Zanjutsu Lv.1

Rei Kawashima + Saku Hiruma

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  1. Belfagor90
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    Siete svegli senza incidenti quella mattina e quasi quasi vi chiedete come mai. Quando il campanello suona quasi non vi aspettate una convocazione del vostro sensei (troppo normale giusto?), ma il fatto che nessuno sia alla porta vi lascia sconcertati. Sulla soglia di casa vostra c'è solo un misero baule, troppo piccolo per voi o anche per un cane. E' vecchio e consunto, ma i cardini e la serratura semrbano nuovi e sorpa di esso c'è un cartello che dice che è per voi dal Capitano [mettere qui nome del capitano preferito].
    Tutti contenti aprite e vi ritrovate risucchiati all'interno del baule come da una specie di aspirapolvere gigante! Naturalmente avrete con voi la vostra nuovissima Zampakutou e no, non finirete comrpessi come sardine. Ricordate il trucchetto del cestino, vero?
    Al vostro risveglio vi trovate in una stanza, il povero Saku la riconoscerà, piena di deliziosi strumenti che sembrano fatti apposta per far male al prossimo.
    Nel mezzo è stato predisposto un tatami quadrato di dieci metri di lato e il vostro sensei vi aspetta con sguardo serio in posizione seduta e con la sua Zampakutou, un bastone da passeggio con pomello argentato, posta al lato.
    Lentamente vi fa segno di avvicinarvi e sedervi davanti a lui.
     
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  2. _Rei_
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    SPOILER (click to view)
    Un ultimo omaggio alle mie png del dormitorio, probabilmente non le userò più. Peccato, mi ero affezionata!
    Haruka, la capodormitorio, una sempai rigida e quattrocchi
    Kimiko, la modaiola
    Aimi, la ninfomane



    “Lo sai che il nero snellisce, vero? Adesso sembri proprio un’asse da stiro.”
    “Stronzate! Tutta invidia per la divisa…E poi ultimamente mi sono cresciute, che ti credi?!”
    “Perché Kawashima sta infilando del cotone idrofilo dentro la sua giacca?”
    “Cosacosa? Reicchaaaan, non ne hai bisogno, tu mi vai bene al naturale! ♥”
    “Tieni a posto quelle manacce da pervertita, Aimi! Devi ancora spiegarmi cosa ci facevi stamattina nel mio futon, guarda che ho già avuto abbastanza traumi in questo senso…”
    “Sigh, sei crudele, e dire che questa era la nostra ultima notte! Non è crudele, Kimiko-chan?”
    “Io so soltanto che mi deve un kimono nuo-”
    “OHOHOH, COME SONO INDAFFARATA! Devo ancora salutare Haruka-san e le kohai del piano di sotto!”

    Il dormitorio femminile dell’Accademia Spirituale Shin’O risuonava come sempre del vociare allegro e argentino delle soavi fanciulle che lo abitavano. Quella giornata in particolare avrebbe visto una di loro lasciare la vita studentesca per intraprendere la difficile carriera di dea della morte. Da shinigami nuova di zecca ciò che al momento preoccupava Rei era una cosa sola, un pensiero che non l’aveva abbandonata sin dall’istante in cui aveva indossato lo shihakusho: ma sul serio il nero snelliva? E la zampakutou legata al fianco si intonava abbastanza al colore dei suoi capelli? Perché nessuno notava il suo nuovo reggiseno di mezza misura più grande?
    Pur preda di simili tormenti estetici, alla fine raccolse i pochi oggetti in suo possesso in un fagotto stile vagabondo e scese al piano terra per salutare le ex compagne. L’addio alla capo dormitorio fu particolarmente toccante. Le due si guardarono a lungo ed intensamente, come vecchi nemici giunti alla tregua. La capo dormitorio Haruka si aggiustò gli occhiali.
    “… Rovinerai la reputazione della Brigata che avrà la sventura di accoglierti.”
    “… Rimarrai una zitella rancida per il resto della tua vita.”
    Si sorrisero affettuose, poi Haruka le lanciò contro un pianta da salotto di venti chili e Rei dovette filare via come il vento per evitare una commozione cerebrale.

    Il campanello suonò proprio mentre lei raggiungeva la porta. La aprì impetuosamente, decisa a travolgere chiunque vi si trovasse dietro pur di scappare dalle grinfie di quella megera quattrocchi. Finì invece per inciampare contro qualcosa che bloccava l’ingresso e che la spedì un paio di metri più avanti con la faccia grattugiata sulla ghiaia del cortile.
    “Ahia… Ma che roba è?” si trascinò nella polvere sino a raggiungere il misterioso ostacolo. Era un baule di piccole dimensioni, ed era indirizzato a lei da parte di… qui Rei ebbe un capogiro che la costrinse ad aggrapparsi al baule come un naufrago ad un relitto.
    Da parte del Capitano Kuchiki Byakuya.
    La sua mente partì subito per un viaggio meraviglioso nel mondo delle fantasie più sfrenate. Kuchiki-taichou! B… Byakuya-sama! Lo aveva visto una sola volta, e per giunta da lontano, ma era bastata quella breve occhiata per decidere all’istante che Kuchiki Byakuya era il dono di Madre Natura al genere femminile. Non aveva mai visto nessuno di così bello, prima d’ora. Era rimasta mezz’ora a fissare il punto in qui era passato come se avesse lasciato impressa l’immagine residua della sua perfezione.
    Ed ora riceveva un dono proprio da lui! Come era possibile? L’aveva notata? Era rimasto affascinato dalla sua grazia e dal suo faccino carino tanto da inviarle un antico cimelio di famiglia come pegno della sua devozione e implicita promessa di fare di lei la signora del nobile – e ricco! - casato Kuchiki? Il matrimonio si sarebbe celebrato secondo rito scintoista o poteva mettersi un abito occidentale? Byakuya se li toglieva quei cosi dalla testa, prima di andare a letto?
    … Andare a letto…

    “Haruka-san… c’è una shinigami abbracciata ad un baule che sta sbavando sul tappetino dell’entrata.”
    “Calciatela fuori dal cortile. Non è più un nostro problema.”
    Rei venne lanciata via come un ubriaco molesto da due nuove studentesse piuttosto robuste. Non se ne accorse nemmeno: volò in direzione della strada avvinghiata al suo prezioso cofanetto, un sorriso ebete stampato in faccia e gli occhi stellati. Quando atterrò – e non fu un atterraggio morbido – protesse lo scrigno con tutto il corpo, ignorò completamente le fitte di dolore e sedette subito composta e solenne (sì, in mezzo alla strada) accingendosi ad aprire il coperchio del baule.
    Ed il baule la mangiò.
    Senza nemmeno avere il tempo di farsi venire un attacco cardiaco si ritrovò sballottata peggio di Alice nella tana del Bianconiglio… Dovette perdere conoscenza per qualche minuto, perché quando tornò in sé era distesa sul pavimento di una strana stanza e di fronte a lei – doveva immaginarselo – c’era il Cappellaio Matto in persona. La sua versione bionda e shinigamesca, almeno.
    “… Mouryou-sensei, sarebbe davvero così orribile scrivere un semplice biglietto di convocazione una volta tanto?” borbottò ancora mezzo frastornata, avanzando verso il tatami dove il maestro aveva indicato di sedersi. Solo allora si accorse che la stanza in cui si trovavano era una fedele riproduzione di una tipica saletta dei divertimenti della Santa Inquisizione.
    Oh, fantastico.
     
