Classe E [XVI]

Controllo del Corpo Lv.4

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  1. emaema89
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    Era passato molto tempo da quando avevo intrapreso la via del Quincy, ma ancora non mi sentivo forte ne arrivato. Ogni volta che pensavo alle mie capacità avevo l’impressione di non essere poi il grande combattente che speravo di diventare, quei pensieri mi turbavano e mi davano molto fastidio.
    Una mattina mentre andavo a scuola passai di fronte al bar che fungeva da ritrovo dei quincy. Qualcosa mi spinse ad entrare nonostante fossi in ritardo, non saprei dire cosa di preciso sapevo solo che dovevo entrare. Quando fui dentro notai che a quell’ora il locale era deserto, mi guardai attorno alla ricerca di qualcosa, e poco dopo la vidi. Una piccola bacheca era appesa in un angolo della sala, non era nascosta anzi, era stata messa in una posizione che la rendesse ben visibile.
    Quando fui davanti alla bacheca vidi che su di essa c’erano bigliettini di tutti i tipi, dai concertini che li si tenevano a biglietti che solo un Quincy avrebbe potuto decifrare. Presi carta e penna e scrissi poche parole: “sono un ragazzo giovane che vuole allenarsi nel tiro con l’arco e nel combattimento con esso, aspetto un maestro in questo luogo alle 14 di dopodomani. Firmai mettendo la data di quel giorno.
    Uscii da bar tranquillo e passai i restanti giorni tra amici e compiti aspettando che arrivasse il giorno prescelto.

    Guardai l’ora, erano le 13. Mi incamminai da casa mia verso il bar arrivando così in anticipo, non sapevo chi sarebbe stato il mio sensei questa volta, ma speravo sinceramente che fosse qualcuno di mia conoscenza.
    "Chissà chi sarà questa volta ad insegnarmi qualcosa? ho cambiato così tanti maestri che ormai non sono neanche agitato per il nuovo incontro. Però mi piacerebbe che fosse qualcuno di mia conoscenza... chissà magari Nao o Hideki... Non credo che mi dispiacerebbe neanche vedere di nuovo light, in fondo non era male."
    Arrivai al bar in anticipo di un quarto d’ora così per passare il tempo andai al bancone e ordinai da bere, intavolando un discorso con la barista, una ragazza giovane e bionda che un po’ mi ricordava Urumi.
     
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  2. »Blink
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    Camminava veloce e spedito, come un ombra si spostava da una via all'altra, sfruttando salti, movimenti fulminei e quasi sovrannaturali. Era l'ora di pranzo, rischiava pochissimo di essere visto e dato che non sempre poteva librarsi nell'aria sfruttando quello che arduamente aveva appreso negli anni, sentirsi almeno un minimo diverso in piena città gli dava soddisfazione.

    Apparì davanti al bar dal nulla, con la mano si tolse la sigaretta dalle labbra e la buttò via, salutando le due figure che si trovavano alla porta, le quali non si erano per nulla sorprese della sua fugace comparsa.

    Era ciò che più adorava di quel bar, si sentiva come a casa quando passava per di lì.

    Giunse rapido davanti alla bacheca, per ricontrollare l'avviso; una volta verificata l'esattezza e la sua puntualità sollevò lo sguardo per scrutare fra quelle figure il suo mittente, il giovane da allenare.

    Non poté non sorridere nel vedere ancora una volta al bancone il ragazzo della volta precedente. Senza indugi, si avvicinò svelto tanto da giungergli sopra la testa:

    "Che fatal coincidenza. Ancora una volta sarò io ad allenarti. Posto dell'altra volta. Ora, immediatamente."

    Le parole balzarono fuori quasi dal nulla; era già scomparso, era uscito rapido come una saetta da quel luogo per recarsi in un posto che gli creava ancor più piacere: la piccola piazza deserta.

    Si mosse ancor più rapidamente, quando giunse nei pressi della zona addirittura azzardò una elegante passeggiata nel vuoto, librandosi a vari metri sopra la terra, sino a giungere ad un lato dello spiazzo.

