Classe E [XII] Avanzata

Hirenkyaku Liv.2

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  1. Nibius
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    Era sorta una nuova alba, un nuovo allenamento stava per avere inizio. Anche questa volta il luogo dell’appuntamento era la foresta a sud. Questo sarebbe stato un allenamento un po’ meno noioso dell’altro di velocità.

    Mandai al mio studente la solita lettera.

    Oggi non avrei mosso un muscolo o quasi.
    Attendevo Ayate con calma seduto sull’erba riscaldato dai raggi del sole. Dovevo assolutamente potenziare ancora la sua velocità, era ancora troppo lento per riuscire a padroneggiare il passo veloce. Doveva diventare un razzo. Solo così, forse, avrebbe potuto avere qualche possibilità di starmi dietro nella corsa.

    Quella dell’altro giorno infatti era solo il 30% della mia effettiva velocità.
     
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  2. emaema89
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    Quando il sole entrò dalla finestra mi svegliai, era presto ma qualcosa mi diceva che quel giorno era meglio non starsene troppo a letto così mi alzai e andai a farmi una doccia per svegliarmi completamente. Nonostante fossi sveglio ormai da una mezz’ora non riuscivo a farmi passare la sensazione di dover fare qualcosa di importante, cosi senza sapere neanche il perché mi lasciai guidare dal mio istinto e finii davanti alla buca delle lettere: <<guarda un po' cosa c'è quì!>>
    Era stato come se sapessi che quel giorno avrei avuto un’altro allenamento e così il mio subconscio mi aveva guidato fino alla lettera. Il luogo dell’appuntamento era la foresta a sud della città, non era la prima volta che ci allenavamo in quella zona ma a me piaceva andarci, amavo stare in mezzo alla natura e poi gli alberi riparavano anche dal caldo torrido che in quei giorni affliggeva l’intera città.
    Quel giorno il caldo si fece sentire un po’ meno poiché c’era la presenza di un leggero venticello così mi venne la strana voglia -anche se la foresta era abbastanza lontana da dove abitavo- di andare a piedi all’incontro con il sensei. Mi preparai mi infilai le cuffie dell’mp3 e con la mia personale collezione di musica metal mi diressi a passo spedito all’incontro.
    Mi ci volle meno del previsto ad arrivare da Hideki che naturalmente mi stava spettando. Era sdraiato su un’altura ricoperte d’erba tutta illuminata dai raggi solari ed accarezzata da una piacevole brezza.
    Mi sedetti accanto a lui. <<buongiorno, piacevole il tempo, vero? allora oggi che si fa?>>
     
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  3. Nibius
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    Ayate arrivò vicino a me e si sedette.

    CITAZIONE
    <<buongiorno, piacevole il tempo, vero? allora oggi che si fa?>>

    <<quello che abbiamo fatto l’altra volta… solo che non sarò io a scappare ma tu… e non ti rincorrerò io>>

    Mi sdraiai per terra, riuscivo ad intravedere delle nuvole attraverso il fogliame della foresta.
    Oggi sarei rimasto li, a contemplare quel posto pacifico.

    <<quando sei pronto inizia a scappare più veloce che puoi…>>

    Alzai la mano destra verso il cielo e attesi che il ragazzo partisse. Non gli avevo dato molte istruzioni, ma forse aveva capito cosa stava per succedere.

    Ogni tanto mi sarei alzato e gli avrei dato qualche consiglio se fosse stato in difficoltà.
    Un leggero spostamento d’aria provenì dalla mia posizione. Il mio reiatsu aumentava. L’erba sotto di me era schiacciata. Gli uccelli scappavano dai rami impauriti.

    SPOILER (click to view)
    Aggiusta la tua firma che così da fastidio...
     
