nonché preda, s'era chinato per raccoglierla - eseguì una rotazione di 360° atta a permettergli di colpire con la coda il torso del giovane, che venne rovinosamente sbalzato via per diversi metri. Haine non poté che ridere sonoramente nel vedere quel gigante tanto muscoloso ruzzolare per terra dopo nemmeno dieci minuti dall'inizio dello scontro. Nonostante la cattiva impressione che aveva di lui, mai si sarebbe aspettato di vederlo a terra così presto; era una visione alquanto ilare, seppur per certi versi anche disarmante. “Pare che tu ci tenga proprio a morire durante le mie lezioni.” Disse, laconicamente. “Pensavi davvero di poterti scagliare frontalmente contro un avversario del genere? A quanto pare non possiedi nemmeno la consapevolezza di non avere possibilità alcuna contro un Hollow. Hai attuato una strategia - anche se dubito che si possa definire tale - che oltre ad essersi rivelata totalmente inefficace è banale, nonché scontata. Anche un Hollow del genere non ha avuto difficoltà alcuna nel comprendere le tue intenzioni e sono propenso a pensare, ora più che mai, che tu sia totalmente folle, non che mi dispiaccia. Nonostante ciò, fatico a comprendere chi di voi due sia più stupido; considerando la sua peculiare ‘condizione’ l'Hollow è giustificabile, tuttavia tu non hai attenuante alcuna. T'invito, a patto che tu voglia restare in vita, s'intende, ad utilizzare opportunamente la testa, prima d'attuare una qualsiasi azione che potrebbe, fra l'altro, costarti la vita.” Nonostante l'apparenza, l'albino era alquanto deluso dalla ridicola e misera prestazione del giovane, da cui s'aspettava decisamente di più. Ormai tediato dal misero e fin troppo longevo teatrino inscenato dai due, Haine aveva iniziato a giocherellare con una ciocca dei suoi candidi capelli, finendo per ignorare quasi del tutto quello scontro ch'era finito per risultare alquanto banale, e rivolgendo di conseguenza giusto uno sguardo ogni tanto al campo, atto unicamente a garantire le condizioni del giovane; non che gli interessasse particolarmente, sia chiaro, tuttavia la sua posizione gli impediva di fare altrimenti. Considerando ch'era ben noto a tutti che anche per i veri e propri Shinigami era arduo abbattere un Hollow, s'interpellava su cosa potesse aver spinto quel suo giovane studente ad agire tanto stupidamente. Il divario di forze fra lui e la creatura in questione doveva essere alquanto scontato ed evidente, tuttavia il gigante pareva non aver ancora realizzato tale banale verità a cui qualsiasi individuo vagamente dotato d'intelletto poteva facilmente arrivare. Nonostante desiderasse più che ardentemente lasciarlo al suo destino - ovvero quello di farsi divorare dal mostro - l'albino dovette, suo malgrado, aiutarlo. “Non aspettarti una qualche sorta di miracolo, non accadrà nulla del genere. Dovrai spremerti, sperando che tu ci riesca, ed attuare una tattica che ti consenta di guadagnare una possibilità contro il tuo avversario. Nella situazione in cui ti ritrovi eseguire un attacco frontale equivale al suicidio, ed hai potuto effettivamente provarlo sulla tua pelle. Se solo avessi utilizzato la tua materia grigia - sempre che tu ne possegga almeno un po', s'intende - avresti potuto evitare tali sofferenze. Tuttavia non mi lamento, è sempre un piacere vederti soffrire.” S'interruppe, ghignando. “Orbene, tutto ciò che posso consigliarti di fare è d'evitare d'attaccarlo frontalmente, giacché come hai ben potuto vedere coi tuoi occhi, è perfettamente inutile. Sfrutta l'ambiente, che ti offre qualche genere di possibilità, seppur spoglio; giocatela sull'agilità o sulla furbizia, sebbene io ritenga ormai che in quanto a intelletto siate al medesimo livello, o quasi; temo di poter offendere l'Hollow affermando ciò. La scelta è tua, vi sono diversi modi per portare a termine quest'allenamento. L'unico requisito necessario per farlo è, appunto, pensare.” Fece una breve pausa, tediato dal monologo. “L'Hollow non aspetterà di certo i tuoi comodi, dunque ti conviene rialzarti e riprovare.” Ghignò sadicamente, curioso di vedere come si sarebbero sviluppate le cose, mentre l'Hollow s'apprestava di nuovo a scagliarsi frontalmente contro al giovane, ancora steso per terra.

    CITAZIONE
    Ricevi una moderata al torso.


    Edited by Arãshi - 28/7/2013, 12:43
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    Uh, benvenuto.
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    Il post è indubbiamente buono, sebbene vi siano un paio di frasi non del tutto corrette e sensate, ad esempio questa, che è incompleta:
    CITAZIONE
    Almeno, a dirla tutta, questa mancanza di comunicazione tra le persone rendeva il posto molto silenzioso, specie se quella bettola che Hayato chiamava casa (che sembrava sul punto di crollare da un momento all’altro).

    Ed anche due o tre errori relativi alla punteggiatura.
    Chiedo ancora scusa per aver omesso il dettaglio del pacco nel primo post, non ci ho proprio fatto caso.

