Allenamento Jin Sousuke

Statistiche (Hoho) - Sensei (Gintoki Sakata)

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  1. ryu_87
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    Parlato Gintoki
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    Era una giornata come le altre, ormai credevo di vivere in un film o qualcosa del genere. Passai l'intera mattina a dormire. Gli allenamenti sostenuti all'accademia erano più duri di quel che pensassi, quindi per mio sommo dispiacere dovevo salvaguardare l'efficienza del mio fisico tenendolo a riposo. Ero sdraiato sul letto, quando venni disturbato da delle voci provenienti dall'esterno.

    Maledizione fermati!.....Ti ho detto di fermarti!

    Ahahahah...mi spiace ma credo che dovrai fare meglio di così se vuoi avere qualche speranza di riprenderti la borsa.

    C'era stato un'altro scippo, quel poveraccio a quanto pare non era abbastanza veloce per poter acciuffare il suo inseguitore.
    Iniziai a fantasticare non la mente, avevo già visto una scena molto simile. Un episodio vissuto qualche anno prima, mi ricordo che fù una scena ad dir poco fantastica.
    Un furfante aveva appena effettuato un furto in uno dei negozi presenti nel rugonkai. Il povero proprietario, per quanto si sforzasse di corrergli dietro non riusciva ad accorciare la distanza dal suo borseggiatore. Sicuramente il ladro era molto veloce per essere una semplice anima, ma non era niente di straordinario rispetto a quello che vidi dopo pochi istanti, o meglio quel poco che riuscì a vedere. Uno shinigami si trovava proprio nei paraggi ed assistette alla scena. Capii in un attimo che si trattava di un furto. Un attimo, bastò semplicemente un attimo, come il tempo di serrare e riaprire le palpebre, lo shinigami era sparito, di lui non c'era nessuna traccia. Pochi istanti dopo, eccolo riapparire dinnanzi al proprietario che poco prima aveva subito il furto, insieme al ladro. Quella era stata un esperienza fantastica, fu allora che capii che gli shinigami, erano dei tipi a dir poco fantastici.

    °Che rapidità ragazzi! Chissà se posso ottenere anche io una simile velocità? Ho deciso! Voglio allenarmi di più!°

    Senza pensarci due volte, mi vestii in fretta e in furia, ed uscii di casa. Volevo chiedere al maestro Gintoki se poteva darmi qualche lezione sulla corsa. Ero diventato da poco il suo allievo e non sapevo se potessi disturbarlo per ogni mio minimo capriccio, ma nonostante ciò decisi di andarlo a cercare ugualmente.

    Uhmmm...vediamo un p'ò, da dove posso cominciare?


    Iniziai a cercarlo per tutto il distretto. Correvo al massimo delle mie possibilità, sperando di trovarlo il prima possibile. Ispezionai accuratamente ogni metro quadrato del mio quartiere, dalle piccole locande al mercato, da i bagni pubblici alle sala giochi.
    Ero esausto, non sapevo che fare e dove andare, nessun indizio che avrebbe potuto aiutarmi a rintracciare il maestro. Decisi di provare come ultima speranza in accademia. La raggiunsi dopo pochi minuti, ma per mia somma delusione era vuota, non c'era nessuno. Stavo voltandomi per tornare a casa rinunciando quel giorno ad allenarmi quando sentii una voce molto familiare.....

    Bene...molto bene! Adesso io e te facciamo i conti! Sii, sei tutto mio! Caro il mio latte alla fragola!!!

    Notai una figura molto familiare, decisamente troppo, capelli azzuri riccioli, chimono bianco appoggiato su un lato con dei ricami azzurri, non poteva che essere che lui.

