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Ruolata libera

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    (HakuNoKaemi)

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    Obiettivo: Recuperare e Migliorare la scrittura di un post , aumentando il numero di righe medio...

    Mi svegliai nel Rukongai , nella casa dove normalmente stavo , ero solo , come ero sempre stato , e mi sembrava normale .
    Mi mancava qualcosa , anche se non sapevo cosa fosse , volevo riuscire a ricordare ma non c'è la facelo , girai per il rukongai per molto tempo , cercando una risponsta .
    Il sole risplendeva fortemente nel cielo , quando poi , venne oscurato da delle nuvole nere , portatrici di pioggia .
    Iniziai a correre a cercare un riparo sotto un qualche tetto , una casa o una locanda .
    Trovai una locanda , quella del drago azzurro , entrai e iniziai a sentire dei pettegoli...
    Si dice che una ragazza abbia volutamente smesso di frequentare l'accademia ...
    Davvero? e ci sarebbe un motivo?
    Si , si dice essa non ci sai più voluta andare poiche le cose eran diventate difficili....
    Caspita .... si era stancata o sui era spaventatata delle difficolta che stavano aumentando?
    Si dice che essa si era spaventata delle difficolta che vi erano....
    Tutt'in tratto , ricordai qualcosa , i ricordi della mia mente si iniziarono a rischiarire ,intanto mi sedetti in un tavolo e chiamai il cameriere
     
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  2. Purtroppo
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    Stavo camminando con l'aria instupidita per il Rukongai come spesso facevo appena trovavo un attimo libero dal lavoro. Avevo sempre pensato che una volta diventato shinigami avrei evitato quello squallido posto come la peste, ma in me era rimasto qualcosa che me lo impediva. Tutti quegli anni passati per quelle strade polverose avevano radicato in me un senso di familiarità per quegli insulsi locali e quegli spochi vicoli.

    Le vie del Seireitei sono indubbiamente più curate e piacevoli alla vista, ma hanno un che di artificioso, qui invece ogni cosa riflette la feccia che ci vive...

    Stranamente i miei pensieri si impregnarono di una tinta quasi nostalgica. In qualche modo, e a mio malgrado, mi ero legato indissolubilmente a quel luogo che con il paradiso aveva davvero poco a che vedere.

    Sto iniziando a strancarmi di camminare, è meglio che trovi un posto per sedermi e bere qualcosa...

    I miei pensieri furono troncati sul nascere dalla vista di una locanda "Il Drago Azzurro". Non era particolarmente bella e infatti nessuno del Seireitei la frequentava solitamente, ma la cosa non mi dispiaceva più di tanto.
    Entrai spalancando la porta e riscuotendo come al solito una valanga di occhiate timide e curiose. La divisa da shinigami, e soprattutto il ricamo con il simbolo "9", creava sempre un certo scompiglio ogni volta che mettevo piede in un locale del Rukongai e quindi non ci feci troppo caso.
    Al contrario la mia attenzione fu attirata da un ragazzo che sedeva ad un tavolo con un cameriere accando, indossando l'uniforme da studente.

    Un luogo inusuale per uno studente... di solito si ritrovano tutti nelle locande nei pressi dell'Accademia.

    Di solito avrei ingorato chiunque, ma quella situazione stuzzicava senza nessun motivo la mia curiosità. Così mi avvicinai a lui domandando cosa lo avesse potuto portare li. Forse abitava in questa zona? Aveva avuto qualche problema?

    Ciao, sono Isei Reiko. Nona Brigata. Gradisci un po' di compagnia?
     
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  3. Sandeman
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    -parlato da altri-

    -Se continua così, ti dico io che quì verrà a piovere tra neanche dieci minuti-
    dichiarò Taro dopo aver osservato intensamente le nuvole scure che si addensavano nel cielo.

    Adamo, seduto al suo fianco sugli scalini dell'uscio, sollevò la testa distratto dai propri pensieri.

    Commentò con un poco sincero:
    Wow.

    -Vero che se non l'avessi visto, ora mai diresti che fino a un momento fa c'era un sole grosso così!
    aggiunse l'altro annuendo e continuando a scrutare le nuvole.

