Apprendimento Kanon Ball

Tecniche Varie

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  1. BertuzRock
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    CITAZIONE
    Kanon Ball
    Si concentra nella propria mano reiatsu sufficiente a formare una piccola sfera. Questa sfera può essere scagliata anche se è piuttosto lenta; in ogni caso se il bersaglio viene colpito avviene una discreta detonazione. E' una delle tecniche più semplici.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.1
    Danno: Moderato
    Consumo: Basso
    Nota: Il colpo si muove alla metà della velocità via terra del personaggio

    CITAZIONE
    Narrato
    "Pensato"
    -Parlato da Bertuz
    -Parlato da altri
    *Suoni, rumor, canzoni e onomatopee*

    Strano a dirsi, di solito il clima nel Rukongai era soleggiato e afoso infatti la gente passeggiava per le strade con leggere canottiere e gambe in bella vista per tentare di scongiurare quell’insopportabile calura, ma quella giornata aveva stupito tutti:
    Come al solito la mattina quel grande sole incandescente sorvegliava il mondo dall’alto del cielo, ma come se qualcuno volesse nascondergli la vista di qualcosa, di colpo erano comparse delle nuvole a oscurarlo e in pochi minuti una leggera pioggia aveva travolto tutto, quella simpatica pioggia che è troppo fine per aprire l’ombrello ma che arriva sulla pelle a velocità esorbitanti facendo sentire chi ne venisse a contatto un puntaspilli.

    In quell’oramai uggioso pomeriggio l’unico sventurato essere che passeggiava per le strade non poteva che essere Bertuz che saltellava da una pozzanghera all’altra facendo strani rumori con la bocca a mo di bambino di sei anni, con il suo solito sorrisone stampato in faccia.

    *Ohp, pozzangherina! Splash, quanto sei bellina!*


    Canticchiava beatamente incurante di trovarsi in mezzo al più totale bagnato vestito solo con una maglietta e dei pantaloncini, così saltando da una pozzanghera a un’altra senza neanche rendersene conto percorse un tragitto più lungo di quanto potesse immaginare, e quando finalmente fu stanco di giocare e alzò lo sguardo in cerca di un punto di riferimento per individuare la sua posizione, nulla gli fu familiare
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    -Ops, temo di essermi spinto un po’ troppo in là …

    Normalmente constatare di essersi persi, per di più in una giornata così poco piacevole, avrebbe mandato nel panico chiunque, ma non il giovane studente che scoppiò in una sonora risata decisamente di gusto.

    -Hahahahahaha, vabbè già che sono qui quasi quasi mi faccio un giro …
    Così prese su e cominciò a vagare senza una ben definita meta alla ricerca di qualcosa che potesse attirare la sua attenzione, ogni tanto si fermava davanti alla vetrina di un negozio se vedeva qualche gioco che potesse piacergli ma ben consapevole di non avere molti soldi con se ogni volta doveva sconfiggere l’irrefrenabile desiderio di entrare e chiedere credito per poter così acquistare l’oggetto tento desiderato.

    Continuando a girare arrivò presto molto lontano dal centro città, e si trovò tutto solo in aperta campagna.

    -Wow, non sapevo ci fosse la campagna nel Rukongai, avevo visto sempre e solo catapecchie!

    E proprio mentre rifletteva su quel luogo qualcosa attirò la sua attenzione, un ragazzo si trovava in mezzo a un campo circondato da tronchi di alberi tagliati, una lunga chioma nera fluiva dalla sua testa e volteggiava nel vento, il naso era piccolo e molto elegante che abbinato alla piccola bocca e agli occhi neri profondi creavano un perfetto abbinamento tra bellezza ed eleganza.

    Bertuz con molta probabilità incontrandolo per strada lo avrebbe scambiato per una dolce donzella, tuttavia il semplice fatto che in quel momento si trovasse a petto nudo mostrando un’eccessiva massa muscolare spegneva ogni dubbio che lo studente potesse avere sull’entità del suo sesso.

    “Tipo assai bizzarro, penso che mi avvicinerò un po’”


    Così il neo studente con passo felpato muovendosi sulle punte dei piedi si avvicinò con estrema cautela allo strano tipo, più si avvicinava più notava delle grandi vene sparse sulla fronte e sulle braccia, e al loro interno si vedeva chiaramente il sangue che pulsava, con molta probabilità se lo avesse fatto incazzare avrebbe potuto dire addio alla sua ancora giovane vita.

    Quando si trovò a circa un metro si acquattò dietro un cespuglio e da lì cominciò ad osservare attentamente ogni mossa di quel macio a petto nudo sotto la pioggia, passarono circa dieci minuti e il tipo rimaneva sempre fermo nella stessa posa di meditazione in piedi con le mani congiunte e gli occhi chiusi, quando di botto urlò a gran voce:

    -KANON BALL!

    Mentre diceva questo congiunse le mani all’altezza del bacino in una mossa teatrale, prima dei piccoli fasci di luce cominciarono a scaturire tra le fessure che le dita lasciavano in quella posa, poi da queste prese a espandersi una grande sfera blu che venne immediatamente scagliata in avanti, verso uno di quei tronchi frantumandolo.

    “WAAAAAA!!! KAMEHAMEHAAAAA! QUESTO E’ GOKUUUU!”

    In preda all’agitazione per la vista di quel potere Bertuz uscì dal suo in effetti poco efficace nascondiglio per avvicinarsi con modo amichevole verso il ragazzo.

    -Ehi ciao, è da un po’ che ti vedo, ma è un cosplay di Goku questo? No sai perché mi piacerebbe un sacco imparare a fare quella strana cosa tipo onda energetica!

