Hadou 1: Shou

Kidou, Caleb Nakashima

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  1. .:Rekla
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    CITAZIONE
    Hadou 1: Shou
    Il personaggio punta il palmo della mano verso il bersaglio desiderato rilasciando un impulso in grado di spostare il bersaglio. Questa piccola onda d'urto non è in grado di provocare ferite di per se, può essere infatti usata per spostare oggetti o stordire brevemente avversari. Gli shinigami più esperti sono in grado di sfruttare l'ambiente circostante a loro favore e sfruttare questa semplice tecnica per sblinanciare o portare l'avversario contro un pericolo naturale.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.1
    Danno:/// Spostamento del bersaglio di 6 metri come max. [Urto contro oggetto danno lieve max.]
    Consumo: Bassissimo
    Distanza: 25 metri

    Parlato Caleb Parlato altrui Pensato Caleb


    Il risveglio in accademia, quella volta, fu insolitamente tranquillo, nessuna bomba che esplodeva, nessun post-it del sensei, ne doccia insanguinata. Niente di niente. Caleb si svegliò con l'alzarsi del sole, si alzò dal letto con un sonoro sbadiglio del tutto riposato, il compagno di stanza non era in camera, evidentemente era a lezione, o semplicemente a fare colazione. Pensando al cibo al ragazzo venne fame, con l'acquolina in bocca si diresse verso la mensa dell'accademia, dove molto apprendisti shinigami si cibavano. Senza troppi complimenti Caleb si andò a sedere vicino ad una ragazza apparentemente più grande di lui, la ragazza aveva un taglio d'occhi molto sottile e un sguardo gelido, che con gli occhi cerulei, le calzava a pennello. Nonostante lo sguardo freddo la ragazza era tutt'altro che schiva.

    Buongiorno.

    Disse lei con una voce melodiosa che faceva un gran contrasto con il suo sguardo.

    Hilary stevens.

    La ragazza aveva una pelle chiara, quasi diafana, con capelli biondi lucenti.

    Caleb Nakashima.

    Le dissi sorridendo, lei ricambiò il sorriso, da lì iniziammo a parlare del più e del meno. Cose tipo: "In quale distrotto eri capitato?" o "Chi ti allena?" una conversazione abbastanza piacevole, nulla di confidenziale, una normale chiacchierata fra allievi, la ragazza aveva già chiara la brigata nella quale voleva entrare, a differenza di Caleb che invece non sapeva minimamente cosa fare, ma supponeva che il sensei gli avrebbe fatto un specie di orientamento in base alle sue capacità. Dopo poco la ragazza se ne andò dicendo che andava ad imparare una tecnica Kidou. La cosa incuriosì Caleb che voleva apprendere anche lui una tecnica, certo una piccola e facile, solo il giorno prima era riuscito a creare una piccola sfera di reiatsu, ma decise di provare lo stesso, chiese ad uno dei maestri che giravano per l'accademia, dove avrebbe potuto trovare qualcuno che gli insegnasse. L'uomo lo portò da una ragazza. Aveva i capelli rossi vivo, e brillanti occhi azzurri, alta più o meno un metro e settanta, fisico snello e nervoso, si sarebbe detta affascinante a guardarla, forse lo era, ma il suo carattere era tutt'altro che amichevole. Si trovava in una stanza piuttosto piccola e quadrata piena solo di scaffali colmi di libri e una scrivania.

    Chi sei tu? Cosa vuoi?

    Quelle parole fecero rimanere Caleb sbigottito, ma era inutile scaldarsi tanto sarebbe stata la sua maestra solo per quel giorno, quindi evitò inutili discussioni e rispose in modo sincero.

    Sono Caleb Nakashima, e sono qui per apprendere una tecnica Kidou. Mi detto di venire da lei.

    Hanno selto la migliore.

