Morte di Serph Rinon

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    Giorno di festa, laboratorio chiuso, finalmente un po’ di riposo per Serph che se ne stava tranquillamente sdraiato sul divano a sfogliare il giornale in cerca di una notizia interessante.

    Che noia! Nulla di che sul giornale quest’oggi…

    E con un lungo sospiro lasciò svogliatamente andare il giornale per andare ad affacciarsi alla finestra. Era quasi ora che sua moglie tornasse dal lavoro e il chimico pensava già al pranzo che gli avrebbe cucinato. Improvvisamente però un pensiero gli balenò nella mente

    Maledizione! Dovrò sbrigare una parte del lavoro altrimenti si accumulerà tutto domani!

    Andò quindi in soggiorno, prese il primo foglio che vide e vi scrisse una frase per avvisare la moglie della sua assenza. Uscito di casa diede uno sguardo all’orologio e si incamminò. Il laboratorio non distava molto da casa sua: circa quindici minuti a piedi, ed il tragitto era quasi totalmente dritto. Sempre diritto, la quinta sinistra poi di nuovo sempre diritto. Serph aveva ormai memorizzato quell’abitudinario quanto facile percorso che collegava i due luoghi da lui più frequentati. Arrivato a destinazione notò però qualcosa di strano…

    La porta è aperta…che ci siano dei ladri?

    Il chimico aprì lentamente la porta e sgusciò all’interno dell’edificio. Quando vide i due assistenti si rasserenò.

    Eh sì! Ho assunto proprio due persone in gamba! Mi hanno letto nel pensiero e si sono già messi a sbrogliare un po’ di lavoro.

    Serph scese le scale rivolgendosi a loro

    Buongiorno! Ricordatemi di pagare il doppio queste ore di straordinari che state facendo di vostra spontanea volontà!

    I due uomini appena udirono la voce del loro capo sussultarono e si girarono verso di lui iniziando a sudare ed assumendo un’aria guardinga. Il Rinon spiazzato da questa loro reazione diede un’occhiata alle carte sul tavolo e vedendo che erano quelle della scoperta di cui tanto aveva paura ebbe uno sfogo di rabbia e tirò un violento destro ad uno dei due assistenti.

    CHE CAZZO STATE FACENDO VOI DUE? IO CHE CREDEVO DI AVER TROVATO DUE PERSONE ENCOMIABILI, DUE PERSONE VOLENTEROSE! SIETE SOLO DUE CHE PENSANO AD ARRICCHIRSI! NON NE CAPITE LA PERICOLOSITA’?!

    Capo stia calmo possiamo spiegarle tutto! Vede io e…

    STIA CALMO UN CAZZO!

    E diede un altro pugno in faccia allo stesso assistente facendolo svenire. Serph era furibondo, non perché quei due volessero far passare quella scoperta come loro ma perché essa non doveva assolutamente uscire da quel laboratorio. Non aveva mai condotto esperimenti in merito e si immaginò quello che quel topo morto sul tavolo significasse. I due assistenti che tanto stimava, che considerava i suoi migliori amici, non erano altro che mostri pronti anche a riportare in vita le persone pur di guadagnare soldi.

    Non capite che con la morte non si scherza? Se la persona fosse morta di cancro facendola rivivere non fareste altro che procurarle altro dolore facendola poi morire di nuovo! E anche ammesso che la possiate far vivere all’infinito non sarebbe altro che un ciclo di sofferenza e di morte!

    Capo lei non capisce la grandezza di questa scoperta. Riportare in vita i morti: una cosa che solo Dio può fare, da oggi nei poteri dell’uomo! Sa cosa significa questo? Che chi avrà il potere di farlo sarà considerato un dio! La gente ci riconoscerà per strada e ci adorerà! Ma la cosa più bella sarà la faccia di chi verrà da noi chiedendoci in ginocchio di resuscitare una persona cara, la faccia di chi non può fare niente se non chiedere aiuto ad un’entità superiore!