    Il tipo per tutta risposta si voltò a fissare Bertuz con uno sguardo omicida iniettato di sangue accompagnato da un grugnito, ora la sua espressione esprimeva un odio profondo nei confronti del disturbatore capitolato lì per puro caso.

    -Tu chi saresti? E poi questo non è un cosplay! Mi sto esercitando con la Kanon Ball, una tecnica da Shinigami!

    -Ah davvero? Comunque io mi chiamo Bertuz Rock sono un apprendista Shinigami, sai mi piacerebbe imparare quella tecnica, tu come ti chiami?

    Il tipo sembrò abbastanza sorpreso dall’apprendere che quel tipo con la faccia da scemotto era uno studente della prestigiosa Accademia degli Shinigami.

    -Il mio nome è Tamaki e se davvero vuoi imparare questa tecnica dovrai fare qualcosa per me …

    “Figurarsi se non c’era la fregatura”


    -Dimmi pure di che si tratta?

    -Sai c’è una ragazza che mi piace molto, si chiama Sakura-chan ed è una studentessa, vorrei dichiararle il mio amore ma sono troppo timido per farlo

    Di colpo l’aria da duro era sparito trasformando l’omone in una dodicenne obesa e brufolosa innamorata, cosa che lasciò un po’ perplesso Bertuz che non riusciva bene a capire il modo in cui si sarebbe dovuto comportare, così si limito a stamparsi un sorriso sfavillante in faccia.

    -Bè ma cosa dovrei fare?

    -Dovresti mettere questa lettera nel suo armadietto …

    E dicendo questo tirò fuori dalla tasca una lettera dalla busta color rosa, profumata di fragola ma soprattutto bagnata fradicia e con tutto l’inchiostro colato, tuttavia pareva che al tipo non importasse di questi due ultimi spiacevoli particolari, così con aria da sornione la consegnò a Bertuz spiegandogli dettagliatamente quale fosse l’armadietto giusto per evitare spiacevoli malintesi.

    Ricevute tutte le dovute istruzioni il neo cupido corse come un razzo verso l’accademia, impiegando una mezz’ora a ritrovare la strada e un’altra per trovare l’armadietto, quando il lavoro fu infine portato a termine tornò al campo dove stranamente il tipo era ancora lì ad aspettarlo, seduto a gambe incrociate e bagnato dalla testa ai piedi.

    -Io il mio compito l’ho portato a termine adesso tocca a te insegnarmi quella tecnica!

    Disse Bertuz col tono di un bambino che ha fatto i compiti e vuole in cambio le caramelle che gli erano state promesse.

    -Certo, a dir il vero il procedimento è abbastanza semplice, basta formare una palla di energia sul palmo della mano per poi spararla contro un bersaglio

    “Delusione, io pensavo ci sarebbero state delle cose tipo concentrare nella propria mano tutta l’energia degli esseri viventi, bè vabbè”

    -Ci provo

    Bertuz chiuse gli occhi per concentrarsi meglio, cosa che non fu per niente agevolata dall’incessante martellio della pioggia su tutto il suo corpo, ma appena un pensiero lo sfiorava a che solo leggermente il giovane apprendista lo faceva sparire, arrivato a un punto di estrema concentrazione iniziò a visualizzare la solita fiamma azzurra che bruciava all’altezza del torace, il suo colore era intenso e sprigionava una luce di maestosità e superiorità, da questa inoltre partivano e si intersecavano per tutto l’organismo dei piccoli capillari che poi si trasformavano in vere e proprie vene e arterie che svolgevano il compito di trasportare il Reiatsu attraverso tutto l’organismo e permettendo così il funzionamento corretto delle cellule.

    “Bene procediamo”

    Pensò Bertuz nel mentre cominciava con una certa facilità che ormai aveva acquisito, a scindere quella fiamma in due parti distinte, così decretò che la più piccola sarebbe servita per completare l’esercizio e in linea coi suoi pensieri prese a trasportarla attraverso gli innumerevoli capillari verso il braccio destro.

    Oramai aveva anche sotto questo punto di vista, raggiunto un buon livello di destrezza e velocità nel compiere questo procedimento e in pochi istanti il Reiatsu che prima si trovava nel plesso solare era sul palmo della sua mano pronto a essere plasmato a piacimento dal giovane apprendista Shinigami.

    “Bene una sfera giusto? L’ho già fatto quindi non dovrebbe essere difficile”


    Bertuz cominciò a visualizzare l’immagine del Reiatsu che assumeva una forma perfettamente sferica delle dimensioni un po’ maggiori rispetto a quelle di una pallina da tennis, era magnifico osservare come il Reiatsu ora si fosse trasformato da un precedente fuoco a una sottospecie di liquido che riempiva quella forma come se stesse entrando in un contenitore invisibile.

    Quando infine anche questo passaggio fu ultimato, finalmente Bertuz fu pronto a scagliare il colpo, immaginò quella sfera che partiva a velocità sostenuta verso uno di quei tronchi e urlò:

    -Onda energeti … ehm … Kanon Ball!

    Sentì una folata di vento dalla parte opposta rispetto a dove aveva mirato, così lentamente aprì gli occhi molto speranzoso, il risultato di quel tentativo era un piccolo cratere nel legno e attorno a questo delle piccole bruciature.

    -Di sicuro si può fare di meglio, ma come primo tentativo è abbastanza buono!

    -Evvai ce l’ho fatta!

    Urlò Bertuz con tutta la voce che aveva in corpo.

    -Grazie Tamaki ti sono veramente grato per quello che mi hai insegnato!


