Hadou 1: Shou

Kidou, Naozumi Saruwatari

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  1. Nao_S.Peter
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    CITAZIONE
    Hadou 1: Shou
    Il personaggio punta il palmo della mano verso il bersaglio desiderato rilasciando un impulso in grado di spostare il bersaglio. Questa piccola onda d'urto non è in grado di provocare ferite di per se, può essere infatti usata per spostare oggetti o stordire brevemente avversari. Gli shinigami più esperti sono in grado di sfruttare l'ambiente circostante a loro favore e sfruttare questa semplice tecnica per sblinanciare o portare l'avversario contro un pericolo naturale.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.1 [Posseduto]
    Danno:/// Spostamento del bersaglio di 6 metri come max. [Urto contro oggetto danno lieve max.]
    Consumo: Bassissimo
    Distanza: 25 metri

    SPOILER (click to view)
    Narrato - Pensato - Parlato - Parlato altrui - Onomatopee


    STONK!

    La mela cadde a terra, dopo aver cozzato sulla testa di Naozumi, attardatosi dopo pranzo nell’intento di schiacciare un bel pisolino sotto l’ombra di un albero robusto e dal tronco molto ruvido, che si rivelò poi essere un melo. Aprì lentamente gli occhi, e con le palpebre ancora socchiuse fissò il frutto che lo aveva colpito.

    Ahh, mi sento abbastanza Newton in questo momento! Stavo facendo un bel sogno…no, aspetta…

    Mise a fuoco i suoi pensieri, riordinandoli, e cercando di dare un senso a ciò che aveva sognato: si era ritrovato all’improvviso in una stanza male illuminata, senza lampadari o nemmeno candele, priva di porte e finestre. Ad un certo punto era apparso un uscio, nerissimo: da sotto di esso proveniva una luce candida e splendente. Il problema era che gli pareva di vedere che non ci fosse né un pomello, né una serratura, e non sapeva proprio come aprirla: e in tutte queste sue rimuginazioni, stava fermo al suo posto, lontano dalla porta.
    Ad un certo punto aveva fatto la sua comparsa una persona: o meglio, una creatura. Era completamente nera, come la pece, provvista di un paio di corna lunghissime e di una coda che finiva con una punta. L’esatta rappresentazione del diavolo così come Nao se l’era sempre immaginata.
    Provava a parlargli, ma dalla sua bocca non usciva alcun suono. Così prese la parola la creatura, mostrando una bocca larghissima e bianca, e due occhi enormi e privi sia di pupilla, sia di iride.

    Naozumi! Che ci fai qua? Ti sei perso..?

    Nao non riusciva a capire.

    Chi sei?

    Sono [suono inarticolato], dovresti conoscermi bene.

    Scosse la testa, confuso.

    Non riesco a sentirti, chi hai detto di essere? Io non ti conosco, davvero…

    La creatura sorrise, anche se sarebbe meglio dire “ghignò”.

    E’ normale, Naozumi. Ora esci da questo posto, prima che io ti faccia pentire di esserci arrivato!

    Nao sussultò, e a un certo punto la stanza prese a girare vorticosamente. Fortuna vuole che proprio in quel momento la mela cadesse.

    Che strano sogno…ma ho la sensazione di aver già incontrato quella creatura! Beh, non diamoci peso. Ora che son sveglio, andrei proprio a farmi-

    Una recluta! UNA RECLUTA!

    Si girò di scatto, attirato da quelle urla: provenivano da uno strano Shinigami, molto grasso e altrettanto basso, che lo stava indicando. In pochi attimi fu da lui, con il fiatone.

    Ehi, giovanotto, mi serviresti per una commissione.

    Naozumi si alzò lentamente, si ripulì i vestiti e rivolse uno sguardo agghiacciante al dio della morte.

    E cosa ti fa pensare che io voglia farla?

    Il poveretto sussultò.

