Classe E

Controllo Reiatsu Lv.3

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    "Ayate Mitsunori, sei pregato di presentarti al solito Bar. Domani, ore 17.00. Puntuale.
    Light Bengland"


    Poche righe aveva fatto spedire a quel giovane la sera prima, mentre si occupava dei soliti, inutili affari dei pochi elementi rimasti della sua specie.

    Aveva tolto mano dai Quincy apprendisti da diverso tempo, non ve n'erano molti che sopravvivevano tanto a lungo da meritarsi un allenamento serio. Ma quella pareva un'occasione diversa, perlomeno queste erano le premesse.

    L'allievo gli era stato affidato per un tempo indeterminato, poteva trattarsi di un unico allenamento o di vari. Di certo però non aveva intenzione di dargliela vinta facile.

    Lentamente giunse al modesto Bar riconosciuto da tutti i quincy del luogo. Era una sorta di punto di raduno, non valeva portare quel nome se non si conosceva quel posto.

    Entrò lentamente e ordino un bicchierino di Jin, attendendo l'arrivo del ragazzo.

    Fuori c'era odore di pioggia, l'ideale.
     
    Top
    .
  2. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    SPOILER (click to view)
    narrato
    <<parlato>>
    "pensato"

    Era passato diverso tempo dall’ultimo allenamento che avevo svolto, e ogni giorno che passava mi sembrava di star sprecando del tempo prezioso. "Possibile che per la seconda volta sia rimasto senza un insegnante? accidenti, voglio migliorare, nelle mie attuali condizioni non ho speranza di sconfiggere i miei nemici!"
    Ero stufo di aspettare ma purtroppo non potevo fare diversamente poiché non avevo ancora ricevuto la classica comunicazione di un nuovo allenamento.
    Quella sera però dopo tanto aspettare ricevetti una lettera, poche righe in essa mi spiegarono luogo e ora del mio appuntamento. Andai a dormire aspettando il giorno seguente.

    Passai la mattinata normalmente senza fare niente di particolare, soltanto il pensiero di incontrarmi con un nuovo sensei rese quelle ore diverse dal solito.

    Erano le quattro e trenta quando uscii di casa, fuori era nuvoloso e nell’aria si era diffuso l’odore umido che preannuncia la pioggia. Passai davanti al parco vicino a casa mia ma non vidi i soliti bambini giocare e la cosa non mi piacque.
    "Non mi piace la pioggia... spero di essere al coperto durante l'allenamento."
    Arrivai al bar cinque minuti prima che scattassero le cinque, prima di entrare mi fermai all’ingresso e cercai il mio sensei, non conoscendone l’aspetto mi diressi verso il ragazzo al bancone.
    "Dev'essere lui, ha una forza impressionante..."
    Una volta affiancato ordinai da bere e poi voltandomi verso il ragazzo alla mia sinistra dissi: <<piacere di conoscerla, io sono Ayate>>
     
    Top
    .
  3. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Un giovane giunse al bar, pareva cercare qualcuno e, dopo aver ordinato da bere, si rivolse all'altro uomo.

    Questi non rispose immediatamente, si limitò a sollevare e inghiottire tutto il liquido del bicchiere, per poi rivoltarsi verso il ragazzo e parlare con un tono freddo e impassibile.

    "Bene, odio chi non è puntuale."

    Rigirò il bicchiere fra le mani, come per controllare in un patetico barlume di speranza la presenza di altro gin. Non si presentò di sua volta, ma il tono delle sue parole molto probabilmente aveva fatto comprendere al giovane che aveva trovato la persona giusta.

    "Inutile indugiare oltre, seguimi in silenzio assoluto."


    Senza degnare altro sguardo si sollevò con impeto dal bancone, posando il bicchiere e uscendo rapidamente dalla locanda, iniziando a correre.

    Non si girò una sola volta verso il ragazzo, non gli importava se stava faticando a stargli dietro o se l'aveva già seminato; se veramente quel giorno avrebbe voluto farcela doveva iniziare da quel punto.