    -No grazie a te per aver consegnato la lettera alla mia amata Sakura-chan

    E così iniziò ad abbracciarsi da solo con le lacrime agli occhi ed era palesemente visibile la sua gioia per quel fatto, in ogni caso quella manifestazione di felicità lasciò un po’ perplesso Bertuz.

    -Ehm … Ok … io vado ciao …

    Ma l’omone parve non udire ciò che il ragazzo diceva, troppo perso nei suoi pensieri e nelle sue fantasie amorose, così molto lentamente Bertuz si allontanò dal campo e quando fu a una discreta distanza cominciò a correre verso casa sua, stremato per la fatica un bagno caldo e una sana dormita lo avrebbero di certo messo in sesto!


    CITAZIONE
    Spero vada bene, in questo non ho ammazzato/stuprato/depilato nessuno quindi non dovrebbero esserci cavilli legali O.o

     
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  2. Belfagor90
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    SPOILER (click to view)
    Ok, anche questo giro hai fatto il solito errore: non si apprende una tecnica al primo colpo. Per questo tuo orrendo peccato, sarò di nuovo io colui che si occuperà di estirpare le tue colpe... alla radice. ^^


    Bertuz stava correndo verso casa quando una voce alle sue spalle lo richiamò. Era Tamaki, il suo istruttore di Kanon ball che correva verso di lui sbracciandosi e gridando il suo nome.
    - Finamente ti ho trovato Bertuz - dice fra gli ansimi quando finalmente ti raggiunge - Dovevo, anf... dirti una cosa, anf... molto importante. La ragazza a cui ti ho chiesto di dare la lettera ha già uno spasimente e quando hai portato la lettera sei stato visto! Quel tipo è sul piede di guerra e vuole farti la pelle!! - a quel punto ti afferra per le spalle e ti fissa negli occhi con uno sguardo allucinato - Devi fuggire, quel tipo è completamente pazzo!! Un assassino psicopatico ed è per di più un ufficiale deli Shinigami! Oddio, mi dispiace di averit messo in questo tremendo pasticcio. Io... io non immaginavo che Urahara Mouryou fosse interessato a Sakura!!

    [Ti lascio il tempo di svenire se vuoi ^^]

    - Bertuz, non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo fuggire!
    A quel punto praticament ti solleva come un fuscello usando un solo braccio e dopo una breve corsa ti prota dentro una specie di magazzino abbandonato. Sembra che a suo tempo avesse avuto almeno tre piani, ma il tempo (o qualcuno) aveva distrutto le assi dei pavimenti lasciando in piedi solo le colonne che dovevano sostenere il peso dell'edificio. In un angolo c'erano una mezza dozzina di corde da un'estremità legate a dei pomelli infissi nel muro e dall'altra che spariva invisibile verso l'alto.
    - Qui dovrebbe andare bene. Ora Bertuz-kun... - un improvviso cambio di tono e e il volto di Tamaki divenne minacciosamente sorridente - Ho dovuto penare per mettere in peidi questa messinscena. Vediamo se anche stavolta saprai cavartela.
    E con un movimento fluido e pieno di sadica goduria la mano destra di Tamaki afferrò il suo orecchio sinsitro e tirò. La pelle venne via come se fosse una strana sotanza gommosa, che che tra l'altro era, mostrano un volto completamente nuovo: biondo, occhi azzurri e un tenue sorriso alla Unohana.
    - Ora Bertuz-kun, mi faresti rivedere quel Kanon Ball?
     
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  3. BertuzRock
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    -Evvai ora che ho imparato anche questa tecnica potrò spaccare il culo a tutti!

    Pensava ad alta voce il giovane apprendista Shinigami mentre si dirigeva verso la propria abitazione saltellando allegramente, quando improvvisamente una voce familiare lo richiamò alla realtà, Bertuz si girò anche se quella era una voce difficile da dimenticare o almeno la aveva sentita neanche cinque minuti fa quindi non fu troppo difficile riconoscerla, comunque dopo essersi girato ebbe la conferma del suo pensiero: era Tamaki, quell’omone a petto nudo con una folta chioma di capelli che fluivano sulle spalle donandogli una grazia impropria.
    Bertuz si fermò e aspettò che il giovane lo raggiungesse per sentire cosa aveva da dirgli, quando questo fu infine arrivato tra mille ansimi si mise a parlare.

    - Finalmente ti ho trovato Bertuz
    Dovevo, anf... dirti una cosa, anf... molto importante. La ragazza a cui ti ho chiesto di dare la lettera ha già uno spasimante e quando hai portato la lettera sei stato visto! Quel tipo è sul piede di guerra e vuole farti la pelle!!


    Afferrò Bertuz per le spalle portandoselo a una decina di centimetri dal volto, i suoi occhi sembravano quelli di un bambino che aveva visto il suo cane finire sotto un auto con sopra un cammello, uno sguardo di un pazzo spaventato!

    - Devi fuggire, quel tipo è completamente pazzo!! Un assassino psicopatico ed è per di più un ufficiale degli Shinigami! Oddio, mi dispiace di averti messo in questo tremendo pasticcio. Io... io non immaginavo che Urahara Mouryou fosse interessato a Sakura!!

    “Urahara Mouryou … no ti prego Dio non puoi farmi questo, ti scongiuro no!”


    Poi il muscoloso individuo prese a sbattacchiare un po’ Bertuz che però scoperto il nome del rivale amoroso del primo oramai era diventato come pongo modellabile e sembrava un corpo senz’ossa.