    Ti ripagherò con una tecnica! Una tecnica del Kidou! Sì, sì, ti insegnerò una tecnica! Ahah, va bene...no?

    Lo guardò con fare supplichevole, e Nao pensò che sarebbe stato molto scortese rifiutare. Anche perchè altri impegni non ne aveva.
    Ma ciò che aveva catturato particolarmente la sua attenzione, e con essa il suo interesse, era l'apprendimento di una tecnica. Un Kidou!
    Alzò il sopracciglio sinistro, in atteggiamento di disgusto misto a scherno, anche se dentro di sé era eccitatissimo.

    Affare fatto, ciccione! Ma prima la tecnica.

    Lo Shinigami sbarrò gli occhi.

    Ma-

    Niente “ma” , lo interruppe Naozumi. Ora mi insegni questa diavolo di tecnica, poi ti aiuto. Non ti fidi?

    Sì, certo, ma la questione sarebbe abbastanza…


    Nao lo fulminò.

    …bè, credo possa andare bene che io te la insegni ora. Comunque, il mio nome è Kazuma, così magari non mi chiami…ecco…

    Ciccione, intendi?

    Sì, esatto…

    Fece spallucce.

    Mi dispiace, per me resti “ciccione”.

    Kazuma scosse la testa sconsolato. Pose quindi a terra la zampakutou, si tirò su le maniche dell’uniforme e divaricò leggermente le gambe.

    Osserva, giovanotto. Lo vedi quel sasso?

    Naozumi girò la testa, e vide quello che lo Shinigami gli stava indicando: un grosso sasso, lungo come un braccio e largo come un pugno, distava all’incirca quattro metri da loro.

    Sì, lo vedo.

    Bene…e ora osserva!

    Kazuma chiuse gli occhi, fece un lungo respiro e all’improvviso, spalancando nuovamente i bulbi oculari (erano talmente aperti da far impressione) urlò:

    Hadou no ichi: Shou!

    Mise il palmo della mano destra in avanti, di scatto, e il sasso all’improvviso volò via, di circa quattro di metri. Naozumi non rimase molto soddisfatto.
    Si girò verso lo Shinigami, e lo guardò con aria di sufficienza.

    Tutto qui, ciccione?

    Kazuma deglutì vistosamente.

    Bè, io non sono tanto bravo, ma alcuni sarebbero riusciti a spostarlo anche al doppio dei metri.


    Scommetto che riesco a fare più di te. Fammi provare, vai a prendere immediatamente quel sasso.

    Lo Shinigami corse senza farselo ripetere due volte, e posizionò il masso a circa tre metri da Naozumi.

    Tutto quello che devi fare, giovanotto, è raccogliere un po’ del tuo Reiatsu sul palmo della mano: è indifferente quale essa sia. Dopodiché, mentre pronunci la formula, puntalo innanzi a te, cercando di farlo fuoriuscire. Non ti dovrebbe essere così difficile!


    Ok, credo di aver capito…ciccione.

    Nao chiuse gli occhi, cercando di visualizzare dentro di sé il proprio Reiatsu.

    Procediamo con calma…

    Cercò di non pensare a niente: ogni volta che un'immagine, una sensazione o un ricordo gli si affacciavano alla mente, li scacciava via, dolcemente, senza darci nessun peso.
    Il respiro si fece via via più regolare, e il battito cardiaco si assestò.

    Ok, ora cerco le "vene"...

    Come la prima volta che ci aveva provato, riuscì quasi subito a vedere le miriadi di capillari pieni di Reiatsu che circolavano accanto ai suoi organi, nonchè ai muscoli e - ovviamente - alle cellule. Prese, o meglio indirizzò una parte di quell'energia al centro del plesso solare, manovrandola piano e delicatamente.

    Ci sto mettendo troppo tempo...devo andare più veloce, a costo di rischiare.