    Velocemente si spostò fra le vie, con una destrezza ed abilità quasi sovrannaturale.
    Pareva quasi conoscere come le sue tasche i vicoli e le strade, fino a che, circa 20 minuti dopo, non giunse su un piccolo spiazzo deserto, posto su una modesta collina.

    Adorava quel luogo, lo aveva innumerevoli volte sfruttato per allenamenti di vario tipo con matricole, ma mai per quello che aveva intenzione di fare quel giorno.

    Non si voltò, iniziò semplicemente a parlare, sperando che il giovane stesse attento e ascoltasse.

    "Oggi ti allenerai qui. Inizia prendendo posizione al centro dello spiazzo. Mettiti come meglio credi: in piedi, seduto, non fa differenza."

    Il cielo si oscurava di attimo in attimo, mentre le nubi si addossavano l'una all'altra preannunciando un temporale ben distinto.

    "Dovrai restare sotto la pioggia per un tempo indeterminato, da me stabilito. Sfruttando il reiatsu dovrai mantenere il tuo corpo asciutto, senza bagnarti."

    Per la prima volta lui si girò verso il giovane.

    "In sostanza, ti devi rendere impermeabile sfruttando la tua energia"

    Un sorriso ambiguo accompagnò l'enigmatico quanto criptico ordine.

    "Non c'è molto tempo per domande."

    Piccole goccie iniziarono a cadere lentamente dal cielo. Ancora non era iniziato il vero temporale.

    "Inizia immediatamente."


    Rimase in piedi, osservando il cielo che grazie alle nubi riceveva una profondità surreale. Quel giorno sarebbe stato magnifico.
     
    Top
    .
  4. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Mi presentai, ma nonostante ciò non ottenni nessuna reazione nell’altro individuo. Dopo qualche istante di attesa però l’uomo a cui avevo rivolto parola si voltò verso di me parlandomi con un tono freddo e privo di qualsiasi emozione, come se non gli importasse di stare li ne di conoscere qualcuno che non si era fermato al semplice livello di quicy.
    Light pronunciò pochissime parole prima di voltarsi e uscire dal bar.
    CITAZIONE
    "Bene, odio chi non è puntuale."

    "Inutile indugiare oltre, seguimi in silenzio assoluto."

    Non ci conoscevamo e non necessariamente dovevamo andare d’accordo ma nonostante tutto quell’individuo non mi piaceva, era una persona fredda che dava l’impressione di essere insensibile a qualsiasi forma di vita sull’intero pianeta. La mia mente per un attimo indugiò sui sensei che avevo avuto in precedenza e anche se erano soltanto due, ognuno di essi mi aveva fatto sentire a mio agio, la differenza di potere e conoscenza era sempre presente ma non mi veniva fatta pesare, a differenza di quello che sentivo in presenza del nuovo maestro.
    L’allegria che avevo presto si spense, lasciando il posto ad una strana consapevolezza del tempo che lentamente trascorreva attorno a me.
    Quando uscimmo dal locale light senza avvertire cominciò a correre, era veloce me riuscivo a seguirlo faticando non poco però. La corsa durò per parecchi minuti, voltando un po’ di qua e un po’ di là come se seguissimo una cartina che portava in un luogo che io non conoscevo.
    Quando finalmente Light si fermò spuntammo in uno spiazzo posto in cima ad una bassa collina. Senza voltarsi Light mi spiegò cosa dovevo fare:
    CITAZIONE
    "Oggi ti allenerai qui. Inizia prendendo posizione al centro dello spiazzo. Mettiti come meglio credi: in piedi, seduto, non fa differenza."

    "Dovrai restare sotto la pioggia per un tempo indeterminato, da me stabilito. Sfruttando il reiatsu dovrai mantenere il tuo corpo asciutto, senza bagnarti."