    Che giornata imprevedibile, eh?
    ribattè Adamo in tono piatto.

    Taro, nonostante l'impegno che metteva nello studiare attentamente il cielo, parve accorgersi dell'insofferenza dell'amico.

    -Qualcosa che non va? Mi sembri un po' imbambolato, sai?-

    Sì? Bah. Vado a farmi una passeggiata
    rispose Adamo dopo qualche momento di silenzio e si alzò.

    -E dove vai? Abbam visto che sta per piovere!

    Se capita mi bagno. Ci vediamo dopo.
    salutò senza voltarsi, liquidando con un gesto della mano le obiezioni dell'amico.
    Si allontanò a grandi passi per le vie del Rukongai, senza dare attenzione alla direzione che prendeva ma fissiandosi i piedi con le mani in tasca.
    Era in uno di quelli che chiamava "i suoi momenti di rimugino", ciò lo aveva portato a comportarsi in modo brusco con Taro, ma tanto sapeva che non se l'era presa. Quando ci si conosce da parecchio tempo e ci si vede più volte al giorno si possono anche evitare cerimonie e imbarazzi formali.
    Camminando, Adamo notò come l'aria si stesse effettivamente riempiendo dell'odore salato di una pioggia incipiente. Bene. Non gli dispiaceva la pioggia, la trovava un'ottima fonte d'ispirazione poetica. Niente riesce a dare un taglio malinconico come la pioggia.
    Gli piaceva tanto che fu sul punto di lanciarsi nella composizione estemporanea di qualche verso, ma fortunatamente quel giorno era troppo impegnato a rimuginare, così dovette abbandonare le velleità poetiche. Troppi pensieri gli invadevano già la testa.
    Se volessimo trovare la fonte delle elucubrazioni che accompaganvano Adamo Innerbaum nella sua camminata le riconosceremmo nella sua recente domanda di ammissione al corso per diventare shinigami. Certo quello era stato solo uno spunto, dal quale si era poi imbarcato in inconcludenti speculazioni filosofiche sull'essenza della Soul Society o sull'ordine delle cose, insomma i soliti discorsi tipici dei suoi momenti di rimugino.
    Tra le altre anche alcune preoccupazioni più pratiche lo turbavano: certo era convinto della decisione di diventare shinigami, ma il fatto di essere quasi completamente estraneo a quel mondo lo preoccupava. In tutti quegli anni nel Rukongai aveva avuto pochi contatti con qualsiasi shinigami, e anche quei pochi erano stati di ben povera entità.

    Senza contare che non fanno altro che combattere, io non ho mai partecipato a uno scontro vero, quindi non ho la minima idea delle mie capacità. Con la spada so di essere negato, e se non fossi portato neanche per il kidou? Questa sarà una delle prime cose da verificare in Accademia.

    In tali pensieri era impegnato quando vide qualcosa che attirò la sua attenzione: era uno shinigami.
    Adamo si stupì, strano vederne uno girare in quella parte del Rukongai. Lo guardò bene, era un tizio alto, dai capelli bianchi.

    Ah, ecco il classico shinigami duro. Darò questa impressione a fine addestramento? A vederlo così sembra uno forte. O forse no, che ne posso sapere io?

    Adamo tornò a fissarsi i piedi e continuò per la sua strada, ma stranamente in ogni via che imboccava era preceduto da quello shinigami. Ci mise un po' ad accorgersi di starlo involontariamente pedinando.

    Beh, potrebbe non essere un'idea stupida... Se voglio conoscere gli shinigami è opportuno sapere quali luoghi frequentano. Poi che male c'è?

    Cercando di procedere con disinvoltura, Adamo seguì lo shinigami da una certa distanza. Sembrava che stesse camminando a caso, senza una meta, come lui stesso aveva fatto sino a un attimo prima. Si guardava intorno con aria non esageratamente presente, doveva essere perso in chissà quali pensieri.
    Il cielo si faceva sempre più scuro.
    Ad un certo punto lo shinigami entrò inaspettatamente in una locanda dall'aria non eccessivamente invitante.

    Il Drago Azzurro? Sono questi i posti che piacciono agli shinigami?