    °Finalmente ti ho trovato disgraziato di un sensei, adesso ti sistemo io.°

    Cercai di camminare quanto più piano potessi, cercando di celare la mia presenza tra gli alberi. Intanto il maestro sembrava non essersi accorto della mia presenza e continuava ignaro di tutto a gustare la sua bibita.
    Avanzai delicatamente per un'altra decina di metri, ormai lo avevo raggiunto. Feci un respiro profondo cercando di introdurre nei polmoni quanto più aria potessi. Infine esplosi in un boato che avrebbe distrutto i timpani perfino ad un anziano con problemi di udito!

    AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH Gintoki sama, scansafatiche che non è altro! Sono ore che la cerco, lo sa? E lei se ne sta’ qui ad abbuffarsi con il suo latte!
    Va bene, lasciamo stare. Senta come le ho appena detto la stavo cercando. Vorrei che mi allenasse un p'ò nella corsa, so che è un p'ò improvvisa come cosa, ma ho preso l'allenamento molto seriamente, e non conosco nessuno oltre a lei capace di allenare uno come me. In fondo ormai sono un suo allievo a tutti gli effetti,no? Quindi si prenda le sue responsabilità, la prego non mi dica di no!


    Fissavo il maestro Gintoki negli occhi sperando di aver fatto breccia nel suo senso del dovere, o almeno di avergli fatto un p'ò di pena.....chissà se mi avrebbe allenato?
     
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    Un'altro e fù sono errori per cui la mia professoressa di italiano ucciderebbe. xD Fa' più attenzione. ^.~

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    Bella la Domenica... il mio giorno libero. Un giorno come tanti, per un qualsiasi Shinigami. Non per me. Avevo l'occasione di oziare tutto il giorno senza che nessun maledetto allievo mi tediasse con i suoi dubbi, problemi, incompetenze. Amavo la domenica.
    Quella domenica, per essere più precisi, avevo deciso di sostare sotto il mio albero preferito del cortile dell'accademia. Mandava una frescura come pochi, e poi amavo sonnecchiare sotto le fronde di quell'albero.
    Era quasi ora di pranzo, per cui mi aprii un bellissimo cartone di latte alla fragola.

    «Bene...molto bene! Adesso io e te facciamo i conti! Sii, sei tutto mio! Caro il mio latte alla fragola!!!»

    A volte mi sorprendevo da solo per quanto potessi essere infantile quando volevo. Proprio mentre la cannuccia del nettare divino stava per incontrare le mie labbra... venni travolto da un boato e un discorso lunghissimo gridato con un'unica tirata di fiato.

    «AHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHHH Gintoki sama, scansafatiche che non è altro! Sono ore che la cerco, lo sa? E lei se ne sta’ qui ad abbuffarsi con il suo latte!
    Va bene, lasciamo stare. Senta come le ho appena detto la stavo cercando. Vorrei che mi allenasse un p'ò nella corsa, so che è un p'ò improvvisa come cosa, ma ho preso l'allenamento molto seriamente, e non conosco nessuno oltre a lei capace di allenare uno come me. In fondo ormai sono un suo allievo a tutti gli effetti,no? Quindi si prenda le sue responsabilità, la prego non mi dica di no!»


    Un'aura demoniaca si iniziò ad espandere attorno al mio corpo. Mi voltai lentamente verso la fonte del frastuono, mettendo in bella mostra i miei occhi magenta che per l'occasione parevano iniettati di sangue, tanto era il nervosismo che provavo in quegli istanti.

    «Tu... Mi stai dicendo... Di lavorare anche nel mio giorno libero...?»

    Scrollai le spalle sospirando.

    «Uff, e sia... Ma sputerai sangue, te lo garantisco. Vediamoci nella foresta del primo distretto del Rukongai tra mezz'ora.»


    Trenta minuti dopo.



    Il ragazzo era già lì quando tornai sul luogo seguito dal mio fedele cagnolone, una specie di cane enorme, alto quasi quanto me e grosso quanto un'armadio. Il suo pelo interamente bianco e scompigliato dal vento sembrava un' enorme distesa di candido cotone.

