Apprendimento Hadou 1: Shou

Kidou

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  1. BertuzRock
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    CITAZIONE
    Hadou 1: Shou
    Il personaggio punta il palmo della mano verso il bersaglio desiderato rilasciando un impulso in grado di spostare il bersaglio. Questa piccola onda d'urto non è in grado di provocare ferite di per se, può essere infatti usata per spostare oggetti o stordire brevemente avversari. Gli shinigami più esperti sono in grado di sfruttare l'ambiente circostante a loro favore e sfruttare questa semplice tecnica per sblinanciare o portare l'avversario contro un pericolo naturale.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.1 [Posseduto]
    Danno:/// Spostamento del bersaglio di 6 metri come max. [Urto contro oggetto danno lieve max.]
    Consumo: Bassissimo
    Distanza: 25 metri

    -Cuoco e Shinigami-

    CITAZIONE
    Narrato
    "Pensato"
    -Parlato da Bertuz
    -Parlato da altri
    *Suoni, rumor, canzoni e onomatopee*



    *Zappar, zappar, andiamo a zappar, nanananana nanananana, ehi oh, ehi oh ehi oh ehi oh!*

    Il caldo non faceva paura a Bertuz, che in quell’afosa giornata si apprestava a curare un po’ l’orticello che da poche settimane aveva allestito sul retro della sua piccola casetta di legno, ora aveva intenzione di allargare un po’ lo spazio adibito a questo per poter piantare un po’ di carote.

    -Tutututu! Con sto caldo però ci starebbe bene andare un po’ in giro a cercare delle simpatiche ragazze …

    Il solo pensiero di lunghi e lisci capelli che fluivano lungo le piccole spalle per poi arrivare a un soffice deretano femminile eccitava Bertuz come un maiale in un lago di ghiande, così in preda a questo impeto, l’apprendista Shinigami non impiegò più di dieci minuti per zappare un minuscolo pezzo di terra, piantarci qualche seme, annaffiare, farsi la doccia, cambiarsi e infine uscire dalla porta di casa.

    *Tunk*

    Il rumore della chiusura porta scorrevole che determinava l’ingresso dell’abitazione sulla strada, sottile rumore che presto fu travolto dal trambusto proveniente dalla via, qui centinaia di persone passeggiavano allegramente dando occasionalmente qualche occhiata ai negozi in cerca di qualcosa di bello da comprare, muoversi in mezzo a quella massa informe di gente risultava un’impresa ardua e ogni volta che il povero Bertuz vi si addentrava non mancavano offese e minacce nei suoi confronti per colpa di una spinta qui o una pestata di piedi lì.

    Naturalmente questa volta non fece eccezione e quando finalmente ne uscì, Bertuz aveva avuto l’onore di imparare almeno dieci nuove parolacce di cui a malapena riusciva a comprendere il significato.

    “Certo che al giorno d’oggi inventano proprio delle offese bizzarre … sinceramente figlio di un mammut non la avevo mai sentita”

    Con questo pensiero l’apprendista Shinigami si diresse verso il posto che sicuramente amava di più in assoluto in tutto il Rukongai e in tutto il mondo: il Bar di Hihi che per chi non lo sapesse, significa il Bar del babbuino.

    Passarono pochi minuti, pressappoco una decina e Bertuz giunse finalmente a destinazione, da fuori il Bar agli occhi di un normale passante poteva sembrare una bettola schifosa, diroccata e colma di scarafaggi di ogni genere e in effetti proprio questo era, si presentava davvero male con le sue storte pareti di mattoni con qualche buco qua e là, le finestre quasi tutte distrutte e i loro vetri sparpagliati al suolo, muschi e rampicanti si diramavano sopra i muri,probabilmente l’unica cosa un po’ dignitosa era la porta, una massiccia porta di legno verde con una grande serratura color oro decorata da un immenso pomelo del medesimo colore e dalla forma perfettamente sferica.

    image

    Ma come già detto, questo era l’impressione che poteva avere un normale passante, completamente all’oscuro della magnifica sorpresa che riserbava al suo interno.

    *Toc Toc*

    Non ci furono troppi pensieri nella mente di Bertuz che subito bussò speranzoso di ricevere una risposta e di entrare, questa non tardò ad arrivare e una voce roca di uomo pose una domanda:

    -Chi è?

    -Janbo-san sono io …

    -Ah Bertuz-kun entra pure

    Seguito da queste parole, un rumore di chiave che gira nella toppa preannunciò l’aprirsi della grande porta color smeraldo e dietro di questa ecco ergersi l’imponente figura.

    Un uomo sulla trentina con una lucida pelata che rifletteva i fievoli raggi del sole, il volto era pulito, senza barba, la pelle dal colore olivastro indicava una provenienza ispanica o simile, i vestiti indossati, maglia e pantaloni di sacco, erano decisamente malconci e probabilmente non venivano lavati da parecchi giorni, forse anche da settimane, braccia possenti con una muscolatura dall’imponente massa e dalla buona definizione, un largo torace e circa due metri di altezza completavano il quadro della sua fisicità.

    -Entra Bertuz-kun

    -Grazie mille Janbo-san, cosa mi racconti di bello?

    -Di bello niente, di brutto …

    -Cos’è successo?

    -Ehm … Hai presente Hiro-kun? L’aiuto cuoco? Quello nuovo …

    -Si un ragazzo simpatico perché?

    -Dopo sette giorni come aiuto di Jiiro-san è impazzito ed è scappato …

    -Hehehe ultimamente capita molto spesso

    -Fin troppo spessp, adesso avremmo bisogno di un cuoco ma non sappiamo a chi chiedere ...

