Under the Oak

Ruolata liberaH

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Meldon
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato
    Pensato



    Una giornata temperata. Ne troppo calda ne troppo fredda, con un sole splendente ed una brezza leggera. Era la giornata ideale per fare una passeggiata, e così, poche ore prima, avevo deciso di lasciare la mia stanza nella caserma dell' VIII brigata per andare a godere di quel clima mite e di quel dolce venticello.
    Avevo vagato senza meta per parecchi minuti, quando, infine, arrivai ai piedi di una collina erbosa, dove sulla cima, si trovava una quercia. La vasta chioma della pianta proiettava a terra una penombra invitante, e così, decisi di risalire il pendio per poter schiacciare un pisolino sotto i rami dell'albero.
    Prima di cominciare l'ascesa, presi una sigaretta dal pacchetto, e notai con disappunto che ormai ve n'erano ben poche. Ultimamente stavo fumando molto poco, ma quelle sigarette non mi sarebbero bastate fino al giorno dopo.
    "Dovrò ricordarmi di passarle a prendere prima di tornare indietro... Prima di tornare a casa..."
    Ormai ero da qualche giorno membro della brigata, e l'edificio dove si trovava, era diventato a tutti gli effetti la mia abitazione. Ma mi era ancora difficile chiamare casa quel posto. Forse per abitudine, quando dicevo "casa" intendevo ancora la piccola abitazione dove stavo nel Rukongai. Chissà se mi sarei mai abituato a quella nuova situazione.
    Stavo ancora riflettendo sulla mia sistemazione, quando arrivai in cima alla collina. Slegai il fodero della mia spada dalla cintura, mi sedetti sull'erba e posai la Zanpakutou accanto a me. osservai il panorama per qualche minuto, e poi mi sdraiai sull'erba. La pace li regnava sovrana, e solo il cinguettio sporadico di qualche uccello rompeva il silenzio, che altrimenti sarebbe stato assoluto.
     
    Top
    .
  2. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    CITAZIONE
    -Narrato
    -Pensato
    -Parlato
    Perlomeno, per ora o.ò

    "Bene!"

    Non era servito molto.
    Del resto la politica assunta dall'Ottava non era delle più rigide e severe, seppur si facesse valere come ogni singolo Gotei. Era solamente questione di punti di vista, oh sì, e quegli elementi che per molti parevano scansafatiche per altri erano l'elité dell'elité, che ben riuscivano a unire dovere al piacere. Del resto le scartoffie erano questione di tipica routine. Le missioni, come l'ultima, lievemente meno.

    Ma ero tornato, alla fine. E con ben pochi aneddoti nuovi con cui favoleggiare nelle menti dei giovani, cosa che assai rimpiangevo. Da quinto seggio, il mio lavoro diventava, paradossalmente, sempre e meno stabile. Aumentava il grado ma rischiavano di diminuire gli anni di vita da godere dediti a sollazzo e riso. Palese aggiungere che ne ero seriamente dispiaciuto.

    Ciononostante, riuscivo comunque ad attingere tempo al tempo ed allontanarmi qualche volta, facendo finta di premurarmi dei poveri abitanti o semplicemente di consegne di cui non era lecito parlare in pubblico.

    Infine fuori.
    All'aperto, al Sole. Costretto a chiudere gli occhi scrutando il cielo mi diressi verso la non-meta, cercando di girare quanto più a lungo mi fosse possibile. Un buongiorno di qua, uno di là, uno al collega, un lieve cenno alle damigelle e infine non potei che portarmi in aperta distesa, vagando in solitaria.

    Fu così che lo colsi in flagrante. Non potei non sorprendermi, decidendo immediatamente di avvicinarmi pacatamente. Era lì sdraiato, il giovane imberbe. E non era passato neppure troppo tempo da quando era entrato nella mia stessa Brigata. Chissà come sarebbe proseguito il suo cammino. Per ora però si sarebbe dovuto preoccupare giusto di me, cosa da nulla.

    Cozzai il mio fodero "involontariamente" con la sua testa, squadrandolo dall'alto.

    "Ma insomma ragazzo. Ti pare questo il modo di renderti utile a codesta Società? Mi chiedo da chi diamine tu abbia appreso."

    Non potei celare un velato sorriso, alla fine eravamo colleghi di un'incantevole avventura.
     
    Top
    .
  3. Meldon
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato
    Pensato



