Invertitor Chronicles!!

RUOLATA EPICA!!

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  1. Belfagor90
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    SPOILER (click to view)
    I nomi dei partecipanti qui presenti sono ancora indicativi. Chiunque volesse rettificare la propria posizione è pregato di farlo al più presto.

    Dopo questo post chi vuole può descrivere le sue azioni e reazioni all'avvenimento in corso, anche parlare di ciò che si stava discutendo prima dell'arrivo dell'ospite misterioso è una buona idea per sviluppare il proprio post. Quanto ai molestatori oltre la porta, chi vuole può fargli anche sfondare la porta e picchiarli. Basta ricordare che sono ufficiali e rendere lo scontro (o il discorso) coerenti. Nel caso si scelga quest'opzione la ragazzina finirebbe sbalzata in avanti contro il pavimento rannicchiandosi istintivamente con le manine sopra la testa.



    Era il grande meeting degli ufficiali dei 13 Gotei. Un modo per cercare di creare legami di amicizia fra le brigate solitamente così competitive fra loro. Gli ufficiali s'incontravano in un unico grande edificio nel Seireitei e si univano a gruppetti secondo il loro naturale modo di divertirsi: chi beveva, chi giocava, chi improvvisava club del libro, chi scommetteva e chi (guardacaso proprio gli interessati) se ne stava da una parte a chiacchierare. Per garantire la privacy dei vari gruppi erano state anche assortite delle stanze dove ci si poteva riunire in tutta tranquillità e proprio in una di queste si trovavano i protagonisti di questa imbarazzante ed epica vicenda: Falkner Chase, Terzo Saggio della'Ottava Brigata, Hanae Haru, Terzo Seggio della Nona Brigata, Gintoki Sakata, Sesto Seggio della Decima Brigata, Saku Hiruma e Rei Kawashima, studenti dell'Accademia, e Hiro Shuiji, Shinigami da poco diplomato.
    Ma come ami c'erano dei non ufficiali ad una loro riunione? Molto semplice a dire il vero. Alcuni ufficiali che facevando a sensei all'Accademia avevano portato i loro studenti più promettenti o che comunque erano pronti a sostenere l'esame per diventare Shinigami. Questo era, sotto la superficie di voler mostrare il mondo degli ufficiali agli studenti con davanti una carriera, un modo per vantarsi dei propri successi accademici davanti ai proprio colleghi.
    Solo che il sensei degli unici tre non ufficiali presenti non si era ancora fatto vedere: Urahara Mouryou, Quinto Seggio della Seconda Brigata, mancava all'appello. Ma sorprendentemente nessuno sembrava esserne turbato, anzi, forse erano persino contenti!!!
    Quel tipo era un vulcano di guai in eruzione perpetua, una oceano di calamità, un essere instabile, un sensei pazzo e maniaco, un bastardo e recentemente anche con forti tendenze bisessuali. Non c'era da stuprisi che tutti fossero così rilassati dalla sua assenza e conversassero amabilmente (anche se nessuno aveva ancora il coraggio di avvicinarsi ad Hanae Haru, la cui fama di Kenpachi e membro indefesso della Nona lo precedeva come una nube nera di brutte conseguenze fisiche).
    Sembrava che epr una votla tutto potesse andare a finire bene, e invece...