    Narrato
    Parlato

    Un arrivo decisamente rumoroso e prorompente interruppe le riflessioni dell'albino, atto a scervellarsi fino ad un attimo prima su come avrebbe potuto far soffrire al meglio l'ennesimo studente - nonché vittima - affibbiatogli dall'Accademia. Ormai unica soddisfazione e consolazione presente nel ricoprire il suo ruolo, quello di far soffrire i suoi i suoi studenti era ormai divenuto un vezzo che continuava ad esercitare con ogni suo allievo, nonostante andasse esplicitamente contro alle normative Accademiche. Nell'aprire gl'occhi fu inizialmente stupito nel vedere un suo simile, perlomeno esteticamente parlando, appoggiato al portone d'ingresso. Gli albini erano infatti d'una certa rarità all'interno della Soul Society, dunque era indubbiamente comprensibile che molti si stupissero nel vederne uno per la prima volta. Solitamente trattati alla stregua d'una qualche attrazione turistica dai villici del Rukongai, parevano esser null'altro che animali esotici per questi ultimi, che, a detta di Haine, ben poco intendevano, essendo totalmente privi d'una qualsiasi parvenza più o meno significativa d'intelletto. Temeva di poter rovinare quel suo bel faccino, anche se il solo pensiero di compiere tale gesto lo deliziava, tant'è che si lasciò scappare un ghigno, prima di discostarsi dal muro e di avvicinarsi di conseguenza al giovane. Iniziò a squadrarlo dall'alto in basso, mentre s'avvicinava sempre più a lui, con incedere lento ma deciso. Poco a poco la ghigna si trasformò in un cupo riso, atto ad inquietare il neo studente, che si ritroverà ben presto faccia a faccia col suo nuovo istruttore. “Ebbene.. tu saresti il mio nuovo giocattolo?” Disse, continuando a ridere sonoramente, noncurante del luogo in cui si trovava. “Sappi che se ti rovinerai quel tuo bel faccino non sarà colpa di nessuno, o meglio, di certo non mia. La tua incolumità - sia essa fisica o mentale - non è un problema che mi concerne. Spero tu sia consapevole dei rischi che dovrai correre in Accademia, e ben presto ti metterò al corrente di quelli relativi allo stare con me.” Fece una breve pausa, guardandolo fisso negli occhi. “Sei ancora in tempo per andartene, ma una volta varcata quella soglia,” disse, indicando con l'indice della mancina il portone d'ingresso, “sarà troppo tardi, sappilo.” Non curandosi più dello studente, così come del fatto che lo seguisse o meno, l'albino fece il suo ingresso all'interno dell'Accademia, attraversando svariati corridoi apparentemente identici fra di loro e giungendo infine dinanzi alla porta del solito dojo in cui amava tenere le prime lezioni.
    Una volta entrato all'interno di questo, si sedette per terra, facendo cenno allo studente di fare lo stesso. Il dojo si presentava come una stanzetta di medie dimensioni totalmente priva di qualsivoglia genere d'arredamento, dunque molto probabilmente adibita ad allenamenti di vario genere. Una volta sedutosi, l'albino attenderà diversi istanti prima di rivolgersi al giovane, senza distogliere tuttavia lo sguardo da quest'ultimo nemmeno per un attimo. “Orbene, permettimi di spiegarti come funzionano le cose da queste parti. Mio malgrado ho la sfortuna d'essere il tuo sensei, ergo avrò il compito di farti da balia a tempo indeterminato, ridendo nel frattempo dei tuoi possibili, probabili, nonché innumerevoli fallimenti.” Fece una breve pausa, distogliendo lo sguardo nel vuoto per poi tornare a posarlo sul giovane. “Per dovere di cronaca dovresti sapere che ho una lieve inclinazione alla violenza, e se non m'intratterrai facendomi divertire con le tue sofferenze ed i tuoi vani e banali tentativi potrebbero anche capitare accaduti alquanto.. sgradevoli, per così dire. Tornando a noi, il tuo allenamento odierno consisterà nel cercare di colpirmi, sebbene anche il solo pensare di potere sfiorare la mia illustre persona sia già una concessione oltremodo eccessiva, per un omuncolo del tuo calibro. Il metodo che utilizzerai non mi riguarda, hai carta bianca.” In effetti, pensandoci attentamente, non gli sarebbe affatto dispiaciuto rovinargli anche altro, oltre a quell'efebico visino che si ritrovava; il pensiero in generale di causargli una qualsivoglia sorta di dolore lo deliziava, ed anche il fatto ch'egli potesse rimanere ferito durante l'allenamento non gli dispiaceva, rendendo quell'altrimenti tediosa ed ammorbante lezione alquanto ilare, sebbene fosse ancora presto per definirla tale. E' bene che tu sappia che, nonostante sarò costretto a trattenermi, potrei ugualmente farti male, considerando il genere d'allenamento che stai per affrontare. Tuttavia non ritengo che ciò sia problematico; nel più roseo dei casi sopravviverai, privato solamente d'un paio d'arti e con qualche misero osso fuori posto. In caso di tale evenienza - che accadrà sicuramente - sono certo che in infermeria sapranno rimetterti a nuovo, perlomeno, se fossi in te questo sarebbe ciò che m'augurerei vivamente. Ad ogni modo, non amo particolarmente tergiversare, e dato che non vedo ulteriori ragioni per continuare a discorrere, sei pregato d'iniziare.” Si portò dunque in posizione eretta, squadrando il giovane con una ghigna beffarda.

    Edited by Arãshi - 24/7/2013, 14:05
  4. .
    Attenzione, l'arena ove ti trovi adesso è completamente vuota, una spoglia distesa priva della maggior parte degli ostacoli possibili, dunque ottima per l'allenamento.
    Noto i soliti errori di punteggiatura, e questa frase a mio avviso non è molto sensata:
    CITAZIONE
    [..] facendo i capricci per qualcosa che non si poteva capire quale fosse.

    Per il resto è un buon post.