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  4. emaema89
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    CITAZIONE
    <<quello che abbiamo fatto l’altra volta… solo che non sarò io a scappare ma tu… e non ti rincorrerò io>>

    ero abbastanza sereno finché non sentii quelle parole, ok avrei dovuto correre ma questa volta ero sicuro che sarebbe stato più pericoloso. "Cos'hai in mente questa volta razza di pazzo?".
    Le sue intenzioni non mi erano chiare, come al solito teneva nell’ombra ciò che era poi l’allenamento vero e proprio finchè non fosse giunto il momento o forse solo non pensava e agiva d’impulso, il risultato era comunque lo stesso, non sapevo mai cosa mi attendesse, mai! Ma i suoi metodi mi piacevano, quella specie di sadico riusciva a spingermi fino al limite e forse era proprio grazie a quello che ero migliorato tanto, sfortunatamente era ancora fuori dalla mia portata, ma non lo sarebbe stato per sempre.
    <<quindi oggi devo correre.. D'accordo vediamo a cosa hai pensato questa volta e vediamo se riesco a sfuggirti sorrisi, era un sorriso di sfida, infondo volevo vedere cosa mi aspettava e fin dove mi sarei riuscito a spingere
    CITAZIONE
    <<quando sei pronto inizia a scappare più veloce che puoi…>>

    Non me lo feci ripetere due volte, come finì la frase cominciai a correre diretto alla foresta. "vediamo un pò di cosa siamo capaci"
    Era un bella giornata ed io mi sentivo carico, non avrei mollato tanto facilmente
     
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  5. Nibius
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    Ayate iniziò a correre. Era assia veloce, aveva imparato bene la lezione di velocità. Filava attraverso la vegetazione fitta senza voltarsi.

    “Meglio dargli un po’ di vantaggio” attesi con calma, strappai un filo d’erba e me lo misi in bocca.
    Stavo contemplando il vuoto quando sentii che il reiatsu del mio studente era abbastanza lontano.

    Ci misi un attimo. Creai l’arco spirituale e sparai un dardo in alto verso il cielo. Il mio arco si smaterializzo. Seguii la freccia con la mia mano.

    Era così bella e luminosa. Volava alta verso il cielo, perpendicolare a come l’avevo sparata.

    Stesi il braccio in direzione del mio studente. La freccia si fermò in aria e deviò verso destra. Il mio dardo scendeva rapido e silenzioso verso il mio studente. Non si sarebbe fermato finché non lo avesse colpito.

     
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  6. emaema89
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    In quel momento qualcosa dentro di me mi disse di non abbassare la guardia, era una sensazione strana, mi veniva da dentro. "sta attento, non sai ancora cosa ti aspetta!”
    In principio pensavo di non raggiungere neanche gli alberi della foresta vicino a me prima dell’attacco del sensei , ma forse ero diventato abbastanza veloce da farcela o forse era soltanto lui che non si prendeva la briga di prendermi troppo sul serio. In un attimo raggiunsi il folto degli alberi e mi ci buttai a capofitto nel mezzo. Ero diventato molto veloce grazie all’allenamento passato ma mentre correvo mi accorgevo che nonostante non potessi correre più veloce di così riuscivo a distinguere tutto in modo perfetto e a ragionare in anticipo su cosa dovessi fare, come se non fossi realmente al massimo. Ero arrivato al limite più di una volta e mi ero accorto che quando ci si avvicina non ce tempo per pensare ma bisogna lasciare fare all’istinto e al corpo o si ha la peggio.
    Correvo da qualche minuto e mi ero allontanato abbastanza dal maestro, "A cosa cavolo stai pensando Hideki? devo aspettare ancora per molto?" non ebbi il tempo di finire di formulare quel pensiero che nel punto dove era sdraiato il mio insegnante percepii un forte cambiamento nel livello della forza spirituale e pochi istanti dopo sentii parte di quella forza staccarsi a volare in alto. "Una freccia, eh? però dovresti mirare meglio " Pensavo che il maestro avesse sbagliato per qualche assurda ragione a scagliare quella freccia ma un attimo dopo la sentii cambiare direzione, veniva verso di me,decisi di allontanarmi dalla sua traiettoria. "Vediamo se questo trucchetto funzionerà.."
    Mi misi con le spalle rivolte alla freccia e lanciai una kannon ball, una volta fatto azzerai il mio reiatsu e continuai a correre
     
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  7. Nibius
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    Mi misi con le spalle rivolte alla freccia e lanciai una kannon ball, una volta fatto azzerai il mio reiatsu e continuai a correre.