    - Ma che bella signorina... ti va di venire a bere un goccio con me e i miei amici? - a parlare era stata un voce strascicata da ubriaco che avrebbe calzato alla perfezione un membro dell'Undicesima. Un coro di risatine e commenti maliziose sottolineò l'invito.
    - E- ehm, ecco io... v- veramente... - rispose una vocina tremula da ragazzina timida chiusa in un angolo.
    - E dai, sii carina con il tuo ojii-san.
    - Nooooooo~!!!! - ululò la ragazzina di rimando.
    Dopo un leggero trambusto la prota della stanza venne spalancata e fece la sua apparizione quella che si sarebbe potuta definire il non-plus ultra della ragazza timida, carina e insicura! Piccola di statura, capelli biondi lunghi fino poco oltre le spalle e le cui frange ricadevano davanti ai grandi occhioni azzurri e spauriti, accentuato rossore sulle guance che aumentava esponenzialmente l'aura di tenerezza che emanava, il corpo minuto coperto da una divisa da Shinigami della Seconda Brigata che sembrava essere stata fatta per qualcuno alto venti centimetri in più e largo il doppio e, per tremendo contrasto con l'unico elemento femminile della stanza, una quarta abbondante a malapena nascosta dalla divisa sovrabbondante che cadeva da tute le parti. Aveva persino le maniche tanto lunghe da coprirle le mani come un grosso e tenero pigiamone.
    Il silenzio cadde nella stanza all'arrivo di un sì singolare personaggio. Ci furono guancie che arrossirono, nervosi colpi di tosse e perfino qualcuno (o qualcuna) che sembrava in preda ad una crisi da confronto.
    La nuova arrivata si guardò intorno come una bambina che si ritrova all'improvviso lontano dalla mamma, le lacrimucce che spuntavano agli angoli degli occhi e il volto rossissimo che sembrava una torcia. All'improvviso cadde in ginocchio e cominciò a piangere.
    - B- b- buaaaaaaaahh!! Mi d- d- dispiace, non v- volevo d- disturbare, aauuuuuuu~ - mugolò coprendosi il visino con le mani. Sembrava talmente imbarazzata da non risucire neanche a sollevare la testa.
    - Sensei, sempai, Gintoki aiutatemiiiii!! - invocava la poverina chiusa su se stessa per proteggersi dal mondo esterno che le appariva tanto minaccioso.
     
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  2. argletahm
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    Quando si dice che i guai non vengono mai da soli nessuno ha preso in considerazione la solitaria esistenza del primo e prediletto (sese.. ma dove..) allievo di Falkner Chase: lo shinigami Urahara Mouryou.

    Ora in tutta la soul society è ben noto il suo pessimo carattere, la (mica tanto) velata vena di follia del membro della seconda ma il fatto di non arrivare in orario a una riunione aveva provocato in Falkner un evidente vena pulsante sulla tempia.

    Ma dico io... è mai possibile che quel disgraziato fancazzista pazzo psicotico con forti tendenze suicide abbia deciso di trascurare la riunion... dando uno sguardo ai 3 allievi ancora vicino alla parete E per di più con i suoi allievi qui... bell'esempio... se lo trovo... io... io... io... e Falkner sorrise: quel suo solito sorriso inquietante (e che solitamente prelude invece a un treno di guai).

    CITAZIONE
    Ma che bella signorina... ti va di venire a bere un goccio con me e i miei amici? - E- ehm, ecco io... v- veramente... - E dai, sii carina con il tuo ojii-san. -Nooooooo~!!!

    ECCHECAOVLO SUCCEDE NEL QUARTIERE UFFICIALI!!!

    La porta si aprì lasciando entrare una ragazzina minuta con due grosse t...qualità la prima un evidente senso delle gerarchie e dell'educazione. La seconda una rapida capacità di individuare chi le potesse dare aiuto come aveva dimostrato rivolgendosi agli shinigami di seggio più alto. Allo stesso tempo poco dopo un gruppeto di 3-4 ufficiali completamente ubriachi e con ancora una grossa bottiglia di sakè in mano erano entrati dalla porta ignorando completamente ogni protocollo esistente.

    Signori... questo è il quartiere ufficiali. O sparite immediatamente o mi vedrò costretto a prendere dei provvedimenti...
    Cosa casscio hai deto veeeeeecio bacuccoo?? Levati di mesho che io e la siiiiiignorina shtavamo dishcutendo vai a sheeederti con quel froshiiionneeeee là in fondo...

