Fuga da alcatraz

missione classe B - Hanae Haru

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  1. Tamaki-kun
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    CITAZIONE
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    Parlato d'altri

    -… Ma cosa..?- feci solo in tempo a commentare, guardando la macabra scena che mi si stagliava innanzi. Il corpo di uno shinigami, recante il simbolo dell’Ottava Divisione, era riverso su un tavolo dal quale continuavano a cadere gocce di liquido cremisi. Una spada, ancora occupata a svettare su quel tetro dipinto, lo aveva trapassato da parte a parte all’incirca all’altezza del cuore prima di conficcarsi sulla lignea struttura che ora faceva da altare a quel cadavere. Nel frattempo, prima che potessi decidere cosa fosse meglio fare, un urlo infranse il silenzio delle stanze dove ero solito vivere, costringendomi a volgere lo sguardo nella penombra provocata dall’unica finestra aperta alla giovane cameriera che, entrata, si era trovata più o meno nella mia stessa situazione, con l’unica differenza che aveva potuto osservare me accanto al corpo dell’ormai morto shinigami. L’assassino era probabilmente scappato attraverso l’unica finestra rimasta aperta, tuttavia non potevo esserne certo a priori. A giudicare dalle ampie macchie di sangue sul pavimento, infatti, l’autore dell’omicidio doveva aver avuto almeno un minuto d’anticipo rispetto al mio arrivo, potendo così allontanarsi indisturbato dalla scena, dalla finestra o da una delle due porte che permettevano il normale accesso a quella stanza.

    L’urlo della ragazza, sfortunatamente, nel giro di pochi istanti richiamò tre paia delle guardie che erano solite occuparsi della sicurezza le quali, comparendo di fronte ad una scena tanto equivocabile, fecero vessillo della loro inettitudine e gridando ordini incomprensibili mi si scagliarono addosso, mirando a catturarmi. Si trattava di shinigami di infimo livello, alcuni avevo già avuto modo di incontrarli lungo i corridoi dell’ampia sede della Nona Divisione, ma non mi ero concesso più che qualche cenno di saluto nei loro confronti. Visto il mio precedente allontanamento dalla Seconda Brigata, infatti, i più ottusi e tardi dei miei compagni mi squadravano ancora con un discreto sospetto, cosa che perlomeno avevano smesso di fare Hisagi-dono ed i seggi con cui normalmente mi allenavo. Mi limitavo ad obbedire agli ordini, nulla di più e nulla di meno. Un particolare inoltre non rendeva credibile il mio incriminamento: l’arma con la quale era stato ucciso quello shinigami era una spada, che molti sapevano non avevo mai usato in combattimento. Mi accontentavo degli scontri a mani nude e, come esito di ciò, la mia abilità nel maneggiar una spada era rimasta ai livelli accademici. Anche volendo, non avrei mai potuto uccidere quel decimo seggio utilizzando un’arma simile. Il mio tenente lo sapeva bene e, poiché la spada sul tavolo non era nemmeno la zampakutou che ero solito lasciar impolverare in un angolo dei miei alloggi, lasciai che quelle deboli guardie mi catturassero, senza opporre la minima resistenza.
    -Portatemi dal Tenente Hisagi, ma prima assicuratevi che questo corpo non rimanga incustodito.- dissi con voce fredda e pacata nonostante le loro mani si serrassero sul mio corpo, incapaci di esercitare una pressione per me degna di nota -Se lo farete, vi seguirò. Altrimenti temo che dovrà venire a prelevarmi di persona, non lascerò che questa situazione cada nelle mani di gente inaffidabile.-. Semplice e coinciso, forse incurante della posizione in cui ora mi trovavo, ma disposto a seguire quei compagni forse fin troppo deboli per poter resistere ad una mia eventuale resistenza. Tra le dita della mano sinistra tenevo saldamente il biglietto che prima mi era stato consegnato da Koetsu, pronto a mostrarlo ai miei superiori ma certo non tanto sciocco da permettere a quelle guardie di privarmi di qualcosa di potenzialmente utile. Vista la situazione, preferii andarci coi piedi di piombo.
    -Non lascerò che voi mi perquisiate né siete attualmente in grado di impormelo, per cui vi suggerirei di rinunciare al pensiero e di aspettare che lo faccia qualcun altro. Avete visto alcuni dei miei allenamenti, dovreste sapere che l’evitarvi il combattimento vi permetterà di uscirne incolumi.-. Sei contro uno? Il dislivello, a mio avviso, rimaneva ancora troppo alto e totalmente in mio favore, anch'esse sapevano di non poter rivaleggiare con un quinto seggio, specialmente se quel seggio ero io.


     
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8 replies since 4/12/2010, 22:13   118 views
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