Classe J [I]

Presentazione + Controllo del Corpo Lv. 1

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  1. Nelinho™
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    Ikki Ikusaba

    Narrato Parlato Parlato Altrui


    Orbene, ci siamo, mio caro Ikki. A quanto pare ce l'ha fatta a sparire dietro il tronco, coperto dal fogliame così che il Grande Uccello non lo possa individuare, tant'è che dopo poco smette di seguirlo con lo sguardo, anche perché non può più farlo, per cui, e l'Ikusaba lo può vedere con una rapida sbirciatina, il volatile si limita a fissare il punto ove il bizzarro ragazzo si è visto per l'ultima volta.

    Hm, per ora dovrei avercela fatta..ma ora?

    Bella domanda. Ma, ancor prima di ragionarci su, bisogna rilassarsi. Lentamente, si siede, prendendosi il tempo che vuole, tanto la Sensei non ha dato limiti in tale senso, l'unica restrizione consiste nel non far rompere l'uovo. Già, la vita, il rispetto per essa. Vita. Ora, un uovo non vive, vive la creatura al suo interno. Che non è ancora nata, già, ma se l'uovo si rompe non può nascere. E non solo, se l'uovo si rompesse, la Grande Madre con le Ali, alias l'uccellone poco più sopra, probabilmente non gradirebbe. Eh già, rispetto per la vita, non solo quella altrui, anche la propria.

    Haaaah, che casotto! E come faccio? Uff...non penso che l'Uccellone me lo porti in mano, tipo prestito...E non si muove dall'Albero, ora che mi ha visto..

    Il volto si piega, si corruccia, assumendo un'espressione al tempo stesso pensosa ed irritata. Non è mai stato, nemmeno in vita - quell'altra - una cima, e tale aspetto si è conservato, ma ora mettere su un buon piano non è una possibilità, è un imperativo categorico.

    Non ho limiti di tempo, ok? Bene. Prima o poi finirà il cibo, no? In più, io lo posso vedere, lui no. Eheheh, allora è deciso, cavolin cavoletto!

    E qui pure un'imprecazione pesante, da parte del ragazzo dai capelli blu, che rimane comodamente sdraiato sul ramo, comodo comodo mentre ogni tanto, furtivamente, allunga il collo, puntando i suoi occhi di un blu notte, come quella che deve attendere - o forse anche prima, facendo gli scongiuri - per poter essere sicuro di poter "colpire". E nel frattempo si riposa, perché sa, e ne è sicuro a più del cento per cento, che dovrà utilizzare tutte le sue forze al completo per portare a termine questo suo compito. E dire che questo è solo il primo passo per diventare uno Shinigami. Ma, nonostante tutto, non farà come l'altro, quel tale Ryku, no. Non se la darà a gambe per questo. Però, deve sbrigarsi.

    Speriamo che gli venga presto una gran fame...

    E nel mentre che si riposa, pensa, riflette. Chissà il perché di questo strano test. Se è per verificare l'idoneità alla "professione" di Shinigami, non bastava un semplice test fisico? O forse è un test attitudinale? Ci saranno trabocchetti? Ikki-chan ci pensa, si gratta il mento, scuote la testa e sbuffa, sbuffa perché i nodi tardano ad arrivare al pettine. Ma per il momento non può far altro, e di andare a farsi ammazzare a forza di beccate da quell'Uccellone, non ne ha proprio voglia, insomma. Deve riuscire a trovare una soluzione che non faccia male né a lui, né all'uccello, un paradosso coerente. Praticamente un miracolo.

    Stato personale

    Stato Mentale: In riflessione, elaborando una strategia che vada bene

    Stato Fisico: A riposo

    Reiatsu: 30



    Edited by Nelinho™ - 27/7/2013, 17:42
     
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  2. InTheMaze
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    Sakura è distesa a terra e guarda su.

    Guarda le nuvole attraversare il cielo, mentre il suo studente aspetta, acquattato tra le foglie, attende. Apparentemente ha saputo leggere gli indizi. Per un istante si chiede come mai, anche lei, non abbia semplicemente fatto combattere tra loro i suoi allievi, come molti dei sensei fanno. O magari far loro compiere qualche azione fisicamente provante, come una semplice arrampicata, o qualcosa del genere.

    Questa prova richiede cervello, in realtà, oltre che muscoli. Ma non è anche quello parte integrante del corpo? Se metà degli appartenenti all'undicesima usassero un po' la testa prima dei bicipiti, lei è convinta che ne vedrebbe molti di meno, a farsi curare nella sua divisione.


    yqhw


    Il Grande Uccello ha fame. Ma è sospettoso, e attende. Passa quasi mezz'ora prima che sia abbastanza convinto che in realtà l'Umano se ne sia andato.

    Solo allora, spinto dai morsi della fame, si alza in volo, e si allontana lasciando scoperto il suo nido, in cui si trova un unico uovo.