    *vecchio... bacucco..... VECCHIO BACUCCO!!?!?!?!?!?!?!?!?*
    *SNIKT* la spada di Falkner stava per essere sguainata quando il terzo seggio ebbe un attimo di illuminazione - lui non aveva autorità per intervenire nella zona ufficiali.. ma Hanae si. Membro di seggio della nona... probabilmente però non aveva sentito bene tutto essendo dall'altra parte della stanza in mezzo alla caciara generale.

    Girandosi di colpo verso il kenpachi: Ohi! Hanae-Kun! I signori qui stanno importunando la signorina e allo stesso tempo dicono che <quel frocione dall'altra parte della stanza deve solo farsi i cazzi suoi che noi siamo più forti...> ... credo che sia bisogno di fargli fare un po'.. di riposo extra non credi? Concluse Falkner sottolineando i propri movimenti con ampie gesticolazioni.

    Ora... quei tre erano già virtualmente in cella... il problema era solo capire chi fosse quella ragazza, da dove fosse spuntata e come fosse arrivata a quella riunione.

    Ragazzina... *oddio ragazzina.. parole grosse... e grosse non è usato a caso...* come ti chiami? e come sei finita qui??? Se me lo dici ti riaccompagno alla tua brigata... concluse Falkner sorridendo tranquillo.

    Edited by Belfagor90 - 15/4/2011, 22:32
     
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  3. _Rei_
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    SPOILER (click to view)
    Normale: narrato, parlato png
    Parlato Rei
    Corsivo: pensato, enfasi; sogni, ricordi, deliri vari
    In quote: parlato altri pg con rispettivi colori


    “... E la metafora è lì davanti a te, capisci?, la vita è in quella pista da bowling e sei tu a decidere la direzione del lancio, la forza che puoi imprimervi; essere spettatore o giocatore, scegliere una squadra, non so se mi stai seguendo. I guai possono saltarti addosso senza che ne sia tu la causa, ma quello che i Fratelli ti stanno dicendo è dude, è un mondo senza logica, ne uscirai solo grazie ad un attento, costante esercizio al distacco. Costante-esercizio-al distacco, i Fratelli lo sanno bene ed io li amo per questo. Ecco perché il fatto che io ricordi ogni battuta de Il Grande Lebowski ma non il volto di mia madre mi sembra perfettamente ragionevole, umh... come hai detto che ti chiami?”

    Non l'aveva detto. Rei stava parlando di cinema indipendente americano da un quarto d'ora con un perfetto sconosciuto. Più precisamente stava facendo un monologo appassionato frutto dei dieci bicchierini di sake che si era già scolata, in un principio di sbronza allegra e logorroica. Quello che non aveva ancora capito era se il suo interlocutore l'aveva ascoltata sul serio o si stava limitando ad ignorarla educatamente... Era uno shinigami piuttosto belloccio, muscoloso quasi quanto Falkner-san (il cui primato di Bicipite Supremo rimaneva comunque imbattuto), con lisci capelli argentati ed un volto dai tratti piacevoli. Non sembrava particolarmente socievole ma la figaggine compensava la mancanza di brio, così non ci aveva pensato due volte prima di sedersi accanto a lui e attaccare bottone.