    Guardai in alto e mi resi conto che il temporale era molto più vicino di quanto pensassi. "Presto comincerà a piovere e credo che durerà a lungo."
    Superai l’oscura figura del mio maestro andando a posizionarmi al centro dello spiazzo, rimasi in piedi. Qualche goccia cominciava ormai a cadere come per avvertire l’imminente arrivo del temporale. Non ero mai stato bravissimo con il reiatsu ma sapevo l’importanza che aveva e quindi ci misi tutto l’impegno di cui ero capace.
    Richiamai il reiatsu creando una seconda pelle, come quella che avevo imparato a creare come scudo durante l’allenamento per acquisire l’Hirenkyaku, confidando che essa mi avrebbe riparato , facendo scendere l’acqua fino al terreno senza bagnarmi la pelle.
    "...un tempo da te definito... bè sono sicuro che saranno prima le mie energie ad esaurirsi che non la durata dell'allenamento. per saperlo non resta che aspettare."
     
    Top
    .
  5. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Le gocce iniziarono a scendere rapide, andando piano piano a inzuppare i suoi vestiti.

    "No, non ci siamo. Innanzitutto levati i vestiti, se no non serve a niente l'allenamento. Rimani con il minimo indispensabile. Oltretutto come vedi per ora non sei arrivato a nessun risultato."

    Gli indicò la mano che era bagnata notevolmente.

    "E' diverso da qualsiasi precedente allenamento. Non ti basta far fuoriuscire il reiatsu, devi fare altro, molto altro. Per ora non ti darò altre dritte, prova da solo"


    Rimase ancora in silenzio, mentre le gocce pian piano iniziavano a scivolare giù dai capelli..

    Edited by »Blink - 29/11/2008, 16:04
     
    Top
    .
  6. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    I vestiti incominciarono a bagnarsi subito e poco dopo la pioggia cominciò a scendere più rapida.
    Ero sicuro che l’espediente che avevo scelto di usare avrebbe funzionato ma quando Light mi indicò la mano dovetti ammettere di aver completamente fallito.
    "Non c'è bisogno che me lo dici lo sento che sono bagnato... accidenti e poi quella frase: devi fare molto altro... ma che cavolo vuol dire?!"
    Cominciai a spogliarmi togliendomi tutto quello che potevo senza però finire col diventare volgare. Rimasi a petto nudo e con solo i boxer addosso.
    "Se mi stai prendendo in giro ti picchio finchè non ti esce l'intestino dagli occhi!"
    Non sapevo cosa dovevo fare cos’ non pensai a niente di speciale ma chiusi gli occhi basandomi solo su ciò che sentivo.
    Dopo qualche istante cominciai a sentire ogni singola goccia che mi cadeva addosso, cominciai a richiamare il reiatsu presente nell’aria e poi lo unii al mio. Cominciai a far fuoriuscire il reiatsu dalla pelle e una volta uscito cercai di indurirlo rendendolo così come una patina dura che se avesse funzionato mi avrebbe separato dall’acqua che cadeva dal cielo.
    Non era piacevole starsene in mutande davanti a quell’individuo e per di più sotto un acquazzone, nonostante il mio fastidio continuai ad allenarmi perché sapevo quanto quegli allenamenti erano importanti.
     
    Top
    .
  7. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    L'uomo restò impassibile ad ogni singolo movimento del giovane. Lo guardava gelido, non torvo, ma come se da lui non trasparisse nulla, come se i suoi occhi potessero penetrare e ferire più di ogni singola freccia spirituale.

    La pioggia non demordeva, incessante continuava a cadere, procurando sull'area del luogo un particolare e tanto irregolare rumore.

    Non era mai stato cattivo con nessuno; con nessuno esclusi gli hollow. Era la sua indole a portarlo a mantenere quel comportamento. In molti lo consideravano prepotente, arrogante, un infinità di aggettivi che tanto si addicevano alla sua apparenza.

    In realtà era tutto l'opposto, forse.
    Non desiderava far passare le pene dell'inferno al giovane, non intendeva umigliarlo o prendersi in gioco di lui. Esigeva ciò che un maestro esige dall'allievo; un maestro particolarmente esigente, naturale..

    In pochi riuscivano in quell'allenamento senza un minimo di premesse o consigli. Se non pochi pochissimi. Ognuno è portato per qualcosa, era inutile tentare vanamente di far scoprire la luce in quell'oblìo al giovane.

    "Avrai già imparato qualcosa sul reiatsu e sul suo modellamento. Avrai di certo appreso le basi per una sfera, per un controllo adeguato e per creare come una barriera primitiva attorno al corpo."

