Allenamento Hollow Base [~Sir Vladimir~]

Controllo del Corpo

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  1. ~Sargo
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    Erano passati diversi mesi dal loro ultimo incontro. Tepès aveva lasciato che il "piccolo fratello" da poco guadagnato imparasse a vivere in quel nuovo mondo. I primi mesi erano quelli più duri e pericolosi, come per qualsiasi cucciolo. Non sapeva se l'avrebbe rivisto, non lo aveva neanche tenuto d'occhio. Non voleva fare la balia a nessuno, sarebbero stati affari suoi. Aveva sentito una traccia. Poteva essere lui, il reiatsu sembrava simile. Era incredibile ciò che gli era successo. In quei mesi era riuscito a evolversi, fino a diventare un Vasto Lorde e i poteri che aveva guadagnato lo lasciavano ancora meravigliato. Era lontanissimo da Las Noches e percepiva sempre meglio il debole reiatsu di quell'esserino.

    Perfetto, l'avevamo trovato. Se fosse stato ancora vivo avremmo continuato l'addestramento. Di sicuro quei mesi gli avrebbero dato l'istinto e la coscienza per sopravvivere in quel mondo. Ora era pronto per qualcosa di meglio. Ci spostammo rapidamente per il deserto, alzando una nube di sabbia al nostro passaggio. Eravamo quasi arrivati, ora potevamo sentirlo anche con l'olfatto e a breve con la vista. Lo vedemmo dopo pochi secondi. Il suo corpo sinuoso lasciava una serpentina sulla sabbia. Era vicino al luogo dove l'avevamo lasciato la prima volta. Come è possibile riconoscere un punto di un deserto? Non è possibile, è solo istinto.

    In quel lungo periodo erano cambiate tante cose. Un nuovo Vasto Lorde era asceso. E con questa sua evoluzione aveva raggiunto un controllo quasi totale sulle due personalità che solitamente agivano in modo casuale. "E' passato molto tempo dal nostro ultimo incontro..avanti..raccontaci come ti senti, siamo curiosi.."
     
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  2. ~Sir Vladimir~
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    Un enorme essere si avvicinò a me, e ne fui impaurito.

    Erano passati alcuni mesi dalla mia trasformazione, e molte cose erano cambiate in me. In quel luogo che di per sé saziava la mia anima, forse perché ero solo un "novellino", avevo trovato altri simili a me. Molti erano più forti, e da essi avevo imparato a fuggire. Altri erano più deboli, e li avevo usati per nutrirmi. In tale atto avevo trovato soddisfazione, anche se non aveva saziato la mia fame.

    Oramai avevo iniziato a comprendere la mia natura, oramai ero divenuto consapevole di me stesso. Conoscevo altri simili a me, ma erano bestie, totalmente privi di coscienza. Di essi amavo nutrirmi, poiché mi sembrava che accrescessero la consapevolezza che possedevo, che aumentassero la mia lucidità. Essa non mi aveva mai del tutto abbandonato, e anche se ora agivo in maniera pressoché istintiva, ero riuscito sempre a mantenere un barlume di lucidità.

    Poi, quando l'essere giunse, sapevo di essere spacciato. Peccato, avevo sempre avuto e mantenuto un desiderio: raggiungere il mio maestro, il grande Hollow che mi aveva istruito. Ma ora che quell'essere nuovo giungeva sapevo che non sarebbe stato possibile. Inutile scappare, inutile implorare pietà. Potevo solo sperare che un essere come me non fosse abbastanza interessante per lui.

    Grande fu la mia sorpresa quando mi si rivolse. Un tono di voce strano, familiare, un comportamento anch'esso familiare.

    "Maestro...siete voi?"

    Le parole che quel mostro mi rivolse potevano sembrare...possibile che fosse davvero lui? Ma era cambiato, era...superiore...

    "Io...ho mangiato, in questi mesi" dissi "Io credo di aver compreso una volta ancora la mia natura" dissi. Stentavo a pronunciare le parole, poiché in quel luogo era da molto che non parlavo.

    "Maestro, se siete voi...vi prego...aiutatemi a crescere..."
     
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  3. ~Sargo
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    Lo osservammo con interesse. Era cresciuto, si vedeva che si era nutrito, che aveva imparato ancora una volta a conoscere meglio la sua natura; non bastava ma era già un inizio. Sembrava impaurito e per un breve periodo godemmo di quella sensazione. Il nostro nuovo stato era incredibile, sembrava di essere irrangiungibili, sopra ogni limite. Voleva potere. Si sentiva dalla sua voce, voleva migliorare, voleva essere istruito per diventare più forte. Voleva raggiungerci, ci piaceva questa sua brama. Era adatta a un degno compagno.