    Pur essendo una dei due soli allievi presenti a quella festa privata non si sentiva per nulla a disagio. Era rimasta interdetta solo quella mattina, quando Mouryou-sensei (che, a proposito, non si era ancora fatto vedere) li aveva minacciati invitati a presentarsi al quartiere ufficiali per – parole sue – sfoggiarli un po', ma superato lo spaesamento iniziale ed il sottile fastidio del ritrovarsi allo stesso tavolo di un Haru Hanae estroverso come una monaca di clausura, Rei si era detta che cibo e sake gratis non si rifiutano mai, che la compagnia dopotutto non era male e che chissà, se riusciva a far ubriacare Sakuchan forse l'avrebbe convinto a cantare le canzoni enka ballando sul tavolo come aveva sempre sognato di veder fare ad una festa. Per realizzare il suo sogno abbandonò momentaneamente i tentativi di rimorchio e dedicò le sue attenzioni al compagno che le sedeva accanto, addossandosi a lui senza nessun riguardo per il suo spazio vitale, mentre con un braccio cercava di agganciarlo per il collo e con l'altro riempiva di sake i loro bicchieri.
    “Secco, qui non si batte chiodo” sospirò, poi le sfuggì un singhiozzo “ credo che la divisa da studente ci penalizzi... Bah, non pensiamoci più e sbronziamoci come scimmie, forza.” E per dare il buon esempio mandò giù d'un sorso il suo bicchierino, procurandosi due belle chiazze rosa sugli zigomi e sulla punta del naso. Hic!

    Forse per colpa dell'alcool non si accorse del baccano al di là della porta e della vocina che pigolava timorosa, così l'apparizione della ragazzina bionda la colse del tutto alla sprovvista. Era una figuretta graziosa che avrebbe intenerito il più cinico dei misogini e la più acida delle zitelle, ma in quel momento gli occhi di Rei registrarono soltanto un dato: QUARTA MISURA.
    Quarta.
    Fu odio a prima vista.

    No, seriamente... Ma che diavolo davano da mangiare alla mensa ufficiali per farle crescere così?!
    Era già bastato passare accanto al luogotenente della Decima e alle sue bocce stratosferiche per ricevere un colpo mortale all'autostima, e proprio ora che era riuscita a ritrovare il buonumore ecco che arrivava una sua versione più innocente e bassina a ricordarle quanto il suo seno assolutamente proporzionato fosse ben poca cosa in quel paradiso di dee maggiorate. La vita è ingiusta e crudele.

    CITAZIONE
    Nana tettona : - B- b- buaaaaaaaahh!! Mi d- d- dispiace, non v- volevo d- disturbare, aauuuuuuu~ -

    La procace fanciulla sembrava essere in difficoltà, e vederla così indifesa accese una piccola, piccolissima scintilla di solidarietà femminile sotto lo strato di lacerante invidia verde che dominava ormai il cuore di Rei. Gli omaccioni ubriachi che avevano appena invaso la stanza non necessitavano di presentazioni.

    CITAZIONE
    Gorillone sbronzo: “Cosa casscio hai deto veeeeeecio bacuccoo?? Levati di mesho che io e la siiiiiignorina shtavamo dishcutendo vai a sheeederti con quel froshiiionneeeee là in fondo...”

    Woah, rispondere così a Falkner-san denotava una spiccata tendenza all'autodistruzione... Tanto più che l'ufficiale dell'Ottava aveva rigirato la provocazione allo Stoccafisso di Platino, sotto le cui apparenze di algido poliziotto impagliato si nascondeva una bestia sanguinaria assetata delle altrui sofferenze. La situazione rischiava di degenerare. Era chiaro, e c'era una sola cosa da fare. Perché nessuno ci aveva ancora pensato? Doveva farlo lei? Uff, e va bene...

    “Mille yen su Falkner-san vincitore con due mosse” batté decisa il palmo sul tavolo parlando con tono pratico, “una delle quali rivolta al fegato del ciccione. Haru-san lo diamo uno a cinque, ma solo perché non si capisce bene quando gli gira male e quando no... Uno a dieci per l'energumeno ubriaco e, massì, cinquecento yen anche su di lui ricordandovi che l'alcool rende imprevedibili. Accetto qualsiasi puntata!”

    ... Rissa!
     