    Finito questo breve monologo Serph prese l’accendino che aveva in tasca è diede fuoco alle carte sul tavolo mandando così in fumo i piani dei suoi ormai ex-assistenti.

    NOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOOO! Non è possibile…le nostre aspirazioni…ora in fumo…ma ce la pagherai Serph Rinon! Stai certo che ce la pagheraiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii!

    Detto questo l’uomo si lanciò contro l’ex-capo che però si spostò e rapidamente fece lo sgambetto a quel pazzo che cadde a terra. Mentre Serph tentava di immobilizzarlo l’altro uomo, ripresosi, si alzò e, dopo aver afferrato un coltello che si trovava su uno scaffale, pugnalò il Rinon alla schiena.

    Muori! Muori! MUORIIIIIII!

    Lentamente il noto chimico cadde a terra sprofondando in sonno senza fine…

    Deve finire così? Quei due non possono rivelare al mondo quella scoperta!

    Il buio più totale ed una sensazione di freddo lo pervasero.

    Così è questo quello che si prova quando si muore?...Ma cosa? Perché io vedo il mio cadavere? Perché vedo quei due pazzi? E cos’è questa catena che unisce il mio petto al mio corpo?
     
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  2. Tamaki-kun
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    “A quanto pare, è arrivato il momento del mio prossimo cucciolo…” dissi con un delicato sorriso, entrando in quel laboratorio dalla porta ancora spalancata ed osservando la scena, già precedentemente avvertita grazie alla mia percezione del reiatsu, come se fosse quella più normale del mondo “Una scoperta assai interessante ridotta a semplice cenere al vento. Non ti pare un peccato?”. Le mie parole, impossibili da udire per i due assistenti, si rivolgevano, insieme al mio sguardo, all’anima che da poco era sorta, la cui catena risultava legata al tavolo sopra il quale, pochi istanti prima, era avvenuto il sacrificale rogo. Las Noches sarebbe stata contenta dei positivi risvolti del compito affidatomi, ed io avevo inoltre l'occasione per introdurmi in scene macabre quanto interessanti, rare fonti di divertimento in confronto alla piattezza che usualmente governava il mondo degli umani.


     
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    Perché non possono vedermi? Perché non possono sentirmi?

    Cos’è successo? Sono morto oppure no? Dovrei in quanto quello è il mio cadavere…Non capisco…cos’è successo? Che qualcuno mi dia una risposta vi prego!

    Mentre Serph era intento a porsi molti interrogativi ecco che entrò un altro nel laboratorio: era un uomo vestito di bianco con dei lunghi capelli marroni tendenti al rosso. Aveva però qualcosa di strano cioè due piccole “placche” bianche situate circa all’altezza degli zigomi.

    E questo chi è? Forse è un loro complice o forse è qualcuno che notando la porta aperta ha voluto vedere cosa fosse successo. Perché però non sembra minimamente turbato nel vedere delle fiamme ed un cadavere con tanto di assassini vicino? Perche non scappa o non chiama la polizia? E soprattutto perché mi guarda? Riesce a vedermi? Che sia lui la risposta che cercavo?

    Una scoperta assai interessante ridotta a semplice cenere al vento. Non ti pare un peccato?

    Lo spirito rimase sorpreso del fatto che solo lui avesse udito tali parole, infatti i due ex-assistenti erano ancora lì, attoniti, immobili e increduli per quello che avevano fatto.Ora ne era certo: solo lui lo poteva vedere, solo lui lo poteva udire: era lui la risposta a tutte le sue domande. Ignorando completamente le parole di quel tale Serph gli fece alcune richieste.

    Tu puoi vedermi? Perché sei l’unico che può farlo? Chi sei? Cosa vuoi da me? Ti prego dimmi se c’è qualcosa che io possa fare.

