Allenamento [Hanae Haru & Mouryou Urahara]

Hakuda Lv. 4

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  1. Tamaki-kun
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    Erano passati alcuni giorni da quando avevo sfidato il Capitano dell’Undicesima Divisione, intere giornate passate su uno dei tanti lettini dell’infermeria, a meditare vendetta contro quel biondino, idiota, irritante, rumoroso, troppo alto, troppo sorridente e assurdamente fastidioso… Si, credo si sia capito come i miei pensieri in realtà non fossero rivolti all’avversario che mi aveva privato del braccio destro: era Urahara Mouryou ad aver decretato la sua stessa morte.
    Cadere nudo dentro la minestra di Falkner mentre ero occupato a chiacchierarci? Passi.
    Fare la donnicciola quando si tratta di andare in missioni che presentano qualche rischio, svenendomi sulla spalla? Passi.
    Essere della Seconda Divisione? Passi.
    Essere… Lui? Qui la cosa inizia già ad esser più difficile da tollerare.
    Interrompere lo scontro di due KENPACHI? No, no e ancora no. Significa, nel migliore dei casi, volersi suicidare tra atroci dolori. Volontà che avrei portato volentieri a concretizzarsi, donando un po’ di pace a quella parte di Seireitei stanca di grida e futili schiamazzi, provocati quasi tutti da un’unica persona.
    Inutile dire che, quando uscii, il mio “caro kohai” parve essere irreperibile per chiunque, nonostante mi fossi premurato di attendere qualche settimana comodamente seduto davanti all’entrata della sua Brigata. Correvano voci che qualche strana malattia tropicale l’avesse colto. Con mio grande rammarico, però, il sistema immunitario di quella giovane peste doveva essere fin troppo efficiente.

    Plic. Plic. Plic.
    Le gocce d’acqua calda che uscivano dalla doccia si raccoglievano rapide sulla mia pelle prima di scendere verso il pavimento, vittime inermi della gravità che solo alcuni privilegiati possono ignorare. Da parecchio tempo non potevo concedermi un po’ di riposo e quella sera, cedendo alla stanchezza, avevo momentaneamente rinunciato alla mia giusta caccia per ritrovarmi a fissare sullo specchio appannato del bagno il mio corpo nudo e mutilato. Avevo sacrificato un braccio per uno scontro che, alla fine, non poteva nemmeno dirsi concluso.
    -Stupidi shinigami… Loro non capiscono, non potranno mai capire.- sussurrai tra i vapori dell’acqua che inondavano la stanza mentre mi accarezzavo con la mano sinistra la spalla opposta, che ormai mi pareva troppo spoglia; uno sfregio al pari del tatuaggio della Seconda Divisione ancora occupato ad ornarmi la schiena.

     
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  2. Belfagor90
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    Hanae Haru stava ancora pulendosi il moncherino che aveva sulla spalla come gli avevano ordinato i medici. Avevano chiaramente detto che se si fosse infettato poteva scordarsi di avere un nuovo braccio e lui in fondo ci teneva a tornare al massimo della forma. In quel modo avrebbe potuto scotennare meglio il suo kohai.

    Plic-plic-pli-plic…

    Si bloccò per un attimo tendendo l’orecchio al suono di quelle gocce che cadevano sul pavimento rialzato della doccia. Non sembravano provenire dall’acqua che stava scorrendo sul suo corpo.

    Plic-plic-plic…

    No, sembrava che cadessero da un punto decisamente dietro di lui. In un punto, insomma, dove teoricamente non dovrebbe esserci nulla di sporgente capace di accumulare acqua per farla gocciolare.

    Plic-plic-plic-plic-plic-plic…

    Starsene lì fermo ad analizzare la situazione però sarebbe stato inutile. Avrebbe fronteggiato qualunque cosa fosse entrata di soppiatto nella doccia del suo appartamento da ufficiale e con molta probabilità l’avrebbe schiacciata come un brufolo usando un solo dito. Come mai non andare sul sicuro e usare un pugno? Beh, sarà un tipo violento ma certo non abbastanza da distruggersi la casa per così poco.
    Preparandosi a colpire spense l’acqua con l’unica mano rimastagli.

    Plic… plic… plic…

    Con uno scatto si voltò a indice levato e… si fermò appena in tempo.
    - Urahara? – chiese con un granellino di stupore e la falange dell’indice puntata in mezzo agli occhi del suo kohai.
    Era proprio lui. Fradicio, dall’aria sconvolta e rannicchiato in un angolo della doccia che lo guardava come un cucciolo smarrito. Hanae Haru si chiese se era giusto continuare e schiacciare la testa di quell’uomo oppure aspettare e vedere cosa aveva da dire. Sapeva che il biondo era un po’ matto, ma sinceramente sapeva che aveva ancora abbastanza buonsenso da non invadere la sua intimità senza un motivo più che buono.
    Deciso quindi a dargli una minima possibilità di cavarsela e spiegarsi ritirò il dito e lo fissò in attesa che parlasse.
    - Hanae-san… – cominciò dopo qualche secondo di silenzio.
    Sembrava che quella fosse una cosa seria. Non l’aveva mai chiamato in quel modo.
    - Io… credo di aver scoperto qualcosa che era meglio non scoprire.
    La voce era scesa fino a diventare poco più di un sussurro, tanto che il piccolo Kenpachi dovette inclinare l’orecchio verso di lui per sentirlo meglio. Suo malgrado il terzo seggio aveva cominciato a preoccuparsi. Che avesse scoperto un qualche terribile segreto durante una delle indagini per la Seconda Brigata?
    - Parla – ordinò senza tanti preamboli.
    I grandi occhi azzurri di Urahara si piantarono nei suoi.
    - Noi… Noi vediamo la gente morta!!


    - Come prego?
    - Sì, sono ovunque! Non ci avevo fatto caso finora, ma ieri sera ho visto il film “Il Sesto Senso” e tutto è diventato chiaro!! Insomma, noi siamo nella Soul Society, no? E qui ci viene la gente che muore, no!?
    Le nocche della mano sinistra del Kenpachi scricchiolarono mentre il suo pugno si chiudeva con la stessa forza di un compattatore di automobili.
    - Hai proprio ragione e sai una cosa? Io ho scoperto che posso vedere il futuro…
    Lo scemo si dimostrò decisamente interessato.
    - Davvero sempai!? E cosa hai visto? – chiese pieno di aspettativa.
    - Tu. In un lago di sangue.
    - …eh?

    Qualche istante dopo la parete dell’appartamento di Hanae Haru, terzo seggio della Nona Brigata, crollò come un castello di carte e un giovane uomo biondo spuntò dalla nuvola di polvere cominciando a correre verso l’uscita dal quartiere della polizia interna. Alle sue spalle, una piccola figura avvolta da un’aura molto aggressiva svettava sul varco aperto nel muro.
    - Scappare è inutile – decretò con voce roca simil-Terminator per colpa della polvere.
     
