Classe I [II]

Controllo del Reiatsu Lv.1

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  1. Belfagor90
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    Come immagino saprete, Mirmo ha deciso purtroppo di dover lasciare il GdR. Continueremo noi tre e visto che ci sono mi scuso ancora una volta per il ritardo ^^''



    La testa del polpo ebbe una reazione speciale per ognuno dei loro tentativi. Fece ballare i bulbi davanti al patata nana dai rari sprazzi verdognoli di Yuki, fece schioccare le ventose in una specie di applauso per l'aura blu scuro che era comparsa sui palmi di Ilyan e... si gonfiò a mongolfiera davanti al nulla di fatto di Kaito.
    Ciò che accadde dopo fu quasi troppo inaspettato per registrarlo a dovere. L'enorme piovra gialla saltò praticamente addosso alla cabina dello studente pigrone e forzò la sua entrata invadendo lo spazio interno coi lunghi tentacoli. Ci fu rumore di colluttazione e qualche urlo soffocato, ma quando finalmente si ritrasse di Kaito non c'era più traccia.
    - Un po' pesante... BURP!! - commentò ruttando prima di rimettersi sulla cattedra.
    Da lì guardò gli studenti rimasti come se trasformarsi in piovra e mangiare un allievo fosse una cosa tremendamente normale.
    - Mmh... direi che Yuki può ancora migliorare un pochino. Scordati il colore, ragazza mia, per ora dacci dentro nel rendere quel tubero una sfera. Quanto a te Ilyan, finalmente hai trovato il Reiatsu! Allegria e bomboloni per tutti! Ora prova ad emetterlo con calma fuori dal tuo corpo e dargli una forma. Son sicuro che le tue vene saranno fel- scusate.
    C'era stato un rumore come di violento movimento intestinale e la testa del polipone color limone aveva avuto un sobbalzo. Strisciò rapidamente verso una finestra e dopo averla aperta vi ci si piazzò sopra per poi...
    - UNNNNGGGHHHH!!

    SPPROOOOTTTT!!! TUMP!

    - Eh sì, dannatamente pesante. Dite che dal terzo piano si è fatto male?
     
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    Oddio sarebbe stato meglio non guardare mentre faceva ballare i bulbi per premiare il lavoro fatto dalla sua compagnia di classe, ma si comportò piuttosto normalmente.
    Si! Perché finalmente ebbe una reazione simile alla soddisfazione, guardando i risultati degli sforzi dei propri studenti. Alla fine sia il balletto dei bulbi che lo schiocco delle ventose, volevano esprimere una reazione positiva.
    Peccato che il dubbio che aveva avuto il giovane studente trovò subito fondamento.
    Il Sensei si era comportato egregiamente, viste le sue passate performance, ma stava per tornare al suo vecchio splendore.
    Poiché non appena posò gli occhi sul terzo studente, si rese conto del risultato portato a termine e ne rimase piuttosto scontento.
    Il dispiacere prese cosi possesso della mente del maestro, che si gonfiò tutto di un fiato e in un secondo si appiccicò prepotentemente alla cabina del malcapitato, che per colpa della sua pigrizia avrebbe dovuto vedersela con un polipo gigante.

    Con i tentacoli invase la cabina dello studente e quando la coprì completamente ci furono dei strani rumori quasi come un risucchio.
    Infatti, i rumori mostrarono meglio la loro natura, quando il polipo abbandonò quella cabina, riprendendo la sua posizione originale. Cosi da poter svelare il risultato finale della sua manovra. Lo studente era sparito e di sicuro non potevano esserci dei dubbi sulla destinazione del suo viaggio.
    Soprattutto dopo che il maestro ci tenne a precisare la situazione.


    CITAZIONE
    - Un po' pesante... BURP!!
    - Mmh... direi che Yuki può ancora migliorare un pochino. Scordati il colore, ragazza mia, per ora dacci dentro nel rendere quel tubero una sfera. Quanto a te Ilyan, finalmente hai trovato il Reiatsu! Allegria e bomboloni per tutti! Ora prova ad emetterlo con calma fuori dal tuo corpo e dargli una forma. Son sicuro che le tue vene saranno fel- scusate.
    <u>

    La seguente azione che fece, passò direttamente in pole-position rispetto al ballo che avevano fatto i suoi bulbi; poiché si avvicinò di corsa alla finestra, per rigettare giù dal terzo piano lo studente inglobato.