    "Sono passati mesi dal nostro ultimo incontro...eppure ti troviamo bene, sembri in forma e ben nutrito...ma scommettiamo..anzi..siamo sicuri che quello che hai mangiato fino ad ora non ti sia bastato..anzi, magari la tua fame è anche aumentata...siamo venuti a cercarti apposta..dovevamo vedere se eri degno di continuare la preparazione..sei stato iniziato, ti sei nutrito e sei ancora vivo..complimenti..ti mostreremo quanto suadenti possano essere le vie del potere..Seguici Serpe, oggi siamo qui solo per "occuparci" di te.."

    Sogghignammo. Avrebbe si intrapreso un allenamento. Ma non era propriamente qualcosa di gentile o paragonabile ad un allenamento. Era una sopravvivenza. Ci incamminammo per il deserto, senza neanche controllare di essere seguiti o no. Era una sua scelta, al massimo l'avremmo ucciso. CI scappò un altro ghigno a questi pensieri. Era un piccolo serpente divertente, aveva riservato numerose sorprese. Ci sarebbe tornato utile.
     
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  4. ~Sir Vladimir~
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    "Sono passati mesi dal nostro ultimo incontro...eppure ti troviamo bene, sembri in forma e ben nutrito...ma scommettiamo..anzi..siamo sicuri che quello che hai mangiato fino ad ora non ti sia bastato..anzi, magari la tua fame è anche aumentata...siamo venuti a cercarti apposta..dovevamo vedere se eri degno di continuare la preparazione..sei stato iniziato, ti sei nutrito e sei ancora vivo..complimenti..ti mostreremo quanto suadenti possano essere le vie del potere..Seguici Serpe, oggi siamo qui solo per "occuparci" di te.."

    Le sue parole non lasciavano dubbi, era realmente il mio maestro di allora. Ma cosa gli era accaduto? Perché appariva così diverso? Era questo il significato di Evoluzione? Avevo appreso molto in quei mesi, moltissime cose sul mio destino e la mia natura, e tra queste v'era questo concetto. L'evolizione. Io ero solo un neonato tra gli Hollow, ma quelli tra loro che erano più vecchi, più lucidi, più coscienti, aumentavano il loro potere assimilando altri Hollow, nutrendosi di essi e usando il loro potere per crescere.

    Oltre agli Hollow, infatti, esistevano, poiché li avevo visti, gli enormi Gilian. Tanto lenti quanto stupidi. Essi mi avevano detto seguivano ciecamente gli ordini di pochi Adjucas. E quando gli Adjucas si evolvevano ulteriormente divenivano Vasto Lorde. Era questo che era diventato il mio maestro? Stentavo a crederlo. Come mai un Vasto Lorde si interessava a me?

    Con la mia veloce andatura serpentina, che lasciava un tipico segno sulla sabbia, mi accodai al mio maestro, seguendolo in quella lezione di "sopravvivenza", anche se stavo attento, poiché mesi di esperienza mi avevano insegnato che in quel luogo poche le cose che erano come sembravano...
     
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  5. ~Sargo
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    Probabilmente la piccola serpe era sospettosa ma non potevamo esserne completamente sicuri. Sarebbe stato nel giusto, avrebbe dimostrato di aver imparato la lezione. Nessuno si poteva fidare di nessuno qui, non esisteva la fiducia, o almeno, noi non ne avevamo ancora sentito parlare. Ci stavamo dirigendo verso un luogo che molti degli hollow inferiori cercano di schivare. Il motivo era semplice. Quando un Gillian riesce a guadagnare coscienza di se cerca di evolversi. Inizia a nutrirsi uccidendo e divorando i suoi compagni. Sorge però un problema. Come ogni hollow presto impara, quando la nostra evoluzione comincia non possiamo, non dobbiamo e non vogliamo smettere di mangiare per nessun motivo. Fino a che non si arriva al grado più alto della scala alimentare di questo mondo vuoto non si può fare altrimenti. Fermarsi, smettere di mangiare, vuol dire diventare deboli. Vuol dire la cosa peggiore di questo mondo.

    Regressione.



