Fuga da alcatraz

missione classe B - Hanae Haru

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  1. argletahm
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    Sei al dojo a allenarti quando improvvisamente ricevi un mesaggio. Al contrario dei soliti messaggi ufficiali sembra scritto in maniera rapida con una sostanza diversa dall'inchiostro (anche se non riesci a identificare cosa sia).

    CITAZIONE
    Hanae Haru sei uno dei pochi di cui mi possa ancora fidare. Vieni alla camera del consiglio quanto prima. Un amico.

     
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  2. Tamaki-kun
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    Come al solito mi stavo allenando nella solitudine del dojo con degli esercizi per aumentare la velocità e la potenza dei miei attacchi, senza che nessun membro della nona brigata mi disturbasse. Per essere precisi, salvo rare eccezioni, i più di essi avevano da tempo rinunciato a sfidarmi, vedendo che nel passare delle settimane anche il mio entusiasmo nell’accettare le loro richieste era andato scemando. Non rifiutavo alcun confronto, eppure questi erano ormai incapaci di darmi la benché minima emozione. All’interno del Seireitei solo i pochi ufficiali di terzo grado o superiore potevano, probabilmente, superarmi in combattimento. Allenarsi con chiunque non facesse parte di quella ristretta cerchia aveva l’unico risultato di deludermi ed annoiarmi.

    Avevo appena concluso l’allenamento con un calcio dalla rotazione antioraria che spezzò con facilità il ligneo manichino sul quale stavo infierendo da un paio di minuti, quando mi venne recapitato con urgenza un messaggio.
    -Non so cosa contenga, mi è stato semplicemente detto di recapitartelo il prima possibile…- spiegò l’affannato shinigami che solitamente si occupava di controllare la spaziosa entrata della nostra divisione, porgendomi un foglietto di carta prima di allontanarsi da quello che sapeva ormai essere il mio tempio.
    -Ti ringrazio, Koetsu.- mi limitai a rispondergli, accettando tra le mie dita quel messaggio mentre con l’avambraccio dell’arto inoccupato mi toglievo parte del sudore dalla fronte. Non era certo ciò a cui ero stato abituato, le parole ivi vergate mostravano una certa fretta e dal loro contenuto apparivano piuttosto riservate. Chi poteva averle scritte? Non mi ero fatto molti amici entro il perimetro del Seireitei, e di quelli che avevo ben pochi mi avrebbero definito “uno dei pochi di cui mi possa ancora fidare”. Hisagi? Falkner? Non potevo saperlo, se non assecondando la richiesta di quelle scarne parole.
    -Andiamo alla camera del consiglio, allora…- sussurrai afferrando un asciugamano poco distante per pulirmi velocemente le controindicazioni dei miei serrati allenamenti prima di dirigermi verso la meta prescelta con passo sicuro e marziale. Al mio fianco non era legata alcuna zampakutou, fin dal giorno seguente al mio esame era rimasta in un angolo della stanza da letto dove ero solito riposare, accumulando nel tempo una quantità inimmaginabile di polvere. Nel giro di qualche minuto giunsi all’entrata dell’ampia sala dove il consiglio era solito riunirsi, bussando leggermente alla sua porta prima di aprirla ed entrare. Non ero preoccupato da quanto avrei potuto trovarci all’interno, la faccenda iniziava solo ad incuriosirmi.


     
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  3. argletahm
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    Hanae aveva appena aperto la porta quando un urlo violento da parte di una ragazza squarciò il silenzio della zona. All'interno della stanza, riverso al di sopra di un tavolo, si vedeva un ufficiale di decimo seggio dell'ottava brigata. Una finestra aperta lasciava traspirare un po' d'aria lasciando che una luce vagamente lugubre sul corpo insanguinato. Il fatto che una spada lo attraversasse da parte a parte era un chiaro sintomo di avvelenamento da acciaio...

    L'urlo pareva provenire da una delle cameriere in servizio alla camera che, apparentemente, era entrata nella stanza per svolgere le pulizie e ora giaceva sul terreno pallida e terrorizzata.

    In pochi istanti comparvero 5 o 6 guardie urlanti che, senza curarsi più di tanto della sitauzione si fiondano su Hanae Haru prima che questi possa reagire...
     