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  3. Tamaki-kun
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    Per un attimo mi fermai a pensare per quale assurda e folle ragione mi ostinassi a credere che almeno un invisibile granellino di sale si celasse sotto il casco di banane che Mouryou amava scambiare per i propri capelli. Insomma, lo aveva dimostrato più volte, giusto? Lui non era certo diventato Seggio per meriti personali, più probabilmente doveva aver scoperto il Capitano Soifong in atteggiamenti poco onorevoli nei confronti di qualche ragazza dai lineamenti esotici e vagamente felini... Sì, questa era l’unica spiegazione possibile.
    Che fare ora? Avrei potuto iniziare ad inseguirlo fino a quando anche l’ultima delle sue falangi non si fosse spezzata sotto le mie amorevoli carezze, oppure chiedergli di fermarsi ad aspettare che mi rivestissi prima di rompergli il collo. Sì,l’avrei…
    -Maledetto. Me la pagherai anche per avermi obbligato ad uscire in queste condizioni.- sussurrai decisamente irritato appena quella sottospecie di agente patogeno schizzò via alla velocità della luce, distruggendomi perfino un muro in quella che lui stesso sapeva essere una corsa senza alcuna possibilità di scampo.
    -Stanotte morirai!- esclamai con quanto fiato avevo nel mio esile corpo, liberando tutta ad un tratto l’enorme quantità di reiatsu che normalmente tenevo parzialmente a bada. L’onda d’urto che ne scaturì fu sufficiente a far crollare il resto della casa, ma non me ne curai: si sarebbe presto liberata un’abitazione nei quartieri della Seconda Divisione che avrei potuto usare a mio piacimento.
    Con un balzo salii subito sul tetto di una delle tante costruzioni al cui interno stavano dormendo i miei sottoposti, iniziando ad inseguire quell’idiota che nel frattempo sembrava aver già raggiunto il limitare dei cortili. Riuscì a superare le alte mura che ne segnalavano il perimetro senza troppa difficoltà, per poi sparire dietro di esse. Io, preferendo i modi più diretti, mi limitai a sorpassare l’intero muro aprendovi un varco grazie all’impatto di un semplice calcio denso di reiatsu. Avrei inseguito quel cancro fino ai confini del mondo, mi chiedevo proprio dove stesse tentando di fuggire con quella consapevolezza a pesargli come l’ascia del boia sul collo sottile ed indifeso.


     
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  4. Belfagor90
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    E questa volta cosa avevo fatto!?! Perché dopo aver udito le Parole della Verità Hanae-sempai era a caccia della mia testa? Avevo forse fatto qualcosa di male? Eppure ero convinto che se lo avesse saputo lui per primo rispetto a Falkner-sensei si sarebbe sentito un minimo lusingato! A tutte queste e a molte altre cose ancora pensavo mentre ero impegnato a schivare detriti di muri, tetti e talvolta anche qualche persona che sembravano volare contro di me probabilmente attirati solo dalla mia famigerata sfortuna. Eh sì, perché quel bruto spaccatutto di Hanae-sempai sembrava assolutamente disinteressato a dove finissero i malaugurati sul suo cammino. Eppure mi sfioravano con frequenza e precisione allarmanti!! Sia lode a Yamamoto che i Kenpachi non riescono a volare o a quest’ora sarei già stato carne da macello. Invece, saltando con più fretta che grazia da un tetto all’altro aiutandomi con qualche piccola piattaforma di reiatsu, ero bene o male capace di sfuggire al mio inseguitore... ma per quanto ancora? Il nostro piccolo inseguimento stile schiacciasassi che insegue una zanzara aveva finito per allertare mezza Brigata e sinceramente non credo sarei riuscito a conquistare la fiducia di quegli uomini che probabilmente avevano già sentito più volte parlare di me e della mia scarsa reputazione.
    Surclassato in credibilità da un bambino psicopatico con un braccio solo che corre nudo per strada, la mia vita è davvero caduta in basso... e non sapevo ancora quanto in basso! Mi chiedete quanto di preciso? Circa cinque centimetri sotto il livello del pavimento, millimetro più millimetro meno.
    Diciamo che a quanto pare il Destino aveva deciso di farmi incontrare in rapida sequenza tutte le persone che al momento tenevano la mia vita giornaliera per le palle e proprio quando fui costretto ad entrare nella mensa della Nona Brigata un provvidenziale, certo non per me, sgambetto mi fece volare con la faccia a terra mentre lo stesso piede mi teneva fermo a terra con forza “leggermente” più elevata del necessario.
    - Almeno stavolta non mi sei precipitato nella minestra senza vestiti addosso – commentò una voce con tono stanco e sarcastico.
    Falkner-sensei!? Cosa diamine ci faceva lì!?! Insomma, io entro lì dentro sperando di potermi confondere con la massa e fuggire e invece mi ritrovo sotto i sandali del mio vecchio maestro d’Accademia nonché Tenente dell’Ottava Brigata!? Vada che tra Ottava e Nona la strada è poca, ma qui si esagera!!!
    - Destino Infame... – pensai prossimo alle lacrime mentre mi dimenavo per terra come una lucertola che tenta di liberarsi dalla zampa di una volpe.
    Con uno schianto anche quel muro acquistò gratuitamente un’entrata su misura per il terzo seggio della Brigata. Dal canto mio mi bloccai a terra fingendomi morto come fanno gli opossum quando sentono avvicinarsi un pericolo.
    - Smettila di fare lo scemo – mi redarguì dall’alto Falkner senza distogliere troppo lo sguardo dalla sua minestrina di verdure - Si può sapere cos’hai fatto stavolta? E, santo cielo, perché Hanae è in nudo!? Mica avrai tentato di stuprarlo? Non ti facevo COSI’ deficiente.
    - E’ tutto un brutto scherzo del Destino! – chiarii immediatamente provando nuovamente, ma con scarsi risultati, a sfuggire da sotto i suoi piedi.
    - Dimmi qualcosa che non so.
    - Già Mouryou... digli la cosa che hai detto a me.
    Di suono di quella vocetta da bambino fece immediatamente ricordare al mio corpo tutte le volte che ero stato malamente tartassato dai pugnetti del proprietario fino a farmi finire all’ospedale. Era vicino, veramente TROPPO vicino. Così vicino che le mie ossa già avevano cominciato a rompersi per portarsi avanti col lavoro.
    Però avevo finalmente trovato un modo per scappare. Di certo Falkner-sensei avrebbe capito l’importanza di ciò che avevo scoperto e mi avrebbe appoggiato.
    Fu quindi con voce decisamente più sicura che in piena mensa, circondato da una marea di persone e da sotto il piede di un mio superiore tirai fuori la Verità.
    - Falkner-sensei... noi vediamo la gente morta!!
    Lo dissi con fierezza e una gravità tali che manco uno scienziato che ha appena scoperto che la fine del mondo giungerà due giorni prima di dopodomani e lo sta annunciando al mondo avrebbe potuto tirar fuori.
    Il silenzio che ne seguì però non fu altrettanto carico di sano pathos. Anzi, avevo la strana sensazione che fosse il silenzio imbarazzato che segue dopo che qualcuno al giorno d’oggi è ancora convinto che la Terra sia piatta.
    - ...beh? Perché nessuno dice niente? – m’informai un po’ piccato.
    - Hanae? Tutto tuo – fu l’unico commento che si sentì in tutta la stanza.
    - Ah ecco, volevo ben dir... COSACOSACOSA!?!?
    Dietro di me udii l’inquietante rumore di falangi scrocchiate.
    - Tranquillo, sentirai solo MOLTO dolore...
    - AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAHHHH!!!
     