    Aspettando risposte il fantasma gettò un’occhiata al fuoco che ormai poteva essere definito un incendio vero e proprio: le fiamme avevano inglobato tre scaffali e si stavano pericolosamente avvicinando a quello delle sostanze infiammabili. Sperava che il laboratorio esplodesse il più tardi possibile perché voleva vendicarsi di quei due. Già, la vendetta, concetto totalmente contrastante con la persona che era stato: sempre buono con tutti, disponibile e pronto ad aiutare gli altri in caso di bisogno. Ma ora per la prima volta sentiva l’odio crescere dentro di sé ed era deciso ad ucciderli.

    Sì! Vi ripagherò con la stessa moneta! Vi ucciderò! Lo giuro: io…VI UCCIDERO’!

    Edited by Ice_Varna - 7/6/2010, 19:04
     
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  4. Tamaki-kun
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    Mentre entrambi gli assistenti mi oltrepassavano, fuggendo dal laboratorio ormai in preda alle fiamme, feci qualche altro passo verso quel plus che sembrava aver dimenticato le buone maniere a causa della drammaticità, a suo avviso, della situazione. “Così non va bene… Dov’è finita la buona educazione? Dovresti presentarti, prima di tutto… In ogni caso, non ha importanza chi sono, eppur posso dirti che mi trovo in questo luogo per offrirti una seconda possibilità. Per offrirti una vita di potere in cambio di un sacrificio del quale non ti importerà nulla. Sei pronto a sopportare un altro poco di dolore, per vendicarti di quei miseri uomini? O forse vuoi che la tua morte rimanga come la tua scoperta, semplice cenere in un inferno di fiamme?” dissi con un sorriso divertito, afferrando con delicatezza la catena che gli cingeva il petto, facendo accompagnare gli scoppiettii del fuoco dal sinistro clangore del ferro.


     
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    Lo spirito stava aspettando una risposta, fremeva nell’attesa ma anziché rispondere alle domande di Serph l’uomo gli propose un accordo dopo essersi lamentato della mancanza di educazione nei suoi confronti.

    Così non va bene… Dov’è finita la buona educazione? Dovresti presentarti, prima di tutto… In ogni caso, non ha importanza chi sono, eppur posso dirti che mi trovo in questo luogo per offrirti una seconda possibilità. Per offrirti una vita di potere in cambio di un sacrificio del quale non ti importerà nulla. Sei pronto a sopportare un altro poco di dolore, per vendicarti di quei miseri uomini? O forse vuoi che la tua morte rimanga come la tua scoperta, semplice cenere in un inferno di fiamme?

    Il plus valutò l’offerta e vedendo che i due pazzi se n’erano andati pensò bene di accettare.

    Ormai sono morto non ho più nulla da perdere, potrò provare ancora dolore? Anche se sono uno spirito? Anche se sono immateriale? Sarà solo una trappola? Mah…tanto vale accettare, se è vero ciò che mi ha detto otterrò il potere necessario per vendicarmi? Spero di si.

    Serph pensò per un attimo al dolore. Il dolore che gli aveva procurato il tradimento di due persone a cui si era affezionato come a dei fratelli era stato troppo grande, più grande di qualsiasi dolore fisico.

    Poco, ha detto, ma sarà davvero così? Non mi fido di lui…non mi fido più di nessuno ormai. Ma quello che voglio è il potere e anche se per ottenerlo dovrò soffrire le pene dell’inferno che sia!

    Va bene dammi questo potere! L’importante per me ora è solo la vendetta! Voglio uccidere quei due miserabili molto lentamente, devono soffrire come ho sofferto io!

    Il plus proferite queste parole attese con ansia che gli venisse conferito questo potere di cui l’uomo aveva parlato. Non chiuse gli occhi come potrebbe venire naturale a chiunque, non aveva paura, era concentrato unicamente su come far soffrire le sue future vittime.