    E durante questo dialogo i due percorsero un buio corridoio, qualche lampadario mezzo distrutto con poche lampadine quasi tutte bruciate permettevano di non brancolare nel buio più totale, intanto più ci si avvicinava al termine di questo, più si poteva udire chiaramente una musica rock molto carica.

    Terminato il corridoio i due si trovarono con dinnanzi un’altra porta, questa però era più piccola e visibilmente usurata, l’omaccione la aprì con sicurezza nonostante fosse quasi impossibile vedere, segno evidente del ripetersi di questo gesto centinaia di volte, e quando infine questa fu spalancata lo spettacolo agli occhi di Bertuz era paradisiaco:

    Centinaia di ragazze bellissime che parlottavano piacevolmente e naturalmente tutte vestite in modo non poco provocante, eggià, il Bar di Hihi era uno di quei locali in cui la gente andava per conoscere nuove persone e magari dopo averle conosciute …

    Un coro di voci femminili scosse l’aria

    -BERTUZ-KUUUUUUUUUN!!!

    Tutti in quel luogo lo conoscevano e oramai quella era diventata la sua seconda casa, ogni qual volta aveva un attimo libero vi ci precipitava voglioso di nuove simpatiche conoscenti.

    Di colpo un terribile trambusto sconvolse la piacevole atmosfera che si era andata a formare, rumore di sedie che si sfracellavano al suolo, grida di donne in preda al panico e versi di un gatto messo sotto un tir, ed ecco che da una piccola porta su un lato della stanza si vide uscire un altro uomo.

    -Oh salve Jiiro-san cosa c’è?

    -Tu vieni con me!

    E dicendo questo afferrò con una forza mostruosa Bertuz per il collo e in men che non si dica lo aveva sottratto alle attenzioni delle belle giovincelle che adesso fissavano la porticina chiudersi velocemente con stampato sulla faccia un senso di stupore e paura.

    Bertuz quindi si trovò ad essere trascinato giù da una scalinata completamente buia, discesa che tra parentesi non fu affatto piacevole infatti si disintegrò una natica a forza di sbatterla sui gradini, un armadio gli si ribaltò sopra e aprendosi tutte le forchette in questo contenute tracciarono il profilo del povero apprendista sulla scalinata, infine con un gran tonfo giunsero a una porta che naturalmente non venne aperta in modo normale, ma fu sfondata utilizzando Bertuz come ariete, morale della favola quei cinque metri di scale avevano accorciato la vita di Bertuz di almeno venti anni.

    -Forza devi aiutarmi!

    -Brutto pezzo di merda stai cercando di uccidermi?

    -Vorrei tanto farlo ma ora ho bisogno del tuo aiuto!

    -Di che si tratta?


    -Devo assolutamente riuscire a preparare la cena per la sventola svedese che verrà stasera, ma da solo non ci riuscirò mai e visto che tu te la cavi abbastanza bene ai fornelli mi DEVI aiutare!

    “Non è esattamente una richiesta, anzi lo definirei un vero e proprio ordine, poi forse non l’ha notato ma la sua mano è scivolata su quel minaccioso coltello per il prosciutto”

    -Ok ti aiuterò Jiiro-san

    -Grazieeeee

    Di colpo quell’aria minacciosa che lo aveva contraddistinto fino a un attimo prima era sparita lasciando il posto a un clima di serenità e simpatia, i due si misero subito al lavoro e cucinarono per due ore e anche più, preparando ogni sorta di cibaria possibile e immaginabile, tant’è che Bertuz iniziò a credere che la svedese che sarebbe dovuta venire in visita fosse un’obesa di cinquecento chili, infine riuscirono a terminare il loro lavoro con una mezz’ora d’anticipo.

    -Ti devo veramente ringraziare Bertuz-kun, senza di te non ce l’avrei mai fatta!

    -E’ stato un piacere …

    “Mica tanto, avrei preferito mille volte stare su in compagnia di quelle splendide fanciulle”


    -Sai mi piacerebbe ripagarti in un qualche modo, ho saputo che sei entrato all’Accademia degli Shinigami, sai al tempo che fu anche io sono stato uno Shinigami, prima di ritirarmi a lavorare qui, se vuoi ti posso dare una mano ad allenarti …

    Bertuz sussultò, era davvero un’ottima idea, così almeno quella giornata sprecata in cucina non sarebbe stata sprecata ma avrebbe imparato qualcosa di nuovo.

    -Si mi piacerebbe molto, ti prego insegnami qualcosa …

    -Mmmmm … vediamo, cosa potrei insegnarti? Direi una nuova tecnica …

    Speranza negli occhi di Bertuz

    -Magari che centri col Kidou …


    Disperazione negli occhi di Bertuz

    -Di sicuro qualcosa di basilare …

    Disintegrazione delle speranze di Bertuz

    -Ma Jiiro-san io sono negato nel Kidou, ci ho messo un mese solo per riuscire a muovere il Reiatsu!


    -Appunto! L’allenarti nella via del demone ti renderà più capace!

    -Ma poi io pensavo mi avresti insegnato come sparare raggi di Reiatsu dagli occhi e far esplodere gli Hollow!


    -Pensavi male, con la quantità di Reiatsu ch possiedi, è già tanto se riesci a far “esplodere” una formica …

    Parole dure che però rispecchiavano la verità, al livello in cui si trovava Bertuz non sarebbe stato in grado di utilizzare tecniche che richiedessero ingenti quantità di Reiatsu.

    -Ma …

    -BASTA RIBATTERE! Hadou 1: Shou

    Urlò il signore, e mentre lo faceva muovendo un po’ la mano, un barattolo di sottaceti che in quel momento si trovava sul bancone da cucina schizzò in volo arrivando proprio in faccia a Bertuz rompendosi e aprendosi, così tra mille lamenti e tra i tentativi di togliersi tutta quella schifosa brodaglia acida dalla faccia, Bertuz cominciò a capire che quella fosse la mossa che avrebbe dovuto imparare e che oltre tutto se usata in modo adeguato sarebbe anche potuta diventare pericolosa.