    Narrato
    Parlato

    Sebbene tutto indicasse che il giovane albino non fosse arrivato, questi sbucò da dietro il telone, stupendo l'ignaro ragazzo ed avvicinandosi sempre più a lui, distanziandosi conseguentemente sempre più dalla misteriosa forma che occupava il centro di quell'arena spoglia. “Oh, vedo che sei riuscito ad arrivare senza perderti, e soprattutto in orario. Ti faccio i miei complimenti, per uno con un livello intellettivo tanto scarso non è affatto facile riuscire in un'impresa del genere.” Disse, con fare beffardo, mentre squadrava il giovane girandogli intorno. “Orbene, come suppongo - e spero - avrai notato, non siamo nel dojo a fare i soliti, ed a mio avviso oltremodo banali, allenamenti dove sì, il rischio di farsi male è presente, ma in minima parte. Oggi ho pensato a qualcosa di più stimolante atto a farmi comprendere quanto puoi durare in un vero scontro, privo di limitazioni e misure di sicurezza. Al riguardo di ciò,” ghignò nuovamente, tornando vicino all'imponente forma ed afferrando elegantemente il telo con la mancina, “non v'è ombra di dubbio che tu ti stia interpellando su cosa si celi sotto a questo misterioso telo, così come sicuramente ti starai domandando cosa produce tali osceni rumori. Seppur sia alquanto semplice, pare che tu non ci sia arrivato,” disse, sfilando via il telo rapidamente e rivelando di conseguenza un'enorme gabbia arrugginita contente un Hollow d'imponente stazza, “questa è la risposta a entrambi i tuoi banali quesiti.” S'abbandonò, come ormai soleva fare in quasi ogni lezione, ad una sadica risata, vedendo quel gigantesco Hollow sbraitare e percuotere ripetutamente la gabbia nel vano tentativo di uscire. Non si sarebbe rotta così facilmente, anche se il mostro sarebbe tuttavia uscito ugualmente per altri motivi. Questi si presentava come un'enorme ed indubbiamente possente creatura; il corpo era apparentemente alquanto resistente e temprato, mentre il volto era ormai stato rimpiazzato dalla peculiare maschera comune ad ogni Hollow d'infimo livello, munita d'occhi e d'un paio di fauci alquanto intimidatorie, nelle quali non sarebbe stato certo piacevole finire. Era totalmente bianco, e presentava, all'altezza dello stomaco, il tipico buco che ogni Hollow possedeva. Una lunga ed indubbiamente insidiosa coda totalmente fatta di materiale osseo adornava infine il corpo della creatura, rendendola apparentemente più agile di quanto realmente non fosse. Considerando la stazza, difficilmente avrebbe rivelato possedere una velocità che potesse mettere in difficoltà il giovane studente, tuttavia il vero problema di quell'Hollow stava nella potenza offensiva, giacché, oltre alla coda, poteva vantare un paio di poderose braccia ed anche degli affilati e tutt'altro che fragili artigli - anch'essi probabilmente fatti del medesimo materiale della coda - alla fine d'ogni dito, che si sarebbero rivelati indubbiamente problematici. Tutto ciò non intaccava minimamente Haine; lui non avrebbe avuto alcuna difficoltà nell'abbattere una creatura del genere, invero avrebbe potuto farlo anche ad occhi chiusi. Una volta recuperata l'iniziale compostezza, si rivolse al giovane. “E' bene ch'io spieghi le modalità in cui si svolgerà tale allenamento. Come avrai già intuito, almeno spero, dovrai combattere contro questo coso qui. E' imperativo che tu impari le basi del combattimento, e ritengo che non vi sia modo migliore della pratica per farlo. Nulla è meglio dello sperimentare dolore e sofferenza sulla tua stessa pelle; oltre a deliziarmi, ti permette d'imparare rapidamente - seppur a costo della tua incolumità - lasciandoti sempre almeno una vaga parvenza di miglioramento. Nella maggioranza dei casi è così, ma tu potresti benissimo fare eccezione, per quanto mi concerne. Non puoi vantare di certo abilità grandiose, ergo non credo nemmeno che riuscirai a sopravvivere. Inoltre non pensare ch'io abbia l'obbligo d'intervenire ogni qualvolta tu ti trovi in difficoltà durante lo scontro, giacché non sono affatto tenuto a farlo, e non lo farò. A meno che tu non voglia venir ridotto in fin di vita - ergo morente e privo d'alcuna possibilità di sopravvivenza - per costringermi ad intervenire, non contare sul mio aiuto. Lì,” disse, indicandogli una katana d'acciaio alquanto comune posta per terra, “troverai l'unica arma che ti sarà concesso d'utilizzare durante tale scontro.” Ghignò, alquanto emozionato da tale evento che indubbiamente non l'avrebbe lasciato insoddisfatto. In un allenamento del genere era impossibile per un novellino non farsi male, dunque affermare che si sarebbe certamente ferito cagionando conseguentemente un puro e sincero sentimento di gioia e delizia nell'albino non era affatto errato. “Ti ho comunicato tutto ciò che è necessario che tu sappia, dunque, senza tergiversare ulteriormente, do ufficialmente inizio all'allenamento.” E con ciò aprì la gabbia, precedentemente sigillata da diversi lucchetti alquanto atipici, probabilmente creati dalla Dodicesima Brigata, liberando quindi l'Hollow, che - ignorando la figura dell'albino, ormai volatilizzatosi su un albero adiacente all'infuori dell'arena per monitorare lo scontro senza venir coinvolto - si scaglierà immediatamente sul giovane, continuando nel mentre ad emettere versi incomprensibili e di dubbio gusto e privandolo conseguentemente del tempo materiale necessario per raccogliere l'arma.
    La curiosità sul modo in cui il suo studente avrebbe reagito a quell'improvviso attacco attanagliava l'albino, ormai portatosi a distanza di sicurezza, tanto da lasciarsi scappare una tetra risata, che echeggiò in tutta l'arena.

    Edited by Arãshi - 24/7/2013, 00:37
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    CITAZIONE
    Classe L
    Sensei: Arãshi (Haine)
    Allievi:
    - Rorsrach (Hayato Shiroi)
    Classe Completa.

    CITAZIONE
    Qualche piccola nota prima di iniziare.
    Dovete fare post di non meno di dieci righe; usate pensieri, sensazioni o quel che volete ma cercate di non fare post corti.
    Niente abbreviazioni da sms, siate corretti grammaticalmente e rileggete quel che scrivete onde evitare svarioni.

    Cercate di interpretare il vostro personaggio in maniera opportuna; avete delle caratteristiche, cercate di rispettarle per quanto possibile ^^.

    Siate originali, un post "innovativo" aiuta a rendere la lettura divertente;
    rispettate la turnazione ovvero dopo un post mio fate uno e un solo post vostro.

    Sensei
    allievo 2
    allievo 1
    allievo 3
    Sensei


    l'ordine in cui rispondete voi non ha importanza; ci deve essere un post mio ogni volta che avete postato tutti voi.

    Non siate autoconclusivi, non descrivete gli esiti delle vostre azioni
    - tento di colpire XXXX ok
    - colpisco XXXX e gli faccio un gran male FAIL

    Iniziate senza armi con solo la tenuta da allievo, che vi viene recapitato in un pacco con la lettera: bianca sopra con un hakama blu se siete un ragazzo, rosso se siete una ragazza.

    Se avete domande, inseritele sotto spoiler alla fine o all'inizio del post, mai in mezzo.


    Ti viene recapitata, contenuta in una busta, una missiva che si rivelerà essere alquanto peculiare; essa si presenterà infatti come una lettera totalmente nera vergata da una peculiare grafia bianca, caratterizzata da diverse imperfezioni e dal tratto fin troppo spedito, che risulterà essere alquanto distorta e di difficile comprensione per l'occhio non avvezzo ad essa. Dopo aver perso svariati minuti nel tentativo, inizialmente vano, di decifrarla, ricaverai il seguente messaggio:
    CITAZIONE
    Sei stato ammesso all'illustre Accademia Shin'ō. Presentati alle ore nove all'ingresso della stessa, ove verrai accolto da chi di dovere.

    Il messaggio, breve, coinciso e privo di futili particolari, non recherà alcuna firma o sigla, lasciandoti completamente all'oscuro dell'identità del mittente della lettera, nonché tuo ipotetico sensei.
    Al tuo arrivo non troverai nessuno all'infuori d'un albino alquanto peculiare, con indosso una divisa da Shinigami, apparentemente intento a sonnecchiare appoggiato al muretto adiacente all'ingresso.
  6. .
    Troverai per l'ennesima volta - a dimostrazione della scarsa fantasia ed inventiva dell'albino - la solita missiva vergata dalla bianca grafia di quest'ultimo, come al solito incomprensibile e confusionaria, seppur corretta. Sebbene esteticamente il foglietto nero apparirà pressoché identico ai due precedentementi ricevuti, l'unica cosa che ne accomunerà il contenuto sarà la mancanza d'una sigla o d'un qualsivoglia genere di firma. Il messaggio, breve e coinciso come al solito, reciterà le seguenti:
    CITAZIONE
    Presentati nell'arena esterna numero 1 alle ore nove; eventuali ritardi non saranno tollerati.