    Prese dalla tasca il pacchetto rosso, ne tirò fuori un'altra sigaretta e con indifferenza la accese. Una volta rimessi a posto i gingilli del suo più grande vizio, attese il giovane. Avrebbe impiegato minimo una decina di minuti. La sua velocità era stata totalmente di un altro livello, inoltre il ragazzo era stato lì una sola altra volta, avrebbe potuto benissimo perdersi.

    Senza far caso a questi pensieri, continuò lentamente ad inspirare ed espirare poggiando a terra.

     
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  3. emaema89
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    Come al solito presi una coca cola, non ero un amante degli alcolici, preferivo qualcosa di più dolce e frizzante, mentre mi gustavo la mia bibita cominciai a parlare con la barista, niente di serio ma mi piaceva intrattenermi con le ragazze.
    Mentre parlavo un uomo mi si avvicino alle spalle, pronunciò poche parole e senza voltarmi seppi con chi avevo a che fare. Quel tono gelido e quel modo di parlare come se le parole venissero fuori di colpo era di una sola persona, Light.
    Non feci tempo a voltarmi che lui era già sparito, pagai la bibita e me ne andai. Ero contento fosse lui ad insegnarmi, nonostante i suoi modi freddi mi sembrava una brava persona e poi chissà magari frequentandoci un po’ si sarebbe sbloccato abbandonando almeno in parte quel modo di parlare gelido e distaccato.
    Ringraziai il mio senso dell’orientamento, poiché ricordavo bene la strada per la piazzetta nonostante l’avessi vista una volta soltanto. Light ormai era sparito così sicuro che fosse già arrivato a destinazione mi impegnai al massimo per raggiungerlo, usando l’hirankyaku “corsi” attraverso le strade tortuose della città spostando molta aria al mio passaggio che puntualmente faceva alzare la gonna alle studentesse nei paraggi, ed ogni volta che succedeva si sentivano le grida delle ragazze e i versi di sorpresa dei coetanei del sesso opposto.

    Quando arrivai nella piazzetta Light stava fumando e seduto a terra mi aspettava.
    <<proprio una fatal coincidenza, Sensei. mi fa piacere che a rispondere al mio annuncio sia stato lei Light. Preferisco che sia qualcuno di cui ho rispetto ad insegnarmi piuttosto che uno sconosciuto dai dubbi poteri.>> gli sorrisi avvicinandomi a lui.
    <<ora però nel vederti mi sorge la curiosità di cosa mi aspetta in questo pomeriggio soleggiato.>> Normalmente non avrei parlato con un tono così formale ma visto che non lo conoscevo da molto avevo preferito adeguarmi al suo stile e mantenere così le distanze che Light sembrava amare molto
    Il posto era uguale alla volta precedente, neanche il sole che brillava quel giorno sembrava mostrare qualcosa di diverso da un’isolata e desolata piazzetta in cemento.
     
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  4. »Blink
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    La sigaretta giungeva al termine mentre in bocca all'uomo iniziava a giungere il pessimo gusto del filtro, quando una voce si fece sentire in quella piazza deserta.

    Con gesto rapido e inusuale gettò via la sigaretta e con un elegante e leggiadro salto si portò in statura retta, davanti al giovane.

    "Non ci hai messo neppure troppo. Peccato, il pacchetto stava per finire."

    Lo guardò come al solito; nessun emozione traspariva da lui.

    "Vedo che sei curioso di sapere in cosa dovrai dilettarti oggi. Tanto vale accontentarti."

    Adorava da sempre il teatralismo, in certi casi non poteva farne come a meno.

    Slanciò il braccio sinistro di lato, facendo roteare fuori dalla manica della giacca una piccola e lucente catena. La piccola croce attaccata brillò di luce propria, andando a risplendere e a delineare quello che era un magnifico arco, orgoglio dell'orgoglio di un quincy.

