Allenamento Hanae Haru

Statistiche (zanjutsu)

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  1. ¬Nagashi
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    Allenamento caratteristiche:
    Partecipanti:
    -Hanae Haru (Tamaki-kun)
    [/QUOTE]
    Era un'altra giornata soleggiata nel rukongai, nulla di divertente sarebbe accaduto quel giorno, questo era poco ma sicuro, o, perlomeno, non me lo ricordavo...
    Così, appoggiato ad una collinetta dall'irrisoria grandezza, me ne stavo là ad osservare il cielo...


    SPOILER (click to view)
    Ok, ora devi cercare di attirare la mia attenzione, altrimenti non ti alleno u.u (in realtà non avevo voglia di scrivere, comunque...)


     
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  2. Tamaki-kun
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    Tanti erano gli spiazzi nel quale l’affollato Rukongai vedeva finire le proprie fatiscenti casupole, lasciando spazio a degli sparuti alberi che si facevano strada nel polveroso terreno, a volte innalzatosi a formare delle solitarie e a malapena accennate colline, ed era proprio in uno di quei luoghi che la fortuna aveva deciso di portarmi durante uno dei miei usuali vagabondaggi per quei quartieri, donandomi così la vista di un pigro shinigami che si allietava rimirando sdraiato l’azzurro cielo. Non che fosse una visione particolarmente comune, certo, ma fino a quel giorno avevo avuto l’occasione di misurarmi con alcuni di essi e, con mia grande fortuna, ogni incontro si era rivelato interessante e colmo di nozioni di cui, a prezzi più o meno gravi, il mio corpo portava ancora i segni. “Ehi, tu! Shinigami!” esordii colmo di eccitazione una volta giunto nei pressi di quella quieta figura “Il mio nome è Hanae Haru, recluta dell’accademia che inganna il proprio tempo tentando di giungere adeguatamente preparato alle prossime lezioni di cui, per ora, nemmeno il sensei è dato sapere. So che non avrei il diritto di disturbarti… Mi spiace… Ma non è che, per caso, finito il tuo riposo, avresti una manciata di minuti da dedicarmi..? Devi essere molto forte, e sarei davvero lieto se tu potessi, almeno in parte, condividere la tua esperienza con una normale anima come me, magari spiegandomi i rudimenti dell’arte della spada che, mio malgrado, non ho mai avuto l’occasione di apprezzare prima… Sono conscio della mia impertinenza, ma quando ti ho visto su questa bassa collina, tutto solo, non ho saputo trattenermi dal chiedertelo…”.


     
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  3. ¬Nagashi
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    parlato
    pensato

    Me ne stavo lì a guardare il cielo quando questo venne oscurato da una specie di ragazzino.
    Nel frattempo, vidi un brillante color arancio che si andava a frapporre tra me e il cielo, una piccola farfalla che svolazzava qua e là, cominciai a guardarla meravigliato
    Eh già, solo mettendoli accanto si potranno apprezzare appieno entrambi i colori.

    Me ne stavo lì a guardare il cielo quando questo venne oscurato da una specie di ragazzino.
    E tu chi sei?
    Mi alzai, gettai a terra la sigaretta e la pestai, per poi riaccendermene un'altra, che sprigionò un forte odore fruttato nell'aria, un intenso odore di ciliegia che si infiltrava nelle narici, si mescolava all'odore che veniva dalle bacche che facilmente si potevano trovare nei cespugli accanto a noi, un più debole, ma ugualmente intenso odore.

    Alzai gli occhi e notai un ragazzino, che cominciò a parlare.
    “Il mio nome è Hanae Haru, recluta dell’accademia che inganna il proprio tempo tentando di giungere adeguatamente preparato alle prossime lezioni di cui, per ora, nemmeno il sensei è dato sapere. So che non avrei il diritto di disturbarti… Mi spiace… Ma non è che, per caso, finito il tuo riposo, avresti una manciata di minuti da dedicarmi..? Devi essere molto forte, e sarei davvero lieto se tu potessi, almeno in parte, condividere la tua esperienza con una normale anima come me, magari spiegandomi i rudimenti dell’arte della spada che, mio malgrado, non ho mai avuto l’occasione di apprezzare prima… Sono conscio della mia impertinenza, ma quando ti ho visto su questa bassa collina, tutto solo, non ho saputo trattenermi dal chiedertelo…”.