    Dio mio!! Ditemi che non l’ho visto veramente……

    CITAZIONE
    <u>- Eh sì, dannatamente pesante. Dite che dal terzo piano si è fatto male?

    Sono convinto che stava peggio dentro il tuo stomaco psicopatico!!!

    Il tempo per preoccuparsi era già finito e una volta certificato che la classe, avrebbe proseguito il suo percorso formativo, senza il povero malcapitato; decise di guardare avanti e puntare su se stesso.
    L’ultimo gesto che fece prima di rimmergersi nella sua testa e cercare di capire la natura della sua Reiatsu, fu quello di cercare lo sguardo della sua compagna.
    Forse lo fece per cercare di capire lo stato d’animo che la attraversava; voleva capire se era rimasta scioccata dopo quello che aveva visto.
    Fortunatamente gli sembrava abbastanza serena e quindi si limitò a farle un cenno di approvazione, per poi richiudere la porta dei pensieri estraniandosi dal mondo circostante.

    Adesso aveva colto la sua vera energia e non poteva più sbagliare, doveva riuscire a domarla e a renderla come la desiderava. Il Sensei aveva illustrato dettagliatamente la forma e il colore, ma se c’era una cosa che lo preoccupava, particolarmente, era proprio la sfumatura che avevano le sue mani.
    Quel colore blu scuro non prometteva niente di buono e metteva in luce il brutto presagio che vedeva nella sua mente.
    Ilyan aveva una gran paura di avere una natura nascosta completamente buia e pervasa dal male, forse derivante dalla vita passata o da un desiderio incalcolabile di potere, ma comunque le sue intenzioni erano tutt’altro che malvagie.
    Adesso non aveva nessun piano di morte e non progettava di metterlo in atto in un futuro prossimo. Eppure quel colore continuava, a certificare il percorso che vedeva nella sua testa.
    Forse era troppo presto per conoscere lòa risposta a queste domande.
    Per comprendere la natura del suo potere, prima doveva conoscerlo e diventare il padrone.
    Poi una volta che aveva queste basi poteva intraprendere u viaggio interiore alla ricerca del suo spirito.
    Una cosa lo tranquillizzava, poiché aveva la sicurezza delle sue intenzioni e questo gli bastava cosi decise di dedicarsi in una sola direzione.


    Ora basta!! Voglio cancellare anche le mie paure e le mie incomprensioni, ora proverò solo a rilasciarlo e a modellarlo. Se la sua natura sarà oscura, cercherò di farmene una ragione!!!

    Mise le sue mani ancora una volta l’una di fronte all’altra sul suo banco e stavolta erano pregne dell’aura blu scura.
    Pian piano incominciò ad avvicinarle, ma più si avvicinava e più incontrava resistenza.
    Un campo di forza si era creato tra le due mani e stavolta l’unico pensiero che fece capolino nella testa del neo-studente, fu quello di utilizzare quel campo di forza per intrappolare al suo interno la propria Reiatsu.
    Ilyan voleva rilasciare un po’ di quell’aura che stava attraversando le sue mani, per farla amalgamare all’interno del campo di forza naturale, che avevano creato le due forze vicine.

    Cominciò a concentrarsi cercando di immaginare le due aure come due liquidi che si mescolano all’interno di una palla trasparente. Si mescolano e si mischiano diventando una cosa sola e prendendo la forma del loro recipiente.
    Quindi per finire l’opera, immaginò anche la forma del suo recipiente immaginario, che in questo caso era il campo di forza; considerandolo con una forma rotonda.
    Una palla che stava riempendo pian piano con la sua energia spirituale e che nella sua mente si avvicinava al risultato sperato. Solo che stavolta mise le sue speranze anche nel risultato reale, pur non essendosi accertato dell’entità finale.


    Ci riuscirò!!!
     