    Le gocce contornavano le sue parole, non c'erano vene emotive, non c'erano cambiamenti di tono.

    "Pensa ad una pellicola impermeabile. Certamente essa, data l'impermeabilità, non si può bagnare, ma forse non rimangono comunque delle goccie ben coese sulla sua superficie? L'unico modo per renderla del tutto asciutta e darle una..

    scrollata"

    Troncò la frase alla fine. Non voleva rivelargli tutto. Adorava quel suo essere criptico.

    Era il modo, non la quantità. La chiave stava in questo. Per mantenersi asciutto il giovane doveva riuscire a continuare a far "fermentare" il reiatsu, senza per questo sprecarlo inutilmente. Farlo vibrare, emanarlo continuamente, trovare una flusso regolare.

    Ricadde il silenzio.

    Edited by »Blink - 3/12/2008, 15:19
     
    Top
    .
  8. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La pioggia scendeva senza un attimo di tregua e il suo scrosciare sembrava quasi volermi isolare dal mondo. Chiudendo gli occhi il mondo sembrò spegnersi attorno a me lasciandomi solo con il mio obiettivo. Anche con la pellicola che avevo creato sul mio corpo c’era qualcosa che mi sfuggiva, era come cercare di afferrare la luna che a volte sembra essere così vicina da poter essere toccata. Non ero arrabbiato o stufo di quell’allenamento, anzi la pioggia sembrava confortarmi modificando la mia percezione del tempo.
    Ascoltai le parole che mi vennero dette senza batter ciglio e senza sottrarmi a quella specie di meditazione in cui ero caduto. La mia mente cominciò a vagare, e una sensazione stranissima si diffuse per tutto il mio corpo, sentivo la mente vuota e leggera ma allo stesso tempo ero consapevole che il mio cervello stesse cercando una risposta a quella situazione. Quella sensazione la conoscevo bene, era una cosa che mi capitava quando ero concentrato al massimo, il mio corpo diventava niente più della materializzazione della mia coscienza facendo tutto ciò che essa voleva, era una sensazione che adoravo ma che raramente provavo. Poi di colpo come se fosse stata tirata fuori da qualcosa la risposta mi arrivò, e quella sensazione svanì ed io tornai cosciente di tutto ciò che mi circondava.
    Il mio reiatsu, la mia energia… essa mi apparteneva e rispondeva ai miei comandi ma nonostante ciò non riusciva a fare qualcosa solo seguendo un mio desiderio, dovevo comandarla nel modo giusto per ottenere determinati risultati. Cominciai a muovere la pellicola che mi ricopriva, prima allargandola e poi rimpicciolendola, entrambi i movimenti erano piccolissimi, talmente limitati che a occhio non si sarebbero potuti vedere ma cercai pian piano di aumentare la velocità con cui muovevo questa pellicola fino a farla vibrare. La pellicola ricordava quella che avevo creato quando avevo imparato ad usare l’Hirenkyaku e che mi aveva protetto dall’impatto con le pietre e con i rami degli alberi, questa volta però avrebbe dovuto proteggermi da qualcosa di più infido e penetrante: l’acqua.
    Mi accorsi che la presenza del ragazzo vicino a me cominciò lentamente a darmi meno fastidio, come se notassi in lui cose che ad una prima occhiata mi erano sfuggite. Non era mai stato arrogante nei miei confronti ne mi aveva mai sbeffeggiato nonostante non fossi ancora riuscito a fare ciò che mi chiedeva, e notando queste cose notai anche una strana gentilezza in quella persona.
     
    Top
    .
  9. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Non accennò a commenti o domande il giovane; continuò a concentrarsi sull'esercizio impostogli dal maestro in silenzio.

    Non era un tipo impulsivo, in quel poco tempo Light aveva già potuto delineare un minimo la personalità del giovane, cercando di perforarlo ogni tanto con il suo acuto sguardo.