    - Bertuz, non possiamo perdere altro tempo, dobbiamo fuggire


    E notando che l’apprendista Shinigami non dava segni di vita, senza chiedere niente lo prese sotto braccio e con una corsa alla pari di uno Sputnik lo condusse in un luogo che almeno secondo lui sarebbe dovuto essere più sicuro … illuso a Urahara Mouryou non si scappa …

    Il luogo scelto era un magazzino abbandonato e in stato di decadenza avanzato, i pavimenti dei piani superiori avevano ormai ceduto al tempo ed erano crollati lasciando l’arduo compito di sorreggere quella logora struttura a delle altrettanto logore colonne di pietra bianca.

    Curiose anche delle corde che da una estremità erano legate a dei pomelli in legno infissi al muro e che si privavano alla vista celandosi nell’oscurità dei piani superiori nascondendo l’altra estremità.

    - Qui dovrebbe andare bene. Ora Bertuz-kun...

    Quando di colpo un cambio di voce lasciò senza fiato Bertuz, quello che poco prima era un grosso omone impaurito ora aveva assunto un ghigno malefico e come se non bastasse la voce che aveva appena sfoderato assomigliava paurosamente a quella di una persona di sua conoscenza …

    “No ti prego, non dirmi che …”

    - Ho dovuto penare per mettere in piedi questa messinscena. Vediamo se anche stavolta saprai cavartela.

    L’orrendo sospetto si rivelò fondato, il ragazzo portò una mano dietro l’orecchio e cominciò a tirare, pian piano la faccia iniziò a sfaldarsi finché non si staccò completamente dal corpo rivelandosi una maschera, ora quella chioma oscura aveva lasciato il posto a dei capelli dorati all’insù e gli occhi neri a un paio di piccoli bulbi azzurri, faccia nota che ricordò a Bertuz una serie di brutte esperienze.

    - Ora Bertuz-kun, mi faresti rivedere quel Kanon Ball?


    A sentire queste parole Bertuz assunse l’espressione del disperato che però oramai si è rassegnato al suo tragico destino, all’inizio ebbe l’istinto di scappare come un folle in cerca di salvezza ma l’esperienza gli aveva insegnato che un seggio, qualsiasi esso fosse, avrebbe potuto recuperare la distanza in meno di un secondo raddoppiando la propria incazzatura e diventando un essere infernale.

    -Ehm … buona sera Urahara-san, come va la vita?

    “Scappare non servirebbe a nulla e cercare aiuto in sto posto sperduto è fatica sprecata, meglio assecondarlo … tutto questo è un dèjà vu!”

    In ogni caso si decise e cominciò l’esercizio, come aveva fatto appena una mezzoretta prima partì dall’individuare il proprio Reiatsu all’interno dell’organismo.

    Ormai sapeva bene dove questo fosse situato nel suo corpo, o almeno dove avrebbe potuto attingere ad una maggiore quantità, cioè nel torace dove questo aveva assunto la forma di una fiamma e con la sua presenza alimentava le reazioni all’interno di tutto il suo organismo, da questo “baricentro” partivano poi una serie indistinta di piccoli capillari, appena visibili, dal colore azzurro chiaro che si districavano attraverso tutto il corpo intrecciandosi con organi, tessuti e cellule, questi piccoli capillari trasportavano l’energia necessaria a far funzionare l’organismo di un qualsiasi essere vivente e con molto allenamento si sarebbero potuti far crescere di dimensione ed elasticità.

    Così come ormai era abituato a fare si impegnò nello scindere in due parti quella fiamma nel plesso solare, cosa che tra parentesi ora riusciva a fare con ammirabile destrezza e abilità, decise di suddividerla in due differenti entità: la prima più grande avrebbe continuato a fornire energia a tutto il corpo, la seconda più piccola sarebbe giunta fino al palmo della mano per costituire la sfera della tecnica in questione.

    “Bene adesso è tutto pronto, iniziamo!”

    Visualizzò la fiamma più piccola che pian piano si dirigeva verso i capillari diretti al braccio destro, ed ecco che mentre questa si immetteva i piccoli tubi cianotici aumentavano di diametro ed elasticità in modo da permetterne un più comodo passaggio, a una velocità non troppo elevata ma costante il Reiatsu prese a circolare in direzione della spalla destra rinforzando e rinvigorendo ogni punto con cui entrasse in contatto, quando giunse infine in questo punto con una curva brusca venne rivolta interamente verso il braccio passando da bicipite,avambraccio, polso e infine al palmo della mano.

    Qui come Bertuz aveva già potuto osservare più e più volte, il Reiatsu cominciò a stagnare in attesa che il suo padrone gli desse degli ordini e lo informasse sul da farsi, e come ormai era diventato prassi Bertuz prese a parlare con la propria energia; questo era un modo per prendere un po’ di coraggio inoltre pensare al Reiatsu come a una persona lo aiutava molto nel visualizzare il movimento di quest’ultimo.

    “Ok adesso assumi la forma di una sfera …”


    Iniziò a visualizzare quella massa informe di energia che pian piano cominciava ad assumere una forma più definita, ora il Reiatsu non aveva più la forma di una fiamma ma si era trasformato in una sorta di fluido che adesso stava andando a riempire una sfera invisibile assumendone le sembianze, fatto sta che in pochi secondi ormai la forma che il ragazzo desiderava imprimere si trovava sul palmo della sua mano pronta per essere scagliata.

    “Perfetto, proseguiamo!”