    “Questa me la pagherai Jiiro-san, pensa quando un coltello misteriosamente prenderà il volo e ti colpirà in testa!”


    Mentre questi pensieri passavano veloci per la mente di Bertuz, il suo neo sensei preparava un po’ la piccola stanza in modo che se anche i risultati dell’allenamento non fossero andati a buon fine i danni sarebbero stati limitati al minimo possibile.

    -Bene questa tecnica si chiama “Hadou 1: Shou”, consiste nel fare scaturire dal palmo della mano un po’ di reiatsu in grado di spostare degli oggetti, e con un po’ di allenamento anche delle persone.

    “Sembra interessante proviamo”

    -Cosa devo fare?

    -Se all’Accademia si utilizzano ancora gli stessi metodi per insegnare l’utilizzo del Reiatsu, allora dovrai fare come hai fatto quando hai creato una sfera sulla tua mano solo che sta volta oltre a crearla dovrai anche spararla via.


    -Ok ci provo

    Bertuz ricordò il primo giorno di Accademia e come avesse trovato un metodo molto rilassante per concentrarsi e riuscire così a concentrare il Reiatsu in una mano.

    “L’altra volta dovevo rilassarmi e ho scelto una canzone tranquilla, ma sta volta devo sparare quindi voglio qualcosa di carico”

    Così chiuse gli occhi e iniziò a percepire nella sua testa una canzone rock che lo potesse motivare …



    * To the sound of a heartbeat pounding away
    To the rhythm of the awful rusted machines*


    Le note e le parole di Re-Education dei Rise Against lo pervasero donandogli energia e voglia di riuscire nel suo allenamento.

    Vedeva perfettamente quella fiamma nel suo torace che si muoveva a ritmo di musica, la sua colorazione celeste ora era molto più profonda e anche le sue dimensioni erano notevolmente aumentate, probabilmente per via dei vari allenamenti che si erano susseguiti dalla prima volta all’Accademia fino ad oggi, riuscì a visualizzare con discreta facilità anche quei capillari azzurri che si legavano attorno alle vene e agli organi formando un’ apparato tutto proprio, una sorta di apparato del Reiatsu e grazie a questi Bertuz sarebbe stato in grado di trasportare quell’energia attraverso tutto il suo corpo.

    “Bene mettiamoci all’opera”


    Così divise quel focolaio di energia in due parti, una più massiccia sarebbe rimasta dov’era per permettere a tutto il corpo di svolgere le sue reazioni e funzioni, l’altra invece sarebbe servita per provare la tecnica, così Bertuz prese quest’ultima e iniziò a farla scorrere prima nei piccoli capillari che in seguito divennero vene vere e proprie, al passaggio di questa energia il suo corpo traeva infinito giovamento e lo studente poteva benissimo sentire come le parti interessate aumentassero anche le proprie capacità.

    Così infine passando per tutto il braccio, dalla spalla ai bicipiti, dall’avambraccio al polso fino a giungere al termine al palmo della mano, l’ultima volta si era limitato a visualizzare il suo Reiatsu assumere la forma di una sfera invece questa volta il livello di difficoltà era maggiore, avrebbe dovuto non sono dargli una forma differente ma addirittura fornirgli una spinta tale da permettergli di spostare un corpo solido.

    “Forza e coraggio!”


    Pieno di grinta Bertuz prese a immaginare il suo Reiatsu ristagnante nel palmo della mano senza una forma ben definita, così iniziò a modellarlo a suo piacimento donandogli la forma di una sorta di proiettile del resto lo avrebbe dovuto “sparare” fuori, quindi il proiettile era la cosa più logica da pensare.

    Dopo avergli dato la forma desiderata era giunto il momento di spararlo fuori, così aprì leggermente gli occhi per un momento e scandagliò la stanza in cerca di un oggetto non troppo grosso su cui testare quella tecnica, e fu così che la sua attenzione ricadde su un vecchio mestolo di ferro in pessime condizioni che si trovava in quel momento sopra un mobiletto di legno.

    “Questo è perfetto!”

    Così si preparò a sparare il colpo, riusciva a vedere chiaramente nella sua testa la forma di proiettile che pian piano di girava per puntare così lo sventurato mestolo, poi visualizzò la massa di Reiatsu che fuoriusciva a gran velocità dal palmo della mano in direzione di questo.

    - Hadou 1: Shou!!!


    Urlò Bertuz mentre sparava finalmente quella energia fuori dal suo corpo, come a risposta dei suoi risultati sentì il rumore di qualcosa che cadeva a terra, infine visualizzando la sua mano destra notò che il Reiatsu che vi si era condensato oramai non c’era più.

    “Evvai devo avercela fatta!”

    *Tonk!*

    Bertuz spalancò gli occhi e vide Jiiro-san con il mestolo in mano che con fare affettuoso ma non per questo delicato glielo sbatteva in testa.

    -Jiiro-san, mi fai male così, ma perché?

    -Questo mestolo è nella mia cucina da sessantatré anni ormai, non ti permetterò di maltrattarlo!


    “Se penso quante schifezze abbia cucinato quel mestolo mi viene un po’ di ribrezzo”

    -Comunque sei stato bravo, anche se non aveva una gran spinta il mestolo è caduto dal mobiletto, ben fatto Bertuz!

    -Ce l’ho fatta! Evvai ce l’ho fatta!

