Ruolata libera: il ritorno del più fAigo o.o

Per tutti.

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  1. Raito2.0
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    Ci sono momenti della vita in cui persone diventano irreperibili per qualche ora, a volte giorni, a volte mesi... In casi particolari, persone particolari possono sparire dal mondo conosciuto per quasi un anno, senza che nessuno si chieda il perché, dato che in fondo tutti avevano il presentimento che questo sarebbe successo.

    Infatti tutti sapevano della mia forte dose di coraggio, per non parlare della mia continua voglia di avventure, seppur fossi dovuto andare contro il gotei 13, ignorando tutti i loro ordini, avrei comunque scelto di lanciarmi nel vuoto, piuttosto che continuare ogni giorno la mia vita da sensei, questo è Go Tsuaki, l'unico e inimitabile.
    E proprio QUESTE furono le caratteristiche che mi spinsero a vagare per il rukongai per poco più di un anno, armato di zampakutou e vestiti leggeri (se avessi indossato un kimono da shinigami sarei già stato scoperto da tempo, dopotutto), che presto si erano trasformati in stracci, per poi essere cambiati con altri capi occasionali.

    E così partii per una missione, che mi costò un anno nei luoghi più oscuri e nascosti del rukongai, dove nemmeno alcuni shinigami osavano mettere piede, per via della quantità esagerata di apparizioni di hollow. La mia era una missione per il bene comune, il mio era un animo buono, dopotutto, ma sarebbe stato meglio non affidare a me questa, tra tutte le missioni, in effetti...
    Entrai ansimante al piccolo negozietto di fronte a casa mia, mi ero scordato che dovevo bere almeno una volta al mese durante il viaggio, e la mia voce non riusciva ad emettere suoni, ma la mia determinazione parlava più forte di me.
    Infilai la mia mano tremante nella tasca della giacca, guardando con aria di sfida il commesso, che cominciava a preoccuparsi delle mie condizioni, ne estrassi una moneta, che sbattei con vigore sul tavolo, e con l'ultimo filo di voce che mi rimaneva, dissi:
    Datemi...coff coff per favore...un litro...coff coff...di latte...coff......ALLA FRAGOLA.
    E svenni sul bancone.
    SPOILER (click to view)
    Sì, è per te kohai XDD
     
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    Da quando ero diventato un sesto seggio, il già raro tempo da dedicare a me stesso iniziava a venir meno, per cui il fatto che quel giorno non avessi nessuna lezione in Accademia né alcuna scartoffia da sbrigare, mi riempì di gioia. Non avendo però poi molto da fare, pur avendo finalmente del tempo libero, decisi di tornare al mio distretto di origine... Rivedere quelle casette rievocò in me tanti ricordi, belli e brutti, ma non avevo intenzione di sostare a lungo. Quindi optai per l'improvvisazione.
    Che, tradotto, significa che vagai senza meta per circa sedici ore, finchè non giunsi dinnanzi ad una catapecchia in mezzo al nulla che, a giudicare dall'insegna, sembrava essere una taverna. Entrai e, con fare stanco, mi sedetti ad un tavolo togliendomi le cuffie dalle orecchie, facendole sfilare fin dietro la nuca, così che gli auricolari ricadessero ai lati dello sterno. Immerso nei miei pensieri, all'improvviso, sentii una voce tristemente familiare che non solo mi fece sbiancare, ma che mi fece percorrere la schiena da brividi di autentico e puro terrore che, inaspettatamente, mi fece tornare almeno per un po', il Gintoki di prima.

    "Datemi...coff coff per favore...un litro...coff coff...di latte...coff......ALLA FRAGOLA."


    Un tic nervoso si impossessò del mio occhio sinistro quando, in preda alla follia più pura, scattai in piedi indicando il proprietario di quella voce: Go Tsuaki, mio mentore e <amico>, nonchè sensei scomparso da diverso tempo.

    «T-T-T-T-T-TU!!!! MALEDETTO!!! COSA CI FAI QUI?!»

    Mi fiondai addosso a lui, scuotendolo con eccessivamente veemenza, quasi fosse un peluche di pezza, gridando come uno psicopatico.

