Convocazione

prequel di missione - Gintoki Sakata, Urahara Mouryou

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  1. Belfagor90
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    Decisamente non ero un carpentiere o un muratore in vita. No, perché se lo fossi stato ricostruire la casa-pollaio, che era andata distrutta per colpa del mio maestro, sarebbe stata una vera passeggiata. Non dico creare un progetto funzionale ed efficace e neanche sapere qualcosa di edilizia. A me sarebbe bastato semplicemente non pestarmi le dita col martello quando pianto un chiodo!
    E io che credevo un fatto simile puramente basato sull’arte della gag, e invece no! Quando si ha a che fare con quei chiodi corti, di lunghi ne avevo troppo pochi per usarli dappertutto, che ad ogni colpo senti il metallo della testa del martello che ti sfiora l’epidermide con forza sempre maggiore finché non devi la traiettoria del colpo per quel millimetro che basta a schiacciarti un unghia!!
    Avevo pollici, indici e medi di entraambe le mani coperti da bende protettive (prima erano curanti, ma dopo dieci colpi consecutivi alle dita avevo deciso di esagerare e usarle come scudo) col risultato che a malapena vedevo il chiodo attraverso tutte quelle fasciature.
    Destino Meschino.

    Tuttavia il buon lavoratore sa quando “prendersi una pausa” dal lavoro e rilassarsi bevendo il suo thé da pochi spiccioli accompagnato da un panino con all’interno un solitario mono-strato di salame.
    Una situazione così dannatamente triste. Ci vorrebbe qualcosa per ridare via alla giornata, ma ciò è impossibile. Ci sono giornate avvincenti (nel mio caso potenzialmente mortali) e giornate come quella dove l’unica cosa da fare era lasciarsi trasportare dalla routine in attesa della prossima giornata interessante.
    Sbuffai divertito.
    Mo: Le giornate diventano avvincenti al desiderio di chi le vive solo quando il Destino è veramente annoiato e ha voglia di vedersi una sitcom realistica. In sostanza, solo quando ha in mente qualcosa di bastardo!
    E infatti…

    Urahara-san? Urahara-san è in casa? Messaggio urgente per Urahara Mouryou!! – fece una voce da fuori la mia portata visiva.
    Oh cielo. Ci siamo. Ecco proprio ciò di cui avevo bisogno: un messaggero foriere di notizie con un 70% di probabilità di essere nefaste, se non l’ottanta!! Con un sospiro mi alzai mettendo mano alla Zampakutou, va a vedere che Falkner-sensei ha di nuovo voglia di allenarmi nello Zanjutsu per costringermi a cambiare idea sul mio stile di combattimento.
    Con passo lemme arrivai davanti al cancelletto dove mi aspettava a debita distanza un messaggero dall’aspetto completamente anonimo. Vediamo di ragionare: non mi ha dato nomignoli strani come Rombo di Tuono, Idra Tonante (anche se non ammetterò mai che a questo sono affezionato) o Orsetto del Cuore, quindi non è stato mandato dal mio maestro. Ma chi altri poteva chiamarmi con urgenza? Hanae-sensei che vuole scambiare qualche pugno? Un messaggio del mio Capitano in cui mi affida una missione?
    Mo: Sono io Urahara Mouryou. Il messaggio? - chiesi pragmatico a causa dei dubbi che mi affollavano la mente. Di solito sono un pizzico più cordiale coi messaggeri, certe volte anche troppo, ma il pessimo presagio non accennava a sparire.
    Il tipo mi consegnò una busta per dileguarsi subito dopo, si vede che anche lui non era il tipo da perdersi in chiacchiere, lasciandomi da solo con la temuta risposta ai miei dubbi: sul sigillo che chiudeva la lettera era impresso il simbolo dell’Ottava Brigata!
    Allora era Falkner-sensei a chiamarmi, strano che non avesse usato un nomignolo dei suoi per l’indirizzo.
    La aprii rompendo il sigillo di ceralacca con un dito e lessi il contenuto:

    CITAZIONE
    Richiesta la vostra presenza IMMEDIATAMENTE presso la sede dell'ottava brigata, salone delle riunioni centrale.

    Oh diamine, quello non era sicuramente un messagio del mio maestro! Una chiamata urgente dell’Ottava Brigata poteva però significare che il mio nome era scappato dalle labbra di Falkner per una missione o un compito di qualche genere. Presumendo che non volesse spedirmi allo zoo per colpa delle mie imitazioni di animali o in galera per oltraggio all’Arte della Spada, voleva dire che la quella era una convocazione seria.
    Mi misi in posa eroica con la lettera tenuta come la fiaccola della Statua della Libertà.
    Mo: Ma se il mondo chiama, allora Urahara Mouryou, l’Idra Tonante della Seconda Brigata dei 13 Gotei, non rimarrà insensibile al richiamo d’aiuto!! - esclamai in tono patriottico.
    Il mio entusiasmo si spense così come era venuto. Ma cosa ci trovavano di bello Capitan Qualcosa e Fido Assistente a fare simili scenate? Mistero della Fede.
    Con un rapido segno di spallucce infilai la busta con la lettera nel kimono e partii di corsa verso la sede dell’Ottava Brigata arrivando dopo soli dieci minuti. Diavolo se ero diventato più veloce!

    L’edificio dimostrava subito la sua differenza dalla sede della Seconda Brigata. Intanto qui il portone era aperto con solo una guardia sulla soglia e poi l’interno non sambrava neanche fortificato. Certo che qui sembrano passarsela bene, chissà se è per il carattere peculiare del capitano Kyouraku?
    Mi veniva quasi da ridere pensando che due Brigate così legate alla Prima potessero avere dei connotati così differenti fra loro. L’austerità spartana da una parte capeggiata dalla severa Soi-fon e dall’altra un luogo ameno come quello con a capo il Capitano Kyouraku, due completi opposti!
    Mi avvicinai alla guardia con un sorriso.
    Mo: Urahara Mouryou, Settimo Seggio della Seconda Brigata. Sono stato convocato qui con urgenza - spiegai mostrando la busta col loro sigillo impresso sopra.
    Bastò un suo cenno di assenso per darmi il permesso di oltrepassare le soglia, altra differenza fra le due Brigate. Da noi un simile richiamo richiedeva il permesso di un ufficiale mentre l’ospite doveva attendere fuori fino a nuovo ordine.
    Comincio a pensare che potremmo passare per paranoici.
    Arrivai in quello che le indicazioni chiamavano “Salone delle Riunioni Principale” e bussai lievemente presentandomi.
    Mo: Urahara Mouryou, Settimo Seggio della Seconda Brigata, è arrivato. Chiedo il permesso di entrare.
    Dirlo una seconda volta dopo pochi minuti mi faceva sentire un robottino programmato per fare il pappagallo. Un giorno di questi dovrò prepararmi almeno tre differenti presentazioni per le emergenze. Al limite posso sempre dire “Hey compare, sono Mouryou qua la zampa!”.


    Oddio, spero davvero di non ridurmi a questo!!!
     
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10 replies since 5/12/2010, 20:13   146 views
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