    A te. La tua strategia ha funzionato, e dopo circa mezz'ora di attesa l'uccello si alza in volo e se ne va, lasciando il suo uovo incustodito. È il momento in cui inizi ad affrontare la discesa. Direi che non mancano più di un paio di giri di post per concludere!
     
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  3. Nelinho™
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    Ikki Ikusaba

    Narrato Parlato Parlato Altrui

    Permane sdraiato, con la testa appoggiata al tronco, con il braccio destro come unico divisore, che funge da cuscino, per modo di dire, a recuperare un po’ d’energia, che sicuramente gli servirà, soprattutto ora. Ora perché il Grande Uccello, dopo un po’ di tempo speso nell’osservazione del ragazzo, pare essersi finamente deciso a volare via, spinto dalla fame, per procacciarsi del cibo.

    Speriamo vada abbastanza lontano…

    Commenta a bassissima voce il ragazzo dai capelli azzurri, puntanto lo sguardo oltre il tronco, una volta ritornato in piedi dal suo “pisolino”, che assomiglia più ad un dormiveglia. Spia da oltre il tronco, decidendosi a ricomparire dalla ombre solo una volta assicuratosi che nessuno, tranne chi deve e dovrebbe – quindi solo la Sensei – lo stia guardando. Sicuramente non il grosso volatile, per carità. Sai che fastidio aver mandato un’oretta di piani in fumo per una sciocchezza simile!

    -Mmh…e ora…

    L’uovo. Ci mette poco a trovare un ramo bello robusto e ad issarsi sopra di esso, cercando di essere il più disinvolto e silenzioso possibile, per quanto un novellino come lui possa effettivamente esserlo. Ma data la stazza tutto fuorché imponente, non dovrebbe riuscirgli male, ad ogni modo. E lì, constata che di uova, in effetti, ce n’è una sola. Una sola possibilità di riuscire, una sola possibilità di portare a termine questa prima lezione, che di lezione ha solo il nome. Impresa, si, questo ci piace di più. Una goccia di sudore attraversa la fronte del ragazzo, a testimonianza della sua concentrazione, che forse mai ha raggiunto picchi così elevati. Anche perché non ne aveva mai avuto così tanto bisogno quanto in questi momenti. Il problema è che quell’ovetto non è normale, è dannatamente grosso, e non è facile portarlo giù senza romperlo. Ma come fa a tenersi su quell’albero? Questa domanda riecheggia nella sua giovane mente. Come fa a tenersi su qualche ramo e qualche foglia? Magari non è così pesante, ed i rami dell’albero, gli stessi che hanno permesso lui di arrivare sin lassù, a circa 50 metri da terra, possono reggerlo bene.

    Ma non lo posso prenderlo “in braccio”, non reggerei io, non potrei scendere.. uffa! Devo impegnarmi! E pensare che questa è solo la prima lezione…

    Si lamenta un po’, ed è comprensibile. D’altronde si, le parole che hanno pronunciato gli studenti poche ore prima avrebbero dovuto senz’altro dargli la motivazione giusta a compiere questo prima passo all’Accademia, ma non si può pretendere professionalità al 100% da una recluta appena…reclutata.

    Anche se….massì, forse può funzionare..

    I suoi occhi inquadrano una fascia, blu, di tessuto, che lega all’altezza della vita, gli hakama della divisa da studente della Shin’O, dello stesso colore di essa. Il laccio, praticamente, che li tiene bene. Una volta slegata e tolta da essi, constatato che, anche in movimento, gli hakama tengono bene, il ragazzo andrebbe ad iniziare, ora che l’enorme volatile non c’è, il suo piano per portare a termine quella lezione che è durata fin troppo, per essere solo la prima di una lunghissima serie. Per un primo momento, tiene la fascia in bocca, adesso non serve. Secondo passo, mettendo tutta la forza che ha, si appresta a sollevare il dannatissimo uovo, che risulta essere bello pesante, cercando di incanalare quel poco di forza di cui è dotato, nelle sue braccine. Fatto questo, la prima mossa decisiva. Con un rapido balzo, il ragazzo tenta di atterrare sul primo ramo al di sotto della cima dell’albero, ad un metro e mezzo, circa, da esso. Poca roba, dovrebbe essere. E così via, per i primi rami. L’uovo viene tenuto adagiato sulla schiena, con le mani che lo tengono dal basso, facilitate dal busto inclinato in avanti. Certo, l’atterraggio in questa posizione non è dei più facili, ma dovrebbe potercela fare. Anche perché, dopo tutta la fatica fatta per salire, la discesa non dovrebbe essere troppo complicata. Mentre prova a scendere di altri cinque rami, per andare circa a 7 metri dalla cima, ben coperto ora – in teoria – dal fogliame del grande albero, la sua espressione si fa leggermente corrucciata.