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  5. Tamaki-kun
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    Mariko-san, ti spiacerebbe andare a prendermi una delle divise che teniamo in magazzino? Combattere nudo è discretamente vantaggioso per i movimenti, ma preferirei evitare di infrangere ulteriori leggi per questa notte.- dissi ad una shinigami poco più grande di me, mia sottoposta tra i membri della Polizia Interna e che fino a quel punto si era limitata a fissarmi con una espressione vagamente ebete. Come recepì le mie parole, si riscosse e con un cenno d’assenso si dileguò per trovarmi dei vestiti.
    -Tra le altre cose, Falkner, questa occasione mi permette di chiederti qualche chiarimento riguardo i tuoi metodi di insegnamento.- esordii amabilmente per ingannare l’attesa che comunque sapevo sarebbe stata breve -E’ questo tuo enorme cuore da Mamma Chioccia a causare simili situazioni.-

    -Mettimi nei miei panni, Hanae. Una volta che mi trovo di fronte persone che sono così già in partenza, cosa diavolo dovrei fare? Io provo a salvare il salvabile, tutto qui.-

    -Quando nasce uno storpio, lo si butta giù da una rupe. Quando nasce un Mouryou, lo si butta giù dal punto più alto della Soul Society appesantito con sacchi di sabbia, ripetutamente. Eccoti la soluzione.- commentai iniziando ad indossare la divisa shinigami della mia misura che nel frattempo la ragazza mi aveva portato, dalla quale per una volta rinunciai a strappare ambedue le maniche. Sapevo che quella divisa era solo un prestito e, inoltre, io ero un ragazzino amabile ed educato. A differenza di quella scimmia dai capelli biondi.

    -Kohai, credo che questa notte sia una favolosa occasione per te di rivalutare alcuni punti fermi. In primo luogo, entrare nell’appartamento di un Terzo Seggio di nascosto e mentre quest’ultimo si sta facendo una doccia, non è una buona idea.- dissi pacato mentre una notevole quantità di reiatsu aveva iniziato a diffondersi dal mio corpo. Con un improvviso scatto della mia gamba sinistra, lo colpii con un possente calcio sul fianco destro mentre il povero Quinto Seggio era ancora intrappolato dal mio compagno, ormai Tenente dell’Ottava Divisione. L’urto fu sufficiente a scagliarlo con forza contro una delle pareti della mensa, che si distrusse alzando un notevole poverone.
    -Ti avviso: questa volta mirerò ad ucciderti.-



     
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  6. Belfagor90
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    Rannicchiato a terra dov’ero stavo formando una piccola pozza di sudore freddo. Il piano era rendere la mia schiena talmente scivolosa da creare un effetto saponetta e scivolare via da sotto il piede del sensei e almeno la fase preparatoria stava andando bene. Non avevo bisogno di sforzarmi poi molto dati i discorsi su quanto fosse buono e giusto liberarsi di uno scarto come il sottoscritto tramite metodi estremamente dolorosi.
    C’è da dire che almeno mi venne spiegata l’origine di tutto quel trambusto. E che ne sapevo io che Hanae-sempai era un tipo così pudico!? Da un Kenpachi mi aspetterei di tutto tranne la timidezza di essere visto nudo! La stima/terrore che avevo nei confronti dl mio sempai diminuì un pochino. Solo un pochino. Soprattutto per quanto riguardava il terrore.
    Una volta rivestito di tutto punto come il bravo bambino che solo il suo aspetto suggerisce sentii chiaramente la sua voglia di uccidere aumentare mentre cominciava ad avvicinarsi. Bloccato come’ero non potei far altro che chiudermi la testa all’interno di uno guscio facendo da schermo con le braccia. Sempre parare la testa quando stai per essere pestato a terra. Un colpo lì ti fa perdere i sensi e il controllo dei movimenti lasciandoti in balia del nemico quindi è una zona da salvaguardare a tutti i costi. Infine rannicchiando le gambe in posizione fetale si para il resto degli organi morbidi e i preziosi gioielli di famiglia. Non è proprio il massimo, ma se stai per essere schiacciato è il massimo che ci si può permettere.
    ...
    ...
    Oh, ma ora che ci penso io sono bloccato a faccia in giù. Non posso certo rannicchiare le gambe.
    - Ops... – riuscii a dire prima che l’equivalente di un ariete mi colpisse nella zona delle costole fluttuanti destre e mi trasformasse in una pantomina di un pallone da calcio.
    La forma perfetta per descrivere il mio corpo mentre volava per schiantarsi contro la parete dall’altra parte della mensa, circa un centinaio di metri più in là, era quella che i palloni da calcio assumono nel vecchio cartone animato Captain Tsubasa. Gintoki una volta me l’aveva fatto vedere dopo aver acquistato tutte le serie complete su Internet e vane erano le mie perplessità in campo fisico e probabilistico dove tutti quei tiri speciali e il Giappone che vince i mondiali suonavano fin troppo irreali. In quel particolare cartone animato ad ogni tiro i palloni si trasformavano improvvisamente in boomerang o altre forme a dir poco irreali. Ebbene io ero una di quelle forme irreali quando perforai il muro sfasciandolo come fosse fatto di cracker.

