Classe M [III]

Quella notte non avevo chiuso occhio.
Chissà per quale futile motivo, ogni volta ce mi riaddormentavo, mi svegliavo dieci minuti dopo.
E così ero già di cattivo umore all'alba.
Per fortuna, il cielo preannunciava pioggia e ciò aumentò il mio buon umore cancellando ogni senso di stanchezza.
Amavo la pioggia, e tutte le cose fredde che esistono in uqesto mondo, così quando uscii, non presi neanche l'ombrello, così che avrei potuto sentire il freddo direttamente su di me.
Ad alcuni poteva sembrare strano quel comportamento e forse, anche non adatto alla salute...Ma era da parecchio tempo che mi comportavo così e la mia salute era intoccabile.
Perfino dalla più fredda tempesta di neve.
Quella mattina avrei dovuto incontrarmi con Ayate alle sei di mattina, in una via di periferia, al palazzo numero 3.
Così, già verso le 5.20 ero in giro per la città e, siccome mancavano ancora parecchi minuti, me la presi comoda.
Verso le sei ero già in quella via periferica e andai a cercare il palazzo numero 3.
Finalmente, lo trovai e vidi Ayate appoggiato al muro, a braccia conserte.

Buongiorno, Ayate-sensei!

Vidi Ayate ricambiare il saluto con un semplice cenno del capo.
Chissà cos'aveva?
Lo seguii fin sul tetto del palazzo. Davanti a noi c'era un grosso spiazo, vuoto, senza nessun particolare.
Ascoltai la spiegazione di Ayate e prima di cominciare gli feci una domanda.

In poche parole, dovremmo combattere...
Una domanda: Ci sono regole particolari, limitazioni o eccettera?

Ayate era posizionato al centro del terrazzo e io iniziai a camminargli attorno, descrivendo una circonferenza del raggio di circa 2 metri.
Il centro era costituito da Ayate.
Aspettai la risposta, cercando intanto di analizzare il mio avversario, anche se mi ero già scontrato con lui.