Pattugliamento nel mondo terreno...?

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  1. • C r i s
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    SPOILER (click to view)
    Narrato Pensato Parlato Mormorato Parlato altrui


    La missione si stava prospettando molto noiosa, continuammo a vagare senza meta senza che vi fosse la minima traccia di quegli esseri che Gintoki aveva denominato “Hollow” nei paraggi. Sbadigliando, alzai lo sguardo verso il cielo notando che proprio in mezzo ad esso si era creata una crepa che si ingrandiva gradualmente sempre di più, lasciandomi del tutto sbigottito. Mi strofinai gli occhi un paio di volte pensando che fosse solo un qualche miraggio dovuto allo stress o alla noia tremenda che mi stava assalendo; tuttavia la spaccatura al posto di scomparire si faceva sempre più grande, per cui iniziai a scartare l’ipotesi che ciò che i miei occhi castani stavano riflettendo in immagini al mio cervello fosse un’allucinazione. Guardandomi un po’intorno, notai che la gente era del tutto indifferente alla faglia che si era aperta sopra le loro teste, quasi come non se ne accorgessero.

    << Ehi, Gin, che caz-…>>

    Non riuscii a terminare la frase, in quanto fu come se venissi scaraventato con molta violenza verso il suolo da una forza misteriosa senza poter fare alcun tipo di azione. Il mio respiro divenne sempre più affannoso e pesante, catapultandomi mio malgrado in uno stato di confusione più totale; la forza che mi comprimeva al suolo inoltre mi dava l’impressione che anche il mio stesso sangue avesse smesso di fluire correttamente nelle vene, impedendo qualsiasi tentativo di ribellarmi a tale forza sconosciuta. Riuscii soltanto ad aprire leggermente gli occhi, ma avevo la vista annebbiata probabilmente dovuto al fatto che avevo problemi di respirazione per cui arrivava poco ossigeno al cervello, ma riuscii ad intravedere quel bastardo di un Gintoki che incitava me e i miei due compagni a rialzarci, con una preoccupazione che si poteva benissimo leggere sia nel suo tono di voce che nel suo volto, nonostante la vista annebbiata. Dopo pochi istanti che sembrarono esser secoli, riuscii a riprender controllo di me stesso e ad alzarmi, ascoltando con vaga attenzione le parole del sensei.

    «Lì… C’è qualcosa. Non so dirvi nemmeno io esattamente chi o cosa sia, né cosa ci faccia qui. Sappiamo solo due cose.La prima è che è fottutamente forte, abbastanza fuori dalla mia portata, terribilmente letale per voi; ne segue che la seconda cosa che sappiamo è che basta un passo falso per essere tutti morti… Di nuovo.Ora statemi bene a sentire, ragazzi. Noi siamo qui per tutt’altri motivi, ma sono obbligato dalla mia posizione di decimo seggio a dovermi avvicinare per fornire informazioni alla Soul Society. Se non ve la sentite, siete liberi di far ritorno a casa, non vi fermerò se vorrete farlo. Il Senkaimon rimarrà ancora aperto, per un brevissimo periodo di tempo. Avete un minuto e mezzo di tempo per decidere, dopodiché mi avvicinerò alla fonte del problema… e chi rimane qui deve necessariamente seguirmi, non posso lasciarvi soli.»

    << T-Tsk! Ti piacerebbe che l’illustre sottoscritto se ne andasse per lasciarti prendere tutta la gloria, EEEEEEEH?! Ricorda che io sono colui che supererà Dio stesso! E poi se proprio devo morire preferisco farlo con la mia squadra, non sarò l’unico vigliacco che se ne tornerà a casa a piagnucolare da mamma! >>

    Vidi che anche gli altri due ragazzi avevano preso la mia medesima decisione, per tanto ci apprestammo a seguire quel cretino dalla riccia chioma azzurra fin quando dinnanzi a noi apparve una figura inquietante che si avvicinava verso di noi a passo lento sorridendo in un modo che lasciava intendere molta sicurezza in sé stesso e indubbiamente tranquillità. Costui vestitivi un abito completamente bianco, spezzato solo dal nero delle ginocchiere e dalla cintura che portava alla vita. I capelli prima castani dalle punte rossicce ricadevano elegantemente sul suo volto e sulle spalle, conferendogli un aspetto ancora più da persona colta che amava curare il suo aspetto, se non fosse per due frammenti ossei davvero inquietanti che venivano fuori dalla pelle poco sotto gli zigomi, dandogli anche un’aria vagamente brutale, se vogliamo. Cautamente mi avvicinai a Gintoki, per poi sussurrargli ad un orecchio:

    << Gin ma sei proprio sicuro che sia un Hollow questo coso? A me sembra solo un cinghiale deforme…>>

    Il sensei mi ignorò placidamente, accogliendo l’essere con un’entrata forse un po’ atipica per essere l’accoglienza per un semplice hollow… Che vi fosse qualcosa di più?

    «... Ollalà, quale onore! Chi abbiamo l'onore di accogliere in quest'umile cittadina...?»
     
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29 replies since 14/10/2010, 21:14   351 views
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