    -Si te l’ho appena detto io … a volte mi chiedo se tu sia stupido o cosa …

    Bertuz era troppo contento per ribattere all’affermazione del Sensei, così senza neanche riflettere spalancò la porta e risalì le scale incurante della totale oscurità dentro la quale si muoveva.

    -Grazie Jiiro-san!

    -Figurati, se hai bisogno di un aiuto torna pure!

    Così pieno di energia e di felicità Bertuz arrivò al piano terra dove ora banchettavano allegramente una decina di splendide ragazze, una di loro alla sua vista sbottò:

    -Finalmente Bertuz-kun, pensavamo fossi morto …

    -Mi spiace non ho tempo devo correre a casa!

    Così dicendo si diresse verso l’uscita, percorse tutto il corridoio e infine uscì dall’immensa porta da cui era entrato in precedenza, poi si mise a correre verso casa!

    “Finalmente avrò qualcosa di cui vantarmi con Nao, evvai gliela faccio federe io a quello, altro che maestro del Kidou!”

    Così l’apprendista tornò a casa sua pieno di gioia e pronto per quello che l’avrebbe aspettato il domani …


    CITAZIONE
    Spero che vada bene, aspetto che mi diciate se l'esito sarà positivo o negativo ...

     
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  2. Belfagor90
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    Hai appena aperto la porta della tua casa quando capisci immediatamente che qualcosa non torna. La casa è completamente immersa nell'ombra come se qualcuno avesse volontariamente oscurato tutte le finestre, tutto era stato messo in ordine e non c'era nessun oggetto a portata di mano da usare come arma se non una katana di legno proprio accanto allo stipite della porta d'ingresso. Sembrava proprio che la sua casa fosse stata preparata apposta per metterlo in condizione di svantaggio per un agguato, ma il fatto stesso che fosse così chiar poteva significiare solo due cose: o che il nemico era molto scemo o che era molto sicuro di sè.
    - Ti aspettavo ragazzo - disse una voce nell'ombra.
    In quel momento la porta si chiuse di scatto lasciandoti in una pesante penombra e una candela si accese sul tavolo della cucina mostrando l'ospite inatteso: un ragazzo molto alto, dai capelli biondi e vstito da Shinigami.
    - Sai, oggi ti ho seguito, frequentare certi posti non è una bella cosa per uno studente. Che fare che fare? Il protocollo prevede che ti dia una bella ramanzina e poi vada ad "occuparmi" della tua allegra taverna, ma dubito che vedere morte quelle persone ti faccia piacere. Ti offro uno scambio: usa lo Shou per far cadere la candela e chiuderò un occhio che te ne pare? Ora penserai che lo Shou l'hai già appreso, giusto? Sciocchino. Una tecnica non s'impara al primo tentativo, a far cadere il mestolo sono stato io.
    Tutto quel discorso sullo stroncare le vite altrui era stato fatto col sorriso sulle labbra. Non sai se il tipo sia forte, ma certamente uccidere per lui non è una cosa riprovevole.
    - Quando preferisci...
     
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  3. BertuzRock
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    CITAZIONE
    Narrato
    "Pensato"
    -Parlato da Bertuz
    -Parlato da altri
    *Suoni, rumor, canzoni e onomatopee*

    La corsa per tornare a casa era stata una fatica, ma Bertuz non faceva caso a questo in quanto la sua felicità per la tecnica appena imparata era talmente enorme da far sembrare ogni forma di dolore una sciocchezzuola, così in pochi minuti il viaggio di ritorno dall’allegro Bar di Hihi era stato compiuto.

    “Evvai sono riuscito a imparare la mia prima tecnica!”


    Dopo essersi destreggiato in acrobazie degne del miglior circo del mondo per evitare spiacevoli colluttazioni con i passanti, infine Bertuz giunse dinnanzi alla porta della propria abitazione, era una normale porta scorrevole di legno con una maniglia di ferro, assolutamente nella norma.

    E come ogni volta nella sua vita Bertuz la aprì con decisione già pregustando una fresca bibita e il suo confortevole giaciglio, ma appena aperta si rese conto che qualcosa non quadrava.

    Per prima cosa tutte le finestre erano chiuse nonostante fossero state lasciate spalancate per far circolare l’aria e così evitare di creare una serra a diecimila gradi, inoltre tutto il disordine in cui era stata lasciata aveva lasciato il posto a un ordine maniacale, come se non bastasse era comparso un oggetto estraneo proprio di fianco alla porta, era infatti appena distinguibile nella penombra un Bokken di legno che Bertuz afferrò prontamente.

    “Chi cazzo c’è? Bè si faccia avanti che gli faccio il culo a strisce!”

    Bertuz era carico e pronto a un qualsiasi combattimento contro una qualunque infernale creatura delle ombre.

    - Ti aspettavo ragazzo

    -AAAAAAAAAAAAAAa Pauraaaa!


    Come se l’atmosfera da film dell’orrore non bastasse a demolire la psiche del povero Bertuz che da sicuro di se era passato allo stato di un gattino bagnato in un temporale con l’esercito reale dei cani che lo insegue, la porta si chiuse di colpo con un tonfo lanciando la stanza nella più totale oscurità, finché la luce di una candela posta sul tavolo non andò a costituire l’unica piccola fonte di luce accendendosi improvvisamente e dietro di questa era chiaramente distinguibile la figura di un individuo, aveva una grande chioma dorata che copriva buona parte della fronte, sebbene fosse seduto si notava la sua elevata altezza ma la cosa che più lasciò di stucco Bertuz era la divisa da Shinigami che indossava.

    -E .. e … t-te chi sei?