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  4. Tamaki-kun
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    CITAZIONE
    Parlato
    Urlato
    Sussurrato
    Pensato
    Parlato d'altri

    -Possibile che non si possa mai passare una giornata in tranquillità?- esclamai stizzito, aprendo per la prima volta durante quell’incontro la bocca e rivolgendomi al mio compagno di seggio -Va bene, lasciali a me.-. Non mi interessavano particolarmente le loro provocazioni e nemmeno la frecciatina sui miei gusti sessuali, il semplice fatto che stessero disturbando una riunione mi sarebbe bastato per intervenire. La ragazza che era entrata correndo nella stanza e che attualmente sembrava ancora piuttosto traumatizzata non mi pareva di averla mai vista, cosa alla fin fine piuttosto facile. Passando la maggior parte del mio tempo ad allenarmi, potevo dire di conoscere di persona solo pochi dei membri della Soul Society. Le relazioni sociali mi annoiavano, portavo il dovuto rispetto ai miei superiori ma non mi curavo molto di quanto potessero poi pensare di me: i loro pareri non facevano parte del regolamento da rispettare.
    Con un rapido scatto mi portai esattamente sotto la figura del più ciarliero tra gli ubriachi, stendendolo con una forte gomitata alla milza ancor prima che lui fosse in grado di capire che mi ero mosso dalla mia posizione iniziale. Spettava ai membri della Quarta Divisione il preoccuparsi dell’incolumità di tutti, il mio dovere era solo sbattere i criminali in cella e per convincerli spesso era necessaria una “spintarella”, circa come quella. I restanti tre ufficiali, il cui fiato mi avvolgeva come un’opprimente nebbia di alcol ed incapacità, furono rispettivamente stesi con un calcio, un pugno ed una seconda gomitata. Tsk, li avrei messi fuori combattimento perfino se fossero stati tutti sobri, così invece era fin troppo facile.
    -Sicurezza!- gridai ad alta voce e con tono deciso, chiamando a rapporto alcuni dei miei compagni che ci raggiunsero nel giro di pochi secondi. Erano tutti degli shinigami comuni, privi di ruoli da ufficiali, vista la notevole presenza di gente abile ed esperta in quelle stanze sarebbe stato superfluo un maggior dispiegamento di forze.
    -Prendeteli e sbatteteli in cella, con l’accusa di molestie sessuali e di disturbo della quiete pubblica.- sancii mentre i membri della Polizia Interna sollevavano i corpi dei disturbatori, che parevano essere svenuti -Per quanto riguarda quel tipo con i capelli scuri e a spazzola, invece, curatevi di chiamare anche uno shinigami della Quarta Brigata. Probabilmente avrà una cospicua emorragia interna.-. Con un cenno d’assenso, si congedarono.


     
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  5. Ryushi Hirai
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    SPOILER (click to view)
    Narrato
    Parlato Hiro
    Pensato Hiro


    Era un quarto d'ora che le mie orecchie supplicavano pietà per essere venute al mondo insieme a me, ed iniziai a sperare seriamente che dopo tanto chiacchierare potessero esplodermi i timpani.
    Non avevo né sentito né ascoltato una sola parola di ciò che quella giovane ragazza mi stava dicendo: quello srotolarsi di lingua continuo era stato avvertito dalle mie orecchie come un blablablablabla inarrestabile.
    Continuai a sorseggiare il mio Grey Goose con olive e ad annuire ogni tanto per non sembrare troppo scortese, fino a quando decise di mollare la presa e andare a intrattenere il suo compagno d'allenamento.