    Velocizzò quindi il tutto, e con buoni risultati: pochissimo Reiatsu si disperse nel "viaggio", e andò quasi subito dritto al braccio, scendendo poi sotto, fino ad arrivare al palmo.

    Ci sono.

    Non lo modellò: sarebbe stata un'inutile perdita di tempo! Aprì di scatto gli occhi, puntò davanti a sé la mano aperta e gridò:

    Hadou no Ichi: Shou!

    Nel frattempo immaginò la massa di energia che fuoriusciva di colpo dal suo palmo: e infatti così andò, anche se non con i risultati sperati. Il sasso si era mosso solo di circa due, forse tre metri, e la delusione di Naozumi fu grande.
    Kazuma si avvicinò pian piano al povero studente, e gli mise una mano sulla spalla.

    Coraggio è solo il primo tentat-

    PLOF!

    Si penserebbe a un qualcosa caduto in acqua, se si sentisse un rumore del genere.
    E invece no: fu il pugno di Naozumi nella pancia dello Shinigami a produrlo.
    Concentrando il Reiatsu in fretta, ma controllandolo accuratamente, Nao appoggiò il palmo sullo stomaco di Kazuma, e all'improvvisò cacciò un urlo.

    Hadou no Ichi: Shou!

    Sarà stato il motivo più che valido - almeno secondo lui - o chissà cos'altro, fatto sta che il povero Shinigami atterrò a circa sei metri più in là. E sì che non era un peso piuma.
    Naozumi guardò stupito la propria mano. Poi guardò la distanza che lo separava da Kazuma, e con un sorriso a sessantaquattro denti sentenziò:

    Ce l'ho fatta! Ahah, sì!

    E cominciò a saltellare come un deficiente, inconscio del fatto che lo Shinigami avesse sbattuto violentemente la testa contro un sasso di dimensioni non indifferenti, e che stesse perdendo molto sangue.
    Naozumi non fece caso a Kazuma, e se ne andò tutto contento verso casa sua.
    Aveva imparato la sua prima tecnica, e ucciso il suo primo uomo, senza che lo sapesse neanche.
     
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  2. Belfagor90
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    Stavi ancora pregustando l'apprendimento della tecnica quando durante l'attraversamento di un vicolo isolato una mano spunta da dietro afferrandoti la trachea con due dita cominciando a sollevarsi. Il respiro ti si fa immediatamente difficile e la spinta verso l'alto ti costringe a metterti sulla punta dei piedi. Inq uella posizione sei completamente indifeso.
    - Ci sono modi migliori per apprendere una tecnica, Naozumi-kun. Cercare di precedermi nell'esecuzione di un criminale non è una bella cosa, ci tengo al mio lavoro - ti sibila una voce dritta nell'orecchio - Credi che uno studente possa fare il gradasso con uno Shinigami? Ma in che mondo vivi? Quel tipo ti voleva usare come esca per depistarmi dandoti in mano la refurtiva e dandosela a gambe. Purtroppo per lui l'avevo già raggiunto e interferire nel vostro allenamento con qualche sassolino ben tirato è stato divertente prima di ucciderlo. Ebbene sì caro, l'ultimo volo che gli hai fatto fare così come il sasso che pensavi di aver smosso sono opera mia.
    Il tuo persecutore sembra quasi deliziato dal suo operato e la sua voce trabocca di una malizia molto vicina al sadismo. Decisamente il fatto che ti tenga in suo potere non è una bella cosa.
    - Ora vediamo... come posso punirti? Ci sono! Ora ti eserciterai ancora nello Shou, per ogni errore solleverò un po' di più la mano e dopo qualche tentativo a vuoto finirai col morire soffocato. Ti senti motivato adesso? Non abbiamo fretta e posso tenere questa posizione per ore quindi prendititi il tuo tempo.
     
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  3. Nao_S.Peter
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    SPOILER (click to view)
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    La felicità di Naozumi era grande, molto grande. Forse troppo.
    La giornata avrebbe avuto una svolta decisamente inaspettata, oh sì.