    -Sai, oggi ti ho seguito, frequentare certi posti non è una bella cosa per uno studente. Che fare che fare? Il protocollo prevede che ti dia una bella ramanzina e poi vada ad "occuparmi" della tua allegra taverna, ma dubito che vedere morte quelle persone ti faccia piacere. Ti offro uno scambio: usa lo Shou per far cadere la candela e chiuderò un occhio che te ne pare? Ora penserai che lo Shou l'hai già appreso, giusto? Sciocchino. Una tecnica non s'impara al primo tentativo, a far cadere il mestolo sono stato io.
    Quando preferisci...


    Tutto il poco piacevole discorso era stato pronunciato con un inquietante e sadico sorriso sulla faccia, il che stava a dimostrare la sua probabile instabilità mentale, ma cosa ancor più grave conosceva la pseudo vita segreta di Bertuz.

    Tuttavia nonostante la situazione fosse abbastanza inusuale, il giovane studente prese coraggio e parlò:

    -Ehm … avrei un paio di perplessità, per prima cosa mi piacerebbe conoscere il tuo nome, seconda cosa penso che tu sia davvero annoiato per metterti a pedinare uno studente in questo modo, infine se utilizzassi lo Shou sulla candela questa cadrebbe a terra e visto che la casa è fatta tutta di legno non mi piacerebbe proprio se scoppiasse un incendio …

    Poi un’immagine attraversò la sua mente, tutte quelle belle ragazze che venivano brutalmente assassinate da quello strano individuo in nome del suo divertimento.

    “No ragazze mie io vi salverò, non permetterò che un folle vi maltratti!!!”

    -Comunque, se non toccherai i miei amici ti accontenterò …

    Così Bertuz impugnò il Bokken di legno che fino a quel momento aveva mantenuto nella mano destra, in quella sinistra in modo da avere la precedente libera per scagliare il colpo.

    Chiuse lentamente gli occhi e iniziò a concentrarsi, il che era abbastanza difficile visto che l’immagine dei suoi amici che venivano massacrati senza pietà continuava a tornargli alla mente, così Bertuz decise di ricorrere al solito metodo della musica, così sarebbe riuscito a far sviare il suo pensiero su qualcos’altro e infine sarebbe stato in grado di concentrarsi a pieno.



    Il suono della chitarra suonata con grande maestria e della voce così pulita gli invase la mente che ne trasse subito grande giovamento, fatto sta che in pochi minuti ormai tutti i pensieri erano spariti nel nulla per lasciare il posto a una sensazione di rilassamento assoluta.

    Così molto lentamente riuscì a visualizzare quella fiammella di energia che scoppiettava beatamente nel suo torace, tuttavia era molto più ridotta rispetto a poco prima.

    “Che il Reiatsu di questo tipo opprima il mio?”


    Ma se voleva salvare i suoi amici doveva assolutamente riuscire a sfruttare anche quella piccola fiamma, sebbene le dimensioni fossero ridotte la luminosità e il colore di quel blu intenso non erano variati rispetto a prima il che rassicurò molto Bertuz, intanto la fiamma proseguiva imperterrita nel suo bruciare e grazie a questa azione forniva energia a tutto l’organismo.

    Attorno al fuocherello ben presto si iniziarono a intravedere quei piccoli capillari che trasportavano quell’energia attraverso tutto il corpo, si intersecavano attorno a tutti gli organi, e alle altre vene riuscendo così a raggiungere i punti più remoti, il loro colore celeste tenue era praticamente impercettibile per chi non fosse stato a conoscenza della loro presenza.

    “Forza muoviamoci!”

    Procedette con lo scindere in due parti il Reiatsu presente nel torace, la parte più massiccia avrebbe continuato a fornire energia all’organismo, mentre quella più piccola avrebbe aiutato Bertuz nello svolgere l’esercizio, quindi la guidò a velocità non troppo lenta verso il braccio destro percependo perfettamente come ogni parte in cui passasse ringiovanisse e aumentasse il proprio potenziale, infine questa giunse finalmente al palmo della mano desiderata, qui cominciò a sostare in attesa di un qualsiasi ordine cosa che in pochi istanti ricevette.

    Bertuz visualizzò quella massa informe di Reiatsu che pian piano assumeva la forma di un proiettile molto lungo e quando questo fu perfettamente plasmato si sentì pronto a scagliare il colpo.

    Vide nella sua mente il proiettile che partiva in direzione della candela ad elevata velocità e …

    -Hadou 1: Shou!

    Ma non appena ebbe scagliato il colpo spostò rapidamente il Bokken dalla mano sinistra a quella destra, in quel preciso istante lo strano ragazzo si sarebbe dovuto trovare maggiormente concentrato sulla candela che almeno in teoria, avrebbe dovuto spiccare il volo, così un attacco lo avrebbe potuto lasciare spaesato.

    -I MIEI AMICI NON LI TOCCHI!

    E con uno straordinario saltò scagliò un violento fendente dall’alto verso il basso in direzione dell’occupatore abusivo dell’abitazione, non si curò nemmeno di assicurarsi che la candela fosse partita, ormai l’attacco era stato scagliato.





    Statistiche:
    CITAZIONE
    Zanjutsu: 14
    Hakuda: 8
    Kidou: 10
    Hoho: 8

    Ferite Subite:
    CITAZIONE
    Ferite subite nei turni precedenti:
    Ferite subite in questo turno:
    Ferite totali:

    Tecniche Utilizzate:

    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    Non so se mettere Hadou 1: Shou oppure no ...