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  3. Feferocky
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    Akane nella sua vita nel Rukongai ne aveva viste veramente tante, di cose strane. 300 anni sono pure un bel numero, no? Eppure a quanto pare la sua strada non aveva ancora avuto inizio.
    Quante persone, anime, shinigami o altri potevano in effetti aver mai visto un Sensei dentro il corpo di una piovra gigante gialla, che fa ballare i suoi bulbi, che mostra la sua approvazione con applausi realizzati con i tentacoli e il suo disprezzo, gonfiandosi? La ragazza si rese conto dell’unicità di quell’esperienza e sorrise fra sè e sè. In parte lo fece anche per una minima soddisfazione per il suo lavoretto, che però, non era ancora completo. Dopotutto era riuscita a realizzare una specie di patata verdognola.
    Il sorriso però scomparve quasi all’istante. Dopo la calma segue sempre la tempesta (o era il contrario?). Kaito non aveva concluso nulla e Urahara-sensei, per punizione, saltò sopra la sua cabina e lo inghiottì. Letteralmente. Era uno spettacolo a dir poco obbrobrioso, ma ormai era chiaro che quell’episodio era solo uno dei tanti che si sarebbero succeduti in quella stranissima avventura. Forse per questo Akane mostrò solo un minimo cenno di stupore nelle sue espressioni. Kaito se l’era anche cercata.
    Un po' pesante... BURP!! Mmh... direi che Yuki può ancora migliorare un pochino. Scordati il colore, ragazza mia, per ora dacci dentro nel rendere quel tubero una sfera.-
    -Scordarsi il colore?- Incredibile, quell’uomo. Era riuscito a capire persino che Akane si fosse concentrata maggiormente sui colori e meno sulla forma. Beh allora ormai aveva compreso il sistema. Bisognava solo metterlo in atto.
    - Quanto a te Ilyan, finalmente hai trovato il Reiatsu! Allegria e bomboloni per tutti! Ora prova ad emetterlo con calma fuori dal tuo corpo e dargli una forma. Son sicuro che le tue vene saranno fel- scusate.-
    -Che è successo?- Il sensei si avvicinò alla finestra e vomitò letteralmente Kaito con cabina compresa.
    - UNNNNGGGHHHH!!
    SPPROOOOTTTT!!! TUMP!
    - Eh sì, dannatamente pesante. Dite che dal terzo piano si è fatto male?
    -Che schifo! Che schifo! Che schifo! – Akane si voltò di scatto mettendosi una mano davanti alla bocca e socchiudendo gli occhi. Non voleva rischiare di vomitare anche lei per quello spettacolo.
    -E poi che razza di domanda è “Dite che dal terzo piano si è fatto male?”? È a dir poco ovvio, no?- Altro che piovra! Chissà che corpo avrebbero dovuto dare a Kaito per rimetterlo in sesto.
    Akane poi scosse la testa velocemente e si prese il viso fra le mani tenendo le palpebre strette per qualche secondo.
    -Ok. Ora basta Yuk....- Spalancò gli occhi –Akane! Akane! Il mio nome è Akane, dannazione!-
    Si ricompose, respirò con calma e ritrovò facilmente la calma e la concentrazione che aveva pochi attimi prima di creare quel tubero verde.
    Poi si sentì osservata e si voltò verso Ilyan. Non capì bene cosa volesse ma gli sorrise leggermente e gli fece un accenno come e dire: “Mettiamocela tutta, ok?
    Così decise di rimettersi al lavoro. Di nuovo tutto daccapo. Con calma.
    Pose in avanti la solita mano sinistra poggiata sulla destra. La calma ormai sapeva come raggiungerla. Aveva capito il limite da non superare per evitare di far esplodere il braccio. L’immaginazione c’era, ma aveva funzionato solo per il colore.
    Riprovò così a risentire la sua impaziente Reiatsu. Le dava come una sensazione di calore e di eccitazione. Questa volta le avrebbe dato quel pizzico in più che mancava: la forma. Una forma perfettamente sferica e non un tubero o un fagiolo mal riuscito. E per questo si rese conto che ne avrebbe dovuto rilasciare un altro po’, in modo tale da concentrare l’energia nel palmo della mano, immaginando di dare una pressione uguale a tutte le parti della sfera. Il colore non aveva totale importanza ma l’immagine precedente le venne in mente ugualmente, forse perchè l’aiutava come a ricordare qualcosa… del suo passato del quale non aveva assolutamente memoria.
    -Un sole, un’arancia, una caramella, una palla, … Forza! Una bella sfera!-
     
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  4. Belfagor90
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    Mi scuso in anticipo della mancanza di una risposta pronta, ma ieri e il venerdì che arriva sono giorni d'esame per me e quindi non sono proprio reattivo. Ad ogni modo eccovi il mio post e, mi raccomando, prendetevela comoda coi prossimi che tanto non sono sicuro di poter rispondere velocemente u.u