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  4. Tamaki-kun
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    -… Ma cosa..?- feci solo in tempo a commentare, guardando la macabra scena che mi si stagliava innanzi. Il corpo di uno shinigami, recante il simbolo dell’Ottava Divisione, era riverso su un tavolo dal quale continuavano a cadere gocce di liquido cremisi. Una spada, ancora occupata a svettare su quel tetro dipinto, lo aveva trapassato da parte a parte all’incirca all’altezza del cuore prima di conficcarsi sulla lignea struttura che ora faceva da altare a quel cadavere. Nel frattempo, prima che potessi decidere cosa fosse meglio fare, un urlo infranse il silenzio delle stanze dove ero solito vivere, costringendomi a volgere lo sguardo nella penombra provocata dall’unica finestra aperta alla giovane cameriera che, entrata, si era trovata più o meno nella mia stessa situazione, con l’unica differenza che aveva potuto osservare me accanto al corpo dell’ormai morto shinigami. L’assassino era probabilmente scappato attraverso l’unica finestra rimasta aperta, tuttavia non potevo esserne certo a priori. A giudicare dalle ampie macchie di sangue sul pavimento, infatti, l’autore dell’omicidio doveva aver avuto almeno un minuto d’anticipo rispetto al mio arrivo, potendo così allontanarsi indisturbato dalla scena, dalla finestra o da una delle due porte che permettevano il normale accesso a quella stanza.

    L’urlo della ragazza, sfortunatamente, nel giro di pochi istanti richiamò tre paia delle guardie che erano solite occuparsi della sicurezza le quali, comparendo di fronte ad una scena tanto equivocabile, fecero vessillo della loro inettitudine e gridando ordini incomprensibili mi si scagliarono addosso, mirando a catturarmi. Si trattava di shinigami di infimo livello, alcuni avevo già avuto modo di incontrarli lungo i corridoi dell’ampia sede della Nona Divisione, ma non mi ero concesso più che qualche cenno di saluto nei loro confronti. Visto il mio precedente allontanamento dalla Seconda Brigata, infatti, i più ottusi e tardi dei miei compagni mi squadravano ancora con un discreto sospetto, cosa che perlomeno avevano smesso di fare Hisagi-dono ed i seggi con cui normalmente mi allenavo. Mi limitavo ad obbedire agli ordini, nulla di più e nulla di meno. Un particolare inoltre non rendeva credibile il mio incriminamento: l’arma con la quale era stato ucciso quello shinigami era una spada, che molti sapevano non avevo mai usato in combattimento. Mi accontentavo degli scontri a mani nude e, come esito di ciò, la mia abilità nel maneggiar una spada era rimasta ai livelli accademici. Anche volendo, non avrei mai potuto uccidere quel decimo seggio utilizzando un’arma simile. Il mio tenente lo sapeva bene e, poiché la spada sul tavolo non era nemmeno la zampakutou che ero solito lasciar impolverare in un angolo dei miei alloggi, lasciai che quelle deboli guardie mi catturassero, senza opporre la minima resistenza.
    -Portatemi dal Tenente Hisagi, ma prima assicuratevi che questo corpo non rimanga incustodito.- dissi con voce fredda e pacata nonostante le loro mani si serrassero sul mio corpo, incapaci di esercitare una pressione per me degna di nota -Se lo farete, vi seguirò. Altrimenti temo che dovrà venire a prelevarmi di persona, non lascerò che questa situazione cada nelle mani di gente inaffidabile.-. Semplice e coinciso, forse incurante della posizione in cui ora mi trovavo, ma disposto a seguire quei compagni forse fin troppo deboli per poter resistere ad una mia eventuale resistenza. Tra le dita della mano sinistra tenevo saldamente il biglietto che prima mi era stato consegnato da Koetsu, pronto a mostrarlo ai miei superiori ma certo non tanto sciocco da permettere a quelle guardie di privarmi di qualcosa di potenzialmente utile. Vista la situazione, preferii andarci coi piedi di piombo.
    -Non lascerò che voi mi perquisiate né siete attualmente in grado di impormelo, per cui vi suggerirei di rinunciare al pensiero e di aspettare che lo faccia qualcun altro. Avete visto alcuni dei miei allenamenti, dovreste sapere che l’evitarvi il combattimento vi permetterà di uscirne incolumi.-. Sei contro uno? Il dislivello, a mio avviso, rimaneva ancora troppo alto e totalmente in mio favore, anch'esse sapevano di non poter rivaleggiare con un quinto seggio, specialmente se quel seggio ero io.


