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Nibius
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Era sorta una nuova alba, un nuovo allenamento stava per avere inizio. Questa volta il luogo dell’appuntamento era la foresta a sud. Questo sarebbe stato un allenamento un po’ meno noioso dell’altro di velocità.
Mandai alla mia studentessa la solita lettera.
Oggi non avrei mosso un muscolo o quasi.
Attendevo Arya con calma seduto sull’erba riscaldato dai raggi del sole. Dovevo assolutamente potenziare ancora la sua velocità, era ancora troppo lenta per riuscire a padroneggiare il passo veloce. Doveva diventare un razzo. Solo così, forse, avrebbe potuto avere qualche possibilità di starmi dietro nella corsa.
Quella dell’altro giorno infatti era solo il 30% della mia effettiva velocità.
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ScoiattolinaTheBest .
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Aprii la lettera ansiosa di sapere il luogo del prossimo incontro. La calligrafia minuta del mio Sensei mi fece battere forte il cuore. Finalmente tornavo ad allenarmi. Mi vestii in fretta con dei pantaloncini bianchi corti e una maglietta a maniche corte bianca con un ampio scollo a V.
Uscii di casa felice mentre mi dirigevo fuori città. Avevo preso i pattini e sfrecciavo sui marciapiedi facendo lo slalom tra le persone. Alcuni amici ricchi di mia zia mi guardarono malissimo. Loro non approvavano che io andassi in giro con i pattini come una “ragazza qualunque” . per loro dovevo sempre usare la macchina di famiglia, sempre spendere soldi per gli abiti firmati, sempre stare a casa a studiare. Non approvavano niente di quello che facevo, ma a me non importava niente delle loro critiche. Infatti li salutai agitando le dita e sorridendo, nel modo che loro odiavano di più. E soprattutto non mi fermai per parlare con loro. Era una cosa che bisognava fare, dicevano, fermarsi a parlare con un conoscente se lo si incontrava per caso, anche solo per augurargli buona giornata e sapere come sta. Era una cosa sconveniente che i ricchi corressero in giro per la città e non avessero tempo per fermarsi a salutare un amico. Ma loro non erano amici miei e io non dovevo fare un bel niente. Ero padrona della mia vita al 90%. Il 10% che mi ostacolava era mia zia. Per fortuna che mio zio era più ragionevole. Non era nato in una famiglia ricca e ricordava com’era sentirsi giovani.
Arrivai alla foresta in anticipo e mi tolsi i pattini mettendomi le scarpe da tennis. Vidi il mio Sensei che mi aspettava. Gli andai incontro e lo salutai con un inchino.
-Salve Sensei!- dissi allegramente. –Oggi che si fa?
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Nibius .
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Arya arrivò vicino con i suoi soliti pattini a me. CITAZIONE<<buongiorno Sensei? oggi che si fa?>>
“tutti curiosi questi studenti… vogliono subito sapere cosa si fa senza il gusto della sorpresa”
<<quello che abbiamo fatto l’altra volta… solo che non sarò io a scappare ma tu… e non ti rincorrerò io>>
Mi sdraiai per terra, riuscivo ad intravedere delle nuvole attraverso il fogliame della foresta.
Oggi sarei rimasto li, a contemplare quel posto pacifico.
<<quando sei pronta inizia a scappare più veloce che puoi…>>
Alzai la mano destra verso il cielo e attesi che la ragazza partisse. Non gli avevo dato molte istruzioni, ma forse aveva capito cosa stava per succedere.
Ogni tanto mi sarei alzato e gli avrei dato qualche consiglio se fosse stata in difficoltà.
Un leggero spostamento d’aria provenì dalla mia posizione. Il mio reiatsu aumentava. L’erba sotto di me era schiacciata. Gli uccelli scappavano dai rami impauriti.
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ScoiattolinaTheBest .
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Appena mi disse di cominciare a correre capii che era un allenamento di velocità. Ma perchè lui stava sdraiato per terra non lo sapevo. Scrollai le spalle. Il Sensei era lui. Non mi aveva detto in che direzione correre, forse non era importante. Così attaccai a correre tra gli alberi. Misi subito in pratica quello che avevo imparato durante l’allenamento precedente. Potenziai le mie gambe con il reiatsu e cominciai a pattinare sulle basi di energia spirituale.
Zigzagavo tra gli alberi della foresta senza una precisa direzione. Andavo un po’ di qua e un po’ di la, senza paura di perdermi. I raggi del sole filtravano tra i rami e creavano un’atmosfera suggestiva. Ero affascinata dalla foresta. Le farfalle volavano e uno stormo di uccelli era volato lontano appena aveva sentito aumentare il reiatsu del Sensei.
Chissà cosa voleva fare...
L’erba scorreva veloce sotto i miei piedi ma io non la toccavo. Una libellula mi volò accanto per qualche istante. Le foglie degli alberi frusciarono mentre ci passavo accanto. Era tutto meraviglioso. Ma non potevo distrarmi così. Il Sensei aveva detto che stavo scappando... ma da cosa? Non da lui...
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Nibius .
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Arya iniziò a correre. Era assai veloce, aveva imparato bene la lezione di velocità. Filava attraverso la vegetazione fitta senza voltarsi.
“Meglio darle un po’ di vantaggio” attesi con calma, strappai un filo d’erba e me lo misi in bocca.
Stavo contemplando il vuoto quando sentii che il reiatsu della mia studentessa era abbastanza lontano.
Ci misi un attimo. Creai l’arco spirituale e sparai un dardo in alto verso il cielo. Il mio arco si smaterializzo. Seguii la freccia con la mia mano.
Era così bella e luminosa. Volava alta verso il cielo, perpendicolare a come l’avevo sparata.
Stesi il braccio in direzione della mio ragazza. La freccia si fermò in aria e deviò verso destra. Il mio dardo scendeva rapido e silenzioso verso la giovane donna. Non si sarebbe fermato finché non lo avesse colpita.
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