    La grande piovra gialla era contenta di ciò che vedeva, ma in fondo al suo cuore regnava la tristezza. Se i suoi allievi procedevano così velocemente, quando avrebbe trovato l'occasione per lanciare nuovi scherzetti nascosti nella cabina? L'inchiostro era solo l'inizio e prima di cominciare aveva pregustato tante meravigliose situazioni che vedevano i suoi allievi venir colpiti da materiale organico di svariata natura... e invece le sue speranze erano state tradite! tradite da degli allievi che, nonostante le premesse, non se la stavano cavando poi così male.
    Che orgoglio che provava, ma anche tanta, tanta frustrazione.
    - Bel mandarino, Yuki. Se vuoi puoi farla finita qui, anche stavolta sei stata tra i primi a finire l'esercizio. Puoi andare o rimanere qua sperando di ingrandire il tuo risultato, come preferisci. Ilyan, vedi ancora poca definizione nella tua sfera. Per come è ora è solo una palla di nebbia scura, ma io la voglio bella sferica e luminosa.
    Poi, siccome vidi la ragazza esitare.
    - Tranquilla. Le api, credo, dovrebbero essere tornate a casa. Vai tranquilla...
    Era forse una faccia fintamente sicura quella che stava facendo? Difficile a dirlo con la mimica facciale di un mollusco!


    Feferocky, fai come preferisci. Gli exp te li darò non appena finito con DjTeo.
     
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    Il Sensei aveva un volto misto di tristezza e soddisfazione, poiché vedendo i risultati di quella lezione, doveva farsi carico dei traguardi raggiunti.
    Forse era contento per le motivazioni trovate dai suoi studenti, ma d’altro canto, più la cosa si svolgeva in maniera positiva e più sarebbe dovuto restare a guardare, senza dare sfogo al suo pronunciato senso del sadismo.
    Questo per certi versi tranquillizzava il giovane studente che dopo aver rischiato di morire dissanguato, aveva trovato un certo equilibrio interiore che gli aveva garantito questi piccoli passi.
    Adesso davanti a lui c’era solo la fine di tutti quei sforzi e nonostante tutto non vedeva ancora il traguardo che aspettava.

    Poi il polipo riprese la parola e dall’impostazione sembrava di essere giunti, alla fine di quella lezione, ma non era ancora arrivato il momento.


    CITAZIONE
    - Bel mandarino, Yuki. Se vuoi puoi farla finita qui, anche stavolta sei stata tra i primi a finire l'esercizio. Puoi andare o rimanere qua sperando di ingrandire il tuo risultato, come preferisci. Ilyan, vedi ancora poca definizione nella tua sfera. Per com’è ora è solo una palla di nebbia scura, ma io la voglio bella sferica e luminosa.

    La ragazza una volta udite le parole del polipo, rimase un po’ titubante nel volere uscire dalla classe, ma lui stesso la tranquillizzò, dicendogli che lo sciame di api che l’aveva inseguita se n’era andato via..
    D’altro canto l’ex assassino prima la guardò con aria un po’ frastornata e poi dopo avergli fatto un cenno per salutarla si rimise a osservare la sua palla di nebbia.
    Non c’era dubbio le parole del suo maestro esprimevano molto bene la figura della sua Reiatsu e quello non si poteva definire l’apice delle sue volontà.


    Perché una fottuta palla di nebbia? Perché!? C’è qualcosa in me………di oscuro.

    Cosi il ragazzo continuò a scavare dentro se stesso per trovare la sua vera natura per cercare di capire come modificarla e farla arrivare al risultato sperato.
    Peccato che più si immergeva all’interno del suo subconscio e più percepiva una situazione di restrizione. A lui sembrava di essere avvolto da una fitta foschia, che oltre a circondarlo lo stava stritolando. Di questo passo la sua mente non avrebbe retto e sicuramente non voleva ricadere nel tunnel dell’oblio con il rischio di sbagliare strada nuovamente.
    Ilyan poteva cercare di abbracciare quella sua natura disumana e quindi portarla all’esterno cosi com’era; oppure poteva cercare di contrastarla e vagare all’interno della nebbia con la speranza di sentire ancora il calore del sole.


    Sto allungando le mani…….non riesco a vedere niente…….ma seguirò la mia strada verso la verità.