    Disse con un sorrisetto maligno, attraverso il quale si poteva scorgere una punta d'orgoglio. Caleb rimase immobile quasi fosse un soldato che aspettava ordini.

    Sono Ayame Fuyumuro quinta brigata, posso sapere a che livello sei nel Kidou?

    Solo ieri ho imparato a materializzare fuori dal corpo il reiatsu.

    La donna parve pensarci un po su e rimase delusa dal livello di preparazione di Caleb, avrebbe voluto insegnare qualche tecnica più complessa.

    Va bene, l'unica cosa che posso insegnarti è l'Hadou 1: Shou. Una tecnica semplicissima che consiste nello spostare oggetti, o stordire temporaneamente l'avversario, con un onda d'urto di poca potenza, anche se questo dipende dalla quantità di reiatsu. Non devi far altro che concentrare la tua reiatsu sul palmo della mano e recitare l'incantesimo, dovrai rovesciare quel bicchiere. Eccoti un esempio.

    Hadou no ichi: Shou

    Dal palmo della sua mano fuoriuscì un piccolo, impercettibile, raggio azzurino che spostò un libro poggiato sopra la scrivania.

    Adesso tu.

    Disse allargando la bocca in un sorriso maligno.

    Le farò sparire quel sorrisetto dalla bocca.

    Caleb ricordava perfettamente l'esercizio fatto in classe, quindi ripetè le stesse cose che fece in classe. Si concentrò escludendo da prima tutti i rumori, semplicemente svuotò la mente da ogni pensiero, non gli era così difficile aveva la testa perennemente vuota, si concentrò a fondo cercando di trovare il suo reiatsu, lo trovò come il giorno precedente, linee di colore azzurro, quasi diafane, che scorrevano libere accanto ai suoi organi interni. Caleb prese quindi il controllo di una piccola parte di reiatsu, l'incantesimo non ne richiedeva troppo. Portò il reiatsu sulla spalla destra, poi lo fece scendere lento verso il palmo della mano, adesso veniva il difficile, il giorno prima immaginò di riempire una sfera con il reiatsu, ma adesso cosa avrebbe dovuto riempire? L'incantesimo sembravano quasi arco e frecce, quindi sarebbe stato plausibile cercare di riempire una freccia. Così fece, una volta riempita la freccia cercò di darle una "spinta" fuori dal palmo della mano.

    Hadou no 1: Shou

    Dal palmo della mano di Caleb parti una piccola onda d'urto, non tropo potente, ma abbastanza da far rovesciare il bicchiere, col tempo sarebbe riuscito a fare di meglio, ma per essere il primo tentativo era andata molto bene.

    Soddisfatta?

    Disse Caleb con una punta di presunzione nella voce, un aria da vincitore.

    Passabile ...

    Disse lei senza senza scomporsi minimamente.

    A quel punto Caleb imboccò la porta.

    Arrivederci ...

    Appena fu uscito dalla stanza ...

    Stronza.

    Disse sorridendo.

    Edited by .:Rekla - 28/8/2011, 12:39
     
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  2. Tamaki-kun
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    Ritenta. Non è realistico che un allievo alle prime armi riesca ad apprendere una tecnica al primo tentativo, noi stessi shinigami di seggio elevato siamo costretti a ritentare varie volte l'impresa per tecniche che, in rapporto, riservano per noi circa lo stesso livello di difficoltà che uno studentello avrebbe con l'Hadou 1: Shou. Vi sono inoltre dei radi errori, principalmente di punteggiatura, che andrebbero rivisti. Posta in questa discussione il tuo nuovo allenamento, tenendo conto delle direttive che ti ho appena illustrato.
     