    Quando il cervello tornò a funzionare a ritmi più o meno normali ero già seppellito nei detriti del crollo e non potevo far altro che cercare di non sentire il sapore metallico del sangue in bocca. La testa mi girava così tanto per il volo e il dolore del polmone destro seriamente contuso che mi sentivo prossimo a vomitare.
    - Hey... quello era per davvero – pensai sentendo una forte fitta al fianco.
    Bene o male negli ultimi tempi riuscivo a non prendere i suoi colpi con piena potenza perché avevo sviluppato una certa resistenza e velocità, ma in quell’occasione non avevo potuto far nulla e l’avevo preso a piena potenza! Accidenti se faceva male un colpo di un Kenpachi terzo seggio!!
    - Meglio dileguarsi. Falkner-sensei non è il tipo da inseguirmi quando ho già Hanae-sempai alle calcagna e penso che riuscirei a seminarlo se riesco ad uscire dal territorio della nona...
    - Frena, Gamberetto.
    E dove prima c’era solo il cielo contornato dai mattoni scheggiati spuntò un soffitto in travi di legno malamente illuminato.
    - Oh, perfetto. Cosa vuoi, Alucard? Sarei impegnato a salvarmi la vita.
    Come temevo ero finito nel mio mondo interiore, il luogo dove risiedeva lo spirito sadico e bastardo della mia Zampakutou. Ogni volta che finivo lì dentro, perché volontariamente non lo avrei voluto vedere neanche di lontano, o che parlavo col suo occupante succedeva sempre qualcosa di brutto.
    Stavolta poi cera un ulteriore cattivo presagio nell’aria. Invece di starsene seduto al bancone a bere alcolici come suo solito, Alucard troneggiava sopra di me oscurando ancora di più l’atmosfera già cupa di quel piccolo pub all’inglese.
    - Fammi uscire – mi disse senza tanti preamboli.
    Dovevo avere una bella espressione interrogativa stampata sulla faccia perché il suo sorriso si allargò mostrando l’impressionante fila di denti aguzzi. Un altro brutto segno.
    - Richiamami e fammi combattere contro di lui. Voglio assaporare il suo sangue e berlo dal suo collo sgozzato come fosse un maialetto – specificò con un tono al limite della goduria.
    - Sei tutto scemo? Quello ci ammazza!! – protestai – Se sei arrabbiato perché mi ha picchiato c’è sempre il lassativo nella colazione.
    Picchiò il pugno così forte su un tavolino che il legno si sbriciolò per poi ricomporsi subito come per magia.
    - Per chi mi hai preso? Anche se ti staccasse un braccio e lo usasse per spaccarti la faccia gli stringerei la mano!! – ruggì facendo balenare gli occhi rossi attraverso le lenti scure – Voglio combattere contro di lui, sentire il rumore delle ossa che si rompono e lordarmi del sangue che sgorga dalle nostre ferite e poi affondargli gli artigli nel petto e stringere la mano attorno al suo piccolo cuore pulsante di bambino...
    Lo so che non mi fa onore, ma in quel momento Alucard mi fece anche più paura di Hanae-sempai. L’intero locale sembrava pervaso della sua presenza facendolo apparire gigantesco e pulsante di energia assassina che sembrava muoversi frenetica sotto i suoi abiti. Il suo ghigno era così ampio a divorargli la faccia e la grande lingua rossa all’interno della sua bocca sembrava risplendere come un rubino per quella che (gulp!) riconobbi come vera e propria “acquolina in bocca”.
    - Fammi combattere! – tuonò con la voce che sembrava provenire da un pozzo fin troppo profondo e buio mentre si protendeva verso di me.
    Il suo mantello sembrò prendere vita circondandomi e dove esso passavo qualsiasi luce perdeva la sua forza e si spegneva lasciandomi al buio. Era come un’enorme ala di pipistrello formicolante di spire buie che strisciavano attorno alla preda per stringerla e soffocarla nella loro oscurità.
    - P-P- Prego – balbettai con un filo di voce indicando la porta.
    Alucard esplose in una risata a dir poco terrificante prima di oltrepassarmi come una folata di vento impetuoso. Quando vidi il suo corpo corrermi contro mi rannicchiai istintivamente sul parquet e quello che sentii a pelle quando mi passò quasi attraverso non mi piacque proprio per niente.
    Osai riaprire gli occhi solo quando sentii la porta d’ingresso sbattere con violenza. Mi guardai attorno per sincerarmi di essere rimasto solo e solo a quel punto mi concessi di tornare a respirare.
    Ma come mai un tipo così problematico doveva finire appaiato ad uno come me!?
    - Destino infame...

    >>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>>

    Non aveva mai sentito il mondo esterno in quel modo. La pelle del Gamberetto gli trasmetteva un’infinità di segnali e tutti erano una nuova fonte di eccitazione. Il peso dei detriti, il sapore del sangue, il dolore al fianco, l’aura opprimente di Hanae Haru e le voci spaventate degli Shinigami lì attorno.
    Un sorriso eccitato come non mai era apparso sulla faccia di Urahara Mouryou tirando oltremodo le guance in quella che sembrava più una smorfia o un ringhio.
    - Dovrei farlo più spesso – commentò estasiato lo spirito.
    Nonostante il suo carattere da smidollato il Gamberetto era uno Shinigami potente con un bagaglio di tecniche e Reiatsu notevoli. E se non lo sapeva lui che di quel potere era la personificazione! Chissà se il Kenpachi là fuori sapeva che il ragazzo era diventato recentemente un suo pari grado?
    - Omoshiroi...
    Ma doveva sbrigarsi. Non sapeva quanto sarebbe durata questa sua possessione e doveva far tesoro di ogni secondo per combattere contro il suo avversario. Il primo passo qual era? Ah sì, giusto.
    - SHOHI, ALUCARD!! – ruggì venendo avvolto da Reiatsu sanguigno.

    Falkner Chase era combattuto. Anche lui aveva motivo di lasciare che il suo kohai mettesse fine al capitolo della sua vita chiamato Urahara Mouryou, ma le conseguenze lo lasciavano con un sapore amaro in bocca. Di certo i piani alti si sarebbero seccati che un ufficiale venisse barbaramente ucciso a suon di calci davanti ai suoi occhi senza che lui facesse nulla. Se la sarebbero presa con lui in quanto ufficiale anziano sul posto e lui non voleva grane. Però... far sparire il suo allievo profondamente deficiente era una tentazione forte.
    - Oh beh, vedrò cosa mi verrà voglia di fare sul momento.
    Era rilassato. Se voleva era perfettamente in grado di fermare la furia di Hanae e salvare capre e cavoli. Non sarebbe stato troppo complicato. Tanto e Urahara era ancora in grado di muoversi, e il Reiatsu che percepiva dava quest’idea, di sicuro avrebbe cercato di scappare facendo casino come suo solito. Figuriamoci se quell’idiota si fosse messo a...
    - SHOHI, ALUCARD!!
    L’esplosione di energia annunciò che il so vecchio allievo aveva attivato il suo Shikai. Qualche Shinigami di livello inferiore fu schiacciato a terra dalla massa di energia scarlatta che invase la breccia nel muro espandendosi in tutta la sala. Era una forza maligna e piena di quella che sembrava...
    - Sete di sangue? Mouryou!?! – pensò incredulo.
    Cos’era, una specie di scherzo? Aveva davvero in mente di affrontare un suo superiore in combattimento? La sua cretinaggine era salita ad un livello completamente superiore!!
    Però l’energia che il ragazzo emanava non era assolutamente bassa, anzi, era insospettatamente alta! Non era assolutamente qualcosa che un semplice quinto seggio poteva tirare fuori e poi tutta quella malignità nell’aria lo lasciava stranito. Il Reiatsu di Mouryou, se si poteva descrivere a colori, possedeva una forte tinta arancione da stupidotto con una secchiata giallo canarino per la vigliaccheria. Tutti colori caldi che facevano intendere un carattere bonaccione con tinte verde “maldestro”. Allora come mai quello che sentiva ora era solo una vasta macchia rossa?