    Detto ciò si guardò attorno in cerca di un punto da utilizzare come bersaglio, ricerca che non fu per niente facile in quanto quello in cui si trovavano era un palazzo diroccato che restava in piedi grazie a una sorta di equilibrio di forze e un colpo assestato nel punto sbagliato avrebbe potuto far crollare tutta la baracca, considerando questi dati colpire le colonne era assolutamente fuori questione, le pareti come sopra, l’uniche due cose erano o Urahara o il pavimento … e indovinate cosa scelse Bertuz …


    Ovviamente il pavimento, già una volta aveva provato a scagliare un suo attacco contro il ragazzo dalla bionda criniera e dopo quella si era reso conto della smisurata differenza di potere tra i due, così la sua scelta cadde inesorabilmente su quel pavimento di pietra fredda.

    “Forza go!”


    Alzò il braccio indirizzandolo contro il pavimento a circa tre metri da lui, in modo che fosse lontano da ogni altro oggetto e che nessuna eventuale scheggia potesse raggiungerlo, poi cominciò a visualizzare quella bolla che partiva a una media velocità verso il bersaglio e infine sparò il colpo.

    -Kanon Ball!


    Sentì prima una leggera pressione sul palmo della mano e poi un fievole venticello in direzione inversa a dove aveva sparato, Bertuz guardò il punto deciso e …


    SPOILER (click to view)
    Spero vada bene e scusa il ritardo ;P
     
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  4. Belfagor90
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    Sprrrr...

    Questo fu il rumore del misero attacco del povero studente-peto mentre lentamente cadeva al suolo lasciando una piccola machcia di bruciato.
    Scese un lungo ed imbarazzato silenzio dove mi limitai a guardare impassibile Bertuz per fargli sentire appieno l'imbarazzo del fallimento.
    - Notevole... posso chiamarti Uomo-Peto? Il motivo lo avrai capito. Comunque quel tremolante e imbarazzante Kanon Ball era talmente poco peino di grinta che al massimo può far morire dal ridere un Hollow.
    Dalla mia veste da Shinigami estrassi un leggero coltello dal lancio facendolo brillare minaccioso davanti agli occhi dello studente.
    - Incentivo... - e lo lanciai contro una delle corde, un tiro preciso da oltre dieci metri, non male, tagliandola di netto.
    Ci fu un rumore di fibre che scorrono e un grosso sacco di farina piovve in testa bertuz schiantandolo a terra.
    - Strike! vediamo se la prossima volta ti riesce - gongolai estraendo un secondo coltello.
     
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  5. BertuzRock
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    -Notevole... posso chiamarti Uomo-Peto? Il motivo lo avrai capito. Comunque quel tremolante e imbarazzante Kanon Ball era talmente poco pieno di grinta che al massimo può far morire dal ridere un Hollow.

    Questa era stato il commento di Urahara dopo un buon minuto di imbarazzante silenzio, la sfera che Bertuz aveva lanciato dopo pochi secondi di volo incerto e tremolante era andata a schiantarsi al suolo producendo un rumore somigliante a quello di una scoreggia, ma non quelle belle scoregge rumorose che ti rendono orgoglioso di aver partorito una simile meraviglia, bensì quelle che ti fanno venire il timore di aver fatto fuoriuscire qualche sostanza indesiderata durante l’esecuzione della cosiddetta “tecnica”.

    Di certo il soprannome che l’inquietante individuo voleva affibbiare a Bertuz era motivato, ma nonostante ciò lo studente si sentì profondamente offeso da tale affermazione.

    “Porca puttana, io uomo-peto? Mo gli faccio vedere io a quella sottospecie di satanasso travestito da shinigami cosa posso fare!”

    Ed ecco che Urahara estrasse dalla veste un piccolo coltello più rassomigliante a un bisturi che a un pugnale, e con non troppa attenzione lo scagliò in direzione dell’inerme giovane, non proprio contro questo ma un poco alla sua destra.

    - Incentivo...


    Bertuz non poté vedere cosa questo andò a colpire ma sentì il fievole rumore di una corda che scorreva e poi un violento tonfo in contemporanea con un lancinante dolore alla testa, qualcosa lo aveva colpito e lo aveva fatto stramazzare al suolo, lentamente si sollevò da terra e notò un grande sacco di farina come quelli che si usano nei teatri, questo era legato a una corda che era stata tranciata di netto.

    “Oh merda da quella distanza è riuscito a colpire e tagliare la corda?”


    - Strike! vediamo se la prossima volta ti riesce


    E dicendo questo sguainò dalla tunica l’ennesimo coltello e si preparò a lanciare, il dolore che ora Bertuz provava alla testa era talmente forte e il pensiero di provarne ancora di più era talmente terrorizzante che lo studente non si fece ripetere due volte le istruzioni e si preparò a ritentare l’esercizio.

    “Bene, non ci tengo a ricevere un altro sacco in testa e soprattutto a essere chiamato uomo peto …”

    Al pensiero di quel soprannome una strana smorfia comparve sul suo volto.

    “… Adesso gli faccio vedere io!”

    Cominciò col visualizzare il Reiatsu all’interno del suo corpo, come c’era da aspettarsi era sempre lì nel plesso solare, una fiamma celeste che scoppiettava beatamente nonostante il suo “contenitore” avesse appena ricevuto una botta incredibile, così Bertuz la scisse in due parti con dimensioni diverse in base alle esigenze, quella più piccola naturalmente sarebbe servita per l’esecuzione della tecnica.

    Vide poi tutti i capillari che trasportavano il Reiatsu attraverso tutto l’organismo, erano davvero un infinità e si districavano intrecciandosi per tutto il suo corpo attorno a tessuti, agli organi e anche alle cellule, così cominciò a indirizzare la piccola fiamma in alcuni di questi che si dirigevano verso il braccio destro, oramai questo passaggio per lui era diventato naturale e riusciva ad eseguirlo in davvero poco tempo.