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    Ho messo una piccola variazione riguardo il mittente del baule, spero non ti dispiaccia, è solo che Saku è un pò troppo menefreghista per avere un capitano preferito... Non si sposava col personaggio ^^

    Che sollievo. Potevo dormire, finalmente, in un letto decente. Beh, più o meno... Come dire, il livello di confort era notevolmente alzato da quando mi ero trasferito nella caserma, e avevo abbandonato la "casa-garage" che condividevo con Paulo. Beh, mi era anche un pò dispia... No, per niente. Ripensai al momento dell'addio, mentre ero spaparanzato sul mio nuovo lettuccio.
    Paulo, io me ne vado, ho passato l'esame.
    "... C-Come te ne vai? Dove vai? Come mai? Cosa fai? Perchè mai?"
    Mi grattai la nuca, a disagio.
    Paulo, ho passato l'esame, sono uno shinigami... Vado a vivere nel Seireitei.
    Qualche secondo di silenzio... Poi il ciccione scoppiò a piangere, e cercò di stringermi fra le sue enormi braccia lardose.
    Feci scattare il braccio sinistro in avanti e lo colpii in pieno volto con un diritto. Barcollò per qualche istante, po crollò al suolo. Mi guardai il braccio, sorpreso di quell anuova velocità. Oh, il biondo ci sapeva fare, tutto sommato.
    Comunque, anche tu mi mancherai. Più o meno... Ehm, Okkei, adieu.
    Mi voltai, e uscii per l'ultima volta dal garage.


    Scossi la testa per tornare al presente. Tutta questa cosa degli shinigami non era così fenomenale come mi aspettavo. Voglio dire, innanzi tutto la divisa. Io non sopportavo quella divisa... Decisamente troppo larga. Scomoda. Così, già dalla prima volta che la avevo indossata avevo tirato fuori le braccia dalle maniche e le avevo lasciate penzolare indietro, così come il resto della parte superiore. restando con la mia cannottiera nera. E la zampakuto, poi. Era scomoda, portarla al fianco mi rendeva più difficile muovermi... E poi sballonzolava a destra e a sinistra, producendo un ticchettio fastidioso. Quindi l'avevo spostata. Dal fianco, l'avevo ruotata di novanta grandi e la portavo dietro, nella stessa posizione, così che il manico spuntasse diagonalmente dal fianco sinistro. Mi tornava meglio per estrarla... Comunque, mi ero rotto di stare fermo ad annoiarmi sul letto, avevo voglia di una passeggiata. Mi alzai dal letto e con fare annoiato aprii la porta.
    Aaah, un pò d'aria freeesc- AAAAH!
    ... Lentamente, mi rialzai da terra. Ero inciampato su qualcosa... Mi voltai indietro, e vidi uno strano baule proprio davanti alla porta. Come avevo fatto a non notarlo... E poi, chi cacchio è il cretino che lascia la sua roba in giro?! Aguzzai la vista, per leggere il biglietto che c'era attaccato sopra.
    Destinatario: Saku Hiruma.
    Da parte di Mouryou Urahara.


    Uhm.
    *Okkei, questo è sicuramente uno scherzo idiota.*

    Mi allontanai a passo lento dal baule. Per quanto me ne fregava, poteva anche passare un barbone e portarselo via... Sarebbe esploso lui, mica io.
    D'un tratto, un pensiero mi fece fermare. E se invece...
    E se invece per una volta Mouryou aveva davvero riconosciuto il fatto che ero stato bravo e mi aveva inviato, che so, un regalino di promozione o qualcosa del genere? In fondo non era sempre un mostro sadico, avvolte si dimostrava quasi una persona sana di mente. Forse... Forse.
    Mi avvicinai furtivo al baule, pronto a scattare indietro al primo allarme. Lo squadrai ancora per qualche secondo, poi lo aprii molto lentamente.
    ... Come avevo potuto pensare anche per un solo momento che quell'idiota di Mouryou avesse per una volta compiuto un gesto carino e perfettamente normale nei miei confronti. Puah. Ovviament eil baule mi aveva risucchiato al suo interno, e dopo qualche secondo di buio risputato fuori. Mi guardai attorno, spaesato.
    E mi si ghiacciò il sangue nelle vene.
    Ero nella stanza delle torture di Mouryou. Riconobbi all'istante la vergine di Norimberga nell'angolo, e la conca infondo alla stanza. Mi guardai ancora attorno, e notai un baule identico al mio per terra e Mouryou seduto al centro di un tatami che mi faceva segno di avvicinarmi. Anzi, ci faceva. Infatti a pochi passi da me c'era Rei, nella sua nuova e scintillante divisa da shinigami e la Zampakuto al fianco.

    CITAZIONE
    Mouryou-sensei, sarebbe davvero così orribile scrivere un semplice biglietto di convocazione una volta tanto?

    Ah, non ci sperare, ormai è completamente fulminato.

    Dopodichè mi avviai anch'io verso il Sensei.

    Edited by Saku™ - 30/4/2011, 22:32
     
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  4. Belfagor90
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    - Non vi chiamerò con una banalissima lettera neanche se ne andasse della mia vita - chiarii subito odiando la sola idea. Non che mi facesse schifo scrivere, però era così dannatamente banale!!
    E io non sarò mai banale. Almeno fino a questo punto. Senza contare che la psiche dei giovani Shinigami doveva affrontare dure prove sin dall'inizio e poi... vedere le loro facce scioccate è anche troppo divertente. Riguardarle mi farà ridere durante la mia luuunga vecchiaia nel Seireitei. Grazie a quei video rimarrò un vecchietto giovanile e arzillo per sempre!! MUAHAHAHAHAHAHAHAHAH!!!
    - Passiamo ora alle cose serie - dissi assumendo, forse per la prima volta durante una lezione, uno sguardo serio - Ora io non sto più parlando ai miei studenti deboli e inutili...
    Embè? Ho detto serio, non buono e coccoloso!
    - ...ora siete miei sottoposti. Non avrò più diritto di vita e di morte su di voi, ma ciò vuol dire che non potrò più essere lì a proteggervi in ogni occasione. Non so se qualcuno di voi lo ha notato, ma durante le lezioni non siete MAI stati in pericolo. Ah, se state pensando a quella volta dell'Hollow vi stavo guardando da dietro i cespugli. La faccenda dell'allenamento altrui era una pura presa di culo per farvi incavolare e ridere alle vostre spalle.
    Presi fiato. Ora veniva la parte più dura.
    - Il succo è che d'ora in avanti dovrete cominciare a camminare da soli. Non aspettatevi aiuti eccezionali, i miracoli accadevano all'Accademia. Con l'allenamento di oggi comincerete a lavorare sul serio a quello che un giorno diventerete e da voi mi aspetto come minimo un... alto livello di ufficiali - finiii con un groppo alla gola e il sudore sulla fronte.
    L'AVEVO DETTO!! Il mio primo complimento serio sul loro potenziale!!! Finora era stato tutto un "ben fatto, continua così", ma stavolta ero finito su un livello completamente diverso!! NON RESISTO, PRESTO CON LA BATTUTA CATTIVA!!!
    - ...ammaccabanana - pronunciai in preda all'imbarazzo crescente.
    Mi sentii a terra. Oh no, ora avrebbero pensato chissà cosa. Avrebbero pensato che il loro sensei sotto sotto era un bonaccione sentimentale che gli voleva bene, ma ciò non poteva essere in nessun mondo possibile e impossibile!! Ero l'odio per il maestro che mi aveva spinto fino a quel punto e data l'assoluta efficacia del metodo avrei perpetrato questo sistema fino in fondo! Odiandomi sarebbero diventati sempre più forti sperando (illusi) di raggiungermi e picchiarmi a sangue. Ciò li avrebbe protetti in futuro dai loro nemici. Per il loro stesso bene dovevo farmi odiare con l'intensità del sole stesso.
    - Per l'allenamento di oggi sull'arte della spada ho preferito chiamare un esperto...
    E da dietro la schiena tirai fuori una terza scatola risucchiante dove c'era scritto "Premio per il Miglior Spadaccino" e l'aprii. Falkner Chase venne sputato fuori permeato di aura omicida.
    - Uruhara... è forse una frecciatina quella scritta sulla scatola? E come hai osato rapirmi in maniera tanto idiota!? - sibilò sorridendo alla Gin-style cominciando ad estrarre la spada.
    Ma sapevo come fare.
    - Oh sommo maestro, siamo tutti ansiosi di apprendere l'Ottava Arte: la Meravigliosa Arte della Scherma che tutto puote! - declamai facendo leva sul suo fortissimo ego e l'amore per la spada. Cavolo, certe volte sospetto che ci vada pure a letto.
    Il sensei divenne immediatamente più zuccheroso, mi mise addirittura una mano sulla spalla (lui che il contatto fisico lo aborre come la lebbra. Soprattutto con me, ma non ho ancora capito come mai) e con un lacrimone da record disse le ultime parole famose.
    - Mio allievo, finalmente ti sei ravveduto! - esclamò al culmine della commozione.
    - Kukukukuku, just as planned... - pensai con un ghigno nascosto dalla mano.
     
