Fuga da alcatraz

missione classe B - Hanae Haru

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  1. Tamaki-kun
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    CITAZIONE
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    -Un infiltrato di Aizen tra le nostre file?- pensai spiazzato, ascoltando con attenzione quanto era ancora intento a dirmi il capitano della Settima Divisione. Al nominare di Soifon le rivolsi un breve cenno di ringraziamento, nonostante l’irritazione scaturita dal ritrovarmi pedinato sebbene la mia condotta, dopo l’espulsione dalla Seconda Brigata, si fosse rivelata impeccabile. Erano regole, nulla di più, e come tali andavano seguite.
    -Mi occuperò personalmente di trovare l’intruso.- sancii con voce fredda e priva di emozioni, prima di rivolgere ai due capitani una piccola richiesta che mi avrebbe aiutato nelle indagini -Nel frattempo vi pregherei di tenere nascosta a tutti la morte appena avvenuta dello shinigami che si trova nell’altra stanza. Così facendo, eviteremo di creare troppo scompiglio e potremo avvantaggiarci di possibili passi falsi dell’infiltrato, che mi rivedrà in libertà senza poterne intuire i dettagli. Infine, Soifon-taichou, vorrei chiederle di portare la spada con cui è stato ucciso al Capitano della Dodicesima Divisione, se mai avesse il tempo di analizzarla, insieme alla scritta del biglietto, che dubito possa essere inchiostro. Non è detto che potremo ricavarci qualcosa, viceversa sarebbe sciocco lo scartare a priori questa eventualità. Ci troviamo probabilmente di fronte ad un nemico dall’ingegno approssimativo, tentare di far ricadere su di me la colpa per una morte causata da una spada rivela una scarsa conoscenza dei nostri ordini oppure semplicemente una discreta stupidità.-.
    Dopo quel soliloquio di richieste e riflessioni mi congedai con il saluto tipico dei membri della Seconda Brigata, un piccolo omaggio alla ragazza ivi presente, dirigendomi subito verso l’entrata della sede. Lì avrei potuto trovare cinque guardie, compreso Koetsu Eitoku, che forse mi avrebbero potuto dire qualcosa sulla natura di colui che mi aveva fatto recare quello scarno biglietto. Nel giro di pochi minuti raggiunsi la meta prefissata, facendo cenno allo shinigami che mi aveva consegnato la missiva di raggiungermi nel giardino, ad una manciata di metri di distanza, per poter parlare liberamente senza che gli altri sentissero le nostre parole.
    -Koetsu, avrei urgente bisogno di sapere l’identità di colui che ti ha chiesto di portarmi il biglietto di poco fa. Ti ricordi di chi si trattava? Puoi descrivermelo?- gli domandai con la solita voce fredda e pacata che mi contraddistingueva. Dopo averne ascoltato la risposta, indipendentemente da quanto ottenuto, avrei fatto avvicinare nel medesimo modo tutte le altre quattro guardie, una per volta, ripetendo quanto avevo appena chiesto. Speravo di poter ricavare qualcosa di utile, nonostante non ne avessi la certezza, e l’interrogarle individualmente avrebbe certo potuto darmi maggiori frutti.

     
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8 replies since 4/12/2010, 22:13   118 views
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