    Non ci posso credere...sono veramente bravo nell'Arte Demoniaca! Che bel nome...ahh...

    Camminava a passo spedito verso casa, tutto contento di aver finalmente appreso l'Hadou numero uno, lo Shou. Ma le gambe cominciavano a lamentarsi della velocità troppo sostenuta.

    Sarà meglio che io prenda una scorciatoia, o rischio di morire d'infarto nel bel mezzo del Rukongai! Dio, quanto sono contento!

    Non fece caso ai passi dietro di sé.
    E dire che Naozumi era tutt'altro che uno stupido.
    Si girò di scatto a sinistra: un vicolo stretto e sudicio aveva sbocco proprio nella via in cui abitava.

    Toh, che colpo di culo!

    Imboccò rapidamente la stradina, continuando a non sentire che qualcuno lo stava seguendo. Fece due passi, forse tre, quando all'improvviso una mano lo afferrò al collo mentre con due dita premeva sulla trachea, e cominciava pian piano a sollevarsi.
    Il suo corpo si irrigidì all'istante.

    Merda.

    Ci sono modi migliori per apprendere una tecnica, Naozumi-kun. Cercare di precedermi nell'esecuzione di un criminale non è una bella cosa, ci tengo al mio lavoro. Credi che uno studente possa fare il gradasso con uno Shinigami? Ma in che mondo vivi? Quel tipo ti voleva usare come esca per depistarmi dandoti in mano la refurtiva e dandosela a gambe. Purtroppo per lui l'avevo già raggiunto e interferire nel vostro allenamento con qualche sassolino ben tirato è stato divertente prima di ucciderlo. Ebbene sì caro, l'ultimo volo che gli hai fatto fare così come il sasso che pensavi di aver smosso sono opera mia.

    Una voce abbastanza giovanile gli aveva sibilato nell'orecchio queste parole. Era macabra, sadica, e sembrava provarci gusto nel pronunciare lentamente ogni singola parola, ogni singola sillaba. Era suadente, e d'istinto a Naozumi venne in mente un serpente velenoso.

    Ora vediamo... come posso punirti? Ci sono! Ora ti eserciterai ancora nello Shou, per ogni errore solleverò un po' di più la mano e dopo qualche tentativo a vuoto finirai col morire soffocato. Ti senti motivato adesso? Non abbiamo fretta e posso tenere questa posizione per ore quindi prendititi il tuo tempo.

    La tensione si sciolse un attimo. Era fatto così: non credeva mai alle minacce di morte, nemmeno sul punto di schiattare. Per alcuni un bene, per altri un male.

    Immagino io non sia tenuto...argh...a fare domande...riconosco la tua forza, Shinigami. Perchè non ho dubbi che tu lo sia...argh...eseguo subito.

    Non si girò nemmeno per vedere chi fosse il suo assalitore.

    ------------------------------


    Cercare di rilassarsi in quella situazione era abbastanza complicato, e Naozumi fece appello a tutti i suoi pensieri più rilassanti per trovarsi in quello stato d'animo. Sciolse i muscoli delle braccia e delle gambe, quest'ultime che pendevano mollemente a cinque centimetri buoni dal terreno.

    Ok, cerchiamo di non pensare alla situazione in cui mi trovo. Senza pensieri Nao, senza pensieri...

    Come fatto già in quella giornata, poco prima a dirla tutta, scacciò dolcemente ogni immagine, ogni suono che gli si affacciava alla mente. Non diede peso neanche al sangue che cominciava ad affluire troppo velocemente alle gambe.
    Il respiro si regolarizzò, così come il battito cardiaco e con esso la pressione sanguigna, prima molto alta.

    I capillari di Reiatsu...devo trovarli.