    Alzai l’arco, puntai verso l’alto e scagliai una freccia spirituale. Il dardo partì verso l’alto per poi deviare verso il mio studente.

    La freccia sorvolava velocissima la foresta in direzione di Ayate, guadagnando terreno ogni secondo. Era rapida e potente. Io comodamente sdraiato al punto di partenza la facevo girare controllandola con il Reiatsu.

    Percepii un cambio di Reiatsu nel mio studente. Stava cercando di difendersi dalla mia freccia e nascondersi. Inutile. Finche correva la forza spirituale che cercava di azzerare sobbalzava, ad ogni passo tornava alta e poi si riabbassava.

    Parte della forza spirituale di Ayate si distaccò da lui. Probabilmente aveva usato una kanon ball o una freccia spirituale.
    “Devi solo scappare non ce la farai a depistarmi”.

    Prima che impattasse contro la tecnica del mio studente la feci svoltare quel tanto che bastava per schivarla. Incrementai la velocità della freccia.
    Un vuoto d’aria si creava al suo passaggio. I rami degli alberi e le foglie convogliavano verso la sua scia.

    Il mio dardo stava guadagnando terreno verso la schiena di Ayate deciso a non fermarsi.
     
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  8. emaema89
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    "accidenti! dovevo aspettarmelo.” il mio tentativo di depistaggio aveva fallito.
    Continuavo a correre e nonostante fossi al massimo non riuscivo a distanziare la freccia ma non solo, infatti quest’ultima recuperava metri ogni secondo che passava e si avvicinava alla mia schiena sempre più velocemente. Sapevo cosa avrei dovuto fare, ma non sapevo come si faceva. [COLOR=F0F000]"Dannazione Hideki io non conosco il passo veloce, come puoi pretendere che sfugga a quella cavolo di cosa"COLOR]
    Sentivo il dardo avvicinarsi, era velocissimo e il reiatsu che sprigionava era incredibile, deviai la mia direzione e pian piano compii un arco in modo da dirigermi verso il sensei, ero stato attento però a non fare una curva troppo stretta o mi sarei trovato a correre in contro alla freccia e non volevo che una cosa del genere mi capitasse. Dovevo riuscire a capire la tecnica del passo veloce a qualsiasi costo o presto mi sarei ritrovato ad assomigliare ad una fetta di Hemmental e la prospettiva non mi entusiasmava. Dovevo provare a fare qualcosa, qualsiasi cosa, non potevo correre per sempre. Così mi venne un’idea, da quello che sapevo l’Hirenkyaku si basava sul reiatsu per lo spostamento quindi dovevo cercare di usarlo per aumentare la mia velocità.
    Ero giunto in un punto della foresta dove gli alberi si diradavano un po’ e questo mi diede modo di provare praticamente la mia teoria. Concentrai il reiatsu nei piedi e poi lo rilasciai sulla piattaforma, se l’avevo pensata giusta la pressione della forza spirituale mi avrebbe dovuto spingere ad una velocità superiore a quella che avevo. Era il momento di agire e non di pensare, quindi incrociai le dita e provai.
     
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  9. Nibius
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    Ayate era giunto in un punto della foresta dove gli alberi si diradavano un po’ deviando il suo percorso. La freccia gli stava alle calcagna guadagnando terreno.
    “Più di così non può arrivare… meglio dargli un aiutino” con un passo veloce fui accanto a lui.

    Davo le spalle alla direzione in cui aravamo diretti, stavo pattinando all’indietro come sul ghiaccio. Ammiravo la mia freccia venirci incontro.
    <<direi che il suggerimento è palese. Non aggiungerò altro, anzi…>> sorrisi al mio studente <<aggiungerò velocità alla freccia>>

    Il mio dardo accelerò ancora. Era una scia azzurra che tranciava qualsiasi cosa gli fosse d’intralcio sulla sua traiettoria. Il vuoto d’aria lasciato al suo passaggio sradicava i cespugli e rompeva i rami degli alberi meno robusti.