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  5. argletahm
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    ... e immagino di dover far divertire anche i bambini seduti lì... concluse il discorso precedente indicando i due ragazzi... e sia... non che io possa esimermi da allenare nella spada degli shinigami ansiosi di imparare....

    Il lato debole di Falkner era come sempre lo zanjutsu.. aveva un vero e proprio amore per l'arte della spada che praticava e bastava davvero poco per mandarlo in solluchero a riguardo.. due allievi più il loro sensei che desideravano imparare erano praticamente un'occasione di festa grande; stava già meditando di estrarre il servizio buono e offrire un pranzo quando ebbe un'idea sul come allenare i tre senza fargli (troppo) male.

    Senza indugi afferrò la parte centrale del tatami che si alzò di una quarantina di centimetri dal suolo rivelando quattro solide gambe in legno che lo rendevano un comodo tavolino quadrato di circa 80 centimetri di lato.

    Bene sedetevi in senso orario... Rei, il mio ravveduto allievo, Saku e il quarto lato lo occuperò io.
    Detto questo aprì uno scomparto nascosto nel muro da cui estrasse quattro ciotole di terracotta piuttosto spessa. Ognuna di queste aveva un diametro di circa 20 centimetri e i bordi poco più alti di un piatto fondo normale. Prese anche 8 forchette e mise una ciotola e due forchette davanti a ognuno dei quattro seduti al tavolo.

    Concluso questo prese dallo stesso mobiletto un barattolo di olive in salamoia. Ne mise una nella propria ciotola, tre in quella di Urahara, otto in quella di Saku e otto anche in quella di Rei. Richiuso il barattolo e rimesso a posto Falkner si sedette rivelando di avere preso un barattolino di ramen preconfezionato: Il gioco è molto semplice... maneggiate le forchette come fossero spade... il vostro obiettivo è prendere le olive ai vostri vicini, perde chi resta senza olive... e chi perde finisce lì dentro... aggiunse indicando la fanciulla di ferro alle sue spalle e sorridendo con il suo ormai classico sorriso alla Ichimaru Gin.

    Giusto per la cronaca tutto è valido, potete bloccare le forchette, potete punzecchiare i vicini, potete rubare le olive, potete spostare le vostre... Non potete però in alcun modo muovere il piatto se lo fate finite lì dentro... concluse indicando nuovamente la fanciulla di ferro.

    E se non vi scoccia io ho ancora da pranzare... le scartoffie e il baule del convertito alla giusta causa ella spada mi han rubato il tempo del pranzo.. quindi... e piazzò una forchetta nei taglierini ancora caldi posti poco lontano dal piatto.

    Ah si... vi ricordo che il gioco è già iniziato... concluse sorridendo e iniziando a mangiare; nel suo piatto apparivano ora tre olive mentre in quelli dei suoi due vicini sette e sette... Fossi in voi mi sbrigherei a sedermi...
     
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  6. _Rei_
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    SPOILER (click to view)
    Normale: narrato, parlato png
    Parlato Rei
    Corsivo: pensato, enfasi; sogni, ricordi, deliri vari
    In quote: parlato altri pg con rispettivi colori
    Voce zampakutou


    SPOILER (click to view)
    Avevo in mente tutta una serie di mosse – alcune anche piuttosto ridicole- ma ho preferito sondare il terreno con un semplice attacco/difesa perché non sapevo quante azioni potessi descrivere. Domanda: l’unica regola è quella di non spostare il piatto, giusto? Quindi… è davvero permessa ogni altra cosa?



    La camera delle torture si riempì ben presto di volti conosciuti. Prima Sakuchan, che Rei salutò sollevando due pollici in alto come segno di totale approvazione per il ritorno della Canottiera Sexy; poi il sensei fece un breve discorso dalle molteplici interpretazioni (ennesima presa per i fondelli? Raro momento di sincerità con serio rischio di risultare quasi affidabile? Inconsapevole citazionismo? – Quell’ammaccabanana le aveva fatto suonare un campanello nella zona della memoria telefilmica) e da un terzo baule da lui aperto sbucò fuori nientepopodimenoche Falkner ‘Bicipiti’ Chase in carne ed ossa. Le cose si facevano interessanti.

    CITAZIONE
    Mouryou: - Oh sommo maestro, siamo tutti ansiosi di apprendere l'Ottava Arte: la Meravigliosa Arte della Scherma che tutto puote! –

    CITAZIONE
    Falkner: ... e sia... non che io possa esimermi da allenare nella spada degli shinigami ansiosi di imparare....

    Sentito, Uomo Calzamaglia? E’ il tuo grande esordio!
    Moh, dici? Que sera sera, piuttosto chiedi al maestro biondo dove ha trovato quel fantastico Disco di Norimberga, avevo in mente un numero con un attrezzo simile…
    Non essere disgustoso.
    Ehiehiehi, non venirmi a parlare di disgusto! I tuoi pensieri arrivano quaggiù senza nessun filtro; mi hai riempito il tendone di fantasie sconce su quel capitano con le tegole in testa, che schifo.
    V-v-vai a tenere in equilibrio i birilli e non rompere!!
    Wololooò~…

    Non si era ancora del tutto abituata alle conversazioni mentali con la sua zampakutou. Intanto Falkner-san aveva approntato un piccolo aperitivo per quattro, mancava soltanto il Martini. Rei si avvicinò al lato del tavolo assegnatole, osservando perplessa la ciotola e le forchette. Che diavolo aveva in mente?