    Buio più totale.
    Una striscia azzurra.
    Poi un'altra.
    E infine, tante altre.
    L'energia di cui si servivano tutti, o quasi, gli Shinigami era lì, accanto ai suoi organi: apparentemente formava una rete di piccole vene disposte in ordine casuale, ma si riusciva a scorgere una qualche regolarità nel disegno che tracciavano.
    Vicino al cuore ne erano presenti a migliaia, qualcuno più grosso e qualche altro un po' meno, mentre erano pressochè inesistenti sul ginocchio e sui gomiti.

    Prendiamone un po', portiamolo al plesso solare e poi verso la mia mano destra, sul palmo. Coraggio...

    Prese del Reiatsu da un po' tutte le parti, cercando di formare una massa lunga più o meno come un dito indice e larga come anulare e mignolo messi in verticale. Lo portò lentamente al centro del petto, nel plesso solare, e cominciò a regolarizzarla: il Reiatsu sembrava rispondere con frenesia alla situazione singolare in cui Nao si trovava.

    Calmo, su.

    Lo manovrò con delicatezza verso la metà del braccio, per poi portarlo all'avambraccio e successivamente al polso. I minuti scorrevano imperterriti, ma Naozumi sembrava non accorgersene.

    Qua viene forse la parte più difficile: farlo fermare sul palmo. Manca così poco, resta concentrato.

    Dal polso cominciò a farlo scendere sul carpo e sul metacarpo, e infine al centro del palmo. Il Reiatsu sbraitava in silenzio, si dimenava come un rapace catturato con l'inganno, ma Naozumi ne teneva saldamente il controllo. A poco a poco si acquietò, ma sentiva che sarebbe bastato fare un passo falso, anche piccolo, perchè l'equilibrio raggiunto con difficoltà si rompesse.

    Stavolta voglio dargli una forma ben precisa...un quadrato. Solido, compatto, fa proprio al caso mio.

    Definì i contorni, smussò i lati e arrotondò leggermente i vertici. Il Reiatsu sembrava essersi completamente affidato al suo possessore, conscio del fatto di trovarsi sì con un novellino, ma molto abile nel manipolarlo.

    Ora mi metto la mano in faccia, pronuncio la formula e mi suicido. Questo crudele Shinigami finirà in galera!
    No, sarei troppo sadico. La morte non mi spaventa, ma l'immagine che rimarrà di me sì.


    Hadou no Ichi, Shou., bisbigliò a un tratto.

    Appoggiò immediatamente la mano sullo stomaco dello Shinigami che lo teneva da dietro, e sentì il Reiatsu scorrere via, veloce come una donnola.

    E' questo ciò che ti meriti, bastardo!
     
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  4. Belfagor90
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    Ci fu una brusca fuoriuscita di energia che sballottò il giovane studente in avanti facendo affondare le dita del suo aggressore contro la sua carne. Fortuna che non erano un qualche tipo di artiglio o probabilmete avrebbe avuto un paio di buchi in più per respirare. La cosa più brutta di quei primi istanti era però che la stretta non aveva vacillato neanche un istante restando ferma come un blocco di cemento.
    - Oh cielo oh cielo, che cosa speravi di fare con l'incantesimo d'attacco più debole mai concepito? - dissi ridacchiando.
    L'unica cosa che quel colpo aveva fatto era stata farmi svolazzare l'uniforme, dopotutto era stato progettato per spingere indietro gli avversari e non per ferirli. Anche se però si fosse trattato di un colpo a piena potenza non mi avrebbe smosso. Non solo perché ero enormemente più forte, ma anche perché stavo tenendo il ragazzo da una posizione vantaggiosa.
    - Sembri voglioso di morire ragazzo. Tanto per renderti le cose più chiare io sono un ufficiale della Brigata assassina. Annoverarti fra le vittime di Kazuma basterebbe perché nessuno abbia nulla da sospettare. Ho ucciso anche persone sai? Non credere che non ne avrei il coraggio...
    E per dare prova di ciò che dicevo sollevai bruscamente la mano che teneva il collo di Naozumi di una decina di centimetri. L'effetto fu devastante. Per parecchi bloccai compeltamente il flusso d'aria verso i polmoni e viceversa sollevando da terra la mia vittima usando solo due dita.
    Quando sentii che stava cominciando a dibattersi con forza semrpe minore gli ripermisi di toccare terra riprendere fiato.
    - Ora riprova.
     