    «Lui... è Sadaharu, e oggi ti aiuterà a farti correre. Hai venti secondi di vantaggio a partire da... Ora.»

    Iniziai a contare beffardo guardando il ragazzo.

    «... Venti. Sadaharu... Mordilo.»

    WOOOF!

    Il cagnolone si lanciò all'inseguimento del ragazzo, incurante dei diversi ostacoli che il luogo presentava, quali tronchi, fronde di alberi più basse del normale, cespugli e tutti quei piccoli impedimenti che una foresta può presentare.

    «Un consiglio... corri più forte che puoi... Il cagnetto non scherza. ~»



    CITAZIONE
    Scusa il post un po' campato per aria, ma visto il poco tempo non ho potuto far di meglio.
    Ad ogni modo descrivi tu meglio che puoi l'ambiente e come cerchi di scappare. ^.^

     
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  3. ryu_87
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    Il sensei mi fissava in un modo decisamente troppo inquitante. Capii benissimo che la mia proposta non lo rendeva certo felice, e dalla sua risposta ne compresi anche il motivo.

    «Tu... Mi stai dicendo... Di lavorare anche nel mio giorno libero...?»

    ° Oh merda! Mi sa che non è stata una buona idea! °


    Non era stata decisamente una buona idea, ma del resto come potevo sapere che quel giorno fosse stato il giorno libero del mio sensei? Non ero mica un indovino. Nonostante ciò, Gintoki-sama accettò ugualmente di dedicarmi un p’ò del suo tempo e seguirmi negli allenamenti, impostando luogo e ora dell’addestramento.

    «Uff, e sia... Ma sputerai sangue, te lo garantisco. Vediamoci nella foresta del primo distretto del Rukongai tra mezz'ora.»

    Ero elettrizzato all’idea di sottopormi ad un nuovo tipo di allenamento. Il sensei tutto sommato si stava dimostrando una persona seria ed affidabile. A volte dimostrava di essere un vero stupido, ma all’occorrenza sapeva comportarsi da vero maestro, anche se a modo suo. Proprio per questo riconoscevo in lui un grande insegnante , e questo mi spingeva a chiedere sempre il suo aiuto nei miei allenamenti.

    Grazie sensei per questa opportunità! Supererò qualsiasi prova, anche la più dura!

    Il luogo stabilito per l’allenamento odierno era il primo distretto del Rukongai. Era da molto tempo che non ci andavo, mi misi in cammino e dopo circa un quarto d’ora raggiunsi la foresta. Era molto grande, dinnanzi a me si estendevano numerosi alberi di vario genere. Il terreno cambiava la sua forma man mano che ci si addentrava verso il centro della foresta. Da regolare e pianeggiante cominciava ad assumere una forma molto più irregolare, con diversi dossi e pietre ad impedirne i movimenti. In lontananza si poteva udire chiaramente lo scorrere dell’acqua, evidentemente in qualche punto impreciso della foresta vi era presente un fiume o un torrente. Decisi di non addentrarmi troppo, altrimenti avrei rischiato di perdermi e avrei saltato il mio addestramento con il sensei. Tornai indietro e attesi l’arrivo di Gintoki-sama all’ingresso della foresta.

    ° Mi chiedo come farò a correre in questa foresta? Ci sono troppi impedimenti! Comunque se il sensei ha scelto questo posto sicuramente farà al caso mio°

    Dopo alcuni minuti il sensei arrivò, seguito da una specie di dinosauro ricoperto di pelo. A prima vista mi fece un po’ di impressione. La sua enorme stazza avrebbe messo paura anche al più temerario degli shinigami. Era immenso, grosso e bianco, non sembrava essere troppo socievole, altro che avermi impressionato, era anche peggio di quel che sembrava!.

    «Lui... è Sadaharu, e oggi ti aiuterà a farti correre. Hai venti secondi di vantaggio a partire da... Ora.»

    eh? che cosa….stà scherzando vero maestro?

