Allenamento Auto-conclusivo - Calci della Dea Lampo

La terribile segretaria - parte 3

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  1. Belfagor90
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    Ed ecco il finale della saga della Terribile Segretaria! AZIONE, ROMANTICISMO, DEMENZIALITA' E TENTATI OMICIDI!! A questo punto a che vi serve un Lucano?
    Ho dato una mia personale interpretazione della mossa che mi accingo a far apprendere al mio Pg: una bella serie di calci in avanti a velocità furiosa! Spero che vada bene. ^^




    Se i preparati della Dodicesima Brigata erano sempre stati miei fedeli alleati in allenamenti e lezioni, ora mostrarono il loro lato più pericoloso, cioè che anche altri potevano possederne alcuni. Nello specifico Urashima possedeva il famigerato Globo Bondage, una sferetta metallica che colpendo una persona srotolava una miriade di spire legandola in pochi istanti. Letale e ambigua.
    Sarò anche più veloce e forte di lei, ma in quel momento le davo completamente le spalle e non mi aspettavo una svolta del genere. Prima che potessi fare due passi sentii un corpo contundente poco più grande di una biglia da spiaggia toccarmi la schiena e subito dopo finii a terra legato come un salame con le corde che, per probabile modifica per l’acquirente, cominciarono a mangiarmi i vestiti risucchiandoli al loro interno e ingrossandosi.
    - LA MIA DIVISAAAAAA!!!- ululai incredulo. E che cavolo, l’avevo appena ritirata nuova di zecca dopo lo scorso allenamento!!
    Fortuna che sembravano programmate per lasciare le mutande intatte, sarebbe stato piuttosto imbarazzante e in tal caso non avrei avuto il coraggio di uscire di casa.

    Due piedini atterrarono volteggiando davanti alla mia faccia e una risata vezzosa mi fece sudare freddo.
    - Urahara-sama, ora non può più scapparmi – cinguettò strofinandosi le mani tutta contenta.
    Un secondo, ma dov’era finito il suppostone? Non che non fossi contento di una sua scomparsa, però la possibilità che fosse alle mie spalle m’inquietava. Probabilmente lo avrei buttato via non appena quella parentesi imbarazzante fosse finita, avrebbe risvegliato ricordi troppo spiacevoli.
    - Urashima, credo che la cosa ci stia sfuggendo di mano - dissi tentando la via della diplomazia nonostante mi fossi già ripromesso di abbandonarla. Che volete, sono un tipo fondamentalmente pacifico.
    Madornale errore.
    - M- Mano!? Lei mi prende in contropiede, Urahara-sama. Fare certi maneggi non è nel mio stile… – mormorò arrossendo leggermente con tanto di manina a coprire pudicamente le labbra.
    - NON E’ QUELLO CHE INTENDEVO!!! ASCOLTA TUTTA LA FRASE PRIMA DI PRENDERE INIZIATIVE!!
    - Se però Urahara-sama vuole così… io sono la sua segretaria in fondo e devo obbedire ad ogni suo ordine.
    - !?!?!?
    E lentamente, ma con sensualità, le sue mani cominciarono ad avvicinarsi a posti che avrei voluto mantenere off limits ancora per diverso tempo.
    - NNNNUUUOOOOOOOOOOOOOOO!!!
    ERA LA FINE! FALKNER-SENSEI, HANAE-SEMPAI IO VI MALEDICOOOO!!! Rei e Saku, mi dispiace. E pensare che avevo una bellissima lezione in programma per voi. Pensate, avreste rischiato di morire SOLO una volta… e tu Hiro sei una tale testa di legno, ma voglio bene anche a t-

    BAM!! BAM!! BAM!!!