    Al tuo arrivo non ti ritroverai in compagnia del sensei, non ancora arrivato, tuttavia noterai - posta al centro dell'arena - una misteriosa forma rettangolare d'imponenti dimensioni, completamente coperta da un telone nero dal quale trapelavano solamente rumori grotteschi e, a causa della loro natura, alquanto preoccupanti.
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    Post decisamente migliore del solito, sebbene presenti i soliti errori ed inoltre un paio di frasi non del tutto corrette grammaticalmente né tantomeno sensate. Tuttavia hai fatto un buon lavoro, paragonato ai post precedenti.


    La deliziosa visione del sangue e la strazianti grida di dolore del giovane, oh quale amorevole sinfonia! Da lui considerati ‘tripudi artistici’, tali erano le cose che risvegliavano il vero interesse dello Shinigami albino, ormai persosi nel contemplare cotanta bellezza presente in un unico essere ed in un solo istante. Da quanto tempo non gli accadeva di presenziare ad un evento tanto bello - sebbene non così raro, nell'ambito dell'Accademia - tant'è si lasciò sfuggire una ghigna compiaciuta ed alquanto distorta, ch'andava a fratturargli completamente il volto, privandolo della tipica inespressività. Svariati attimi furono necessari affinché il giovane poté recuperare il solito distacco e freddezza di modi tramite i quali si rivolgeva sempre allo studente, che s'era, fra l'altro, già dato da fare, riusciendo a portare a termine l'allenamento con successo. Egli infatti - benché Haine fosse alquanto scettico al riguardo - era riuscito, al secondo tentativo, a convogliare il reiatsu, concentrarlo ed infine plasmarlo nella sua mano in una forma sferica, ora presente in modo stabile sulla sua mano sinistra, purtroppo intera. Sebbene avesse desiderato vedere l'espressione dolorante del giovane ancora a lungo, così come la visione di un'ulteriore perdita di sangue l'avrebbe deliziato particolarmente, dovette abbandonare tali propositi per concentrarsi invece sull'inaspettato successo del giovane, che l'aveva sinceramente sorpreso, seppur non l'avesse dato a vedere. Rivelare ciò che si provava era, spesso e volentieri, una debolezza, ragion per cui egli preferiva evitare di farlo in qualsiasi occasione, fosse davvero necessario o meno. Non se ne curava nemmeno più, e non v'era bisogno che s'impegnasse per celare ciò che davvero provava, giacché ora più che una particolare azione messa volontariamente in atto era divenuta un'abitudine, nonché parte integrante della sua persona e conseguentemente del suo modo di porsi. Guardò il giovane, abbandonandosi nel mentre all'ennesima folle risata, questa volta più acuta, privo, come soleva essere, d'interesse alcuno nei confronti degli altri e della sede in cui attualmente si trovava. Non sentiva la necessità di doversi imporre delle restrizioni o di piegarvisi in caso ve ne fossero, a scapito del luogo e delle condizioni in cui figurava; lo considerava futile, giacché non aveva niente da guadagnarvi. Spesso infatti la sua condotta era dettata in base ad un ragionamento basato sul guadagno, ch'era pressoché l'unica ragione per cui, a detta sua, valeva la pena di sforzarsi, benché vi fosse in lui anche un vago presupposto di miglioramento, raramente considerato.
    Sul volto, privo d'una qualsivoglia espressione tangibile ed ora coperto dalla mancina, andò lentamente delineandosi un'espressione che da vaga divenne sempre più marcata, risultando - tolta la mano - in un'altra ghigna, l'ennesima, indirizzata nei riguardi dal giovane, mentre gli occhi erano ormai atti a squadrarlo con fare intimidatorio. La sfera materializzata correttamente, il braccio bruciato, il sangue a terra. Tutti quei particolari che in fin dei conti gli trasmettevano una certa ilarità, sebbene ridicoli. Ma aveva fatto attendere eccessivamente quel giovane dolorante ed ormai stanco, e - benché trovasse un certo divertimento anche in ciò - si rivolse a lui. “Complimenti, davvero.” Fece una breve pausa, nella quale iniziò ad applaudirgli con fare beffardo. “Mi hai davvero stupito; devo dire che non m'aspettato proprio che uno come te ci potesse riuscire. Sai, è oltremodo raro che persone pressoché prive d'intelletto arrivino così lontano, sempre se lontano si può definire, considerando che siamo ancora agli inizi. Tuttavia non è mio desiderio ridicolizzarti più di quanto non abbia già fatto, giacché non ne trarrei, mio malgrado, ulteriore divertimento. Non nego tuttavia d'avere avuto, per diversi momenti, la tentazione di farti io stesso del male. Mi hai tediato fin troppo, ed hai giocato con la virtù della pazienza, di cui sono particolarmente privo. T'inviterei, in futuro, a non annoiarti fino a tali estremi, giacché potrei perdere il controllo su me stesso, causando sgradevoli incidenti, i medesimi a cui alludevo precedentemente. Ad ogni modo, non dubito che mi farai divertire nei prossimi allenamenti, sempre se ci arriverai, s'intende.” Un ulteriore ghigno a marcargli il volto; l'ennesimo cupo riso. “Orbene, avendo completato tale allenamento non vedo ulteriori motivi per degnarti ulteriormente della mia presenza,” - disse, dandogli le spalle - “ragion per cui m'appresto a lasciare tale sede. Respirare la tua stessa aria è per me cagione di ribrezzo.” Disse, laconico, mentre s'avviava fuori.

    CITAZIONE
    Ricevi Controllo del Reiatsu Lv. 1 e 8xp.
    Concludi con un tuo post.


    Edited by Arãshi - 22/7/2013, 02:47
  8. .
    CITAZIONE
    Mertang bocciato per ritardo nel post.

    Comportati semplicemente se il tuo compagno se ne fosse improvvisamente andato.
    Vorrei farti notare che il mio pg non si scusa, contrariamente a quanto hai interpretato.
    E' un buon post, tuttavia noto ancora errori di punteggiatura, alcuni periodi non del tutto corretti ed altri decisamente troppo lunghi.
    Inoltre se avessi concluso l'azione saresti stato autoconclusivo, dunque hai fatto bene a non scriverne l'esito.