    Ero completamente impreparato a qualcosa di questo genere. Era successo tutto troppo in fretta, il maestro intanto continuava a contare mostrando un sorriso divertito nei miei confronti. Pensai che quello fosse il suo modo di vendicarsi per avergli rovinato la sua giornata libera.

    °Che bastardo! E adesso che faccio, se quel mostro mi prende per me è finita, e addio sogno di diventare shinigami! Devo scappare adesso!°

    Mi voltai in direzione del centro della foresta ed iniziai a correre con tutte le mie forze, intanto il sensei continuava a contare arrivando sempre più vicino ad gli inesorabili venti secondi. Correvo più forte che potevo, ma la conformazione del terreno non mi permetteva di esprimermi al meglio. Sentivo le pietre aderire sotto le suole delle scarpe, non era piacevole sentirle quando stai scappando. Evitavo rami e cespugli cercando di allontanarmi dal pericolo sempre di più. Dopo qualche istante avvertii la voce del sensei.

    «... Venti. Sadaharu... Mordilo.»
    WOOOF!

    «Un consiglio... corri più forte che puoi... Il cagnetto non scherza. ~»

    Avevo intuito sensei!!!!

    Il cane si scagliò al mio inseguimento, potevo chiaramente sentire il suono delle foglie infrangersi ad ogni suo avanzamento.
    Abbaiava a più non posso, ero il suo bersaglio. Sentivo la paura attraversarmi il corpo come una lama, non potevo permettere che mi prendesse altrimenti sarebbero stati guai per me. Dopo pochi secondi eccolo spuntare come un razzo da dentro un cespuglio che avevo superato pochi secondi prima. Intanto correvo come un pazzo cercando di spingere i miei muscoli a correre molto più velocemente. A distanza di 5 metri vidi un enorme tronco di albero alto più o meno un metro e mezzo adagiato sul terreno, cercai di scavalcarlo per permettermi di avere un po’ di vantaggio sull’animale. Ero quasi arrivato,pochi passi mi distanziavano dalla mia salvezza, ma anche Sadaharu ormai mi aveva raggiunto. Potevo sentire il suo respiro dietro di me, ormai era alle mie calcagna, non c’era nessuna possibilità per me di essere più veloce di un cane. Sarebbero bastati un altro paio di secondi e sarei stato morso dal cane se non avessi tentato quell’impresa disperata. Raccolsi tutta la forza che avevo nelle gambe e mi scaglia sull’albero scavalcandolo il più in fretta possibile. Sahadaru rimase dall’altro lato del terreno, mi fermai un istante per riprendere fiato, l’affanno mi stava logorando.

    Anf…anf…..bastardo di un cane..anf…anf … te l’ho… anf… anf …. fatta!

    Sadaharu continuava ad abbaiare, era questione di tempo ,quel tronco non ci avrebbe separati per sempre, così recuperato un po’ di fiato ripresi la mia fuga addentrandomi sempre di più nel centro della foresta.

     
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    Non c'era un motivo particolare per il quale portai Sadaharu ad allenare il povero Jin, in fin dei conti avrei potuto fargli piangere sangue dagli occhi anche senza bisogno della collaborazione del mio <cucciolotto>.

    Il giovane aspirante shinigami sembrò comprendere la gravità della situazione quando iniziai a contare lentamente fino a venti, guardandolo con espressione degna di Gin Ichimaru. Per tanto iniziò a scappare a gambe levate inoltrandosi all'interno della fitta foresta adiacente al primo distretto del Rukongai, Junrinan. Sadaharu, tuttavia, al mio comando "Mordi", scattò come una locomotiva correndo impetuoso verso la sua <preda>, travolgendo qualsiasi ostacolo gli si ponesse dinnanzi per poi arrivar quasi a raggiungere il ragazzo; almeno finchè Jin non approfittò di un tronco caduto a terra alto circa un metro e mezzo per poter tentare di mettere in difficoltà il canide dal pelo del candido color della neve scavalcando il suddetto tronco.
    Continuai a seguire la scena camminando nel vuoto sopra la loro posizione, godendomi lo spettacolo con aria soddisfatta.