    Poi lo vide, mentre con un movimento continuo e lento mise in atto il nuovo metodo. Ne percepiva l'emanazione, l'intensità. Il reiatsu giungeva per un quincy ad essere quasi come un'odore per un cane; più l'olfatto è sviluppato, più è possibile percepirlo e trarne le informazioni necessarie. Così l'uomo vide il ragazzo concentrarsi su quella sorta di membrana invisibile che lo ricopriva. La ritirava, la riemanava in un modo perpetuo, fino a giungerla come a farla vibrare. Le piccole gocce lentamente iniziarono a scorrere via e scivolare per terra. Qualcuna riusciva ad attaccarsi più delle altre e miseramente evaporava nel nulla. Le più grandi però riuscivano ancora a valicare in parte i confini imposti dal ragazzo, andando a giungere in contatto con la sua pelle.

    L'uomo non accennò ad altri consigli. Aveva già fatto un passo avanti il giovane, era un buon punto di inizio per una continua ascesa alla riuscita. Un minimo di pratica e un rigoroso metodo, ciò gli serviva ancora per poter concludere positivamente l'allenamento.
     
    Top
    .
  10. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Gli effetti del nuovo metodo non tardarono a rivelarsi, senti le gocce cominciare a scorrere lungo la barriera attorno al mio corpo. All’inizio la loro velocità era bassissima quasi nulla ma con l’aumentare delle vibrazioni anche questa velocità aumentò rendendo la caduta delle gocce ben visibile a chiunque.
    Nonostante il miglioramento era presente ancora qualcosa che mi sfuggiva, alcune gocce più grosse delle altre penetravano la barriera. Le sentivo chiaramente scontrarsi contro la mia pelle procurandomi alcuni brividi e la sensazione di bagnato.
    Aumentai ancora la velocità di vibrazione, senza aspettarmi un risultato ma solo come incentivo. Se volevo capire cosa mi sfuggiva dovevo capire da dove e come le gocce penetravano la mia seconda pelle.
    Mi concentrai di più scendendo al livello del reiatsu che circondava il mio corpo, come quincy questa era una mia caratteristica ed abilità, un maggiore controllo ed una maggiore sensibilità al reiatsu. Quando l’unica cosa che percepivo fu il mio reiatsu vibrare mi accorsi che le parti messe meno sotto sforzo erano le parti verticali, quelle di braccia, gambe e torso, lì l’acqua scorreva più liberamente. Le parti più sforzate e dove l’acqua passava erano principalmente quelle delle spalle e della testa che erano orizzontali.
    Mi soffermai su quelle zone dandogli la precedenza, immergendo la mia coscienza in esse cercai in tutti i modi di legarle più saldamente in modo da non lasciare spazio dove l’acqua potesse infiltrarsi. Oltre a questo studiai un altro espediente, modificai l’inclinazione del confine attorno alla mia pelle creando una piccola inclinazione per favorire lo scivolamento delle gocce che lì si fermavano.
    "Sei un tipo di poche parole vedo, così mi rendi più difficile il compito.. ma non mi da fastidio, io sono fatto allo stesso modo. devo riuscirci da solo."
    Ormai avevo perso la concezione del tempo perdendomi in un mondo dove dominava la pioggia e dove io cercavo di oppormi ad essa, tutto sotto lo sguardo vigile ed acuto del ragazzo al mio fianco.
     
    Top
    .
  11. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    L'uomo non poté non restare ancora una volta un minimo soddisfatto dalla scelta del giovane.

    Le gocce iniziarono a scorrere giù più rapide, più veloci e più frequenti. Aveva compreso i punti deboli di quella membrana, aveva cercato di porci rimedio e in gran parte vi era riuscito. Rimanevano degli ultimi passi da svolgere. Dei passi a volte dati per scontato ma che erano fondamentali: la costanza e la durata.

    Oramai aveva compreso quasi tutto il meccanismo dell'esercizio. Non gli rimaneva che metterlo totalmente in atto, renderlo più spontaneo e veloce e sostenere quel ritmo per ancora un po' di tempo.

    Il sensei voltò lo sguardo verso il cielo, la pioggia era particolare, senza regole. Non si poteva calcolare la sua fine, ne precisamente il suo inizio.

    Guardò il ragazzo, intento nell'esercizio. Si era rivelato un buon allievo. Doveva solo concludere quell'ultima, difficile fase.
     