    - HANAE HARU!! – urlò il corpo di Urahara Mouryou proiettando una lunga ombra danzante sul pavimento della grande stanza.
    - Dove sei, Hanae Haru!? Forza, combattiamo finché il mio o il tuo sangue tingeranno questo luogo con l’ultimo rosso, finché le nostre ossa non imprechino inascoltate o la morte ci colga ancora pronti a colpire un’altra volta!
    In quel momento chiunque aveva un minimo di discernimento avrebbe visto che la persona che era entrata non era la stessa persona ad essere volata fuori. Non erano però dettagli ovvi come l’impressionante armatura chiodata che lo rivestiva o l’aura di opprimente sete di sangue che spandeva. La sua faccia, il suo sguardo e il suo modo di porsi erano completamente differenti rispetto a prima. Quella era una persona dannatamente sicura di sé e perdiana aveva un’aria feroce e violenta che nessuno avrebbe mai pensato di vedere su quel maldestro di Urahara Mouryou.
    - Combattiamo come se non vi fosse un domani e non per onore o gloria, ma perché in questo momento io e te stiamo in piedi l’uno di fronte all’altro!! Come bestie ci rotoleremo nella polvere addentandoci alla gola e squarciandoci il ventre!
    Di combattimento bestiale parlava, sì, e si preannunciava mostruoso come la sua espressione.
    - Forza, Hanae Haru. Fammi divertire prima che defechi sul tuo cadavere straziato.

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  7. Tamaki-kun
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    Ti ho fatto attendere troppo indipendentemente la tua grande pazienza, me ne scuso. Mi sarebbe piaciuto procedere con questa ruolata ma, dovendo essere onesto con me stesso e nei tuoi confronti, temo di non poterlo fare in tempi brevi.

    Ottieni Hakuda Lv. 4 e +26 punti esperienza, a causa dei rallentamenti subiti.
     
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  8. Tamaki-kun
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    Rimasi a guardare il corpo del mio kohai steso miseramente a terra per effetto del mio calcio, coperto di polvere e detriti. Era ridicolo poter immaginare che uno shinigami di seggio elevato potesse morire per così poco, e vederlo già in difficoltà nel tentare di riprendersi mi fece capire che quello scontro non sarebbe potuto durare. Un altro compito noioso nell’imporre la disciplina, una sfida senza motivo di esistere di cui il vincitore era stato già deciso alla nascita.
    -Rialzati, incapace. Non ho finito con te.- commentai glaciale quasi senza guardarlo, mentre il reiatsu emesso dal mio corpo diminuiva un poco, come se volesse sottolineare il mio disappunto per la sua completa mancanza di spina dorsale -Hai forse dimenticato come si combatte?-

    Passarono alcuni secondi nel silenzio. Molte delle persone presenti tentavano di svicolare dalle uscite di quella stanza, forse per evitare di assistere all’inutile giudizio o forse perché avevano paura di essere coinvolte. Poi… Qualcosa cambiò.
    Fu impercettibile, almeno all’inizio. Un leggero sfrigolio nell’aria, un cambiamento di atmosfera capace di far nascere un brivido gelido lungo ogni schiena, la sorpresa scaturita durante uno spettacolo da un improbabile ed inatteso cambio di ruolo di uno dei tanti personaggi presenti.
    -Poss… Mouryou?- pensai, più incuriosito che impressionato da quel cambiamento, mentre il reiatsu del mio avversario iniziava ad acquistare delle fattezze insolite. Era voglia di uccidere, la stessa che nei primi momenti della mia carriera accompagnava tutti i miei scontri. Eppure quell’uomo non poteva essere lo stesso idiota biondo ed incapace che era venuto a farmi visita nel cuore della notte: si trattava di qualcosa di diverso, qualcosa di decisamente più pericoloso di quel moscerino.
    Ascoltai ogni parola che quella creatura mi urlò, inviti che non pensavo qualcuno eccetto Zaraki Kenpachi possedesse sufficiente fegato da rivolgermi. Smisi di chiedermi a cosa fosse dovuto quel cambiamento repentino, ormai la cosa non aveva la minima importanza.
    -Tu… Mi piaci.- esclamai ad alta voce, iniziando a concentrare subito un’enorme quantità di reiatsu sulla punta delle dita della mano sinistra, l’unica che mi fosse rimasta. Non appena la mia energia spirituale finì di condensarsi a sufficienza, conficcai quella mia stessa mano all’interno del quadricipite femorale della mia gamba sinistra. Del sangue iniziò a sgorgare dalla ferita quando estrassi le dita ormai cremisi, per poi accarezzarmi le labbra socchiuse con la mano insanguinata. Da tempo non avevo modo di assaggiare quel sapore.
    -Siamo pari, ora abbiamo entrambi una ferita. Mostrami se hai le palle di far seguire i fatti alle parole.- risposi con una voce insolita, in cui era rintracciabile una leggera vibrazione emotiva -Ti distruggerò, colpendoti fino a quando il tuo cuore non avrà smesso di battere tra le mie mani!-.
    La partita era iniziata.

    Con uno scatto felino iniziai a correre verso il mio avversario, incurante dei molti spettatori che ormai avevano iniziato a darsela platealmente a gambe levate, fino a quando non gli fui ad appena un metro di distanza. Lì, emisi subito una potente onda di reiatsu con lo scopo di rendergli difficoltosa ogni difesa, aprendo quindi la mia mano sinistra e tentando quasi contemporaneamente di colpirlo allo sterno con il mio palmo seguendo una traiettoria rettilinea, così da smorzargli il respiro.
    Sfruttando la forza applicata nello spingere in avanti il mio braccio, infine, mi sarei rapidamente abbassato per provare una spazzata in senso orario, utilizzando la gamba sinistra come perno della rotazione ulteriormente accelerata da un notevole dispendio di energia spirituale. Intendevo farlo cadere a terra colpendolo violentemente alle caviglie in modo da poterci far rotolare nella polvere, come promesso, fino a sbranarci.




    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno: Hanae Haretsu, Schiaffo, Spazzata.
    CITAZIONE
    Hanae Haretsu
    Particolare tecnica che permette al Kenpachi, semplicemente grazie al proprio volere, di emettere dal proprio corpo una grande quantità di reiatsu che, in maniera assai simile a quella di un’esplosione, coinvolge tramite una pericolosa onda d’urto tutti i nemici circostanti. Sebbene non in grado di fare danni pesanti, risulta perfetta per liberarsi da situazioni sgradevoli, come quando si viene circondati, finendo con lo sbalzare via gli opponenti di svariati metri.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv. 4, Fisicità del Reiatsu Lv. 4, Tempra Lv. 4
    Danno: Moderato, l’avversario viene inoltre sbalzato indietro di una decina di metri.
    Consumo: Elevato
    Tamaki-kun = Hanae Haru[pg]

    CITAZIONE
    Schiaffo
    Semplice movimento che, con l’ausilio del reiatsu per amplificarne gli effetti, consiste nell’assestare un rapido colpo all’avversario con la propria mano distesa, tentando di stordirlo piuttosto che puntare a fargli notevoli danni. Può anche essere usato ripetutamente.
    Abilità richieste: Controllo del corpo Lv. 1, Hakuda Lv. 1
    Danno: Superficiale, l’avversario perde 1 azione.
    Consumo: Basso.
    Tamaki-kun = Hanae Haru[pg]