    CITAZIONE
    Falkner: Il gioco è molto semplice... maneggiate le forchette come fossero spade... il vostro obiettivo è prendere le olive ai vostri vicini, perde chi resta senza olive... e chi perde finisce lì dentro...

    Eh? Niente lame sfoderate, niente duello epico? Ma… ma che boiata. Lei voleva combattere sul serio! A parte la minaccia della fanciulla di ferro e la reputazione del Terzo Seggio assolutamente da non sottovalutare (una volta aveva chiesto ad una sua compagna “Ti sei mai allenata con Falkner-san?” e questa era fuggita via piangendo) le sembrava che l’allenamento con le olive non rappresentasse chissà quale difficile prova. Mentre l’aitante shinigami dell’Ottava spiegava le ultime regole e li esortava a cominciare prima che rubasse loro un’altra oliva, Rei prese posto con un sorriso da gran furbona e l’aria di chi sia convinto di potersela sbrigare con poco, impugnando le forchette ciascuna in una mano.

    Presuntuosetta…
    Vuoi scherzare? Nel Rukongai muori di fame se non sei il più veloce a pescare il cibo; come credi sia sopravvissuta laggiù?
    Certo, certo. Io intanto mi metto comodo, ci sarà da divertirsi.

    Forse era il caso di studiare un po’ la situazione. Non essendo esattamente il prototipo della persona riflessiva, ciò non le prese molto tempo. Le cose stavano così: alla sua sinistra aveva Mouryou-sensei, alla destra Falkner-san che mangiava ramen e di fronte a lei c’era Saku. Il maestro e Mister Muscolo avevano tre olive a testa, lei e Sakuchan sette. Il tavolino era piccolo, e lei si era seduta in seiza non perché fosse una brava giapponesina beneducata – solitamente si spaparanzava a gambe incrociate e gomiti sul tavolo – ma perché questa posizione le lasciava maggiore libertà di movimento, qualora avesse voluto allungarsi col busto o sollevarsi sulle ginocchia. Ok… La cosa più ragionevole sarebbe stata tentare di rubare da Saku, visto che era l’unico avversario al suo stesso livello, ma così avrebbe lasciato entrambi i lati incustoditi alla mercé dei due ufficiali di seggio. Doveva attaccare un lato adiacente al suo, e tenere a bada gli altri con un solo braccio.

    “Uhuhuh… piece of cake…” concluse con una risatina tronfia, facendo ruotare le forchette tra le dita come un batterista metal. Poi scattò.

    Il braccio sinistro, che impugnava la forchetta come fosse un fioretto, saettò verso la ciotola di Mouryou-sensei; Rei ruotò il polso in modo che la parte concava della posata fosse rivolta verso il basso, pronta per infilzare l’oliva che aveva adocchiato. Cercò di mantenere sul manico una presa salda ma non rigida, di usare sia la forza del braccio che quella della spalla e del busto, e di essere il più veloce possibile. Come aveva detto Falkner, doveva maneggiare la forchetta come fosse una spada. Lei fece di meglio: immaginò sul serio che la forchetta fosse una spada… E tutte le buone spade, si sa, devono avere un nome:

    “Vai, Forketsu!

    Contemporaneamente il braccio destro cominciò a muoversi freneticamente come un tergicristalli impazzito, tracciando rapidi archi bassi, paralleli al tavolo, che da Saku andavano sino a Falkner e ritorno. Rei si era di poco sbilanciata verso sinistra per meglio allungarsi sulla ciotola obiettivo, ma provò comunque a proteggere la sua ciotola tenendola sotto il raggio d’azione del braccio oscillante. La presa sulla ‘forchetta di difesa’ era quella tipica di chi impugni un coltello per il pane, i rebbi che puntavano in alto. Anche per questa seconda arma era pronto un nome leggendario.

    “… Posatasuke, go!”

    SPOILER (click to view)
    Parametri:
    -Zanjutsu:22
    -Hakuda:10
    -Kidou:6
    -Hoho:22

    Energia: gialla
    Reiatsu: 50
    Stato fisico: ogni cosa a suo posto
    Stato Mentale: c’è un idiota che le parla dentro la testa, ma per il resto è ok
    Riassunto: prova a rubare un oliva dalla ciotola di Mouryou facendo scattare il braccio sinistro verso quest’ultima; la forchetta in questa mano è tenuta rivolta verso il basso. Nello stesso momento difende la propria ciotola di olive oscillando l’altro braccio tra Saku e Falkner, l’arto parallelo al tavolo, cui è distante pochi centimetri (quelli necessari a non urtare la ciotola protetta). Tenta di non perdere d’occhio i movimenti dei due mentre cerca di rubare a Mouryou.
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    Zampakuto


    Cominciavo a credere che tutte le terribili storie riguardo Falkner fossero solo chiacchiere. Perchè? Beh, per l'immensa pazienza dimostrata nel non uccidere Mouryou, ovviamente. Nel senso, l'unica cosa che mi tratteneva dal trucidare quell'idiota era il fatto che momentaneamente lui era più forte di me, e anche questo non mi aveva impedito di fantasticare e di preparare diversi piani per porre fine alla seconda vita del mio deviato Sensei. Se solo avessi avuto la forza di Falkner... Quanti interessanti giochini.
    *Oh no... Questo è un pensiero Mouryouoso. Mi sta infettando!*

    Comunque, tutto questo rigirio di pensieri era saltato fuori quando avevo visto apparire un terzo baule, dal quale era uscito il suddetto Falkner. Per un momento, quando l'avevo visto mettere la mano sul manico della zampakuto, avevo sperato che avesse deciso di affettare mouryou e di farne carpaccio, però niente, si era fatto infinocchiare dalle moine del biondo. Ovviamente le solite cazzate che tirava fuori non mi toccavano più, infatti non reagii quando lo sentii dire ammaccabanana. Che poi, cos'è un ammaccabanana?
    Comunque, Falkner invece di invitarci a farci sotto col solito ghigno malvagio, cominciò a preparare gli elementi per un aperitivo party.
    *Beh, uno spuntino prima dell'allenamento non è una cattiva idea.
    Non credo sia quello lo scopo, testa di pigna.*

    Oooh, guarda un pò chi si faceva sentire. Ripensai a quel nomignolo, e alla misteriosa scomparsa del suo primo possessore. Di certo non accettavo che mi si paragonasse a quel biondo scemo.
    *Non mi pare di averti interpellato, caro. E comunque, era ironia spicciola.
    Pensare le battute senza dirle non è un atteggiamento esattamente normali, dato che le battute dovrebbero far ridere le altre persone. Una visitina dallo psicologo, ogni tanto?
    Beh, forse riuscirebbe a farmi uscire questa vocina rompipalle che mi tormenta.
    Sarei il primo a goderne.
    Tsk.*

    Irritato, mi avvicinai al tavolo.

    CITAZIONE
    Bene sedetevi in senso orario... Rei, il mio ravveduto allievo, Saku e il quarto lato lo occuperò io.