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  3. .:Rekla
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    CITAZIONE
    Hadou 1: Shou
    Il personaggio punta il palmo della mano verso il bersaglio desiderato rilasciando un impulso in grado di spostare il bersaglio. Questa piccola onda d'urto non è in grado di provocare ferite di per se, può essere infatti usata per spostare oggetti o stordire brevemente avversari. Gli shinigami più esperti sono in grado di sfruttare l'ambiente circostante a loro favore e sfruttare questa semplice tecnica per sblinanciare o portare l'avversario contro un pericolo naturale.
    Abilità richieste: Controllo del Reiatsu Lv.1
    Danno:/// Spostamento del bersaglio di 6 metri come max. [Urto contro oggetto danno lieve max.]
    Consumo: Bassissimo
    Distanza: 25 metri

    Parlato Caleb Parlato Ayame Pensato Caleb


    Un risveglio tranquillo, cosa strana per chi, come Caleb, ha un compagno si stanza rumoroso come Dayu. Caleb era stato svegliato da un timido raggio di solo che filtrava tra le numerose nuvole che solcavano il cielo. Caleb esaminò il proprio corpo con le mani in cerca di un post-it del sensei, ma fortunatamente non era stato convocato. Solo il giorno prima era riuscito a materializzare fuori dal palmo della sua mano una piccola sfera azzurrina che era il suo reiatsu. Scese dal letto e si andò a lavare indossando il suo hakama blu da studente, il sensei non lo aveva ancora convocato, ma era meglio indossare i vestiti da allievo, non si sa mai. Caleb scese al piano di sotto dell'edificio, dove avrebbe potuto cibarsi in compagnia di tutti gli allievi della prestigiosa accademia. Quella mattina la sala era piena, Caleb ebbe qualche difficoltà trovare un posto, ma riusci a sedersi al fianco di una ragazza.

    Buongiorno. Caleb Nakashima

    Le parole di Caleb, armoniose già di primo mattino.

    Ciao. Hilary Stevens.

    Rispose timida la ragazza, aveva la pelle olivastra, con un volto incorniciato da una lunga chioma nera di capelli mossi, occhi neri, sembrava carbone, con un taglio d'occhi piuttosto particolare. Caleb allungò una mano per prendere un cornetto dall'aria deliziosa, tra un morso e l'altro i due si scambiavano qualche parola, nulla di tropo confidenziale, una semplice chiacchierata tra allievi. Caleb scoprì che la ragazza voleva entrar a far parte della 10° compagnia mentre invece Caleb non aveva la minime idea di dove potesse andare una volta finiti gli allenamenti. La ragazza, poi, si allontanò dicendo che andava ad imparare una nuova tecnica basata sul Kidou, chissà se anche Caleb avrebbe potuto impararne una.

    Sarebbe fantastico, se non altro riuscirei a sorprendere il sensei.

    Decise di chiedere ad uno dei mastri che giravano per i corridoi. Questi scortò Caleb davanti ad una porta in legno che si trovava in un corridoio al terzo piano dell'edificio. L'interno della stanza era piuttosto piccolo, una stanzetta quadrata coperta di librerie e scaffali,anch'essi coperti di libri, al centro si vedeva una scrivania colma di di libri e fogli e una poltrona in pelle, dietro una grossa finestra, che lasciava passare la luce.Sulla sedia sedeva una donna, dai capelli rosso vivo e occhi marroni, ma di un intensità stupefacente. La donna si rivolse a Caleb acida.

    Chi sei? Cosa vuoi?

    Fulminò Caleb con gli occhi che erano diventati due fessure.

    Sono Caleb Nakashima, signora. Mi hanno mandato qui per apprendere una tecnica Kidou.

    La donna sorrise maliziosa.

    Hanno scelto la miglire.

    Si fece nuovamente fredda e seria.

    Sono Ayame Fuyumuro, 7° seggio della 5° brigata, specializzata nel Kidou. Dimmi a che livello sei nel Kidou e vedrò cosa posso fare per te.

    Beh, come detto prima Caleb era riuscito a materializzare fuori dal corpo il reiatsu soltanto il giorno prima, forse era troppo presto per apprendere una tecnica. In ogni caso rispose, un po intimidito certo, ma rispose.