    Colpi alla porta!? Non sarà mica…
    - TI AVEVO DETTO DI SCENDERE, DISGRAZIATO!! PORTA GIU’ QUEL TUO BRUTTO MUSO O TI PESTERO’ COSI’ TANTO DA FARTI SCAMBIARE PER UN HOLLOW!!!
    SALVO IN CORNER!!!
    - AIUTO!! QUALCUNO MI AI…!!!
    Una striscia di nastro isolante venne prontamente piazzata sulla mia bocca mozzandomi in gola qualsiasi richiesta di aiuto. La ragazza era lesta, accidenti.
    - MMMMMM!! MMMMMMMMM!!! - mugolavo agitandomi come un pesce fuor d’acqua.
    - Oh cielo Urahara-sama, è arrivata sua moglie! Deve aver intuito qualcosa o non sarebbe tornata così presto – fece angosciata la mia futura ex-segretaria lasciandomi completamente di stucco.
    Ma allora lei credeva davvero che la Padrona fosse mia moglie!? Oppure si era talmente sciroccata su questo giochino erotico che la sua mente obnubilata le mostrava solo ciò che il copione di una commedia imbarazzante avrebbe previsto?

    - Mmm, mmm-mmmmhh… mmm - mugolai fermamente guardandola storto.
    Tradotto: “E’ finita, lasciami andare e nessuno si farà male… ipoteticamente”.
    - Una fuga romantica? Ohhh Urahara-sama, lei è così audace…
    - MMMMM-MMMMMM!! MMMMMMMMM!!!
    Tradotto: “PIANTALA DI TRAVISARE I MIEI DISCORSI!! E NON DIRE PIU’ CHE SONO AUDACE!!!”
    - Scapperemo insieme alla sede della Seconda Brigata, dove ho un’amica che fa il giudice di pace come secondo lavoro. Lei ci sposerà e poi potrà anche divorziare lei da sua moglie in un colpo solo!
    CHE COSA!?!?
    - MMMMMMMMMMMMMMMMMHHH!!!
    Tradotto: “NON VOGLIO SPOSARMIIIIIIIIIII!!!”
    Se la situazione mi fosse sfuggita ancora un po’ di mano l’avrei dovuta cercare con binocolo!
    - APRI QUESTA CAZZO DI PORTA O LA SFONDO!!
    I miei occhi baluginarono verso le scale come un marinaio che sorge il porto durante la tempesta. Sarebbe stato inevitabilmente doloroso, ma per la libertà questo ed altro. Se proprio dovrò sposarmi da giovanissimo lo avrei fatto con una donna che avrei amato con tutto me stesso, non certo con la prima ninfomane che mi avrebbe stuprato tramite mille e più giochi erotici!
    Certo che comunque quest’ultima parte del discorso avrebbe potuto mancarmi in caso di matrimonio con una tipa seria e a modo, che guarda caso era il mio tipo ideale, e in quanto maschio sano e funzionale la cosa poteva anche dispiacermi un pochino. Mi rialzai con un colpo di reni e saltai stile lombrico sfondando la porta con una testata. Il pianerottolo si aprì sotto di me non appena mi librai sopra le scale. Ora… veniva il dolore!
    - MMMMMMHHH!!
    Tradotto: “BANZAAAAAIII!!”

    SLAM! STONK! BONK!! CRASH!!! TESTAT!!

    Questi e mille altri suoni onomatopeici furono la colonna sonora della mi rovinosa caduta da una rampa di scale. Finii dritto nell’incavo del pavimento dove per buona creanza noi giapponesi teniamo le scarpe per non insudiciare la casa e sollevai la testa decorata da un rivolo di sangue verso la superficie lignea che celava la mia salvezza.
    - Mm-!!!
    Tradotto: “Padro-!!!

    SVRATAFLANK!!!

    La porta fu divelta da un poderoso calcio e scagliata contro la faccia di chiunque si trovasse legato come un salame nei paraggi e fosse abbastanza sfigato e/o importunato con una certa costanza da un Destino Bastardo con un grossolano senso dell’umorismo. Wow, che lunga digressione per dire qualcosa che poteva essere reso con un semplice “mi beccai una porta in pieno muso”.
    - URAHARAAAAAAA!!! FATTI VEDERE SE SEI UN UOMO!! – sbraitò la mia “salvezza” entrando con la grazia di una carica di elefanti.
    Da sotto la porta che si era accuratamente spiattellata sopra di me provai ad ironizzare.
    - Mmmm- mmmhh- MM- mmmmm…
    Tradotto: “Ma se sono qui apposta per NON diventare un uomo…”
    - Urahara-sama!! Si è fatto male? – proruppe la voce di Kikyo dall’alto delle scale.
    Ah, ora sei fregata! Ospedale arrivo, ma almeno ci arriverò SINGLE e soprattutto VERGINE!!