    Lui stava seduto con gli occhi chiusi e nonostante stesse affrontando in viaggio introspettivo, non riusciva a tenere ferme le mani che per un secondo si mossero, come per afferrare qualcosa.
    Nella sua testa la nebbia era in continuo movimento e sembrava non lasciare via di fuga.
    Poi quando il fiato lo stava abbandonando completamente una grande folata di vento riporto la calma e spazzò via quella nebbia opprimente.
    Il vento si sentì anche nella realtà era come se la forza di volontà del ragazzo si fosse tramutata in espansione aurea.


    Adesso è tutto calmo…..mi sembra di camminare sull’acqua…

    Nel suo viaggio continuò a camminare verso una meta sconosciuta e anche senza avere una direzione precisa, ogni passo sembrava avvicinarsi maggiormente verso una fonte di calore.
    Il nulla più completo stava riservando una fonte di calore sconosciuta e più camminava e più sentiva bruciare i suoi piedi.
    Questa sensazione gli dava un fastidio tale che le sue mani incominciarono a tremare, ma non pensò nemmeno una volta di fermarsi; cosi continuò a camminare aumentando il passo.
    Il ritmo di avanzata continuava ad aumentare all’impazzata fin quando lo vide e ad alta voce dissè.


    Sensei…….lo vedo!!

    Ilyan vedeva proiettato nella sua mente un sole nero che sprigionava un calore incommensurabile, ma non riuscì a pensare al dolore che gli avrebbe provocato restargli cosi vicini.
    Poiché l’unica cosa che gli importava veramente era il colore di quel sole; rendendosi conto che se anche avesse raggiunto la forma stabilita, manipolando la sua forza, non avrebbe raggiunto la colorazione richiesta dal suo maestro.
    Quindi l’unica cosa che gli passò per la testa fu quella di andare a distruggerlo per sprigionare quel calore e trovare al suo interno il colore giusto.


    Sensei ……lo colpirò e tu vedrai con i tuoi occhi!!

    Lo studente si precipitò contro il sole e più si avvicinava e più sentiva bruciare le sue gambe, ma non gli importava il dolore, poiché sapeva che una volta sconfitto avrebbe visto la sua vera natura.
    Cosi continuò a correre come un pazzo e quando gli arrivò addosso lasciò partire un pugno che crinò il sole nero e da esso partirono migliaia di raggi lucenti .
    Ogni raggio aveva il colore rosso scarlatto e ogni secondo che passava, consumava letteralmente una parte della mente dello studente.
    Adesso non poteva stare a guardare l’esplosione del sole, cosi senza aspettare ulteriormente uscì da quella dimensione mentale, non sapendo come fosse cambiata la sua Reiatsu nel mondo reale.
    Molto lentamente respirava in maniera agiata e poi aprì gli occhi per vedere il risultato.