    Top
    .
  12. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Lentamente fusi le molecole di reiatsu sulle spalle e la testa, con mia soddisfazione notai che ero riuscito a capire quale fosse il punto debole dell’armatura e a porvi rimedio.
    Ero soddisfatto, nonostante il reiatsu fosse di difficile comprensione per me, ero riuscito a creare un oggetto in grado di resistere all’acqua.
    Da sotto quella patina mi sembrava tutto diverso, le classiche sensazioni che dava la pioggia sulla pelle erano sparite, niente sensazione di bagnato, niente brividi ne umidità, era come starsene sotto un portico a guardar scendere la neve con la differenza che la pioggia mi circondava in ogni istante. Alzai lo sguardo, ed un cielo color fuliggine si dipinse di fronte ai miei occhi. Ogni volta che guardavo il cielo terso delle nuvole temporalesche capivo quanto piccolo fossi in realtà.
    "Chissà per quanto ancora scenderà questa pioggia, non mi è mai piaciuta particolarmente.... mi mette tristezza."
    Sapevo bene che non si poteva conoscere il momento esatto dell’inizio o della fine di un temporale, e così sapevo anche che il mio allenamento sarebbe potuto durare ancora per alcune ore. Quando questa prospettiva prese piede nella mia mente capii che dovevo fare ancora un passo prima di potermi sentire sicuro.
    "Se continuo così potrei rimanere senza energie o perdere il controllo prima che la pioggia smetta di scendere."
    Mi rilassai concentrando i miei pensieri nuovamente su quello che era il mio compito in quel giorno di pioggia, dopo alcuni secondi capii che stavo forzando il movimento, rendendolo innaturale e dispendioso in fatto di energie. Così poco per volta cercai di rendere quello spostamento più fluido limitando le vibrazioni al necessario. Inoltre scandagliai con la mente la zona intorno a me cercando di assorbire le particelle che aleggiavano turbolente nell’aria smossa dal vento e dall’acqua che cadeva dal cielo.
    Rimasi concentrato tutto il tempo per paura che se avessi distratto i miei pensieri dall’allenamento sarei andato in contro sicuramente a tristi ricordi, cosa che al momento non volevo che accadesse, non per non mostrarmi debole di fronte a quell’individuo ma per orgoglio personale. Avrei avuto il tempo per pensare al mio passato più tardi, ad allenamento finito.
    Era strano come due persone potessero stare per così tanto tempo nello stesso luogo ad osservarsi in silenzio, ma ancora più strano era che tramite quel silenzio si potessero comprendere aspetti dell’altro che non si sarebbero potuti capire parlando.
    "Cominciò a fidarmi di te, Light, spero di non sbagliarmi."
     
    Top
    .
  13. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Immobile ed imperscrutabile; il ragazzo era lì, di fronte al maestro. Non c'erano movimenti nel suo corpo, eppure dentro di lui fremeva più di ogni altro momento, lì nel tentativo di adempire ai comandi di Light.

    Oramai le sue azioni erano diventate fluide e regolari. Vi era ancora qualche lieve sbalzo, ma le gocce non osavano trapassare più sotto il reiatsu.

    D'altro canto la fatica iniziava a farsi sentire. Le energie non erano infinite, ora giungeva la parte più difficile, nonché finale: resistere.

    La pioggia incominciò improvvisamente a scrosciare più forte, gocce rapide scendevano e si infrangevano a terra esplodendo in mille piccoli cristalli.

    "Ancora poco. Non manca molto."


    Qualcosa iniziava lentamente a intravvedersi nel cielo, ma lui non doveva distrarsi o fermarsi, non ancora.
     
    Top
    .
  14. emaema89
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Quando i miei movimenti diventarono più fluidi la sensazione che mi trasmetteva quella sorta di armatura divenne piacevole, era come se un velo invisibile mi proteggesse dal mondo esterno e sapere che quel velo era una parte di me mi rendeva ancora più felice.
    I minuti ritornarono a scorrere ed io riacquistai parzialmente il senso dello scorere del tempo che avevo perso durante l’allenamento.