    Capisco capisco, sappi ragazzino, che non è facile che una ragazza cada ai tuoi piedi, devi infatti sapere che una volta uno che conoscevo se ne stava lì sulle sue e arriva una ragazza, una bomba pensavo io, gli chiede di uscire e sembrava del tutto lecito, se non che il mio amico era un tizio pieno d'attenzioni, e beh, sai come sono le ragazze, gli ha detto "babe i'm gonna leave you" e se n'è andata con un altro, o forse era una canzone...
    E qual'era il tuo nome?


    SPOILER (click to view)
    Sì è una canzone dei led zeppelin anche se non parla di quello U.U

     
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  4. Tamaki-kun
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    “I… Il mio nome, dici…?” balbettai spiazzato da quel musicale sproloquio, mentre le mie gote si tingevano di una delicata sfumatura color rosso corallo e tentavo, inconsciamente, di sfuggire al suo sguardo, come se impaurito di mostrargli l’effetto che le sue parole avevano avuto su di me “È… Hanae Haru… Sono una recluta dell’accademia…”. Sebbene, in un primo momento, mi fosse perfino sfuggito di aver risposto ad una domanda alla quale avevo già, teoricamente, posto fine, dopo qualche secondo mi riscossi, esibendomi in un lieve e timido sorriso dalla rara innocenza, mentre con un filo di voce esplicavo meglio la mia precedente richiesta, conscio che, almeno, stavolta parte della sua attenzione fosse rivolta verso di me: “Ti stavo chiedendo se per caso non avessi del tempo da dedicarmi, come altri prima di te, per potermi assistere in un piccolo allenamento prima della mia entrata in accademia… Cioè… Mi piacerebbe tanto imparare i rudimenti dello zanjutsu, ma a dire il vero non so proprio da dove iniziare… Né a chi chiedere…”. Una leggera brezza, improvvisamente sollevatasi come ad accompagnare la fine delle mie parole, mi scompigliò i dorati capelli, facendoli rilucere di meravigliosi bagliori sotto il caldo sole di quella giornata, il quale pareva voler amorevolmente abbracciare tutto il mio essere in un piacevole tepore.


     
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  5. ¬Nagashi
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    Fiuuuuu, una foglia secca svolazzava nel cielo, disperdendo pezzettini a poco a poco, ciò mi ricordava la sublimazione di una stella cometa, anche se non ne avevo mai vista una.

    Schivai il ragazzino che continuava a parlare e presi ad inseguire quella foglia che svolazzava.

     
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  6. Tamaki-kun
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    “Anche stavolta..?” pensai tra il sorpreso e l’offeso, mentre le viscere prendevano a contorcersi alla pari di squamosi rettili voraci “Ho tentato di essere gentile… Ma ad essere preso per il culo non ci sto…”. Socchiudendo lentamente gli occhi mentre osservavo quella pacifica corsa tentai di quietare i bollenti spiriti che ormai avevano deciso di prendere possesso del mio corpo, come solitamente solo nei combattimenti accadeva, ove l’unica cosa che importava era dimostrare il proprio valore. Anche qui, dovevo dimostrare qualcosa. Non poteva permettersi di ignorarmi, non mi tangeva minimamente la sua teorica forza e, se solo avesse continuato testardo nel suo intento, li lì a breve lo avrei preso a calci. Tu-tum. Tu-tum. Il cuore iniziava ad accelerare i propri battiti, guidato dalle emozioni che mi scuotevano l’animo, come a voler, con il proprio boato, avvisare quell’individuo, del quale non avrei sopportato oltre il comportamento. Un lieve pulsare della tempia, accompagnato dall’irato serrarsi della mandibola, era ora rivolto alla nera schiena dello shinigami, che ancora non sapevo se colpire con un pugno o un calcio. “Le gambe dovrebbero permettermi di fargli più male…” valutai mentalmente, serrando le mie dita in un preludio di quello che si sarebbe rivelato un davvero poco amichevole scatto verso quell’individuo. O mi avrebbe degnato della sua attenzione o avrei almeno tentato di ricordargli che, anche se piccolo, il trovarmi intangibile non era una prerogativa concessagli, anche se abile nei combattimenti.