    "Un combattimento fra me e te. Puoi utilizzare qualsiasi sorta di arma, anche se credo che non ci sia arma più efficiente che un arco spirituale. Perde chi esce fuori dai limiti dello spiazzo. Perdi se io decido che hai perso."


    Lo guardò per un attimo, poi rapido come il vento si distanziò da lui.

    "L'onore della prima mossa a te"


    "Via."

    Sarebbe stato un allenamento estremamente difficile e arduo. Confrontarsi con un quincy era sempre un esperienza memorabile.
     
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  5. emaema89
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    Quando tirò fuori la croce seppi esattamente cosa mi avrebbe atteso e l’adrenalina cominciò a scorrermi nelle vene.
    Un combattimento era un’occasione incredibile che solo raramente mi era capitata, il mio avversario però era molto forte, molto più di quanto non lo fossi io. Dovevo riuscire ad attaccarlo senza però scoprirmi troppo o per me sarebbe stata la fine.
    <<non vedo l'ora di iniziare, ti dimostrerò che anche un novellino come me sa il fatto suo.>>

    Ero emozionato all’idea di misurarmi con un avversario di tale livello ed anche se sapevo l’enormità della differenza tra i nostri poteri non potevo non pensare di poter vincere, anche se con molte difficoltà.
    "Non sarà per niente facile, ma devo riuscirci in qualche modo."

    Allungai a mia volta il braccio sinistro mostrando a Light il mio arco, che puntai verso di lui. Non potevo attaccarlo frontalmente, era troppo scontato e facile da schivare come attacco.
    Avevo combattuto più volte con Hideki ed una volta anche contro uno shinigami , ma mai avevo combattuto contro un altro Quincy che impugnava la sua arma. L’incognita del combattimento imminente mi mise un po’ di agitazione addosso, non era panico, era la paura che ogni combattente impara a conoscere e ascoltare, la paura che ti dà la dimensione delle cose.
    Agii cercando di puntare sui miei punti di forza, la velocità e il tiro. Attaccai Light con l’intento di ucciderlo, sapevo bene che se lo avessi sottovalutato avrei commesso un gravissimo errore.
    Usai l’hirenkyaku per spostarmi di lì guadagnando un po’ di distanza, mi mossi compiendo un arco attorno al corpo immobile di Light e quando fui alla sua destra scoccai una freccia verso il suo viso.

    "Non sottovalutarmi Light, se non ti impegni mi offenderò."
    Il combattimento era niziato e non sapevo come sarebbe andato a finire.
     
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  6. »Blink
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    Rimase impassibile, anche quando vide svanire il giovane da davanti a sé. Senti il sibilo della frecci scaturita dall'arco. La sentì perforare l'aria, avvicinarsi vicino a lui.

    Fu questione di un istante. Mancavano pochi centimetri all'impatto, quando svanendo nel nulla evitò il colpo.

    Il ragazzo forse sarebbe rimasto sconcertato per qualche istante, nel sentire un tremendo reiatsu opprimerlo da dietro.

    Light si trovava in piedi alle spalle del giovane, l'arco a pochi centimetri dalla sua testa.

    "Morto. Riprova, sii più accurato, più letale. L'avrebbe compreso anche il più stupido degli Hollow cosa volevi fare."


    Rimase in quella posizione, attendendo che fosse il giovane a spostarsi.

    CITAZIONE
    Un consiglio: Metti alla fine del post la tabella con i vari dati (Condiz. Fisiche, psichiche, azioni compiute)^^

     
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  7. emaema89
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    Rimasi scioccato nel veder scomparire Light, sapevo che era velocissimo, ma vederlo schivare il colpo quando ormai era così vicino mi lasciò senza parole.
    Ma le sorprese non finirono lì, sentii un reiatsu incredibilmente potente alle mie spalle che mi mozzò il fiato in gola, e poco dopo Light parlò.
    Il suo tono freddo mi riporto alla realtà, la realtà in cui combattevo un nemico fuori dalla mia portata, in quel momento capii realmente la differenza tra di noi.
    <<Sono arrivato fino a questo punto per una ragione, non credo che questo sia un gioco, ma tempo fa presi una decisione e non intendo fermarmi, neanche se il mio nemico e fuori dalla mia portata...
    io continuerò a combattere!