    Forse quest’ultima parte andrebbe rivista, ma continuiamo con il racconto che la situazione aveva cominciato a degenerare.

    - CHI SEI TU E PERCHE’ SEI IN MUTANDE!?!?
    A degenerare parecchio da quello che potevo capire da sotto il mio nascondiglio. Quando aveva avuto tempo di togliersi i vestiti? E poi perché lo aveva fatto!?!?
    - Signora Urahara, posso spiegare – si lamentò con voce petulante.
    - SIGNORA URAHARA UN PAIO DI AMMENNICOLI!!!
    - Mmmmm- mmmmhmmm?
    Tradotto: “Qualcuno ha intenzione di tirarmi fuori?”
    - Se non è la moglie, allora è un’altra amante che vuole unirsi a noi per una cosa a tre?
    - MA CHE CAZZO DICI!?!?
    - Mmmmmm… – aggiunsi rapidamente dopo un secondo di riflessione.
    Tradotto: “Credo di stare benissimo dove sono grazie…”
    - Se non è sua moglie e neanche un’amante, allora se ne vada! Stavamo proprio per…
    La sua voce s’interruppe e io me l’immaginai facilmente mentre arrossiva e faceva tutta la pudica. Che donna senza senso!! Come si fa a fare la pudica e contemporaneamente tentare di stuprare il proprio superiore!?
    - “Per…” cosa? – domandò inquisitoria la Padrona.
    Ecco, ora di solito assottiglia rabbiosamente gli occhi e una sfilza di vene pulsanti cominciano a spuntargli sul volto e i pugni contratti sembrano morire dalla voglia di spaccare qualche faccia. I segnali prima dell’esplosione.
    - Beh, prima eravamo di sopra e Urahara-sama aveva preso questa statuetta che… – cominciò a inventare con voce tutta zucchero e timidezza, come a svelare un segreto piccante fra amiche.
    Oh, no!! Dovevo fermarla o avrei anche fatto la figura del maniaco!! Sarebbe stata l’ennesima volta, ma in questa occasione completamente fuori dall’ordinario qualcuno avrebbe potuto anche crederci!!
    - MMMMMMMMHHH!!!
    Tradotto: “E’ BUGIAAAAAAA!!!”
    Il mio mugugno disperato fu finalmente udito sopra gli strepiti che invadevano il mio ingresso e una presa ferrea ribaltò la porta ridandomi la libertà… purtroppo per poco. Quando vidi due profondi occhi marroni con una decisa punta di fuoco assassino nel centro (curioso, in quel momento quasi quasi mi piacquero nonostante stessi fissando la mia probabile causa di dipartita) devo dire che forse mai come in quel momento la vedevo così pronta a spellarmi.