    «Come se bastasse...»

    È vero che Sada-chan piantò una violenta e sonora frenata poco prima di impattare contro il robusto tronco giacente lì in terra, lasciando qualche secondo di respiro al giovane studente per riprendere la sua corsa e aumentare nuovamente il distacco che li separava, però poi il cane fece lentamente qualche passo indietro, per poi spiccare un salto spaventosamente alto con il quale non solo oltrepassò il tronco, ma dimezzò letteralmente la distanza che lo separava dal ragazzo per poi riprendere con ritmo più blando la sua corsa d'inseguimento.

    «Non farti strane idee, Jin-chan. Se non corri Sadaharu ti stacca un arto...
    Nipah! ~»


    Sadico? Sì.
    Lo stavo prendendo per il culo? Abbastanza.
    Mi stavo divertendo? Da morire.



    CITAZIONE
    Se non sai cos'è il "Nipah", cercalo su Youtube. XD

     
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  5. ryu_87
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    La mia tattica mi aveva permesso di guadagnare un po’ di fiato, Sadaharu si trovava ancora dall’altro lato del tronco. Intanto avanzavo verso il cuore della foresta, questa zona era decisamente più fitta di quella precedente, gli ostacoli erano più difficile sia da evitare che da superare, specialmente in corsa e con un cagnone grosso come un dinosauro alle calcagna.

    Non farti strane idee, Jin-chan. Se non corri Sadaharu ti stacca un arto...
    Nipah! ~»


    Maledetto bastardo! Ti stai divertendo, vero?
    E che cazzo sarebbe Nipah????????


    Corsi per una ventina di metri, ma la curiosità era tanta che non potetti fare a meno di controllare che ne era stato del mio inseguitore. In cuor mio speravo che Sadaharu avesse rinunciato a mordermi le chiappe, ma purtroppo non fu così il modo in cui andò. Quel mostro, perché non può essere definito in nessun’altra maniera compì un salto enorme, tanto che non solo scavalcò il tronco dell’albero che precedentemente mi aveva garantito di salvarmi, ma coprì una lunghezza tale che la distanza tra me e lui venne dimezzata.

    Cosaaa??? Ma che gli dai da mangiare a quel mostro???

    Me la stavo facendo addosso, non volevo che quel mostro mi azzannasse, così corsi ancora con tutta la velocità che riuscivo a sostenere, saltavo ogni tipo di ostacolo, roccie di svariate dimensioni, tronchi vari rovesciati sul terreno, non pensavo di riuscire a correre tanto velocemente, è proprio vero che quando temi per la tua vita puoi compiere azioni che normalmente puoi sono immaginare.
    Intanto Sadaharu, continuava a venirmi dietro, sembrava divertirsi e non vedere l’ora di affondare i suoi dentoni sulla mia tenera carne. Ogni volta che pensavo a quello che avrebbe potuto farmi la voglia di allontanarmi da lui spingeva il mio corpo a sottoporsi ad un ulteriore sforzo e cercavo di aumentare sempre di più il distacco tra me e lui.

    MALEDIZIONE, NON MI AVRAI BASTARDO!!!!!!

    Coprii una distanza come 500 metri, ero veramente al limite delle mie energie, le gambe mi bruciavano, stavo chiedendo troppo al mio fisico. Mi voltai indietro Sadaharu era ben visibile in lontananza, il suo muso ricoperto di bava e quell’enorme lingua collosa si erano chiaramente impressi nella mia testa. Superato un grosso cespuglio fui costretto a fermarmi, ero affannato e i muscoli mi bruciavano da matti, se avessi fatto un altro passo sarei rimasto senza fiato.