    Adamo titubò, fermo davanti alla locanda tra il dubbioso e l'imbarazzato. Ma che stava facendo? Perchè seguiva così uno sconosciuto? Entrare lì dentro voleva proprio dire pedinarlo. Soppesò per un attimo le alterative e stabilì che per stare a sentire Taro che disquisisce sul tempo aveva più senso spiare il primo shinigami che passa.
    Entrò nella locanda, che come sospettava era frequentata più che altro da abitanti del Rukongai. Il pedinato stava parlando con un ragazzo a un tavolo, uno studente dell'accademia, pareva.
    Cercando di essere naturale Adamo si sedette a uno vicino, dando loro il fianco destro, e si finse intento a studiare chissà quale scritta incisa sul tavolo, tentando intanto di cogliere qualche brandello di conversazione.



     
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    Analizzai sempre più i dettagli di quel locale , era un posto abbastanza poco pulito , e i camerieri sembravan più dei ragazzi vestiti in modo scorretto , le ragazze erano molto ehhhhhh!!! goood , i tavoli eran tutti circolari e al centro vi era un asta , probabilmente qui facevano dei bei spettacolini di Notte...
    Il cameriere venne e io ordinai
    un bicchiere di vino rosso abbastanza dolce e una pizza Capricciosa....
    Ora capivo il perche molte persone stavano li ,forse per il loro menu molto ricco ....
    nel mentre del mio discorso con il cameriere entro un ragazzo dalla porta , era vestito come uno shinigami e aveva tatuato un 9 ...pensai
    Starà a significare 9° brigata , credo...
    Esso inizio a venire verso il posto in cui ero seduto , era un ragazzo alto , magro ma muscoloso che aveva gli occhi bianchi , come i capelli che eran bianchi . Non capii il perche uno shinigami fosse entrato in un posto cosi viscidi e poco puliti e credetti che esso venne attirato dalla mia uniforme dell'accademia.Questo ragazzo mi disse
    Ciao, sono Isei Reiko. Nona Brigata. Gradisci un po' di compagnia?.
    Facendomi capire cosi il suo nome...
    Sembrava strano che un ragazzo , perlopiù fallito , come me potesse ricevere la compagnia di uno shinigami , cosi gli risposi
    Si ...
    Dopo iniziaimmo a parlare del più e del meno , anche se , nel mentre entro un altro ragazzo , vestito come me , esso aveva dei capelli molto scuri , era alto un po meno di me , aveva gli occhi castani e i suoi capelli erano sistemati in un modo abbastanza strano..
    Esso si sedette vicino al nostro tavolo , in quel preciso istante veni anche il cameriere con il bicchiere di vino ....
    Grazie cameriere... , veda cosa chi è qui accanto a me vuole ...
    Intanto iniziai a gustarmi il vino , era dolciastro e rosso e dovrebbe essere stato abbastanza pesante , invece non mi sentivo male per nulla...

    Edited by RazorHIPHOP - 10/2/2009, 21:36
     
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  5. Purtroppo
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    Aspettai per un attimo la risposta del ragazzo, che arrivò un po' esitante. Non ci feci troppo caso e presa la sedia, mi accomodai al tavolo. L'atmosmera in quel locale aveva qualcosa di ambiguo, ma del resto sarebbe stato difficile trovare nel Rukongai un locale che non avesse un aspetto del genere...
    Nel frattempo il cameriere, un ragazzino di sedici e diciassette anni portò l'ordinazione.

    Per me solo una birra media, grazie.

    Per un attimo spostai lo sguardo dal tavolo. Un altro ragazzo era entrato nel locale e cercando di non dare troppo nell'occhio si mise a sedere a un tavolo non molto distante dal nostro.

    Per passare inosservato dovrebbe evitare di fissarmi in quel modo... vabbè poco importa.

    Senza perdere altro tempo riportai l'attenzione sul mio nuovo compagno di bevute. Aveva una corporatura abbastanza simile alla mia, ma le somiglianze finivano lì, visto che carnagione e capelli erano molto diversi.

    Dimmi, come ti chiameresti?