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  5. Nao_S.Peter
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    Le dita affondarono nella trachea di Naozumi.
    La Morte, quella con l'iniziale maiuscola, lo stava aspettando, a pochi passi da lui.
    Gli occhi erano iniettati di sangue, e il cuore pompava adrenalina a non finire.
    Nao boccheggiava. Aveva paura.

    L'unica cosa che era riuscito a fare con quel suo misero attacco era stato far svolazzare la divisa dello Shinigami. Nient'altro.

    Oh cielo oh cielo, che cosa speravi di fare con l'incantesimo d'attacco più debole mai concepito?
    Sembri voglioso di morire ragazzo. Tanto per renderti le cose più chiare io sono un ufficiale della Brigata assassina. Annoverarti fra le vittime di Kazuma basterebbe perché nessuno abbia nulla da sospettare. Ho ucciso anche persone sai? Non credere che non ne avrei il coraggio...


    Avrebbe voluto dirgli che no, non credeva che non ne avrebbe avuto il coraggio; avrebbe voluto chiedergli umilmente scusa, dal profondo dell'anima; e più di tutto, avrebbe voluto pregarlo di lasciarlo andare. Ma stava soffocando: per qualche secondo l'aria non era più passata per la sua trachea. E il sadico sembrava essersene accorto: lasciò di poco la presa, ma abbastanza perchè quasi toccasse terra e riprendesse a respirare.
    Una lacrima scese sulla guancia sinistra di Naozumi.

    Qualcuno mi aiuti...

    La disperazione cavalca l'aquila di Prometeo. Ti consuma, ti fa dire cose contrarie a ciò che pensi, ti fa morire senza che tu lo voglia, o tantomeno te ne accorga. Ride, la disperazione, ride: così come rideva lo Shinigami assassino. Naozumi non se n'era accorto subito, ed era quasi a un passo dall'implorare il perdono, quando la sentì chiaramente: una risata maligna, impura, priva del suo significato originario e reale.
    Lo stava deridendo.

    Sbarrò gli occhi.

    Io non sono inferiore a nessuno, e nessuno può permettersi di contraddirmi!

    Prese più Reiatsu di prima, molto più velocemente ma, paradossalmente, facendo più attenzione e usando la massima precisione di cui fosse capace, e la portò in meno di un minuto al plesso solare. Un record.
    Ne portò poi una piccolissima parte alla gola, lentamente, per cercare di allievare il dolore della morsa dello Shinigami.
    Tutto il resto lo fece scivolare fluidamente verso il braccio, poi all'avambraccio e al polso. Il Reiatsu era un cavallo imbizzarrito, ma Naozumi era un campione del rodeo.

    Un quadrato, come prima.

    Modellò nuovamente l'energia, fino a formare un quadrato leggermente più grosso di quello precedente. Finalmente era pronto.

    Prima ho sbagliato, non avrei dovuto provocarlo in quel modo. Deve esserci qualche altro bersaglio nei paraggi...

    Cercò il più possibile di guardare cosa ci fosse nei dintorni, utilizzando solo la vista periferica: il collo di certo non avrebbe potuto muoverlo!
    Ma purtroppo non c'era niente.

    Maledizione! Cazzo, cazzo, cazzo!

    Stava per perdere le speranze, quando scorse uno strano luccichio nell'aria.
    Di fronte a lui si stagliava una ragnatela, di quelle molto elaborate e grosse.
    Fece scivolare il suo sguardo a sinistra di quel capolavoro, e vide un grosso ragno nero penzolare, incurante di tutto ciò che lo circondava.