    Gli sforzi del giovane furono totalmente vani. Fallì miseramente, in un modo tanto ridicolo quanto ilare per l'albino, che scoppiò di tutta risposta in una longeva ed acuta risata, che oltre ad invadere l'intero dojo raggiunse addirittura il corridoio. La misera sfera del giovane era immediatamente scoppiata a causa dell'eccessiva quantità di Reiatsu ch'egli aveva utilizzato, causandogli una bruciatura tutt'altro che lieve che coinvolgeva, oltre alla mano, l'intero braccio. Egli aveva indubbiamente compreso la parte teorica, tuttavia, dato l'esito del suo primo tentativo tutt'altro che positivo, pareva che non riuscisse ancora ad applicarla in modo corretto, a dimostrazione del fatto che teoria e pratica raramente vanno di pari passo. Il momentaneo barlume di divertimento che s'era impossessato dello Shinigami albino svanì dopo davvero poco, lasciandolo apatico alla situazione, quasi tediato da essa. Era una cosa che aveva visto accadere fin troppo spesso, e conseguentemente ormai non lo deliziava più di tanto. Avrebbe indubbiamente preferito ricorrere a pratiche più estreme, per così dire, ma l'obbligo di rispettare le rigide politiche dell'Accademia - ovviamente contrarie a ciò - troncava sul nascere questo suo sadico ma tuttavia fantasioso metodo d'insegnamento. Haine sbadigliò, dunque si rivolse al giovane. “Pensavi che comprendere la teoria bastasse per riuscire ad applicarla? Che sempliciotto; questo tuo modo di ragionare - anche se ritengo che sragionare sia più adatto come termine - oltre ad essere fuorviante è del tutto inappropriato ed alquanto ridicolo; la tua ingenuità è una condanna. Tuttavia, il mio ruolo all'interno di questa illustre struttura non mi lascia altra scelta se non quella d'aiutarti, mio malgrado. Il tuo principale errore è stato quello di utilizzare una quantità davvero eccessiva di Reiatsu, ragion per cui ora ti trovi l'intero braccio ridotto in tal maniera. L'unico consiglio che mi è possibile darti è quello di porre maggiore attenzione su come concentri il Reiatsu ed in particolar modo su quanto ne concentri. Vorrei farti notare inoltre che questa volta sei stato graziato, considerando che puoi ancora vantare di possederlo, nonostante le condizioni in cui versa attualmente. Al contrario, molti che ci hanno provato fallendo non possono più concedersi tale vezzo, se comprendi ciò che intendo.” Come gli sarebbe piaciuto assistere alla perdita d'un braccio di uno dei suoi studenti. Uno spettacolo di dubbia moralità che avrebbe tuttavia deliziato da morire l'albino, che fino a quel momento non aveva ancora avuto l'occasione di godere d'una visione tanto piacevole, nonché da lui oltremodo bramata. Evidentemente non ne era ancora meritevole; forse avrebbe riso in modo eccessivo e ne avrebbe goduto così tanto da far nascere dubbi riguardo alla sua idoneità in quanto Shinigami ma, nonostante ciò, mai avrebbe perso il senno, benché in lui fosse già effimero e totalmente assente in certi momenti. Nonostante non avesse ancora avuto una possibilità del genere, non dubitava del fatto che prima o poi avrebbe avuto l'onore ed il piacere d'assistere - in maniera del tutto causale, s'intende - ad uno spettacolo del genere, che non lo avrebbe di certo lasciato insoddisfatto. Esser vagamente folle non corrispondeva ad essere stupido, non nel suo caso perlomeno, dato che egli conservava quel minimo di modi cortesi - benché non nei riguardi di tutti - atti a preservargli la faccia e la reputazione. Tuttavia, dovette tornare al desolante presente, in cui v'erano solo lui e quell'ormai dolorante gigante; una visione che non lasciava spazio al divertimento, ormai da lungo svanito. Una terribile apatia s'era infatti impossessata dell'albino, che non aveva - benché fosse ancora presto - visto alcun genere di progresso da parte di quel gigante che tanto l'annoiava. Sbadigliò, dunque si rivolse al gigante, ancora in preda ad un'atroce dolore a causa dell'esplosione. “Ebbene.. Devo dire che stai diventando alquanto noioso. Benché all'inizio fosse anche divertente vedirti fallire e coprirti dunque di ridicolo, ora mi stai seriamente tediando, oltre a mettere a dura prova la mia già effimera pazienza. Non fraintendermi però; guardarti perdere un braccio sarebbe una visione a dir poco paradisiaca e non metto in dubbio che ne sarei alquanto deliziato, seppur sia giusto renderti consapevole del fatto che dovresti pulire, in caso un tale evento dovesse mai accadere in Accademia. Sai, in un edificio tanto prestigioso quanto importante come questo sarebbe impensabile lasciare stanze sporche, figurarsi poi se a sporcarle è stata una misera recluta col suo sudicio sangue.” Ghignò sadicamente. “Ho parlato fin troppo, e dato che non ho intenzione alcuna d'attendere ulteriormente, sei pregato di riprovare, ora.” Disse, laconico.
    CITAZIONE
    Ricevi una moderata al braccio destro.
  9. .
    Mertang: Buon post, niente da dire.
    Danygel94: Il tuo post non è esente da errori, anzi ne noto in maggior quantità rispetto ai post precedenti. Usi un sacco il punto e virgola, spesso anche in modo inopportuno. Inoltre, come ti ho già detto, dopo al punto esclamativo o interrogativo non ci va nessun'altro segno d'interpunzione, che invece tu metti, sbagliando. Dopo la preposizione ‘ad’ non è necessario utilizzare l'apostrofo, come invece tu fai. E' un post accettabile, tuttavia potresti far di meglio.