    Mi sedetti, sebbene a malincuore. Ero circondato... Beh, anche Rei lo era. E adesso?

    prese delle ciotole e mise 8 olive in quella mia e in quella di Rei, tre in quella del cretino, e una nella sua, poi ci armò di forchette.
    CITAZIONE
    Il gioco è molto semplice... maneggiate le forchette come fossero spade... il vostro obiettivo è prendere le olive ai vostri vicini, perde chi resta senza olive... e chi perde finisce lì dentro...

    Ed indicò la vergine di Norimberga che avevo notato prima. Okkei, forse non tutte le storie erano chiacchere.

    Impugnai le forchette e guardai con fare rabbioso Mouryou. Intanto Rei era già partita all'attacco. Non avevo di certo intenzione di attaccare le... Mica volevo mandarla dentro quell'affare. Il suo attacco era diretto verso Mouryou, e lui si che volevo farcelo finire. Perciò, la cosa migliore da fare era cercare di distrarlo in modo da permettere a Rei di rubare più olive possibile.
    *Eheh...
    Non scordarti che potrebbe strapparti la mano a forchettate. E tu sei mancino.
    OOh, noto preoccupazione nella tua voce?
    No, ei tu che sei da rinchiudere.
    In tal caso finiresti rinchiuso con me.
    Non c'avevo pensato.*

    Feci scivolare lentamente la mano destra sotto il tavolo, mentre con l'alra mano difendevo la mia ciotola muovendo la forchetta a destra e sinistra sopra di essa. Intanto l'atra forchetta era scattata verso i piedini di Mouryou.

    *Revengeeeee.*
     
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  8. Belfagor90
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    SPOILER (click to view)
    Qualche errorino di battitura Saku.
    Sì Rei, OGNI cosa. lo dico sperando che tu metta di nuovo in mostra le mutandine del tuo Pg XDXD


    Manipolare il sensei era stato più semplice del previsto. Una delle cose che più ci accomunava, dopo la generale crudeltà, era l'amore incondizionato per i nostri stili di combattimento. Forse anche io rimarrei infinocchiato se qualcuno lodasse la mia abilità nell'Hakuda, soprattutto se quel qualcuno fosse Falkner-sensei. Ecco, penso proprio che se LUI mi dicesse di voler imparare l'Hakuda come Arte che Tutto Puote anche io sentirei la testa girarmi e il mondo assumere una tonalità rosa shocking.
    Afferrai le forchette al volo posizionandole nella maniera a me più congeniale: con la "lama" che esce dal lato esterno del pugno, come un coltello. Per le armi corte come pugnali e daghe quella era certamente la posizione migliore e ogni assassino lo sa bene.
    Purtroppo il fine dell'esercizio mi costringeva ad assumere quella posizione solo per la forchetta difensiva. Gli affondi necessari per prendere le olive avversarie richiedevano una presa diversa e quindi cambiai la guardia della posata nella mia mano destra tenendola come se dovessi usarla per infilzare qualcosa nel mio piatto.
    Per la difesa avrei adottato una tattica mirata soprattutto a proteggere le mie olive (discorsetto ambiguo...) visto che le occhiatine maligne dei miei studenti e la logica della situazione imponevano di attaccare l'avversario più debole. Maledetto Falkner! Oggi sei ancora più forte di me, ma un giorno...
    Circondai il mio piatto col braccio sinistro tenendo le punte della forchetta verso l'esterno come chiaro monito per chiunque tentasse di avvicinarsi, il gomito leggermete sollevato dal tavolo e l'avambraccio parallelo alla superifice per la maggiore mobilità possibile.
    Con Rei alla mia destra e Saku alla mia sinistra potevo aspettarmi di diventare il centro di una tempesta di colpi. Erano entrambi mancini (che cosa tenera, hanno pure questo in comune!) e Falkner era ambidestro, ma perché solo io dovevo trovarmi nella normale condizione di destro!?!?
    Neanche finisco di pensare che subito provarono ad attaccarmi, anche se solo Rei sembrava interessata alle mie olive mentre Saku sembrava più orientato verso una linea di combattimento votata alla vendetta personale su di me. Per cosa poi? Mah!?!
    E così, mentre una attaccava il piatto e l'altro faceva scivolare (un po' meno chiaramente per favore) il braccio sotto il tavolo, feci un piccolo saltello sul posto dandomi un colpo di reni. Da una posizione a gambe incrociate indietreggiai alzando il piede sinistro col quale schiacciai a terra la mano insidiosa del mio alunno bloccandogliela sotto il tavolo. Forse gli feci un po' male, ma così impara ad usare sporchi trucchetti con me. Liberissimo di farli agli altri, io poi sono un esperto, ma sul suo maestro proprio no. Come mai? Oh beh, immagino sia per pura ripicca da parte mia.
    L'attacco della mia alunna s'infranse contro la difesa del mio braccio sinistro che con un movimento da destra verso sinistra spazzò via la forchetta di Rei. Naturalmente bloccai anche lei usando il dorso dell'avanbraccio per tenerle la mano inchiodata al tavolo. I ragazzi non dovevano aver pensato che nessuno aveva mai parlato di evitare l'utilizzo dell'Hakuda e lì s'innalzava il muro impenetrabile della mia difesa. Le forchette nella mie mani erano lì solo per darmi qualcosa con cui contrastare le loro "armi" senza farmi bucherellare le mani e le loro dimensioni ridotte non le rendevano difficili da usare anche per uno come me che nello Zanjutsu è una capra.
    E ora, all'attacco!! Sfruttando la pura velocità, visto che nella precisione ero carente, lanciai un attacco verso le ciotole dei miei allievi andando da Saku a Rei con un solo movimento circolare. Solo grazie alla rapidità della mia mano riuscii ad infilarmi nella loro difesa affondando la forchetta alla cieca nella loro ciotola. Fui aiutato dal fatto che avessero così tante olive (bastava infilare la forchetta a casaccio che si rischiava di prenderne due o tre!). Al ritorno, infatti, ben due di loro erano impilate sulla mia forchetta destra e caddero nel mio piatto facendomi scappare un ghigno.
    - Ripassate tra vent'anni - esclamai liberando loro le mani intrappolate e tornando in posizione di difesa.

    Edited by Belfagor90 - 6/5/2011, 17:19
     
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  9. argletahm
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    Alcune delle grandi invenzioni dell'umanità nascevano da anni studio, controllo dei dettagli, accuratezza e grande saggezza. Altre capitavano per caso come ad esempio una mela che cade sulla testa di un povero disgraziato che improvvisamente in preda al trauma cranico e a evidente confusione mentale stabilisce una legge gravitazionale (legge che per altro viene continuamente violata dai nostri cari shinigami).

    Ora la scoperta di Falkner si trovava a metà tra queste due teorie.. dall'inizio di quell'esercizio un dubbio amletico lo aveva infatti attanagliato e aveva deciso che avrebbe fatto quanto in suo potere per sciogliere il nodo. Il dubbio in questione era: <ma saranno buoni i taglierini del ramen con le olive?>.
    Non mi resta che provare!! disse a voce alta mentre gli altri tre commensali si scannavano su chi avesse diritto a infilare le suddette olive nel naso di Urahara nel tentativo di soffocarlo... la cosa sconvolgente era che pareva voler partecipare anche lui al proprio omicidio.. ma in quel caso no nsarebbe stato suicidio?

    Urahara SmUSH SmUsh non è che ShHtai ushhando i piedini Vero SHHLLUPPP disse Falkner continuando imperterrito a trangugiare taglierini. Un'oliva stava saldamente inforchettata nella mano destra libera dello shinigami; oliva che venne prontamente trangugiata dal terzo seggio assieme ai succitati taglierini.