    Scattai verso l’alto, continuando a prendere quota.
    "Potrei farmi seriamente male, per non dire morire... ma non posso mollare proprio adesso o non potrò mai più alzare la testa.
    vedrai cosa ti preparo Light!"


    dopo alcuni istanti mi trovai ad un’altezza impressionante, non mi ero mai spinto tanto in alto prima di allora. Sentii l’aria rarefatta e fredda pungermi i polmoni ad ogni respiro. Guardai verso il basso e la terra mi sembrò lontana, la città ai miei occhi non era più imponente ma piccola e immobile.

    Feci un respiro e mi buttai in picchiata, sfruttai la forza di gravità per aumentare ancora la velocità dell’hirenkyaku. Continuavo ad avvicinarmi, ero veloce, sempre più veloce.
    Quando fui in vista di Light incoccai un dardo.
    "Non ancora, non ancora... devo raggiungere il massimo se voglio avere una possibilità."
    Scesi in picchiata ancora per un istante e poi scoccai la freccia più veloce che mai avevo creato.
    La freccia scendeva in picchiata verso il suo bersaglio, era la freccia più veloce che avevo mai scoccato e dovevo quella velocità alla caduta. Le azioni che avevo compiuto avevano un significato, avevo sfruttato la gravità per sfondare il limite della mia velocità che poi sommai a quella della freccia che raggiunse velocità inaudite.
    Dopo aver scoccato piegai le gambe e sfruttando la velocità cercai di modificare la mia traiettoria per non impattare con il suolo.
    SPOILER (click to view)
    CITAZIONE
    Stato fisico: illeso
    Stato mentale: pensa unicamente a sconfiggere Light
    Arco: una freccia scoccata verso Light
    Azione: salgo fino a ritrovarmi alla massima altezza consentitami e poi mi butto in picchiata. Sfutto la gravità per superare il limite della mia velocità e poi scocco. La freccia somma la sua velocità a quella della mia caduta risultando più veloce.
    Tecniche usate: Hyrankyaku

    Reiatsu:215

    Forza: 77
    Difesa 51
    Ginto 15
    Velocità 77

     
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  8. »Blink
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    SPOILER (click to view)
    Attenzione: E' un po impossibile che tu riesca a salire così in alto e farcela ancora. Sì, puoi salire di quota, ma non fino al punto da dire che la città sembrava piccola, se no muori per il freddo e per la mancanza d'aria.


    Non si mosse l'uomo; vide il ragazzo prendere quota e sollevarsi sempre e di più, finche non diventò poco più di un puntino in quel blu. Poi lo sentì. Sentì la sua energia sprigionarsi; percepì la sua velocità.

    Non poté non rimanere accigliato da quell'attacco, ma oltre a questo doveva pensare anche a non farsi colpire da quel proiettile. Si preparò prima, piegandosi leggermente sulle gambe, pronto a scattare. Muoversi prima che la freccia fosse stata scoccata era inutile, ma non appena vide un barlume di luce eseguì un passo veloce rapidissimo, evitando per frazioni di secondo il dardo.

    L'esplosione fu notevole, la parte dello spiazzo dove il dardo colpì andò disintegrandosi e lasciò lo spazio ad un buco notevole. Al contempo il giovane scivolò rapido per terra. Vide il ragazzo cercare in tutti i modi di evitare l'impatto, ma non era semplice. Aveva compiuto una mossa da stupido, ora ne subiva le conseguenze.

    Le ossa delle sue gambe per poco non si ruppero, mentre andava "planando" ferocemente per terra.

    "Stolto.."

    Non attese oltre, Light. Senza curarsi troppo delle condizioni del giovane saltò su placche invisibili per aria, spostandosi rapidamente. Il giovane sarebbe riuscito molto probabilmente a vedere solo due frecce giungergli da direzioni ed altezze diverse, con l'intento di colpirlo.