    Narrato
    Parlato

    Un incedere lento, seppur deciso, decretò l'arrivo del tanto atteso shinigami albino, ormai in ritardo di trenta minuti. Fatto di proposito o meno, egli sembrava non porre particolare attenzione alla puntualità - in particolar modo durante le lezioni - anche se, paradossalmente, non poteva che odiare coloro che arrivavano in ritardo alle sue classi, costringendolo di conseguenza ad attendere.
    Notando i suoi studenti intenti ad attenderlo all'ingresso, s'avvicinò invitandoli, con un disinvolto cenno della mano, a seguirlo, mentre s'addentrava senz'alcun avviso verbale all'interno dell'Accademia. A quanto pareva il luogo dell'allenamento odierno sarebbe stato il medesimo dell'ultima volta, dato che si ritrovarono infatti proprio lì; quello spoglio e desolante dojo adibito con molta probabilità ai combattimenti, data la mancanza d'alcun genere di mobilia. Fu proprio quando arrivarono a destinazione che Haine - dopo essersi seduto ed aver invitato i due a far lo stesso - si rivolse ad essi, con tono sprezzante. “M'auguro per voi che non coviate alcun genere di rancore nei miei riguardi a causa del mio minuscolo ritardo, anche se, detto in tutta sincerità, ben poco m'importa di voi e dei vostri pensieri. L'allenamento odierno sarà ben differente da quello precedente, benché non privo di difficoltà e ..sofferenza. Perlomeno, questo è ciò ch'io mi auguro e non posso che sperare che si realizzi, in un modo o nell'altro.” Ghignò sadicamente, dunque, portando il braccio sinistro in avanti e rivolgendo il palmo al cielo, iniziò a convogliare il Reiatsu su quest'ultimo. “Non nego di esser dubbioso nei riguardi della vostra preparazione teorica che, così come le vostre ‘doti’ pratiche, sicuramente mi lascerà ben lungi dall'esser soddisfatto. Tuttavia mi vedo costretto a porvi tale quesito, nonostante io, come già detto in precedenza, non m'aspetti nulla da voi, nemmeno la risposta che teoricamente dovreste dare al mio quesito. Dunque, sapete qualcosa sul Reiatsu? Ad esempio, cos'è, com'è fatto, quali sono le sue funzioni, et cetera. Sono cose davvero basiliari che conoscono anche i bambini all'infuori dell'Accademia, dunque - seppur io abbia seri dubbi al riguardo, dato che si tratta di voi - qualsiasi recluta munita d'un briciolo di cervello si preparebbe in modo più che impeccabile su quest'argomento così come su altri, altrettanto essenziali in questo genere d'ambiente.” Disse, laconicamente. Non gli piaceva affatto l'idea di dover discorrere, figurarsi poi con quei due, che aveva ormai preso in antipatia a causa dell'estremo tedio che gli facevano provare. Sbadigliò languidamente, mentre s'adoperava a creare una sfera delle dimensioni di un'arancia nel palmo sinistro utilizzando il Reiatsu - che si rivelerà esser nero come la pece - precedentemente convogliato su di esso. La sfera in questione, anch'essa nera a causa della tonalità dell'energia stessa, pareva esser perfetta; priva d'alcun genere d'imperfezione relativa alla forma ma, tuttavia, stabile. Guardò in faccia i due, ridendo sonoramente. “Questo,” disse, alludendo alla sfera, “è il vostro compito di oggi. Dovete imparare i rudimenti dell'utilizzo del Reiatsu, e qual miglior modo per farlo se non con la pratica?” Ghignò. “E' mio dovere avvertirvi però, che a seconda dei casi potreste anche perdere un braccio. Infatti, se convoglierete troppo Reiatsu, la vostra sfera sarà instabile al punto da divenir incontrollabile, finendo inevitabilmente per esplodervi in mano, con conseguenze ovviamente non molto piacevoli.. per voi, s'intende.” Rivolse ai due uno sguardo più che gelido. “Non avete idea di quando riderei nel vedervi mezzi carbonizzati o privi di qualche arto, davvero, spero che prima o poi mi delizierete con tale visione. Ad ogni modo, non amo particolarmente tergiversare, dunque vi darò un consiglio. Per creare una sfera del genere dovete prima di tutto percepire il Reiatsu dentro di voi, dunque convogliarne una parte - che non deve né eccedere né scarseggiare - ove ne avete necessità, in tal caso sul palmo della mano, andando pian piano a plasmare la vostra sfera, prima immaginandovela e poi cercando di attuarla. Come già detto, vi consiglio di porre particolar attenzione a quanto Reiatsu andate a concentrare, giacché vi posson essere sgradevoli conseguenze in caso ne dovreste utilizzare troppo, così come utilizzarne una dose insufficiente non vi porterà a nulla.” Fece una breve pausa, rivolgendo lo sguardo al vuoto, tediato da quella parlantina. “Trovo futile tergiversare ulteriormente; siete dunque pregati di iniziare.”
  10. .
    A distanza d'un paio di notti dal primo allenamento vi viene recapitata una busta contenente un foglietto nero - apparentemente identico al precedente - vergato dalla peculiare grafia di Haine, che si rivelerà nuovamente essere tutt'altro che precisa.
    Ormai vagamente avvezzi ad essa, riuscirete a comprendere il contenuto della missiva con minore difficoltà.
    CITAZIONE
    “Presentati all'ingresso dell'Accademia alle ore 09:00.”

    Il messaggio è chiaro e conciso e non presenta alcun genere di firma, benché non ve ne sia, in fin dei conti, alcuna necessità.
    Al vostro arrivo, questa volta, non troverete nessuno, dunque dovrete attendere l'arrivo dello sgradito albino.
  11. .
    Mertang: Non è un problema, anche se una moderata va ben oltre ad una semplice sbucciatura. Quella rientra più nella categoria delle lievi. Mi sono inoltre accorto di non aver specificato dove ricevete le lievi nell'altro post, chiedo venia. Riguardo al post non ho nulla da dire.
    Danygel94: Un paio di frasi non sono molto chiare, e ci sono ancora un paio d'errori di varia natura, anche se rimane comunque un buon post.