    - Spero che tu abbia una buona scusa per questo – sibilò ad un centimetro dalla mia faccia.
    - MMmhmmhhmhm!
    Tradotto: “E’ tutto un brutto scherzo del Destino!”
    Una precisazione piuttosto inutile, anche perché fu completamente in udita, ma che mi valse uno strattone all’elastico di tale potenza estrattrice che probabilmente non avrei mai visto un pelo di barba crescere sul mio volto. Almeno avevo la consolazione che probabilmente una barba bionda si sarebbe vista poco.
    - E’ tutto un brutto scherzo del Destino – ripetei con le labbra infuocate per l’irritazione.
    - Questo l’hai appena detto, lurido maiale!!
    “Appena detto”? Ha detto che l’avevo appena detto? Mi aveva capito!?
    - Oh beh, allora non ho nient’altro da aggiungere. Saresti così gentile da slegarmi così che possa fuggire a gambe levate? Sai, sono appena sfuggito ad un tentato stupro e…
    - E SECONDO TE IO DOVREI CREDERE CHE QUESTA RAGAZZA ABBIA VOLUTO STUPRARTI!? E CHIAMAMI “ONNIPOTENTE SIGNORA”!!
    Forse fu il fatto che mi stesse urlando contro da molto vicino e la sua voce mi entrava direttamente nel cervello, forse perché nell’ultima ora avevo subito un potente trauma al mio già scarso ego, forse perché ero in mutande davanti a due ragazze e la cosa mi rendeva molto imbarazzato o forse anche solo perché i ero dannatamente stufato e volevo solo tornarmene a letto per il riposino mattutino, ma persi decisamente il controllo sul volume della mia voce cominciando un grazioso duetto a suon di berciate.
    - E’ QUELLO CHE E’ SUCCESSO, QUALCHE PROBLEMA!?
    - SI’ SE SEI L’ESSERE PIU’ MANIACO CHE IO ABBIA MAI CONOSCIUTO!! E CHIAMAMI “ONNIPOTENTE SIGNORA”!!
    - IO NON SONO UN MANIACO, SEI TU CHE SEI COMPLETAMENTE PAZZA!!
    - TI HO DETTO DI CHIAMARMI “ONNIPOTENTE SIGNORA”!!!
    Un battibecco in piena regola a distanza praticamente azzerata per il maggiore impatto sonoro possibile. Io col volto mezzo insanguinato per la caduta, in mutande e con gli occhi di fuori per l’esasperazione, lei con il viso rosso dalla rabbia, armata di Absolute Pain, il mattarello d’acciaio capace di dividere in due una piccola abitazione con un sol colpo, e la faccia distorta in un apoteosi di puri segnali assassini.
    Perdevo completamente nel confronto, sia come apparenza che come potenza di urli, ma la forza della disperazione mi aveva dotato di incredibile testardaggine, coraggio e stamina. Puntellandomi sui piedi legati fra loro dal Globo Bondage sembravo una canna di bambù che si ostinava a non piegarsi durante un uragano.
    - E PIANTALA CON QUESTA STORIA DELL’ONNIPOTENTE SIGNORA!! NON SEI NEPPURE SPOSATA E NON DIMOSTRI NEANCHE VENT’ANNI, SEI RIDICOLA!!!
    - MEGLIO DI UN UFFICIALE FANNULLONE CHE PER QUANTO DIVENTI FORTE RESTA SEMPRE UN PERDENTE CHE SI FA METTERE I PIEDI IN TESTA DA CHIUNQUE!!!
    - COME OSI!?! SOLO PERCHE’ NON SONO UN BARBARO PREPOTENTE COME UNA ZITELLA DI MIA CONOSCENZA TI PERMETTI DI GIUDICARMI!?!
    - COSA HAI DETTO RAZZA DI PIPP*****!?
    - PIPP***** A CHI, BRUTTA-

    Col senno di poi mi dissi che dovevo averlo percepito per forza. Non ci sta che un quarto seggio par mio si faccia prendere alle spalle da una sua sottoposta (di cui mi ero totalmente dimenticato fra l’altro) e si faccia spingere in avanti con tanta facilità. Un silenzio di tomba cadde nella casa quando riuscii a capire quello che era appena successo. A dire il vero cadde anche prima. In fondo le nostre bocche state messe momentaneamente in condizione di non nuocere.
    - Che teneri, ora sembrate proprio marito e moglie che si riappacificano dopo un battibecco - s’intromise la mia segretaria come se niente fosse.
    Non l’ascoltai minimamente, preso com’ero a tenere a bada il mare di sapori, odori e sensazioni che sentivo provenire dalla zona più esterna del mio apparato orale.
    - Ora che siamo tutti calmi e contenti che ne dite di andare tutti insieme di sopra? Avrei in mente un giochino che…
    Era fragola quella che sentivo? Mi ricordo che sul retro c’era un piccolo campo di fragole che maturavano in maniera casuale durante l’anno, le Fragole a Sorpresa, si vede che erano maturate qualche giorno fa e le aveva usate per fare colazione. Con la panna oserei aggiungere.
    - …e una volta che Urahara-sama si sarà messo a quattro zampe noi…
    E chi se l’aspettava che avesse una parte così morbida sul suo corpo capace di infliggere simili punizioni corporali? Un piccolo angolo di dolcezza e tenerezza che mostrava un lato tutto nuovo di quella ragazza solitamente così burbera. Mi sorpresi ad aver sempre creduto che tutto il suo corpo avesse avuto la consistenza del suo mattarello, eppure erano così morbide.
    - …se poi volete aggiungere qualche gadget più hardcore direi che il suppostone di prima potrebbe…
    Nessuno di noi due chiuse mai gli occhi e questo fosse stato un gran peccato. La sorpresa ci aveva lasciati entrambi imbambolati con gli occhi ancora fissi in avanti. Credo di essere stato solo io a muoverli, ma quando misi a fuoco i nostri sguardi erano già incrociati. Dio, che occhi marroni…
    - …e il nome di questa tecnica è il Gerbillo Polacco che Fa la Spesa. Domande? – concluse sorridente.
    Capendo solo allora che ero rimasto immobile (ma anche lei lo era stata, o no?) per tutto uno dei discorsi ninfomani di Kikyo indietreggiai con la testa staccandomi dalla Padrona. Per qualche secondo l’atmosfera si fece densa come un budino semi-congelato.