    Non male.. concluse Falkner Potrei fare il bis...

    Inutile dire che l'oliva veniva dal piatto di urahara che, impegnato dai suoi allievi, non si era neanche accorto dell'intervento del suo ex maestro.

    Ricapitolando... I due allievi stanno per conoscere da vicino la signorina acciaio... mentre il mio ex allievo nonostante l'uso dei piedini se la cava benino..... sarà meglio che faccia sparire ancora qualche oliva non trovate?.

    Falkner riprese a masticare il suo ramen tranquillo come una pasqua... la mano destra e la sinistra (entrambe forchettamunite) in rapido avvicinamento al piatto dei due allievi. Un movimento semplice e lineare diretto a inforchettare velocemente le loro olive. Se avesse voluto a quel tavolo nessuno avrebbe avuto più nulla nel piatto da un po'.... ma non era quello lo scopo dell'allenamento.. e poi la fanciulla di ferro era troppo stretta per tutti e tre assieme...
     
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  10. _Rei_
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    Accidenti a Mouryou e alle sue zampacce: poteva per una volta fingere di non essere così maledettamente veloce e permettergli di fare bella figura di fronte a Falkner-san? Ne avrebbe guadagnato anche la sua reputazione d'insegnante!
    Rei, privata della sua settima oliva, scoccò al sensei un'occhiata torva e cercò di strattonare via la mano che lui le aveva bloccato, sollevando il gomito verso l'alto in modo da facilitare tale operazione. Era importante mantenere salda la presa sulla forchetta, cosa che provò a fare cambiando impugnatura: incastrò la posata tra medio e anulare, così che che i rebbi – sempre rivolti verso il basso - spuntassero direttamente dalle due prime falangi. Il manico della forchetta adesso si sarebbe trovato a poggiare al centro del palmo della mano, con l'estremità puntata contro l'interno del polso; chiudendo la mano a pugno e stringendo le dita attorno al manico la posata sarebbe stata ben fissata e lei avrebbe avuto dei mini artigli alla Wolwerine! Fichissimo!

    Tenne il braccio artigliomunito parallelo al tavolo, il gomito verso l'esterno, pronta a mollare un gancio o un diretto che avrebbe lasciato quattro brutte punzecchiature equidistanti sul temerario che avesse osato puntare ancora una volta al contenuto della sua ciotola, e stava seriamente meditando di infilzare il naso di Mouryou come un pomodorino quando il suo animo fu scosso dall'aura di un intento malevolo. Intravide un luccichio metallico puntare verso il suo piatto.

    “GIAMMAAAI!!!”

    Cercò di intercettare la forchetta di Falkner con la sua Posatasuke, quella che teneva nella mano destra: dalla posizione 'affettiamo il pane' fece scattare il braccio verso l'alto nel tentativo di incastrare i rebbi della propria forchetta con quelli della posata del Terzo Seggio, bloccando così il suo movimento e ingaggiando una lotta a chi si disincagliava prima, lotta che l'avrebbe sicuramente vista perdente ma che almeno le avrebbe concesso un po' di tempo per pensare alla sua prossima mossa.
    E visto che al momento lo spadaccino dell'Ottava era intento ad attaccare con entrambe le braccia...

    “Tecnica Suprema dello Scoiattolo in Letargo!”

    Con uno slancio in avanti, sollevandosi sulle ginocchia e allungando il busto sul tavolo, Rei si diresse verso la ciotola di Falkner-san e provò ad affondarvi la faccia. Il suo obiettivo era quello di prendere quante più olive possibili e riempirsi le guance come un maledetto roditore con le provviste per l'inverno.
    Embé? Falkner aveva detto che l'unica regola era quella di non spostare il piatto; nessuno aveva mai parlato di non... usare la testa!

    Quale che fosse stato il risultato della sua azione ai limiti del suicidio, avrebbe cercato comunque di non mollare la presa sulla forchetta che in teoria bloccava ancora quella del bruno ufficiale, mentre nonostante la posizione assurda si sarebbe adoperata per mantenersi vigile e in movimento anche con il braccio Wolwerine-style... Il fatto che fosse piegata sul tavolo faceva sì che parte del suo busto fosse chino sulla ciotola, proteggendola; ma la prudenza è importante, e con tizi come Urahara Mouryou la prudenza non è mai troppa.
     
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    Okkei, promemoria per me: Cercare un insegnante di teatro. Perchè? Beh, perchè molto probabilmente la mia manovra punzecchiante ai danni di Mouryou-sensei non era andata a buon fine solo per le mie scarse doti da attore. Io non me ne rendevo conto, ma era chiaro come il sole quello che volevo fare. E difatti, il piedone del biondo andò a spiaccicare la mia mano sotto al tavolo. Anche l'attacco di Rei era stato bloccato.

    *Però non vale se usa i piedi...*

    adesso che ci aveva bloccati entrambi aveva ancora una mano libera, con la quale ci rubò molto tranquillamente un'oliva ciascuno. Dannato Mouryou!
    Quando finalmente ci liberò, mi permisi un'occhiata verso la mia sinistra, dove Falkner continuava a mangiare tranquillamente. Ora, sebbene la tentazione fosse grande, sapevo che se avessi provato a disturbarlo sarei stato privato di una mano. E al momento mi servivano entrambe. Perciò, dovevo ripiegare ancora su Mouryou. Non che la cosa mi dispiacesse, eh.

    CITAZIONE
    Ricapitolando... I due allievi stanno per conoscere da vicino la signorina acciaio... mentre il mio ex allievo nonostante l'uso dei piedini se la cava benino..... sarà meglio che faccia sparire ancora qualche oliva non trovate?.

    Mi voltai appena in tempo verso di lui. Senza pensare, conficcai la forchetta sinistra nel tavolo e a mani nude tentai di colpire con l'interno del polso quello del trangugiatore di ramen in modo da spostare la traiettoria del suo colpo verso l'alto. Con la coda dell'occhio vidi Rei che si lanciava a peso morto sulla ciotola del suddetto... Un attacco di epilessia?
    Anche se così non fosse stato, era troppo vulnerabile adesso, considerata anche la posizione equivoca. Il mio sguardò saettò subito a Mouryou. Presi fiato e con un urlo lanciai con forza la forchetta destra verso di lui, senza mirare ad un punto in particolare. Bastava prenderlo o farlo spostare, in modo che non avesse l'occasione di attaccare. Sperai solo che la tattica di Rei ( ... Se era una tattica) andasse a buon fine... Così avremmo eliminato Falkner e avremmo potuto concentrarci entrambi sul biondo. Unico problema, ero rimasto con una forchetta sola,che era saldamente infilzata nel legno del tavolo, e non ero pronto per parare un attacco. Avevo il braccio sinistro lanciato verso Falkner per bloccare il suo attacco e quello destro ancora in posizione post-lancio, quindi la ciotola era scoperta. Oh beh, non era la prima volta che sceglievo la strada più dolorosa, ma di solito funzionava...
    In quanto sensei, Mouryou non avrebbe dovuto farmi troppo male, giusto...? Forse si sarebbe fermato nel caso si fosse accorto che rischiava di farmi del male seriamente. Perciò, il mio piano era questo: Se Mouryou avesse evitato la forchetta, che gli arrivava da sinistra, avrebbe attaccato probabilmente me. Perciò, mi sarei lanciato anch'io a peso morto, ma sulla mia ciotola, in modo da coprirla completamente. Così Mouryou avrebbe rischiato di darmi una forchettata parecchio forte sulla schiena... Beh, anche nel caso non si fosse fermato, avrei comunque protetto le olive e Rei dall'attacco, e se Falkner avesse evitato il mio blocco, anche lui sarebbe dovuto passare sul mio corpo per avere le mie olive, doppi sensi apparte!
    PER LE OLIVEEE!
    E mi lanciai.
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    E' corto, ma ho sonno D°: Mouryou... Il patto.
     