    Non appena il mio udito poté avere un po' di pace, mi accorsi che qualcosa di inaspettato stava accadendo: una ragazza, dall'aria indifesa, era entrata nella stanza e poco dopo dei tizi ubriachi avevano iniziato a molestarla. Falkner, che si accorse della confusione creatasi, intervenne e poco dopo interpellò Urahara il quale in pochi istanti mise fuori gioco gli energumeni.
    Per tutta la scena ero rimasto in disparte ad assistere allo spettacolino offertoci dai nostri sensei: era veramente divertente poter osservare una tecnica così raffinata, per di più mi annoiavo a morte ad essere sinceri.
    "Oh cielo, a quanto pare oggi è una giornata decisamente movimentata"
    Mi avvicinai a Falkner e all'altro Shinigami, che poco prima aveva atterrato gli ubriaconi, e non appena giunto alle spalle del primo gli diedi una pacca amichevole.
    "Ehilà! come va? Ti ringrazio per l'invito. E' da un po' che non ci si vede. "
    Poco dopo rivolgendosi allo Shinigami sconosciuto dissi
    "Bel colpo. Piacere io sono Hiro Shiuji. Tu saresti... ?"
    "Mmm... Ho l'impressione che non sia un semplice Shinigami"
     
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    "Per quale assurdo motivo mi trovo qui, oggi?"
    Già, quella era la domanda che più ricorrentemente mi ripetevo da quando ero entrato quella mattina in quella stanza esageratamente sovraffollata di individui mai visti in vita mia. Il luogotenente aveva cercato di farla passare per 'una semplicissima giornata in cui si sarebbe parlato del più e del meno per fare amicizia con i membri delle altre brigate'. Detto da lei, io lo avevo inteso più come un 'andiamo ad ubriacarci in allegria con il resto del Gotei 13!'. Beh, posso anche ammettere di essere stato decisamente ottimista: la realtà era di gran lunga peggiore. Ovunque posassi lo sguardo, attorno a me c'erano gruppi su gruppi di shinigami che svolgevano le attività più disparate; c'era chi semplicemente parlava, chi giocava a scacchi, chi leggeva e chi, ovviamente, si ubriacava. Certo, non ero completamente solo in mezzo ad una massa sconosciuta. Tra la confusione vi figuravano anche alcuni tenenti e alcune mie vecchie conoscenze, quali ad esempio Falkner Chase e l'odioso Hanae Haru. Era da quella prima volta che lo incontrai non vedevo l'ultimo citato - per fortuna, aggiungerei - , invece l'altro terzo seggio, beh... Lo conoscevo fin troppo bene, purtroppo. Gli era stato comunicato inoltre che Mouryou avrebbe portato con tre degli shinigami non di seggio, anzi: due studenti e un neodiplomato. Amava pavoneggiarsi, questo lo sapevo, ma... lui dov'era? Che senso aveva portarsi dietro i tre novizi se poi lui mancava? Mica poteva vantarsi così. Un brivido mi percorse più volte la schiena e, con un po' di apprensione, notai che ero pesantemente fissato. Voltandomi appena, vidi che c'era lei, il terzo seggio della mia brigata, che mi guardava in cagnesco. Già... Ayame Sarutobi, la donna che mi voleva praticamente morto. "Il capitano Hitsugaya deve averla pesantemente minacciata, se non mi è ancora saltata addosso per mettermi le mani al collo... meglio così, in fin dei conti." pensai tra me e me, mentre tiravo un sospiro a metà tra il