    CITAZIONE
    Spazzata
    Questa tecnica, elaborata da Hanae Haru, consiste nell’effettuare una rotazione di trecentosessanta gradi intorno ad un piede usato come perno e chinandosi, nel frattempo, per colpire le caviglie nemiche con una rapidissima spazzata della gamba distesa. Utilizzando il reiatsu emanato dal piede cardine della rotazione, infatti, la velocità di questo colpo risulta davvero notevole, diventando assai ostico da evitare per avversari non adeguatamente preparati. Vista, tuttavia, la scarsa potenza del colpo, solitamente viene utilizzato insieme ad altre mosse, per avvantaggiarsi della caduta dell'opponente.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv. 2, Hakuda Lv.1
    Danno: Lieve e caduta dell'avversario [Vista la rapidità del colpo, nel tentare di evitarlo la statistica Hoho avversaria si considererà diminuita di -20 punti]
    Consumo: Basso
    Tamaki-kun = Hanae Haru[pg]

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Viola
    Reiatsu all'inizio del turno: 500 +50% (750).
    Reiatsu speso: 70.
    Reiatsu rimasto: 680.
     
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  9. Belfagor90
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    La lingua saettò sulle labbra carnose dello Shinigami biondo quando il sangue schizzò fuori dal corpo del piccolo Kenpachi. Era un aperitivo molto invitante vedere la figura di quel nanerottolo sanguinare, anche se non per colpa sua... non ancora. Tuttavia gli piaceva come si stavano mettendo le cose. Avrebbe avuto finalmente uno scontro serio con quell'esserino che sentiva il richiamo del sangue e dell'adrenalina così come lo sentiva lui. I loro corpi e le loro ossa si sarebbero spezzati in una danza bestiale e violenta dove l'unico spettatore degno di guardare sarebbe stata Morte incappucciata.
    - Avanti... - sussurrò in trepidante attesa frenando a malapena il tremito alle mani.
    Era meraviglioso, semplicemente sublime. L'attimo prima che tutto cominci, quando nello scontro è ancora tutta un'incognita e senti il tuo spirito avvicinarsi all'abisso dell'incertezza e allora lo imbrigli con violenza. Il cervello così come il petto diventano leggeri... nulla ha più significato, vuoi solo che cominci! Che cominci ora, fosse anche un dolore insopportabile, vuoi che inizi subito, non puoi aspettare neanche un attimo di più!
    Quella era senza dubbio la massima espressione che la VITA potesse mai aspirare a raggiungere!!
    - AVANTI!!! - urlò in preda all'estasi e alla frenesia lanciandosi in avanti nello stesso momento in cui lo fece il suo avversario.
    Rise quando l'onda d'urto del Reiatsu nemico lo spinse indietro con forza, rise ancora quando intercettò il colpo a mano aperta contrastandolo con un pugno e sentì la carne cedere. Rise ancora di più quando si lasciò buttare a terra da una spazzata e finì sdraiato a guardare il soffitto.
    Che mosse semplici, ma così efficaci e al contempo pesanti! Quel corpicini gracile era così meravigliosamente forte, così meravigliosamente resistente! Voleva scatenarsi, voleva rovinarlo e ridurlo a brandelli mentre lui spezzava quel suo inutile corpo procurandogli dolore!!
    COSI'! DI PIU'!! SEMPRE DI PIU'!!!
    Con un balzo felino lasciò il pavimento per il soffitto dove si aggrappò usando mani e piedi per bucare il tetto e fare degli appigli. Da lì fissò il mondo sotto di lui con uno sguardo da far rabbrividire. Sembrava in preda alla follia e il dolore che sentiva dai precedenti colpi non lo interessava.
    - OMOSHIROI!! CONTINUA COSI', HANAE HARU!! ANZI NO, SENTIAMOCI ANCORA PIU' VIVI DI COSI'!! DI PIU', SEMPRE DI PIU'!!
    L'armatura che lo rivestiva si riempì improvvisamente di chiodi che distrussero il tetto provocando una pioggia di detriti sul campo di battaglia, ma questo non sembrò minimamente provocare l'entità che aveva preso possesso del corpo di Urahara Mouryou. Come se fosse un ghepardo usò braccia e gambe per darsi una spinta ferale verso il suo opponente sguainando gli artigli della sua armatura verso la faccia del Kenpachi.
    Gli piovve addosso allungando la mano sinistra spalancata verso il suo collo. Affondò di peso con cattiveria e, non contento, spinse pure con le gambe grazie alle lastre di levitazione.
    Una delle poche cose che amava del suo ospite era la scelta delle tecniche nel suo repertorio. Avrebbe schiacciato a terra quel nanerottolo spingendolo sul collo, gli sarebbe saltato addosso tenendogli il ginocchio sul petto e un piede sull'unico braccio che aveva, poi... gli avrebbe strappato il cuore. Con un affondo in mezzo del petto. Aveva sempre sognato di farlo, sin da quanto il ragazzo aveva appreso quelle due tecniche. Quell'idiota non aveva la fantasia per usare quella combinazione, ma lui sì. E l'avrebbe fatto con piacere!


    CITAZIONE
    CITAZIONE
    Soko Kotingu (Rivestimento Corazzato)
    Accumulando il reiatsu sulla superficie dello Shikai è possibile rendere i propri arti una vera macchina di distruzione. La tecnica si presenta come un rivestimento appuntito sulla superficie metallica delle braccia e degli schinieri.
    Potenziamenti caratteristiche: Hakuda +15%
    Costo di attivazione Soko Kotingu: Medio
    Costo Mantenimento Soko Kotingu: Basso

    CITAZIONE
    Violent Throwing
    Afferrando l'avversario per la testa o il collo è possibile scaraventarlo con forza facendogli colpire la schiena o la testa. E' ammessa anche la variante dove il nemico viene semplicemente scaraventato via per mettere distanza, ma in questo caso l'ammontare dei danni deriverà esclusivamente dal tipo di superifice dove dove l'avversario impatta. In quest'ultimo caso il danno difficilmente supererà la Ferita Moderata a meno che il punto di atterraggio non disponga di una superfice molto pericolosa.
    Abilità richieste: Hakuda Lv.3
    Danno: Grave
    Consumo: Alto

    CITAZIONE
    Colpo Perforante
    Gli esperti di Hakuda sono in grado di padroneggiare questo movimento offensivo alla perfezione utilizzandolo in svariati modi. Concentrando il reiatsu sulla punta delle dita della mano con cui si sferra il colpo è possibile trapassare la carne dell'avversario. Casi in cui il bersaglio venga passato da parte a parte sono rarissimi a meno che il livello dei contendenti non sia molto diverso. In ogni caso il colpo ben assestato permette a tutta la mano di trapassare la carne. Può essere usato per rendere l'avversario inabile, immettendo qualche tipo di droga oppure per cercare di colpire i punti vitali.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv.3; Hakuda Lv.3
    Danno: Grave
    Consumo: Alto