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  12. Belfagor90
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    Scusate il testo sbrigativo, ma mi ritrovo in una situazione bruttognola e piena d’impegni.


    - Ma non avevi neanche detto che non si potevano usare sensei – risposi semplicemente mentre mi rimettevo in posizione di guardia.
    La seconda incursione di quei fedifraghi di studenti non si fece attendere, anche se devo dire mi lasciò di stucco per la totale e assoluta kamikazicità che li permeava. Rei si tuffò letteralmente sul piatto di Falkner, (povera ragazza, aveva ancora tanti anni davanti a sé) mentre Saku si lasciò completamente scoperto su tutti i lati e fissava il piatto davanti a sé come se aspettasse solo d’immolarsi. Ora un sensei comune comincerebbe a preoccuparsi della disposizione mentale dei suoi allievi ritenendo che un approccio così suicida nella vita sia indicatore di scompensi emotivi a cui dovrebbe porre rimedio usando amore e comprensione.
    Unica pecca: io non sono un sensei comune. Io sto nella Seconda Brigata, dove il valore delle informazioni e della missione è superiore a quello delle vite umane. Forse questa è l’unica cosa che mi manca per essere un membro perfetto, ma devo dire che la cosa mi commosse comunque. Anche se i due mi odiavano dal profondo del cuore c’era sempre una canale dove potevo riversare i miei insegnamenti dentro i loro giovani e ingenui cuoricini.
    Ora è tempo di pestarli e mi sarei riversato su Saku, un po’ per la forchetta sotto il tavolo e un po’ perché a Rei ci avrebbe probabilmente pensato il mio maestro.
    Evitai la posata-shuriken di Saku-ninja spostando semplicemente la testa di lato e facendola volare inutile alle mie spalle. Peccato che la mia velocità è ancora enormemente superiore alla sua, peccato per Saku intendo.

    Dopo aver infranto l’attacco mi concentrai sulla mia contromossa. Solo che se Saku avesse fatto scudo al piatto col braccio libero non credo che sarei riuscito a fermarmi, in fondo nello Zanjutsu sono una capra, e questo mi avrebbe sporcato il tatami nuovo di sangue non richiesto. Dovevo far sì che perdesse la concentrazione per un solo attimo e il trucco del “guarda un cielo” l’avevo giù usato in sua presenza quindi probabilmente aveva sviluppato un’immunità parziale. Ci voleva qualcosa di nuovo, ci voleva…
    - Saku, hai la bottega aperta – constatai lanciandogli un’occhiata alle parti basse.
    I suoi occhi ebbero un fremito e scesero involontariamente a controllare. A quel punto fu un gioco da ragazzi catapultare entrambe le mie forchette sul suo piatto e rifornirmi di altre due olive.
    - Ah giusto, noi indossiamo kimoni. Scusa Saku ho visto male io – feci con un sorriso innocente che nascondeva un mare di malizia.
     
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  13. argletahm
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    toh... uno contro uno... concluse il terzo seggio notando che la ragazza si era buttata a corpo morto verso il suo piatto di olive con tuta l'intenzione di trangugiarle in un colpo solo.
    Saku al contrario aveva deciso di cercare di distrarre Urahara e.... beh direi che aveva fatto una pessima fine... era stato fin troppo scontato.. due olive in meno per un Saku ancora perplesso di fronte al discorso della bottega aperta...

    *chissà se....* Ehi Rei... Saku ha la patta aperta! Falkner non esitò un istante e non appena la ragazza ancora in volo ebbe lasciato che i suoi istinti prendessero il sopravvento pose la ciotola di ramen ancora bollente davanti al suo piatto per poi, con una rapida spinta, gettarsi di lato e contemporaneamente afferrare il colletto della ragazza torcendo la forchetta nella tela e scagliandosela alle spalle grazie alla sua stessa propulsione. L'effetto fu che invece di scontrare la testa con il piatto la scontrò sul bicchiere di ramen coprendosi completamente del denso liquido bollente (nonchè di taglierini, pezzi di carne e pezzi di sashimi) per poi rotolare scompostamente alle spalle di Falkner. Quella posizione non ti si addice signorina... decretò il membro dell'ottava constando che la ragazza era rimasta a testa in giù mezza incastrata sul muro e con ancora il barattolo di taglierini sulla testa...
    e sopratutto hai distruttto il mio ramen... meriti *CHOMP* una punizione *CHOMP* finì lo spadaccino deglutendo due olive appena raccolte dal piatto della fanciulla.

    Falkner appoggiò le due forchette al tavolo, una delle sue tecniche preferite era quella dello iai; tale tecnica usava la resistenza offerta dal fodero durante l'estrazione per accelerare la lama durante il primo colpo sferrato aumentandone drasticamente l'efficacia. Braccia incrociate in posizione per una doppia estrazione, forchette appoggiate al tavolo per simulare la resistenza offerta dal fodero, un movimento secco che improvvisamente le libera e.... beh le mani dello shinigami si dirigevano rapidissimamente una verso il piatto di Rei e una verso il piatto di Saku... ovviamente con tutta l'intenzione di infilzare sui rebbi le olive rimanenti...
     
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  14. _Rei_
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    Con due fatidici secondi di ritardo, Rei comprese che il tuffo di testa verso la ciotola di Falkner-san non era stata esattamente la genialata del secolo. Con la forchetta destra incastrata tra i rebbi di quella del Terzo Seggio e la forchetta/artiglio della mancina impegnata a tenere lontano Mouryou-sensei, stava per fiondarsi verso uno dei migliori spadaccini del Gotei senza nessun modo per proteggere volto e busto. Per non parlare della posizione imbarazzante che avrebbe dovuto assumere, e che l'avrebbe condannata ad un uscita di scena orribile se solo uno dei due ufficiali fosse stato a conoscenza dell'agghiacciante tecnica del Dolore Millenario. Insomma, i presupposti perché la sua mossa avesse un esito poco piacevole c'erano tutti, ma tale esito si manifestò in forma del tutto imprevedibile.
    Si manifestò, per l'esattezza, sotto forma di un'ustione di primo grado. Falkner l'aveva subdolamente distratta con un'affermazione inverosimile (perché se Saku avesse avuto la bottega aperta, nonché dei pantaloni indosso, lei se ne sarebbe accorta molto prima) e aveva approfittato della sua doverosa occhiata di controllo – non si sa mai – per anteporre la ciotola dei ramen a quella delle olive. Poi, mentre lei rischiava l'annegamento tra brodo al curry e fasci di collosissimi tagliolini, lui l'aveva lanciata via con deprimente facilità. Come risultato si ritrovò spalmata a testa in giù contro il muro, una confezione di ramen precotti a farle da copricapo e la sensazione di potersi scollare via le guance da un momento all'altro per il bruciore.