    Ecco, soltanto ieri ho imparato a materializzare fuori dal corpo il reiatsu.

    La donna non si scompose.

    Non è granché come livello di apprendimento, ma una cosa che posso insegnarti c'è.

    La bocca di Caleb si allargò in un sorriso speranzoso. Intanto la donna stese il braccio e allargò il palmo della mano.

    Hadou no ichi: Shou

    Dal palmo della sua mano fuoriscì un piccolo, impercettibile razzo azzurrino che spostò un grosso libro che si trovava sulla scrivania.

    E' una tecnica semplice, niente di troppo complicato, ma in battaglia può sempre tornare utile, questa tecnica, come hai già visto, permette di spostare oggetti di varie dimensioni, o stordire brevemente il nemico. E' lo stesso esercizio che hai eseguito ieri, solo che stavolta il reiatsu dovrai lanciarlo.

    Prese una pausa.

    Prova tu.

    La bocca gli si allargò in un ghigno. Caleb non ci fece caso, e, come il giorno precedente, iniziò a isolarsi, escludendo dalla sua mente qualsiasi pensiero e non badare ai rumori attorno a lui, sondò il suo corpo in cerca della reiatsu, ed eccola lì, scorreva dentro il corpo di Caleb, accanto ai suoi organi vitali, indisturbata. Caleb allora prese un parte di reiatsu, ma, pensando all'incantesimo, diminuì le dosi, porto quella piccola parte di reiatsu verso la spalla destra e da li fece scendere il suo reiatsu fino al palmo della mano, adesso arrivava il difficile materializzare fuori dal corpo il reiatsu, ma il difficile oramai non era più quello, ma come avrebbe fatto caleb a lanciarlo? Decise come prima cosa di "riempire" una freccia, così fece, non era più tanto complicato ci mise una ventina di secondi per riempirla tutta, una volta riempita la freccia Caleb cercò di spingere la freccia. Aprì gli occhi.

    No.

    Disse sconsolato. Il libro che avrebbe dovuto spostare non si era mosso di un millimetro.

    Hai perso la concentrazione proprio all'ultimo, mi sa che devi ritentare.

    Finì con un sorriso malizioso. Caleb riprese l'esercizio stavolta più concentrato, si isolò nuovamente, nessun pensiero nessun rumore, la testa di Caleb ora era completamente sgombra di qualsiasi cosa inutile che lo avrebbe intralciato nella buona riuscita dell'esercizio. Vide di nuovo il sue reiatsu azzurro, quasi diafano, che scorreva indisturbato accanto agli organi di Caleb, quest'ultimo prese di nuovo il controllo di una parte di reiatsu, piccola, se fosse stata troppo grande l'esercizio non sarebbe andato bene, trasportò il reiatsu alla spalla destra e lo fece scendere lungo il braccio. I muscoli da prima tesi ora si allentavano al passaggio del reiatsu. Caleb, come prima, riempiva la freccia che avrebbe dovuto poi spostare il libro sulla scrivania di Ayame. Quando la freccia fu piena del reiatsu di Caleb, quest'ultimo gli diede una piccola spinta, ma ben assestata. Quando aprì gli occhi il libro non si era mosso, ma un bicchiere d'acqua si era rovesciato.

    Beh, avresti dovuto colpire il libro, ma se non altro l'esercizio è venuto molto bene, allenati con la mira è importante in battaglia.

    Caleb fece un sorriso a trentadue denti e, inaspettatamente, abbracciò Ayame, resosi conto di quel che aveva fatto si diede un contegno.

    Ehm, m-mi scusi.

    Vattene, prima che ti faccia fuori.

    Uno sguardo di fuoco. Caleb imboccò di corsa la porta, quella tipa metteva paura.
     
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  4. Tamaki-kun
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3 replies since 23/8/2011, 22:38   37 views
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