    Edited by Belfagor90 - 13/1/2013, 22:34
     
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  10. Tamaki-kun
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    Dovevo ammetterlo: quel ragazzino scopertosi improvvisamente un combattente serio mi aveva stupito, in tutto il Seireitei non c’erano che una manciata di shinigami capaci di farmi divertire in un combattimento, e mai avrei annoverato tra di essi anche quello scemo della Seconda Divisione. Subì tutti i miei colpi, colpi che non rappresentavano certo il meglio del mio repertorio offensivo ma che in altre situazioni sarebbero bastati a farlo fuggire come un coniglio o a farlo rannicchiare in un angolino, tentando inutilmente di non farsi scoprire. Sembrava… Divertirsi. Quello non era il ragazzo che avevo visto crescere sotto le attenzioni di Falkner, si trattava di qualcosa di totalmente diverso e che mai avevo incontrato prima.
    -Non so cosa tu ne abbia fatto di quel codardo di Mouryou…- esclamai ad alta voce per sovrastare ogni rumore mentre quella creatura balzava verso il soffitto, guardandomi come una sorta di enorme scarafaggio famelico -… Ma non mi interessa. Ti farò scoprire cosa significa sfidare un kenpachi..!-.
    Il mio avversario si gettò verso di me, allungando una mano verso il mio collo sguarnito. Visto lo slancio che si era dato, sapevo che una presa simile avrebbe spezzato il collo di molti shinigami più deboli di noi. Nel mio particolare caso, gli avrebbe permesso di gettarmi a terra in una posizione di grande vantaggio, considerata la mia mancanza di un braccio per potermi divincolare o difendermi. Tsk, come se davvero potessi rendergli il gioco tanto facile!
    In un istante concentrai tutto il reiatsu di cui disponevo lungo la parte superiore del corpo, incurante del fatto che a causa di questo sarei poi rimasto su un appoggio troppo instabile per potermi opporre con la semplice forza bruta alla sua spinta. Avevo in mente altro, per lui. Le mie dita della mano sinistra, l’unica rimastami, si congiunsero a formare una sorta di lancia che subito iniziò a bruciare di energia spirituale densa e pesante.
    La mano di Mouryou, o di chiunque avesse preso in prestito il suo corpo, stava per raggiungermi il collo quando lo spostai volontariamente verso di lui, scoprendolo e permettendogli di afferrarmelo con un istante di anticipo rispetto a quando aveva probabilmente immaginato. Sotto la mia pelle uno spesso strato di reiatsu mi consentì di attutire notevolmente l’impatto, sfruttando così quell’istante di probabile sorpresa per scagliargli un colpo perforante con tutta la forza di cui disponevo verso il suo gomito, ancora disteso. Sapevo che un simile attacco sarebbe probabilmente riuscito a mandargli in frantumi l’intera articolazione, ma non ebbi il tempo di accertarmene visto che l’intero corpo di Mouryou mi si catapultò addosso, facendoci cadere entrambi. Come sarebbe continuato quello scontro?



    Tecniche Utilizzate:
    CITAZIONE
    Elenco tecniche utilizzate in questo turno:
    CITAZIONE
    Colpo perforante
    Gli esperti di Hakuda sono in grado di padroneggiare questo movimento offensivo alla perfezione utilizzandolo in svariati modi. Concentrando il reiatsu sulla punta delle dita della mano con cui si sferra il colpo è possibile trapassare la carne dell'avversario. Casi in cui il bersaglio venga passato da parte a parte sono rarissimi a meno che il livello dei contendenti non sia molto diverso. In ogni caso il colpo ben assestato permette a tutta la mano di trapassare la carne. Può essere usato per rendere l'avversario inabile, immettendo qualche tipo di droga oppure per cercare di colpire i punti vitali.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv.3; Hakuda Lv.3
    Danno: Grave
    Consumo: Alto

    CITAZIONE
    Hanae Hierro
    Solitamente conosciuto dagli shinigami più abili come "Corpo temprato", questa particolare tecnica, seppur con risultati minori rispetto all'originale, si occupa di temprare la pelle dell'utilizzatore con la grande quantità di reiatsu posseduta, risultando così, seppur per poco, assai più resistente ad ogni tipo di danno. Si tratta di una difesa ancora acerba ma, tuttavia, assai utile per chi, come i Kenpachi, ha il talento necessario per apprenderla anzitempo.
    Abilità richieste: Controllo del Corpo Lv. 3, Fisicità del Reiatsu Lv. 3, Tempra Lv. 3
    Danno: Nessuno, ma qualunque danno inferto dall'avversario al personaggio scala di una categoria durante questo turno di combattimento.
    Consumo: Elevato [Ridotto ad Alto per Fisicità del Reiatsu Lv. 5]
    Disponibile per apprendimento: Su richiesta individuale

    CITAZIONE
    Aumento di +18 punti statistica all'Hakuda grazie ad un consumo Alto di reiatsu.

    P.S. Con Fisicità del Reiatsu Lv. 5, il costo di tutte le tecniche che richiedono Tempra viene abbbassato di una categoria.

    Reiatsu:
    CITAZIONE
    Livello di energia: Viola
    Reiatsu all'inizio del turno: 680.
    Reiatsu speso: 90.
    Reiatsu rimasto: 590.
     