    Non mi restava che prendere l'iniziativa visto che la risposta che avevo ricevuto era stato quanto di più sintetico avessi potuto immaginare. Non ero sicuro su che cosa fosse, ma sicuramente qualcosa lo turbava.

    Sarà nervoso per il fatto che appartengo alla Nona?

    SPOILER (click to view)
    Ho correto la disposizione ai tavoli, visto che da quel che ho capito Sandeman non è al nostro tavolo^^
     
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  6. Sandeman
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    SPOILER (click to view)
    Giusto, mi ero messo in tavolo vicino



    Non è poi tanto male sto posto

    pensò Adamo mentre una giovane cameriera gli sbatteva sul tavolo il menù della casa.
    L'oggetto del suo inconsulto pedinamento stava intanto scambiando due parole con lo studente dell'accademia a cui si era unito.
    Sedendosi, aveva sentito lo shinigami chiedere

    -Dimmi, come ti chiameresti?-

    Quindi non si conoscono neanche? Che me ne può fregare di questa conversazione? Bah, tanto ormai son qua, mi prendo qualcosa... Lo shinigami è della nona... di che seggio potrebbe essere? E il ragazzo?

    Con una rapida occhiata obliqua scrutò il giovane: era un ragazzo robusto, indossava un paio di occhiali e in vari punti del corpo si scorgeva un tatuaggio spuntare da sotto le vesti.

    Ah, lo sapevo che l'idea di farmi un tatuaggio era azzeccata! Tra gli shinigami vanno di moda! Anche se questo è solo uno studente... sembra più giovane di me, ma quanto sarà più avanti negli allenamenti? C'è chi si è deciso molto prima di me a diventare shinigami

    -Che prendi?-

    La cameriera lo aveva colto di sorpresa nel suo spiare di sottecchi.

    Ah, un whisky, grazie

    Un po' brusca ma carina la ragazza...e non solo il personale di servizio, tutta la locanda mi sembra ben frequentata sotto questo punto di vista... eh eh, ho capito perchè quei due vengono in 'sto posto...
    Beh, sentiamo che si dicono
     
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    (HakuNoKaemi)

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    Isei Reiko prese una birra media ... e intanto mi chiese come mi chiamavo ....
    Arakishi Tokugawa ...
    Iniziai a chiedermi il perche sso me l'abbia chiesto ... ero un fallito , almeno a me sembrava , e avevo avuto la sfiga di far si che non mi chiamassero più li iaccademia solo perche la mia compagna di classe se ne era andata ... forse era ora di riiscriversi in una classe e continuare con il secondo allenamento ... ma non mi importava molto , sarei rimasto sempre un fallito.....
    Il vino e la birra furono portati da una cameriera alta , bella , carina , dai capelli castani e dagli occhi azzurri , aveva un bel culo e delle grosse tette ....
    Forse avevo capito il perche quel posto era davvero parecchio frequentato....vi erano camerirere davvero carine , che potevan far sbavare chiunque li vedesse e facevan innamorare qualunque persona....
    Dopodiche quella cameriera passo a prendere le ordinazioni in un altro tavolo , era quello in cui si era seduto un altro iscritto all'accademia....
    Sicuramente esso non era fallito quanto me....
    Intanto , per animare la discussione , chiesi a Isei
    Come va nel sereitei e tra voi shinigami?
    Mi sembrava una domanda abbastanza strana fatta da uno studente... ma , ci avevo provato....
     
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  8. Purtroppo
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    Attesi che si presentasse e nel frattempo mi guardai intorno. Il tipo di locale in cui ero entrato mi era sempre più chiaro, mentre il nervosisimo e l'espressione dubbiosa del mio interlocutore mi sembravano sempre più oscuri.

    Arakishi Tokugawa... no, mai sentito. Ultimamente non deve aver frequentato molto le lezioni. Visto che spesso sono all'Accademia per allenarmi, l'avrei sicuramente visto almeno una volta.

    In quel poco tempo arrivò ciò che avevamo ordinato, e senza troppi complimenti bevvi un lungo sorso dal boccale di birra.
    Un'altro paio di secondi e mi arrivò una domanda. Sulle prime rimasi un po' sorpreso dal tono così confidenziale, ma data la situazione feci finta di niente.

