Classe D [I]

-Tu non mangerai proprio nulla, mostro.- esordì una voce calma, forse troppo, mentre con un rumore ovattato anche il corpo del suo proprietario si poggiò sul tetto. Era uno shinigami dall’aspetto adulto e severo, che avrei giudicato esperto se solo non fosse stato per l’irrisoria quantità della sua energia spirituale, che lenta ed incerta (secondo i miei canoni) si espandeva nell’ambiente circostante. La zampakutou legata alla sua vita ed il modo in cui ci aveva raggiunto, librandosi nell’aria, lasciavano intendere che quello shinigami avesse almeno completato gli addestramenti accademici… Le cose non si mettevano bene per il mio allievo, non era pronto ad affrontare un avversario che avesse ricevuto una discreta infarinatura per quanto riguardava le arti di combattimento. Poco male, avrei pareggiato i conti.
-E chi dovrebbe impedirglielo, un dio della morte senza nemmeno una spada?- commentai con un sorriso divertito, scomparendo di fronte agli occhi di tutti per poi riapparire comodamente seduto su un grosso e vecchio condizionatore dalla struttura cubica, probabilmente addetto a refrigerare gli uffici dell’edificio sottostante. Tra le dita della mano sinistra reggevo il fodero della sua zampakutou, che da un’estremità lasciava sporgere l’impugnatura della lama dello shinigami. Era stato coraggioso a presentarsi in quel modo, ma non me ne sarei stato buono ad aspettare che arrivassero i rinforzi che aveva probabilmente chiamato. Un rapido combattimento e poi via, quel neohollow era ancora troppo inesperto per fare altro.
-Eccoti il tuo pasto, Delmar. Devo però farti una piccola raccomandazione: potrebbe mordere, stai attento…-.
Una decina di metri separavano il mio allievo dal suo primo avversario, che ancora troppo sorpreso dal mio piccolo furto era occupato a stringersi convulsamente la nera veste nel punto dove fino a poco prima si trovava l’elsa della zampakutou. Si, quel tizio non aveva il talento che avrebbe voluto darci a vedere, ahimè.

-Hadou 1: Shou!- esclamò lo shinigami stendendo il braccio destro in direzione dell’hollow non appena questi scattò verso di lui, mostrandogli il proprio palmo dischiuso prima di far partire proprio da esso un’onda d’urto che l’inesperto e famelico hollow difficilmente avrebbe potuto evitare, non conoscendo ancora le regole di quei nuovi ed ardui combattimenti. La spinta generata da quell’incantesimo sarebbe stata certo sufficiente a respingere la creatura oltre l’abisso costituito dal perimetro del palazzo e, senza attendere oltre, l’individuo vestito di nero si scagliò su di lei con un balzo, mirando a colpirne il volto mascherato con un pugno discendente portato dal braccio sinistro, che avrebbe inesorabilmente tentato di far crollare al suolo l’hollow, purtroppo avvantaggiato dalle ali che possedeva. Dopodiché, se il suo veloce tentativo fosse andato a buon fine, si sarebbe limitato ad aspettare la controffensiva della creatura levitando saldo in quella fresca aria primaverile.

Il colpo della coda dell’hollow fu facilmente mandato a vuoto dallo shinigami, che con un rapido balzo all’indietro si portò fuori dalla sua portata. Vedendo la creatura infuriata gettarsi nuovamente verso di lui, fece appena in tempo ad abbassarsi per evitare che la sua faccia fosse pesantemente sfregiata e, approfittando della posizione, quando Delmar si chinò per azzannargli il braccio lui estese l’indice destro proprio verso la sua maschera.
-Hadou 4: Byakurai!- esclamò con voce sicura, facendo immediatamente partire dal dito uno stretto raggio di energia che avrebbe di certo ferito pesantemente l’hollow, in un punto tanto fragile come lo era la sua nuova maschera. Prima che il suo avversario potesse riprendersi, infine, lo shinigami scattò verso il limitare di quello spazioso tetto, così da prendere nuovamente le distanze.
Guardando la scena, non potei fare a meno di sorridere divertito.

Il pugno iniziale dell’hollow fu evitato facilmente dallo shinigami, che con un piccolo balzello scartò alla propria destra e riuscì ad allontanarsi quanto bastava. Sfortunatamente, però, il movimento eccessivamente veloce lo sbilanciò un poco e, nonostante vedesse arrivare l’ennesimo fendente delle pericolose mani artigliate della creatura, riuscì solo a limitare i danni spingendosi un poco all’indietro. Tre tagli piuttosto profondi gli solcavano ora il petto, che fu costretto a sopportare celando una smorfia di dolore.
-Maledetto…- mormorò a denti stretti quando vide sopraggiungere, verso la sua gamba destra, una frustata portata dalla coda dell’hollow. Prima che questa potesse raggiungerlo, però, decise di allontanarla rivolgendole il palmo della mano sinistra ed esclamando: -Hadou 1: Shou!-. L’incantesimo, utilizzato con il giusto tempismo, riuscì a bloccare l’avanzata della robusta coda e diede il tempo allo shinigami di reagire, anticipando il morso della creatura abbassandosi ed avanzandosi quanto bastava per colpire l’hollow con una forte gomitata, del braccio destro, proprio al delicato sterno.

-Tutto qui? Sei prevedibile, mostro!- esclamò lo shinigami osservando il rapido viraggio della creatura alata. Distendendo un braccio sotto di sé creò rapidamente una delle tante passerelle di reiatsu che di solito si utilizzavano per muoversi liberamente nell’aria e, approfittando del rudimentale ma saldo appoggio, si diede una spinta sufficiente per costringere l’hollow a passar sotto di lui, inoffensivo. Se fosse finito tutto lì, sarebbe stato facile. Purtroppo i mostri famelici non eccellono per umanità e delicatezza, prova di questa teoria fu il tentativo di Delmar di ricoprire i passanti con innumerevoli macerie.
Il dio della morte non era sufficientemente forte da garantire l’incolumità di quelle persone semplicemente concentrandosi sui detriti, non sarebbe riuscito a frantumarli, ma anzi dovette lanciarsi sulla strada sottostante per spingere con notevole impeto tutti i passanti e nel frattempo tentare di evitare le pericolose pietre occupate a tentare di ammazzarlo.
-Buona mossa, piccolino.- commentai dall’alto della mia posizione, da cui non mi ero minimamente mosso, rimanendo ad osservare quelle che probabilmente si sarebbero rivelate le ultime fasi del combattimento.

Tutto ebbe fine. La mano artigliata del mio giovane allievo penetrò in profondità nel torace dello shinigami, lacerandogli i polmoni e rendendogli impossibile respirare. Il dio della morte crollò a terra tra rantoli e sospiri, perfino utilizzare l’aria per urlare gli era diventato difficile non possedendo più alcun organo per contenerla.
-Quando avrai finito di mangiare avvertimi.- dissi comparendo all’improvviso vicino ai due contendenti, lasciando cadere la zampakutou dello sconfitto sul suo stesso sangue che, lento, si andava allargando sul cemento della strada.

Nel giro di poco, quando Delmar mi ebbe avvisato, potei finalmente sporgere con un movimento elegante, simile ad un educato bussare, il dito indice davanti a me. Nell’aria si udì un rumore lacerante, che anticipò l’apertura di un ampio varco completamente buio. Avrebbe capito ben presto dove portava quella via.
-Si torna a casa…- suggerii alla creatura ormai sfamata..