    A quanto pareva i due s'erano finalmente degnati di pensare a qualcosa di vagamente interessante. Alla buon ora. La loro tattica era ben congegnata, non v'era nulla da dire, ed avrebbe sicuramente funzionato contro ad avversari meno avvezzi alla nobile arte del combattimento. Purtroppo però, essa presentava una visibile pecca: in caso l'avversario si fosse accorto dell'assenza del secondo elemento - ovvero colui che sarebbe dovuto spuntare da dietro, in tal caso il piccoletto - non avrebbe fatto troppa difficoltà per realizzare e comprendere ciò che sarebbe accaduto successivamente. Infatti - benché inizialmente non lo diede a vedere - Haine notò, dopo il loro ipotetico litigio atto a confondere le sue idee, anch'esso parte integrante della strategia, che il piccoletto era svanito nel nulla. Sicuramente questi aveva pensato che con l'arrivo dell'imponente gigante - pronto a colpirlo con un attacco talmente semplice da non far altro che insospettirlo - l'albino non avrebbe notato quella minima, benché fondamentale, mancanza. Haine non poté che ghignare, lodando, almeno fra sé, la loro inventiva. L'impossibilità di potersi muovere a rotazione iniziata - altra pecca della tattica utilizzata dai giovani - decretò il loro fallimento. Il movimento in quella scomoda situazione avrebbe comportato, nel più roseo dei casi, uno sbilanciamento che avrebbe potuto anche render futile l'intero tentativo. Arrivato il momento opportuno, ovvero dopo che il giovane iniziò ad eseguire quella che sarebbe da lì a poco diventata una rotazione di centottanta gradi, Haine si limitò a spostarsi rapidamente d'un solo passo indietro, giusto quanto bastava per non farsi colpire ed apparire al contempo intoccabile, irraggiungibile.
    Ormai portatosi a distanza di sicurezza, l'albino s'adoperò nel dare una vigorosa spinta - atta a far proseguire la rotazione - alla schiena del giovane, facendogli quindi colpire la spalla del compagno ed andando conseguentemente a minare il loro già effimero equilibrio. Haine, con fare insolitamente beffardo, iniziò ad applaudire sonoramente ridendo di gusto. “Oh, davvero ottimo devo dire. Siete riusciti, seppur vagamente, a dilettarmi con questo vostro ‘spettacolino’, ragion per cui vi svelerò un segreto: anche continuando a provarci ininterrottamente non sareste mai e poi mai riusciti a colpirmi, giacché non possedete le capacità necessarie per farlo.
    Il vero scopo di questo allenamento non è quello di colpirmi, giacché per voi sarebbe impossibile, bensì quello di dimostrare di possedere abilità o talenti di varia natura. Provo ribrezzo nei confronti degli individui che non riescono a realizzare ciò, giacché non riescono nemmeno a comprendere appieno - e spesso proprio per nulla - la magnificenza della mia meravigliosa persona. A causa di quanto detto sopra, è inconcepibile ed inammissibile pensare che due moscerini come voi possano anche solo vagamente considerare di potermi sfiorare. In tutta sincerità non siete nemmeno degni di vedere la mia nobile persona, con quei vostri occhi, figurarsi sfiorarla.”
    Una tetra risata echeggiò nel dojo per svariati attimi. “Creature come voi non potranno mai concedersi lussi del genere, mai. Inoltre mi sono accorto del fatto che chiamarvi moscerini sia un insulto.. per i moscerini, ovviamente. Mi adopererò nel trovarvi una nuova definizione entro la prossima lezione, sempre che sopravviviate fino ad allora. Sapete, l'Accademia può essere un luogo oltremodo insidioso..” Rivolse un sadico sguardo ai due. “Ad ogni modo, noto con piacere che il mio compito qui è finalmente terminato, dunque non vedo alcuna ragione per degnarvi ulteriormente della mia presenza.” Rise ancora, dunque s'avviò verso l'uscita, con movenze eleganti quanto rapide.

    CITAZIONE
    Ricevete Controllo del Corpo Lv. 1 e 9 xp.
    Fate un post conclusivo.
  12. .
    Mertang: Buon post, nulla di particolare da dire.
    Danygel94: Occhio alla punteggiatura, fai particolare attenzione a come utilizzi i due punti. Inoltre dopo ai punti esclamativi non vanno posti ulteriori segni d'interpunzione, dopo i due punti (e non mi riferisco ai dialoghi, in tal caso è corretto) non ci va la maiuscola, e nemmeno dopo il punto e virgola. Sensei è scritto tutto attaccato, senza tratti. Per il resto anche il tuo è un buon post, di gran lunga migliore dei precedenti.


    Il discorso fatto dal più piccolo dei due gli fece ricevere una curiosa risposta da parte di Haine.
    “Ti ammazzo.” Si limitò a dire, laconicamente. Davvero pensava di potersi permettere certi lussi durante l'allenamento? Pareva quasi che considerasse l'atipico shinigami che gli stava facendo da insegnante un suo pari, o peggio, qualcuno a lui inferiore. Sul volto dell'albino si dipinse una smorfia, ch'andò via via mutando in un ghigno. Quello stesso volto ch'era stato quasi del tutto inespressivo fin dall'inizio, ora era fratturato da un ghigno a dir poco inquietante; un ghigno malato, folle. “Davvero pensi di poterti rivolgere alla mia illustre persona in tal modo, dandomi addirittura del tu? Tale confidenza da parte di un essere tanto debole mi disgusta, e se ti sei permesso di prenderti certe libertà una prima volta, posso garantirti che non ve ne sarà una seconda. Così facendo hai tradito l'opinione che stavo iniziando a farmi su di te; non ho mai pensato che fossi particolarmente dotato né fisicamente né tantomeno a livello d'intelletto, ma non ti ritenevo un tale sconsiderato. Ad ogni modo, non ha importanza. Pare che tu non sappia cos'è la gerarchia né tantomeno il rispetto, dunque potrei approfittare di questi nostri allenamenti per insegnarti il significato di tutto ciò, e qual miglior modo di farlo se non col dolore? Non vedo motivo per cui ti dovrebbe esser concesso di rivolgerti a me ponendomi fra l'altro mere questioni futili al fine dell'addestramento a cui ti stai sottoponendo, così come non vedo motivo per il quale dovrei risponderti. Inoltre, dovresti considerare con maggiore attenzione la posizione in cui ti ritrovi: il tuo futuro è completamente nelle mie mani, ragion per cui dovresti utilizzare il cervello prima di far uso della facoltà di parlare che - purtroppo - ti è stata concessa.” Disse freddamente, privo d'alcuna sorta d'espressività, com'era solito fare. Non pareva infatti per nulla irritato da tali affermazioni, ma egli era solito non dare a vedere ciò che realmente provava, celando la sua persona con la più completa inespressività. Quando però realizzò cosa quello strano duo voleva fare, non poté che ridere a lungo: benché avessero giustamente seguito il suo consiglio di cooperare, i due s'affidavano ancora a tattiche banali e totalmente scevre d'originalità. Vedendo lo studente volare in sua direzione con chiara intenzione di colpirlo immaginò che l'altro non se ne sarebbe di certo stato fermo ed avrebbe con molta probabilità tentato un approccio differente. Basava tali congetture sul fatto che il gigante - benché non troppo geniale - possedesse almeno un piccolo briciolo di furbizia. Li lasciò fare fino all'ultimo istante, dunque - mentre il giovane in aria era a pochi centrimetri da lui ed il gigante gli era pressoché dietro - s'adoperò a schivare entrambi gli attacchi con due semplici capriole laterali verso sinistra atte a portarlo ad una distanza di sicurezza. L'improvvisa azione eseguita all'ultimo momento privò i due d'alcuna possibilità di reagire o d'alterare i loro piani, facendoli inevitabilmente collidere, giacché il colpo che il piccoletto aveva indirizzato al sensei era invece andato a colpire il gigante, che si era portato dietro alla precedente posizione di Haine.
    Nel vedere tutto ciò l'albino non poté che ridere sonoramente; la loro tattica s'era infine ritorta contro di loro, mettendoli in ridicolo. Nondimeno Haine non poté che avvertire un vago senso di delusione nei confronti di quei due, dimostrazione del fatto che nonostante le fredde parole e l'apperente disinteresse s'aspettava qualcosa in più da loro. Sbuffò languidamente, dunque s'impegnò nel dare qualche consiglio più o meno utile ai due, che parevano essere privi d'alcuna possibilità di vittoria, in quello stato. “Siete alquanto ridicoli, ma devo concedervi nuovamente il merito d'avermi fatto ridere coi vostri ridicoli tentativi, complimenti. Pare ch'io debba darvi qualche genere d'indicazione, giacché senza non vedo fine a questo tedioso allenamento. Le vostre movenze sono al contempo scontate e banali, dunque prive di qualsivoglia effetto sorpresa. Fino ad adesso siete infatti stati alquanto prevedibili, peccate d'originalità, ragion per cui non mi sono nemmeno dovuto impegnare più di tanto per evitare questi vostri miseri attacchi. L'unico vero e proprio consiglio che posso darvi è quello di combinare al meglio le vostre capacità, anche se sono consapevole del fatto che non può che essere arduo, giacché non conoscete le potenzialità di chi vi sta affianco.
    Ad ogni modo,”
    tacque, portandosi al centro del dojo “siete pregati di riprovare, anche se vorrei farvi notare che le possibilità che vi offro non sono infinite.” Ghignò, rivolgendo un gelido sguardo a entrambi.
    “Dunque, per l'ennesima volta, prego.” Disse ai due, con fare beffardo.
    CITAZIONE
    Ricevete entrambi una lieve, che sommata a quella precedentemente ricevuta diviene una moderata.
  13. .
    Mertang: Presta particolare attenzione a non essere autoconclusivo. Per eseguire azioni del genere sarebbe meglio accordarsi col rispettivo proprietario del pg in off gdr, a meno che tu non posti prima di lui, in modo di dargli la possibilità di concederti o meno l'azione. So che hai descritto solo un tentativo, ma - all'infuori di un mp - danygel non ha alcun modo per dire la sua nei riguardi dell'azione in questione, dato che ha già postato.
    Alla luce di quanto sopra esposto, ho preferito optare per un compromesso. Per il resto è un buon post, ottimo lavoro.