    In una giornata come quella, una dormita all'ombra di un albero era una delle cose migliori da fare. Il silenzio, la calma che regnava nel mio animo... Sembrava che nulla potesse disturbare il mio sonno. Tranne, forse, il fodero di una Zanpakutou che andava ad impattare con la mia scatola cranica.
    Non mi resi subito conto di cosa fosse stato, ma immediatamente spostai la mano in direzione dell'impugnatura della mia spada, per prepararmi ad un eventuale combattimento. Nel Rukongai c'erano anche persone che covavano un odio profondo per gli Shinigami, ed alcune di esse non avevano intenzioni amichevoli. Ma la voce che sentii fermò la mano a mezz'aria. Conoscevo quella voce, l'avevo già sentita molte altre volte. Grazie a lei avevo imparato le basi per diventare uno Shinigami. Era la voce di Blink Voultred.
    Aprii gli occhi per avere la conferma, e fu proprio lui che vidi. Era da un bel po' di tempo che non lo incontravo, ma era sempre lo stesso. Il mio cuore si riempì di gioia nel vederlo, e nonostante mi stesse facendo una mezza ramanzina, un accenno di sorriso mi fece capire che non dovevo prenderlo troppo sul serio.
    "Buongiorno, Sensei! Sa, questa mi ricorda molto la storia del bue che ha dato del cornuto all'asino..."
    Scoppiai a ridere, ancora seduto a terra. Era da tempo che volevo vederlo, che volevo parlare con lui, e finalmente ne avevo la possibilità.
    Più che un maestro o un superiore, lo consideravo quasi un fratello. Lo ammiravo, volevo diventare come lui...
    "Era da tempo che non ci vedevamo... Che fine aveva fatto?"
    Erano successe alcune cose dal nostro ultimo incontro, e lui era proprio la persona con cui volevo da tempo parlare. Estrassi una delle ultime sigarette dal pacchetto, preparandomi per quella che sarebbe stata una bella chiacchierata. Lunga o corta che fosse, poco mi importava. Ero solamente felice di aver ritrovato il mio Sensei...
     
    Top
    .
  4. »Blink
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Decisamente cambiato. Sì, probabilmente questa era la migliore definizione di quello che potevo considerare un Nuovo lui.

    Era rinato entrando nel Gotei, probabilmente per l'ultima volta. Le differenze le notavo a semplice occhio, da gesti maturati e nuovi a oggetti irrimediabilmente concreti come una incantevole lama poggiata al suo fianco; amica per la pelle. Unica vera Amica.

    Lo squadrai per qualche secondo ancora, poi sbadigliando moderatamente mi sedetti accanto a lui, poggiando di conseguenza la mia lama vicino alla sua.

    "Che fine avevo fatto chiedi? Mah, guarda. Neppure il sottoscritto ha capito molto dell'accaduto."

    Il tipico sorriso sghembo si fece posto fra le parole, andando a coronare quello che forse era un tasto dolente, forse semplice mancanza di voglia di raccontare.

    "So solo che ora sono qui. Perlomeno, al momento. Del resto ben in fretta ti accorgerai che se ora gli studenti ti fanno un baffo, tu lo fai a elementi ancor più pericolosamente superiori."

    Vita strana, in effetti quella. Se tale poteva essere definita. Esistenza - mera a volte per alcuni.

    "Piuttosto come procedi? Mi onori o mi devo vergognare ad uscire dalla mia camera?"

    Scherzosamente scherzoso. Quell'attimo non aveva bisogno d'altro se non di affabili chiacchiere. Le due distinte lame poste vicino luccicavano ai raggi del Sole. Eravamo, in un certo modo, pari. Fosse stato il caso, ci saremmo dovuti coprire le spalle a vicenda.

    O morire, per l'altro.
     
    Top
    .
  5. Meldon
        +1   -1
     
    .

    User deleted


    Narrato
    Parlato
    Pensato



    Si sedette accanto a me, posando la sua Zanpakutou vicino alla mia. Guardai per un istante le due spade che luccicavano nella luce solare, così simili, ma così diverse. Una nera come la notte più profonda, nella quale nemmeno una stella illumina il cielo, l'altra invece dal candore assoluto, come un fiocco di neve. Eppure per dimensieni e forma erano così simili... Entrambe più lunghe della media, con una curvatura impercettibile, sempre se esistente. Erano le nostre compagne per la vita, le uniche cose immutabili che ci sarebbero state nelle nostre esistenze, le uniche certezze.
    Ma per me, forse non era così. La mia Zanpakutou non era l'unica certezza, vi era anche il mio Sensei. Come sempre una persona unica, inimitabile. Le sue risposte a volte lasciavano più perplessi di quanto non si fosse prima di aver formulato la domanda, ma erano spesso utilissime. Era stato così durante le lezioni all'accademia, dove voleva farmi arrivare alla soluzione del problema sfruttando solamente le mie capacità, e forse era così anche in quel momento.
    Una domanda però, mi colse alla sprovvista. Non sapevo nemmeno io quale fosse la risposta, dato che non avevo mai nemmeno preso in considerazione l'argomento. Non sapevo se gli stessi rendendo onore o se invece facessi l'opposto. Un lieve disagio cominciò ad impossessarsi di me.
    "Beh... A dire il vero, Sensei, non ne ho idea. Io sto facendo del mio meglio, mi sto impegnando al massimo delle mie capacità. Non mi importa quanto sia grande l'ostacolo, perchè con determinazione lo abbatterò."
    La risposta era quella più sincera che mi fosse venuta in mente, e speravo che il Sensei la apprezzasse. In fin dei conti, nonostante il mio cambiamento, ero ancora uno dei suoi allievi, ed avrei voluto sentirmi gratificato. Che fosse con un sorriso, o con delle parole di incoraggiamento, o qualsiasi altra cosa, poco mi importava. L'unica cosa che desideravo in quel momento, era che Blink Voultred potesse essere fiero di me.
    Portai lo sguardo all'orizzonte, osservando le nuvole trasportate pigramente dal vento.
    "Spero di poter andare in missione con lui un giorno... Lo spero davvero..."
     
    Top
    .
4 replies since 19/1/2010, 21:57   41 views
  Share  
.
Top