    CITAZIONE
    ///

    CITAZIONE
    ///

    ///


    Reiatsu:

    CITAZIONE
    Livello di energia: Bianca
    Reiatsu all'inizio del turno: 30
    Reiatsu speso: 0
    Reiatsu rimasto: 30

    Equipaggiamento:
    CITAZIONE
    Equipaggiamento: ///
    Armi: Bokken

    Note:
    CITAZIONE
    Grado raggiunto: ///
    Nome pg: Bertuz Rock
    Stato psicologico: Combattivo
    Riassunto del post: Dopo aver constatato la presenza di un intruso nella propria abitazione e aver tentato nuovamente di utilizzare la Tecnica dell'Hadou 1: Shou, Bertuz attacca il tipo!

     
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  4. Belfagor90
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    I giovani studenti di oggi, così pieni di vita e idee strane. Basta mettergli un'arma a portata e loro colgono subito l'occasione per attaccarti, che tipi. Non si è nemmeno chiesto come mai un'arma non sua sia spuntata all'improvviso proprio nel posto giusto al momento giusto: era una trappola no? Un test!
    Volevo proprio vedere se avesse avuto il poco cervello necessario per andare contro le direttive imposte da un tipo pericoloso. Qualunque Shinigami può battere uno studente senza difficoltà e qusta è una cosa anche troppo semplice da immaginare.
    Mentre con un occhio seguivo il suo Shou che era riuscito solo a sballottare la candela sul suo supporto, con l'altro avevo seguito i suoi movimenti senza erdere mai la calma. Per me era come vedere qualcuno al rallentatore. Nei secondi che aveva usato per gettarsi su di me contai circa dodici volte in cui avrei potuto ucciderlo. Quello però non era il mio obiettivo del giorno, almeno epr il momento, quinid credo che mi limiterò a fargli capire che certe volte deve pensare prima di agire.
    Con un movimento repentino piegai il collo spalancando la bocca sotto il bokken che calava a tutta forza e ne azzannai il filo chiudendo la bocca con una forza tale da far scricchiolare il legno e bloccare il salto del ragazzo tenendolo a mezz'aria. A quel punto mi bastò lanciargli uno sguardo stile "con chi credi di avere a che fare?" prima di troncare in due la spada con la sola forza della mandibola.
    - Bel tentativo, ma dovresti sapere che al momento sei al gradino più basso della scala gerarchica della Soul Society. TUTTI possono farti il culo a strisce. Quindi ora da bravo torna al tuo posto e riprova, oppure potrei anche cambiare idea e muovermi come da programma.
     
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  5. BertuzRock
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    *Crack*

    Bertuz poteva ammirare il magnifico risultato del suo brillante piano, distratto dalla candela lo strano tipo non si era accorto neanche dell’attacco portentoso che lo studente gli aveva sferrato, e nello stupore aprendo la bocca la spada di legno si infilò dentro e quel rumore proveniva probabilmente dai denti devastati dal colpo.

    “Hehehe strategia davvero ottima!”

    Quando si accorse di una voluminosa crepa che divideva praticamente in due la lama del Bokken, allora fissò il ragazzo che aveva appena subito il colpo e notò sul suo volto un sorrisetto maligno.

    “COSA? Non sono io che l’ho colpito, è stato lui a parare il colpo ... CON LA BOCCA!”

    Mentre Bertuz constatava la straordinaria somiglianza a una bestia di quell’uomo questo gli tirò un occhiata di scherno e odio che fece rabbrividire il ragazzo, per poi spezzare in due il Bokken col solo ausilio dei denti.

    “Merda è un mostro!”

    Bertuz istintivamente lasciò l’impugnatura della ormai dimezzata spada che cadde a terra rumorosamente tra mille schegge.

    - Bel tentativo, ma dovresti sapere che al momento sei al gradino più basso della scala gerarchica della Soul Society. TUTTI possono farti il culo a strisce. Quindi ora da bravo torna al tuo posto e riprova, oppure potrei anche cambiare idea e muovermi come da programma.


    Bertuz lo fissò spaventato, chi era veramente quel tipo dinnanzi a lui? Un uomo? Una bestia? Una capra? No di sicuro una capra no ma un mostro molto probabilmente si.

    “Ma cosa vuole questo in realtà? Che senso ha venire qui e farmi riprovare degli esercizi? Però se svolgendoli posso salvare i miei amici meglio assecondarlo”

    Con aria un po’ diffidente Bertuz guardò quello strambo individuo che ora era comodamente seduto dietro il tavolo, poi la sua attenzione cadde sulla candela che non si era spostata di un solo millimetro.

    “Merda, devo riuscirci o potrebbe alterarsi cazzo, però se non mi ha ucciso ora forse vuol dire che non ha intenzione di farlo, e forse non lo farà neanche coi miei amici”

    Ora con questa convinzione concentrarsi sarebbe risultato molto più semplice, ma il fatto di chiudere gli occhi e perdere di vista quel tipo che ora lo fissava con due occhi penetranti lo metteva alquanto a disagio e l’idea non gli andava per niente a genio, così si sforzò di riuscire a raggiungere lo stesso livello di concentrazione sebbene tenesse lo sguardo puntato sopra il ragazzo, in effetti era la prima volta che ci provava quindi sarebbe potuto essere molto difficile, d'altronde però prima o poi avrebbe dovuto farlo quindi già che c’era.

    Ora che non aveva l’ausilio del buio si sarebbe dovuto impegnare mille volte di più e così fece, per prima cosa visualizzò distintamente una fiamma di Reiatsu che risplendeva nella profondità del suo petto, come aveva già fatto la prima volta che aveva cercato di muoverlo all’Accademia, si mise a conversare allegramente con quell’energia cianotica che oramai considerava come una vera e propria persona.

    “Senti se qui non ci muoviamo quel pazzo ci spalanca le chiappe e ci infila dentro un pianoforte intero, quindi ti prego aiutami”

    La fiamma continuava imperterrita a risplendere non curante delle richieste di Bertuz, ma ora pareva brillare di una luce più intensa, forse era la determinazione di Bertuz oppure semplicemente un’impressione ma il ragazzo prese questo come un ottimo segno.