    Li farò morire lentamente assaporandomi le loro grida. Magari gli taglierò le membra una ad una e poi mi divertirò a straziare quello che rimarrà dei loro corpi. Ora però devo vedere in cosa consiste questo potere…spero sia qualcosa di brutto…brutto per quei due ovviamente

    Cosa mi succederà esattamente?

    Questa fu l’ultima domanda che Serph fece a quell’uomo. Voleva sapere cosa sarebbe cambiato in lui, ma solo ed unicamente per capire quale sarebbe stato il modo migliore per infliggere dolore.
     
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    “… Diventerai come me.” gli sussurrai dolcemente all’orecchio, poggiando poi la suola di una scarpa sul suo petto, prima di estrarvi con un netto e preciso movimento la catena, in un’azione che probabilmente gli avrebbe causato il più grande dolore della sua intera vita. Come sarebbe diventato, quel plus, una volta trasformatosi in un Hollow? Scoprirlo era sempre un’interessante scommessa, subito avvalorata dalla cieca fame di tutti i nuovi adepti, che li avrebbe costretti a battezzare i propri primi istanti alla ricerca di alcune prede prede, in questo caso i due ricercatori che attualmente stavano scappando a bordo di una macchina, a giudicare dal rumore di un motore che avevo prima udito allontanarsi. Le sue particelle ora si sarebbero divise e, in un caotico vorticare, avrebbero trovato una nuova forma qualche metro intorno a noi.

     
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    Serph era lì immobile, poi l’uomo mise un piede sul suo petto e tirò la catena che ne usciva sussurrandogli qualcosa all’orecchio.

    … Diventerai come me.

    Serph sentì un dolore lancinante al petto

    AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH!

    Cos’è? Questo va ben oltre il semplice dolore, questo è peggiore dell’infermo! Cosa sta succedendo? Perché mi sento svanire? Dov’è il potere che mi ha promesso?

    Il plus si illuminò per poi dar vita ad uno spettacolo creato da tante piccole particelle luminose nelle quali si era tramutato che sembrava danzassero. Dopo un breve attimo in cui le particelle si fermarono, esse presero ad agglomerarsi nuovamente modellando però un corpo diverso da quello che era prima Serph Rinon. Quando il nuovo corpo fu completo e la luce svanì uscì un grosso canide dalla pelliccia grigia. Aveva gli occhi viola come alcune piccole striature che presentava su tutte e quattro le zampe oltre che all’altezza delle costole e poco sotto le orecchie. Era dotato di artigli lunghi ed affilati ed una piccola coda simile ad una lama per durezza e capacità di bucare la carne, data forse dal pugnale che l’aveva trafitto alla schiena. Un altro elemento che ricordava la sua forma umana era il ciuffo di peli bianchi, che gli ricopriva metà del dorso, simile ai suoi capelli. L’hollow emise subito un ruggito mostrando all’uomo i suoi denti e la sua lingua tendente al blu.

    FAME! COS’E’ QUESTA FAME CHE SENTO?

    Emettendo un altro ruggito dato da questa fame il grosso cane perlustrò la stanza con lo sguardo fermando i suoi occhi su un specchio.

    Magnifico! È proprio quello che mi serviva per far soffrire quei due miserabili! Strapperò le loro carni a piccoli morsi per poi mangiarli quando non avranno più fiato per compiacermi con le loro grida…aspettatemi, sto arrivando!

    Serph era deciso più che mai a far soffrire i suoi ex-assistenti come non avevano mai fatto nella loro vita e quella forma era più che adatta allo scopo. A giudicare dal rumore che aveva sentito poco prima della trasformazione i due se ne erano andati in macchina, ma sapeva perfettamente il loro indirizzo. Sentì però il bisogno di uscire prima che il laboratorio esplodesse, anche se non poteva essere né visto né sentito da nessuno sentiva, grazie al suo istinto di sopravvivenza, di poter ancora interagire con l’ambiente del mondo umano.

    Dunque non è una specie di spazio parallelo, ma una situazione di spirito sulla terra? Devo trovare una scusa per uscire al più presto ed andare finalmente a vendicarmi.