    Nessuno vuole permettersi di regredire e di perdere la sua possibilità di riguadagnare il suo io di un tempo. Nessuno vuole ma ai deboli capita. Ritornano Gillian, perdendo ogni sorta di intelligenza, diventando bestie completamente idiote, più stupide persino dei normali. Quel giorno lo stavamo conducendo verso le sabbie, una zona ricca di sabbie mobili, che portavano direttamente ai nidi sotterranei di questi esseri condannati. La foresta dei Menos. Li loro mangiavano, qualunque cosa. Stupidi animali, indegni della nostra attenzione. Ma il serpente che mi seguiva avrebbe imparato sulla sua pelle. Sorridemmo all'idea, ormai mancavano pochi minuti.


    "Presto ragazzo, presto arriveremo al luogo del tuo allenamento..dovrai dimostrarci di aver imparato alla perfezione a manovrare il tuo corpo mostruoso...crediamo che tu sia stato fortunato ad avere una coda, potrebbe tornarti utile.."
     
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  6. ~Sir Vladimir~
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    "Presto ragazzo, presto arriveremo al luogo del tuo allenamento..dovrai dimostrarci di aver imparato alla perfezione a manovrare il tuo corpo mostruoso...crediamo che tu sia stato fortunato ad avere una coda, potrebbe tornarti utile.."

    Ascoltai le parole del mio maestro, e il mio cuore si riempì di dubbi. La coda mi sarebbe tornata utile? Cosa significava? A ogni modo, volevo dimostrargli che ero in grado di controllare il mio corpo al massimo delle mie possibilità.

    Nei mesi che avevo trascorso, tentando di saziare la mia fame, anche senza riuscirmi, ero riuscito a guadagnare gran parte della lucidità di cui ero stato in grado da vivo. Anche se non completamente, infatti la mia mente era come quella di un ubriaco, per la maggior parte del tempo sgombra, incapace di formulare pensieri complessi. Eppure, concentrandomi, la mia scintilla di lucidità compariva, ed era stato grazie a quella che ero riuscito a sopravvivere!

    E ora, seguendo il mio maestro, sapevo che solo grazie al suo addestramento sarei riuscito a raggiungere la completa lucidità.

    In vita ero stato una persona estremamente lucida, e consideravo questa la mia più grande dote. Non amavo la malvagità in se stessa, semplicemente, uccidevo perché mi divertiva farlo. Non amavo la sofferenza, o il provocare dolore, amavo esclusivamente uccidere. E così ora, mi sforzavo di riguadagnare quella completa padronanza di me stesso. L'allenamento di quel giorno, probabilmente, sarebbe servito a farmela riguadagnare in parte.

    Mentre questi pensieri attraversavano la mia mente, seguivo affrettandomi il mio maestro.
     
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  7. ~Sargo
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    Il Vasto e il suo compagno erano finalmente arrivati al luogo. Era una coppia singolare, visto che la serpe era nettamente più grossa della creatura nera. Eppure si notava la differenza solo guardandolo. Il maestro indicò una specie di conca fra le dune. Sorrise e parlò con la sua voce cupa e profonda, una voce singolare, praticamente doppia."La prova di quest'oggi ti porterà alla morte se fallirai...la in fondo..in questa conca..sabbie mobili che portano alla foresta dei Menos..se non riuscirai è uscirne verrai risucchiato e diventerai lo spuntino di uno di quei bestioni..se ti rifiuterai di andare diventerai la nostra colazione perchè avrai dimostrato di essere un debole..Dimostraci che sei davvero in grado di sopravvivere a questo mondo, dimostraci che sei davvero consapevole di avere un corpo da mostro.."

    L'allenamento che aveva "proposto" l'oscuro era sadico, folle, non avrebbe avuto alcun senso. Ma qui eravamo nel mondo vuoto, Hueco Mundo, qui non esiste il bene, qui i deboli non hanno il diritto di sopravvivere. Qui vince solo il più forte, solo loro hanno il diritto di raggiungere Las Noches, la grande reggia. I "tentacoli" d'ombra sulla schiena della creatura si agitarono eccitati, osservavano le reazioni della serpe. Una personalità era dispiaciuta, gli sarebbe piaciuto infierire su quel debole corpo. L'altra però era curiosa, voleva vedere se l'allievo sarebbe stato tanto pazzo da accettare la prova.
     
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  8. ~Sir Vladimir~
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    Osservai la buca tra le dune, quindi osservai il Vasto Lorde, che a sua volta mi studiava con curiosità.

    Certo non mi passò per la mente di rifiutare il suo ordine. Non ero intimidito da quanto mi aveva chiesto di fare. V'è un solo destino comune a tutti gli esseri viventi: la morte. E non ne avevo mai avuto paura. Ma per raggiungere il mio obbiettivo sarei dovuto passare anche da quella prova, e mai mi sarebbe passato per la mente di rifiutarla.