     
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  6. Feferocky
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    -Akane! Figlia mia! Metticela tutta... sarò con te, sempre e ovunque. - Era la voce di un uomo quella che la ragazza sentì nelle orecchie poco prima che il Sensei parlasse per dirle:
    -Bel mandarino, Yuki. Se vuoi, puoi farla finita qui, anche stavolta sei stata tra i primi a finire l'esercizio. Puoi andare o rimanere qua sperando di ingrandire il tuo risultato, come preferisci. -
    Era la voce di un uomo. Parlava con una tonalità dolcissima e piena di tenerezza. Aveva però una sorta di scia malinconica come se in fondo non era... in pace.
    -Figlia mia?- Improvvisamente però... un flash. Si dimenticò all’istante di quella frase e le rimase come un piccolo vuoto nella mente. Non era successo nulla. Solamente il Sensei aveva parlato dicendole che era riuscita ancora una volta a finire per prima l’esercizio. Era orgogliosa di se stessa ma non era completamente soddisfatta. Voleva raggiungere il prima possibile Urahara e diventare più potente, più agile. E poi chissà. Sarebbe potuta entrare a far parte di una brigata, un giorno. Di sicuro di obiettivi e di sogni ne aveva eccome.
    Inoltre anche prendendo in considerazione l’idea di poter andare a casa ci sarebbe sicuramente stato un altro impedimento; nel migliore dei casi, le api.
    - Tranquilla. Le api, credo, dovrebbero essere tornate a casa. Vai tranquilla...
    -Mm secondo me Urahara-sensei è in grado di leggere nel pensiero!-
    Eppure sembrava fin troppo semplice. Conoscendolo, probabilmente, si voleva ancora una volta divertire alle sue spalle, fingendo di aver cacciato le api per farle spuntare al momento opportuno come funghi. Chi poteva sapere che in realtà dietro quella porta non spuntasse un unicorno bordeaux con gli occhiali da sole che canta il Rap? L’idea era a dir poco inquietante, anche se forse stava esagerando un po’ con l’immaginazione.
    -No no no! Grazie per l’offerta ma credo che resterò ancora un po’. E poi non mi piacciono molto i mandarini. - sorrise al Sensei e decise di rimettersi al lavoro per migliorare la tecnica appena acquisita.
    Voleva creare una palla di Reiatsu tutta sua. Ma per quell’obiettivo era ancora presto. Probabilmente con l’esperienza avrebbe anche cambiato colore. Nel frattempo, però, voleva cercare di creare una sfera che fosse almeno degna di questo nome: una palla tonda come un’arancia abbastanza matura e non ovale come un mandarino ammuffito. Doveva sprizzare gioia e impazienza da tutti i pori, sentimenti che la sua Reiatsu stava cercando di mostrare da un pezzo. La percepiva sempre di più. La sentiva come una figura ormai non più così evanescente, ma concreta, fresca, pronta e desiderosa di entrare in azione il prima possibile.
    Pose in avanti la solita mano sinistra poggiata sulla destra. Era rilassata. Cominciò a percepire la sua passionale Reiatsu scalpitare come una gazzella dentro di lei.
    -Ohi! Va bene essere felici ma fino ad un certo punto, eh?-.
    Così la domò un pochino dentro di sé. Non si poteva sapere cosa potesse succedere. Dopotutto il Sensei era stato fin troppo chiaro: con quel tipo di esercizio si poteva perfino esplodere… e chissà… forse anche implodere. Akane non aveva alcuna intenzione di fare una fine del genere, non prima di aver raggiunto il suo obiettivo, quindi decise comunque di metterci un altro po’ più di forza in modo tale da riequilibrare uniformemente le forze su tutte le superfici della palla, come aveva fatto con l’esercizio precedente.
    Poi l’immaginazione. Cominciarono a scorrere nella sua mente tutte le immagini di oggetti tondi, di antistress morbidosi a forma di palla, di arance, di soli, di decorazioni, di fiori, dolci… tutto con la forma di una sfera.
    Infine mise un po’ più di forza rispetto al tentativo precedente e, senza volerlo, si immaginò il suo tenero gatto nero Tosei giocare con un simpatico gomitolo di lana rosso fuoco. Di sicuro gliene avrebbe comprato uno al termine dell’allenamento. Se lo meritava, visto il lungo periodo di “dieta” (si fa per dire) dai dolci.

    Buahahah non è così semplice liberarsi di me Urahara Moryou :lalala: :guruno:

     
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  7. Belfagor90
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    Urahara Mouryou si ritrovò la grande verità davanti agli occhi: aveva due allievi passionali. La ragazza aveva declinato la proposta di tornarsene al dormitorio continuando nei suoi esperimenti - le valsero anche le sopracciglia visto che la sua sfera era improvvisamente diventata una forma caotica in continuo accrescimento e rimpicciolimento. Era quasi scontato che le esplodesse in faccia, ma fu fortunata che al momento della detonazione fosse piccola come un cecio - mentre l'altro aveva uno strano ghignetto malvagio mentre riusciva bene o male a creare una sfera poco più grande di una biglia da spiaggia e un po' appiattita ai poli. Si era pure messo a parlare da solo sul colpire qualcosa e la cosa mi diede un pessimo presentimento che ancora una volta si rivelò reale: subito dopo aver creato la sfera dalla bocca di Ilyan uscì un torrente di sangue. Le ferite accumulate sembravano gravi e sarebbe stato da mandarlo a casa, ma la sfera c'era stata e quindi si poteva dire che era passato.
    - Ilyan, Ilyan... se vuoi suicidarti per favore fallo senza sporcare per terra che poi tocca a pulire a chi resta vivo. Cos'era quella cosa del colpire? Il Reiatsu è il tuo flusso vitale, uno scherzo e sei fritto! Non so cosa ti sia passato per la testa, ma riprovaci e non sarò certo io a portare il feretro. Yuki, portalo in infermeria e poi torna a pulire il sangue prima che si coaguli e debba essere tolto con la carta vetrata. Quanto a me, ci ribecchiamo alla prossima lezione!
    E come se ne andò il gigantesco mollusco molliccio? Ma da dove era arrivato ovviamente. Con una specie di salto si ficcò dentro il piccolo cestino della carta e vi sparì con un movimento che rassomigliava tanto a qualcosa che va via con lo sciacquone. Si era rintanato? Beh, la risposta era no perché quando anche l'ultima ventosa fu sparita, il cestino si rovesciò mostrando il fondo e nessuna piovra gigante color limone...