    Chissà perché questo esercizio…povero uccello...

    Malgrado la fatica ne abbia annebbiato le capacità ragionative, concentrandosi solo sul modo di salire quell’albero, nei vari momenti di riposo, primo fra tutti quello conclusosi pochi minuti prima, ha cominciato a ragionare sul fatto che, in termini spiccioli, sta privando una madre del suo uovo. Arrivato al sesto ramo, bello grosso, così che ci si possa riposare, poggia l’uovo, adagiandolo avendo cura che non cada, per poi, con un po’ di fatica e tanti, tanti sbattimenti, posizionare il centro della fascia elastica, avendo avuto poco prima cura di aprirla completamente, sotto l’ovone(?). Prese le estremità, se le lega all’altezza del petto, stringendo con un nodo di quelli strani, rifacendolo più e più volte . Stretto a sufficienza, mette le mani come prima, poggiandola sulla base dell’uovo, per dare una spinta, inclinando il busto in avanti. E via, il processo al contrario. Sale. Di nuovo. In volto ha l’espressione determinata di chi sa il fatto suo, di chi sa che quello che sta facendo è giusto. Con tanta fatica, cerca di sbrigarsi come può, sbracciando e sgambettando e dando colpi di reni come un folle, cerca di ritornare in cima. Se ce la dovesse aver fatta, semplicemente, andrebbe a riporre nello stesso posto di prima quell’uovo, riprendendo con sé la fascia, e basta. E tornerebbe giù, stavolta fino a terra, dalla sensei, e probabilmente da un rimprovero – forse anch’esso il primo di una lunga serie – per colpa di questa mattata finale.

    Stato personale

    Stato Mentale: Stanco, scendendo dall'albero

    Stato Fisico: A riposo

    Reiatsu: 30



    parto un attimino prevenuto, in quanto penso di aver fatto molte ma molte azioni, senza aver aspettato troppo, quindi se dovessi essere andato troppo in avanti ritieniti in quanto fato/sensei/quellochesei di annullarmi parte dell'azione :) Ancora non sono completamente abituato alle dinamiche dei "by forum" ^^
     
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  4. InTheMaze
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    Sakura è distesa a terra.
    Guarda su.

    Ormai le nuvole hanno perso il loro interesse. Lo sguardo è concentrato sul suo studente, che con una destrezza inaspettata inizia a scendere. Sorride appena quando osserva in che modo rimetta l'uovo al suo posto. Una risposta intelligente a un problema sollevato. Cosa fare in una situazione come quella? Seguire pedissequamente gli ordini, oppure dimostrare di saper seguire il proprio cuore e il proprio istinto prima?

    Non esiste una risposta esatta. Questo pensa Sakura, mentre osserva la discesa del suo allievo. È abbastanza cauto da non disturbare nuovamente gli uccelli territoriali che ci sono a metà dell'albero. Quando mancano ormai pochi metri, si alza.


    Spiegazione


    "Complimenti per aver fallito la prova nel miglior modo possibile."

    Questo lo dice Sakura, sorridendo, quando i passi sfiniti del suo allievo raggiungono il terreno, tremando per la fatica compiuta.

    "È fallita perché non hai obbedito ai tuoi ordini, che erano ben precisi. Lo hai fatto perché, probabilmente, hai provato rispetto per una vita strappata alle braccia della sua madre."

    Respira, Sakura, lentamente.

    "La compassione, anche contro gli ordini, potrebbe causarti problemi, o forse portarti lontano. Per il momento, però, posso solo invitarti al tuo prossimo allenamento. Oggi la tua iniziativa non ti danneggerà."

    Sorride, Sakura, ma il suo sorriso è amaro.

    "Eppure, tieni sempre a mente che le tue iniziative potrebbero non raggiungere il risultato sperato. Prendi quell'uovo: non si schiuderà mai. Quella particolare specie di uccello riesce a schiudersi solo quando viene manipolata con del reiatsu puro. E quando nasce si stabilisce su un nuovo albero perché se accadesse altrimenti esso entrerebbe in contrasto con quello della madre, talvolta causando la morte di entrambi. Per questo l'uovo aspetta a schiudersi il momento in cui viene investito da un'energia spirituale che è diversa da quella che l'ha generato."

    Si passa una mano tra i capelli fluenti, e torna a sorridere.

    "Imparare a conoscere il giusto equilibrio tra istinto e ragione non è impresa facile, e non è nemmeno materia dell'allenamento di oggi. Tuttavia, credo che tu abbia già fatto buoni passi avanti anche in questa, difficile area."

    Si volta, Sakura, dando le spalle al suo allievo, e salutandolo con una mano.

    "Aspettati un mio biglietto, uno dei prossimi giorni."