    Per prima cosa si accinse a scindere in due parti l’energia, ogni volta che compiva questa operazione percepiva una strana sensazione, come se per un istante nell’intero suo corpo smettesse di circolare il Reiatsu indebolendolo, ma era una sensazione che perdurava per meno di un battito di ciglia, e dopo la stessa energia che lo aveva abbandonato fioriva e lo rendeva più forte.

    Dal centro della fiamma partivano migliaia di piccoli capillari, dei fili celesti che trasportavano il Reiatsu e si intersecavano con le cellule e gli organi, raggiungendo ogni punto del corpo e donandogli il vigore necessario a compiere le proprie funzioni e reazioni, pian piano questi crescevano diventando vere e proprie vene e permettendo il trasporto di maggiori quantità di Reiatsu, così con estrema attenzione Bertuz selezionò quelli che avrebbero portato la piccola fiamma verso il braccio destro seguendo il più corto percorso e quando li ebbe individuati cominciò lentamente a immettercelo dentro.

    Questa volta evitò di lavorare in fretta e furia preferendo un esercizio mirato ed equilibrato, così avrebbe evitato di disperdere troppo Reiatsu durante il trasporto, intanto quella fiammella fluiva nei capillari in direzione del braccio destro e ogni punto in cui passasse traeva infinito giovamento, ad una vista più accurata si poteva notare come al passaggio di questo le cellule si moltiplicassero più velocemente e come il sangue divenisse un poco più fluido, arrivato alla spalla il Reiatsu diede allo studente l’impressione di poter sollevare una casa sulla schiena e mentre scendeva lungo i bicipiti e gli avambracci questi si rafforzavano immensamente, infine giunse al palmo della mano.

    Una piccola massa di energia celeste ora si trovava sul palmo, e mentre attendeva degli ordini precisi su cosa fare si muoveva in senso orario senza però disperdersi.

    “Bene adesso ti darò la forma di un proiettile, non mi tradire proprio ora!”


    E in linea col suo pensiero Bertuz cominciò a plasmare il Reiatsu a suo piacimento, per prima cosa visualizzò precisamente la forma geometrica desiderata, e pian piano procedette col riempirla di energia, lentamente quello che voleva ottenere si formò davanti ai suoi occhi e ora era il momento di sparare il colpo.

    “Forza!”

    Alzò lentamente il braccio in modo da non perdere la concentrazione e così cancellare tutto il suo lavoro, e quando la candela fu perfettamente sotto mira visualizzò il proiettile che partiva ad un’elevata velocità e raggiungeva il corpo desiderato, e infine impattando con questo lo faceva schizzare in aria, adesso doveva far partire il colpo.

    -Hadou 1: Shou

    Riuscì a percepire distintamente la massa di Reiatsu che abbandonava il suo corpo in direzione della candela, era sicuro che questa volta il colpo sarebbe andato a buon fine e che finalmente quel tipo sospetto sarebbe andato via da casa sua lasciando per sempre la sua vita e quella dei suoi amici.
    Ora non rimaneva che constatare i risultati dell’esercizio, così alzò lo sguardo e …

    CITAZIONE
    ... E fu così che Bertuz portò a termine il compito e davanti alla sua bravura il tipo si impiccò dalla vergogna, così per aver sconfitto il cattivo Bertuz-kun venne eletto Capitano dei capitani!!!

    Se tu fossi una persona con un cuore risponderesti così ç______ç

    No serio comunque credo che vada bene!

     
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  6. Belfagor90
        +1   -1
     
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    SPOILER (click to view)
    Secondo te va bene? Errrr...



    Il secondo Shou del ragazzo fece inclinare paurosamente la candela portando il suo abricentro verso il limite estremo della base di appoggio. Rimase in quella condizione precaria per due lunghissimi secondi prima di traballare all'indietro ritornando perfettamente al suo posto.
    Un seccato schioccare di lingua accolse il risultato non ottimo di quel debole Hadou.
    - Ok, direi che ne ho piene le tasche - esclamai alzandomi di scatto dalla sedia - Ti ho dato i tuoi tentativi e sono stato anche fin troppo buono con i tuoi cosiddetti amici. La mia buona azione settimanale l'ho compiuta.
    Poi cominciaci a camminare speditamente contro il giovane Bertuz con la mia ombra che cominciava a sovrastarlo come un cattivo presagio.
    - Quando ti sveglierai sarò sparito assieme a quel locale. Non portarmi troppo rancore verso Urahara Mouryou, ragazzo.
    Alle aproel feci seguire i fatti e un gancio alla mandibola dellos tudente lo fece cadere nel buio dell'incoscenza, oltre che sulla parete. Eh, la differenza di potere era davvero tanta.

    Ti svegli la mattina dopo e, se ne hai voglia, corri fino al bordello dove avevi creduto di aver aprpeso lo Shou e lo trovi raso al suolo. Libero di dare sfogo alle tue emozioni.
    Quando però ti senti competamente abbattuto senti la voce d Jiiro alle tue spalle che dice:
    - Ohilà, Bertuz! Hai saputo la novità? Ieri uno Shinigami, tale Urahara Mouryou, ci ha dato i fondi per aprire un ristorante e smettere con la vitaccia del bordello. Le ragazze ora sono tutte rispetttabili cameriere e finalmente ho un posto di primo chef! Vuoi venire da noi, ti offro il pranzo!
    Solo in qeul momento noti che dal lato opposto della strada è sorto un grazioso localino rustico con menù casereccio e con tanto di tavoli all'esterno. Proprio su uno di questi trovi il tuo aguzzino che armato di posate urla:
    - CAMERIERAAAAA!! Lasagne alla bolognese, per cortesia. - a quel punto ti nota e come se niente fosse stato comincia a parlarti amichevolmente - Ah, ciao Bertuz-kun! Sai, ho pensato che in fondo il tuo Shou non era poi tanto male e così ho raggiunto un compromesso con me stesso. Carino il locale vero?
    A quel punto di punto in bianco ti lancia uno sguardo assassino con tanto di ghigno sornione che ti gela sul posto.
    - Non vedo l'ora che arrivi il nostro prossimo incontro, Bertuz-kun...
    Ma all'arrivo della sua ordinazione, portata fra l'altro proprio da una delle ragazze dell'ex-bordello, torna tutto felice e sorridente lanciandosi sul gustoso piatto emiliano.
    - Vuoi unirti a me, Bertuz-kun? Susu, offro io.