sollievo e l'ansia. Accanto a me, un uomo sulla quarantina stava raccontandomi di quanto interessante e dura fosse la vita nella Quinta compagnia, la divisione specializzata nel Kidou delle tredici compagnie. Non ascoltavo che saltuariamente le sue parole, cogliendone una qua, una là, però ero riuscito a farmi un'idea di come questa fosse strutturata. Era interessante, tanto quanto lo era il Kidou, che sognavo segretamente di riuscire a sviluppare come si deve. Forse un giorno avrei richiesto un trasferimento... anche - e soprattutto - per sfuggire alle grinfie di quel demonio che continuava a fissarmi con occhi iniettati di sangue, desiderosa di avere la mia testa su un piatto d'argento per poi impagliarla ed esibirla come trofeo di caccia sul caminetto della sua abitazione. Scacciai dalla mente quell'immagine macabra abbozzando un sorriso. «Capisco, Hanekoma-san. Interessante davvero...» Di essere interessante, come ho detto, lo era sul serio. Ma necessitavo di evadere da quel discorso serio, avevo bisogno di distrarmi... stavo giusto recandomi verso Falkner-senpai quando con un botto, il portone del salone si spalancò. Al suo interno, rotolarono una ragazzina piuttosto carina e decisamente spaventata, e un paio di shinigami che davano l'impressione di essere decisamente ubriachi probabilmente appartenenti all'undicesima divisione. «B- b- buaaaaaaaahh!! Mi d- d- dispiace, non v- volevo d- disturbare, aauuuuuuu~ Sensei, sempai, Gintoki aiutatemiiiii!!» mugolò la ragazzina, mentre si copriva la testa, tremante. Io trasalii, assumendo la mia migliore espressione: la cosiddetta ad minchiam, come la definiva un famoso pensatore dei tempi moderni di cui ora mi sfugge il nome. Io preferivo chiamarla "la mia classica espressione da pesce lesso". Era meno offensivo, in fin dei conti... un minimo di amor proprio ce l'ho anch'io. «... Io?» mormorai insicuro, convinto che dovesse esserci un errore. Un grugnito sconnesso alle mie spalle mi portò a voltarmi, e a notare che la Sarutobi non aveva preso bene che la nuova arrivata chiedesse proprio il mio aiuto. Sostanzialmente però, io non feci un bel niente: pensarono a tutto i due terzi seggi miei conoscenti, vale a dire Falkner e Hanae. Il primo gonfiò pesantemente le frasi di uno degli ubriachi, il secondo non se lo fece ripetere due volte e pestò gli ubriaconi con pochi colpi bene assestati. La prassi, insomma. Uno degli studenti di Mouryou, una vispa ragazza dai capelli rossi, aveva aperto una sorta di banco delle scommesse; mentre il neodiplomato si avvicinava ai due terzi seggi. Decisi di imitarlo, avvicinandomi a mia volta. «Buongiorno, senpai. Buongiorno... HanaeChissà se avrebbero colto la leggera variazione di tono nel pronunciare il nome dell'ufficiale della Nona? Poi deviai la mia attenzione sul neoshinigami. «Piacere, Gintoki Sakata, sesto seggio della Decima Compagnia. Tu sei...?» dissi, porgendogli una mano. Poi mi rivolsi nuovamente a Falkner. «Senpai, chi è questa ragazzina? Come credi che conosca il mio nome?» gli domandai sottovoce, inarcando un sopracciglio e dando mostra di tutta la mia perplesità in merito.
    Eppure aveva un che di familiare, ma non riuscivo ad individuare cosa...
     