     
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  7. ¬Nagashi
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    Era facile che mi distraessi, e c'era un numero di modi davvero alto perchè ciò accadesse.
    Tuttavia, quando stavo per perdere di nuovo la giornata a guardarmi in giro, sentii una strana forma di reiatsu giusto alle mie spalle.
    Mi girai lentamente e lo osservai.

    Il ragazzo sembrava arrabbiato, e del reiatsu fuoriusciva dal suo corpo, nulla di rilevante, se non fosse per la quantità di reiatsu che fuoriusciva.
    Questo denota un pessimo contro-

    Non feci in tempo a parlare che questo cominciò a correre furioso verso di me, in quel momento non capivo bene che volesse.
    E pensare che non ti ho mai visto in vita mia...
    Mi limitai ad aspettarlo, nella calma più totale, osservando i ciliegi ormai rinsecchiti in lontananza.
    Yaaaawn, oggi non ne avevo voglia...
    Nel momento esatto in cui il ragazzo stava per colpirmi, scomparvi dalla sua vista, ritrovandomi a pochi metri più lontano.
    Hadou no Ichi: SHOU.

    Diressi le punte delle mie dita verso l'albero, ne colpii due rami che caddero a terra spostando le foglie qua e là in un leggero venticello.
    Come vedrai, non sono molto bravo nel corpo a corpo, oltretutto mi sembrava di aver inteso che volessi sviluppare le tue abilità nell'utilizzo della spada...Ya-yaaaaawn, e pensare che più si dorme più viene voglia di dormire...
    Così, lanciai il ramo al ragazzo e presi a disegnare per terra ricominciando a non curarmene.
     
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  8. Tamaki-kun
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    “Non è possibile. Anche lui?!?” pensai stizzito quando, poco prima che riuscissi a colpirlo, il ragazzo scomparì, apparendo a qualche metro di distanza con la sua solita aria pacata. Di questo passo avrei probabilmente finito per l’odiare con tutto il cuore la categoria degli shinigami, di cui ormai avevo deciso di fare, forse stupidamente, parte. Pronunciando delle parole che non riuscii ad udire chiaramente, ma di cui subito mi accorsi l’effetto, quel ragazzo di cui non conoscevo nemmeno il nome fece cadere un paio di lunghi rami da un albero poco distante e, una volta raccolti entrambi, me ne porse uno, che afferrai con aria dubbiosa valutandone la misura, probabilmente assai scomoda per il mio fisico poco sviluppato. “E così utilizzi i kidou, proprio come Joey…” dissi senza degnarlo di uno sguardo, occupato piuttosto a poggiare un’estremità della mia arma a terra al fine di, reggendola saldamente con la mano sinistra, spezzarla in due, cosa che mi riuscì abbastanza facilmente e mi permise di ottenere due rudimentali coltelli, secondo la mia fervida immaginazione “Quelli non sono altro che trucchi di prestigio. Se ci si volesse confrontare, lo si dovrebbe fare corpo a corpo!”.

    Un secondo dopo quelle parole, flettendo rapidamente le gambe, effettuai un veloce scatto destinato a portarmi nei pressi del mio avversario così da poterlo, con entrambe le armi saldamente strette tra le mie mani, colpire. Con il braccio sinistro, mantenuto parallelo al terreno, mi esibii in un ampio movimento che desiderava far impattare quel rudimentale bastone contro il suo rispettivo fianco, quello destro, nella zona priva della protezione della cassa toracica. Contemporaneamente, tuttavia, dopo aver sollevato verso il cielo l’altro arto superiore, mentre questo calava in una sorta di fendente discendente flettei, ancora agli esordi della sua traiettoria, il polso in avanti, mirando a lanciargli il bastone sul viso con la maggiore forza possibile sebbene, non avendo mai provato prima qualcosa del genere, la mira si rivelò leggermente sbagliata, costringendo quell’arma a passargli poco oltre la spalla, tagliando l’aria inoffensiva. “Combattere con delle armi è più difficile del previsto…” mormorai infastidito, sperando tuttavia che quell’errore fosse almeno servito a distrarlo, cosa per la quale non pareva necessario un grande impegno.