    Dovevo diventare più forte, molto più forte, e per farlo sapevo che avrei dovuto rischiare la mia vita innumerevoli volte.

    "Io...lo dimostrerò" dissi semplicemente, e senza guardare oltre il mio maestro mi diressi, strisciando, verso la fossa che mi aveva indicato.

    Istantaneamente venni risucchiato dalla sabbia, che iniziò a sommergermi. Il mio corpo serpentesco veniva velocemente attratto verso il basso, ma non mi agitai, sapevo cosa sarebbe successo, una volta risucchiato: mi sarei trovato "di sotto".

    Un istante prima che il cielo notturno dell'Hueco Mundo scomparisse alla mia vista trassi un profondo respiro.
     
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  9. ~Sargo
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    "Forse ci siamo scordati di dirti..che non devi sprofondare, laggiù non avrai speranze..avanti, ora cerca di tornare su con tutte le tue forze, dimostraci quanto sei attaccato a questa vita di dannazione.."

    L'essere era li, troneggiante su quella duna completamente bianca. Sembrava quasi che fosse una cosa sola con quella notte nera, l'unico modo per distinguerlo era il contrasto con la sabbia bianca. Quel mondo era del tutto singolare ma aveva una sua bellezza; era giudicabile in vari modi, malata, contorta, perversa, indubbiamente però aveva un fascino meraviglioso. Questi pensieri potevano essere formulati solamente da una creatura di quel mondo. Un qualunque altro essere sarebbe morto in poco tempo o sarebbe più semplicemente impazzito davanti alla sua infinita desolazione e alla sua notte perenne.
     
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  10. ~Sir Vladimir~
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    "Forse ci siamo scordati di dirti..che non devi sprofondare, laggiù non avrai speranze..avanti, ora cerca di tornare su con tutte le tue forze, dimostraci quanto sei attaccato a questa vita di dannazione.."

    Era così, dunque? Se fossi caduto nella foresta dei menos non avrei avuto speranze. Dunque dovevo uscirne, per avere salva la vita. Innanzi tutto non mi agitai, in questo modo sprofondavo molto lentamente, e questo dava il tempo al mio cervello semi-paralizzato di pensare correttamente.

    In vita avevo avuto, talvolta, a che fare con le sabbie mobili. Il segreto era non muoversi più di tanto, altrimenti si sarebbe sprofondati solo più velocemente, e cercare dei punti fissi. Purtroppo, punti fissi non ce n'erano in quel fottuto luogo, quindi la cosa migliore che avrei potuto fare sarebbe stato usare il mio nuovo corpo per "nuotare" e tentare di risalire la superficie.

    Così iniziai a muovere cautamente la coda, dalla punta fino al tronco in modo che i miei movimenti non mi costringessero a sprofondare, bensì mi permettessero di risalire. Se avessi mosso dapprima la parte della coda più vicina al tronco, probabilmente, il movimento avrebbe solo accelerato il processo di sprofondamento.

    Sul mio volto mostruoso l'espressione non era né arrabbiata né impaurita, solo concentrata. Quella era la vita che mi ero scelto, non perché fossi particolarmente malvagio, bensì perché era solo il mio naturale destino. Io ero il predatore, e se per esserlo avrei dovuto affontare prove ben peggiori, beh, le avrei affrontate e le avrei anche superate.
     
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  11. ~Sargo
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    Stava sfruttando il suo corpo al meglio. Qualunque altro essere sarebbe stato sommerso in breve tempo, o a causa del panico o più semplicemente a causa del corpo. Lui era riuscito a mantenere la concentrazione e aveva cominciato a "nuotare".

    Ci voleva sangue freddo indubbiamente, probabilmente l'unica speranza era quella di averle già affrontate in vita. La prima volta risultava ovviamente come un trauma, averle già "sconfitte" poteva essere un punto di forza.

    Con il suo movimento serpeggiante aveva lentamente rallentato la discesa verso l'abisso. Non era riuscito ancora a fermarsi ma aveva guadagnato secondi; in un momento del genere anche un solo secondo poteva essere vitale.
     
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  12. ~Sir Vladimir~
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    Avevo rallentato la discesa, me ne ero accorto. Anche se acora non ero riuscito a fermarmi del tutto, né tantomeno a "risalire" le sabbie mobili, avevo rallentato e questo mi avrebbe dato l'occasione di riflettere con più lucidità.