    Beh non è da tantissimo che sono lì, ma nel Seireitei le cose vanno sempre nello stesso modo, è un posto di gran lunga più piacevole del Rukongai, ma anche più noioso... Per quanto riguarda noi shinigami beh, la mia brigata è composta per la maggior parte da gente non eccessivamente giovane e quindi le giornate non sono molto eccitanti... eccetto le missioni ovvio, soprattutto quelle nel Mondo dei Vivi.

    Mentre parlavo non smisi di guardarmi intorno, il ragazzo che era entrato qualche secondo dopo di me stava continuando a guardarchi di sottecchi, molto probabilmente sicuro di non essere stato notato.

    Per quanto ti riguarda invece, a che punto degli allenamenti sei arrivato in Accademia?
     
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  9. Sandeman
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    Ehi, ma mi hanno mica visto?

    Il dubbio assalì finalmente Adamo, fino a quel momento sicuro delle proprie doti di spia. Lo studente già prima lo aveva guardato, ma Adamo aveva pensato fosse normale che in un locale lo sguardo cadesse su tutti gli avventori, e non ci aveva dato peso. Ma ora aveva avuto la netta impressione che lo shinigami gli avesse lanciato uno sguardo non casuale, come se lo stesse controllando a sua volta.
    Facendo il vago si voltò dall'altra parte e fissò un'altro tavolo dove quattro tizi poco raccomandabili giocavano a un qualche gioco di carte schiamazzando con voce roca.

    E se mi hanno notato? Che faccio? Ma no, cosa vado a pensare, come possono immaginare che stavo ascoltando proprio loro...

    Intanto lo shinigami aveva preso a parlare della vita nel Seireitei, Adamo aguzzò l'udito e senza accorgersene si voltò di nuovo nella loro direzione.
    Apprese che è un posto più noioso del Rukongai ma anche più piacevole e che nella nona l'età media è piuttosto avanzata, quando colse un altro sguardo dello shinigami nella sua direzione e si voltò di scatto.

    -...le giornate non sono molto eccitanti... eccetto le missioni ovvio, soprattutto quelle nel Mondo dei Vivi.-

    All'accenno al mondo dei vivi Adamo si irrigidì. Per lui la consapevolezza di aver avuto un'altra vita precedente a questa era sempre stata una spina nel fianco. Non aveva mai accettato il fatto di aver già vissuto e di essere già morto, anche se non aveva ricordi precisi, sentiva di aver compiuto il suo percorso e che questo non era altro che un doppione. Vivendo nel Rukongai aveva finito per non pensare più a questo fatto, ma al minimo spunto l'idea tornava a tormentarlo. In quel momento riflettè che la decisione di fare lo shinigami, presa soltanto perchè si tratta della migliore carriera nella Soul Society, lo metteva faccia a faccia con il mondo dei vivi, perchè è lì che molte delle missioni si svolgono, come appunto diceva quello shinigami della nona.

    Il flusso di pensieri si interruppe non appena Adamo notò che mentre era impegnato nelle sue elucubrazioni aveva fissato con intensità il tavolo dei quattro rudi giocatori di carte, i quali si erano accorti della cosa e ricambiavano ora con degli arcigni sguardi interrogativi.
    Imbarazzato abbassò repentinamente lo sguardo sul tavolo, poi, tanto per mostrarsi impegnato in qualcosa, si guardò nervosamente intorno alla ricerca della cameriera che ancora non gli aveva portato la sua ordinazione.
    Intanto si era perso l'ultima parte del dialogo tra lo studente e lo shinigami.
     
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    (HakuNoKaemi)

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    Quelle ore di discorso trascorrevano velocemente tra una birra e l'altra ...

    Alla mia strana domanda lo strano shinigami rispose
    Beh non è da tantissimo che sono lì, ma nel Seireitei le cose vanno sempre nello stesso modo, è un posto di gran lunga più piacevole del Rukongai, ma anche più noioso... Per quanto riguarda noi shinigami beh, la mia brigata è composta per la maggior parte da gente non eccessivamente giovane e quindi le giornate non sono molto eccitanti... eccetto le missioni ovvio, soprattutto quelle nel Mondo dei Vivi.
    Capii che si annoiava molto nella corte delle anime pure ...
    Aveva dei compagni di brigata molto vecchi e addormentati ... molto probabilmente non mi sarei iscritto nella sua stessa brigata ,ma ,quando arrivo a parlare dell'eccitazione che provava durante le missioni nel mondo dei vivi , mi riaffiorin in mente i ricordi della mia vita passata ....