    Grazie! Grazie! Non so come ringraziarti! Era proprio quello che cercavo! È il potere giusto per infliggere dolore! Possiamo ora andare ad inseguire quei due?

    Da assassini a mero cibo per hollow.
     
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    “Libero di farlo, ma sono le tue prede, ergo non pensare che io finisca con l’aiutarti. Mi limiterò a seguirti e a giudicare il tuo operato.” dissi con un leggero sorriso accompagnato da un cenno d’assenso, proprio mentre una trave infuocata mi cadeva poco distante dal corpo “Allora, vogliamo andare?”. Di hollow di tali forme ne avevo potuti osservare parecchi, tanto che perfino uno degli attuali Espada, prima di ottenere la tanto ambita trasformazione in arrancar, pareva aver posseduto delle fattezze simili. Che fosse di buon auspicio? Difficile dirlo, tanti erano i cadaveri che si perdevano nella lunga e difficoltosa strada che portava ai cancelli di Las Noches.



    CITAZIONE
    Il breve preludio della trasformazione è ormai completato, indi per cui sali al rango di:
    NeoHollow
    Il livello successivo è la piena trasformazione in Hollow; il dolore e l'esperienza terribile rendono il soggetto molto più simile ad un animale che cerca di placare la sua "fame". Il personaggio possiede energia bianca, può combattere.
    Riceve inoltre 15 punti da distribuire fra le caratteristiche.
    Azioni Possibili: Postare nel Mondo dei Vivi, postare nell'Hueco Mundo.

    Non dimenticarti di aggiornare la scheda.

    CITAZIONE
    Descrivi della tua corsa fino alle future prede, ma limitati a concludere, per in questo topic, con il momento in cui le scorgerai. Decidendo tu l'ambientazione dell'allenamento esigo una descrizione particolareggiata del luogo e delle prede. In base a questa vedremo come far procedere il tutto, nonostante probabilmente non sarò io a seguirti nel prossimo allenamento.

     
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    Libero di farlo, ma sono le tue prede, ergo non pensare che io finisca con l’aiutarti. Mi limiterò a seguirti e a giudicare il tuo operato.

    Va bene non ho bisogno del tuo aiuto li farò fuori da solo e li mangerò!

    Allora, vogliamo andare?

    Senza neanche rispondere l’hollow mise in movimento le sue zampe per uscire dal laboratorio ed incominciò a percorrere la strada che lo separava dalle sue prede. Appena uscito Serph prese subito la direzione della casa del suo assassino. Il percorso non era molto lungo: si trattava infatti di dover attraversare un parco per poi seguire il corso del fiume poco distante da lì per circa due chilometri, in quanto la casa era situata lungo il suddetto fiume.

    Bei luoghi, quelli dell’ultima parte della mia vita…ma ora non sono più vivo, ora sono un mostro che cerca la vendetta…e non è poi così male.

    Arrivato a destinazione il grosso cane si guardò intorno: l’abitazione, situata tra la strada ed il corso d’acqua, era a due piani. Al piano terra Serph riuscì a vedere il soggiorno, arredato con un divano, un tavolino sul quale poggiava un giornale ed una radio ed uno splendido arazzo, e la cucina.

    Bella casa. Peccato che debba essere rovinata.

    Alzando lo sguardo vide un bagno e poi li notò, erano entrambi là, nella camera da letto, intenti a ripulire i vestiti insanguinati.

    Bene vi voglio così: intenti a cancellare le tracce di quello che mi avete fatto, in questo modo sarete assaliti dal panico molto più che se vi avessi attaccato al momento. Pensate di averla fatta franca ma vi sbagliate di grosso.

    L’hollow guardò poi verso l’uomo che lo aveva accompagnato.

    Bene ora posso mangiarmeli?

    Aspettando risposta affermativa Serph si preparò a consumare il suo pasto.
     
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