    Non aveva detto che sarebbe rimasto fermo e si sarebbe limitato a schivare; tutto ora diventava più difficile.

    CITAZIONE
    Ferita moderata per gamba = Ferita grave in totale

     
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  9. emaema89
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    L’azione che credevo avrebbe funzionato fallì. Avevo puntato troppo su quel singolo attacco e adesso ne pagavo le conseguenze.
    Il mio colpo non era andato a segno ed aveva impattato con il suolo nel quale aveva creato una piccola voragine.
    "Merda! sono stato uno stupido, non potevo colpirlo con un attacco del genere, devo impegnarmi di più se non voglio fallire." Ero arrabbiato, per via del fallimento, ma ancora di più per la mia stupidità, non credevo di essere un genio del combattimento ma pensavo di sapermela cavare e trovarmi con le gambe doloranti mi dava molto fastidio.
    L’impatto con il suolo fu tremendo e sentii le ossa scricchiolare sotto il mio peso amplificato dalla caduta, mi voltai immediatamente e vidi Light che illeso si apprestava ad attaccarmi.
    Vidi due frecce dirigersi verso di me da direzioni diverse, non aspettai neanche un secondo, strinsi i denti e imposi alle mie gambe un’altro grande sforzo. Usai nuovamente l’hirenkyaku per spingermi verso l’alto, le frecce in quel momento erano dirette tutte verso di me e visto che ero piegato sulle gambe per via dell’impatto la via di fuga più sicura era quella.
    Il dolore si fece sentire immediatamente, era come se il mio corpo mi desse dello stupido per aver commesso un errore così grossolano e stupido, soprattutto per una persona come me che ormai doveva avere un minimo di esperienza in combattimento.

    Saltai con più forza che potei, incoccai una freccia e immediatamente la lanciai verso Light.
    Non avevo ancora intenzione di fermarmi, avevo già un’altra freccia pronta che scoccai non appena lo vidi muoversi.
    Ero pronto aspettavo solo un accenno di movimento per scoccare, non volevo dargli tregua, era l’unico modo che avevo per riuscire colpirlo almeno una volta.

    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: ferita moderata per gamba
    Stato mentale: arrabbiato e determinato
    Arco: due freccie scoccate.
    Azione: salto verso l'alto per schivare le frecce e poi ne scocco una verso Light e l'altra non appena si muove per schivare il primo colpo.
    Tecniche usate: Hyrankyaku

     
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  10. »Blink
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    Dolorante lo vide alzarsi, schivare per un soffio le due frecce e contrattaccare.

    Non servì neanche un movimento per schivare quella prima freccia. Il giovane aveva fatto fatica a rialzarsi e aveva scoccato la freccia ancora scoordinato. Il dardo tagliò l'aria appena sopra la testa dell'uomo, mentre questi si preparava a riprendere l'attacco.

    Fu allora che vide un'altra freccia e con un eleganza sovvrannaturale la scartò di lato, riuscendo ad evitarla.

    Si dovette dar dello stolto. Forse aveva sottovalutato troppo il ragazzo, forse aveva solo voluto assaggiare bene il sapore del rischio. Una sola cosa gli fu ben chiara: non gli avrebbe più dato tregua.

    Sfruttando l’hirenkyaku si portò all'altezza del giovane. Non indugiò troppo e scoccò una freccia diretta al suo busto, lasciandosi alle spalle nient'altro che il vuoto: era svanito nel nulla per riapparire alle spalle del giovane, la distanza uguale alla precedente. Un'altra freccia fu scagliata.

    Era un 3° Kyu, quelle frecce potevano dirsi quasi scoccate contemporaneamente, tanto era stata la velocità. Il giovane si sarebbe trovato in mezzo a due fuochi, nel vero senso della parola.
     