    Scusate il ritardo ragazzi, ma questi esami erano vitali per il mio benessere futuro e quindi ho dovuto darci sotto. Vedo che vi siete entrambi impegnati, ma, come si sente dire spesso, "si può fare anche di più!" e sarà mio piacere spremervi anche nella prossima lezione ^^

    Prendete entrambi l'abilità Controllo del Reiatsu Lv.1 e Feferocky prende 4 exp. mentre DjTeo 3.
    Fate un post conclusivo che vi apro la prossima classe dove, ve lo prometto, ci sarà da divertirsi *__*
     
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    Quello sarebbe stato l’ultimo passaggio prima del risultato finale, per continuare il lungo cammino verso il controllo della Reiatsu.
    Cosi quando lo studente si lasciò trasportare dalle emozioni e decise di esprimere ad alta voce quello che stava vivendo nella testa, capì tardi che ancora una volta l’opzione di colpire sarebbe stata sbagliata.
    Un pugno per infrangere la barriera del potere, quella barriera che lo teneva vincolato nell’essere irreale, senza poter toccare con mano la sua forza spirituale effettiva.
    Stavolta il sangue sgorgò prepotente dalla bocca, ma fortunatamente prima di arrivare a questo punto il risultato della sua sfera, risultò soddisfacente per la lezione del suo Sensei che non fece altrò che rimproverarlo per aver sporcato a terra.


    CITAZIONE
    - Ilyan, Ilyan... se vuoi suicidarti per favore fallo senza sporcare per terra che poi tocca a pulire a chi resta vivo. Cos'era quella cosa del colpire? Il Reiatsu è il tuo flusso vitale, uno scherzo e sei fritto! Non so cosa ti sia passato per la testa, ma riprovaci e non sarò certo io a portare il feretro. Yuki, portalo in infermeria e poi torna a pulire il sangue prima che si coaguli e debba essere tolto con la carta vetrata. Quanto a me, ci ribecchiamo alla prossima lezione!

    Dice bene lui…..Aaah….aaahh….adesso mi ha trasformato anche in un peso ? Aaaaahh

    Questo era quello che diceva, cercando di arginare il dolore che aveva alla gola.
    Un’altra di quelle volte che avrebbe voluto ucciderlo, ma la cosa che gli dava fastidio era quella di essere affidato alla sua compagna.
    Cosi si fasciò la gola con la maglietta e mentre eseguiva questa pratica precisa, si fermò a guardare la scomparsa del Sensei.
    Il polipo gigante si lanciò dentro il piccolo cestino della spazzatura e ne fu risucchiato come da uno sciacquone e con l’espressione ancora più disgustata si rivolse alla ragazza prima di chiudersi anche la bocca con le maniche della maglietta.


    Io lo voglio uccidere…..aaahh… tu puoi fare cio che vuoi non ti preoccupare di accompagnarmi in infermeria…Aaahhhh.. cercherò di correre…..aaahhh…. e sporcare il meno possibile ok?
     