    Fatto sta che in pochi secondi tutto il Reiatsu che aveva selezionato all’inizio aveva attraversato il suo corpo ed era giunto fino al palmo della mano destra dove iniziò a circolare in senso orario.

    “Bene ora ti diamo una bella forma!”

    Così cominciò a visualizzare una sfera che piano piano si riempiva di quella cianotica energia, e più si riempiva più sembrava acquisire vigore e lucentezza, alla fine le dimensioni raggiunte furono all’incirca quelle di una pallina da tennis sebbene la densità di energia fosse infinitamente più elevata rispetto a quella della materia della prima.

    Ora non gli rimaneva che lanciare il suo attacco, si guardò un po’ attorno e fu preso dallo stesso pensiero che aveva avuto in precedenza: colpire una colonna o un muro avrebbe fatto crollare tutta la baracca, quindi l’unica cosa possibile era il pavimento o un oggetto sopra di questo, la sua attenzione ricadde sul sacco che gli aveva provocato tutto quel dolore, in un certo senso provava anche un po’ di risentimento verso di questo così si sposto di due metri e puntò la mano, poi visualizzò la sfera che si staccava dal palmo della sua mano per arrivare contro il sacco di farina.

    -Kanon Ball!


    Come prima percepì l’aria muoversi e la piccola massa di Reiatsu distaccarsi dal palmo della mano, ma per istinto al posto di guardare come fosse andato il suo attacco, in previsione di un’altra possibile punizione, si chinò e mise entrambe le mani sopra la testa.

    “Ti prego non voglio soffrireeeeee …”


     
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  6. Belfagor90
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    La grinta era migliorata, ma gli amncava quel qualcosina che veramente poteva indicare la voglia di colpire. Come risultato il suo Kanon Ball cominciò ad andare avanti a velocità minimale e ci mise un'eternitàa compiere un solo metro. Che sia a causa dell'eccessia densità o della scarsa motivazione?
    Il miglioramento c'era ovviamente stato rispetto al primo tentativo, ma era ancora lontano dal livello che volevo.
    - Nonono, ancora niente da fare mio piccolo Uomo-Peto - commentai prima di sbarrare gli occhi. ILLUMINAZIONE!!!
    Con un rapido salto in avanti mi piazzai tra il Kanon Ball di Bertuz e il sacco di farina con la gamba destra in posizione di mezza-rovesciata.
    - HOLLY & BENJI ATTACK!!! - urlai mollando un poderoso calcio alla palla di reiatsu e proprio come nel vecchio anime la sfera ottenne la tipica forma del Boomerang Impossibile e rimpallò contro il petto dello studente che volò all'indietro.

    CITAZIONE
    Subisci una ferita Lieve

    Come fosse stato possibile riuscirci non lo sapevo proprio, in teoria sarebbe dovuta esplodere a contatto, che fosse stato... il potere del Nonsense che scorre forte in me!?
    Oh beh, avrei rimandato certe disquisizioni complicate in un secondo momento. C'era una corda da tagliare o sbaglio? Controllai la posizione del ragazzo, constatai con gioia che era vicino ad una trappola mortale, presi velocemente la mira e lanciai il pugnale.

    Swiss! Zack!! Frush... SKATACRASH!!!

    - Azz, per mezzo capello! - sbottai infastidito.
    Eppure la grossa croce rossa mi era sembrata proprio sotto Bertuz, si vede che in realtà era un pelino più indietro e la prospettiva aveva ingannato il mio sguardo troppo precipitoso.
    Alla fine quella carcassa di furgoncino che avevo così accuratamente piazzato si era solo schiantata di muso a qualche decina di centimetri dalla testa dello studente. Non lo avrebbe ferito, ma lo shock sul suo sistema nervoso sarebbe stato delizioso.
    - Terzo tentativo, chissà cosa finirò col tagliare stavolta? - commentai lezioso.
     
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  7. BertuzRock
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    Bertuz era lì acquattato per terra con le mani sopra la testa, la paura di ricevere un altro sacco in testa era insopportabile, ma quando il ragazzo si accorse che questo tardava ad arrivare lentamente aprì gli occhi per constatare i frutti del suo esercizio, certo era riuscito a scagliare la sfera con un moto molto più sicuro e rettilineo ma questa si muoveva a una velocità talmente bassa che anche un ipotetico nemico senza gambe ne braccia sarebbe riuscito a schivarla senza troppi problemi.

    - Nonono, ancora niente da fare mio piccolo Uomo-Peto

    “Cazzo ora che mi ha affibbiato quel soprannome non me lo staccherò mai più di dosso!”

    Poi di colpo Urahara sgranò gli occhi fissando un punto indefinito nel cosmo, sembrò aver raggiunto l’illuminazione, con un balzo felino si portò dinnanzi alla Kanon Ball che Bertuz aveva scagliato contro il sacco di farina, poi caricando un calcio in maniera molto teatrale sbraitò:

    - HOLLY & BENJI ATTACK!!!

    E così diede un estremamente potente calcio alla sfera di Reiatsu che partì in direzione del povero apprendista Shinigami, questo si trovava tutto rannicchiato per terra quindi per lui fu impossibile schivare il colpo, nonostante ciò però anche se fosse stato in condizioni ottimali probabilmente non se la sarebbe cavata: la velocità che la Kanon Ball respinta dall’uomo aveva raggiunto era talmente elevata che la portò a deformarsi.