    Dopo alcuni minuti cominciai ad accusare i primi sintomi della stanchezza, sentivo chiaramente il mio reiatsu esaurirsi lentamente. Subito non ci diedi molto peso ma poi mi venne in mente che se la mia energia si fosse abbassata di troppo lo scudo che avevo creato avrebbe ceduto ed io avrei finito per fallire nell’allenamento.
    Non potevo permettermelo, ero diventato un Quincy per una ragione e tutte le prove che avevo superato erano un monito che mi spingeva a dare il massimo in qualunque prova mi sottoponessi. Più volte esaurii le mie energie in prove che ogni volta si facevano più difficili, ma in quell’occasione non doveva succedere, non prima che la pioggia smettesse di cadere.

    Mi rituffai in me stesso come avevo fatto ormai innumerevoli volte durante quella prova. Tutto il mondo sembrò svanire attorno a me, i suoni si fecero pian piano più leggeri e lontani fino a sparire del tutto ed io rimasi immerso nell’oscurità del mio essere, completamente isolato da un mondo pieno di luci e suoni. Feci ricorso a tutte le mie conoscenze ricercando una soluzione al dispendio di energie, sapevo che non potevo aumentare ancora l’assorbimento delle particelle dall’esterno, così concentrai i miei pensieri sulle energie che usavo. La maggior parte era convogliata per creare lo scudo ma mi accorsi che durante quel processo una parte delle mie energie, anche se piccola, evaporava nel nulla. Richiamai quell’energia bloccandola dentro di me, cercai di eliminare pian piao tutti gli sprechi di energia a cui ero andato incontro nel processo di formazione di quell’armatura.

    Dopo alcuni minuti passati nel tentativo di ridurre a zero gli sprechi mi rilassai, non aprii gli occhi e non ricominciai a sentire i suoni. Tuttavia percepivo chiaramente il mio reiatsu espandersi e contrarsi ogni singola volta, e con esso percepivo le gocce infrangersi su di me, ora più veloci di prima.

    Era come se il cielo avesse deciso che prima di smettere di riversare le sue lacrime su di me volesse dimostrarmi tutta la sua forza e la sua dirompenza, facendomi così sentire piccolo di fronte alla vastità della natura. Dentro di me però non c’era nulla in quel momento, solo una muta determinazione a non mollare per nessuna ragione al mondo. Era come se il mio intero essere stesse dormendo, nessun pensiero mi turbava la mente e nessuna sensazione mi avvisava di ciò che avveniva intorno a me, solo il rumore della pioggia mostrava la sua presenza in quel luogo dominato dalle tenebre. Tenebre che però non mi intimorivano perché erano le tenebre del mio stesso io, le tenebre che ogni individuo sente quando è da solo, un’oscurità calda e confortante che sembrava stringermi a se e proteggermi.
     
    Top
    .
  15. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    La quiete dopo la tempesta..



    E come un infante che pian piano si rassegna a smetter di piangere, il cielo lentamente smise di diluviare, lasciando spazio a nuovi barlumi. Lì, attorno alla stella più vicina alla terra, tutto si fece più chiaro, mentre i raggi solari sfondavano le grigie nubi e con il loro calore le facevano allontanare e fare spazio alla corona di luce.

    Come un'opera. Come una sinfonia. Un inizio, un movimento e poi la fine..

    Così la pioggia smise di cadere, lasciando il giovane lì sotto, da solo, non più accompagnato da quello scrosciare.

    Con movimento rapido Light si avvicinò.

    "Complimenti, sei riuscito nella prova. Per oggi hai concluso positivamente. Molto presto sarai avvertito e richiamato in causa. Arrivederci"


    Parlò con il solito tono gelido. Ma qualcosa pareva essere cambiato in lui. Qualcosa pareva essere meno rigido, più flessibile.

    Facendo un piccolo inchino di fronte al ragazzo svanì nel nulla, lasciandolo in totale solitudine.

    CITAZIONE
    Controllo del Reiatsu Lv.3 +9 Exp. Solito post conclusivo.

    Buonissima ruolata^^

     
    Top
    .
15 replies since 19/11/2008, 14:18   126 views
  Share  
.
Top