Classe D [I]

Presentazione + Controllo del Reiatsu Lv. 1

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  1. Kazuma.]
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    Fantasmadaicapellineri diede una risposta visibilmente copiata dal compagno, mentre Hiyakedo, con un gesto forse più spaccone di quello di Saruwatari, non la diede neanche. Pazienza, si disse il ragazzo, che si aspettava motivazioni molto interessanti dagli altri due allievi.
    Ma c’era qualcosa di strano nell’aria…

    Forse non avete recepito bene una parte del mio discorso.

    Non fece neanche in tempo a girarsi: Sakata, stendendo il braccio destro e puntandogli contro indice e medio, pronunciò qualcosa di molto simile a un incantesimo; e il povero Kazuma finì con le braccia incrociate dietro la schiena, impossibilitate a essere mosse dal suo sistema nervoso. Dopo pochi attimi, inoltre, sentì la lama di una spada sfiorargli il collo, insieme a un leggero dolore, probabilmente un piccolo taglio causato da essa.

    Non sono un attore e non sono pagato per intrattenervi. Siete dei militari adesso, a tutti gli effetti. Siete le reclute delle reclute, lo scalino più basso. Potrei rispedirvi a calci in culo da dove siete venuti, così come potrei semplicemente farvi fuori. Avete scelto questo tipo di vita dura e lo avete scelto autonomamente, senza pressioni da parte di alcuno, ognuno per i vostri motivi. Quella del nostro Saruwatari-kun è il più 'da manuale', per la serie 'Ho sentito che funziona così e fingere di avere questo motivo può agevolarmi', quello di Kurobashi-kun è palesemente falso, mentre ho apprezzato particolarmente Hayakedo: non ha detto il suo motivo e va bene così, in fondo non me frega un cazzo davvero, dei vostri motivi.. Se siete pronti o meno è da testare sul campo, le motivazioni non bastano. Io non sono qui per coccolarvi, quindi avendo scelto una vita dura è /durezza/ che dovete aspettarvi. Chiaro, 'Mr. Primo seggio del Terzo distretto'?

    Rinfoderò la lama, e con uno schiocco di dita ristabilì l’ordine nel corpo di Kazuma, ovvero sciolse la magia.

    Spero si sia capito ampiamente che non amo le insubordinazioni. Io posso fare ciò che mi pare, voi no. E come ho detto nella mia presentazione all'inizio, coloro ai quali non vanno bene le mie premesse, alzi il culo dalla fottuta sedia e se ne torni tra le gambe della mamma.
    Chiarito questo, direi di iniziare. Chi di voi tre signorine sa parlarmi della reiatsu?


    Lo studente sorrise, tenendo lo sguardo basso.

    Primo punto: il concetto è chiaro, glielo avevo già detto. Secondo punto: mi scuso. Terzo punto… Basta, non esiste, volevo solo continuare le anafore. Anche se non sono sicuro che lei sappia cosa siano, ma pazienza.
    Comunque, la prego di non fraintendermi, la mia non era insubordinazione, giammai!


    Finalmente alzò gli occhi, pulendosi con la manica della divisa il sangue che colava dalla ferita sul collo.

    E beh, la reiatsu credo sia quella roba stranissima che le ha permesso di bloccarmi gli arti superiori e di comparire subito dopo alla mia destra. Insomma, qualcosa di estremamente complesso, quasi come fossero atomi di una materia che di materiale ha ben poco. Mi sono spiegato? Forse no, mi scuso, ma esprimere un concetto del genere mi risulta alquanto complicato.
    Allora, questo banco è fatto di legno, giusto? Eppure io sono sicuro che non esista l’albero da cui questo sia stato tagliato. La reiatsu dev’essere una specie di molecola, o addirittura atomo, che compone tutta questa specie di ‘paradiso’, se così può essere definita la Soul Society. Ora son stato più chiaro?


    Si abbandonò sulla sedia, quasi come si fosse addormentato improvvisamente.

    E caddi come l’uom cui sonno piglia… , sussurrò a se stesso, e nel frattempo calò gli occhi su Gintoki.

    Quell’uomo deve aver commesso qualcosa di terribilmente grave nel suo passato, e secondo me neanche così tanto remoto. C’è una sorta di insofferenza, nel suo sguardo, verso ogni persona che non si attiene alle regole, alle sue regole; ma c’è dell’altro. Da quando sono nel Rukongai di persone ne ho conosciute tante, e anche di quelle fredde, distaccate e ciniche: lo fanno con naturalezza, è la loro indole e non li biasimo per questo. Ma lui… Lui non è naturale in questo suo atteggiamento. E’ esasperato, quasi teatrale nella sua serietà così fortemente voluta dal suo inconscio. Sento che mi sta valutando attentamente, e che cerca di capire le mie prossime mosse, così come io le sue.
    Vedremo cosa ne salterà fuori, da quest’analisi reciproca.


    CITAZIONE
    Nessun problema. Ci tengo solo a precisare che interpreto il mio personaggio, quindi nessun astio aut similia nei tuoi confronti come persona reale.



    Edited by Kazuma.] - 19/1/2012, 19:08
     
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21 replies since 9/1/2012, 22:40   274 views
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