    Era una bella giornata li , in quella strana citta in cui capitavan sempre cose più strane , stavo passeggiando insieme ad un ragazzo che veniva odiato e separato da tutti solo perche a lui ed a me toccava portare quel peso di essere diversi dagli altri ....
    Fu proprio la parola diversi che mi fece pensare a quel libro che leggei una volta , e che tutti gli altri eran pazzi tranne me e il mio amico ....


    Ritrornai in quel reale mondo in cui mi trovavo ... mi ero sconcentrato per un po , quando ricordai di stare ancora a parlare con lo shinigami , Isei Reiko della 9° brigata , che mi chiese
    Per quanto ti riguarda invece, a che punto degli allenamenti sei arrivato in Accademia?
    Mi fermai per un po... stavo per raccontare una lunga storia

    Ho superato difficilmente il primo allenamento ...
    e invece nel secondo ... beh ... forse è meglio che ti racconti la storia....


    Mi trovavo nella foresta che c'è li vicino all'accademia insieme alla mia compagna , Kiyotaki Shimo , stavam facendo il secondo allenamento e nessuno dei due , dopo tanto tempo riusciva a creare una maledetta palla di Reiatsu , non riuscivam a concentrarci abbastanza ... sara stato li il problema...
    Quando , in un tratto , Kiyotaki inizio a respirare male ,era molto stanca ... forse troppo per continuare l'addestramento, iniziai a dille di cercare di non stancarsi ma non mi ascolto... cadde atterra e svenne dopo un altro tentativo, la portammo all'ospedale insieme al sensei e dovemmo lasciarla li...se volevam continuare l'addestramento serviva che entrambi lo facessimo,la accademia non avrebbe usato un sensei per insegnare ad un solo ragazzo... quindi ogni giorno iniziai a visitare la stanza della mia compagna all'ospedale... stava male e ancora non si era risvegliata... fino a 3 settimane fa in cui smisi di andarci...

    ripresi il fiato...

    Se non sbaglio tu volevi sapere anche da quant'ha che non mi alleno ... beh ... saranno un 2 mesi...

    Inizai ad aspettare una sua probabile reazione...

    Edited by RazorHIPHOP - 20/2/2009, 23:09
     
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  11. Purtroppo
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    Dopo aver posto la mia domanda notai che il mio interlocutore si era estraniato dal luogo in cui era e dalla conversazione che stava facendo. Pensai che stesse riordinando le idee e così attesi paziente qualche secondo.
    Alla fine iniziò a parlare, ma lo stava facendo in un modo diverso da prima, più pensieroso, forse più angosciato.

    Uhm, un inizio in salita... beh non è poi così raro.

    Aspettai che finisse di parlare e dopo essermi schiarito la gola gli risposi, rilassato e serena. Gli volevo far capire che non lo stavo giudicando e che anzi un singolo fallimento non ero poi la fine del mondo.

    Non ti devi scoraggiare, conosco un sacco di ragazzi che a causa di un errore, anche banale, sono stati costretti a passare un periodo più lungo del previsto in Accademia. E per quanto riguarda la tua compagna... le poteva andare peggio, quando ero ancora in accademia sono morti due ragazzi, anche se in corsi differenti dal mio.

    Presi un attimo fiato e bevvi l'ulimo sorso di birra prima di continuare il mio discorso.

    A mio parere tutto sta nel trovare il maestro che meglio si adatta a te. Io ho avuto fortuna e sono riuscito a superare l'esame molto in fretta, ma suppongo che non sia andata a tutti così. Comunque permettimi una domanda, hai intenzione di ritornare vero?

    Una volta finito di parlare mi guardai istintivamente intorno: tutto era come prima, incluso il ragazzo al tavolo alla nostra destra.
     