    °Maledizione, non molli eh? Ma anche io sono testardo, sai!°

    Notai che in prossimità c’era un piccolo fiume della lunghezza complessiva di 6 metri tra una sponda e l'atra. Senza pensarci due volte mi tuffai in acqua e nuotai velocemente verso la riva opposta. Non sapevo se l’acqua fosse bastata a far rinunciare Sadaharu, ma quel che sapevo era che i cani normalmente non apprezzano l’acqua, ed io speravo che quel mostro fosse di quella opinione.
     
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    Cinquecentooooooooooooo, non 500! <.<
    I numeri vanno scritti per esteso, no abbreviazioni! <.<
    A parte questo mi complimento ancora, sei proprio bravo a ruolare, mi sto schiantando dalle risate, anche scrivendo il mio post di risposta, che sono sicuro APPREZZERAI DA MORIRE. X°°D


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    Il terrore ormai iniziava a prender possesso del povero Jin, in contemporanea all'ilarità che ormai mi aveva assalito da quando questo allenamento era cominciato: non ce la facevo più a trattenermi, scoppiai a ridere come un idiota, mentre continuavo a seguire la scena dall'alto, camminando sull'aria sopra la loro posizione.

    «Maledetto bastardo! Ti stai divertendo, vero?
    E che cazzo sarebbe Nipah????????»


    Perplesso, mentre ancora ridevo, risposi:

    «Pff... Come sei... Uahahahah... suscettibileeee!!!
    KYAHAHAHAHA!»


    Decisamente, mi stavo proprio divertendo. Iniziavo ad adorare quel ragazzo, che bel regalo che mi aveva fatto Tsuaki-senpai!
    Gli occhi del ragazzo quasi uscirono dalle orbite quando Sada-chan spiccò un balzo da guinnes dimezzando la distanza fra loro, al punto che Jin, quasi con le lacrime agli occhi, si rivolse a me ancora una volta.

    «Cosaaa??? Ma che gli dai da mangiare a quel mostro???»

    «Solo latte alla fragola... Solo latte alla fragola. Il calcio fa bene allo sviluppo delle ossa, sapevi? Pfff... AHAHAHAHAH!»

    Dio, credo di non aver mai riso così tanto. E dire che era solo l'inizio!
    Jin però parve non aver intenzione di demordere, così accellerò ancora il passo, arrivando a porre quasi cinquecento metri tra lui e il mio povero cagnolone che aveva solo bisogno di un po' di <coccole>.
    Superata una serie di cespugli, il ragazzo sembrò quasi crollare: si fermò improvvisamente tentando di riprender fiato, ma non considerando che fermandosi Sadaharu avrebbe accorciato la distanza che li separava.
    Guardandosi le spalle, Jin vide che ormai il cane incombeva nuovamente su di lui, così si tuffò nel fiume che si trovava dinnanzi: una distesa d'acqua impetuosa che disponeva di sei metri di larghezza a separare le due rive.
    Vedendo la sua <preda> sparire all'improvviso, Sadaharu iniziò a correre velocemente come non mai, bruciando quelle poche centinaia di metri in una quindicina di secondi.

    «Mostruoso, Sada-chan... Mostruoso.»

    Mentre ancora correva, arrivato a pochi metri dall'argine del fiume, spiccò un altro dei suoi spaventosi salti, mirando ad atterrare esattamente sopra il povero ragazzo, il quale stava ancora attraversando a nuoto le acqua del fiume.
    Sornione, urlai:

    «Ehi, Jiiiiin-chaaaannnnn~
    Sapevi che Sada-chan ama fare il bagnetto???»


    Se il ragazzo non si sarebbe deciso a darsi una mossa, sarebbe caduto prigioniero del cagnolone, e sicuramente non era una bella prospettiva.

     
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