    Guadagnare tempo, guadagnare tempo. Mi serviva tempo, solo così il mio cervello annebbiato dall'istinto sarebbe riuscito a mettersi in funzione abbastanza freddamente da riuscire a risolvere la situazione.

    Come riuscivo sempre a fare in vita, sì, pensare come avevo sempre pensato. Lucidamente, e freddamente, facendomi solo aiutare dall'istinto, ma mai facendomi trasportare da esso. E così, anche in quel mondo, dovevo riuscire a dominarmi.

    Respirai profondamente. Non intensificai il movimento della coda, bensì mi sforzai di renderlo più regolare, in modo che fosse più efficiente, che facesse più presa su quella sabbia fine e cedevole. Dalla punta della mia coda, a ogni battito del mio cuore partiva un movimento sinuoso che la risaliva fino al tronco, nel punto in cui la mia carne incontrava la sabbia. Tenevo le braccia sollevate, a pelo della sabbia, poiché se ne fossero state catturate sarebbero state un altro peso a condurmi verso il basso.

    Respiravo profondamente, e mi muovevo in maniera sinuosa. Dovevo farcela.
     
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  13. ~Sargo
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    Il meccanismo era corretto, in una situazione del genere non bisognava avere fretta, bisognava avere sangue freddo e capire come regolarizzare i movimenti. Ormai il movimento di discesa si era arrestato, la sua forza era uguale e contrapposta a quella che prima lo stava trascinando verso morte certa.

    Il sadico maestro osservava la scena dall'alto della sua posizione. Da un punto di vista era soddisfatto di aver trovato un elemento degno di vivere in quel mondo, dall'altro era dispiaciuto di non aver visto una morte divertente come quella.

    Probabilmente sarebbe riuscito a raggiungerlo in pochi minuti e quindi l'allenamento sarebbe terminato. Poco male, forse davanti a lui si trovava davvero un soggetto degno di nota, forse no. Aspettando un po' di tempo le cose sarebbero state più chiare.
     
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  14. ~Sir Vladimir~
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    I miei movimenti erano regolari, e riuscivano a fare una buona presa sulla sabbia, seppure essa continuasse a scivolarmi sotto apparentemente senza darmi via di scampo. Oramai sembrava che la mia discesa fosse stata interrotta, e seppure rimanessero fuori dalla sabbia altro che pochi centimetri del mio tronco, pareva che ce l'avessi quasi fatta.

    Sulla mia maschera comparve un ghigno, che poteva essere sia un'espressione di soddisfazione, sia di sollievo, per essere riuscito a scampare a morte certa.

    Ma non mi rilassai, oramai avevo tutto il tempo che volevo per pensare, un tempo che avrei dovuto impiegare al pensare a come raggiungere i miei limiti con quel corpo, per avere cara la pelle.

    Il movimento della coda era regolare, quindi decisi di ampliarlo ulteriormente, in modo che facesse maggiore presa sulla sabbia che continuava a scivolare sotto di me, portandomi sotto. Inoltre, aumentai appena la frequenza e la potenza dei colpi di coda che stavo dando, così da tentare una possibile risalita.

    Ero concentrato, e la mia mente cobatteva una forte battaglia con se stessa per rimanere lucida, e mantenere il sopravvento. Forse era quello il vero scopo del mio allenamento, o forse no, la cosa sicura è che stavo contemporaneamente combattendo due battaglie, e avrei dovuto vincerle entrambe, perché se anche ne avessi persa una...

    ...avrei fatto una brutta fine...
     
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  15. ~Sargo
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    Ormai il meccanismo l'aveva capito, infatti risalì, all'inizio lentamente, quel muro di sabbia. Tepès attese con pazienza, ghignando ogni tanto, chissà per quale motivo. Cercare di codificare una qualsiasi emozione dal suo volte era impossibile. Di per sè gli Hollow sono creature che per natura rasentano la follia, ma quando l'anima che li ha originati era già marcia e malata si ottiene veramente qualcosa di indicibile.

    Pochi minuti e la Serpe si trovava di nuovo al fianco del maestro. Questo fece un cenno di approvazione e si allontanò di qualche metro. "Hai la testa oltre che avere il fisico..molti fra quelli come te sono semplici bestie, grossi animali, noi ci rifiutiamo di definirli predatori, qui sono solo prede..tu hai conservato la tua mente e solo così potrai capire quante cose può fare la nostra forma mostruosa..avanti..è il momento del prossimo addestramento.."


    CITAZIONE
    Controllo del Corpo Lv.1 +3 Exp.
    Post conclusivo

     
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15 replies since 29/3/2008, 13:35   188 views
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