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  7. Belfagor90
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    SPOILER (click to view)
    Mi duole annunciare che non intendiamo più aspettare il buon Saku e che in questo seduta stante post lo farò uscire di scena nel modo più congeniale al mio carattere.
    Via con… l’inversione!! MUAHAHAHAHAHAH!!!


    La piccola Shinigami guardò le mani tese del Terzo e del Sesto Seggio attraverso il velo di lacrimucce che le coprivano gli occhioni sperduti. Arrossì come un peperone afferrando timidamente l’aiuto per alzarsi e una volta in piedi cercò di riassettare il più possibile la divisa troppo grande tenendo con le manine i punti più… ehm, scivolosi.
    - G- Grazie per avermi aiutata s- sempai – mormorò a capo chino rivolta al Kenpachi e diventando, se possibile, ancora più rossa - Non s- sei mai stato tanto p- premuroso con m- me, ora n- non so che fare…
    Ammutolita dall’imbarazzo prese persino a giocherellare nervosamente con gli indici, ma nel farlo compresse le sue qualità facendo un bell’effetto push-up che fece scappare un grugnito dalle retrovie della sala e qualche sovra dose di ormoni nel più giovane dei presenti. Tale giovine dai capelli verdi era talmente assorto nella creatura che era entrata da aver dimenticato per diversi secondi di inspirare e per questo aveva assunto una tonalità rosso vivida. Ma solo per questo, mica per “altro”. Assolutamente no, il suo cuore apparteneva già a…
    E in quel momento i grandi occhi azzurri della ragazza s’incontrarono con i suoi facendolo sprofondare in quei due grandi cieli. Il suo cuore mancò un battito e dovette ingoiare rumorosamente.
    La Shinigamessa lo guardò a lungo prima di… cacciare un urlo!!
    - KYAAAAAAAHHH!! Aiuto sempai, Sakkun mi guarda con occhi da pervertito!! – strillò gettandosi addosso al gelido Kenpachi e provocando in tutta la sala diversi moti di natura invidio-shockante.
    Ma fu Saku a subire il colpo peggiore. Solo una persona lo aveva mai chiamato “Sakkun”. Era stato durante un allenamento a porte chiuse in una stanza di tortura. E quella persona era… era…
    E in quel momento lui CAPI’!!
    La sua bocca si spalancò in un ululato di puro orrore e crisi d’identità, mentre le gambe partirono da sole facendolo volare fuori dalla finestra gridando al mondo tutta la sua disperazione.
    - NNNNNNOOOOOOOOOOOOOOOOOoooooooooo….
    Accidenti se era una finestra alta. Beh, tanto più grande è la cotta tanto più male fa quando le proprie speranza vengono calpestate.
    La stanza era intanto ammutolita di fronte a quella reazione tanto strana, ma presto i loro sguardi furono di nuovo deviati verso la nuova arrivata.
    - S- Sempai, cosa dice!? – esclamò sconvolta in tutta la sua fragilità allontanandosi di scatto dal suo “salvatore” con un faccino triste.
    - “Ho capito che vuoi ringraziarmi, ma ora smamma” – ripeté il Kenpachi freddo come un Iceberg di Plutone facendo solo aumentare le lacrime negli occhi della piccola.
    - S- Sempai insensibile!! – esclamò ormai prossima ad una crisi di pianto.
    Provò ad indietreggiare per allontanarsi, ma finì di schiena contro il petto di Falkner che in quel modo ebbe una buona visione dall’alto del paesaggio sottostante. La piccola azzardò qualche inchino impacciato, ma così diede un colpo agli ormoni di Hiro allargando la scollatura della veste.
    Naturalmente si rese conto di ciò che era successo e tappandosi in fretta e furia con le mani gridò:
    - P- Pervertiti!!
    E si diede rifugio dietro all’ultimo membro maschile rimasto: Gintoki Sakata.
    - G- Gintoki, almeno t- tu proteggimi. N- Noi siamo amici… – mormorò piangente aggrappandosi alla veste dello Shinigami con le manine.
    - ...Ehm, chi sei? – chiese lui ancora confuso.
    - S- Sensei, sempai, Gintoki… d- davvero non vi ricordate chi s- sono? – chiese la piccolina guardandoli ad uno ad uno in cerca di aiuto.
    Generale diniego.
    - N- Nessuno v- vuole b- bene a M- Mouryou-chan… WWEEEEEEEEEEEEEHHHH!!! SIETE CATTIIIVIIIII!! – gridò fra le lacrime abbondanti.
    Aveva detto… MOURYOU-CHAN!?!?
    - WWWEEEEEEEEEEEEHHHH! WEEEEEEEEEEEEEHH!!! WWEEEEEEE… ETCIU’!!! ~

    PUFFF!!!

    E una densa coltre di fumo rosa vorticante avvolse la sala causando diversi colpi di tosse in tutti i presenti. E quando il fumo finalmente si diradò…
    - O- Oh no, cosa ho f- fatto!! M- Mi dispiace WEEEEEEEEEHHH!!! – singhiozzò la poverina vedendo il disastro che aveva combinato.
     
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