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  9. Feferocky
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    Beh la fortuna aiuta gli audaci, ma non sempre, a quanto pare. La voglia della ragazza di far progredire il suo mandarino in arancia era stata un’ambizione un po’ troppo avventata. Infatti la sua impaziente Reiatsu era letteralmente impazzita. Era inevitabile, vista la sua continua agitazione. Infatti quella piccola pallina le esplose in faccia in seguito ad un alternarsi continuo e confuso di ingrandimenti e rimpicciolimenti.
    La ragazza si pulì subito il viso da quella melma appiccicosa e bollente. Non volle nemmeno far caso a quelli che erano stati gli effetti della sua esplosione perchè di sicuro non sarebbero stati più gravi di quelli di Ilyan (anche se in seguito il suo urlo per aver perso l'80% delle sopracciglia si sarebbe udito in quasi tutto il suo quartiere del Rukongai): stava perdendo molto sangue come all’inizio dell’allenamento. Il Sensei lo rimproverò e poi disse
    -Yuki, portalo in infermeria e poi torna a pulire il sangue prima che si coaguli e debba essere tolto con la carta vetrata. Quanto a me, ci ribecchiamo alla prossima lezione!-.
    -Il mio nome è Akane, dannazione-
    Sicuramente sarebbe andata ad aiutare il suo compagno anche senza che lui avesse fatto il suo solito intervento ironico. Ovviamente, per concludere in bellezza con le sue solite stranezze, quel pazzo di Urahara si rigettò nel cestino della carta dal quale era uscito, sparendovi letteralmente all'interno. Akane rise fra sè e sè
    -È proprio un pazzoide, quel tipo. Non finirà mai di stupirmi
    Così si avvicinò subito al suo compagno, preoccupata. Ilyan sembrava molto irritato. Come dargli torto, dopotutto? Aveva perso sangue per ben due volte e sicuramente, almeno in parte, poteva girargli la testa. E comunque nessuno poteva evitargli di percepire un’irresistibile voglia omicida nei confronti del Sensei. Sembrava che quella piovra fosse in grado di attirare su di sè tutte le sensazioni più negative di coloro che lo circondavano.
    Sta di fatto che, in quel momento, doveva solo pensare ad aiutare Ilyan ad arginare le ferite. Ma non appena lei si avvicinò, il ragazzo le rispose con un espressione quasi disgustata dalla sua presenza:
    Io lo voglio uccidere…..aaahh… tu puoi fare ciò che vuoi non ti preoccupare di accompagnarmi in infermeria…Aaahhhh.. cercherò di correre…..aaahhh…. e sporcare il meno possibile ok?
    La ragazza aggrottò le sopracciglia, irritata dalla sua espressione di disgusto. Prese un panno di spugna pulito che teneva sempre in tasca e la mise con forza orizzontalmente nella bocca del compagno, non dando al suo compagno la forza di dire altro e, soprattutto, per fermare l'emorragia.
    -Ora, Ilyan, calmati e vedi di tacere. Più parli e più peggiori la situazione.-
    Non si era mai resa conto in cuor suo di quanto desiderasse aiutare gli altri. Quante ferite del suo gatto aveva dovuto arginare! Ormai dopo quasi 300 anni aveva perso il conto.
    -E, con tutto il rispetto, ma vedi di non uscirtene con qualche sparata tipo “per orgoglio io non mi abbasserò a farmi aiutare da una donna” perchè, UNO, - riecco spuntare il suo solito sguardo omicida con un grande sorriso maligno e alzando il tono di voce - nelle condizioni in cui ti trovi potrei ucciderti perfino io, anche se solo ti azzardi a pensare una cosa simile e DUE,- sorrise dolcemente, sussurrando al ragazzo- se vuoi diventare un bravo Shinigami credo che sia anche giusto che impariamo a collaborare ok?-
    Così lo aiutò ad avviarsi verso l’infermeria e mentre camminavano la ragazza aggiunse:
    -Ah! Comunque non ti sto aiutando perchè me lo ha detto il Sensei. Lo avrei fatto comunque. Quando avrai bisogno di qualsiasi cosa chiedi a me senza problemi. In quanto al sangue coagulato – guardò il ragazzo con uno sguardo di complicità – un giorno finirà Urahara stesso a pulirlo con la lingua
    Probabilmente il ragazzo con la benda in bocca non avrebbe potuto spiaccicare una parola, ma anche se ci avesse provato Akane doveva comunque correre a casa dal suo piccolo batuffolo nero Tosei e probabilmente non sarebbe riuscita ad ascoltarlo. Non si era mai sentita così bene ad aiutare qualcuno.
    -Chissà magari un giorno potrei entrare a far parte della brigata di guarigione... forse era la quarta.
    Akane era entusiasta anche dell’allenamento. Si sentiva generosa: avrebbe regalato al suo gattone un bel gomitolo di lana giallo, come quella piovra del suo Sensei.

    Lo vuole anche lei un gomitolo giallo Sensei? Ah però in effetti potrebbe appiccicarsi facilmente ai suoi tentacoli :sblink: Ilyan perdonami se ho reagito in maniera un po' autoconclusiva ma dovevo concludere la storia. Alla prossima :Bye:
     
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  10. Johnc558
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    Specifically where web can a certified psyciatrist submit content or sites for them to become fashionable? gddaeekfdgfk
     
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24 replies since 17/10/2012, 11:47   701 views
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