    Eccoci alla fine. Il tuo ultimo post è stato abbastanza buono quindi ho pensato di non prolungarmi oltre, in questo primo allenamento, e chiuderla qui. Ottieni ufficialmente il Controllo del Corpo liv. 1, e 6 exp. Scrivi un post conclusivo, e poi penseremo ad aprire le tue prossime giocate. Io la settimana prossima parto e vado in ferie, fammi coordinare con gli altri sensei e vediamo di capire cosa è meglio fare per te. :)
     
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  5. Nelinho™
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    Ikki Ikusaba

    Narrato Parlato Parlato Altrui

    Complimenti per aver fallito la prova nel miglior modo possibile.

    Sono queste le parole che, non appena il ragazzo riesce a mettere piede sulla terraferma, tutto tremante, la Sensei gli rivolge. Per un attimo volge lo sguardo su Eleanor, la guarda, la fissa, la esamina come se fosse ancora più stramba della prova a cui lei ha sottoposto l’Ikusaba. …Eh….si… Non sa cosa dire in effetti, anche perché non sa se prenderla come un complimento od un rimprovero. Ha fallito, ma se l’ha fatto, l’ha fatto bene.. No, proprio non capisce. Ma va bene così, almeno non è stato tutto negativo.

    È fallita perché non hai obbedito ai tuoi ordini, che erano ben precisi. Lo hai fatto perché, probabilmente, hai provato rispetto per una vita strappata alle braccia della sua madre.

    Annuisce, fissando ancora la Sensei. Ma non poteva lasciare quell'uccello così, insomma. Ha detto di voler proteggere chi gli sta a cuore, ed rovina gli altri, anche se sono animali? Non ci sta proprio. Avessero fatto qualcosa di male. E invece stava bel bello sul SUO albero, vivendo la SUA pacifica vita, senza disturbare nessuno che non lo infastidisse prima. Non poteva proprio.

    La compassione, anche contro gli ordini, potrebbe causarti problemi, o forse portarti lontano. Per il momento, però, posso solo invitarti al tuo prossimo allenamento. Oggi la tua iniziativa non ti danneggerà.

    Sorride, a quelle parole, l’azzurrino. E per fortuna, se l’è scampata. Bene, allora non era un rimprovero, e anche se lo fosse stato, ha molti più lati positivi. Annuisce con quel poco di forza che ha ancora, che lo regge non si sa come in piedi, su quei due stecchi di gambe, coperti da degli Hakama ampi, che hanno ricevuto la grazia di essere dotati di nuovo del laccio usato per quell’ultima azione pazzoide. Ascolta le ragioni della Sensei, e la spiegazione su quel misterioso uovo blu, oggetto della prova odierna.

    Eppure, tieni sempre a mente che le tue iniziative potrebbero non raggiungere il risultato sperato. Prendi quell'uovo: non si schiuderà mai. Quella particolare specie di uccello riesce a schiudersi solo quando viene manipolata con del reiatsu puro. E quando nasce si stabilisce su un nuovo albero perché se accadesse altrimenti esso entrerebbe in contrasto con quello della madre, talvolta causando la morte di entrambi. Per questo l'uovo aspetta a schiudersi il momento in cui viene investito da un'energia spirituale che è diversa da quella che l'ha generato.

    ..Quindi nasce solo se sottoposto alla Reiatsu…mh..che strano uccello…

    In effetti, non sa nemmeno bene cosa sia la Reiatsu, ma immagina una specie di fonte, di energia, insomma, di sicuro non si mangia! E a proposito di fame, anche se impercettibile all’esterno, qualche rumore proveniente dal suo stomaco si fa sentire, facendo capire che tutto quello sforzo, per cui sta ancora tremando visibilmente, non è gratis, e serve rifocillarsi e recuperare le energie, che la strada è ancora lunga, molto lunga.

    Imparare a conoscere il giusto equilibrio tra istinto e ragione non è impresa facile, e non è nemmeno materia dell'allenamento di oggi. Tuttavia, credo che tu abbia già fatto buoni passi avanti anche in questa, difficile area. Aspettati un mio biglietto, uno dei prossimi giorni.

    E con questo, la sua sensei termina la lezione, una prima lezione che sa di test d’ingresso, passato con un bel po’ di fatica, ma l’importante è avercela fatta. Quantomeno lui, al contrario degli altri due compagni è riuscito a farcela. Che sia solo il primo passo, poi, è un dettaglio. Con un sorriso ebete stampato in faccia, di cui non si era accorto di aver messo su, vaga ancora un po’ per il giardino dell’accademia, per poi fare ritorno verso casa, decisamente cambiato da questo inizio di “Carriera” come Apprendista Shinigami.

    Stato personale

    Stato Mentale: Felice, ma provato

    Stato Fisico: Decisamente affaticato dalla prova

    Reiatsu: 30

     
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19 replies since 29/5/2013, 12:23   271 views
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