    - Urashima…
    - Sì Urahara-sama? – chiese lei tutta zuccherosa.
    Saltai di lato con forza di un felino in salmì.
    - SCAPPAAAAAAAA!!!
    Il breve lampo assassino che ero riuscito a scorgere prima che la presa su Absolute Pain si rafforzasse pericolosamente ci salvò la vita. Purtroppo però non salvò né il mio atrio né la mia cucina e neanche il mio salotto.
    Spinsi a terra la mia ex-segretaria e prossima cavia umana per la Dodicesima quando un fendente di pura energia distruttiva aprì un lungo squarcio orizzontale lungo la metà del primo piano della casa. Ma non poteva durare molto come misura preventiva perché figuriamoci se radermi al suolo la casa le sarebbe bastato. Lei ora avrebbe preteso le nostre teste per darle da mangiare ai polli!!
    - URAHARA, IO TI AMMAZZO!!!
    - MA CHE C’ENTRO IO!?!?
    Mi correggo, per qualche strano motivo voleva solo la mia.
    Riuscii a rialzarmi in piedi solo perché un miracolo aveva fatto sì che le corde del Globo Bondage che mi chiudevano le gambe erano state disintegrate dal colpo. Diciamo allora un miracolo a metà. Perché non mi aveva liberato anche le stramaledette braccia?