    Danygel94: Decisamente meglio del primo post, anche tu hai fatto un ottimo lavoro, nulla di particolare da dire.

    CITAZIONE
    Parlato
    Narrato

    All'udire tali risposte, Haine s'abbandonò con fare maniacale ad una sadica ed al tempo stesso lugubre risata. Se ci fosse stata anche solo una vaga parvenza d'interesse da parte sua nei loro riguardi, quelle risposte gliel'avrebbero fatto totalmente perdere; fortunatamente così non era. Aveva il vezzo di pensare ai suoi studenti come estranei - cosa che poi erano - il cui destino non dipendeva per nulla da lui.
    Da tante, troppe bocche aveva sentito dirsi quelle medesime parole, quei banali e melensi obiettivi che non avevano alcuna ragione d'essere, i cui possessori erano fra l'altro spesso privi della perseveranza necessaria per portarli a termine. Erano solo mere e vuote parole sfuggite dalla bocca d'incoscienti, o perlomeno, così è come vedeva la questione l'albino, totalmente disinteressato a tali banalità. Smise di ridere, e - riottenendo la sua compostezza - si rivolse ai due.
    “Un eroe ed un Robin Hood d'altri tempi. Ridicolo, davvero ridicolo.” Sentenziò ghignando. “Ben presto scoprirete la cruda e fredda realtà di questo mondo, e quando ciò accadrà spero per voi che realizziate le assurdità che avete detto oggi in questa stessa sede. Non tutti i mali vengono per nuocere però; devo conferirvi il merito d'avermi fatto ridere, con questi vostri banali nonché molto probabilmente irrealizzabili presupposti per il futuro. Ad ogni modo, benché io trovi ridicole queste vostre motivazioni, non sta a me giudicare. Posso solo augurarmi di liberarmi di voi al più presto possibile.” Ora, era perfettamente consapevole del fatto che molti individui facenti parte del genere umano non brillassero per intelletto o lungimiranza, ma mai s'era trovato davanti uno tanto stupido come quel gigante, ch'incarnava perfettamente il tipico stereotipo del personaggio ‘tutto muscoli e niente cervello’. Pareva che questi ritenesse così facile riuscire nell'intento di sfiorarlo da avere addirittura il coraggio di farlo frontalmente e per giunta con un'azione del tutto scontata. Due eran i casi, o era oltraggiosamente stupido o fin troppo audace, benché fosse molto più probabile che fosse semplicemente stupido e privo d'un qualsivoglia senso del pericolo. Altrettanto stupido era stato l'altro, benché possedesse la parvenza d'aver pensato prima d'agire, al contrario del primo. La loro era una tattica che - seppur indubbiamente bizzarra - si rivelò fallimentare, giacché nel momento in cui il piccoletto tentò di far del gigante un trampolino, Haine s'era già portato con fare fulmineo al lato destro di quest'ultimo, sferrandogli un calcio ben piazzato che lo fece ruzzolare di diversi metri a terra, e facendo conseguentemente perdere l'equilibro anche all'altro - ormai pronto a saltare dalla sua schiena - che cadde rovinosamente sbattendo la faccia.
    “Se non mi fossi limitato a tal punto avrei anche potuto incrinarti le costole, o direttamente ucciderti.” Disse, rivolgendosi al meno brillante dei due. “E' bene che sappiate che per me voi due non siete altro che moscerini, di conseguenza mi vedo costretto ad imporre severe limitazioni ai miei colpi, che dovrebbero risultare comunque tutt'altro che deboli per due del vostro livello, anche se - in seguito a vostri attacchi sconclusionati - potrei perdere momenteneamente il controllo, causando di conseguenza un malaugurato .. incidente. Per evitare tutto ciò vi consiglio di ponderare attentamente su ciò che avete intenzione di fare e su come farlo, ed inoltre di cooperare in modo più fruttuoso di quanto non abbiate già fatto, o tentato di fare. Solo così avrete un margine di vittoria maggiore, seppur ancora insignificante.” Ghignò, riportandosi alla posizione iniziale.
    “Dunque prego, non tergiversiamo ulteriormente.”

    CITAZIONE
    Ricevete, rispettivamente, una ferita lieve al fianco destro ed una lieve alla testa.
  14. .
    Benvenuto.
  15. .
    Benvenuto.
284 replies since 4/11/2010
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