Classe F [I]

Ero steso a terra, la testa mi girava e avevo lo sguardo rivolto verso il cielo.
Cosa è successo? Ricordo di essermi buttato di sotto ma perchè riesco ancora a pensare? Perchè sento questa brutta sensazione di dolore e frustrazione?
Mi misi seduto, notai che c'era qualcosa di strano, notai che avevo un piccolo buco al centro del petto da cui usciva una catena lunga un paio di centimetri.
Cos'è questa?Se provo a toccarla mi fa male, che sia una parte di me?
Mi alzai all'impiedi, la testa mi girava e non riuscivo bene a capire dove mi trovavo, mi girai un po intorno e ad un tratto un brivido percorse la mia spina dorsale, ad un paio di metri da me c'era un altro me.
Che? Come posso essere in due posti contemporaneamente? Sono confuso ma non sono triste, sono, sono arrabbiato, cos'è questa sensazione?
Camminai a fatica verso il corpo, era difficile anche il solo respirare, arrancavo ma riuscii a raggiungerlo e ad inginocchiarmi accanto a lui. Girai il corpo e vidi una copia identica di me stesso, anche essa con una un piccolo buco al centro del petto.
Svegliati, ho detto svegliati!
Gridai con tutta la forza ma nessuna risposta, una sensazione di vuoto mi pervase in quel momento, finalmente avevo realizzato che ero deceduto e che quello era il mio cadavere.

Diversi minuti passarono nel più completo silenzio, e solo quando ormai in lontananza era possibile udire l’arrivo delle sirene della polizia e delle ambulanze, avvertite da qualche anima pia, mi decisi ad aprire uno squarcio su quel triste mondo ove vivevano le mie stolte prede, facendomi largo sul terreno polveroso e lasciando dietro di me la nera apertura, che presto si richiuse con il secco rumore di fameliche labbra. “L’ennesimo… Ormai questa faccenda inizia quasi ad apparirmi monotona… Speriamo almeno che si riveli un discreto attore.” dissi ad alta voce, rivolto tuttavia unicamente alla mia snella figura dai capelli vermiglio, prima di incrociare lo sguardo dell’anima finalmente esposta ai perfidi venti, ed aggiungere ”Il mio nome è Zacarias Kanezane, e non preoccuparti riguardo alle persone che tra poco arriveranno: non possono vederci, quegli stolti, né percepirci. Piuttosto, passando a cose più importanti… Chi ti ha ucciso, piccolo plus?”.