    Così la sfera andò a impattare sul petto di Bertuz che volò un metro più indietro, e fu così che si ritrovò proprio al centro di un immaginario mirino, il mirino appartenente alla malvagità di Urahara che senza neanche rifletterci scagliò nuovamente un pugnale contro una corda che si tagliò subito, quando l’oggetto legato a questa cadde al suolo si sollevò un polverone inimmaginabile e quando questo si fu diradato Bertuz poté osservare cosa il pericoloso individuo avesse architettato per ucciderlo, questa volta non si era limitato a un sacco di sabbia ma era passato a un vero e proprio furgone, il fato volle che fortunatamente questo non giunse fino a Bertuz ma si schiantò un po’ più in là.

    “E’ pazzo!E’ pazzooooooo!”


    - Azz, per mezzo capello! Terzo tentativo, chissà cosa finirò col tagliare stavolta?

    “Oh merda ma perché? Non potevo starmene a casa con sta pioggia? Almeno mi sarei evitato questo massacro dei nervi, ma se l’unico modo per venirne fuori è completare la tecnica allora io CE LA FARO’!”

    Chiuse gli occhi per concentrarsi meglio, non poteva fallire ancora, visualizzò distintamente la fiamma di Reiatsu all’interno del suo stomaco, brillava intensamente e donava a Bertuz una rilassante sensazione di tepore, così con decisione la divise in due parti di cui una avrebbe alimentato tutte le funzioni del suo organismo, mentre l’altra sarebbe giunta fino al palmo della mano per andare a plasmare la sfera.
    Così prese quella piccola parte e iniziò a farla circolare nei capillari che trasportavano il Reiatsu attraverso tutto l’organismo come un’immensa rete, naturalmente selezionò quelli che avrebbero condotto al braccio destro con la minor strada possibile così da evitare che l’energia si disperdesse durante il tragitto, quando questa scese per il braccio il giovane apprendista percepì una sensazione nuova, era come se anche il suo Reiatsu volesse mettere fine a quell’esercizio con un buon esito.

    “Bene andiamo!”


    Quando la cianotica energia giunse infine alla mano Bertuz cominciò a modellarla a suo piacimento, con la forma che oramai riusciva a plasmare con maggiore facilità cioè la sfera, visualizzò il Reiatsu che pian piano cominciava a riempire una sfera invisibile assumendone gradualmente la forma fino a diventare tale e quale a quella.

    “Forza manca davvero poco alla fine di questo supplizio!”


    Bertuz si mise alla ricerca di un bersaglio contro il quale scagliare la Kanon Ball, sinceramente avrebbe voluto lanciarla contro il suo aguzzino ma già una volta aveva provato una simile impresa ed era finita davvero male.

    “Le mie ragazze, lo faccio anche per voi!”

    Il ricordo della depressione che lo aveva colpito subito dopo aver visto il Bar di Hihi raso al suolo lo incentivò ancora di più, così alzò il braccio in direzione del camioncino che gli era piombato alle spalle, indietreggio di tre o quattro passi fino a portarsi a una distanza di sicurezza, poi immaginò la sfera che velocemente abbandonava il suo corpo in direzione del mezzo, per poi esplodergli contro.

    -Kanon Ball!

    Percepì distintamente come la fuoriuscita del Reiatsu dal suo organismo lo avesse debilitato per un istante, ma anche come in ancor meno tempo dell’altra energia lo aveva sostituito prontamente, questa volta era certo di essere riuscito ad eseguire una buona tecnica, ma nonostante ciò era ancora terrorizzato al solo pensiero di un altro oggetto di massa e provenienza indefinita che gli crollava sulla testa, così si girò verso Urahara e si preparò a correre, se avesse lanciato un altro coltello questa volta non sarebbe riuscito a colpirlo.


    CITAZIONE
    Ferite subite: Una Ferita Lieve allo stomaco

    SPOILER (click to view)
    :3 Dimmi che ce l'ho fatta °ç°
     
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  8. Belfagor90
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    Ed eccolo che parte signore e signori!! E il Kanon Ball va, va va...

    Speng!!

    ...
    ...
    Cos'era stato quel suono deprimente? Eppure un attacco decente avrebbe dovuto almeno intaccare il furgoncino. Non lasciargli un graffio e un segno di bruciato. Con passi militareschi e cipiglio incazzato mi precipitai ad esaminare l'effetto del colpo.
    Nulla, non aveva fatto un emerito piffero!! Mi voltai accigliato verso Bertuz indicando la bruciatura come un padrone indica la cacca sul tappeto al cagnolino per sgridarlo.
    - Cos'è questo, Uomo-Peto? Questo non è un Kanon Ball, questa è una Merda con la M maiuscola. Devo chiamarti Uomo-Ricordino? Devo venire in Accademia di persona e fare l'appello delle classi all'altoparlante e gridare "Uomo-Ricordino? C'è Uomo-Ricordino? Ah giusto, voi lo chiamate Bertuz Rock"? Vuoi forse questo!?
    E quando ritenni di averlo spaventato abbastanza tirai fuori quattro pugnali tutti insieme mirando alle corde.
    - Le ultime sorreggono dei rotoli di dinamite. E mentre io uscirò fuori con uno Shunpo tu sparirai in una nube di fuoco finendo seppellito sotto le macerie. Non dirò "E' stato bello conoscerti, ora addio", perché mi sentirei un'ipocrita.
    E facendogli "ciao ciao" con la manina destra lanciai i pugnali con la sinistra. La loro traiettoria perfettamente dritta mozzò di netto le corde e quattro pacchetti cominciarono a cadere da sopra la testa dei due. Anzi, dell'uno visto che il Quinto Seggio si era prontamente lanciato da una finestra non appena le corde avevano cominciato a scorrere verso l'alto.
    Riuscirà il nostro caro Bertuz a imitare il suo aguzzino prima che la dinamite esploda?
    ...
    ...
    Ma sì che ce la fa. E naturalmente un mezzo millesimo prim che tutto salti in aria volando fuori dalla finestra (tanto siamo a piano terra) come nel classico film d'azione americano.
    Lì fuori troverà Mouryou che lo accoglierà sorridente sotto uno striscione che recita "Buon Kanon Ball Bertuz!" lanciando piccoli coriandoli colorati.
    - E la scampa anche stavolta!! Diavolo come mi diverto ad allenarti Bertuz-kun, quasi quasi vengo a trovarvi durante una lezione, che ne dici? - propongo con il mio classico sorriso mascheratore di mille sofferenze.