    CITAZIONE
    Falkner: Quella posizione non ti si addice signorina...

    “E' stata una mossa sleale, Falkner-san!”, rispose Rei sputacchiando funghi e pezzetti di pollo. Agitava braccia e gambe come una tartaruga ribaltata, ma riuscì a rimettersi in piedi solo quando il dolore al viso si fu un poco attenuato. Era in uno stato terribile. Tagliolini giallastri incollati alla testa, salsa al curry sulla faccia e, poteva scommetterci, quello che sentiva incastrato nel naso era proprio un pezzo di cipollotto. Umiliata ed appiccicaticcia, si sforzò di mantenere il sangue freddo – ironia dell'espressione – per analizzare la scena e preparare un veloce contrattacco.
    Saku si era accartocciato sulla propria ciotola nell'inutile tentativo di proteggerla, inutile perché Mouryou-sensei lo aveva già depredato di altre due olive; Falkner-san, dopo aver intaccato ulteriormente il suo piatto, si preparava ora a... Che diavolo stava facendo? Il tempo di realizzare, e Rei si lanciò in avanti come i protagonisti dei film d'azione quando devono salvare il Santo Graal dal Baratro della Morte.
    “NnnnoooOOouUuuUh!!!”
    Poteva udire la propria voce deformata nei classici toni bassi del rallenty. Il tempo avanzava un fotogramma alla volta e quella ciotola sembrava ancora dannatamente lontana. Ce la mise tutta per arrivare in tempo nella posizione che si era prefissa: fianco destro verso il suo lato del tavolo, ginocchio destro poggiato per terra. Le forchette, che a quanto pare erano ancora miracolosamente nelle sue mani, subirono un ulteriore cambio di impugnatura. Adesso erano tenute entrambe con i rebbi che spuntavano dall'esterno del pugno, come aveva fatto inizialmente Mouryou-sensei. Con una veloce rotazione del busto verso destra provò a caricare il braccio del medesimo lato per distenderlo con forza nella speranza di bloccare il colpo di Falkner. Tenne l'arto piegato per i primi tre quarti della rotazione, estendendolo all'ultimo con uno scatto deciso. Lo scopo era quello di colpire il lato destro della mancina armata del Terzo Seggio per tentare di deviare il colpo verso sinistra. Se, come pensava, Falkner intendeva calare sul suo piatto con un riverso, lei avrebbe sfruttato la sua stessa velocità per spingere il braccio fuori traiettoria. La coordinazione dei tempi era importante, e si impegnò per intercettare il colpo al momento giusto, augurandosi che la maggiore forza trasmessa dai movimenti di busto e spalla servissero allo scopo. Nel medesimo tempo preparò un attacco con il braccio sinistro. Attacco diretto alla ciotola di Mouryou-sensei, che al momento, in teoria, doveva essere impegnato con entrambe le forchette sulle olive di Saku (brutta frase...). L'arto mancino non avrebbe avuto lo stesso slancio del destro, ma avrebbe compiuto una parabola discendente con la forchetta puntata verso le olive rimanenti. C'era una remota possibilità che il maestro, occupato con Sakuchan, ritardasse la difesa del suo piatto. Dolci illusioni... In ogni caso, con la torsione appena effettuata, Rei era di nuovo in gioco sia in attacco che in difesa. Ciò non significava che l'attacco non potesse divenire difesa e viceversa. Era pronta a ritirare la mancina verso la sua ciotola nel malaugurato caso in cui Mouryou avesse voluto punire la sua audacia con un attacco/vendetta, così come, in alternativa, era pronta a completare la rotazione precedente facendo perno sul ginocchio destro in modo da volgere per tre quarti il busto in direzione di Falkner e far saettare la sinistra verso il piatto dello shinigami della Settima.
    Tentò di eseguire il tutto in maniera energica, veloce ed aggraziata. Avrebbe potuto essere un movimento molto elegante se non fosse stata ricoperta di tagliolini in brodo dalla testa ai piedi...
    Falkner-san, questa me la segno!
     
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    Okkei, Okkei, è vero, una povera e inutile posata non aveva possibilità contro un membro della seconda brigata, però dai, poteva almeno tenermelo lontano un paio di istanti di più! E invece nulla. D'altronde, io non feci di meglio.
    CITAZIONE
    Saku, hai la bottega aperta.

    Ora. E' vero, posso essere considerato un ragazzo particolarmente intelligente, però anch'io sono un essere umano, più o meno. Di conseguenza, non potei fare a meno di abbassare la testa d'istinto per controllare se effettivamente avessi la cerniera aperta. Peccato che indossassi un kimono.

    ...Brutto Stardabbo!... Volevo dire Bastardo!

    Essì, ma intanto altre due olive se ne erano andate. Cominciai a sudare freddo... Me ne rimanevano poche. Un rumore particolarmente forte però mi riportò alla realtà. Oh, era solo rei che rotolava per terra e si spiaccicava contro il muro... Nulla di nuovo. Fra l'altro, notai che il giallo pallido dei tagliolini facevano pendant con il rosso fuoco dei suoi capelli. Mh.
    Non mi persi neanche Falkner che approfittando delle nostre distrazioni faceva scattare le proprie forchette verso le nostre ormai quasi deserte ciotole. Senza perdere tempo, cambiai di nuovo impugnature della forchetta. Adesso il manico spuntava dal basso e la parte con i rebbi dall'alto. Subito dopo cercai di allungare il braccio e colpire con la parte bassa del manico il polso di Falkner. Calcolando la velocità del colpo, difficilmente avrebbe avuto il tempo di ritrarre la mano, ma restava comunque centoventi volte più veloce di me, indi per cui la mia manovra non aveva molte possibilità di successo. Oh Beh.
    Nel frattempo assistetti anche alla disperata corsa di Rei che cercava di raggiungere la sua ciotola per bloccare il colpo di Falkner. Mi parve anche di sentire in lontananza la colonna sonora di "Momenti di gloria".
    Per Mouryou invece, avevo in serbo qualcosa di più complicato. Mi ero ricordato improvvisamente del nostro terzo allenamento, quello durante il quale avevamo rischiato di diventare la merenda di un Hollow. Ovviamente il biondo l'aveva classificato come incidente e proclamava la propria innocenza, ma mentiva. Di sicuro. Comunque, mi ricordai che in quella occasione per bloccare l'hollow avevo infilzato l'asauchi nella sua coda. Beh, diciamo soltanto che un altro dei difetti di queste divisie è che sono troppo lunghe, e da seduti poi...
    Come si intuisce, il mio piano consisteva appunto nell'conficcare l'altro mia forchetta, ovvero quella impugnata nella mano destra, nel kimono di Mouryou. Speravo solo di bloccarlo per una quantità di tempo necessaria a far sì che Rei fottesse qualche oliva. Era da l'inizio dell'allenamento che facevo così... Ma non c'era tempo per riflettere. Ricambiai impugnatura nella mano destra e tornai alla modalità "pugnale", Poi feci la mia mossa. Dubitavo di avere abbastanza forza per incastrare la forchetta anche nel pavimento, ma ci avrei provato...
     
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16 replies since 29/4/2011, 21:36   264 views
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