     
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  9. ¬Nagashi
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    Con mio notevole piacere, notai che.........erano rimasti dei petali di ciliegio non seccati attaccati ad un ramo dell'albero davanti a me.
    A rovinare quel momento, tuttavia, ci pensò un ragazzo dall'aria strana, che si lanciò contro di me attaccandomi.

    Ehi, e tu chi diavolo sei??
    Evidentemente non era uno molto socievole, di tutta risposta, mi attaccò con un fendente, parecchio scarso a mio avviso, che parai semplicemente alzando un ramo che, chissà perché, mi trovavo in mano.

    Ragazzino, sembra che tu stia cercando di attaccare briga con un gentiluomo.
    No, sicuramente non amava molto relazionarsi alle persone che aveva intorno, infatti, mentre parlavo, lanciò un ramo, tutto qui, tutto quello che aveva da dirmi era lanciarmi un ramo.
    Tuttavia, anche in questo era abbastanza scarso: il ramo non mi colpì, bensì, mi mancò del tutto.

    Ok, nonostante tutto, anche se non so perchè tu mi abbia attaccato, penso proprio tu abbia bisogno di una lezione, intendo nel tirare di spada.
    Vediamo, non so se hai presente, conoscevo un tizio, un certo jin, Jin qualcosa, non ti dice nulla? No, nemmeno a me, forse si chiamava Joe...aspetta, non è che era Bartolomeo...il punto è...non ricordo bene il punto, di che parlavamo?


    Guardai in basso e notai che avevo appena parato un suo colpo.
    mmm. non sarò mica nel bel mezzo di un incarico, beh, per sicurezza, forse ti ammazzerò. Guarda bene.
    Caricai quel ramoscello che avevo in mano di molto reiatsu, e mi limitai ad alzarlo con tutta la mia forza, in questo modo si distrusse, non che mi importasse tanto, fatto stava che ora il ragazzino che avevo di fianco stava svolazzando e andando dritto contro un albero.

    O forse era una lezione? Beh, dato che non ricordo cosa diavolo stiamo facendo, nè tantomeno chi tu sia, ti farò una lezione durante la tua esecuzione.
    Allora, come avrai visto, l'arte della spada uhm, consiste nella calma più totale, o parlavamo di lotta a mani nude? Beh, di quello non so niente, continuerò con questo, ah, ecco, sì, spada spada, cosa faccio io quando combatto con la spada? Uhm.

    Mi guardai un po' qua e là pensieroso.

    Ragazzino, nemico, chiunque tu sia, ho solo una cosa da dirti: nessun movimento inutile.
    Detto questo, senza neanche badare se si fosse alzato o meno o dove fosse andato a finire dopo il mio primo attacco, mi scagliai verso di lui, prendendo la zampakutou, senza nemmeno toglierle il fodero, e scagliando un attacco utilizzando semplicemente forza bruta mischiata a reiatsu, dall'alto verso il basso, se il ragazzo durante il mio tragitto non avesse trovato un modo per schivarmi usando quel poco che gli avevo spiegato di zanjutsu, sarebbe anche potuto morire.
     
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  10. Tamaki-kun
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    In men che non si dica, un colpo dalla potenza che mai prima avevo avuto il piacere di poter osservare mi scaraventò in aria, costringendomi ad un volo di molti metri verso il tronco di un albero, traiettoria difficilmente evitabile che mi permise soltanto di ruotare di novanta gradi in senso orario, così da porgere solo il fianco destro alla lignea corteccia mentre, con il palmo della medesima mano e la gamba ormai flessa, vi impattai. Fu un urto doloroso, certo, ma nulla in confronto all’adrenalina che mi scorreva in corpo, la quale mi fece esibire in una divertita risata, accompagnata da un grido, quando vidi lo shinigami venirmi in contro in quello che, forse, avrebbe potuto essere il mio ultimo combattimento: “Questo era esattamente quello che bramavo! Vediamo quanto sei davvero forte!!!”. Niente movimenti inutili. Non era certo un consiglio assai articolato, eppure, essendo l’unico a mia disposizioni, quando vidi la sua spada, ancor rilegata nel proprio fodero, calare sul mio busto, fu esattamente quello che tentai di mettere in pratica, frapponendo perpendicolarmente alla sua lama il bastone che reggevo nella mano sinistra, trattenendolo con la maggiore forza che mi era concessa. Non funzionò. O, almeno, quella non si rivelò una scelta particolarmente saggia per la lignea spada, la quale si divise in innumerevoli schegge a causa dell'irruenza di quel fendente. Questo, tuttavia, mi permise almeno di rallentarne la velocità, dandomi modo, in quello che forse si sarebbe rivelato soltanto un impeto di puro masochismo, di cercare di afferrare la zampakutou, protetta dal fodero, con entrambe le mani, purtroppo decisamente doloranti per potermi assicurare una stretta sicura. Se, però, quel tentativo fosse andato a buon fine, ne avrei comunque approfittato, non curandomi del dolore dei miei arti superiori mentre, flettendo velocemente la gamba sinistra, avrei tentato di colpire l’impugnatura della sua arma con un calcio, al fine di costringerlo a mollare la presa per il dolore, una mossa che aveva già funzionato con un altro shinigami e che, forse, mi avrebbe nuovamente permesso di cavarmela.