    «EHI, BASTARDO! SVEGLIATI! EHI! NON PRENDERMI PER IL CULO!»


    Poi, rivolgendomi al cameriere, ringhiai con rabbia:

    «D u e l i t r i. NE VOGLIO DUE LITRI. Pago io per il morto di fame.»

     
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  3. Raito2.0
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    Mi svegliai, mi sentivo ristorato, mi capitava ogni tanto di non dormire per troppo tempo, preso forse a guardare il cielo, o a pensare a cosa avrei dovuto fare, a volte quella cosa era proprio dormire, ma...come si dice? Quando provi a ricordarti una cosa, non riesci proprio a ricordarla, nel mio caso, comunque, non ricordavo nemmeno di ricordare, quindi il problema non si poneva nemmeno.

    Mh, mi svegliai quindi in una tavernetta che non avevo mai visto, che posto strano, così familiare, eppure così sconosciuto...
    E la stessa cosa con quella persona, seduta innanzi a me, che mi sembrava così familiare, nonostante non lo avessi mai visto, aveva uno strano kimono nero, ed una katana...aspetta, quella ce l'avevo anche io... Guardandolo un altro po', i suoi occhi mezzi assenti e i suoi capelli assurdi, con quella permanente chiaramente innaturale...

    Tu...Mi ricordo di te!!
    Dissi, come un credente che aveva appena raggiunto l'illuminazione.
    Ti ho già visto!! Quel viso, quei capelli, quel vestito...
    Mi alzai in piedi, e lo puntai con l'indice.
    Yakuza!! TI avverto, non sarò un buon ostaggio, sono nuovo di qui!!
    E appoggiai lentamente la mano sulla katana, sfilandone una piccola parte.
     
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    Lo shinigami alzò il volto dal bancone, fissandomi confuso per un paio di secondi. Probabilmente stava facendo mente locale, sì. Sicuramente. Era assolutamente impossibile che si fosse scordato di me, il suo kohai preferito, dopo tutte le (dis)avventure che avevamo passato insieme. Quel bastardo non poteva assolutamente farmi questo!
    Improvvisamente, il suo volto pallido si illuminò.

    "Tu...Mi ricordo di te!!"

    Lo sapevo, non poteva dimenticarsi di me.

    "Ti ho già visto!! Quel viso, quei capelli, quel vestito..."

    Sì, il mio sensei, ormai un semplice senpai, era tornato. In un certo senso, mi sentii sollevato.

    «Ci mancherebbe anche che non ti ricordi, sen-...»

    Go mi interruppe alzandosi in piedi, indicandomi con il dito indice della sua mano destra, e sfilando parte della sua wakizashi con la mano sinistra.

    "Yakuza!! TI avverto, non sarò un buon ostaggio, sono nuovo di qui!! "

    Tutte le certezze che mi ero costruito in quei pochi secondi crollarono come un castello di carte. In fin dei conti, che altro c'era da aspettarsi da Go Tsuaki? Era scontato che non si ricordasse me. Non ricorda neanche il suo nome, a volte, figuriamoci se si ricorda di quello altrui.
    In un impeto di rabbia, lo presi per il bavero della sua divisa logora, e iniziai a scuoterlo con veemenza.

    «Che. Cosa. Cazzo. Stai. DICENDO?! QUALE YAKUZA E YAKUZA?!
    Sono io, Sakata! Ricordi? Gintoki Sakata, uno degli allievi che hai fatto diplomare! Maledizione, come puoi non ricordarti nemmeno dove abiti?!»


    Sospirai, rendendomi conto di chiedergli troppo, e lo lasciai andare, rimettendomi a sedere su uno dei tavoli al bancone.

    «Sorvoliamo. C'è una cosa che mi interessa di più sapere. Che fine hai fatto? Dove sei stato, per tutto questo tempo? Tutti ti davano per disperso! E soprattutto, adesso, che ci fai qui?»

    Questa volta ero serio. Forse anche preoccupato, ma almeno se mi avesse risposto, avrei potuto dare risposta a gran parte dei miei interrogativi su di lui, che negli ultimi sei mesi mi tormentavano di tanto in tanto.


     
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3 replies since 6/2/2011, 10:36   56 views
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