    SPOILER (click to view)
    Appresa la tecnica Hadou no Ichi: Shou e +3 exp.


    Edited by Belfagor90 - 20/4/2011, 14:58
     
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  7. BertuzRock
        +1   -1
     
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    SPOILER (click to view)
    Grazie u.u



    Ad essere sinceri un leggero progresso c’era stato, prima la candela aveva appena traballato sotto l’attacco di Bertuz invece questa volta era stata in bilico per un po’ di tempo anche se infine era ritornata alla sua posizione originale.

    Notando quello che a Bertuz pareva un successo ma che in realtà corrispondeva a un fallimento, lo strano tipo si alterò di colpo sollevandosi con forza dalla sedia.

    - Ok, direi che ne ho piene le tasche

    Ti ho dato i tuoi tentativi e sono stato anche fin troppo buono con i tuoi cosiddetti amici. La mia buona azione settimanale l'ho compiuta.

    Detto ciò con passo sostenuto e deciso si diresse verso il giovane apprendista Shinigami, e ogni passo che lo avvicinava faceva scemare letteralmente la speranze di Bertuz di sopravvivere a quella tremenda esperienza.

    - Quando ti sveglierai sarò sparito assieme a quel locale. Non portarmi troppo rancore verso Urahara Mouryou, ragazzo.

    “Urahara Mouryou, così è questo il suo nome … però adesso devo SCAPPARE!”

    Questo fu l’unico pensiero che lo studente riuscì a formulare prima che un violento gancio destro lo colpisse in faccia scaraventandolo letteralmente contro un muro, qui sarà stato il cazzotto, sarà stato l’urto con la parete, Bertuz svenne.



    La mattina dopo il risveglio fu come prendere a testate una roccia, il dolore che Bertuz provava alla faccia era indescrivibile e tutta la mascella era tanto gonfia che sembrava un salvagente, i primi pensieri erano molto confusionari mentre il suo cervello cercava di ricostruire con un filo logico i fatti che erano avvenuti la sera prima.

    “Allora … lo strano tipo mi ha costretto a uno strano gioco … poi mi ha dato un cazzotto e si è diretto verso … il Bar di Hihi!!!”

    Così il dolorante Bertuz si diresse di corsa verso quel luogo di pace e amore, ma giunto qui trovò un ma re di macerie e dove appena un giorno prima si trova tutto quel ben di Dio ora solo detriti e polvere dominavano.

    -Nooo! Le mie ragazze sono lì sotto! WAAAAAA! Vi salverò io!

    Così prese con la velocità di un fulmine e la forza di toro a sollevare a mo di ruspa quei grossi pietroni alla ricerca dei cadaveri delle ragazze, sperando certo che ci fossero dei sopravvissuti, era lì intento a compiere quel lavoro con tanta energia che non si accorse nemmeno del rumore di passi che gli arrivavano da dietro.

    - Ohilà, Bertuz! Hai saputo la novità? Ieri uno Shinigami, tale Urahara Mouryou, ci ha dato i fondi per aprire un ristorante e smettere con la vitaccia del bordello. Le ragazze ora sono tutte rispettabili cameriere e finalmente ho un posto di primo chef! Vuoi venire da noi, ti offro il pranzo!


    - …. Rispettabili cameriere? Ho sentito bene? MA E’ UNA TRAGEDIA! NON PUO’ ESSERE!

    Proprio in quel momento si rese conto della presenza di un simpatico localino con una miriade di tavolini rotondi di ferro nero attorniati da sgabelli rossi, e proprio seduto su uno di questi si trovava il diavolo in persona: una folta chioma bionda a punta, una pelle chiara e un insolito sorriso gentile.

    -CAMERIERAAAAA!! Lasagne alla bolognese, per cortesia.

    Ah, ciao Bertuz-kun! Sai, ho pensato che in fondo il tuo Shou non era poi tanto male e così ho raggiunto un compromesso con me stesso. Carino il locale vero?

    In quel momento fissò Bertuz con uno sguardo maligno che trasudava cattive intenzioni e voglia di uccider ancora e ancora.

    - Non vedo l'ora che arrivi il nostro prossimo incontro, Bertuz-kun...


    “Paura paura pauraaa!!!”

    Il tutto finì quando si avvicinò una ragazza molto carina dai fluenti capelli color carbone, Bertuz l’aveva già vista più e più volte al Bar senza però conoscerne il nome, questa appoggiò un piatto con l’ordinazione del cliente poi lanciando un sorriso amichevole a Bertuz tornò all’interno del locale.

    - Vuoi unirti a me, Bertuz-kun? Susu, offro io.

    -AAAAAAAAAAAA!


    Bertuz partì ai cento all’ora verso casa sua, speranzoso che il tipo non lo avrebbe seguito ma soprattutto pregando di non rivederlo mai più.
     
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6 replies since 13/4/2011, 19:15   85 views
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