    LUI!

    Tese il braccio davanti a sé in direzione dell'aracnide, e aprendo la mano urlò la formula.

    Hadou no Ichi: Shou!

    Senti il Reiatsu che si liberava dalla sua mano, in maniera molto più precisa e allo stesso tempo più potente di prima.

    Non ce la faccio più, devo farcela...
     
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  6. Belfagor90
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    Questo giro ti sei salvato, a patto che ricordi due cose:
    1) non provare più ad uccidere persone nelle ruolate, un utente ci ha rimesso il pg;
    2) perché lo Shou dev'essere quadrato!? Una semplice sfera e via!

    Appresa la tecnica Hadou no Ichi: Shou e +3exp.



    Il ragazzo si era scelto un bersaglio facile: le tele di ragno che, per quanto elastiche e resistenti, sono pur sempre fragili di fronte ad una forza umana. Nonostante la forma completamente illogica del suo Hadou, l'aracnide aveva visto la sua rete disfarsi e crollare lasciandogli come unica opzione la fuga dentro una crepa nel muro vicino.
    - Visto che non era poi così difficile? - dissi tranquillamente mollando la presa sul collo del ragazzo che cadde a terra boccheggiante - Non osare più metterti sulla strada di Urahara Mouryou, sono piuttosto suscettible quando qualcuno mi vuole mettere i bastoni fra le ruote. - cambiando completamente atteggiamento concluse con un gran sorriso amichevole - Ad ogni modo oggi mi sento generoso e soprassederò sul tuo tentato omicidio, contento? Alla prossima Nao-kun, saluta Gintoki da parte mia.
    Detto ciò sparisce a mezz'aria lasciando dietro di sè solo la terribile impressione che l'ultimo caloroso sorriso fosse solo un preludio a mille possibilità di orribili sofferenze. Così come la testa della morte è un teschio che sempre sorride, lo Shinigami Urahara Mouryou aveva dato prova di essere sulla buona strada per saper sorridere come il Capitano Unohana.

    Edited by Belfagor90 - 20/4/2011, 14:57
     
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  7. Nao_S.Peter
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    Lo Shou andò finalmente a buon segno, e la ragnatela del povero aracnide si sfilacciò irrimediabilmente, tra la gioia di Naozumi.

    Visto che non era poi così difficile?, disse tranquillamente lo Shinigami-assassino, mollando la presa sul collo di Nao.

    Non osare più metterti sulla strada di Urahara Mouryou, sono piuttosto suscettible quando qualcuno mi vuole mettere i bastoni fra le ruote.

    Intento com'era a massaggiarsi il collo e la gola con entrambe le mani, quasi non sentì ciò che gli disse. Fece poi un paio di passi avanti, dando le spalle al suo aguzzino ma girando la testa a circa duecentosettanta gradi, per poterlo vedere meglio. Ok, forse i gradi erano un po' tanto meno.

    Ad ogni modo oggi mi sento generoso e soprassederò sul tuo tentato omicidio, contento? Alla prossima Nao-kun, saluta Gintoki da parte mia., concluse con un gran sorriso, che sapeva però di marcio. E soprattutto di ulteriori guai in vista.

    Sparì improvvisamente, senza lasciare traccia, tra lo sbigottimento di Naozumi. Ma si sentiva finalmente libero di un grosso peso. E come contraddirlo?!
    Voltò poi la testa in avanti, e cominciò ad incamminarsi verso casa.

    Diamine, spero di non trovarmelo più tra i piedi: è un vero mostro. Meglio un hollow!

    Tossì un paio di volte, e finalmente uscì da quello stretto vicolo.
    L'aria sapeva di novità.

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    1) Credo di averlo imparato! :/
    2) Perchè mi dà l'idea di una forma più definita, più compatta...non so perchè :mki:
     
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6 replies since 14/4/2011, 20:11   78 views
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