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  12. Sandeman
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    Mentre Adamo era distratto a cercare con lo sguardo la cameriera che ancora non gli aveva portato da bere, la conversazione da lui origliata era entrata nel vivo. Notando che lo studente parlava da un po' e con un tono diverso prestò di nuovo orecchio, sorvolando sulla preoccupazione che il suo spiare fosse stato scoperto.

    Mmh... sembra stia raccontando qualcosa che gli è successo... una ragazza che conosce si è sentita male durante un allenamento? Ah, proprio una sua compagna dell'accademia...e quindi ha dovuto interrompere gli allenamenti... da ben due mesi! E non lo hanno ancora messo in nessun'altra classe?

    La giovane cameriera aveva intanto portato il whisky.

    -Ecco qua-

    Grazie

    Adamo sentì delle risate provenire dal tavolo di giocatori di carte dall'aria avvinazzata che poco prima aveva fissato involontariamente, capì che dovevano aver fatto qualche commento su di lui perchè ora guardavano nella sua direzione ridacchiando. Li ignorò e prestò attenzione alla risposta dello shinigami.

    Da quello che dice l'accademia sembra piuttosto dura... meglio così, è ciò di cui ho bisogno. Come?...due compagni dello shinigami sono morti durante gli allenamenti in accademia? Caspita, devono fare sul serio là... Dice che è importante trovare un buon maestro... giusto, sono d'accordo. Chissà come sarà il mio? Spero che aprano presto la mia classe...

    -Comunque permettimi una domanda, hai intenzione di ritornare, vero?

    chiedeva intanto lo shinigami.
     
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  13. Sandeman
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    Dal momento che Razor non posta da un po' mi permetto di andare avanti... tanto essendo una ruolata libera non è contro le regole, no?


    Una bottiglia di vino posata pesantemente sul suo tavolo fece sobbalzare Adamo.
    Era così concentrato nell'origliare che non si era accorto dei quattro loschi figuri che, abbandonato il tavolo dove giocavano a carte, si erano avvicinati al suo.
    Adamo li squadrò, erano i tipici tipi poco raccomandabili da settantacinquesimo distretto in su, due di loro piuttosto ben piazzati e dall'aria aggressiva, tutti quanti comunque visibilmente alticci.

    E questi che diavolo vogliono? Beh, teniamo un profilo sicuro

    Desiderate?

    Desiderate? Ma è il modo di parlare a questi brutti ceffi? ... altro che profilo sicuro...

    Quello che aveva poggiato la bottiglia sul tavolo, cioè uno di quelli grossi ed evidentemente il più espansivo, grugnì con un ghigno stampato sul volto:

    -Alzati dal nostro tavolo.-

    Come?

    -Ti ho detto di alzarti. Stai al nostro tavolo.-

    Adamo sospirò e abbassò lo sguardo, bevendo un sorso di whisky.

    Evidentemente quando li ho guardati inavvertitamente questi quattro mi hanno notato e hanno deciso che tormentare uno sfigatello proveniente da chissà quale distretto perbene sarebbe stato più divertente che giocare a carte... Mannaggia, avessi già cominciato le lezioni in accademia in caso di rissa potrei difendermi, adesso mi conviene stare al gioco

    Senza alzarsi sollevò gli occhi su quello che gli aveva parlato.

    Questo sarebbe il vostro tavolo? Scusatemi tanto, sono stato scortese a occuparlo senza il vostro permesso. Ma l'ho fatto per voi, vedete, giocare a carte su un tavolo così piccolo sarebbe stato davvero scomodo. Quello dov'eravate invece mi sembra perfetto! Perchè non vi tornate a sedere e ci provate di nuovo?

    E questo sarebbe stare al gioco? Li sto prendendo per il culo! Beh, tanto ormai l'ho detto

    I quattro rimasero un attimo confusi dalla risposta contraddittoria e senza senso, il capo risolse l'imbarazzo afferrando il tavolino e rovesciandolo con gran fragore. Tutti nella locanda si girarono incuriositi.
    Adamo si immobilizzò reggendo il bicchiere di whisky a mezz'aria come se il suo braccio fosse ancora appoggiato sul tavolo.