    Ferite Subite:
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    Ferite subite nei turni precedenti: Nessuna.
    Ferite subite in questo turno: Una moderata per il volo ed il conseguente impatto con l’albero, una moderata nell’ostacolare il tuo colpo e tentare di afferrare il fodero con entrambe le mani.
    Ferite totali: Una grave.

     
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  11. ¬Nagashi
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    Uhm, non è un incarico quindi...
    Evidentemente no, mi trovavo nel bel mezzo di una lezione, o di qualcosa di simile, furono queste le conclusioni relative al mio attacco.

    Tuttavia, nonostante la sua debolezza, il ragazzo era pieno di risorse.
    Non era, infatti, riuscito a parare il mio colpo, ma aveva cercato, pur ferendosi, di bloccare la mia spada, e ora era tutto intento a rubarmela.
    A giudicare dalle ferite, ora come ora non sei in condizione di muoverti, anche se non sembra, sono un medico, ma sono anche un esperto di reiatsu, per quanto ti riguarda, potresti ancora lottare. Senti, ma ci conosciamo?

    Senza attendere una risposta da parte sua, e approfittando della distrazione scaturita dalle mie parole e dalle ferite, avendo il wakizashi dalla parte del manico, lo sollevai con tutta la forza, sollevando di conseguenza il corpo del ragazzo. Una volta a mezz'aria, sfoderai la zampakutou e feci una rotazione di 180 gradi per recuperarne anche il fodero. In seguito, indietreggiai, lasciando il ragazzo al suo destino.

    Erano poche le occasioni in cui ero serio, non tanto per il potenziale del ragazzo, nè perchè mi divertisse particolarmente quell'incontro, era solo che per qualche secondo mi stavo divertendo ad imitare un grande guerriero di quelli che mi divertivo a vedere in tv.

    Giovane... Il vento sferzava i miei capelli, la mia spada rifletteva splendidamente l'accecante luce del sole Tu hai del potenziale, per cui, anche se non sei ancora uno studente....o sì?....Ti donerò questa.
    Non so esattamente perché girassi con una di quelle armi, ma ne avevo una giusto attaccata dietro la schiena, in mancanza della chitarra, dovevo avere sempre qualcosa dietro la schiena, presi l'oggetto e lo lanciai.
    Oh pudico figlio della stirpe degli Dei, è giunta l'ora di compiere il tuo destino, dopo il lungo cammino che hai dovuto attraversare. Dissi con voce solenne.
    Devi sapere, che lo zanjutsu è un'arte molto complessa, ma che si può risolvere anche nel più semplice degli attacchi.
    Giovane Jedi, fin dai tempi in cui le galassie non erano esplorabili, gli uomini si confrontavano in questa nobile arte.

    Nel mio delirio, con solennità, presi la spada con due mani e la posi dritta davanti a me.

    Preparati...
    Mi scagliai con uno scatto, verso il ragazzo, mentre un cumulo di polvere si alzava dietro di me, e mi limitai a scagliare un fendente a destra, parallelo al terreno, che, per via dell'altezza, avrebbe colpito circa poco sopra il petto del ragazzo se non si fosse parato.
     