     
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  5. argletahm
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    Non sarà necessario muoversi da qui... almeno per il momento... Esordì la gelida voce del capitano Soi Fon. E' un attaccabrighe inaffidabile ma non attaccherebbe alle spalle e sicuramente non con un'arma. Non gli servirebbe.
    Voi rimanete a sorvegliare il corpo a breve arriveranno tre uomini di rinforzo. Proteggetelo a ogni costo. concluse Komamura.

    I due capitani i trovavano poco lontano quando c'era stato il gran trambusto e si eranorapidametne recati sul posto.
    Inutile dire che le guardie si erano rapidamente schierate a proteggere la scena del crimine.
    Seguici Haru-kun disse la volpe gigante indicando una stanza laterale che, appena i tre furono entrati fu rapidamente chiusa a chiave dal capitano stesso.

    Non vorrai affidarti a lui... è inaffidabile..
    Idee migliori senza coinvolgere altra gente?
    ...
    Allora dobbiamo fare buon viso a cattivo gioco e affidarci a chi è già stato coinvolto..
    .. e sia... ma prima voglio sapere cosa ci facese in quel posto.... non è da lui trovarsi lì..
    Hanae? continuò Komamura potresti dirci cosa facevi in quel posto e soddisfare la curiosità del capitano Soi Fon?

    I due capitani restarono in attesa di una risposta.



    SPOILER (click to view)
    Chiedo scusa per la brevità ma sono in uni e sto facendo il possibile....
     
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  6. Tamaki-kun
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    - E' un attaccabrighe inaffidabile ma non attaccherebbe alle spalle e sicuramente non con un'arma. Non gli servirebbe.- esordì una voce che subito riconobbi come quella del mio precedente capitano, strappandomi un impercettibile moto di sorpresa che mi affrettai a sedare. Soifon, la donna che aveva sancito il mio allontanamento dalla Seconda Divisione, era improvvisamente comparsa sulla scena, subito seguita dal capitano Komamura.
    -La ringrazio, Soifon-taichou.- mi limitai a ribattere alla donna dal fisico assai simile al mio, rivolgendole uno sguardo imperscrutabile e privo di qualsivoglia emozione. Non le portavo rancore, aveva fatto soltanto quello che il suo ruolo le imponeva. Dopo essersi assicurato che il cadavere non rimanesse incustodito, l’immenso shinigami dal volto solitamente celato mi avvertì di seguirli in una stanza laterale, cosa che feci senza parlare e dove potei scorgere una chiave isolarci dal mondo circostante. Per una manciata di secondi furono occupati a confabulare tra loro, lasciando che io li scrutassi attento ma ancora lontano dal domandar qualcosa. A giudicare dal contenuto della loro discussione, avrei saputo tutto ben presto.
    -Mi ero recato in quella stanza per controllare l’identità di colui che mi ha fatto recapitare questo biglietto, interrompendo gli allenamenti in cui ero occupato.- risposi ai due capitani, porgendo loro il biglietto che fino a quel punto avevo saldamente stretto nella mano -A porgermelo è stato Koetsu Eitoku, una delle guardie che solitamente si occupano di controllare l’entrata della Nona Brigata. Forse lui sarà in grado di descrivervi chi gli ha dato questo foglietto, ma visto come sono progrediti gli eventi dubito che quel qualcuno possa esser stato tanto sciocco da farsi vedere in volto. Questo è tutto quello che so. Posso aiutarvi, per caso?-. Una richiesta, la mia, dettata più da senso del dovere che da sano interesse, che tuttavia stava iniziando lento a comparire, al pari di una guizzante fiammella, nelle mie iridi di ghiaccio.


     
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  7. argletahm
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    Komamura fece un profondo sospiro e iniziò a parlare con ritmo calmo e controllato: ... diciamo che la situazione è piuttosto... spinosa... siamo convinti che ci sia un infiltrato di Aizen nelle fila della soul society. Quale sia il suo motivo non è noto ma sappiamo che sono spariti documenti del concilio degli anziani niente di davvero utile ma sicuramente una minaccia se a sparire fosse qualcosa di rilevante.

    La grossa volpe fece alcuni passi lasciando che la sua voce giungesse alle orecchie di Hanae con il timbro forte che la contraddistingueva: ... siamo convinti che il cadavere di là si fosse imbattuto per caso nel traditore e sia stato rapidamente eliminato per poi cercare un capro espiatorio più o meno credibile.... tu.