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  11. emaema89
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    Saltando verso l’alto ero riuscito a schivare l’attacco di Light e a creare le condizioni per attaccare. Avevo lanciato due frecce verso di lui, una per obbligarlo a spostarsi e l’altra per colpirlo e ferirlo, purtroppo però la sua velocità era incredibile e nessuno dei due colpi andò a segno lasciandolo così libero di contrattaccarmi come più gradiva.
    "Merda! non riesco a stargli dietro, è troppo veloce rispetto a me... aspetta però un modo ce l'ho per tenerlo d'occhio..."
    Ero stato ottuso e solo in quel momento mi accorsi di una cosa che avrei potuto sfruttare si dall’inizio, il mio reiatsu era incredibilmente più basso rispetto al suo e questo rendeva la sua energia molto visibile.
    Era come se ci fosse qualcosa che di continuo mi opprimesse e più Light si avvicinava e più quella sensazione aumentava. Quello che dovevo fare era sfruttare la sensazione di oppressione che la sua energia mi suscitava per conoscere la sua posizione, e visto che quella sensazione non era legata ad un senso preciso potevo tenere sotto controllo l’intero spazio nelle mie vicinanze.
    Sapere la sua posizione però non mi assicurava ne la vittoria ne la fuga dai suoi attacchi, incredibilmente veloci e potenti, dovevo sfruttare le conoscenze che avevo su di lui e sulla sua posizione per muovermi in modo da trovarmi il minor tempo possibile nella traiettoria dei suoi attacchi se volevo avere una possibilità di farcela.
    "Non mi arrendo Light, non ora!"
    Light sparii di nuovo dalla mia vista per ricomparire qualche metro davanti a me, e senza indugiare mi scagliò contro un dardo. Non appena avvertii la sensazione di oppressione comparirmi di fronte scansai di lato per spostarmi dalla linea di tiro. Il suo attacco non era concluso però, non appena la freccia lasciò il suo arco Light sparì e mi sentii opprimere alle spalle.
    "Cazzo, ci sono in mezzo."
    Concentrai la mia energia nelle gambe e mi spinsi ancora più forte sulla tavola per aumentare la velocità della mia fuga, e senza rallentare compii una piroetta voltandomi verso il punto in cui percepivo la presenza del mio maestro; una freccia già pronta ad essere scoccata.
    Non era una freccia normale, l’avevo caricata poco oltre il suo limite così che non appena avesse fatto quattro o cinque metri sarebbe esplosa, non avrebbe procurato molti danni a Light ma lo avrebbe spinto a muoversi, o almeno era ciò che pensavo.
    Scoccai mirando di poco alla sua destra, e poi senza aspettare neanche un secondo caricai un’altra freccia che lanciai verso la direzione che speravo Light prendesse.

    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: ferita moderata per gamba
    Stato mentale: determinato
    Arco: due freccie scoccate.
    Azione: non appena Light scocca una freccia mi sposto verso sinistra, e poi cerco di aumentare la velocità di fuga. Senza smettere il movimento compio un mezza piroetta voltandomi verso il mio avversario per poi scoccare una prima freccia, modificata in modo da implodere vicino a dove si trova, precisamente alla sua destra e poi ne scocco un'altra verso la direzione che suppongo possa prendere.
    Tecniche usate: Hyrankyaku
     
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  12. »Blink
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    Il giovane parve molto più pronto e di buoni riflessi che nelle volte precedenti, se ne accorse il maestro che lo stava totalmente analizzando in quella sfida dove la vittoria era, volendo, scontata.

    La prima freccia fu schivata dal ragazzo senza problemi, se lo aspettava Light. Un attacco frontale era il più facile da evitare, sempre in proporzione a forza.

    Fu il suo secondo dardo che gli interessò di più, seppur non ebbe tempo di controllare perfettamente: il ragazzo stava di nuovo attaccando.

    Il movimento del giovane fu particolarmente tecnico, la freccia rapida e i riflessi dell'uomo pronti. Poi la vide scoppiare inaspettatamente e dovette per forza spostarsi salvo evitare situazioni poco gradevoli, come quella che gli si presentò.