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  12. Tamaki-kun
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    Iniziavo a domandarmi seriamente se gli shinigami provassero una sorta di sadico e perverso piacere nel sollevarmi e farmi volare a qualche metro da terra prima della rovinosa caduta, cosa che tante volte era successa con i miei precedenti avversari e che, anche ora, si ripresentò, strappando i miei piedi dal saldo terreno e privandomi del fodero così faticosamente afferrato, per poi farmi atterrare, malamente, poco distante, discesa che tentai di almeno di concludere con la pianta dei piedi e non col delicato volto. “E questa… Cosa sarebbe?” chiesi con aria interrogativa dopo aver preso il ligneo oggetto che mi lanciò, senza ancora sapere che questo rispondeva al nome di asauchi, la tipica spada di legno data in dotazione agli studenti dell’accademia “Comunque… Ehm… Grazie, immagino…”. L’incertezza con la quale osservavo gli scenici gesti di quell’individuo, tuttavia, si dissolse non appena questo, in un raro lampo di sanità mentale, mi avvisò di prepararmi a fronteggiare la sua mossa, che non si fece attendere: scomparso di fronte ai miei occhi a causa dell’elevatissima velocità utilizzata, infatti, mentre cingevo saldamente la mia arma con entrambe le mani, mi riapparve di fronte, tentando di colpirmi con un fendente verso la parte superiore del fianco sinistro, mossa davanti alla quale mi venne naturale oppormi tentando di frapporre nella sua traiettoria la mia lama. Essendo costituita da semplice legno, però, contando che questa avrebbe soltanto potuto arginare il suo assalto, tentai di chinarmi flettendo entrambe le ginocchia, lasciando che la sua zampakutou penetrasse nell’asauchi con un rumore sordo prima di tagliarla, passandomi sopra la testa in un tempo così breve dopo il mio movimento che mi privò di una sparuta ciocca di capelli ritardatari. Il colpo era stato forte e le mie mani ferite avevano fatto fatica a reggere la spada mentre questa veniva rotta per l’ennesima volta, sebbene quello sforzo avesse avuto un motivo ben preciso: ora, infatti, pur rimanendomi in mano ben poco dell’originale lunghezza della lama, approfittai della mia posizione per scagliarmi verso l’indifeso addome dello shinigami, stirando tutti gli arti di cui ero in possesso nella speranza di riuscire a penetrarne le carni con quanto avevo ancora dell’asauchi.




    Ferite Subite:
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    Ferite subite nei turni precedenti: Una grave.
    Ferite subite in questo turno: Una moderata per reggere il colpo senza mollare la spada, cosa che mi causò notevoli dolori alle mani.
    Ferite totali: Una grave ed una moderata.

     
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  13. ¬Nagashi
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    Ahahahah, i miei vestiti sono già pieni di buchi, e ora me ne hai fatto un altro...

    Ero riuscito a spostare appena la lama avversaria, seppur mutilata, attraverso una concentrazione di reiatsu nel punto che stava per essere colpito, che non poteva essere scalfita da una normale recluta. Tuttavia era riuscito a penetrare i vestiti.

    Beh ragazzo, hai ancora tanto da imparare, ma.....tu chi sei?
    Rinfoderai la mia spada e mi girai stizzito, andandomene, mentre l'ultimo sprazzo di sole prima del tramonto allietava la mia giornata.


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    Non avevo più voglia di scrivere, ricevi Zanjutsu +12 e esp. +6 o.o

    SPOILER (click to view)
    Fai un post conclusivo =D


    Edited by ¬Nagashi - 19/4/2010, 21:33
     
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  14. Tamaki-kun
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    “Io sono…” feci per dire mentre tentavo di rialzarmi, soddisfatto, nonostante non fossi riuscito a ferirlo, di come avevo ridotto le sue vesti “Oh, al diavolo! Alla prossima, shinigami!”. Ne seguii con gli occhi la figura man mano che questa si allontanava, ringraziandola sentitamente del divertimento che, forse in maniera ancora maggiore dei suoi predecessori, era riuscito a donarmi. “A questo punto, penso che questa sorta di pugnale sia ormai mio…” pensai riferendomi alla metà dell’asauchi che ancora reggevo in mano, assicurandomela in vita come ricordo di quell’incontro che, mi augurai, avrebbe presto potuto ripetersi.


     
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13 replies since 17/4/2010, 20:50   65 views
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