Shiro Shirayuki's Requiem

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  1. Hak
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato
    Pensato
    Detto da altri



    Il corpo, esanime nel vero senso della parola, giace sul pavimento del salotto del piccolo appartamento di Shiro, mentre una figura, godendo del beneficio dell'ombra, si gode la scena della morte del ragazzo. Inizialmente, l'oscuro figuro partecipa del silenzio che regna nella stanza, tuttavia questa quiete non dura a lungo: entrambi i presenti prendono a turbare quel piacevole stato di quiete che è venuto a crearsi in quel luogo. Shiro, o meglio, la sua anima inizia un lento processo di distaccamento dal corpo materiale, mentre l'Arrancar pronuncia alcune parole, palesando la sua presenza. Il gesto è comunque inutile, dal momento che ora, oltre all'Arrancar, non v'è nessun'altro di vivo in quella stanza, poichè Shiro è ancora impegnato nella sua divisione dal corpo materiale, e dunque ancora più o meno privo di sensi. La vera essenza di Shiro utilizza ogni singola goccia di energia per potersi distaccare dal corpo, e divenire così una di quelle anime definite "plus".
    Dopo qualche minuto di tentativi e grandi sforzi, il plus di Shiro finalmente nasce, distaccandosi totalmente dal corpo materiale e mettendosi in posizione seduta, esattamente accanto al suo cadavere. Per qualche istante fissa esterrefatto il suo corpo privo di vita, alternando lo sguardo sul cadavere e sul suo nuovo corpo: sono identici, eppure sembra quasi essersi duplicato.


    Meraviglioso.
    E' come se dalla mia morte fosse nata una nuova vita.
    Cosa diamine è successo?
    Sono ancora vivo? Ma come?


    Miliardi di domande, pensieri e dubbi vorticano nella mente di Shiro, che ancora incredulo fa viaggiare le nere gemelle per tutta la stanza, alla ricerca di qualcosa che possa spiegargli la situazione, o comunque dargli qualche indizio per capire cosa stia accadendo. E' indubbiamente spaventato dalla situazione, ma anche compiaciuto dal fatto di essere ancora vivo. Miliardi di pensieri affollano la sua mente, ma non riesce a dare importanza a nessuno di questi, poichè appena medita su uno, immediatamente un altro prende il suo posto, sostituendosi e impedendogli di concentrarsi su un argomento preciso. Dopo qualche istante della sua nuova vita, riesce a posare le iridi sul figuro, ancora giacente nell'angolo, e ad udire le sue parole di benvenuto.

    Benarrivato, Shiro Shirayuki

    Voce calda e abbastanza rassicurante: non sembra avere cattive intenzioni, tuttavia qualcosa nel suo aspetto non permette a Shiro di fidarsi completamente. Il ragazzo, o meglio la sua anima, lo osserva, leggermente diffidente; non sa cosa fare, se fidarsi o meno di quell'individuo, se rivolgere o meno a lui le sue numerose domande.
    Improvvisamente il pensiero di sua sorella prende il controllo della sua mente, facendolo riflettere: è morto, tuttavia con questo corpo che sembrerebbe essere immortale può vegliare su di lei per l'eternità. Un sorriso gli si dipinge sul volto a questo pensiero, che lo estrania qualche istante dal contesto della vicenda, e ancor più lo distrae dalla presenza dell'individuo. Tutti quei pensieri gli impediscono di avere una reazione umana: chiunque si sarebbe spaventato alla vista di uno sconosciuto nel proprio salotto, e ancor più nella vista del proprio cadavere; il tutto appare ancora molto confuso a Shiro, che tuttavia sembra aver capito già qualcosa. Poichè però non totalmente convinto dalle sue supposizioni, decide di chiarire i suoi dubbi attraverso l'individuo.


    Chi sei?
    Che ci fai quì?
    Cosa è accaduto esattamente?


    Tre domande, sparate dalla bocca al mondo esterno come da una mitraglia. Frasi partorite in pochi secondi, e con tono avido di sapere. Desidera avere le risposte con la stessa velocità con la quale sono state poste le domande. E' confuso, e ora tutto ciò che desidera è avere delle spiegazioni per l'accaduto.
    Improvvisamente sente un certo fastidio al petto. Che sia ancora sotto effetto delle droghe? Che tutto questo non sia altro che uno strano trip dettato dal miscuglio di farmaci e droghe? Che in realtà egli stia solo sognando? Sono domande che sarebbe giusto porsi, ma che tuttavia il ragazzo neppure prende in considerazione. Crede a tutto ciò che la realtà gli mette davanti. Istintivamente, intanto, la sua mano destra va a toccare la zona dove prova il leggero dolore, sfiorando con le dita una catena metallica che tintinna rompendo il silenzio venutosi a creare.


    E questa cosa diamine è?

    Pensa, guardando sempre più esterrefatto sia la catena che pende dal suo petto, sia l'Arrancar che gli stanzia a pochi metri. Da quest'ultimo si aspetta delle spiegazioni il prima possibile, dato che sembra saperla lunga e che sembra esser lì proprio per lui.








     
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6 replies since 18/3/2011, 21:33   77 views
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