    Gli occhi di Komamura si fissarono saldamente in quelli dello shinigami che gli stava a poca distanza. Il capitano Soi Fon seguendo il protocollo sulle espulsioni dalle brigate ti teneva sotto sorveglianza per evitare ulteriori possibili problemi immotivati.. diciamo che il tuo angelo guardiano ti ha evitato un grosso casino qui... Ora.... sapendo che tu sei sicuramente innocente e che al contrario di noi capitani puoi muoverti liberamente a cercare indizi.. vorrei che ti occupassi personalmente della situazione e localizzassi l'intruso prima che la situazione possa diventare incresciosa...
     
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  8. Tamaki-kun
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    -Un infiltrato di Aizen tra le nostre file?- pensai spiazzato, ascoltando con attenzione quanto era ancora intento a dirmi il capitano della Settima Divisione. Al nominare di Soifon le rivolsi un breve cenno di ringraziamento, nonostante l’irritazione scaturita dal ritrovarmi pedinato sebbene la mia condotta, dopo l’espulsione dalla Seconda Brigata, si fosse rivelata impeccabile. Erano regole, nulla di più, e come tali andavano seguite.
    -Mi occuperò personalmente di trovare l’intruso.- sancii con voce fredda e priva di emozioni, prima di rivolgere ai due capitani una piccola richiesta che mi avrebbe aiutato nelle indagini -Nel frattempo vi pregherei di tenere nascosta a tutti la morte appena avvenuta dello shinigami che si trova nell’altra stanza. Così facendo, eviteremo di creare troppo scompiglio e potremo avvantaggiarci di possibili passi falsi dell’infiltrato, che mi rivedrà in libertà senza poterne intuire i dettagli. Infine, Soifon-taichou, vorrei chiederle di portare la spada con cui è stato ucciso al Capitano della Dodicesima Divisione, se mai avesse il tempo di analizzarla, insieme alla scritta del biglietto, che dubito possa essere inchiostro. Non è detto che potremo ricavarci qualcosa, viceversa sarebbe sciocco lo scartare a priori questa eventualità. Ci troviamo probabilmente di fronte ad un nemico dall’ingegno approssimativo, tentare di far ricadere su di me la colpa per una morte causata da una spada rivela una scarsa conoscenza dei nostri ordini oppure semplicemente una discreta stupidità.-.
    Dopo quel soliloquio di richieste e riflessioni mi congedai con il saluto tipico dei membri della Seconda Brigata, un piccolo omaggio alla ragazza ivi presente, dirigendomi subito verso l’entrata della sede. Lì avrei potuto trovare cinque guardie, compreso Koetsu Eitoku, che forse mi avrebbero potuto dire qualcosa sulla natura di colui che mi aveva fatto recare quello scarno biglietto. Nel giro di pochi minuti raggiunsi la meta prefissata, facendo cenno allo shinigami che mi aveva consegnato la missiva di raggiungermi nel giardino, ad una manciata di metri di distanza, per poter parlare liberamente senza che gli altri sentissero le nostre parole.
    -Koetsu, avrei urgente bisogno di sapere l’identità di colui che ti ha chiesto di portarmi il biglietto di poco fa. Ti ricordi di chi si trattava? Puoi descrivermelo?- gli domandai con la solita voce fredda e pacata che mi contraddistingueva. Dopo averne ascoltato la risposta, indipendentemente da quanto ottenuto, avrei fatto avvicinare nel medesimo modo tutte le altre quattro guardie, una per volta, ripetendo quanto avevo appena chiesto. Speravo di poter ricavare qualcosa di utile, nonostante non ne avessi la certezza, e l’interrogarle individualmente avrebbe certo potuto darmi maggiori frutti.

     
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  9. argletahm
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    Le richieste vennero rapidamente soddisfatte da alcune delle guardie lì vicine non appena uno dei due capitani fece un cenno.

    oh onestametne non l'avevo mai visto... si è presentato come il decimo seggio della quarta brigata... I seggi minori cambiano spesso e decisamente non li conosco tutti....

    fece alcuni piccoli passi dubbioso per poi continuare... Stiamo piantonando la stanza... c'è poco da fare a riguardo..... concluse scuotendo la testa e alludendo al cadavere nella stanza.

    Mi sono anche permesso di fare rintracciare le abitudini del decimo seggio... pare che sia molto abitudinario e alterni il proprio tempo tra casa, ospedale e sede della brigata. Puoi provare a rintracciarlo in uno di questi posti...

    Ti viene consegnato il fascicolo del decimo seggio corredato con tanto di fotografia.

    Edited by argletahm - 9/1/2011, 16:21
     
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8 replies since 4/12/2010, 22:13   117 views
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