    Non ci furono rumori particolari, giusto gocce di sangue scorrere giù dalla sua spalla, dalla spalla del maestro. Era immobile, lì, davanti al ragazzo; un sorriso sul volto.

    "Sei stato abile, non c'è che dire. Ma non per questo io sono stato di meno. Mai sentito parlare di adrenalina?"

    Con l'indice sollevato indicò al giovane il suo fianco, ove il ragazzo aveva un taglio non troppo profondo ma una macchia rossastra ampiamente visibile.

    "Coraggio, non dirmi che ti arrendi proprio ora. Fammi vedere che non temi il sangue e la morte."

    Restò immobile, l'arco puntato al giovane, senza però scoccare frecce. Una buona battaglia la si vinceva grazie alla forza fisica ed alla capacità tattica, ma una delle parti fondamentali era lo stato psichico dell'avversario.

    Pareva quasi indemoniato in quegli istanti, Light. Concedeva ancora una volta la mossa al giovane..

    CITAZIONE
    Ricevi Ferita Grave.

     
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  13. emaema89
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    Ero riuscito a colpirlo, ero riuscito a colpire un terzo Kyu.

    Mi sentivo carico e pieno si forze, la vittoria di quello scontro non mi sembrava più impossibile, non sarebbe stato facile, ma qualcosa mi diceva che se mi fossi impegnato al mio limite forse avrei avuto una speranza di portare a casa la vittoria.
    Light scomparve per riapparirmi di fronte, e con voce un po’ sarcastica mi fece notare che l’adrenalina della battaglia non mi aveva permesso di sentire che la freccia che aveva scoccato era andata a bersaglio, non in modo grave ma nonostante ciò sul fianco mi si aprì una macchia cremisi.
    <<non c'è bisogno che io ti dimostri alcunché, se mi conosci un minimo saprai che non mi arrenderò.
    Finchè avrò fiato per respirare e finchè le mie gambe sorreggeranno il mio peso io continuerò a combattere e se combattendo morirò allora porterò con me tutti i nemici che sarò capace di uccidere, e se ci troveremo ad essere avversari sul campo di battaglia non esiterò. Sono ben altre le cose che temo Light, il sangue... la morte... cose come questa non mi spaventano.>>

    Tutto ciò che dissi era vero, le cose che temevo erano altre, non ero un ragazzo senza macchia ne paura, ma potevo dire di non aver paura di morire… perché in quel momento stavo facendo la cosa che sapevo di dover fare e sapevo anche che non sarei morto, non perché non lo rischiavo o perché confidavo in Light ma per il semplice fatto che ancora non me lo permettevo. Io sarei sopravvissuto ancora, per riuscire a combattere gli hollow come un vero quincy, uno dei più forti!
    Lo vidi di fronte a me, il mio avversario. Era in piedi, l’arco in pugno e aspettava una mia mossa.
    Compii una rapida analisi della situazione, lui era di fronte a me ed io non potevo ricorrere nuovamente a trucchi studiati in precedenza, dovevo puntare sulla strategia e farlo cadere nella mia trappola o più semplicemente posizionarmi in una situazione di vantaggio rispetto a lui.

    Se in quelle condizioni lo avessi attaccato frontalmente avrebbe schivato il colpo senza troppa difficoltà, ma quali movimenti avrebbe compiuto…
    Era semplice, per schivare un attacca frontale si possono fare una serie tutto sommato limitata di movimenti, si può anticipare la freccia spostandosi contemporaneamente verso destra o sinistra, un altro movimento poteva essere indietreggiare sempre unito ad uno spostamento laterale. A parte questi movimenti ne rimanevano due, ci si poteva alzare verso l’alto o abbassarsi verso terra uscendo così dalla traiettoria del dardo.
    Senza pensarci troppo scoccai una freccia che basai sulla velocità, più sottile e leggera e meno potente delle altre ma più veloce. Non appena lasciai la cocca mi spinsi con tutte le mie forze verso il basso avanzando al contempo verso Light, in modo da trovarmi sotto di lui così che mi sarebbe stato possibile riattaccare mentre lui non avrebbe potuto.
    Quando lo vidi muoversi non attesi che fosse nel punto preciso da me studiato ma anticipai i suoi movimenti scoccando la freccia più potente che fui in grado di creare in quei pochi istanti.
    Era una mossa molto azzardata, se non avessi calcolato ogni possibile movimento Light avrebbe potuto schivare la mia freccia e contrattaccarmi ferendomi gravemente come già aveva fatto, ma confidai sulla mia capacità di analizzare sia il mio avversario che la situazione in cui mi trovavo.
    Il cielo ancora limpido ed il vento assente, niente ci faceva da sottofondo nella battaglia che combattevamo sospesi a mezz’aria.