    SPOILER (click to view)
    Ottieni la tecnica Kanon Ball e +4 exp. Uno in più del solito perché l'ultimo post mi è piaciuto ^^
     
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  9. BertuzRock
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    Il colpo aveva infine raggiunto il furgoncino, questa volta a Bertuz pareva di aver scagliato un discreto colpo ma evidentemente Urahara pensava l’esatto opposto, col passo di un soldato al cambio della guardia e gli occhi di un agente di C.S.I. sulla scena di un crimine quasi perfetto, si avvicinò al punto preciso in cui la sfera aveva impattato col furgoncino e lo esaminò con attenzione, per poi girarsi con fare incazzoso indicando i risultati del duro lavoro di Bertuz: una misera bruciatura …

    - Cos'è questo, Uomo-Peto? Questo non è un Kanon Ball, questa è una Merda con la M maiuscola. Devo chiamarti Uomo-Ricordino? Devo venire in Accademia di persona e fare l'appello delle classi all'altoparlante e gridare "Uomo-Ricordino? C'è Uomo-Ricordino? Ah giusto, voi lo chiamate Bertuz Rock"? Vuoi forse questo!?

    Probabilmente pensava di aver spaventato il povero apprendista Shinigami, tuttavia l’effetto era stato quello di una depressione esagerata che in un solo istante risucchiò tutta la voglia di vivere a Bertuz, come se non bastasse questa volta non si limitò a tirar fuori un coltello, ma con fare da Assassin’s Creed sguainò altri quattro pugnali.

    “Ma ha tutto il set dello Chef Tony lì dentro?”


    - Le ultime sorreggono dei rotoli di dinamite. E mentre io uscirò fuori con uno Shunpo tu sparirai in una nube di fuoco finendo seppellito sotto le macerie. Non dirò "E' stato bello conoscerti, ora addio", perché mi sentirei un'ipocrita.

    E così dopo aver salutato allegramente Bertuz, scagliò i quattro coltelli in direzione delle corde per poi sparire in meno di un secondo.

    “Oh merda ma questo è pazzoooo!”


    Così in preda a un innato istinto di sopravvivenza il giovane e ormai spacciato apprendista Shinigami prese una grande rincorsa e si buttò fuori dalla finestra rompendo tutti i vetri, subito dopo di lui delle lingue di fuoco sembravano invitarlo a rientrare in quell’inferno, naturalmente tutti i vetri della finestra gli si piantarono nelle ginocchia facendolo soffrire come un dannato … Ma almeno si era salvato!

    “Questa gliela faccio pagare con gli interessi, gli cago sopra la Zampakutou, gli brucio la casa, gli massacro il cane”


    Lentamente Bertuz stava cominciando a perdere quel minimo di autocontrollo che separa gli uomini dagli animali, probabilmente se gli fosse passato davanti un bambino lo avrebbe afferrato e lo avrebbe sbranato per sfogare la sua disumana ira, tuttavia qualcosa lo riportò alla realtà, anzi a dir il vero furono la somma di più cose: per primo l’assordante dolore che scaturì dalle macerie dell’edificio che si frantumavano al suolo, la seconda e più terrificante fu il grande sorriso di Urahara che lo attendeva al di sotto di un grande striscione con su scritto: “Buon Kanon Ball Bertuz!”

    - E la scampa anche stavolta!! Diavolo come mi diverto ad allenarti Bertuz-kun, quasi quasi vengo a trovarvi durante una lezione, che ne dici?

    “La scampa anche stavolta? E se non fossi riuscito a saltare fuori?”

    La serie di terrificanti eventi che si erano andati a susseguire gli impedirono di prestare attenzione subito alla seconda parte del discorso del suo aguzzino, ma quando finalmente inquadrò bene la situazione un senso infinito di angoscia lo incatenò al suolo.

    “No ti prego no! Se questo viene a scuola sicuramente morirò!”


    Quel sorriso … quel grande sorriso che sembrava così rassicurante … NO non era per niente rassicurante, dietro la faccia gioiosa dell’uomo trasparivano le sue reali intenzioni: torturare Bertuz fino a farlo uscire di senno, tuttavia più per paura che per altro il giovane studente fu costretto a dire l’opposto di quello che pensava.

    -N-ne sarei onorato … Ma ora devo proprio andare addio!

    E in barba al dolore che i vetri gli provocavano alle gambe Bertuz si esibì in uno scatto degno dei migliori atleti della Grecia, non gli importava del male che provava, doveva assolutamente portarsi il più lontano possibile da quell’essere infernale.


    SPOILER (click to view)
    Grazie ^^

     
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8 replies since 15/4/2011, 16:45   84 views
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