    Vidi la Padrona sollevare uno sportello di un mobile e puntarlo verso di me manco fosse un giavellotto e scagliarlo. Non potevo certo evitarlo o con quella forza avrebbe decapitato Urashima e distrutto la mia cucina. Con un calcio laterale distrussi il proiettile in volo con le lacrime agli occhi: mi stavano facendo complice nella distruzione della mia casa nuova!!! E qualcosa, per la precisione il vaso che sollevato nella mano della Padrona si preparava psicologicamente a diventare un proiettile, mi diceva che era meglio se davo un ultimo saluto a casa mia e ai miei soprammobili.
    In quel momento cominciò la pioggia di meteore!! La Padrona sembrava una mitragliatrice da quanti oggetti riusciva a raccogliere, o svellere, e lanciare nel suo raggio d’azione. Io d’altro canto non potevo fare altro che cercare di donare un po’ di reiatsu alle gambe per renderle più leggere, veloci e potenti per contrastare la scarica nemica e proteggere almeno ciò che mi stava dietro.
    Il ritmo dell’attacco cresceva in maniera inversamente proporzionale ai materiali che costituivano il mio atrio, ma sorprendentemente anche io riuscivo a parare gli attacchi sempre meglio. Non era certamente facile e tenere una sola gamba sollevata mi uccideva finché non decidevo di cambiare con un piccolo saltello, ma devo dire che piano piano ero riuscito ad ottenere un ritmo che neanche io mi sarei aspettato dalle mie gambe. Erano quasi sfocate a vedersi e la cosa mi riempì così tanto di adrenalina e auto-compiacimento che misi su una faccia da Ken Shiro e cominciai ad imitarlo.
    - SCALCIATA DELL’ORSA MAGGIORE!! Uattatatatatatatata… uattatatatatatatata UATTAAA!! – ululai spaccando a mezz’aria anche l’ultima trave del parquet.
    Ma la mia euforia cedette il passo ad una profonda tristezza, perché il mio atrio non esisteva più! Tutti i materiali che lo componevano mi erano stati lanciati contro e distrutti lasciando intravedere le fondamenta e la strada. Sì avete capito bene, anche il muro era stato letteralmente smontato!!
    - LA MIA CASAAAAAA!!!
    - Umpf! – sbuffò lei facendo dietrofront e andandosene a casa.
    - HEY, DOVE CREDI DI ANDARE!? RIMETTI TUTTO A POSTO!!
    - Perché invece non torni dalla tua segretaria, tesoro, e non torni di sopra a far ei vostri porci comodi? Io me ne vado a casa, lurido porco!! – mi urlò contro con tono decisamente arrabbiato e seccato.
    Ma che fa l’offesa!? Mi distrugge mezza casa e poi fa l’offesa!?!? Ero così incredulo che non notai neanche Urashima che se la svignava alla chetichella (misteriosamente già rivestita fra l’altro) con un sorrisetto sulle labbra pieno di soddisfazione.
    - Alla prossima, Urahara-sama. Spero solo che lei non ti prenda prima di me – disse fra sé e sé filando verso la Seconda Brigata.
    Ma il peggio doveva ancora arrivare.

    Con passo lento e implacabile il più terribile bambinetto del Seireitei, esclusa naturalmente il Tenente Yachiru, entrò in quel macello dove trovò il suo kohai in mutande e con le braccia legate.
    - Bene bene…
    - H- Hanae-sempai, posso spiegare!! – esclamai riscuotendomi dal torpore.
    Era la mia frase d’introduzione su misura per lui. Tanto o c’incontravamo per fare sparring, la cosa era quasi unilaterale a suo favore, o perché facevo una stupidaggine e stavo per essere picchiato.
    Da notare che il finale era sempre lo stesso.
    - Solo tu fai questo casino nel Dodicesimo Distretto, baka-kohai. E ora pagherai per quello che mi hai fatto – mormorò con calma minaccevole cominciando a schioccare le nocche.
    Assunsi un’aria interrogativa. Che c’entrava lui nella distruzione della mia casa?
    - Perché? Che ti ho fatto?
    - Oh niente, una cazzata…

    >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

    Nel frattempo la Padrona era tornata a casa e si era buttata sul letto affondando la testa nel cuscino.
    Era rossa, lo sapeva, e si vergognava ancora di più per questo. Cosa era passato per la testa a quel misero guardiano di galli di dubbia capacità cerebrale di farsi trovare in… in mutande con una donna e poi di baciare lei così a lungo? Era da maniaci e scommetteva anche che aveva sentito il sapore delle fragole con panna che aveva mangiato a colazione, che imbarazzo!
    Sarà rimasto lì perché gli piacevano e voleva sentirne il sapore? Doveva portargliene qualcuna con una scusa?
    - PERCHE’ DOVREI DARGLI DELLE FRAGOLE!?!? – esclamò improvvisamente furiosa sventrando il cuscino con un cazzotto che fece volare diverse piume per la stanza.
    Però non aveva mica usato la lingua, lo avrebbe ucciso per una cosa simile, quindi non era certo perché voleva sentire il sapore. Ma allora… perché?
    Si passò la lingua sulle labbra catturando un sapore inusuale.
    - Brioche all’albicocca? – mormorò diventando scarlatta di colpo.
    La sua colazione, aveva sentito la SUA colazione!!
    Improvvisamente, pervasa da una contentezza di cui neppure lei sapeva darsi una spiegazione, fece un piccolo salto di contentezza sul letto mandando una risatina eccitata.
     
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  2. Tamaki-kun
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    Stile. Classe. Belfagor.

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