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  11. Belfagor90
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    Le dita affusolate e sottili del Kenpachi non incontrarono la minima resistenza. Affondarono facilmente nel gomito del suo avversario invadendo e sfondando le ossa finché le unghie in fuoriuscirono dall’altra parte sbucando nell’incavo del gomito del braccio di Urahara.
    Questo avrebbe fatto saltare la presa di qualsiasi nemico. Vedersi il gomito sfondato da un colpo con la mano a lancia, il dolore terribile dell’articolazione spappolata, sono due elementi che possono portare un essere vivente ad un dolore folle. Ma la presa del biondo indemoniato non si allentò anche se l’urlo che lanciò fu chiaro indizio di un dolore terribile. Sembrava quasi la presa di un morto quando viene colto da rigor mortis e i suoi muscoli diventano duri e inamovibili.
    - COSI’, PROPRIO COSI’ HANAE HARU!! – urlò l’invasato mentre rotolavano a terra come bestie e il suo braccio che sballottava senza più il perno del gomito.
    - IL COMBATTIMENTO SI RIASSUME NEL SANGUE CHE SCORRE! QUELLO DEL NEMICO... IL TUO... NON C’E’ DIFFERENZA, BASTA CHE IL SANGUE SCORRA E FECONDI LA TERRA DI GRANDI DISEGNI ROSSI!!
    Di nuovo, incurante di quante ferite e danni potesse infliggere al corpo del suo Shinigami, lo spirito della Zampakutou fece leva sul braccio ferito per costringere il Kenpachi sotto di lui e sovrastarlo in posizione di montante.
    - E ORA DIPINGI PER ME... – esclamò sollevando il pugno del braccio sano mentre i chiodi sulla superficie dell’armatura cominciavano a girare vorticosamente.
    - DIPINGI UN GRANDE FIORE ROSSO CON LE TUE CERVELLA!!
    Ma l’attacco che partì per sfondare la faccia del più piccolo non fece molta strada prima che un fodero s’intromettesse bloccando il braccio dello Shinigami impazzito e un’imponente energia spirituale mozzasse loro il fiato.
    - Falkner Chase... non pensavo fossi il tipo da interrompere un combattimento fra gentiluomini...
    - Gentiluomini? Io non vedo niente del genere – replicò la voce severa del Tenente dell’Ottava Brigata che aveva assistito a tutto il combattimento - Quello che io vedo sono due terzi seggi che stanno chiaramente cercando di uccidersi a vicenda. Cosa pensavi di fare, Mouryou?
    - NON ACCOMUNARMI A QUELLA SOTTOSPECIE DI GAMBERETTO!! Finalmente dopo tempo sono riuscito a diventare abbastanza forte da impormi sulla sua patetica mente ed avere un po’ di sano divertimento, credi che ti permetterò di interferire con il mio divertimento?
    - Oh? Credi che tu possa interferire con il mio interferire? Con quel braccio scassato e tutte quelle ferite?
    - Potremmo sempre provare...
    - Devi solo azzardarti. Chi sei? Una specie di Hollow? Una personalità scombussolata nella mente di quell’idiota?
    - Kukukuku, Falkner Chase le hai sbagliate tutte quante. Sapessi poi quanto ci rimane male Mouryou quando lo tratti così, quel ragazzo ti vuole un gran bene, lo sai?
    La lama del Tenente abbandonò il fodero, che rimase comunque in posizione per bloccare il braccio dell’avversario, e scivolò dolcemente sotto il mento del suo interlocutore.
    - Rispondi. Alla. Domanda.
    L’altro rise di gusto nonostante il peso di quel Reiatsu furibondo lo facesse ingobbire. Incurante della lama sul suo collo, girò la testa verso Falkner aprendosi una lunga e sottile ferita.
    - Io sono Alucard. Sono la Zampakutou che pende dal fianco di Urahara Mouryou. E ho deciso che d’ora in avanti sarò io ad impugnare il corpo di questo imbecille che tu chiami allievo.
    - La Zampakutou!? – esclamò incredulo il Tenente.
    - Proprio così, Falkner Chase. Stai attento d’ora in avanti, dormi con un occhio aperto. Finché non ti avrò ucciso il tuo letto non sarà più un luogo sicuro, la tua casa, la tua brigata, i tuoi superiori, i sottoposti... nulla mi fermerà. Io ti raggiungerò ovunque tu vada e attenderò nell’ombra di un qualsiasi angolo buio alle tue spalle per affondare con dolcezza un coltello nella tua giugulare o fra le costole del tuo petto. Guardati sempre le spalle, Falkner Ch-
    E così come la lama sparì dal collo, l’elsa della Zampakutou del castano si piantò nella nuca di quella testona bionda troncando il discorso dello spirito e facendolo accasciare a terra con gli occhi che mostravano solo il bianco.
    - Piantala di chiamarmi col mio nome per intero. E’ irritante.
    Infonderò la spada prima di sollevare il corpo svenuto del suo allievo e fissare il suo kohai ancora a terra.
    - Beh? Hai intenzione di restare lì sdraiato ancora a lungo?


    CITAZIONE
    Ottieni Hakuda Lv.4 e +20 exp. Purtroppo non posso dartene neanche 26 per via dell’enorme ritardo e della pausa che ti sei peso a metà strada.
    Fammi un post conclusivo e sei libero ^^
     
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  12. Tamaki-kun
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    -In realtà, Falkner, mi domando perchè tu abbia preso sulle tue spalle quel ragazzino. Credi davvero che io possa ormai far finta di nulla? Io, il comandante della bianca prigione di sekkiseki?- domandai al mio amico di vecchia data, attardandomi ancora un po’ a guardare il soffitto immobile come lo ero stato durante tutta quell’azione, quasi perplesso di quanto fossi andato vicino al perdere definitivamente il controllo.
    -Non vorrai mica…-
    -Sono le regole, lo sai. Quell’idiota inizia a essere un po’ troppo pericoloso per la sicurezza del Seireitei.- risposi con semplicità, sollevandomi con un rapido colpo di bacino e osservando con sguardo indifferente le ferite sul mio corpo, da cui colavano dei lenti rivoli di sangue -Per inciso, ho deciso che domani stesso mi recherò alla IV Divisione dove ancora conservano il braccio che persi nello scontro con Zaraki Kenpachi. Mi sono sentito troppo limitato, in questo combattimento.-
    -Dobbiamo aiutarlo, Hanae. Per quanto entrambi possiamo trovare irritante Mouryou, credo tuttavia tu capisca che dobbiamo comunque fare il possibile per aiutarlo.-
    -Aiutarlo? E in cosa di preciso dovremmo aiutarlo? Tutto quello che ho notato è che, fino a quando quell’invasato spirito della zampakutou prenderà possesso del suo corpo, lui si trasformerà in uno shinigami decisamente migliore.- sancii unendo l’indice e il pollice della mia mano vicino alle labbra, per poi richiamare con tre fischi acuti tutti i miei subordinati della Polizia Interna che avrebbero preso in custodia quel biondino ormai inoffensivo. Nel giro di pochi secondi, nel salone semidistrutto comparvero una decina di uomini vestiti con la classica divisa di tutti gli ufficiali, nera come l’ombra della notte in cui Mouryou mi aveva disturbato.
    -Prendi la sua spada, Falkner. Immagino tu intenda farci qualche ricerca e, in ogni caso, non gli servirà all’interno della sua cella. Questo è quanto posso concederti, almeno finchè il processo sulla sua condotta non sarà iniziato. Spero tu possa davvero ricavarci qualcosa, ammetto di essere anche io incuriosito da tutta questa vicenda: non mi era mai capitato di assistere a qualcosa di simile-.

    Il Tenente della Ottava Brigata incrociò per un istante il mio sguardo, consapevole che questo era il massimo favore che avrebbe potuto ottenere quella notte. Con un sospiro di rassegnazione, slegò dal fianco del suo allievo la zampakutou apparentemente maledetta e consegnò il corpo svenuto di Mouryou ai miei sottoposti.
    - Portatelo nel penultimo piano della Torre, cella 14C. Lì rimarrà fino a nuovo ordine.- dissi agli shinigami che, con un cenno di rapido assenso, si dileguarono così come erano arrivati -Falkner, dovresti raggiungere la IV Divisione. Lì forse riuscirai ad ottenere qualche informazione e, già che sarai lì, potresti assicurarti di far inviare un paio di medici alla Torre, così che possano guarire le sue ferite.-



     
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11 replies since 11/10/2011, 16:59   140 views
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