    Certo che devono essere ben sfacciati per piantare un casino di fronte a uno shinigami della nona... anzi, probabilmente sono più sbronzi che sfacciati
     
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  14. Purtroppo
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    SPOILER (click to view)
    Non va assolutamente contro le regole, anzi hai fatto bene.


    CITAZIONE
    narrato
    pensato
    parlato

    Stavo ancora attendendo la risposta del ragazzo con cui ero intento a parlare, probabilmente avevo toccato un tasto dolente, quando quattro tizi alquanto bevuti si alzarono e attaccarono bottone al ragazzo che ci stava ascoltando.

    Mi è già capitato una volta, allora facevo ancora l'accademia, le scazzottate nei locali del resto non passano mai di moda nel Rukongai...

    Inizialmente rimasi a guardare, indeciso sul da farsi, in quanto seggio della nona sarei dovuto intervenire, ma solo se quei tizi avessero fatto qualcosa o se il ragazzo mi avesse chiesto aiuto.

    Per il momento potrebbe essere sufficiente farmi notare, e se questo non dovesse bastare...

    Mi scusai con il ragazzo al mio tavolo e mi alzai, dirigendomi verso il bancone, ma facendo in modo di passare di fianco alla conbriccola.

    Spero che siano abbastanza lucidi da comprendere la situazione in cui si stanno mettendo, anche se guardandoli non direi proprio.

    Raggiunsi la mia meta e iniziai subito a guardarmi intorno: il locale non era molto affollato e l'oste, accortosi della situazione stava intimando alle cameriere di mantenere le distanze.

    SPOILER (click to view)
    Direi che puoi postare direttamente tu, Sandeman.
     
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  15. Sandeman
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    Il tavolino ribaltato compì un mezzo giro prima di fermarsi. L'asta di un metro e mezzo posta al centro del tavolino aveva colpito il pavimento e la gamba di una sedia con fragore metallico. Si era fatto un silenzio bisbigliante nella locanda, gli avventori pregustavano una bella rissa, che già da diversi giorni mancava di avvenire.
    Adamo si guardò intorno, tutti gli occhi erano su di lui e sui suoi nuovi amici. Anche lo shinigami dai capelli bianchi, passato a fianco a loro un momento prima che quel tizio decidesse di ribaltare il tavolino, li fissava dal bancone. Lo studente dell'accademia era invece rimasto al tavolo.
    I pensieri di Adamo per qualche oscuro motivo si erano focalizzati sul fatto che un tavolino con un'asta da lap dance in mezzo dovrebbe essere ancorato al terreno, perchè altrimenti costituisce un serio pericolo per la spogliarellista che lo utilizza.

    Questo conferma il basso livello di questa locanda

    -Che c'è, ti sei cacato addosso?-

    L'aspra voce di uno dei quattro avvinazzati lo risvegliò dalla sua immobilità, riportandolo alla situazione attule, assai poco rosea. Guardò i suoi quattro aggressori: non provava ira verso di loro, solo era infastidito di doversi sbrigare una situazione così spiacevole e leggermente intimorito dall'idea di essere malmenato da loro.
    Buttò giù in un sorso tutto il contenuto del bicchiere rimastogli in mano, lanciò un'occhiata allo shinigami e si alzò. Era sensibilmente più basso di quello che aveva ribaltato il tavolo.

    Capisco che voi ubriachi troviate divertente importunare la gente che beve tranquillamente, ma sappiate che è davvero spiacevole per chi prendete di mira, nella fattispecie io. In questo modo mi costringete ad andarmene

    Chissà perchè quando si rapportava con persone aggressive, ubriache o da lui giudicate stupide (e al momento erano compresi tutti e tre i casi) Adamo assumeva un tono impostato e saccente decisamente irritante. Finito il discorsetto si voltò con aria indignata e fece per andarsene; alle sue spalle il tipo che aveva ribaltato il tavolo brandì la bottiglia di vino quasi vuota che si portava appresso come una clava, la sollevò in alto lasciando che un po' del suo contenuto si rovesciasse e fece per calarla violentemente sulla testa di Adamo.
     
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31 replies since 26/1/2009, 06:35   243 views
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