    Devia verso destra, pian piano rallentai e tornai a sedermi per terra.
     
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  10. emaema89
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    Continuavo a corre ma non c’era verso di levarmi quella seccatura delle calcagna. Mentre mi addentravo in una zone della foresta dove i rami si diradavano Hideki mi apparve di fronte, il “carissimo” maestro naturalmente si fece il figo. Stava semplicemente scivolando all’indietro di fronte a me, sembrava pattinasse..
    CITAZIONE
    <<direi che il suggerimento è palese. Non aggiungerò altro, anzi… aggiungerò velocità alla freccia>>

    <<ma come sei gentile.. non ti disturbare..>>
    Il consiglio era stato utile, dovevo pattinare e fortunatamente sui pattini me la ero sempre cavata bene. Pochi istanti dopo il sensei devio e scomparve mentre la freccia aumentava ancora la sua velocità, ora era molto più veloce di me e se non fossi riuscito a mettere in pratica il consiglio del sensei mi avrebbe raggiunto. Dovevo pattinare e per far ciò dovevo creare delle basi d’appoggio più lunghe o sarei caduto. Guardai di fronte a me e decisi una traiettoria da seguire in mezzo agli alberi, dopodiché modificai le basi e cominciai a scivolarci sopra, come pattinavo sul ghiaccio pattinavo anche lì, cercavo di imprimere forza spostando i piedi verso l’esterno, cercando anche di fare passi il più lunghi possibile per riuscire a compiere più strada in minor tempo. "Vediamo chi la spunta"
    Mi stavo avvicinando all’altura dove il sensei riposava almeno avrei usato la discesa per velocizzarmi e poi non potevo permettergli di riposarsi mentre io faticavo, passando di lì almeno gli avrei dato un po’ di fastidio.

     
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  11. Nibius
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    Grazie al mio piccolo aiuto Ayate capì come accelerare ulteriormente. Ora doveva solo stare attento a quello che faceva. Non era semplice riuscire a gestire così tanta velocità in poco tempo. Se si fosse distratto sarebbe andato a sbattere contro qualche ostacolo e a quella velocità non era molto conveniente.

    Ayate deviò verso di me. La cosa non mi toccava. Se mi fosse venuto addosso si sarebbe di sicuro fatto molto più male lui. Per quanto riguardava la mia freccia non mi avrebbe mai colpito finche tenevo sotto controllo il reiatsu.

    La freccia incrementò la sua velocità stando al passo con il mio studente. Decisi che il dardo per ora doveva andare alla sua stessa andatura in modo che si abituasse a correre a quella velocità.

    Mantenere il controllo di quelle basi a una velocità elevata era difficile, ma per imparare il passo veloce doveva riuscire ad aumentare il suo controllo a velocità ancora maggiori.
     
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  12. emaema89
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    Il consiglio era stato di certo utile, la mia velocità era aumentata di molto ora il problema era mantenere il controllo della traiettoria e delle piattaforme. Il problema non sussisteva finché si era su un rettilineo ma nella foresta di rettilinei non ce ne erano molti e a quella velocità si riducevano a zero. "Ora ci siamo, la velocità sembra essere quella della freccia almeno per il momento il problema e che non ho ancora il pieno controllo e nella foresta ne avrei bisgno.. ora che mi invento??" Ben presto mi accorsi che quando compivo leggeri movimenti mi era più difficile tenere sotto controllo la piattaforma così presi spunto dal mondo dei motori. "Se devo mantenere questa velocità mentre cambio direzione e meglio se studio il modo di ridurre lo spostamento al minimo. Forse ci sono userò una parabolica" Così decisi che in caso di svolta avrei creato le basi con una certa inclinazione in modo da appoggiar mici meglio e diminuire la pressione laterale aumentando l’aderenza, proprio come succede nella nascar, la curva così inclinata fa in modo di diminuire al minimo l’uso dello sterzo e facendo si che la macchina proceda quasi in rettilineo. La tecnica essendo la stessa avrebbe fatto in modo che il mio peso fosse comunque all’interno del mio baricentro, diminuendo così le probabilità di perdere il controllo. Oltre a questo cercavo di compiere spostamenti il più morbidi possibile senza fare movimenti inutili e cercando di tenere la traiettoria più lineare possibile.
    Ormai ero in prossimità della radura, avevo deciso di passare a fianco del sensei così solo per fargli un dispetto e scompigliargli un po’ l’acconciatura.
     