    SPOILER (click to view)
    Stato fisico: ferita moderata per gamba ed una grave al fianco
    Stato mentale: determinato e lucido.
    Arco: due freccie scoccate.
    Azione: ti attacco frontalmente, uso una freccia non molto potente, basata sulla velocità per costringerti a compiere uno dei movimenti più classici ed efficaci per chivare un attacco frontale, nel medesimo istante mi abbasso avanzando un poco verso la tua posizione e poi come intuisco la via che scegli per fuggire scocco un'altra freccia.
    Tecniche usate: Hyrankyaku
     
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  14. »Blink
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    Le parole giunsero alle orecchie dell'uomo e lo lasciarono impassibile, come se non fossero neppure state udite.

    Eppur in lui si delineava sempre e di più un idea sul giovane, tanto che l'attacco successivo fu quasi prevedibile completamente.

    Gli fu semplice schivare la prima frecca, era l'obiettivo del giovane. Non fu neppure troppo sorpreso nel vedere la seconda freccia arrivargli contro. Forse avrebbe potuto schivarla con un semplice movimento, forse si sarebbe dovuto impegnare ampiamente, ma Light decise che era finito il tempo dei giochi.

    La freccia andò a tagliare l'aria, lì dove prima c'era stata la figura dell'uomo. Ancora una volta il ragazzo avrebbe sentito una forza opprimerlo da dietro, ampliata dalla sua stessa debolezza visto il reiatsu giunto agli sgoccioli.

    "Morto. Un consiglio, non utilizzare mai la stessa tattica due volte consecutive, potrebbe costarti davvero la vita"

    D'un tratto la forza opprimente svanì.

    "Comunque quello che oggi hai fatto è stato più che sufficiente. Puoi ritornare a casa, sei vivo.. Alla fine.."


    Non lasciò il tempo al giovane di ribattere, svanì nel nulla, lasciandolo da solo; da solo con la sua soddisfazione, da solo con i suoi dolori.

    SPOILER (click to view)
    "Controllo Corpo Lv.4 +12 Exp." Post conclusivo.
     
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  15. emaema89
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    Avevo fallito, non ero riuscito a colpirlo una seconda volta.
    il mio secondo attacco era simile a quelliprecedenti anche se non identico, purtroppo però Light schivò il colpo senza faticare per poi comparirmi alle spalle.
    quando sentii quella sensazione opprimermi le spalle credetti di aver fallito l'allenamento ma con mia grandissima sorpresa Light non mi colpì anzi mi disse che avevo fatto abbastanza, e poi senza aggiungere altro scomparve lasciandomi solo.

    Alla fine ero soprevvisuto, e oltre a questo ero riuscito a colpirlo, lui, che era un terzo kyu.
    Non potevo ancora credere a quello che ero riuscito a fare che pian piano le ferite riportate durante lo scontro cominciarono a farsi sentire, prima era un dolore sordo ma ora tutto il mio corpo urlava di dolore, il fianco bruciava e sentivo le ossa delle gambe come se si fossero quasi spezzate.
    Tornai a casa, ferito ma soddisfatto della mia forza, convinto ancor di più di aver fatto la scelta giusta.
     
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14 replies since 8/12/2008, 20:23   85 views
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