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  13. Nibius
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    Ayate viaggiava spedito utilizzando la nuova tecnica. Non era semplice rimanere freddi a quella velocità, se avesse impattato contro qualcosa avrebbe sicuramente accusato danni gravi se non peggio.

    Cercava di virare lentamente inclinando le basi di reiatsu per fare una specie di parabola.
    “Devi anche imparare a fermarti e ripartire al massimo” con un passo veloce fui davanti a lui.

    Mi fermai a diversi metri di distanza.
    <<fermati cambia direzione. Riparti al massimo o non ce la farai>> Materializzai l’arco spirituale.

    Iniziai a sparare migliaia di piccole frecce che variavano in un raggio di 90° davanti a me verso la mia destra., se Ayate non si fosse fermato e fosse ripartito al massimo in un attimo verso destra sarebbe stato colpito da una di quelle piccole frecce o da quella grande che la inseguiva ancora. Non c’era il tempo per deviare lentamente con una parabola.

    Il sibilo del dardo che lo inseguiva era ancora forte e aveva ripreso ad avvicinarsi.
     
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  14. emaema89
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    Stavo andando bene e cominciavo anche a divertirmi quando quel simpaticone del maestro mi piombo a pochi metri dalla faccia. "Porca, porca, porca, porca!" senza pensarci troppo puntai i piedi e inclinai le basi di fronte a me cercando di usare allo stesso tempo la tecnica che avevo imparato ad usare cadendo dal dirupo, in fondo era il metodo più efficace che conoscevo per fermarsi in poco tempo. Hideki mi disse qualcosa mentre mi avvicinavo a lui ma io non lo sentii, ero troppo concentrato su quello che stava succedendo, lui era a pochissima distanza da me e rischiavo di finirgli addosso, ma poco dopo come se ciò non bastasse materializzo l’arco e cominciò a scagliare frecce all’impazzata chiudendomi la via di fuga alla mia sinistra, ma non era tutto infatti la freccia alle mie spalle si avvicinava inesorabile. Dovevo riuscire a fermarmi e ripartire a tutta velocità e per riuscirci dovevo fare uno scatto, se fossi partito solamente pattinando non avrei raggiunto una grande velocità e la freccia avrebbe finito con il prendermi.
    Dovevo riuscire a sfruttare la forza della frenata a mio vantaggio per riuscire ad accelerare il più velocemente possibile così agii d’impulso.
    Mentre mi stavo fermando cambiai l’inclinazione delle piattaforme facendole puntare nell’unica direzione che mi era rimasta, la mia destra. Se fossi riuscito a sfruttare la forza della frenata sarei riuscito a scivolare su di esse ripartendo ad una velocità sufficiente.
     
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  15. Nibius
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    Ayate in qualche maniera un po’ azzardata riuscì a ripartire. Le frecce piccole andarono a vuoto. Il grande dardo che lo inseguiva dall’inizio arrivò fino al punto in cui il mio studente devio e anch’essa cambiò direzione. Fece un angolo di 90° e riprese a inseguire il mio studente.

    “Ha imparato abbastanza bene… ma non deve gasarsi… meglio impartire sempre una lezione di modestia ai propri allievi” un passo veloce e fui accanto a lui.

    La freccia dietro di noi accelerava. Inesorabilmente. Era a 10 metri dal mio studente… 5 metri… solo un metro…
    <<sei ancora lento>> accelerai di più lasciando indietro Ayate, solo con la mia freccia.
     
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17 replies since 28/8/2008, 07:54   91 views
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